


(Adnkronos) - Tracce di vita su Marte? La Nasa illustra la scoperta relativa al campione di roccia raccolto dal rover Perseverance sul 'pianeta rosso'. Sono necessarie ulteriori ricerche per approfondimenti, al di là dei risultati illustrati anche in un paper su Nature. "Dopo un anno di revisione, sono venuti da noi e ci hanno detto: 'Ascoltate, non troviamo un'altra spiegazione. Quindi, questo potrebbe essere il segno più evidente di vita che abbiamo mai trovato su Marte. E' incredibilmente emozionante", le parole di Sean Duffy, capo ad interim della Nasa.
Il campione, denominato Sapphire Canyon, è stato prelevato da Perseverance tra le rocce delle Chavaya Falls nella regione della Neretva Vallis, la struttura geologica 'scolpita' dall'acqua che più di 3 miliardi di anni fa scorreva verso il cratere Jezero. La roccia presentava macchie nere di dimensioni ridotte, identificate come 'semi di papavero', e segni più grandi individuati come 'macchie di leopardo'.
Il rover è approdato nei pressi del cratere nel febbraio 2021 e ha estratto il Sapphire Canyon nel luglio 2024. Il campione è conservato in un contenitore su Marte, a milioni di chilometri dalla Terra. "Stiamo valutando come recuperare il campione, o altri campioni", aggiunge Duffy. "Quello che faremo è analizzare i nostri budget, valutare le tempistiche e capire come possiamo spendere meglio i soldi oltre a valutare quale tecnologia abbiamo per recuperare i campioni più rapidamente".
Le analisi effettuate evidenziano elementi potenziali che potrebbero portare alla scoperta di vita microscopica sul pianeta in passato. Anche lo SHERLOC del rover, uno scanner, ha rilevato composti organici nella roccia.
Le venature bianche di solfato di calcio individuate sulla roccia rappresentano una chiara prova che l'acqua, fondamentale per la vita, un tempo scorreva attraverso il blocco. Le macchie di leopardo contengono ferro e fosfato.
Gli scienziati hanno evidenziato a potenziale presenza di ematitem uno dei minerali responsabili del 'rosso' che caratterizza Marte. Le macchie di leopardo potrebbero essere state prodotte da reazioni chimiche che hanno coinvolto l'ematite, con il rilascio di ferro e fosfato fino alla formazione delle chiazze nere. In questo processo, potrebbe essere stata prodotta una fonte di energia per i microbi.
"La scoperta di una potenziale 'biosignature', ovvero una caratteristica o firma che potrebbe essere coerente con i processi biologici, ma che richiede ulteriore lavoro e studio per confermare un'origine biologica, nasce da anni di duro lavoro, dedizione e collaborazione tra oltre 1.000 scienziati e ingegneri qui al Jet Propulsion Laboratory (NASA) e le nostre istituzioni partner in tutto il paese e a livello internazionale", dice Katie Stack Morgan, scienziata del progetto Perseverance, in una conferenza.
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(Adnkronos) - Il porto di Civitavecchia ha chiuso il primo semestre 2025 con un +4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un traffico complessivo di 3.869.909 tonnellate (+155.512 tonn.). Si rileva un incremento delle rinfuse liquide del 2,9% (+15.339 tonnellate) per un totale di 541.081 tonnellate movimentate, mentre le rinfuse solide aumentano del 14,8% (+58.687), grazie soprattutto alla crescita dei traffici di ferroleghe e cippato, con movimentazione pari a 456.743 tonnellate. In particolare, crescono del 58,3% i prodotti metallurgici (+137.996) per un totale di 174.776 tonnellate e del 49,7% le “altre rinfuse solide” (+10.929 tonnellate) per un totale di 32.928 tonnellate. Continua invece a pesare il progressivo azzeramento del carbone legato alla centrale di Torrevaldaliga Nord (-97,1%, -67.292 tonnellate) per un totale di 1.997 tonnellate movimentate. In aumento del 14,4% (+7.199) i contenitori per un totale di 56.586 T.E.U., con un significativo incremento di quelli vuoti (22.555 TEU, +17,3%).
Per quanto riguarda i dati relativi al traffico passeggeri, ancora in aumento il traffico crocieristico (+6,3%) per un totale di 1.462.212 crocieristi e 345 accosti. Una tendenza che, se confermata anche nel secondo semestre, si potrebbe tradurre in un nuovo record assoluto, con il superamento della soglia simbolica dei 3 milioni e mezzo di crocieristi nell’anno.
In leggera diminuzione, invece, dell’1,9% il traffico di linea per un totale di 488.933 passeggeri. In aumento il traffico di automezzi che registra un totale di 382.693 e un +7,3% (+26.118). Tra questi ultimi si evidenzia la significativa crescita della sottocategoria “autovetture in polizza” (+14,7%; +13.579) per un totale di 105.884 autovetture movimentate mentre cresce di uno 4,9% quella “autopasseggeri” imbarcati/sbarcati per un totale di 128.520. Complessivamente, è in lieve calo il traffico del network Civitavecchia-Gaeta-Fiumicino, con un totale di 6.065.875 tonnellate movimentate (-3,2% rispetto al primo semestre del 2024). Calo fondamentalmente dovuto alla significativa flessione dei prodotti raffinati in arrivo al porto di Fiumicino, dove il totale delle merci è pari a 1.368.489 tonnellate (- 14,9%) rappresentato dal jet fuel per il vicino aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci".
Nel porto di Gaeta il traffico totale è stato di 827.477 tonnellate (- 12,3%), dovuto essenzialmente alla perdita delle merci liquide (-21,3%). In significativo aumento, del 14,7% il numero degli accosti.
“Analizzando i primi sei mesi del 2025 – commenta il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Raffaele Latrofa – si può notare come nel sistema portuale laziale, con particolare riferimento in questo frangente al suo scalo principale, Civitavecchia, continui la crescita soprattutto in alcuni settori merceologici, oltre a quella del trend delle crociere. Puntiamo a consolidare e migliorare ulteriormente questi dati quando saranno completate tutte le infrastrutture che stiamo realizzando e che renderanno i nostri porti maggiormente competitivi e attrattivi”.
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(Adnkronos) - Fiocco azzurro per Giulia Schiff, da quasi cinque mesi diventata mamma del piccolo Nathan Loris nato a Venezia. A darne notizia all'Adnkronos è la stessa ex allieva dell’Aeronautica militare che denunciò di essere stata vittima di nonnismo nel 'battesimo del volo' e che - dopo l'aggressione russa all'Ucraina - volò a Kiev per arruolarsi come volontaria per poi smettere di combattere e raggiungere in Israele il marito Victor, conosciuto proprio sul fronte ucraino, arruolato come volontario e veterano di Israele. "In questi primi mesi fare la mamma è stato molto impegnativo - afferma Schiff - Mi sono resa conto di cosa sia la maternità e mi chiedo perché non se ne parli: se tutti sapessero quanto è complicato ci sarebbe molto più rispetto per le donne e per le mamme in generale". E proprio sulla recente polemica sulla premier Giorgia Meloni e il fine settimana a New York con la figlia commenta: la presidente del consiglio "ha tutto il diritto di festeggiare il compleanno della figlia come pare a lei. Come e quanto sei presente e l'esempio che dai, i figli lo trasmetteranno ai loro figli e così via; quindi penso che la cosa più importante è che lei dimostri a sua figlia che c'è: anche perché in caso contrario che esempio darebbe agli italiani?".
Ora in Israele, racconta Schiff, "faccio la mamma e studio Scienze politiche e Relazioni internazionali". "La guerra - sottolinea Schiff - sta andando avanti da troppo tempo e troppi civili muoiono. Spero finisca presto. Io e mio marito però siamo convinti che sia necessario continuare a resistere, soprattutto dopo le parole di un vice-ministro del governo di Gaza, Ghazi Hamad, che all’indomani del massacro ha avvertito: 'Ci saranno altri 7 ottobre'". "Intanto in tutto il resto del mondo non solo si odia Israele e si è risvegliato l'antisemitismo - prosegue - Tutti gli ebrei nel mondo sono divenuti bersaglio e vittime di un terrorismo generato dall'odio e dalla propaganda".
L'ex allieva dell’Aeronautica militare, originaria della provincia di Venezia, non immagina il futuro di suo figlio in Israele: "Un giorno vorrei tornare a vivere in Italia, anche se il mio sogno sarebbe stato vivere in Ucraina dove ho lasciato anima e cuore". Intanto Schiff in settimana rientrerà per una nuova udienza del processo che si celebra davanti al Tribunale di Latina nei confronti di alcuni allievi dopo la sua denuncia di essere stata vittima di atti di nonnismo durante il 'battesimo del volo': "Mancano le ultime udienze prima della sentenza, ma sono un po' delusa dalla giustizia italiana", osserva aggiungendo che a causa dei tempi del processo "c'è un rischio molto concreto di prescrizione".
Leggi tutto: Dal fronte in Ucraina alla nuova vita in Israele, Giulia Schiff: "Sono diventata mamma"

(Adnkronos) - La vice direttrice Sabina Sacchi è la nuova responsabile, ad interim, della Direzione Editoriale per l'Offerta informativa. A quanto apprende l'Adnkronos, è questa la decisione dell'amministratore delegato Giampaolo Rossi, che ha così individuato chi andrà momentaneamente a ricoprire il ruolo lasciato scoperto da Monica Maggioni in attesa di vagliare il profilo di chi lo ricoprirà poi ufficialmente. Nell'ordine di servizio arrivato oggi in azienda, l'ad ha rivolto a Maggioni "un sentito ringraziamento per il lavoro svolto in favore dell'Azienda". Qualche settimana fa, la Maggioni aveva lasciato l'incarico di direttrice dell'Offerta Editoriale, che ricopriva da tre anni, in favore di un accordo di collaborazione con l'azienda pubblica.
Leggi tutto: Rai: Sabina Sacchi responsabile ad interim Offerta informativa, sostituisce Maggioni

(Adnkronos) - "Mio figlio ha una malattia rara della pelle", così Sergio Muniz ospite oggi, mercoledì 10 settembre, a La volta buona, ha parlato del figlio Yari, nato nel 2021 dalla compagna Morena Firpo.
"Mio figlio soffre di epidermolisi bollosa, ha una pelle molto delicata", ha spiegato l'attore che tirando un sospiro di sollievo ha aggiunto: "Però sta bene, hanno sviluppato una nuova proteina che lo aiuta a compensare la mancanza di collagene nella sua pelle".
La malattia che ha colpito il piccolo Yuri è rarissima, "solo altri quattro casi riconosciuti nel mondo". "La ricerca è importantissima, come è fondamentale la sanità pubblica", ha aggiunto il modello spagnolo.
Leggi tutto: Sergio Muniz: "Mio figlio ha una malattia rara della pelle"

(Adnkronos) - L'attesa per l’apertura del testamento di Giorgio Armani cresce di ora in ora. I tempi non sono ancora definiti ma al momento, secondo quanto si apprende, la finestra utile per la lettura delle ultime volontà va da oggi a mercoledì prossimo: ogni giorno potrebbe essere quello buono. A seguire la procedura è il notaio milanese Elena Terrenghi, incaricata di dare avvio all’iter successorio.
Per l’apertura della successione è necessario l’estratto riassunto dell’atto di morte, un documento che normalmente richiede fino a 15 giorni per essere rilasciato ma i tempi potrebbero essere abbreviati vista la rilevanza del caso e l’interesse in gioco.
Giorgio Armani, scomparso il 4 settembre scorso all'età di 91 anni, non aveva né figli né coniuge e in assenza di eredi legittimi 'necessari', secondo la legge italiana, ha potuto disporre autonomamente del proprio patrimonio. In vita lo stilista aveva predisposto già uno statuto blindatissimo per il gruppo, articolato in sei categorie di azioni, con un ruolo centrale affidato alla Fondazione Armani.
Le persone chiamate dal notaio per la lettura del testamento, salvo sorprese, saranno la sorella Rosanna Armani, le nipoti Silvana e Roberta Armani, figlie del fratello defunto Sergio e Andrea Camerana, figlio di Rosanna, oltre a Leo Dell’Orco, compagno di vita e braccio destro di Armani. Tutti e cinque siedono già nel cda del Gruppo: Dell’Orco è indicato come il coordinatore del comitato ristretto che traghetterà l’azienda fino all’entrata in vigore del nuovo assetto societario. Camerana e le cugine Armani rappresentano la componente familiare del board, accanto a manager di peso come il fondatore di Yoox, Federico Marchetti e il banchiere di Rothschild, Irving Bellotti.
Lo statuto, aggiornato nel 2023, prevede una ripartizione in sei categorie di azioni con diritti di voto e di governance differenziati ma uguali diritti economici. Le azioni A (30% del capitale) e F (10%) avranno un peso determinante: le prime valgono 1,33 voti ciascuna, le seconde 3. In questo modo, pur detenendo solo il 40% del capitale, i soci titolari delle categorie A e F controlleranno oltre il 53% dei voti in assemblea e potranno nominare la maggioranza dei membri del cda, compreso il presidente e l’amministratore delegato.
È molto probabile che la Fondazione Armani sia la destinataria delle azioni A e F, centralizzando così il controllo strategico del gruppo. Gli eredi e i collaboratori fidati potrebbero ricevere le categorie B-E, che detengono la maggioranza del capitale ma non il potere decisionale da sole. Oltre alla quota societaria, il testamento disciplinerà anche la destinazione di un patrimonio personale stimato in circa 10 miliardi di euro, che include immobili di grande valore - tra cui un attico a New York, la storica villa di Forte dei Marmi e la Capannina, acquisita dal gruppo a fine agosto, pochi giorni prima della scomparsa dello stilista.
Proprio la Capannina era uno dei luoghi più cari ad Armani, che vi conobbe l'amore della sua vita, Sergio Galeotti, scomparso prematuramente a 40 anni nel 1985. Sono confermate, intanto, le sfilate in programma tra due settimane in occasione della fashion week: Emporio Armani e Giorgio Armani, oltre alla mostra dedicata ai 50 anni di storia della maison, alla Pinacoteca di Brera.
Leggi tutto: Armani, è attesa per il testamento: l'apertura entro il 17 settembre

(Adnkronos) - Nella camera di consiglio svoltasi questa mattina dinanzi alla Sez. III-quater del Tar Lazio - sede di Roma "è stata discussa la domanda cautelare che gli avvocati professor Stefano Vinti e Angelo Buongiorno dello Studio Vinti & Associati hanno presentato, a nome di numerosi laboratori medici accreditati con il Servizio sanitario regionale, per contestare l'avvio della sperimentazione Farmacia dei servizi approvato dalla Regione Lazio e che consentirà di svolgere nelle farmacie delicate prestazioni diagnostiche (Ecg, holter cardiaci e holter pressori) senza un'effettiva e diretta supervisione medica". Si legge in una nota dell'Uap, Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata.
La presidente del collegio, "attesa la rilevanza della vicenda, ha disposto che la stessa venga affrontata nell'udienza del 2 dicembre 2025, al fine di poter quanto prima decidere nel merito tale questione e offrire agli operatori sanitari e ai pazienti le risposte di cui hanno bisogno per veder assicurato il loro diritto alla salute e a un mercato sanitario che non venga alterato da distorsioni che, lungi dal risolvere le criticità della situazione sanitaria, determinano nuovi squilibri e espongono i soggetti più fragili al grave rischio di ricevere prestazioni non all'altezza degli ordinari standard assistenziali", precisa l'Uap.
Mariastella Giorlandino, presidente Uap, "ha accolto positivamente la fissazione del merito in tempi rapidi - riporta la nota - poiché la questione tocca la tenuta del sistema sanitario e il principio di prossimità: i servizi vanno avvicinati ai cittadini senza abbassare gli standard clinici e organizzativi che garantiscono sicurezza e qualità". La linea difensiva è semplice, ricorda l'Uap: "Stesse regole per la stessa prestazione. Prossimità e riduzione delle liste d'attesa sono obiettivi condivisi, ma non possono tradursi in corsie parallele prive dei requisiti che la legge impone a chi fa diagnostica e refertazione".
Leggi tutto: Ricorso Uap al Tar Lazio su farmacia dei servizi, il 2 dicembre fase finale




(Adnkronos) - Dopo le polemiche sulle vacanze per riprendersi dalla guerra a Gaza dei militari israeliani dell'Idf in Italia 'scortati' da uomini della Digos, arriva il chiarimento del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
''Nel caso relativo al soggiorno di cittadini israeliani in vacanza nelle Marche - afferma Piantedosi rispondendo al question time alla Camera - sono stati disposti, lo scorso anno, servizi di prevenzione durante le visite e le uscite nelle località circostanti a quella del soggiorno. Tali servizi vengono abitualmente decisi e svolti, a livello territoriale, ogni qualvolta vi sia notizia di presenze di comitive culturali, turistiche o gruppi sportivi che possano essere considerati esposti ad atti di intolleranza''. Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi .
"Assicurare protezione a chiunque rischi di essere vittima di violenza sul nostro territorio e predisporre servizi di prevenzione e vigilanza a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è ciò che le forze di polizia continueranno a fare - sottolinea il ministro dell'Interno - Non comprendo quali fossero le diverse aspettative circa le iniziative da adottare nella circostanza, né voglio pensare che, anche con riguardo al contesto complessivo, si potesse immaginare di lasciare queste persone alla mercé di possibili malintenzionati. E sono certo che anche gli appartenenti al gruppo politico degli onorevoli interroganti possano condividere questa linea di condotta delle forze di polizia, coerente con la loro missione in uno Stato democratico e con il difficile contesto internazionale che stiamo vivendo e degli elevati rischi da esso generati''.
Piantedosi ha spiegato che ''la minaccia terroristica conseguente al conflitto mediorientale è costantemente monitorata in sede di Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica ai fini di una puntuale e aggiornata ricognizione delle migliaia di obiettivi sensibili in Italia, sui quali è stata intensificata l’attività di prevenzione e di vigilanza''.
''L’antisemitismo è uno degli aspetti più preoccupanti che è emerso all’indomani dell’attacco terroristico del 7 ottobre e che ha determinato un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi riconducibili allo Stato di Israele e alle comunità ebraiche - ha detto - Aggiungo che, nell’ambito dei servizi svolti dalle forze di Polizia per prevenire turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche a causa del crescente numero di azioni di intolleranza antisemita, vengono svolti dedicati servizi di prevenzione sia nei confronti delle comunità ebraiche residenti che di gruppi occasionalmente presenti sul territorio nazionale''.

(Adnkronos) - Dopo le polemiche sulle vacanze per riprendersi dalla guerra a Gaza dei militari israeliani dell'Idf in Italia 'scortati' da uomini della Digos, arriva il chiarimento del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
''Nel caso relativo al soggiorno di cittadini israeliani in vacanza nelle Marche - afferma Piantedosi rispondendo al question time alla Camera - sono stati disposti, lo scorso anno, servizi di prevenzione durante le visite e le uscite nelle località circostanti a quella del soggiorno. Tali servizi vengono abitualmente decisi e svolti, a livello territoriale, ogni qualvolta vi sia notizia di presenze di comitive culturali, turistiche o gruppi sportivi che possano essere considerati esposti ad atti di intolleranza''. Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi .
"Assicurare protezione a chiunque rischi di essere vittima di violenza sul nostro territorio e predisporre servizi di prevenzione e vigilanza a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è ciò che le forze di polizia continueranno a fare - sottolinea il ministro dell'Interno - Non comprendo quali fossero le diverse aspettative circa le iniziative da adottare nella circostanza, né voglio pensare che, anche con riguardo al contesto complessivo, si potesse immaginare di lasciare queste persone alla mercé di possibili malintenzionati. E sono certo che anche gli appartenenti al gruppo politico degli onorevoli interroganti possano condividere questa linea di condotta delle forze di polizia, coerente con la loro missione in uno Stato democratico e con il difficile contesto internazionale che stiamo vivendo e degli elevati rischi da esso generati''.
Piantedosi ha spiegato che ''la minaccia terroristica conseguente al conflitto mediorientale è costantemente monitorata in sede di Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica ai fini di una puntuale e aggiornata ricognizione delle migliaia di obiettivi sensibili in Italia, sui quali è stata intensificata l’attività di prevenzione e di vigilanza''.
''L’antisemitismo è uno degli aspetti più preoccupanti che è emerso all’indomani dell’attacco terroristico del 7 ottobre e che ha determinato un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi riconducibili allo Stato di Israele e alle comunità ebraiche - ha detto - Aggiungo che, nell’ambito dei servizi svolti dalle forze di Polizia per prevenire turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche a causa del crescente numero di azioni di intolleranza antisemita, vengono svolti dedicati servizi di prevenzione sia nei confronti delle comunità ebraiche residenti che di gruppi occasionalmente presenti sul territorio nazionale''.

(Adnkronos) - Un team internazionale guidato da Fabio Mammano, docente al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'università di Padova e associato con incarico di ricerca all'Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc), ha sviluppato una nuova terapia monoclonale che si è dimostrata efficace nel rallentare la crescita del tumore. Oltre a ostacolare la progressione del cancro, il nuovo anticorpo sperimentale riduce anche l'iperattività neuronale causata dal glioblastoma, una condizione spesso associata a crisi epilettiche. I risultati sono pubblicati su 'Cell Communication and Signaling'.
Il glioblastoma è un tumore notoriamente difficile da trattare, spiegano da UniPd e Cnr. Nello studio gli scienziati hanno mirato a un bersaglio molecolare preciso: i canali emisomici delle connessine, che nei tumori sono iperattivi e rilasciano segnali pro-tumorali come l'Atp (una molecola energetica essenziale per la crescita e la proliferazione delle cellule) e il glutammato. Utilizzando colture cellulari derivate da pazienti e un modello murino rappresentativo della malattia, i ricercatori hanno testato un anticorpo monoclonale chiamato abEC1.1, in grado di bloccare selettivamente alcune connessine (Cx26, Cx30 e Cx32). Questi i risultati, riassume una nota: riduzione della migrazione e dell'invasività delle cellule tumorali; inibizione del rilascio di Atp e glutammato; riduzione significativa del volume tumorale e aumento della sopravvivenza nei topi; normalizzazione dell'attività sinaptica anomala indotta dal tumore. L'anticorpo è stato somministrato sia come proteina purificata sia tramite terapia genica con vettori virali Aav (virus adeno-associati), una modalità che come evidenziano gli autori potrebbe consentire effetti terapeutici duraturi con una sola somministrazione. Lo studio rafforza l'idea che i canali emisomici delle connessine siano un bersaglio farmacologico promettente per il trattamento del glioblastoma. La tecnologia sviluppata è oggetto di brevetto in contitolarità tra università di Padova, Cnr, università degli Studi di Milano e ShanghaiTech University.
"E' la prima volta che un anticorpo terapeutico si dimostra capace di contrastare contemporaneamente la crescita del glioblastoma e l'iperattività neuronale che il tumore induce nei tessuti circostanti", afferma Mammano. "Questo approccio apre la strada a nuove strategie terapeutiche che mirano non solo alle cellule tumorali, ma anche alle loro interazioni patologiche con l'ambiente cerebrale", prospetta lo scienziato. "Con questo studio abbiamo chiaramente evidenziato l'importanza di contrastare specificamente i componenti molecolari che attivano e rafforzano la comunicazione tra le cellule tumorali e il tessuto circostante, alimentando la proliferazione incontrollata del glioblastoma", aggiunge Daniela Marazziti, ricercatrice del Cnr-Ibbc e coautrice del lavoro. Il lavoro è stato condotto in collaborazione con istituzioni accademiche in Italia e Cina ed è stata finanziata da ministero dell'Università e della Ricerca, Fondazione Cariparo, Fondazione Giovanni Celeghin, ShanghaiTech University e Fondazione Umberto Veronesi.
Leggi tutto: Glioblastoma, anticorpo rallenta progressione e riduce iperattività cerebrale

(Adnkronos) - Elisabet Lann, nuova ministra della Salute svedese, è svenuta durante la sua prima conferenza stampa in Svezia. Nel corso dell'evento, tenutosi ieri martedì 9 settembre, Lann ha improvvisamente perso i sensi, crollando a terra e trascinando con sé il leggio.
Il momento ripreso dai media presenti è diventato rapidamente virale sui social. I colleghi al suo fianco, visibilmente scossi, sono prontamente intervenuti per prestare soccorso alla ministra.
Secondo quanto riferito dalla stampa locale, Elisabet Lann è rientrata in conferenza stampa pochi minuti dopo aver accusato il malore, che lei stessa ha attribuito a un "calo di zuccheri nel sangue".
Leggi tutto: Ministra della Salute svedese Elisabet Lann sviene in conferenza stampa - Il video

(Adnkronos) - A Milano, il 69% dei genitori dichiara di sentirsi solo dopo la nascita di un figlio. Il 48% prova un senso di inadeguatezza nell’affrontare le sfide della genitorialità, mentre per il 65% è difficile sostenere questo ruolo. I genitori milanesi chiedono più supporto alle imprese (32%) e alla società (34%), piuttosto che alla rete familiare. A confermarlo sono i risultati del primo Osservatorio sulla genitorialità promosso da Pampers, da sempre al fianco di famiglie bambini e bambine, che ha raccolto le voci di oltre 3.000 genitori in tutta Italia.
"Diventare genitori rappresenta una delle esperienze più intense e trasformative della vita, ma al tempo stesso una delle più impegnative", sottolinea l'Osservatorio. "Nei primi anni di crescita di un bambino o una bambina, infatti, non è raro che molti genitori si trovino a fare i conti con sentimenti diffusi di solitudine e inadeguatezza: 1 mamma su 2 e 1 papà su 3 - questi i risultati - dichiarano di sentirsi soli e inadeguati. La solitudine, infatti, è un tratto ricorrente anche a Milano. E non basta: quasi la metà dei genitori (48%) ammette di provare un senso di inadeguatezza".
Per rispondere a questa fotografia nasce il progetto Pampers Village, il nuovo progetto di Pampers Italia che, per la prima volta, sceglie di raccontarsi non solo come un supporto quotidiano nella cura dei più piccoli, ma come un autentico compagno di viaggio per mamme e papà. L’obiettivo: valorizzare la connessione umana e offrire alle famiglie un ecosistema concreto e accessibile di ascolto, orientamento e sostegno nei primi 1000 giorni di vita del bambino, una fase tanto delicata quanto determinante. Il progetto toccherà 4 città italiane, Milano, Pescara, Palermo e Roma, con l’obiettivo di creare una rete tra famiglie, superare il senso di inadeguatezza e promuovere una genitorialità più condivisa. Il debutto sarà proprio a Milano, sabato 13 settembre dalle ore 9 alle 13 presso la Biblioteca Chiesa Rossa (via San Domenico Savio), con un evento gratuito aperto a tutte le famiglie con bambini e bambine da 0 a 3 anni. Durante la mattinata, oltre al dialogo con il personale del Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini (Csb), sarà possibile partecipare ad attività di gioco creativo con materiali semplici, momenti di lettura grazie anche alla collaborazione con Nati per Leggere, ed esperienze sonoro-musicali in partnership con Nati per la Musica. Un’occasione concreta per sperimentare piccole pratiche quotidiane replicabili a casa, dalla lettura al canto fino al gioco condiviso, e per tornare a sentirsi parte di un vero villaggio.
Sebbene 7 su 10 genitori milanesi si sentano soli dopo la nascita di un figlio, in generale i dati dell’Osservatorio fanno emergere un approccio più sereno verso la genitorialità, grazie alle opportunità lavorative e di svago offerte della città. Non a caso, il 42% dei genitori milanesi esprime un’elevata soddisfazione per la propria condizione professionale(contro il 34% della media nazionale) e solo il 22% ritiene che la nascita di un figlio abbia peggiorato la propria situazione lavorativa, contro il 36% del resto d’Italia. Resta però alta la percezione di fatica: il 65% dei genitori trova il ruolo difficile, più della media italiana. Crescono i dubbi educativi (39% contro il 30% nazionale) e il peso economico di crescere un figlio (49% contro il 43%). Anche il supporto familiare appare meno solido che altrove: a Milano i genitori dichiarano che i nonni sono meno presenti (20% contro 14%) e si ricorre più spesso a baby-sitter (30% contro 24%). Infine, i genitori milanesi si dimostrano più propensi ad affidarsi a strumenti moderni per affrontare il loro percorso: social, blog e libri diventano alleati quotidiani, accanto a specialisti e pediatri. Ne esce il ritratto di una genitorialità complessa ma non rassegnata, capace di riconoscere le difficoltà senza rinunciare alla soddisfazione.
“Per crescere un bambino serve un villaggio”: questo è il principio che ha ispirato l’iniziativa. Un messaggio potente, capace di rispondere al bisogno crescente di vicinanza, calore e condivisione. Questo nuovo percorso prende vita grazie alla collaborazione con la Onlus Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini (Csb), riferimento in Italia per la promozione della salute, dello sviluppo e dei diritti dell’infanzia e del sostegno alla genitorialità. La collaborazione tra Pampers e Csb nasce da valori comuni e da una missione condivisa: creare reti di sostengo e occasioni di incontro, sia nelle comunità locali che online, per restituire alle famiglie quel senso di comunità che oggi troppo spesso manca. Perché ogni mamma, ogni papà, merita di sentirsi parte di un villaggio. E ogni bambino e bambina meritano di crescere circondati da una rete di amore, fiducia e condivisione.
Per fare tutto questo, il progetto Pampers Village si compone di diversi pilastri che hanno l’obiettivo di supportare le mamme e i papà in quella fantastica avventura che si chiama genitorialità: una ricerca sociale sociale che porta alla luce gioie e difficoltà dei genitori raccontandone il vissuto; gli eventi fisici itineranti nei parchi di alcune delle principali città italiane, per favorire la connessione fra le famiglie attraverso attività condivise, informative e formative; la prima community pampers all’interno dell’App Coccole Pampers, un luogo di incontro virtuale dove confrontarsi e condividere esperienze, dubbi e paure per costruire un vero e proprio villaggio su cui poter contare; la prima campagna di responsabilità sociale di Pampers, che ha l’obiettivo di mostrare come “scoprire di essere in tanti ci fa sentire meno soli”. “Da sempre con Pampers mettiamo al centro le persone, in particolare i bambini e i loro genitori, e lo facciamo partendo dall’ascolto: delle loro esigenze, dei loro sogni, ma anche delle loro difficoltà», ha dichiarato Antonio Fazzari, General Manager di Fater. “Proprio da questa volontà è nato l’Osservatorio Pampers sulla genitorialità, che ci ha restituito una fotografia chiara dei bisogni delle famiglie di oggi e ci ha spinti a dare una risposta concreta con il progetto Pampers Village. Un luogo, fisico e digitale, pensato per offrire supporto, creare relazioni e costruire un senso di comunità. Perché è questo il modo in cui intendiamo essere vicini, ogni giorno, ai nostri consumatori”.
Leggi tutto: Osservatorio Pampers, a Milano 7 genitori su 10 si sentono soli dopo nascita figlio

(Adnkronos) - C'è ancora tempo per un possibile incontro fra re Carlo e il figlio Harry, prima che quest'ultimo, al momento ancora nel Regno Unito, voli di nuovo in California e mentre il sovrano arriverà nella capitale inglese dalla sua residenza in Scozia. Sebbene Charles non abbia impegni in agenda questa settimana, è previsto che ritorni a Londra per le sue cure settimanali contro il cancro e per l'udienza con il primo ministro.
Il ritorno del principe Harry nel Regno Unito è stato accolto con "sospetto" dall'esperto reale Hugo Vickers, che ha affermato che la famiglia reale non si fida più di lui. Harry "non è degno di fiducia" e ha "causato molti danni" con il suo libro di memorie 'Spare', ha detto al Sun l'autore di biografie reali bestseller, tra cui quella sulla Regina Madre e una sulla Regina Mary: "Sarebbe nel suo interesse, e in quello di tutti gli altri, se in qualche modo riuscisse a raggiungere una sorta di riconciliazione personale con suo padre". L'esperto ha ricordato che re Carlo una volta implorò suo figlio: "Non rendere infelici i miei ultimi anni". Ma la riconciliazione, ha insistito Vickers, sarà possibile solo se Harry "si scuserà" e darà rassicurazioni sia a suo padre che al principe William. Senza questo, sostiene, il rapporto dei Sussex con la monarchia è destinato a fallire.
Intanto, nell'ipotesi ancora possibile che Carlo lo convochi, il secondogenito del re ha portato avanti gli impegni previsti per la giornata di oggi: nel pomeriggio è arrivato all'Imperial College di Londra per visitare il Centro per gli studi sulle ferite da esplosivi. Domani mattina parteciperà a un piccolo evento per il Diana Award, prima di tornare a casa negli Stati Uniti nel pomeriggio, concludendo il suo viaggio di quattro giorni nel Regno Unito.
Leggi tutto: Ancora possibile l'incontro con Carlo, ma la famiglia reale non si fida di Harry

(Adnkronos) - Un bosco di 18.000 alberi, 13 ettari, impiantato accanto a un molino. L'attività industriale di produzione di farina di grano tenero alimentata esclusivamente con energia rinnovabile. Stop alla plastica in azienda. Sono le tante misure, 'piccole', come ama definirle il suo presidente Giorgio Agugiaro, messe in campo da uno dei big player nella produzione di farina di grano tenero, Agugiaro & Figna Molini, sulla strada verso la sostenibilità e il rispetto dell'ambiente. Perché, spiega Agugiaro intervistato da Adnkronos/Labitalia a margine del Bufala Fest a Napoli di cui l'azienda è stata main sponsor, "se ognuno fa il proprio piccolo pezzo su questa strada, poi con tanti pezzi messi insieme i risultati si raggiungono. Ma si deve agire, non solo predicare, partendo dal quotidiano".
E il quotidiano di Agugiaro & Figna è fatto di tradizione e innovazione. "L'azienda -spiega Agugiaro- nasce il primo maggio del 2003 dalla fusione di due aziende con una storia antica, la Molini Agugiaro di Padova e la Molini Figna di Collecchio, provincia di Parma, due dinastie di mugnai. Facendo la prima trasformazione di una materia prima agricola, che è una commodity a basso valore aggiunto, siamo costretti a crescere nell'ambito della nuova economia mondiale. Da soli non riuscivamo a crescere come volevamo, oggi invece maciniamo 300.000 tonnellate di grano tenero l'anno e abbiamo, suddivisi su tre stabilimenti, uno nel Veneto, uno in Emilia e uno in Umbria, 180 dipendenti. Abbiamo raggiunto un fatturato di 170 milioni negli anni in cui il prezzo del grano è salito, 2021-2022. Oggi ci siamo attestati su qualcosa di più di 150 milioni", sottolinea.
E grande è l'attenzione dell'azienda, che ha una visione industriale ma non ha mai perso il legame con la terra, il territorio e la cultura del cibo, verso l'export. "Tra il 25 e il 30% della nostra produzione spiega- l'esportiamo in 60 Paesi, con un fatturato all'estero che supera i 30 milioni di euro", sottolinea.
E per Agugiaro affari e fatturato non possono 'oscurare' il percorso verso la sostenibilità. "Ci siamo posti il problema della sostenibilità -spiega- quando abbiamo capito che il cambiamento climatico sta creando grossi problemi all'agricoltura nel mondo. Due anni fa il Canada perse il 30-35% del raccolto per siccità, con la pianta che era nata ma per l'assenza delle piogge la spiga non riuscì a formarsi. Nello stesso mese di agosto la Francia perse il 30-40% del raccolto per eccesso di piogge, con le trebbie che non riuscirono ad entrare in campo, il grano marcì e quando riuscirono ad entrare tutta la produzione finì in parte distrutta, in parte destinata all'alimentazione animale perché non era adatta alla lavorazione per fare le farine destinate all'uomo. Io faccio questo lavoro da più di 50 anni, e questa è una cosa che non avevo mai visto", sottolinea l'imprenditore.
Eventi estremi sempre più frequenti che hanno effetti disastrosi sulle coltivazioni e che hanno spinto Agugiaro & Figna a mettere in campo azioni per ridurre l'impatto ambientale delle proprie attività. "Non saremo noi che cambiamo il mondo e fermiamo il cambiamento climatico, ma riteniamo che se tutti operassero in un certo modo, quantomeno questo cambiamento climatico potrebbe essere rallentato, e nella migliore dell'ipotesi, fra qualche decennio, anche fermato", sottolinea spiegando che "noi già dal 2019 adoperiamo esclusivamente energia elettrica derivante da fonti rinnovabili. Oltre ad avere un impianto fotovoltaico, che però produce una parte minima del nostra fabbisogno, abbiamo concluso un contratto con Edison per assorbire tutta l'energia che loro produrranno da un impianto che stanno costruendo in provincia di Pordenone. Noi siamo utilizzatori particolari, nel senso che utilizziamo energia per 24 ore al giorno e per 7 giorni alla settimana. Quindi siamo in grado di assorbire tutta l'energia che eventuali impianti producono", sottolinea.
Ma Agugiaro & Figna è voluta andare oltre l'uso di energia rinnovabile, con il 'Bosco del Molino', a Collecchio in provincia di Parma. "Abbiamo piantato questo bosco di 18.000 alberi, di 13 ettari, che sta crescendo vicino al nostro molino, per cui nel 2030, secondo dati scientifici rilasciati dal consorzio universitario che ci ha assistito e ha progettato questo bosco, sommando il fatto che usiamo solo energia da fonti rinnovabili e abbiamo questo bosco che abbatterà una quantità importante di Co2, diventeremo praticamente Co2 free. Tutto questo ha un costo, oggi viene apprezzato, ma non ci viene riconosciuto in termini di prezzo sulla farina, perché i consumatori apprezzano tutto questo, ma giustamente, forse anche per possibilità economiche, non sono ancora disposte a riconoscere un prezzo più alto", sottolinea Agugiaro.
Ma l'azione dell'azienda sulla strada verso la sostenibilità non si ferma solo all'uso di energia rinnovabile. "Abbiamo adeguato gli impianti con macchinari moderni, perchè evidentemente le macchine di ultima generazione nascono tutte con un consumo di energia più limitato rispetto alle macchine vecchie. Poi abbiamo lavorato sulle confezioni dei nostri prodotti cercando di abolire le parti in plastica, prediligendo i materiali più degradabili", sottolinea Agugiaro.
E ci sono anche tante piccole cose che puntano all'obiettivo finale del rispetto dell'ambiente. "Non abbiamo più -spiega Agugiaro- le bottiglie d'acqua minerale di plastica in azienda, per noi e per i nostri dipendenti, ma abbiamo la produzione di acqua con delle macchine e usiamo le caraffe di lontana memoria. E i bicchieri sono di carta biodegradabile, non abbiamo bicchieri di plastica. Mi rendo conto che è lo 0,001 per mille di quello che serve, ma se tutti lo facessero, probabilmente anche per l'uso domestico, qualcosa cambierebbe", sottolinea.
E per Agugiaro la 'ricetta' per cambiare le cose sulla sostenibilità c'è. "Io che l'utilità sarebbe il quotidiano, cioè quello che facciamo dalla mattina quando ci svegliamo alla sera quando andiamo a letto, facendo tutti quello che dovremmo fare senza estremismi, ma con molta consapevolezza. Dagli imprenditori ai cittadini, ma anche alle istituzioni. Io ho la consapevolezza di aver fatto la mia parte", conclude.
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