
(Adnkronos) - E' Julia Marie Gaiser, pattinatrice artistica su ghiaccio, la ragazza travolta e uccisa da un camion mentre si trovava sulla pista ciclabile lungo la Gaisbergstrasse, a Salisburgo, dove si era trasferita da alcuni anni per studiare all'università. Come riporta il Corriere dell'Alto Adige, la 23enne originaria di Bressanone, è morta sul colpo nonostante i tentativi di rianimazione. Ora sono in corso le indagini delle autorità austriache per stabilire la dinamica dell'incidente. Il camionista è stato anche sottoposto all'alcoltest, che è risultato negativo.
"Porgo di cuore le mie condoglianze alla famiglia Gaiser. Si tratta di una grande perdita, anche per il mondo dello sport - è il commento del sindaco di Bressanone, Andreas Jungmann - Julia Marie era infatti una grande atleta del pattinaggio artistico".
"Aveva iniziato tardi l'attività sul ghiaccio, rispetto allo standard del nostro sport: aveva circa 8 anni, quando molte bambine iniziano già a 4-5 anni. Nonostante questo - ricorda con commozione la responsabile provinciale del pattinaggio artistico Anneliese Schenk, responsabile del settore pattinaggio artistico del comitato provinciale Fisg - Marie era riuscita a ottenere buoni risultati, grazie agli allenamenti quotidiani. Per lei il pattinaggio era tutto e viveva questo sport con grande passione. Per un periodo era stata anche convocata in nazionale".
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(Adnkronos) - Tre anni insieme e un anniversario da sogno per Francesco Totti e Noemi Bocchi. La coppia ha celebrato la ricorrenza senza badare a spese, con una serata esclusiva nel cuore di Roma.
A organizzare tutto nei minimi dettagli è stato proprio l'ex calciatore, che ha voluto sorprendere la sua compagna con un gesto romantico. Per l'occasione, Totti ha prenotato una suite in un hotel con vista panoramica su Roma, completa di terrazza privata e jacuzzi.
Appena messo piede in stanza, Noemi è stata accolta da un'atmosfera fiabesca: palloncini rossi a forma di cuore, la scritta gigante 'love' davanti al letto king size e una cena elegante con tanto di dolce personalizzato.
Il dessert? Una monoporzione a forma di cuore al cioccolato con la dedica ‘Buon anniversario’. E per concludere in meglio la serata, un regalo costosissimo. Un accessorio del noto brand Hermes che, però, Bocchi non ha voluto mostrare sui social.
Leggi tutto: Totti e Noemi Bocchi, 3 anni d'amore: la serata romantica sui tetti di Roma

(Adnkronos) - “Stavo vedendo volare un drone che fa le immagini, questi sono gli unici droni che piacciono a tutti noi”. Carlo Conti, ieri sera, dal palco della prima delle due serata dei Tim Music Awards in diretta dall’Arena di Verona, ha rivolto così un messaggio di pace, del tutto spontaneo e fuori scaletta. Un chiaro rimando ai droni militari, che sorvolano i cieli dell’Ucraina e Medio Oriente e che nei giorni scorsi hanno causato distruzione e una crisi geopolitica anche in Polonia.
Poi Conti ha coinvolto il pubblico dell'Arena di Verona in un messaggio luminoso contro la guerra: “Può essere l'occasione per tutti voi stasera di accendere i vostri telefonini, che siano un cenno di pace, perché tutti i paesi del mondo possano vedere serate come queste, di musica, di gioia, di serenità, ma soprattutto di pace”, ha detto il conduttore dando il via ad un gesto simbolico che ha reso la serata non solo un tributo alla musica, ma anche un messaggio di speranza e di pace.

(Adnkronos) - Baby Gang resta in carcere. La giudice per le indagini preliminari di Milano Fiammetta Modica ha convalidato l’arresto per il trapper Baby Gang, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, arrestato due giorni fa per detenzione di arma clandestina e ricettazione perché sorpreso in una stanza d’albergo di Milano con una pistola con matricola abrasa e nove cartucce.
Altre sue pistole sono state sequestrate nella sua abitazione a Calolziocorte (Lecco), reato di cui risponderà in altra sede. Il ventiquattrenne è al centro di un’indagine della Procura di Lecco su un sospetto traffico di armi che ha portato già a quattro arresti.
Leggi tutto: Baby Gang resta in carcere, gip convalida l'arresto

(Adnkronos) - Marco Bezzecchi in pole position a Misano nel Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. Oggi, sabato 13 settembre, il pilota italiano dell'Aprilia ha fatto segnare il miglior tempo durante le qualifiche, chiudendo in 1'30"134 davanti alla Gresini di Alex Marquez e alla Yamaha di Fabio Quartararo. 'Soltanto' quarto il leader del Mondiale Marc Marquez, che è riuscito comunque a fare meglio del compagno di squadra in Ducati, Pecco Bagnaia, ottavo. Ecco la griglia di partenza per la gara Sprint e il Gran Premio di domani, domenica 14 settembre.
1. Marco Bezzecchi (Aprilia)
2. Alex Marquez (Ducati Gresini)
3. Fabio Quartararo (Yamaha)
4. Marc Marquez (Ducati)
5. Franco Morbidelli (VR46)
6. Luca Marini (Honda)
7. Fabio Di Giannantonio (VR46)
8. Francesco Bagnaia (Ducati)
9. Pedro Acosta (KTM)
10. Fermin Aldeguer (Ducati Gresini)
11. Jorge Martin (Aprilia)
12. Joan Mir (Honda)
13. Miguel Oliveira (Yamaha)
14. Raul Fernandez (Aprilia)
15. Ai Ogura (Aprilia)
16. Brad Binder (KTM)
17. Maverick Vinales (KTM)
18. Alex Rins (Yamaha)
19. Johann Zarco (Honda)
20. Enea Bastianini (KTM)
21. Jack Miller (Yamaha)
22. Augusto Fernandez (Yamaha)
23. Somkiat Chantra (Honda)
Leggi tutto: MotoGp, Bezzecchi in pole nel Gp San Marino. La griglia di partenza


(Adnkronos) - "E' una iniziativa che abbiamo assunto ieri, credo doverosa alla luce della situazione maturata in questi giorni e anche a seguito di questi episodi sullo scenario internazionale. Abbiamo registrato che era un po' il culmine di un inasprimento dei toni che mi sento di invitare ad abbassare, anche nel dibattito politico. Ho dato mandato di fare una verifica, un aggiornamento delle condizioni di sicurezza. Sono misure che adotteremo, ma spero siano poi destinate a rimanere inattuate". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, nel corso della kermesse di Fratelli d'Italia 'Spazio Sud', relativamente alle recenti indicazioni date a prefetti e questori di valutare i dispositivi di sicurezza a tutela di personalità politiche e istituzionali, in particolare di governo, e aggiornarle alla luce del mutato clima.

(Adnkronos) - Holger Rune e la racchetta 'segreta'. Il tennista danese, numero 11 del mondo, è impegnato in Coppa Davis con la sua Danimarca, che oggi, sabato 13 settembre, sfiderà la Spagna, orfana di Carlos Alcaraz. E proprio colmare il gap con il nuovo numero uno del mondo e Jannik Sinner, detronizzato da Alcaraz in cima al ranking Atp dopo la sconfitta nella finale Us Open, è l'obiettivo dichiarato di Rune, che per farlo si affida anche a un po' di strategia e quella che potremmo definire pretattica.
Il danese infatti si sta allenando e scenderà in campo in Davis con una nuova racchetta, colorata di nero per 'nasconderne' natura e differenze rispetto a quelle usate in precedenza. A confermarlo è stato lo stesso Rune: "Non è un segreto. Per ora sto cercando di capire come mi sento a riguardo giocandoci in Coppa Davis e alla Rod Laver Cup, poi vedremo in futuro", ha ammesso al media danese dr.dk, "mi ci alleno fin da dopo gli Us Open, quindi ormai ci sono abituato. Tutto quello che posso dire al momento è: no comment".
Leggi tutto: Rune ha una nuova racchetta? Lui la colora di nero per 'nasconderla' agli avversari

(Adnkronos) - "Odio e violenza politica stanno tornando una realtà". Giorgia Meloni lancia l'allarme dal palco della festa nazionale dell'Udc.
"Vogliamo dimostrare che la politica può essere autorevole, può essere credibile, che è capace di dedizione, che è capace di sacrificio, che può essere fatta con amore, per quello in cui si crede, per la propria nazione, per la propria gente... Guardate, lo voglio dire nel tempo in cui l'odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine''.
"Io vengo -ha sottolineato la presidente del Consiglio- da una comunità politica che è spesso stata accusata, ingiustamente, di diffondere odio, che è stata accusata, guarda un po', dagli stessi che oggi tacciono, minimizzano o addirittura giustificano o festeggiano l'omicidio premeditato, intenzionale, a sangue freddo di un ragazzo di 31 anni che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee'', dice riferendosi all'uccisione del conservatore Usa Charlie Kirk.
Quindi scherza rivolta alla platea degli ex Dc. ''Mi hanno fatto sorridere alcuni commenti dopo il mio discorso al Meeting di Rimini. C'è chi ha detto che sono diventata una democristiana 2.0 perché volevo dare la caccia ai cattolici... State tranquilli che non vi do la caccia... Tranquillizzo tutti, non sto dando la caccia a nessuno, non cerco una legittimazione religiosa. Spero che il Nostro Signore ci dia una mano ma è tutto un altro tema... Rimango sempre me stessa, non ho mai avuto stima dei politici multiformi che inseguono le contingenze. Quello che ho detto al Meeting è quello che penso da sempre".
E torna a parlare delle prospettive per il Paese. ''Vogliamo rimettere l'Italia nel posto che merita sullo scacchiere internazionale". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla festa nazionale dell'Udc.
"Vogliamo archiviare la stagione dei governi tecnici, arcobaleno e dei ribaltoni", che "passano sulla testa dei cittadini". I cittadini "vogliono stabilità, vogliono governi politici, stabili, e vogliamo rispondere a questa richiesta con la riforma del premierato, necessaria per rafforzare la democrazia e l'economia". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla festa nazionale dell'Udc.
"Stiamo vedendo come la stabilità -ha sottolineato la premier- faccia la differenza, solo un governo stabile può avere visione Quindi andremo avanti con la riforma del premierato".
Non solo. ''Andremo avanti sulla riforma della giustizia, della separazione delle carriere e del Csm'' per dire basta alle correnti.

(Adnkronos) - "Odio e violenza politica stanno tornando una realtà". Giorgia Meloni lancia l'allarme dal palco della festa nazionale dell'Udc.
"Vogliamo dimostrare che la politica può essere autorevole, può essere credibile, che è capace di dedizione, che è capace di sacrificio, che può essere fatta con amore, per quello in cui si crede, per la propria nazione, per la propria gente... Guardate, lo voglio dire nel tempo in cui l'odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine''.
"Io vengo -ha sottolineato la presidente del Consiglio- da una comunità politica che è spesso stata accusata, ingiustamente, di diffondere odio, che è stata accusata, guarda un po', dagli stessi che oggi tacciono, minimizzano o addirittura giustificano o festeggiano l'omicidio premeditato, intenzionale, a sangue freddo di un ragazzo di 31 anni che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee'', dice riferendosi all'uccisione del conservatore Usa Charlie Kirk.
Quindi scherza rivolta alla platea degli ex Dc. ''Mi hanno fatto sorridere alcuni commenti dopo il mio discorso al Meeting di Rimini. C'è chi ha detto che sono diventata una democristiana 2.0 perché volevo dare la caccia ai cattolici... State tranquilli che non vi do la caccia... Tranquillizzo tutti, non sto dando la caccia a nessuno, non cerco una legittimazione religiosa. Spero che il Nostro Signore ci dia una mano ma è tutto un altro tema... Rimango sempre me stessa, non ho mai avuto stima dei politici multiformi che inseguono le contingenze. Quello che ho detto al Meeting è quello che penso da sempre".
E torna a parlare delle prospettive per il Paese. ''Vogliamo rimettere l'Italia nel posto che merita sullo scacchiere internazionale". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla festa nazionale dell'Udc.
"Vogliamo archiviare la stagione dei governi tecnici, arcobaleno e dei ribaltoni", che "passano sulla testa dei cittadini". I cittadini "vogliono stabilità, vogliono governi politici, stabili, e vogliamo rispondere a questa richiesta con la riforma del premierato, necessaria per rafforzare la democrazia e l'economia". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla festa nazionale dell'Udc.
"Stiamo vedendo come la stabilità -ha sottolineato la premier- faccia la differenza, solo un governo stabile può avere visione Quindi andremo avanti con la riforma del premierato".
Non solo. ''Andremo avanti sulla riforma della giustizia, della separazione delle carriere e del Csm'' per dire basta alle correnti.

(Adnkronos) - "Sono stato l'ultima persona a parlare con Charlie Kirk", inizia così la testimonianza di Hunter Kozak, attivista democratico che è stato l'ultimo a rivolgere una domanda al conservatore durante un evento alla Utah University, pochi secondi prima che lo stesse fosse assassinato. "Stava rispondendo alla mia domanda, prima che arrivassero gli spari. Siete pazzi se pensate che questa possa essere la risposta alle persone che la pensavano come lui, perché non lo è", ha detto Kozak in un video pubblicato sui propri canali social in cui racconta e commenta l'omicidio a cui ha assistito.
Kozak, 29 anni e oltre 24mila follower su TikTok, ha continuato: "Aveva due bambini che ora non hanno più un padre e così una moglie non ha più un marito. Io stesso ho due figli e una moglie e se i miei bambini dovessero crescere senza un padre la considererei una tragedia". "Tutti hanno notato l'amara ironia del destino, perché con la mia domanda volevo solo dire che il movimento di sinistra è esclusivamente pacifico. Dopo di che è stato subito ucciso", ha raccontato.
"Dobbiamo rimanere pacifici! Per quanto potessi non essere d'accordo con Charlie Kirk, e questo è testimoniato, rimane comunque un essere umano. Ce lo siamo dimenticato?", ha chiesto Kozak nel suo video, "non ero d'accordo con quello che diceva, ma una delle cose che sosteneva era il potere del dialogo".

(Adnkronos) - Paramont rompe il muro del boicottaggio contro Israele. Dopo che oltre 3.900 personalità del settore, da Emma Stone a Joaquin Phoenix, hanno sottoscritto l'impegno a non collaborare con le istituzioni cinematografiche israeliane, la Paramount ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna il boicottaggio diffuso.
"Alla Paramount, crediamo nel potere della narrazione per connettere e ispirare le persone, promuovere la comprensione reciproca e preservare i momenti, le idee e gli eventi che plasmano il mondo che condividiamo. Questa è la nostra missione creativa", si legge in una dichiarazione rilasciata da Melissa Zukerman, responsabile della comunicazione della Paramount.
"Non siamo d'accordo con i recenti tentativi di boicottare i registi israeliani. Mettere a tacere singoli artisti creativi in base alla loro nazionalità non promuove una migliore comprensione né promuove la causa della pace", prosegue la dichiarazione. "L'industria dell'intrattenimento globale dovrebbe incoraggiare gli artisti a raccontare le loro storie e condividere le loro idee con il pubblico di tutto il mondo. Abbiamo bisogno di più coinvolgimento e comunicazione, non meno".
La Paramount è la prima grande casa di produzione a pronunciarsi su questo tema. Il manifesto, pubblicato lunedì dall'organizzazione Film Workers for Palestine, ha visto oltre 3.900 personalità del settore – tra cui vincitori di Oscar, Bafta, Emmy e Palma d'Oro – dichiarare che si rifiuteranno di collaborare con istituzioni e aziende israeliane "coinvolte nel genocidio e nell'apartheid contro il popolo palestinese". La dichiarazione di impegno afferma che esempi di complicità includono "l'insabbiamento o la giustificazione del genocidio e dell'apartheid, e/o la collaborazione con il governo che li commette".
L'elenco originale di 1.200 firmatari includeva registi come Yorgos Lanthimos, Ava DuVernay, Asif Kapadia, Emma Seligman, Boots Riley, Adam McKay e Joshua Oppenheimer, oltre ad attori come Olivia Colman, Ayo Edebiri, Mark Ruffalo, Riz Ahmed, Tilda Swinton, Javier Bardem, Lily Gladstone, Hannah Einbinder, Gael Garcia Bernal, Melissa Barrera ed Emma Stone.
Mercoledì la lettera aveva superato i 3.900 firmatari: Nicola Coughlan, Andrew Garfield, Harris Dickinson, Bowen Yang, Guy Pearce, Jonathan Glazer, Ebon Moss-Bachrach, Fisher Stevens, Abbi Jacobson, Eric Andre, Elliot Page, Payal Kapadia ed Emma D’Arcy erano tra coloro che avevano aggiunto i loro nomi, così come Joaquin Phoenix e Rooney Mara, che di recente hanno firmato come produttori esecutivi il film drammatico su Gaza, vincitore del Gran Premio della Giuria a Venezia, "The Voice of Hind Rajab". La coppia ha sfilato sul red carpet del Lido alla première del film indossando spille a sostegno della Palestina.
Leggi tutto: Paramount condanna il boicottaggio contro Israele


(Adnkronos) - "Hanno minacciato me e la mia famiglia", con queste parole Stefano Corti, inviato de 'Le Iene' e legato sentimentalmente alla cantante Bianca Atzei, ha raccontato sui social il dramma che sta vivendo nelle ultime settimane dopo aver ricevuti messaggi e gravi minacce da un numero anonimo.
"Complimenti per la tua famiglia", ha scritto l'interlocutore di cui attualmente non si conosce l'identità, allegando una foto di Stefano Corti insieme alla sua famiglia. "Da qui parte una conversazione in cui questa persona fa intendere che ci succederà qualcosa di brutto per colpa del mio lavoro alle Iene -spiega - Oltre a minacciare i miei figli, che è una cosa gravissima, mi manda le visure di casa mia e di Bianca facendomi capire che sa dove abito e quali sono i miei spostamenti", ha raccontato lo speaker in un video condiviso su Instagram.
Corti aggiunge che farà ogni cosa è in suo potere per arrivare all'identità dell'uomo: "E ovviamente un conto è prendersela con me e un conto è mettere in mezzo la mia famiglia. È un comportamento da infami. Questa cosa mi preoccupa molto perché non sono sempre insieme a Bianca, Noa e Gabriele. Sappi che farò di tutto per scoprire chi sei".
Nel filmato Stefano Corti aggiunge la conversazione avuta con l'uomo, dove il tono dei messaggi risulta inquietante. "Voi giornalisti in Italia pensate sempre di essere al sicuro, se fate qualche cazzata non siete mai impuniti", scrive l'interlocutore anonimo che in un secondo passaggio arriva a proporre a Corti un incontro di persona ma fuori dai confini italiani.



(Adnkronos) - "E domani andrà in onda Affari Tuoi", ma è canale 5. Momento esilarante nel corso della puntata di 'Avanti un altro', il game show di Canale 5 condotto da Paolo Bonolis. Sul finale della trasmissione, la valletta si è avvicinata al conduttore per lanciare il Tg5 e successivamente l’appuntamento con la prossima puntata del game show. Ma la donna è inciampata in un lapsus.
"Tra poco c'è il Tg5 e domani andrà in onda Affari Tuoi", ha detto con disinvoltura confondendo la trasmissione di Rai 1 con quella in cui si trovava. Immediata la reazione di Paolo Bonolis. "Ma basta, ma basta, ma se vi stiamo sulle palle, ma non ci venite qua", ha esclamato di fronte alla donna rimasta senza parole che non è riuscita a trattenere le risate. La gaffe non è passata inosservata nemmeno sui social. A condividere il video sui social, è stato lo stesso conduttore di Affari Tuoi, Stefano De Martino che ha pubblicato la clip accompagnandola ad alcune emoticon della risata.
Leggi tutto: Gaffe ad 'Avanti un altro', la valletta lancia 'Affari Tuoi' e Bonolis sbotta

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