
(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, venerdì 12 settembre 2025, nel penultimo concorso della settimana. Centrati invece tre '5' che vincono ciascuno 42.013,40 euro. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 51 milioni di euro. Si torna a giocare domani, sabato 13 settembre, per l'ultimo appuntamento settimanale.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente è 29, 33, 44, 52, 63, 65. Numero Jolly: 19. Numero SuperStar: 84.
Leggi tutto: Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 12 settembre

(Adnkronos) - "Freedom of speech cannot and will not be silenced". Con queste parole - pronunciate ancora con il suo inglese ormai virale sui social - Lorenzo Caccialupi, 23 anni, studente romano di Economia e Finanza alla John Cabot University da pochi mesi rientrato da un semestre di exchange alla San Diego State University, ha voluto commentare all’Adnkronos l’uccisione di Charlie Kirk e l'eredità che gli ha lasciato l'incontro con l'attivista. "Libertà di espressione non devono essere messi a tacere", spiega Caccialupi: "Io ho fatto un video perché volevo dire la mia e esprimere vicinanza alla famiglia, anche se non mi conoscono. Non mi va giù che ci sono persone che celebrino la sua morte. È proprio una cosa ignobile, non mi va giù".
Caccialupi aveva incontrato Kirk lo scorso maggio, in occasione di un evento organizzato al campus di San Diego, e il suo intervento era stato postato dallo stesso attivista sui suoi canali social. "Io studio economia e finanza, sono andato a fare un exchange all’estero per un semestre, e mentre stavo là è arrivata la notizia che Charlie Kirk, che è un attivista che di solito va in giro per i college, sarebbe stato in un campus a circa 20 minuti di macchina da dove mi trovavo. Allora abbiamo fatto una macchinata, io con qualche studente internazionale – tedeschi, austriaci e due ragazze della mia stessa università italiana – siamo andati all’incontro per sentirlo parlare".
"Una volta arrivati sono rimasto stupito dalla quantità di gente e sostenitori che c’erano. Secondo me era un clima bellissimo", racconta. "Ovviamente c’era anche una dozzina di persone un po’ più lontano, in disparte, che protestavano contro, ma lasciano il tempo che trovano. Io ho detto: cavolo, l’ho visto da Instagram a migliaia di chilometri di distanza, voglio parlarci. I miei amici mi hanno aiutato a farmi strada tra la folla fino a quando sono arrivato in un punto in cui c’erano le transenne perché c’era la fila per parlargli".
Secondo Caccialupi, "la gente faceva la fila per parlare con lui, ma soprattutto persone che non erano d’accordo con lui. Come funziona là da lui è che si va uno alla volta al microfono e tu esponi le tue idee. Poi purtroppo i cafoni li trovi sempre perché vanno là e lo accusano di essere un nazista o fascista senza avere prove fondate, quelle persone le trovi sempre purtroppo. Io però sono riuscito a parlargli, e tra l’altro a saltare la fila perché dicevo: ‘per favore dai, sono italiano, non un suo fan ma lo rispetto, l’ho visto dall’Italia, vorrei parlare con lui’. Mi hanno fatto passare e ci ho parlato". "Alla fine della discussione mi ha dato il cappello - ricorda - gli ho chiesto di potergli stringere la mano, è una cosa che si fa come segno di rispetto. Io lo rispettavo nonostante ovviamente non condividessi tutte le sue idee, però com’è giusto che sia ognuno è libero di esporre le sue idee".
Sull’omicidio, lo studente non usa mezzi termini: "È terribile. Pensi alla sua famiglia, che ha lasciato moglie e due figli. Quello che a me ha stupito, oltre al fatto di questa persona schifosa (Tyler Robinson, ndr), ignobile che l’ha ammazzato semplicemente perché stava esponendo le sue idee, è che ci sono persone che festeggiano. Cioè festeggi perché uno che non la pensa come te è morto? Ma vali meno di uno sputo, è quello che ho detto nel video". Quanto al clima universitario americano, Caccialupi osserva: "Onestamente non l’ho trovato molto teso. Sicuramente è diverso dall’Italia, però non direi ci sia un clima ostile. Poi ovviamente se vai a parlare singolarmente con le persone trovi opinioni diverse".
E sul possibile bisogno di un "Charlie Kirk italiano" aggiunge: "Io non ho una risposta. Quello che posso dire è che c’è bisogno di dialogo. Non è possibile che uno venga classificato come fascista o nazista per avere delle idee diverse. È assolutamente inaccettabile".
Infine, sui tanti nuovi follower raccolti in poche ore replica: "A me di quello non interessa proprio nulla. Io ho fatto un video perché volevo dire la mia. Ho molti amici in giro per il mondo, volevo esprimere vicinanza alla famiglia. In chat privata certo, mi sono arrivati insulti di ogni tipo: topo di fogna, razzista, di tutto. Ma lasciano il tempo che trovano".

(Adnkronos) - "E' una riforma importantissima. Serve stabilizzare la democrazia nel nostro Paese che è a rischio". Lo ha detto il sindaco di Imperia ed ex ministro Claudio Scajola a Liguria d'Autore, la rassegna promossa da Vis Factor a Rapallo.
"Se il bravo sindaco Bagnasco di Rapallo passeggia per Rapallo e chiede 'senti un po' c'è il nuovo sindaco, è bravissimo', e poi si gira e dice 'c'è il procuratore della Repubblica', la gente corre verso il procuratore della Repubblica perché comanda lui. Non c'è dubbio che abbiamo sovvertito l'ordine democratico in questo Paese. Abbiamo dato un ruolo alla magistratura che è assolutamente improprio. La riforma è fondamentale per la garanzia che si possa ricostruire un valore democratico sull'equilibrio dei poteri", ha sottolineato.
Perché ci è riuscita Meloni e non Berlusconi? "Perché gli alleati del nostro governo con Berlusconi non ci hanno permesso di farla perché doveva cadere Berlusconi per mano della magistratura. Quello che adesso è cambiato è che la Meloni non ha questo timore e quindi è meritoria su questa riforma che passerà. E passerà anche nell'opinione pubblica. Il problema è un altro e cioè che è una riforma che non è ancora sentita tra la gente ma è sentita tra chi è più colto dalla preoccupazione dell'equilibrio dei poteri", ha detto ancora.
Quella che sta vivendo oggi la politica italiana è la "fase dove la politica è assestata. Il maggiore responsabile della pochezza che oggi ha come rappresentatività il Parlamento italiano è dovuta alla legge elettorale: il cittadino non sceglie più. Quando Berlusconi si è affermato, e si è passati dalla cosiddetta Prima Repubblica alla Seconda, c'era come legge elettorale il Mattarellum, dove i collegi erano una competizione diretta fra persone. I collegi erano 475, tanti; quindi tu non potevi far eleggere la Velina o il prediletto: dovevi far eleggere quello che, essendo competitivo, doveva essere più bravo dell'altro. E doveva essere considerato così dai cittadini. Quella legge, che secondo me negli ultimi anni è stata ancora la migliore, ha portato a un Parlamento rappresentativo. Cos'è successo dopo? Due fatti, secondo me, che sono la crisi della politica di adesso, e che sono il motivo per cui il 50% e più non va a votare: perché non si riconosce più in quelli che ci sono", ha affermato.
"A questo - ha proseguito Scajola - si è aggiunta la riduzione dei parlamentari, che è stata una sciocchezza, facendo credere alla popolazione che diminuendo i parlamentari diminuivano i costi della politica: abbiamo ridotto i rappresentanti del popolo, abbiamo fatto diminuire la forza del popolo nel governo della Nazione e abbiamo fatto una legge elettorale dove tu hai solo un compito: per farti eleggere deputato devi dire sempre di sì e piacere al leader che fa le liste".
Leggi tutto: Riforma giustizia, Scajola: "Meloni non teme toghe come gli alleati di Berlusconi"

(Adnkronos) - "Sono sconvolto e preoccupato. Sconvolto perché è sempre più difficile curarsi, anche a pagamento. Preoccupato, perché ho una polmonite in atto e non so come fare. Ho bisogno di un antibiotico di ultima generazione (principio attivo Linezolid) che le farmacie non possono distribuire anche con ricetta medica, perché è un farmaco cosiddetto ospedaliero per cui mi dovrei ricoverare per averlo, non posso procurarmelo per curarmi. Si tratta sostanzialmente di un farmaco salva vita''. Paolo Cirino Pomicino, parlamentare democristiano di lungo corso, è nella sua casa romana. Respira a fatica ma la voce è forte, vuole denunciare la difficoltà a trovare un cosiddetto farmaco ospedaliero per curarsi un nuovo attacco di polmonite dopo un lungo ricovero a Torino.
''Sono stato ricoverato per quattro mesi all'ospedale di Torino a causa di una polmonite -racconta all'Adnkronos Pomicino-. Ora, sono a Roma, ho riavuto un attacco febbrile a domicilio. Non riesco ad avere questo farmaco perché la normativa schizofrenica di questo governo impone una ricetta di un medico ospedaliero o il ricovero in ospedale. Cosa devo fare per averlo?'', si chiede l'ex big Dc.

(Adnkronos) - "Si tratta di un importante passo avanti ma servono misure rapide, concrete, ben definite che consentano di superare il bando del motore endotermico, rivedere i target fissati e aprire al pieno riconoscimento dei biocarburanti liquidi e gassosi e di tutte le soluzioni rinnovabili conformi alla direttiva Red, tra i quali rientrano a pieno titolo il bioGpl ed il bioGnl. Solo così sarà possibile affermate il pieno rispetto del principio di neutralità tecnologica, dare certezze agli investimenti delle imprese sia del settore automotive che dell'approvvigionamento e della distribuzione di carburanti low carbon e garantire l'effettiva riduzione delle emissioni di CO2". Ad affermarlo in una nota è Matteo Cimenti, il presidente di Assogasliquidi-Federchimica, l'associazione nazionale che rappresenta la filiera dei gas liquefatti Gpl e Gnl anche nella loro declinazione di prodotti bio e rinnovabili.
“Apprendiamo che nella riunione di oggi è stata riconosciuta, anche dalla Commissione, l'esigenza di un'azione non solo sul trasporto leggero - aggiunge Cimenti - ma anche sul trasporto pesante. Si tratta di un passaggio rilevante che si pone in linea con quanto da tempo Assogasliquidi aveva evidenziato anche alle nostre istituzioni nazionali oltre che agli organismi comunitari. Assurdo infatti immaginare di poter tagliare le emissioni del trasporto pesante lasciando aperta la possibilità al solo vettore elettrico o ad altre soluzioni ancora non pronte, potendo anche qui contare su un prodotto come il Gnl/bioGnl sul quale l’industria italiana è leader in Europa rispetto alla rete distributiva e infrastrutturale".
Da questo punto di vista, sottolinea, "ribadiamo l'urgente necessità che la Commissione Ue proceda fin da subito alla revisione del Regolamento sulle emissioni di anidride carbonica anche del trasporto pesante, prevedendo non solo la revisione dei target ma anche l’introduzione del Carbon Correction Factor per consentire di abilitare pienamente i biocarburanti (come il bioGnl) come soluzioni di decarbonizzazione in un'ottica di analisi sul ciclo di vita".

(Adnkronos) - "Number Ten" è il nuovo progetto di comunicazione ideato per raccontare la costruzione della Nuova Diga Foranea di Genova, una delle opere infrastrutturali più complesse e strategiche d’Europa, attraverso dieci incredibili storie, testimoni dell’unicità e delle sfide affrontate durante la costruzione di quest’opera. Un progetto che nasce dall’idea di mettere al centro le persone: dieci protagonisti che, con le loro esperienze e competenze, incarnano lo spirito del “numero 10” – creatività, talento, dedizione – diventando testimoni diretti della grande impresa che cambierà il volto del porto e della città.
Tutte le storie selezionate sono storie di eccellenza assoluta. Il primo episodio è dedicato alla Drafinsub, azienda specializzata nelle immersioni a grandi profondità, grazie all’utilizzo della tecnica delle immersioni in saturazione, che permette ai sub di lavorare per ore e ore sul fondo del mare vivendo per un mese in una camera iperbarica. Il protagonista di questa storia è Adriano Prosperi, Presidente di Drafinsub e primo sommozzatore italiano.
Dopo il racconto di Drafinsub, “Number Ten” narrerà altre storie di eccellenza assoluta: dal comandante che attraversa il Mediterraneo sulle navi che trasportano carichi vitali per l’opera, all’ingegnere che ha lavorato alla realizzazione del Mose di Venezia e che oggi coordina i lavori a Genova; dal “traghettatore dei cassoni” che sposta in mare i colossi di calcestruzzo alti come palazzi di otto piani, all’“uomo del tempo”, il tecnico incaricato di analizzare le condizioni atmosferiche per capire come e quando si può lavorare in mare aperto. Capacità personali e tecnologie sofisticate al servizio della Nuova Diga Foranea di Genova, realizzata dal Consorzio PerGenova Breakwater guidato dal Gruppo Webuild, un’opera strategica per Genova e per l’Italia. I cassoni che saranno posati daranno vita a una diga lunga 6 chilometri che permetterà al porto di Genova di accogliere le navi più grandi al mondo che oggi raggiungono i 400 metri di lunghezza. “Number Ten” racconta quindi i segreti di questa impresa titanica, le eccellenze ingegneristiche, le tecniche uniche al mondo, ma soprattutto i talenti delle persone al lavoro per un’infrastruttura simbolo per Genova e per l’Italia intera.
Leggi tutto: 'Number Ten', 10 storie eccezionali per raccontare Nuova Diga Foranea di Genova

(Adnkronos) - ''Non credo che la vicenda dazi si concluderà, la vicenda dazi è destinata a rimanere con noi, è destinata a rimanere un elemento con il quale dovremo fare i conti''. Lo afferma il viceministro delle Imprese, Valentino Valentini, intervenendo a Liguria d'autore, la rassegna promossa da Vis Factor a Rapallo. La questione dei dazi ''è evidentemente al centro dell'attenzione, perché non è una questione temporanea'', sottolinea.
''Ci troviamo di fronte a una politica tariffaria che deriva'' prima di tutto dal fatto che ''i dazi vengono considerati una fonte di entrate da parte dello Stato che le impone e, quindi, compensativi di squilibri ben più bassi della finanza pubblica'', osserva il viceministro. ''Abbiamo visto come le modalità per verso dei quali sono stati applicati, non soltanto noi, ma in tutto il mondo, parliamo da parte degli Stati Uniti, non erano certo delle modalità oggettive, ma alquanto arbitrarie e lo vediamo anche nelle variazioni''.
''Sappiamo le modalità attraverso le quali transnazionali il presidente degli Stati Uniti opera, quindi parte sempre con proposte, indicazioni massimali per poi scendere a posizioni di compromesso'', prosegue Valentini. Quindi noi ''siamo arrivati a questo dazio del 15%, che sicuramente non ci rende felici, è migliore rispetto a quello che viene applicato da altri paesi, ma va a impattare su 70 miliardi di esportazioni, più o meno, verso gli Stati Uniti che non inviamo'', conclude.
Leggi tutto: Dazi, Valentini: "Destinati a rimanere con noi, ci dovremo fare i conti"

(Adnkronos) - "Abbiamo presentato una diffida con il chiaro intento che la signora (Katia Ricciarelli, ndr) si fermi e la smetta con le sue dichiarazioni totalmente fuori luogo". A parlare con l'Adnkronos è Jacopo Pensa, avvocato di Dina Minna, collaboratrice storica di Pippo Baudo , spiegando nel dettaglio i motivi che hanno portato la sua assistita a presentare una diffida nei confronti di Katia Ricciarelli. Oggetto della diffida le recenti affermazioni dell'ex soprano in merito al testamento di Baudo, venuto a mancare lo scorso 16 agosto, con il quale Ricciarelli è stata sposata dal 1986 al 2004.
"Non è competenza della signora il fatto di discutere il testamento, se Baudo abbia fatto bene, se la mia assistita 'se lo merita', come debbano essere trattate le segretarie -scandisce il legale di Dina Minna- La Ricciarelli non ha titolo di esprimersi in questa vicenda dopo vent'anni dal divorzio con Baudo". Il legale sottolinea: "Il nostro scopo è che la smetta, qualora perseverasse con le sue dichiarazioni bisogna vedere, ci penseremo a suo tempo -spiega- vedremo come procedere".
L'avvocato conclude poi con un accenno allo stato d'animo di Dina Minna, che in 35 anni di lavoro all'ombra del presentatore ha vissuto nella più totale discrezione: "La mia assistita non vuole mettere lingua e vuole aspettare che le cose si sciolgano come neve al sole, perché lei è sempre stata riservatissima e tale vuole rimanere", chiosa il legale.
"C'è una diffida nei miei confronti? Non avevo letto, lo apprendo adesso e se c'è una diffida non dico nulla, rispetto le diffide altrui. Però, io non ho offeso nessuno", risponde Katia Ricciarelli all'Adnkronos.
Leggi tutto: "Katia Ricciarelli non parli del testamento di Pippo Baudo", la diffida


(Adnkronos) - Mondiali di atletica 2025 al via. Nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 settembre, inizia la rassegna iridata a Tokyo con tante stelle pronte a stupire. Nella prima giornata di gare subito in pista alcuni dei big azzurri: da Marcell Jacobs a Larissa Iapichino, passando per Leonardo Fabbri, Antonella Palmisano e Nadia Battocletti. Ecco il programma delle gare di oggi e dove vedere gli italiani in gara.
Ecco gli azzurri in gara oggi, sabato 13 settembre, ai Mondiali di atletica:
ore 1 35 km di marcia (maschile): Teodorico Caporaso, Matteo Giupponi, Riccardo Orsoni
ore 1 35 km di marcia (femminile): Nicole Colombi, Eleonora Giorgi, Antonella Palmisano
ore 2 Lancio del disco (femminile), qualificazioni: Daisy Osakue
3.55 Getto del peso (maschile), qualificazioni: Leonardo Fabbri, Nick Ponzio, Zane Weir
4.55 4×400 (mista), batterie: Italia (formazione da definire)
11.05 3000 siepi (maschile), batterie: Ala Zoghlami
11.30 Salto in lungo (femminile), qualificazioni: Larissa Iapichino
11.55 100 metri (femminile), batterie: Zaynab Dosso
12.05 Salto con l’asta (maschile), qualificazioni: Simone Bertelli, Matteo Oliveri
12.50 1500 metri (femminile), batterie: Ludovica Cavalli, Gaia Sabbatini, Marta Zenoni
13.35 100 metri (maschile), batterie: Marcell Jacobs
14.10 Getto del peso (maschile), finale: eventuali Leonardo Fabbri, Nick Ponzio, Zane Weir
14.30 10.000 metri (femminile), finale: Nadia Battocletti, Elisa Palmero
15.20 4×400 (mista), finale: eventuale Italia (formazione da definire)
I Mondiali di atletica 2025 a Tokyo saranno visibili in diretta su Rai 2, gratis e in chiaro (nella fascia oraria 13-13:30 si passerà su Rai Sport Hd). Gare visibili anche in streaming su Rai Play (gratis) e su Discovery+, Eurosport 1 e Dazn per gli abbonati.
Leggi tutto: Mondiali di atletica al via domani: programma prima giornata e italiani in gara
Nocita (Gruppo Fs) a Digithon: "nostra Innovation Factory per trasformare idee in progetti concreti"

(Adnkronos) - "Il nuovo modello di innovazione in Fs è un'evoluzione di quello che c'è stato sostanzialmente fino a pochissimo tempo fa e prevede la costituzione dell'Innovation Factory, di cui sono responsabile, all'interno della holding, con l'obiettivo di trasformare le idee di innovazione in progetti concreti, che rispondono alle esigenze del business. Il nuovo modello quindi è uno spazio che definiamo aperto, dove intendiamo collaborare con università, start-up o centri di ricerca per rispondere a sfide molto complesse. Lo stiamo facendo attraverso la costituzione di un Osservatorio tecnologico che monitora i trend tecnologici e ci fornisce spunti per costruire quello che sarà il piano di innovazione del Gruppo Ferrovie. Lo facciamo attraverso questa collaborazione continua con università e start-up, e anche momenti come questi in cui cerchiamo di trovare spunti per dare un contributo concreto all'innovazione del Gruppo". Così, con Adnkronos/Labitalia, Angela Nocita, responsabile Innovation Factory Gruppo Fs, a margine del suo intervento a Digithon, la maratona digitale in corso a Bisceglie in Puglia.

(Adnkronos) - "Charlie Kirk era favorevole alla lapidazione dei gay". Firmato, Stephen King. Un tweet dello scrittore scatena la bufera dopo l'omicidio dell'attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso nel campus della Utah Valley University. La morte di Kirk ha monopolizzato il dibattito social negli Stati Uniti negli ultimi giorni, con una particolare diffusione di commenti e video di esultanza. King, che ha sempre assunto posizioni critiche nei confronti dell'amministrazione di Donald Trump, ha pubblicato un messaggio sostenendo che Kirk fosse favorevole alla lapidazione dei gay.
Una fake news, che lo scrittore ha rilanciato con un messaggio letto prima dai suoi milioni di follower e poi rimbalzato ovunque. King ha verificato l'errore e, davanti ad una valanga di messaggi, ha corretto il tiro scusandosi: "L'orribile, malvagio e contorto bugiardo si scusa. Questo è ciò che mi merito per aver letto qualcosa su Twitter senza fact-checking. Non succederà più. Ho sbagliato, mi scuso, ho cancellato il post
Leggi tutto: Stephen King: "Charlie Kirk voleva lapidare i gay". Poi si scusa e cancella

(Adnkronos) - Due interventi chirurgici in strutture sanitarie di eccellenza siciliane hanno salvato la vita a un bimbo di 9 mesi del Burkina Faso, affetto da una complessa malformazione al palato (labiopalatoschisi) associata a una grave cardiopatia congenita. Il piccolo era già in cura al Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo (Ccpm) di Taormina, dove aveva subito un delicato intervento cardiochirurgico, grazie al progetto di cooperazione estera 'Cuori ribelli' promosso dall'associazione 'Una voce per padre Pio'. Per affrontare la seconda operazione di chirurgia maxillo-facciale, è intervenuta l'équipe chirurgica dell'Uoc di Chirurgia maxillo-facciale dell'ospedale San Marco di Catania, guidata dal direttore Alberto Bianchi. I medici si sono recati nell'ospedale taorminese San Vincenzo per eseguire un intervento combinato di palatoplastica e cheilorinoplastica, reso ancora più complesso dalla condizione cardiaca del piccolo. La labiopalatoschisi è una malformazione che incide significativamente su alimentazione, respirazione e sviluppo del linguaggio. Molto importante il contributo dell'associazione 'Una voce per padre Pio', che ha permesso al piccolo di essere curato in Sicilia occupandosi del pagamento di spese mediche, procedure chirurgiche, voli aerei e visti.
"E' stato un esempio virtuoso di medicina integrata - ha dichiarato Bianchi a fine intervento - La presenza della malformazione cardiaca ha reso la procedura estremamente delicata. Solo grazie alla collaborazione tra professionisti altamente specializzati provenienti da più strutture siamo riusciti a garantire la massima sicurezza al piccolo paziente". A sottolineare l'importanza del lavoro di squadra anche il responsabile del Ccpm, Sasha Agati: "L'intervento chirurgico di palatoplastica e cheilorinoplastica primaria - ha affermato - è usualmente eseguito in tempi chirurgici distinti al fine di garantire al paziente le migliori cure possibili, ed è perfettamente riuscito. Il piccolo potrà così far rientro a casa riuscendo a condurre una vita assolutamente normale. Di questo ringrazio tanto i medici e la direzione generale del Policlinico di Catania".
Il decorso post-operatorio procede regolarmente e senza complicazioni. Il bambino è in ripresa, assistito amorevolmente dal personale sanitario siciliano e anche da un'infermiera dell'ospedale del Burkina Faso.
Leggi tutto: Chirurgia, 2 interventi in Sicilia salvano neonato del Burkina Faso

(Adnkronos) - Il giorno della condanna a 27 anni di carcere all'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro si è trasformato in ''un giorno di festa'' a Brasilia, dove in molti sono scesi per le strade della capitale per festeggiare quella che hanno definito ''una vittoria'' dicendo che ''giustizia è stata fatta". Un gruppo di studenti ha caricato su un carro attrezzi una gigantesca bambola gonfiabile dell'ex presidente brasiliano e oltre a slogan contro Bolsonaro ne hanno scanditi anche contro il presidente americano Donald Trump.
"La condanna di Bolsonaro è estremamente importante e una vittoria", ha affermato l'attivista Leticia Holanda. "Bolsonaro in prigione!", hanno gridavano i clienti del bar Pardim, noto luogo di ritrovo per la sinistra in un quartiere residenziale della capitale del Brasile. "Sono scoppiata a piangere. È un momento molto importante che aspettavamo da tempo", ha detto una studentessa ventenne.
Diversa l'atmosfera vicino alla casa dell'ex presidente a Brasilia, dove si trova agli arresti domiciliari. Decine di sostenitori si sono riuniti per una veglia di preghiera, con bandiere brasiliane, statunitensi o israeliane. "Presidente Bolsonaro, ti amiamo!" ha gridato Rita dos Passos, 59 anni, in un microfono posizionato sul tetto di un camion. La Corte Suprema del Brasile ha condannato Bolsonaro a 27 anni di carcere per complotto golpista al termine di un processo storico che ha diviso la nazione. Il team difensivo di Bolsonaro ha annunciato che presenterà ricorso.
Leggi tutto: Brasile, folla in festa per condanna Bolsonaro: "Giustizia è fatta!"

(Adnkronos) - Allarga ancora i suoi orizzonti internazionali il Gruppo San Donato (Gsd), leader della sanità privata in Italia. "Siamo pronti al lavoro anche in Libia", dichiara Kamel Ghribi, rientrato da una missione che ha raccolto "segnali incoraggianti". Dal 9 all'11 settembre una delegazione di Gsd e Gksd, guidata dal presidente Ghribi, ha partecipato alla missione a Bengasi su invito delle autorità locali. Medici, ingegneri e manager hanno visitato alcune delle principali strutture sanitarie della città, tra cui il Bengasi Medical Center, i nuovi ospedali pediatrico e materno-infantile, il centro oncologico e l'Al-Marj Medical Education Center.
Fortemente voluta dal presidente Ghribi - informa il gruppo - la missione si inserisce nella strategia di cooperazione internazionale che Gsd e Gksd stanno portando avanti per rafforzare il sistema sanitario libico. Le aree di intervento individuate riguardano la modernizzazione del Bengasi Medical Center, la formazione del personale locale attraverso programmi di collaborazione con l'Italia, l'avvio dei nuovi ospedali e lo sviluppo di telemedicina e second opinion a distanza.
"Colgo segnali molto incoraggianti a conclusione di questa bella missione libica - le parole d Ghribi - Il nostro impegno è contribuire con competenze e visione alla crescita del sistema sanitario libico, mettendo al servizio del Paese le migliori pratiche sviluppate in Italia per garantire salute, speranza e futuro ai cittadini".
Leggi tutto: Missione del Gruppo San Donato in Libia, Kamel Ghribi: "Pronti a lavorare nel Paese"

(Adnkronos) - Alberto Rossi, storico volto della soap 'Un posto al sole', ha raccontato oggi, venerdì 12 setembre, ospite a 'La volta buona' il dramma vissuto con la figlia Ada, oggi dodicenne.
"Abbiamo rischiato di perderla per una sinusite", ha raccontato l'attore prima di sciogliersi in un pianto. Rossi ha spiegato: "Dopo il Covid, le sinusiti sono diventate pericolose. È stata tre mesi in ospedale, poi anche in isolamento ma fortunatamente è andato tutto bene". La bambina ha subito un intervento di sette ore, molto raro e delicato: "Le hanno fatto una craniotomia a 10 anni".
Rossi ha colto l'occasione per lanciare un appello a tutti i genitori: "Se un figlio ti manda segnali anche lievemente fuori dall’ordinario quando sta male, attivate subito tutti gli allarmi che avete a disposizione, perché i bambini non sbagliano". Un errore personale che oggi l'attore rimpiange: "Noi purtroppo inizialmente ci siamo affidati a una prima visita, fatta in maniera superficiale. Poi Ada ci ha chiesto di andare in ospedale, non ce la faceva più dal dolore".
Leggi tutto: La volta buona, Alberto Rossi: "Ho rischiato di perdere mia figlia per una sinusite"

(Adnkronos) - L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la 'Dichiarazione di New York', il testo che punta a rilanciare la prospettiva della soluzione a due Stati tra Israele e Palestina, escludendo ogni coinvolgimento di Hamas. La risoluzione è stata approvata con 142 voti a favore, 10 contrari - tra cui Israele e il suo principale alleato, gli Stati Uniti - e 12 astensioni. Il documento condanna esplicitamente Hamas e chiede che l’organizzazione deponga le armi.
La proposta di risoluzione, avanzata da Francia e Arabia Saudita, è stata approvata nell'ambito della "Conferenza di New York" tenutasi a luglio e presenta un documento d'azione inteso, secondo i suoi promotori, a tracciare un percorso "irreversibile" verso la creazione di uno Stato palestinese. L'ambasciatore israeliano all'Onu, Danny Danon, ha attaccato: "Questa è una proposta vuota che ignora completamente la realtà. Questa è una dichiarazione unilaterale che abbraccia le menzogne dei nostri nemici e fornisce sostegno ad Hamas". Lo riporta Ynet.
''Oggi, sotto l'impulso di Francia e Arabia Saudita, 142 Paesi hanno adottato la Dichiarazione di New York sull'attuazione della soluzione dei due Stati. Insieme, stiamo tracciando un percorso irreversibile verso la pace in Medio Oriente'', ha scritto il presidente francese Emmanuel Macron. ''Francia, Arabia Saudita e tutti i loro partner saranno a New York per concretizzare questo piano di pace alla Conferenza sulla soluzione dei due Stati. Un altro futuro è possibile. Due popoli, due Stati: Israele e Palestina, che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza. Dipende da tutti noi realizzarlo!'', ha aggiunto Macron.
Leggi tutto: Israele-Palestina, Assemblea generale Onu approva la soluzione a due Stati senza Hamas


(Adnkronos) - "Flotilla querela il Tempo. Non vediamo l'ora di essere in Tribunale a spiegare chi sono e perché nessuno parla dei legami con Hamas". Così il direttore del 'Tempo' Tommaso Cerno all'Adnkronos, commentando la notizia che il Global Movement to Gaza Italia ha dato mandato ai propri legali di querelare il quotidiano per diffamazione nei confronti del movimento e "diffusione di notizie false e tendenziose" sulla missione.
Il direttore del 'Tempo' commenta poi il racconto della giornalista de 'La Stampa' Francesca Del Vecchio che, dalle pagine del giornale per cui scrive, rivela oggi di essere stata e spulsa dalla Global Sumud Flotilla su cui era imbarcata per fare un reportage perché ritenuta "pericolosa". "I propal esultano per la morte di Kirk, cacciano i giornalisti dalla Flotilla, incolpano Trump per la violenza che invece invocano loro preparando la piazza. E' il nuovo fascismo rosso che connota il primo Ventennio del millennio. Solidarietà alla collega e alla Stampa", affonda Cerno.
Del Vecchio "ha reso un grande servizio all’informazione facendo capire chi sono davvero i nostri eroi. Ora raccontiamo, come fa Il Tempo, i legami fra questi signori e il regime terroristico di Hamas", chiosa il direttore del Tempo.
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