
(Adnkronos) - "Lei è il terzo miglior presidente nella storia degli Stati Uniti". Il podio non basta e Donald Trump si arrabbia. In un lungo discorso nel Rose Garden della casa Bianca, con ampio spazio all'autocelebrazione, Trump si sofferma sulle parole di un ignoto commentatore. "Lo hanno detto qualche giorno fa in tv... Hanno detto che sono il terzo miglior presidente. Gli hanno chiesto 'chi sono i primi 2?'. George Washington e Abraham Lincoln. E mi sono arrabbiato molto con questa persona", dice Trump.
"Sarà molto difficile battere Washington e Lincoln -dice Trump rivolgendosi ad alcuni senatori presenti in platea-. Ma ci proveremo, giusto?". Quindi, l'esibizione del proprio curriculum: "Loro non hanno messo fine a 8 guerre. E la nona sta arrivando, bene. Abbiamo posto fine a 8 guerre e la nona si avvicina, potete crederci o no".
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(Adnkronos) - Un segnale di presenza e di unità da parte delle istituzioni e un appello ai cittadini a "denunciare" contro ogni forma di criminalità: la Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, è stata oggi in missione a Ostia sul litorale romano; una visita decisa da tempo ma che si svolge a pochi giorni da un caso che ha sconvolto la cittadinanza, l'omicidio del 20enne accoltellato in via Forni. "Vogliamo dare un'immagine di coesione e di presenza interistituzionale sul territorio. La Commissione Antimafia ha da tempo aperto un focus sulla presenza della criminalità organizzata su questa città e ha deciso di occuparsi di settori specifici e territori specifici", ha detto la presidente Colosimo in una conferenza stampa al termine della giornata di lavori che ha visto le audizioni di Ilaria Calò, procuratore aggiunto del Tribunale di Roma, del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, del prefetto, Lamberto Giannini, del questore, Roberto Massucci, del comandante provinciale dei Carabinieri, gen. Marco Pecci, del comandante provinciale della Guardia di Finanza, gen. Giancarlo Franzese e del capo centro della Dia, col. Mario Conio.
"Non tutto quello che è stato riportato in questi mesi è legato alla criminalità organizzata" ma "non possiamo permetterci che i successori del 'Grande raccordo criminale' cerchino con guerre intestine di continuare a fare il bello e cattivo tempo su questo territorio", ha sottolineato Colosimo. "Le fibrillazioni dell'ultimo periodo accendono l'allarme su due questioni che riguardano Roma, ma dal punto di vista della Commissione antimafia, tutte le grandi città: la questione del narcotraffico e le piazze di spaccio, che è fuori controllo, e quella relativa alla divisione dei territori delle piazze spaccio; piuttosto che lanciare allarmi e anatemi ci dobbiamo affidare alle forze di polizia e mandare un messaggio alla popolazione: denunciate", ha continuato la presidente della Commissione aggiungendo che c'è un "ritorno in grande stile delle estorsioni e dei tentativi di estorsioni". "Il messaggio forte e chiaro che vogliamo lanciare da qui - ha concluso - è chiedere a una sola voce che si denunci: non possono esserci reticenze, affidatevi allo Stato".
Accanto alla presidente della Commissione Antimafia anche i rappresentanti delle forze dell'ordine, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il prefetto Lamberto Giannini. "Grazie alla fermezza dello Stato sono stati inferti, negli anni scorsi, colpi molto pesanti ai vertici delle organizzazioni criminali e mafiose, ma da soli non sono sufficienti, se non si continua a lavorare per evitare il rischio che quei vuoti siano occupati. Tutto questo in un contesto in cui in tutto il Paese, quindi anche a Roma, c'è una proliferazione di piazze spaccio, ma anche una domanda troppo diffusa di acquisto di stupefacente, che porta alla presenza di tante piazze di spaccio, motore principale della criminalità", ha affermato il sindaco Gualtieri.
"Per contrastare la criminalità il presidio del territorio è fondamentale, ma non bastano gli agenti; per questo stiamo potenziando la dotazione di telecamere, la videosorveglianza e aumentando l'illuminazione pubblica perché la luce dà sicurezza", ha osservato il primo cittadino ricordando che si sta lavorando per il ripristino delle 107 telecamere e per sostituire i vecchi impianti: "Ora ci sono 66 telecamere in funzione e saranno 89 a breve".
Inoltre "si sta realizzando un progetto di controllo dei varchi stradali di accesso al municipio, che ha una funzione sia di monitoraggio sia di contrasto alla criminalità perché consentirà di individuare e vedere le targhe delle macchine e quindi di mettere queste informazioni a disposizione delle forze dell'ordine per intervenire tempestivamente in caso di veicoli rubati o sospetti", ha spiegato il sindaco.
Di segnali "molto positivi" ha parlato il prefetto di Roma, Lamberto Giannini: "Voglio ringraziare la Commissione perché ha colto un momento decisivo per Ostia - ha affermato - Sono stati raggiunti tanti risultati, sono state fatte attività da parte delle forze di polizia e interdittive antimafia. C'è stato un forte aumento della pressione e a questo segue una reazione: si creano dei vuoti, che qualcuno tende a riempire, quindi bisogna ancora lavorare tanto. Ma c'è una novità: una voglia delle istituzioni e dei cittadini di andare avanti" nella legalità.

(Adnkronos) - Il ministero degli Esteri israeliano ha diffuso sui canali social video che, secondo le autorità di Tel Aviv, mostrerebbero miliziani di Hamas mentre torturano e puniscono brutalmente civili palestinesi a Gaza per ristabilire il controllo sul territorio.
Nei video, rilanciati dal Daily Mail, si vedono uomini mascherati colpire con barre di ferro e bastoni persone legate e distese a terra, rompendo loro le gambe o sparando alle ginocchia. In una delle sequenze, una vittima con un sacco nero sulla testa viene percossa più volte e calpestata sul volto, mentre in un altro filmato un uomo seminudo viene trascinato per i polsi e picchiato da più aggressori davanti a una folla. Israele ha definito le immagini la prova che "Hamas sta brutalizzando i palestinesi" e ha ribadito la necessità di una "demilitarizzazione completa" della Striscia.
Le clip emergono a pochi giorni dalla diffusione di un altro video, confermato da una fonte di Hamas, che mostrava l’esecuzione di sette uomini accusati di collaborazionismo. I miliziani, con il volto coperto, sparano alle vittime inginocchiate mentre la folla acclama gridando "Allah Akbar".
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Da venerdì 24 un viaggio tra archeologia, natura e tradizioni... 
(Adnkronos) - Con il nuovo anno cambia la Legge 104. Dal 1° gennaio 2026, infatti, entrano in vigore le modifiche alla Legge 104 che prevedono novità per i lavoratori pubblici e privati, in particolare per chi convive con malattie oncologiche, croniche o invalidanti, o per chi assiste familiari in queste condizioni. La principale novità riguarda l'aumento dei permessi retribuiti, che però spettano solo ai lavoratori già titolari dei benefici della Legge 104/1992.
Dal 2026 i lavoratori interessati avranno a disposizione 10 ore aggiuntive annue di permesso retribuito, con copertura contributiva figurativa, utilizzabili per: visite mediche e specialistiche; esami strumentali; analisi cliniche; terapie e cure ricorrenti. Queste ore si sommano ai tre giorni di permesso mensile già previsti dalla Legge 104.
Possono usufruirne: lavoratori dipendenti (pubblici o privati) affetti da malattie oncologiche in fase attiva o in follow-up precoce; lavoratori con patologie croniche o invalidanti, anche rare, con invalidità pari o superiore al 74%; dipendenti con figli minorenni nelle stesse condizioni. Nel settore privato, l'indennità viene anticipata dal datore di lavoro e recuperata tramite conguaglio con i contributi Inps.
La riforma conferma il diritto al congedo straordinario per assistere un familiare con disabilità grave, fino a 24 mesi complessivi nell’arco della vita lavorativa. Non è prevista retribuzione né contribuzione figurativa automatica: il periodo non vale ai fini dell'anzianità e della pensione, ma può essere riscattato versando i contributi. Non è consentito svolgere altre attività lavorative durante il congedo. Al rientro, il lavoratore ha diritto di priorità nello smart working, se compatibile con la mansione e l’organizzazione aziendale. I lavoratori autonomi con le patologie previste possono sospendere la propria attività fino a 300 giorni annui, garantendo maggiore tutela per la salute.
Per semplificare procedure e burocrazia: sarà sufficiente un certificato medico redatto dal medico di base o da uno specialista di una struttura pubblica o privata accreditata; la trasmissione avverrà telematicamente tramite il sistema della tessera sanitaria, attivando direttamente la procedura con l'Inps.
Possono usufruirne: lavoratori con disabilità certificata; genitori (anche adottivi) di figli con disabilità grave; coniuge, partner unito civilmente o convivente di fatto; parenti o affini fino al terzo grado.
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(Adnkronos) - “Un coordinamento stabile per affrontare, con una sola voce, le tematiche di interesse comune dei professionisti. Un’unione di forze che mira a rafforzare le sinergie e portare avanti proposte che vadano incontro alle esigenze delle nuove generazioni, promuovendo un ruolo moderno della consulenza professionale, capace di sostenere l’innovazione nei mercati e di tutelare dignità, diritti e sostenibilità delle carriere”. Lo hanno affermato Francesco Cataldi, presidente Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec), Vincenzo Carbonelli, presidente Associazione italiana giovani notai (Asign), e Carlo Foglieni, presidente Associazione italiana giovani avvocati (Aiga), firmando al Cnel il 'Protocollo Giovani Professionisti', con cui le rappresentanze dei giovani avvocati, dottori commercialisti e notai avviano un percorso condiviso.
“L’obiettivo è mettere insieme le nostre competenze, un lavoro congiunto che si concentrerà su diversi ambiti: la Valutazione dell’impatto generazionale (Vig), quale approccio innovativo per misurare gli effetti delle riforme sulle nuove generazioni di professionisti. inoltre, intendiamo dare continuità al presidio sull’equo compenso, monitorando le novità normative e le criticità applicative, specie nei rapporti con la pubblica amministrazione e i grandi committenti privati. Riteniamo anche fondamentale un’integrazione responsabile dell’intelligenza artificiale nei processi professionali, cogliendone le opportunità e governandone i rischi attraverso una regolamentazione sostenibile. Focus anche sull’asse welfare-previdenza, che necessita di strumenti più efficaci di tutela lungo tutto l’arco della vita lavorativa, con particolare attenzione alle fasi di fragilità e discontinuità. Infine, la formazione continua: un fattore strategico per competenze, innovazione e adattamento alle trasformazioni normative e del mercato del lavoro”.
Marta Schifone, deputata Fdi, ha evidenziato: “Le professioni rappresentano il 'tertium genus', quella parte di “mezzo” tra il lavoro subordinato e il datoriale che si contraddistingue per l’alto apporto che dà alla nostra nazione. I professionisti sono i difensori degli italiani e proprio per questo il governo Meloni ritiene fondamentale tutelare questi mondi, perché difendere i professionisti significa in primo luogo difendere la nazione ed i cittadini. In questo senso, l’intesa tra le associazioni dei Giovani può rappresentare un’ulteriore spinta per dare ai professionisti maggiore rappresentanza a tutti i livelli e superare quei divari generazionali, territoriali e di genere da cui proprio giovano professionisti sono colpiti”.
Per Maria Elena Boschi, deputata Italia Viva, “mettersi insieme è un valore aggiunto per guardare al futuro con una prospettiva di lungo periodo. Da avvocato dico che oggi diventa obbligatorio trasformare la professione a partire dai nostri studi, non nascondendo le problematiche: credo ad esempio che l’intelligenza artificiale porterà nella direzione di una riduzione del lavoro, è un dato di fatto e un tema da affrontare. Il punto centrale è come tutelare le competenze e le specializzazioni dei professionisti, trasformando anche il modo di interpretare la professione. È una straordinaria sfida”.
Valentina D’Orso, deputata del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato: “Sono entusiasta di un’iniziativa che vede tre associazioni professionali scegliere di camminare insieme verso obiettivi condivisi. Parliamo di ambiti diversi ma complementari, che possono generare più valore quando si integrano. Il futuro delle professioni e dei servizi ai cittadini passa da studi e pratiche realmente multidisciplinari, capaci di mettere a sistema competenze e responsabilità”.
Secondo Andrea Mandelli, responsabile nazionale Dipartimento Professioni di FI, “il tema è di grande rilevanza. Bene che ci sia una capacità di fare sinergia per affrontare problematiche che riguardano il presente e il futuro delle professioni”. Stefania Bonaldi, responsabile per la pubblica amministrazione, le professioni e l’innovazione del Partito Democratico, ha sottolineato: “Affrontare insieme le tematiche che riguardano le giovani e i giovani professionisti è un’occasione importante perché consente di ascoltare i bisogni, costruire strumenti comuni e accrescere l’efficacia delle politiche”. A fare gli onori di casa Francesco Titotto, capo segreteria tecnica del presidente del Cnel: “Il nostro organismo guarda con particolare interesse a questo Protocollo d’intesa, avendo di recente pianificato un piano giovani per dare sempre più voce alle nuove generazioni nei processi decisionali”.
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(Adnkronos) - Scegliere di sottoporsi a interventi chirurgici low cost "è pericoloso sia in Italia che all'estero. Il prezzo basso rispetto alla media, infatti, non indica che il chirurgo sia più onesto, ma solo che qualche cosa toglie dalla sua prestazione o dalla struttura in cui ti porta: perché le strutture che garantiscono sicurezza costano necessariamente di più". E' la riflessione di Paolo Santanchè, specialista in chirurgia plastica, sentito dall'Adnkronos Salute dopo la morte della donna italiana che si era sottoposta a una liposuzione in Turchia. "La questione non è la bravura del chirurgo all'estero, ché può essere anche eccellente - precisa - ma la sicurezza che ha un costo, in Italia come in Turchia".
L'altro problema è la tutela del paziente prima e dopo. "Un caso tragico come quello della donna deceduta in Turchia - continua il chirurgo - se avviene nel nostro Paese implica un intervento della magistratura, l'individuazione dei responsabili, una condanna, un risarcimento. Ma anche nel caso meno drammatico di una disputa in tribunale, con il chirurgo o la struttura, la possibilità di tutelarsi mi sembra assai più difficile all'estero". Questi elementi evidenziano che "andare alla ricerca del prezzo basso, quando si parla di salute, è sempre un grave errore". Il fenomeno dei viaggi in Paesi come la Turchia "è chiaramente motivato dai costi, ma il rischio è troppo elevato".
Personalmente, riflette lo specialista, "non riesco nemmeno ad immedesimarmi in una persona che sceglie una strada così insidiosa. Quando si deve affrontare qualunque tipo di intervento chirurgico, anche se lo si fa nel posto migliore del mondo per sicurezza, con tutte le garanzie del caso, è normale avere un po' di paura, un po' di ansia. Per questo fatico a capire come si possa andare in un Paese che non è noto per gli standard di sicurezza a farsi operare, dove parlano una lingua diversa e hanno anche - a giudicare dalle pubblicità - canoni estetici differenti. Ricordo che da anni nel nostro Paese la chirurgia estetica punta alla naturalezza dell'intervento. Questa non sembra essere la proposta in Turchia: è come tornare 40 anni indietro e mettersi anche in pericolo", conclude Santanchè.
Leggi tutto: Ritocchi low cost, il chirurgo Santanchè: "Pericolosi sia in Italia sia all'estero"
Presentato Sardinia Peace Island-Building Peace Growing Futures... 
(Adnkronos) - Interrogando i motori di ricerca, c'è l'imbarazzo della scelta: una lunga lista di siti web e post social che propongono interventi di chirurgia plastica ed estetica in Turchia, rispondendo diretti alle prime domande che si farebbe un aspirante cliente dall'estero: prezzi (aggiornati al 2025, con raffronto delle fasce di costo rispetto ad altri Paesi), sicurezza 'garantita', pacchetti viaggio, migliori cliniche di Istanbul, migliori chirurghi plastici, guide al 'turismo sanitario' dei trattamenti estetici in queste mete. "Il fenomeno degli interventi all'estero è in crescita, interessa principalmente proprio la Turchia e in secondo luogo l'Albania. Ed essendo sempre più numerose le persone attratte, sono in crescita anche le complicanze che stiamo registrando, per un fatto matematico", conferma all'Adnkronos Salute Giuseppe Giudice, professore ordinario di Chirurgia plastica all'università degli Studi di Bari, direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia plastica e Centro grandi ustionati del Policlinico di Bari, e referente del Registro delle complicanze da interventi di chirurgia estetica all'estero della Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica).
Un registro nato proprio per monitorare e per "raccogliere in modo scientifico dati finora mai misurati". In un paio d'anni è stato impostato e avviato il lavoro, e ora cominciano ad emergere i primi risultati, a delinearsi alcuni trend. "Gli interventi che maggiormente vengono eseguiti all'estero? Sono le mastoplastiche additive e riduttive, le rinoplastiche, le lipoaspirazioni e le addominoplastiche", elenca Giudice. La Sicpre ha anche lavorato alla sensibilizzazione dei pazienti sui rischi. In estate è stato lanciato un video. Il messaggio: "Un intervento di chirurgia estetica non è una vacanza. Scegliere di farsi operare all'estero può sembrare conveniente", si scandiva nella clip, ma significa per esempio "controlli post-operatori difficili o assenti, nessuna assistenza in caso di complicanze". Parole che oggi risuonano attuali.
L'esperto, sulla base delle informazioni preliminari che stanno emergendo dal registro, spiega: "Sono episodi numerosi quelli che censiamo, e possono essere più o meno gravi. In generale, le complicanze possono verificarsi ovunque e per qualsiasi tipo di intervento, anche se poi ha maggiore enfasi quando succede per un intervento di estetica che, almeno sulla carta, viene visto come 'non indispensabile'. E fra le situazioni osservate ci sono anche quelle più estreme". Come testimonia l'ultimo caso di cronaca, la morte dell'imprenditrice 56enne Milena Mancini a Istanbul dopo un intervento estetico in una clinica privata turca. "Sicuramente all'estero la questione complicanze può diventare più difficile da gestire - evidenzia Giudice - Le più frequenti che vengono segnalate? Ho visto pazienti che presentavano necrosi cutanee a livello mammario o a livello dell'addome con decorsi molto lunghi ed esiti cicatriziali deturpanti. Non situazioni pericolose per la vita, ma per guarire necessitano di più interventi anche chirurgici e azioni correttive da parte di noi specialisti italiani". Le conseguenze "possono essere anche più serie. Di recente è capitato per esempio che una paziente rientrata dall'estero dopo una lipoaspirazione ha avuto una sepsi ed è finita in rianimazione, ha rischiato la vita".
Ci può essere insomma un coefficiente di rischio aggiuntivo per chi va a operarsi all'estero. "Le pazienti possono presentare un problema una volta dimesse, 5-7-10 giorni dopo l'operazione, e magari lo stesso medico che le ha sottoposte all'intervento chirurgico dice loro di rivolgersi ai nostri ospedali. Già qui si ha un primo problema - ragiona Giudice - Il carico di queste complicanze, poi, finisce per ricadere sul nostro sistema sanitario nazionale che si trova a coprire le spese" degli interventi correttivi, "gestire l'occupazione di posti letto e delle sale operatorie" che riduce lo spazio per i pazienti trattati in Italia. "Un altro lato negativo delle complicanze per chi viene operato all'estero è che molte volte le pazienti vengono mandate via in tempi brevissimi e affrontano viaggi aerei, rientrano in un'altra nazione. Quindi non vengono attentamente monitorate né seguite nell'immediato post operatorio. Anzi facilmente vengono scaricate, mandate al pronto soccorso. Quando invece l'ideale sarebbe riconoscere e trattare subito le complicanze che possono anche fisiologicamente insorgere e che ci auguriamo tutti restino una percentuale molto minima".
Il problema, continua lo specialista, "non è la complicanza in sé, non è neanche l'intervento. Ci possono essere chirurghi buoni e meno buoni ovunque, come ovunque possono esserci strutture adeguate e meno adeguate. E' la scelta dei pazienti che è cruciale. Talvolta ci si fa attrarre dal low cost. E in questo momento, oltre a italiani che offrono prezzi ridotti perché operano in condizioni non adeguate, c'è il tema di nazioni come la Turchia e l'Albania che hanno già in partenza costi più bassi dei nostri". Il rischio, però, è che certe pubblicità allettanti poi si rivelino ingannevoli. "Il problema - conclude Giudice - resta voler fare per forza determinati tipi di interventi estetici, non strettamente necessari, e volerli fare subito e al costo minore. Scelte che rischiano di essere sconsiderate e di portare verso strutture e soprattutto professionisti non idonei".

(Adnkronos) - Oltre 400 le prestazioni erogate in occasione della tappa romana di FrecciaRosa, la campagna di sensibilizzazione promossa dal Gruppo Fs e dalla Fondazione Incontradonna per la prevenzione del tumore al seno e la vaccinazione contro l'Hpv. L'iniziativa, realizzata negli spazi di Fs Logistix in collaborazione con Asl Roma 1 e Sapienza università di Roma, ha visto operatori e volontari impegnati per l'intera giornata a effettuare visite tra mammografie, vaccinazioni contro l'Hpv, Pap e Hpv test, ritiri dei kit per lo screening del colon-retto, vaccinazioni antinfluenzali e screening Hcv. Durante l'appuntamento è stato inoltre diffuso il 'vademecum della salute', redatto in collaborazione con il ministero della Salute, per fornire ai cittadini informazioni complete e certificate.
"L'attenzione alle persone è uno dei principi cardine del nostro agire quotidiano - dichiara Sabrina De Filippis, amministratore delegato di Fs Logistix - Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare per il secondo anno consecutivo questa importante iniziativa dedicata alla prevenzione che, grazie all'impegno di Fondazione IncontraDonna e Gruppo Fs, quest'anno celebra il quindicesimo anniversario. Giornate come questa, organizzate anche grazie alla collaborazione attivata con l'università Sapienza e Asl Roma 1, sono una testimonianza concreta del nostro impegno verso i territori, la salute e il benessere delle comunità che ci circondano. La partecipazione di tanti giovani ci conferma gli impatti positivi e il valore condiviso generato da questa iniziativa".
"La prevenzione dei tumori è una responsabilità sociale che dobbiamo condividere - spiega Adriana Bonifacino, fondatrice di Fondazione IncontraDonna - Intervenire sui fattori di rischio, come non corretta alimentazione, sedentarietà, fumo e abuso di alcol, significa ridurre l'incidenza delle neoplasie fino al 40%. L'Europa ci chiede di fare un passo avanti: entro il 2030 il 90% degli appartenenti alle categorie idonee dovrà aderire ai programmi di screening di sanità pubblica, per rendere il cancro una malattia sempre più prevenibile e diagnosticabile precocemente. In Italia siamo ancora lontani da questi obiettivi: molte Regioni mostrano disomogeneità nell'organizzazione dei programmi di screening e l'adesione alla campagna di vaccinazione Hpv resta insufficiente. Riproporre tappe 'a terra', presidi mobili, momenti di ascolto e offerta diretta di servizi sanitari gratuiti significa avvicinare le persone alla prevenzione, raggiungere fasce d'età diverse e ricordare che visite e controlli sono un investimento per la salute della collettività. Da 15 anni, l'iniziativa FrecciaRosa ci ricorda quanto sia ancora necessario investire nell'informazione e nella sensibilizzazione. Con la collaborazione del Gruppo Fs, da sempre alleato in questo percorso, e il supporto di Sapienza università di Roma e di Asl Roma 1, facciamo e possiamo fare ancora molto per diffondere la cultura della prevenzione".
"Anche quest'anno Sapienza ha aderito con convinzione alla campagna FrecciaRosa - afferma Antonella Polimeni, rettrice dell'ateneo - Crediamo profondamente nel valore della prevenzione, che non è solo un atto sanitario, ma una scelta culturale e civile: investire in prevenzione significa migliorare la qualità della vita delle persone e costruire benessere per l'intera comunità. In questa prospettiva, la collaborazione con il Gruppo Fs, la Fondazione IncontraDonna e la Asl Roma 1 rappresenta un esempio concreto di sinergia positiva tra istituzioni, capace di tradurre la cultura scientifica in azioni di prossimità e di cura, a beneficio di chi vive, studia e lavora nel territorio in cui la Sapienza insiste. Queste reti virtuose danno senso, forza e pieno significato alla terza e alla quarta missione dell'università, permettendoci di mettere la conoscenza al servizio delle persone. Desidero ringraziare le realtà con cui collaboriamo e tutte le professioniste e i professionisti dell'area delle Scienze della salute di Sapienza che, con la loro competenza e il loro impegno, hanno reso possibile questa iniziativa. E' anche attraverso momenti come questo che l'università riafferma il proprio ruolo di presidio di cultura, di salute e di responsabilità sociale, contribuendo a costruire una società più equa, consapevole e solidale".
"La Asl Roma 1 aderisce a tutte le iniziative di salute sul nostro territorio, siamo reduci da una 2 giorni importante, che ha tracciato una modalità di azione vincente: portare la prevenzione nei luoghi di vita delle persone; questo ci permette di intercettare il bisogno prima ancora dell'insorgere della patologia - sottolinea Giuseppe Quintavalle, direttore generale della Asl Roma 1 - Per il secondo anno prosegue quindi la nostra collaborazione con il Gruppo Fs e Sapienza università di Roma e si consolida la profonda sinergia con Fondazione IncontraDonna. Come azienda sanitaria interveniamo con un truck attrezzato multiscreening per eseguire esami mammografici, hpvtest, pap test e vaccinazioni. La Regione Lazio sta infatti portando avanti una capillare campagna di sensibilizzazione alla diagnosi precoce e di immunizzazione da alcuni virus, come quello dell'Hpv, per arrivare attraverso la copertura vaccinale all'eradicazione del tumore alla cervice uterina".
L'iniziativa FrecciaRosa, con il patrocinio del ministero della Salute, della Presidenza del Consiglio dei ministri, di Agenas, Sport e Salute, Farmindustria e Aiom (Associazione italiana oncologia medica), vedrà per tutto il mese di ottobre la presenza di medici specialisti e volontari a bordo di Frecce, Intercity e treni del Regionale per offrire consulenze e visite gratuite al seno. Il progetto, durante le 15 edizioni, ha ricevuto il patrocinio del ministero della Salute e della Presidenza del Consiglio dei ministri e, per il terzo anno consecutivo, la prestigiosa Medaglia del Presidente della Repubblica.
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(Adnkronos) - Via libera dal Parlamento europeo a un aggiornamento alle norme dell'Ue volte a migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero di vittime. Le due direttive, frutto di un accordo con il Consiglio e adottate senza votazione in seconda lettura per mancata presentazione di emendamenti, vanno a modificare le regole sulle patenti di guida che interessano neopatentati, patente digitale e decisioni di ritiro della patente. Dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Ue i Paesi avranno tre anni per recepire queste nuove disposizioni nel diritto nazionale, più un altro anno per prepararsi alla loro attuazione.
Tra le novità spicca la possibilità di ottenere la patente di guida per l'auto (categoria B) già a 17 anni, a condizione di guidare accompagnati da un conducente esperto fino al compimento della maggiore età. E per ovviare alla carenza di conducenti professionisti, i diciottenni potranno ottenere la patente per guidare un autocarro (categoria C), mentre i ventunenni quella per guidare un autobus (categoria D), ma solo a condizione che siano in possesso di un certificato di abilitazione professionale. Altrimenti, l'età minima per guidare questi veicoli è fissata rispettivamente a 21 e 24 anni. Inoltre, il periodo di prova per i neopatentati sale ad almeno due anni, l'applicazione delle norme in questa finestra si fa più rigorosa e le sanzioni più severe se trovati a guidare in stato di ebbrezza o senza cintura di sicurezza.
Le nuove norme estendono il periodo di validità della patente a 15 anni, fatta salva la possibilità per gli Stati membri di ridurre il periodo a 10 anni se essa vale anche come documento d'identità nazionale. Quella per autocarri e autobus avrà invece una validità di 5 anni, mentre starà ai singoli Paesi decidere se ridurre il periodo di validità per i conducenti di età pari o superiore a 65 anni, in modo da sottoporli a controlli medici più frequenti o corsi di aggiornamento. Per ottenere la prima patente o il rinnovo tutti i conducenti dovranno sottoporsi a una visita medica che includa esami della vista e delle condizioni cardiovascolari, anche se i singoli Paesi potranno optare per un modulo di autovalutazione.
Con le nuove norme, l'esame per aspiranti conducenti dovrà includere domande sui rischi legati agli angoli ciechi, sui sistemi di assistenza alla guida, sull'apertura sicura delle porte e sui rischi di distrazione dovuti all'uso del cellulare, con maggiore enfasi sulla consapevolezza dei rischi per pedoni, bambini, ciclisti e altri utenti della strada vulnerabili. Si prevede anche che la patente di guida digitale, accessibile dal cellulare, diventi man mano il formato più diffuso nell'Ue, anche se gli eurodeputati hanno insistito affinché ai conducenti fosse garantito il diritto di richiedere una patente fisica, che dovrebbe essere rilasciata nel giro di tre settimane.
Infine, per contrastare il fenomeno della guida spericolata all'estero, le decisioni di ritiro, sospensione o limitazione della patente saranno trasferite al Paese dell'Ue che l'ha rilasciata, in modo da garantire l'applicazione transfrontaliera delle sanzioni. Le autorità nazionali dovranno informarsi reciprocamente in merito alle decisioni di ritiro della patente dovute alle infrazioni più gravi, tra cui guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, coinvolgimento in un incidente mortale o eccesso grave di velocità (per esempio, 50 km/h più alta rispetto al limite).
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(Adnkronos) - La Terza Corte di Assise di Roma ha condannato all’ergastolo l’ex comandante di Marina dell’Uruguay, Jorge Nestor Troccoli, accusato dell’omicidio di Raffaella Giuliana Filippazzi, Augustin Potenza ed Elena Quinteros, sequestrati ed uccisi tra il 1976 e il 1977 nell’ambito del cosiddetto ‘Piano Condor’. Troccoli, ora settantottenne, è già detenuto in seguito alla sentenza della Cassazione che aveva confermato in un altro procedimento gli ergastoli per gli imputati per la morte di una ventina di desaparecidos.
La sentenza arrivata oggi pomeriggio accoglie la richiesta della procura della Capitale. “Troccoli - aveva detto il pm Erminio Amelio nell’aula bunker di Rebibbia nel corso della requisitoria dello scorso 27 maggio - lei non può chiedere di essere ritenuto uguale agli altri, a coloro che hanno subito i suoi crimini e quelli dei suoi colleghi. C’è chi è stato dalla parte sbagliata della storia e c’è chi è stato dalla parte dei giusti. Lei non è uguale alle mamme e ai padri che hanno pianto e hanno atteso vanamente che tornassero a casa i loro giovani figli. Lei non è uguale ai fratelli e alle sorelle che hanno atteso i loro ‘hermanos’”.
Leggi tutto: Desaparecidos, processo in Corte d'Assise a Roma: Troccoli condannato all’ergastolo

(Adnkronos) - Una donna di 91 anni è morta nell'incendio scoppiato nella sua casa al piano rialzato di una palazzina di via Diano Marina, nel quartiere romano di Torrevecchia. Nella casa con la donna viveva anche la figlia 67enne, soccorsa dal personale del 118, in condizioni gravissime, e il loro cane, salvato anche lui dai vigili del fuoco intervenuti sul posto: evacuate diverse persone residenti nei piani sovrastanti. L'appartamento è stato dichiarato in agibile.
Leggi tutto: Roma, incendio in palazzina a Torrevecchia: morta 91enne, gravissima la figlia

(Adnkronos) - Dopo anni di silenzio, Kevin Federline torna a far parlare di sé e lo fa nel modo più clamoroso: con un libro autobiografico intitolato "You Thought You Knew". Nel volume, anticipato dalla Bbc, l'ex ballerino e marito di Britney Spears rivela retroscena inquietanti sulla vita privata della cantante, dipingendola come una madre instabile e una donna profondamente in difficoltà. Immediate e accese le reazioni di Spears, che accusa Federline di voler speculare sul proprio nome e sulla fine dell’assegno di mantenimento.
Federline, 45 anni, racconta episodi che risalirebbero agli anni in cui la coppia era sposata (2004-2007), sostenendo che Spears avrebbe avuto comportamenti pericolosi anche durante la gravidanza e nei primi anni di vita dei figli, Preston e Jayden.
Tra le accuse più scioccanti, quelle sul consumo di alcol e cocaina durante l’allattamento e comportamenti notturni inquietanti, come entrare nella stanza dei bambini con un coltello in mano. "È come guardare qualcuno perdere lentamente il controllo della propria vita", scrive Federline, che nel libro si dice ancora oggi preoccupato per la salute mentale dell'ex moglie. Descrive il periodo della conservatorship (l'amministrazione legale della vita di Spears, durata dal 2008 al 2021) come un "salvagente", seppur controverso.
La risposta della popstar non si è fatta attendere. Spears ha definito il memoir "estremamente doloroso ed estenuante" e accusa Federline di sfruttare il proprio nome per ottenere visibilità e guadagni ora che i pagamenti di mantenimento sono finiti. "Tutto ciò che mi importa sono i miei figli", ha dichiarato tramite un portavoce, "e il loro benessere in mezzo a questa ondata di sensazionalismo". Nel suo libro autobiografico "The Woman in Me", pubblicato nel 2023, Spears aveva già descritto Federline come un uomo che cercava di farla passare per squilibrata agli occhi del pubblico e dei giudici.
Mentre il movimento #FreeBritney ha contribuito in modo determinante alla fine della tutela legale, Federline si dice scettico nei confronti della campagna, affermando che Spears "non era in grado di gestire responsabilmente la propria vita".
Nel memoir, Federline si difende anche da chi lo ha accusato di aver vissuto all’ombra del successo della cantante: "Stavo costruendo una base solida per me e per i miei figli, ma ho preferito restare in silenzio per proteggerli. Ora racconto la mia versione".
Il tempismo della pubblicazione solleva interrogativi. Federline afferma di aver aspettato che i figli diventassero maggiorenni per evitare di "appesantire le loro spalle". Tuttavia, per molti, la scelta di rompere il silenzio proprio ora appare come una mossa calcolata.
Leggi tutto: L'ex marito di Britney Spears rompe il silenzio: "Situazione al limite"

(Adnkronos) - Non c'è pace per i musei in Francia. Dopo il clamoroso furto al Louvre, un nuovo colpo scuote il patrimonio culturale nazionale: nella notte tra domenica e lunedì scorsi il museo Maison des Lumières Denis Diderot di Langres, in Haute-Marne, è stato preso di mira da ladri professionisti.
Il furto, riferisce il quotidiano 'Le Figaro', è stato scoperto lunedì mattina dagli agenti municipali: la porta d'ingresso del museo forzata, una vetrina frantumata, e parte del cosiddetto "tesoro del museo" scomparsa. Si tratta di un insieme di monete d'oro e d’argento rinvenute nel 2011 durante lavori di ristrutturazione dell'edificio storico Hôtel du Breuil, sede del museo dedicato al filosofo illuminista Denis Diderot.
Secondo quanto riportato da France Info, i ladri avrebbero agito con precisione, approfittando della chiusura settimanale del museo e forse ispirati dal clamoroso furto avvenuto solo poche ore prima al Louvre, dove la banda composta da quattro persone ha trafugato i gioielli della Corona francese. Le prime ipotesi investigative parlano infatti di un'azione "mirata" e pianificata con cura. Le forze dell’ordine, intervenute sul posto insieme alla direttrice del museo, stanno ora conducendo indagini approfondite.
Il sito resterà chiuso fino a nuovo ordine e sarà sorvegliato da una sicurezza privata durante le ore notturne. Nel suo comunicato ufficiale, il Comune di Langres ha espresso una ferma condanna: "Un atto vile che colpisce il nostro patrimonio collettivo", si legge nella nota. È stata già presentata denuncia presso la gendarmeria locale. Il furto si inserisce in una preoccupante serie di attacchi al patrimonio culturale francese: solo il mese scorso, il museo nazionale Adrien Dubouché di Limoges aveva subito un colpo simile, con un bottino da milioni di euro mai ritrovato.
Leggi tutto: Dopo il Louvre colpo anche al Museo Denis Diderot: rubato il tesoro di monete d'oro

(Adnkronos) - Da oggi, martedì 21 ottobre, alle 21.30 arriva su Real Time per la prima volta in tv 'Turisti per case', il nuovo show che racchiude l'amore per le case e la passione per l’ospitalità. Un nuovo appuntamento di prima serata dedicato alla ricerca del miglior host che faccia sentire a casa i propri ospiti e renda la vacanza indimenticabile. Protagonisti di questa avventura i tre "professionisti del comfort" di Real Time: i due agenti di 'Casa a prima vista' Ida Di Filippo e Gianluca Torre e il giudice di 'Cortesie per gli ospiti' Tommaso Zorzi.
La missione è scoprire le più belle e originali case vacanze d’Italia, che si sfideranno tra concept di ospitalità differenti, ognuna che riflette le personalità degli host proprietari e costruita su caratteristiche uniche e irreplicabili. Tra i panorami da togliere il fiato come le colline del Monferrato, i vigneti della Franciacorta, il suggestivo Delta del Po e la magia del lago di Garda, il trio soggiornerà in dimore storiche, ranch in cui trasformarsi in veri cowboy americani, beauty farm pet-friendly, campeggi di lusso e vecchie scuole ristrutturate, lasciandosi accogliere dagli host, pronti a rendere la loro vacanza unica tra degustazioni, spa e concerti privati.
In ciascuna puntata, a turno, Ida, Gianluca e Tommaso sceglieranno due strutture da mettere a confronto con due esperienze di soggiorno completamente diverse tra loro. All’arrivo, ogni 'holiday home' sarà valutata da ciascun esperto secondo tre criteri, posizione (la struttura esterna, il panorama), home tour (ovvero la struttura interna, le camere) e ospitalità (ad esempio la gentilezza, la professionalità, la storia dei proprietari) con i giudizi: 'Ok', 'Ottimo' e 'Top'. Al termine di entrambi i soggiorni e dopo il secondo check out verrà svelato l’host che avrà ricevuto il maggior numero di Top e che vincerà una recensione scritta dai tre giudici. 'Turisti per case' è prodotto da Blu Yazmine per Warner Bros. Discovery. Le puntate saranno disponibili dal 14 ottobre on demand su discovery+.
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(Adnkronos) - Giù le mani da Jannik Sinner. Il fuoriclasse azzurro, numero 2 del mondo, finisce nel mirino di addetti ai lavori e (pochi) tifosi per la decisione di rinunciare alle Finals di Coppa Davis in programma a Bologna dal 18 al 23 novembre. Tra i difensori dell'altoatesino, spiccano nomi della politica e dello sport. Nello schieramento pro Sinner c'è anche Matteo Salvini. "Non farei il processo a Sinner, è un orgoglio italiano", dice il leader della Lega. "Capisco la rabbia, la frustrazione, l'invidia di qualche tennista da salotto, ma godiamoci un campione che ci invidia il mondo", aggiunge a margine della firma del progetto per la realizzazione del nuovo conservatorio del quartiere Rogoredo, a Milano.
Sinner ha spiegato che la rinuncia alla Coppa Davis gli permetterà di riposare una settimana in più dopo le Atp Finals di Torino e di programmare meglio la preparazione in vista degli Australian Open 2026, in programma a gennaio. "Jannik ci porta già onori, gloria e vittorie come italiano con i suoi risultati nel circuito Atp, sta facendo cose straordinarie, per cui ci sta che si possa fermare un attimo, anche perché l’Italia ha un’ottima squadra in Davis", dice Dino Zoff, totem del calcio italiano, a Un giorno da pecora su Radio1. "Penso che il suo gesto verrà capito dai tifosi, visti i risultati che porta agli italiani con tutte le sue vittorie", aggiunge il portiere e capitano dell'Italia campione del mondo nel 1982.
Nel mondo del tennis ci sono posizioni diverse. Se Nicola Pietrangeli ha criticato la scelta di Sinner, Paolo Bertolucci la giudica in maniera diversa. "Era nell'aria che dopo aver vinto due volte la Coppa Davis, quest'anno non l'avrebbe giocata. Negli ultimi anni tanti abbiamo visto spesso grandi giocatori rinunciare a scendere in campo, da Federer a Djokovic, fino a Nadal e Alcaraz", dice l'ex capitano azzurro di Coppa Davis all'Adnkronos.
"Nel tennis moderno la Coppa Davis conta sempre meno, è diventata una competizione secondaria -sottolinea Bertolucci vincitore della Coppa Davis da giocatore nel 1976-. Contano gli Slam, sono quelli che i grandi giocatori vogliono vincere. Poi ci sono i Masters 1000 che fanno da preparazione agli Slam e sono comunque importante perché danno soldi e punti per il ranking. La Davis viene dopo, quella di Sinner non è la prima né l'ultima rinuncia che vedremo".
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(Adnkronos) - Jannick Sinner non giocherà la finale di Coppa Davis con l'Italia. Una scelta che si lega alla programmazione, a quel difficile esercizio che deve tenere insieme preparazione fisica, tenuta mentale, e un calendario che rischia di comprometterle tutte e due. Nessuna discussione sul piano manageriale. Evidentemente, è la decisione che il suo team ha preso nel suo interesse, con l'unico obiettivo di ottenere i migliori risultati possibili.
Si può mettere da parte anche la retorica nazionalistica. Non è un 'no' all'Italia ma è un 'no' che nasce dalla somma di costi e benefici che, dati alla mano, ha portato alla conclusione di evitare un dispendio di energie che avrebbe potuto compromettere la prossima stagione.
C'è però un elemento che ricorre nelle scelte di Sinner che vale la pena tenere in considerazione, visto anche il dibattito acceso che è nato dopo l'annuncio del passo indietro. Non è la prima volta, e non sarà l'ultima, che il numero uno del tennis italiano asseconda una gestione che lo mette in una posizione scomoda con i suoi tifosi. Questo perché, evidentemente, Sinner è convinto che il consenso debba meritarselo esclusivamente sul campo da tennis, un dritto e un rovescio dietro l'altro. Non ne cerca altro, che non sia strettamente funzionale all'unico altro obiettivo che contempla: guadagnare il più possibile con premi, sponsorizzazioni, pubblicità e qualunque altra apparizione possa portare denaro. Nel mondo di Sinner, non c'è spazio per qualsiasi connessione romantica con il pubblico che non sia un gesto tecnico, una vittoria o un buon messaggio commerciale.
Tutto questo è la conseguenza di un approccio ormai consolidato: prima del consenso del pubblico, vengono il campo e gli interessi personali. Questo dice la storia di Sinner: dalla decisione di stabilire la residenza a Montecarlo, a cui si lega la decisione di non pagare buona parte delle tasse in Italia, ai 'no', diversi per peso e motivazione, alla visita al Capo dello Stato Sergio Mattarella e alla partecipazione al Festival di Sanremo, fino all'ultimo 'no', quello di poche ore fa alla finale di Coppa Davis.
Non è necessario riaprire singolarmente i diversi capitoli ma il filo conduttore è ben chiaro. Sarà anche una questione di carattere, senza dover scomodare la tradizionale freddezza altoatesina, ma è ormai consolidata una traiettoria che allontana sistematicamente Sinner dalla connessione con il popolo, con gli italiani, che potrebbero idolatrarlo come hanno fatto in passato con campioni meno forti di lui e che invece sono 'costretti' a entusiasmarsi solo, anche se non è poco, per quello che fa sul campo da tennis. (Di Fabio Insenga)

(Adnkronos) - "Eicma è un'eccellenza mondiale delle due ruote e un motore di sviluppo: il sistema Fiera Milano genera 47 miliardi di euro di valore e 18 miliardi in export". Lo ha evidenziato il presidente di Fondazione Fiera Milano, Giovanni Bozzetti, intervenendo alla presentazione della 82esima edizione di Eicma, Esposizione internazionale delle due ruote, in programma dal 4 al 9 novembre prossimi nei padiglioni di Fiera Milano a Rho.
"Eicma -sottolinea Bozzetti- è il punto di riferimento mondiale per il settore delle due ruote e quest’anno, con il claim 'That’s Amore', rappresenta perfettamente la passione che unisce espositori, visitatori e territorio. Fondazione Fiera Milano è al fianco degli organizzatori di manifestazioni fieristiche per valorizzarle e integrarle maggiormente in modo sinergico con il territorio attraverso iniziative, tra cui l'Alleanza per il made in Italy, i tavoli di lavoro su trasporti e cultura e da ultimo l’infopoint Milano Cortina 2026 che accompagnerà i visitatori delle fiere all’appuntamento con le Olimpiadi".
Questa manifestazione, prosegue Bozzetti, "simbolo di innovazione, design e capacità produttiva italiana, non è solo una fiera, ma un vero e proprio luogo d’incontro tra industria, creatività e comunità globali. E Fondazione Fiera Milano, insieme a Fiera Milano, è al fianco di Eicma per rafforzarne il legame con il territorio e con le istituzioni, che ringrazio per la costante collaborazione".
Del resto, rimarca il presidente di Fondazione Fiera Milano, "i numeri straordinari di Eicma sono la rappresentazione del fatto che le fiere, oggi, sono molto più che vetrine espositive: sono motori strategici di sviluppo industriale, scientifico e culturale, luoghi dove si incontrano manifattura e innovazione, produttori e startup, fornitori e buyer da tutto il mondo". E "in un momento in cui l’economia globale richiede flessibilità, visione e connessioni, le fiere sono piattaforme insostituibili di diplomazia economica e per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese".
In questo scenario, conclude Bozzetti, "il sistema fieristico milanese si conferma un formidabile strumento di politica industriale e di marketing territoriale. Gli operatori delle fiere internazionali ospitate a Fiera Milano realizzano circa il 40% del fatturato dell’intero settore fieristico italiano, un valore di vendita annuo, per le quattro principali filiere del Made in Italy: arredamento, moda, meccanica strumentale e food, pari a circa 47 miliardi di euro, di cui 18 miliardi in export, generando una ricaduta economica sul territorio lombardo che sfiora i 5 miliardi di euro l’anno e 8 sul territorio nazionale".
Leggi tutto: Moto, Bozzetti (Ffm): "Eicma eccellenza mondiale e motore di sviluppo"
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