
(Adnkronos) - Dopo tre anni di attività e un bilancio del tutto soddisfacente, Giovanna Sainaghi, direttrice di Visit Flanders in Italia, e presidente Adutei (Associazione dei Delegati Ufficiali del Turismo Estero in Italia) dal 2022, lascia il testimone del mandato a Kyriaki Boulasidou, direttore dell'Ente Nazionale Ellenico del Turismo.
“Nella nostra associazione è fondamentale la relazione tra i soci, uniti dalla comune finalità di promuovere e raccontare le eccellenze e le bellezze di tutti i Paesi che ognuno rappresenta. Puntiamo a incrementare ancora i momenti di condivisione tra soci”, ha dichiarato Kyriaki Boulasidou nel corso dell’Assemblea annuale tenutasi in Ttg Travel Experience.
Restano confermate le cariche del resto del direttivo: Ester Tamasi, direttore presso Malta Tourism Authority, come vicepresidente Roma; Agata Marchetti, direttrice dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo, vicepresidente Milano; Silvia Lenzi, Italian Market Manager Ente Vallonia, in tesoreria; Marcelo Rebanda, direttore per l’Italia dell’Ufficio turistico del Portogallo, continua a ricoprire il ruolo di segretario generale dell’associazione.
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(Adnkronos) - Si terrà al Circolo della Stampa di Avellino il prossimo 17 ottobre alle 18:00 la presentazione di "Governare le fragilità - Istituzioni, sicurezza Nazionale, competitività", il volume di Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella: insieme agli autori ne discuteranno l'eurodeputato Fulvio Martusciello (Forza Italia) e i deputati Maria Elena Boschi (Italia Viva), Gianfranco Rotondi (Fratelli d'Italia), Piero De Luca (Partito Democratico), Michele Gubitosa (Movimento 5 Stelle).
I saluti istituzionali saranno affidati a Giuliana Perrotta, commissario prefettizio del comune di Avellino, a Rizieri Buonopane, presidente della provincia di Avellino, e Gerardo Capozza, presidente della Fondazione Sistema Irpinia. Introduce e coordina Luigi Fiorentino, presidente del Centro di ricerca Guido Dorso. Con questa iniziativa il Centro Dorso conferma la sua missione di luogo di ricerca, studio e dibattito sui temi centrali per lo sviluppo del Mezzogiorno e del Paese, promuovendo occasioni di confronto tra istituzioni, mondo accademico e società.
In "Governare le fragilità” (Mondadori, 2025), Garofoli, presidente di Sezione del Consiglio di Stato e già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Mattarella, professore ordinario di diritto amministrativo presso la Luiss Guido Carli, dove è direttore del corso di laurea in Giurisprudenza, mettono in luce quanto sia decisivo poter contare su un sistema di governo rafforzato e su una macchina amministrativa più efficiente, all’altezza delle sfide da condurre e in grado di dare continuità alle riforme necessarie.
Una riflessione che gli autori sviluppano per i principali settori da cui dipendono sicurezza e competitività: politica estera, per consolidare la grande vocazione italiana all’export, attrarre investimenti, importare materie prime strategiche; politiche energetiche, per ridurre la dipendenza dall’estero, oltre che i prezzi, tra i più alti in Europa; misure per l’approvvigionamento idrico, indifferibili a fronte di sprechi di acqua non più tollerabili; difesa e sicurezza nazionale, per fronteggiare le crescenti minacce; politiche per il sistema industriale, comprese quelle volte a regolare il rapporto tra Stato e mercato, a coinvolgere i privati nella realizzazione delle infrastrutture critiche, a proteggere gli asset strategici del Paese; politiche economiche, dirette fra l’altro a rafforzare il contrasto all’evasione e a razionalizzare la spesa pubblica, anche nel sistema sanitario, afflitto da perduranti inefficienze oltre che da diseguaglianze profonde; politiche educative, ancor più essenziali in una fase in cui i lavori cambiano repentinamente. Non meno rilevanti alcuni fattori trasversali: produzione e attuazione delle leggi, funzionamento e digitalizzazione dell’amministrazione, giustizia. Per ciascun settore il libro esamina le fragilità italiane, le ragioni per le quali è necessario oggi governarle, le politiche e gli adattamenti istituzionali da valutare.
(Adnkronos) - Quanto guadagna Jannik Sinner al Six Kings Slam? Il tennista azzurro si prepara a debuttare nel ricchissimo torneo esibizione di Riad a cui arriva da campione in carica dopo aver battuto Carlos Alcaraz nella finale dello scorso anno. Nonostante non appartenga al calendario ufficiale Atp, il torneo di Riad ha un'attrattiva particolare per i migliori tennisti del mondo, e cioè il montepremi record, il più alto mai messo in palio da un torneo di tennis.
Oltre a Sinner, parteciperanno al torneo anche Carlos Alcaraz, Novak Djokovic, Taylor Fritz, Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas, che affronterà proprio l'azzurro nei quarti di finale. Ognuno di loro riceverà un 'gettone' da 1,5 milioni di dollari solamente per la propria presenza a Riad, mentre al vincitore andranno ben 6 milioni.
Il debutto di Sinner al Six Kings Slam, accolto come un re a Riad, è in programma mercoledì 15 ottobre contro il greco Stefanos Tsitsipas, nel primo dei due quarti di finale previsti, mentre Djokovic e Alcaraz sono già qualificati, grazie al maggior numero di Slam vinti rispetto agli altri partecipanti, alle semifinali. Nel penultimo atto del torneo Sinner potrebbe sfidare proprio il serbo, mentre l'incrocio con il rivale spagnolo sarebbe possibile, ancora una volta, soltanto in finale.
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(Adnkronos) - “Dalla ricerca emerge la grandissima importanza dell’intero ecosistema: non solo imprese e migranti, per i quali l’inserimento lavorativo rappresenta un’opportunità reciproca, ma anche il ruolo fondamentale di facilitazione, mediazione e supporto che deve accompagnare questo processo. Si parte dai Paesi d’origine, con la formazione, fino al mentoring e all’assistenza pratica delle persone inserite in azienda, inclusi aspetti abitativi e scolastici. La barriera linguistica resta un ostacolo importante, soprattutto per la sicurezza sul lavoro, ma ci sono grandi opportunità per trasformare due debolezze in una forza comune”. Così Andrea Billi, professore della Sapienza Università di Roma, intervenendo al convegno 'Traiettorie - Flussi migratori, competenze e transizione energetica: trend e best practice di formazione e inclusione lavorativa', organizzato a Roma dalla Fondazione Maire - Ets.
“Il rischio principale - ha aggiunto Billi - è che i processi burocratici, come quelli per il riconoscimento dei titoli di studio o l’approvazione dei documenti, rallentino l’inserimento dei lavoratori stranieri. È un problema serio, perché i sistemi di formazione tecnica e professionale sono molto disomogenei tra i vari Paesi”.
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(Adnkronos) - Al via oggi il 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia organizzato dal Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) e dagli Ordini degli ingegneri di Ancona e Macerata, che ha come titolo 'Visioni'. Il congresso si propone di esplicitare gli elementi, le molteplici sfide e le complessità che caratterizzano lo scenario in cui si colloca oggi l’ingegneria italiana, un settore in cui è presente un consistente numero di professionisti che operano in studi di progettazione, in aziende e nelle Pubbliche amministrazioni. Il Congresso nazionale mira, in particolare, a definire le traiettorie lungo le quali il mercato dell’ingegneria sta evolvendo, traiettorie in cui si mescolano elementi diversi quali la necessità di pratiche improntate alla sostenibilità (uso corretto delle risorse disponibili), la progettazione di infrastrutture materiali e immateriali efficienti, la 'costruzione' di un ecosistema, cioè di un ambiente del vivere, sicuro.
Sul tema della sicurezza in senso lato e sulle sue molteplici declinazioni si focalizzeranno, in particolare, i moduli di dibatto del Congresso nazionale 2025. Da sempre, ed in particolare dal momento dell’istituzione più di 100 anni fa dell’albo professionale, una delle funzioni, per così dire, 'naturali' della figura dell’ingegnere è ravvisata nella capacità di progettare opere affidabili e sicure, definire interventi di prevenzione e mitigazione dei rischi naturali, contribuire alla sicurezza nei luoghi di lavoro e molto altro. Nel tempo si è accreditata presso le istituzioni e più in generale presso la società civile l’idea dell’ingegnere come garante della sicurezza; d’altra parte appartenere all’albo professionale significa rispettare regole deontologiche e tecniche che contribuiscono al raggiungimento di questo obiettivo.
L’ingegneria della sicurezza si declina attualmente in molteplici ambiti, ma è possibile riassumere gli aspetti più rilevanti in quattro grandi aree tematiche: la sicurezza strutturale degli edifici, in particolare in chiave anti-sismica; la sicurezza e la mitigazione del rischio legato al dissesto idrogeologico; la sicurezza nei luoghi di lavoro e la prevenzione antincendio; la cyber sicurezza legata alle reti Ict e, oggi, ad un uso diffuso di sistemi di intelligenza artificiale.
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(Adnkronos) - A breve, anche in Italia, in caso di gravi reazioni allergiche, un semplice spray nasale si affiancherà all’iniezione intramuscolare con cui di solito viene somministrata l’adrenalina, diventando una valida alternativa per chi ha paura dell’ago.
"Approvato, ad agosto 2024, dalla Food and Drug Amministration (Fda) e dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), e già in commercio in Germania, ha ora raggiunto le ultime fasi di valutazione da parte dell’Aifa e si attende il suo arrivo nel nostro Paese per il 2026. Si tratta di una grande svolta per la gestione e il trattamento tempestivo dell’anafilassi, la forma più grave di reazione allergica che, se non riconosciuta e fermata prontamente, può rivelarsi fatale". Lo affermano gli esperti della Società italiana di Allergologia, Asma e Immunologia clinica (Siaaic), riuniti a Milano per il XXXVII Congresso Nazionale, in collaborazione con la World Allergy Organization (Wao). Lo spray è utilizzabile solo nei soggetti con peso di almeno 30 chilogrammi.
"Le allergie sono il disturbo cronico più diffuso in Europa, con stime che parlano di circa 150 milioni di europei colpiti da qualche forma allergica. Tra questi, circa il 20% delle persone che soffrono di gravi condizioni allergiche vive ogni giorno nella paura di uno shock anafilattico o di morire a causa di una reazione incontrollata”, afferma Vincenzo Patella, presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) e direttore Uoc Medicina Interna dell’Azienda Sanitaria di Salerno. Sono stati proprio la gestione, l’identificazione e la prevenzione dell’anafilassi, alcuni dei temi chiave del congresso della Siaaic, appena concluso a Milano, durante il quale l’attenzione degli esperti si è concentrata suoi nuovi dispositivi per i pazienti che fino ad oggi hanno potuto solamente contare sull’uso degli autoiniettori, sistemi di automedicazione, da portare sempre con sé.
“Le reazioni anafilattiche sono reazioni allergiche generalizzate che si manifestano all'improvviso e che possono portare a morte se non prontamente trattate. In Italia si stimano 10mila casi ogni anno e si registrano 60/70 vittime. Spesso scatenate da allergeni come alimenti, punture di insetti o farmaci, i sintomi includono difficoltà respiratorie e calo della pressione sanguigna. In corso di anafilassi si liberano infatti nell’organismo grandi quantità di istamina e altre sostanze che provocano in modo improvviso e repentino la dilatazione dei vasi sanguigni, con possibile conseguente abbassamento della pressione arteriosa e possibile perdita di coscienza – spiega Patella -. Il trattamento standard di una reazione anafilattica è la pronta somministrazione di epinefrina (adrenalina). Questo farmaco è essenziale per contrastare la rapida caduta della pressione sanguigna e i sintomi a carico delle vie aeree (compreso il broncospasmo), e agisce legandosi a uno specifico tipo di recettori, noti come recettori adrenergici, riducendo così la vasodilatazione e la permeabilità dei vasi sanguigni dovuti all'istamina rilasciata durante la risposta a un allergene. Per questo il trattamento tempestivo, che attualmente si basa sull’uso degli autoiniettori, porta a un migliore flusso sanguigno e a una migliore respirazione”.
Nel tempo sono emersi aspetti critici nell’uso dell’autoiniettore riguardo le difficoltà di utilizzo da parte di pazienti e caregiver. “Nonostante l’adrenalina intramuscolare sia riconosciuta come trattamento di prima scelta per l’anafilassi, la realtà clinica mostra che tra il 25% e il 60% dei pazienti rifiuta di iniettarsi la molecola e che, nei casi in cui ciò avviene, la somministrazione viene eseguita in ritardo. I dati dimostrano che i pazienti o chi li assiste attendono anche fino a nove minuti prima di effettuare l’iniezione, un tempo che può risultare critico in una condizione di emergenza in cui la tempestività rappresenta un fattore determinante per l’esito clinico – sottolinea Patella -. Le ragioni di questo ritardo sono molteplici.
Spesso uno dei principali ostacoli è rappresentato dalle barriere psicologiche. La paura dell’ago e l’ansia legata al dover eseguire un’iniezione in un momento di panico costituiscono un deterrente significativo. A questi fattori si aggiunge spesso l’insicurezza su come utilizzare correttamente il dispositivo, nonostante venga spiegato ai pazienti cosa fare in caso di necessità. Ciò fa sì che, tra il 20% e il 70% degli allergici, si somministrino il farmaco salvavita in modo errato. Infine, alcuni studi hanno dimostrato come, addirittura, tra il 24% e il 50% dei pazienti non acquisti l’iniettore o, una volta scaduto, non provveda a sostituirlo. Il 50% degli individui invece non porta sempre con sé l’adrenalina”.
Proprio questi limiti hanno condotto alla ricerca di opzioni alternative per la somministrazione del farmaco stesso. Lo spray nasale, piccolo, privo di ago, facile da usare, nasce come risposta concreta a queste barriere che ancora oggi compromettono la gestione ottimale dell’anafilassi.
“La via di somministrazione intranasale, sulla base dei risultati clinici ottenuti, potrà costituire un’alternativa valida ed efficace per l’erogazione in emergenza dell’adrenalina. A partire dalla durata di conservazione che risulta essere di 30 mesi, senza necessità di condizioni ambientali particolari, a differenza di quella dell’autoiniettore che va cambiato dopo 18 mesi dalla produzione. Tempi che spesso si riducono a un solo anno di validità dall’acquisito poiché, generalmente, la catena commerciale impiega 6 mesi per far arrivare l’iniettore sugli scaffali delle farmacie”, puntualizza Erminia Ridolo, Direttore della Scuola di specializzazione di Allergologia e Immunologia Clinica dell’Università di Parma e responsabile dell’area di Allergologia della Siaaic -.
L’efficacia dello spray è stata dimostrata anche da un recente studio pubblicato sul 'Journal of Allergy & Clinical Immunology in Practice' condotto su bambini e adolescenti con allergie alimentari che, durante un test di provocazione orale per alimenti, hanno sviluppato sintomi di anafilassi di grado moderato e a cui è stata somministrata l'adrenalina nella formulazione spray. Dopo l'uso tutti i pazienti hanno mostrato un miglioramento rapido: i sintomi hanno iniziato a ridursi già entro 5 minuti, il tempo mediano di risoluzione completa è stato di circa 16 minuti. I risultati dimostrano dunque che lo spray nasale funziona in tempi paragonabili alle iniezioni”.
Nonostante il numero di evidenze scientifiche positive, sarà necessario valutare sul campo a quale paziente sarà più o meno corretto indicare questa modalità di somministrazione. “Ad oggi lo spray è disponibile solo per i soggetti con peso di almeno 30 chilogrammi, escludendo di fatto i bambini più piccoli o i neonati per cui, invece, esistono autoiniettori specifici – conclude Ridolo -. Inoltre, date le caratteristiche del farmaco, sarà da valutare nella pratica clinica quotidiana il profilo di sicurezza in particolari categorie di pazienti come cardiopatici ed anziani - conclude -. Queste avvertenze devono essere considerate con particolare attenzione, visto che gli studi condotti fino ad ora si sono concentrarti principalmente su adulti giovani e sani, con età media fra i 21 e i 54 anni”.

(Adnkronos) - El Shaarawy e Ludovica Pagani si sposano. L'attaccante della Roma ha chiesto la mano dell'influencer dopo anni di fidanzamento. "Si all'amore della mia vita", ha scritto Pagani a corredo degli scatti della romantica proposta di matrimonio.
El Shaarawy ha creato un'atmosfera suggestiva per la proposta, tra candele e un anello luminosissimo. Il calciatore si è inginocchiato e ha chiesto alla sua fidanzata di sposarlo, ricevendo un 'sì' commosso da Pagani. Il tutto è stato documentato sui social. Tanti i messaggi di congratulazioni da parte dei tifosi e colleghi per il nuovo capitolo della coppia.
Leggi tutto: El Shaarawy e Ludovica Pagani si sposano: la romantica proposta

(Adnkronos) - Si è concluso il primo tratto dei lavori di rifacimento e riqualificazione della pista ciclabile e del marciapiede nel I Municipio di Roma, nella sezione compresa tra Largo Trionfale e Via Barletta. Gli interventi hanno interessato non solo il manto della pista ciclabile, si legge in una nota, ma hanno previsto il completo rifacimento del marciapiede adiacente, la sistemazione delle angolature degli alberi e dei cordoli stradali. I lavori proseguiranno ora nel tratto successivo, da Via Barletta a Via Dalla Chiesa, per poi estendersi fino a Lungotevere. Successivamente, si darà il via alla manutenzione su Via Andrea Doria.
Il I Municipio desidera esprimere un sentito ringraziamento per l'impegno e la professionalità dimostrati dagli uffici del Simu (Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) e all'Ass. ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini. "La riqualificazione di questa importante arteria ciclabile e pedonale è un passo fondamentale per restituire dignità e sicurezza a uno dei quartieri centrali di Roma", dichiara Lorenza Bonaccorsi, presidente del I Municipio. "Il nostro impegno per una mobilità più sostenibile e un maggiore decoro urbano è costante. Questi lavori, che riguardano l'intera area circostante esistente, dimostrano l'attenzione del Municipio per la qualità della vita dei residenti e di chi vive il centro storico. Ringraziamo - conclude Bonaccorsi - tutti gli uffici e l'Assessorato per la collaborazione proficua".
"Questi interventi di manutenzione e rifacimento sono un esempio virtuoso di come la sinergia tra Municipio e Assessorati centrali possa produrre risultati concreti e tangibili per la comunità - aggiunge Jacopo Scatà, assessore al Commercio e Attività Produttive del Municipio Roma I Centro - Continuare ad investire nella manutenzione delle nostre infrastrutture, dalle piste ciclabili ai marciapiedi, è essenziale per il benessere e il futuro del nostro territorio”.

(Adnkronos) - Circa un quarto dei pazienti con malattia di Parkinson presenta un lieve deterioramento cognitivo fin dalle prime fasi della malattia. In un considerevole numero di questi individui, negli anni successivi, il disturbo cognitivo può evolvere fino alla demenza. Attualmente non esistono terapie di provata efficacia per prevenire questa progressione. Gli stili di vita, l’attività fisica, il contesto familiare, le attività che richiedono concentrazione e impegnano la memoria incidono sul modo in cui il cervello invecchia. In altre parole, l’esercizio fisico può essere una vera e propria medicina che migliora le prestazioni della nostra mente. La Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs di Roma annuncia l’avvio del progetto 'Move-Brain-Pd' (Movement improves brain health and cognition in Parkinson’s disease), uno studio internazionale volto a dimostrare come l’attività fisica aerobica possa migliorare le funzioni cognitive e rallentarne il declino nella malattia di Parkinson.
Il progetto, finanziato nell’ambito del bando Era4Health Joint transnational call for proposals 2024 'Modulation of brain ageing through nutrition and healthy lifestyle' (NutriBrain), è coordinato da Paolo Calabresi, direttore dell’Uoc di Neurologia della Fondazione Gemelli Irccs e ordinario di Neurologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il progetto - riporta una nota - coinvolge un network multidisciplinare di eccellenza: Paolo Calabresi e Anna Rita Bentivoglio della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs - Università Cattolica del Sacro Cuore, che si occupano del coordinamento e della sperimentazione clinica; Cristian Falup-Pecurariu della Transilvania University Brasov (Romania), che coordina l’Unità di reclutamento clinica; Tiago Outeiro della University Medical Center Goettingen (Germania), per le analisi molecolari e lo studio delle modifiche dell’alfa-sinucleina, la molecola il cui accumulo tossico è coinvolto nella malattia.
Lo scorso 19 settembre - si legge - si è svolto a Roma presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs il kick-off meeting del progetto, che ha riunito tutti i partner del consorzio. Oltre agli sperimentatori principali, hanno partecipato all’incontro i dottori Giulia Di Lazzaro, Danilo Genovese e Angelo Tiziano Cimmino (Fondazione Gemelli) e le dottoresse Irina Ivan e Laura Irincu (Università di Brasov), confermando l’avvio operativo delle attività di ricerca e la piena sinergia tra i centri coinvolti.
Obiettivo di Move-Brain-Pd: valutare l’efficacia di un programma di allenamento aerobico domiciliare, monitorato da remoto, su funzioni cognitive e sintomi motori in pazienti con malattia di Parkinson e lieve compromissione cognitiva (Pd-Mci). Inoltre i ricercatori studieranno i biomarcatori di infiammazione e neurodegenerazione e le modifiche della proteina alfa-sinucleina, per comprendere i meccanismi biologici alla base dei benefici dell’attività fisica. Gli scienziati si occuperanno anche di capire i fattori che favoriscono o ostacolano l’aderenza all’esercizio fisico, per sviluppare programmi educazionali personalizzati che promuovano stili di vita salutari nella comunità dei pazienti. Nello studio i pazienti si impegneranno ad allenarsi almeno due volte alla settimana per un anno. Quindi verranno visitati e verranno sottoposti a un prelievo di sangue che permetterà di analizzare i marcatori che misurano l’andamento dell’infiammazione e del processo degenerativo.
"Dimostrare che le persone con malattia di Parkinson possono e devono essere parte attiva della cura, modificando lo stile di vita per rallentare e mitigare i sintomi della malattia, è fondamentale. I risultati del progetto - spiega Calabresi - serviranno per stilare delle raccomandazioni nazionali interloquendo con le istituzioni e le società scientifiche, per mettere in campo strategie di sensibilizzazione sul modello di quanto fatto nelle malattie cardiovascolari negli ultimi decenni". Move-Brain-Pd - conclude la nota - rappresenta un passo importante verso la definizione di protocolli di attività fisica mirati, sostenibili e scientificamente validati, potenzialmente in grado di modificare la traiettoria della malattia in un contesto di vita reale.
Leggi tutto: Ricerca: lo sport come medicina per frenare declino cognitivo pazienti con Parkinson

(Adnkronos) - Il microbioma intestinale può predire il rischio di un individuo di sviluppare il tumore al colon-retto, e potrà diventare un vero e proprio sensore precoce di salute, alla base di test di screening non invasivi e personalizzati. A svelarlo è uno studio congiunto tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, con il Dipartimento interuniversitario di Fisica e il Dipartimento di Scienze del Suolo della Pianta e degli Alimenti, l’Università di Firenze e l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). Lo studio, nato nell’ambito di un progetto finanziato dal Pnrr, è coordinato dalla professoressa di UniBa Sabina Tangaro, ed è stato pubblicato su Gut Microbes, rivista internazionale di riferimento per la ricerca sul microbioma intestinale. Il lavoro presenta - riporta una nota - un approccio innovativo e personalizzato alla diagnosi precoce del tumore al colon-retto, basato sull’utilizzo di intelligenza artificiale spiegabile (Xai) per analizzare i profili microbici intestinali. Gli autori dello studio sono fisici, medici e biologi che hanno unito le proprie competenze per sviluppare un approccio innovativo e trasparente per la diagnosi precoce.
Si parte da un assunto: il carcinoma del colon-retto (Crc) rappresenta la seconda causa di morte per cancro nel mondo. Per scoprirlo, lo standard diagnostico oggi prevede la colonscopia, un’analisi invasiva con limitata adesione da parte della popolazione, per cui si rendere urgente lo sviluppo di metodi alternativi, non invasivi ed efficaci per identificare precocemente le persone a rischio. Lo sviluppo del tumore al colon avviene attraverso una sequenza evolutiva ben definita – da epitelio sano ad adenoma, fino al carcinoma invasivo – ma i meccanismi molecolari alla base di questa progressione sono ancora in parte sconosciuti. Studi crescenti sul microbioma intestinale suggeriscono che alcune specie batteriche presenti nell’intestino possano giocare un ruolo cruciale nella genesi e progressione del carcinoma al colon, influenzando infiammazione, risposta immunitaria e metabolismo cellulare.
Lo studio sviluppato dalle Università di Bari e Firenze insieme all’Infn - si legge - ha utilizzato l’Intelligenza artificiale spiegabile (Xai) per analizzare dati di sequenziamento genetico da campioni fecali di 453 pazienti, con l’obiettivo di identificare biomarcatori microbici predittivi della presenza di adenomi o tumore. Il modello ha mostrato ottime prestazioni, riuscendo a identificare in modo molto accurato i soggetti a rischio anche su un gruppo indipendente di pazienti italiani, dove ha raggiunto un livello di precisione pari all’89% nel riconoscere i casi realmente a rischio, riducendo al minimo i falsi allarmi. Grazie all’approccio spiegabile, è stato inoltre possibile individuare le specie batteriche più rilevanti, come Fusobacterium e Peptostreptococcus (associate a rischio aumentato) e il gruppo Eubacterium eligens (associato a rischio ridotto).
Oltre a predire il rischio, l’intelligenza artificiale - dettaglia la nota - ha permesso di svelare le connessioni nascoste tra i batteri. Uno degli aspetti più innovativi dello studio è stato infatti l’impiego degli Shap interaction values, che hanno permesso di andare oltre l’identificazione dei singoli batteri, analizzando le interazioni tra generi microbici e la loro influenza combinata sul rischio di tumore. Il microbioma è stato così interpretato come una rete complessa, in cui i microrganismi possono agire in modo sinergico o antagonista. L’analisi ha permesso di identificare sottogruppi di pazienti con adenoma che presentano profili batterici simili a quelli osservati nei pazienti con carcinoma, suggerendo l’esistenza di stati di transizione microbica potenzialmente rilevabili prima della comparsa clinica del tumore.
In particolare, in questi sottogruppi a più alto rischio sono emersi generi batterici centrali (hub) che sembrano svolgere un ruolo chiave nella rete microbica: in alcuni casi, Peptostreptococcus è risultato il nodo più connesso, con forti interazioni con Fusobacterium, Parvimonas e Porphyromonas; in altri, il centro della rete era dominato da Fusobacterium, con contributi da parte di altri generi come Lachnospiraceae UCG-010. Queste configurazioni microbiche ricorrenti, più che la presenza isolata di singoli batteri, sembrano associarsi ai profili di rischio più elevato, aprendo la strada a una valutazione del rischio basata sulle dinamiche dell’ecosistema microbico piuttosto che su singoli marcatori. Grazie all’adozione dell’intelligenza artificiale spiegabile, questo lavoro offre un modello predittivo non solo efficace, ma anche trasparente e interpretabile, favorendo una possibile integrazione nella pratica clinica per migliorare la prevenzione personalizzata del cancro al colon-retto.
"Questo studio ci insegna che non basta sapere quali batteri sono presenti: bisogna capire come si influenzano a vicenda. È la rete microbica che fa la differenza - spiegano la coordinatrice del progetto, Sabina Tangaro e Amedeo Amedei (Università Firenze) - La Xai ci permette di leggere il microbioma come un sistema complesso, ma con strumenti alla portata del clinico".
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(Adnkronos) - Il 15 ottobre scadrà il termine per la presentazione delle domande di partecipazione a 'Sanremo Giovani', il contest che servirà a individuare due dei quattro artisti che gareggeranno al Festival di febbraio nella sezione 'Nuove Proposte' (gli altri due arriveranno dal concorso 'Area Sanremo'). E con l’avvicinarsi dell’appuntamento, cominciano a circolare le prime indiscrezioni.
Com’è noto, dopo la fase di ascolto e l’audizione finale dal vivo, i 24 artisti prescelti si sfideranno su Rai2 in quattro puntate in seconda serata ('11', '18' e '25 novembre' e '2 dicembre'), seguite da una semifinale a 12 ('9 dicembre'), per approdare infine su Rai1 il '14 dicembre' per la finale a 6.
La giuria del contest – a quanto apprende l’Adnkronos – dovrebbe essere la stessa dello scorso anno, composta da Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia, affiancati dai "giurati fuori onda" Carlo Conti e Claudio Fasulo, vicedirettore dell’Intrattenimento Prime Time della Rai.
La conduzione, sebbene manchi ormai meno di un mese al debutto televisivo, non è ancora stata annunciata. Ma in pole position ci sarebbe Nicola Savino, per il quale si ipotizza anche un ritorno alla guida del 'Dopofestival' di febbraio. Savino aveva già condotto il 'Dopofestival' in due edizioni del Festival guidate da Carlo Conti, nel 2016 e nel 2017. E lui stesso, alla conferenza stampa di lancio del programma 'Freeze', aveva risposto con un "magari!" alla domanda su un possibile ritorno al timone del 'Dopofestival'.
Leggi tutto: Nicola Savino verso la conduzione di 'Sanremo Giovani' e 'Dopofestival'? I rumors

(Adnkronos) - Francesco Vaia, già direttore della Prevenzione del ministero della Salute e oggi componente dell'Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, ha ricevuto il premio 'solidarietà Padre Pio' XXI edizione. La consegna nella Chiesa Madre di Fragneto Monforte (Benevento). A premiare il sindaco della città Luigi Facchino. “Una grande emozione mista ad orgoglio ricevere un premio dalla comunità di Fragneto, terra di San Pio, che è anche la mia terra. Mi ha ricordato la stessa emozione che provai quando durante la pandemia il presidente Mattarella volle celebrare il 2 giugno allo Spallanzani, nel cortile della fontana diventata poi simbolo della lotta vincente contro il virus. Ringrazio di cuore gli organizzatori del premio alla solidarietà Padre Pio e lo dedico agli italiani senza la cui forza coraggio e determinazione non saremmo usciti vincenti dalla pandemia". Così il Francesco Vaia nel ricevere il premio.
Vaia è stato premiato insieme al professor Carlo Molino, primario dell’azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli, direttore 1 chirurgia generale dell'unità operativa del pancreas con tecnica minivasiva: un riconoscimento alla sua attività filantropica e per la costruzione di ospedali in Africa. Terzo, ma non ultimo, il professore Salvatore Fedele per il 'Progetto Respiro', che si occupa di fornire sostegno e aiuto agli orfani dei femminicidi

(Adnkronos) - Lamine Yamal in Arabia Saudita? L'Al Hilal di Simone Inzaghi sarebbe pronto a presentare un'offerta choc da 400 milioni di euro per strappare il fuoriclasse spagnolo al Barcellona. L'indiscrezione arriva dalla Spagna e riporta della volontà del club saudita, che tra gli altri conta anche gli ex Serie A Kalidou Koluibaly e Sergej Milinkovic-Savic, di portare Yamal in Medio Oriente.
Se confermato si tratterebbe di un trasferimento record: mai nessun giocatore è stato pagato tanto. Yamal, 18 anni, ha da poco rinnovato il suo contratto con il Barcellona fino al 2031 e può contare su uno stipendio 'dorato' da 21 milioni di euro, ma che aumenterebbe in Arabia, con l'Al Hilal pronto a offrigli un accordo di sette anni.
Sebbene il Barcellona abbia fin qui rigettato in partenza ogni tentativo di dialogo per il suo talento, potrebbe vacillare di fronte a un'offerta del genere, che permetterebbe di sistemare anche i conti del club blaugrana, che da anni vive difficoltà economiche.
Leggi tutto: Yamal, offerta choc dall'Arabia: 400 milioni per convincere il Barcellona

(Adnkronos) - Il governatore Eugenio Giani in vantaggio nelle elezioni regionali in Toscana secondo gli exit poll. Alle 15 si sono chiuse le urne, dopo il voto del 12 e 13 ottobre 2025, ed è cominciato lo spoglio. L'eventuale turno di ballottaggio è previsto per domenica 26 ottobre e lunedì 27 ottobre.
A contendersi la carica di governatore della Toscana tre candidati. A sfidare Giani, candidato del campo largo di centrosinistra, per il centrodestra il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. In lizza anche Antonella Bundu con il sostegno di Toscana Rossa, la lista che mette insieme Rifondazione comunista, Potere al Popolo e Possibile.
Se nessuno raggiungerà almeno il 40 per cento dei voti si andrà tra due settimane al ballottaggio: un'eventualità che nessuna delle legge elettorali delle altre Regioni contempla.
Dai primi dati di 1.113 sezioni su 3.922 l'affluenza alle elezioni regionali della Toscana è in calo rispetto alla precedente votazione. I dati provvisori nelle 1.113 sezioni segnano infatti un'affluenza al 47,35% di quasi 15 punti di meno rispetto alla precedente tornata elettorale.

(Adnkronos) - Nuovo problema non da poco per la Juventus e per Igor Tudor. Gleison Bremer è costretto a fermarsi e starà fuori per almeno 4-6 settimane. In seguito ai fastidi accusati nelle ultime settimane con i bianconeri, il difensore brasiliano si è sottoposto in mattinata a un controllo a Lione con il professor Sonnery-Cottet. Per il centrale, si tratta di lesione del menisco mediale del ginocchio sinistro: ora dovrà sottoporsi a intervento di meniscectomia artroscopica selettiva.
Quando tornerà in campo Bremer con la Juve? Il centrale bianconero potrebbe rientrare tra i convocati in vista della doppia sfida in casa contro Cagliari e Udinese. Tudor dovrà dunque gestire l'emergenza in difesa e fare a meno del brasiliano nelle prossime settimane.
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