
(Adnkronos) - "Un generale, c'è solo un generale". La platea dei giovani della Lega accoglie così a Pontida, tra cori e applausi, l'arrivo del vicesegretario della Lega, Roberto Vannacci.
“Tutti noi siamo come Charlie Kirk e ne porteremo l’eredità nel sangue e nelle vene. Chi ha sparato non era un pazzo, ma un assassino e un violento. Purtroppo qualcuno ha giustificato questo omicidio", le parole del vicesegretario prima di salire sul palco della due giorni del Carroccio". Charlie Kirk "rappresenta il free speech, la possibilità di parlare" ha poi aggiunto.
"No, aspiro a continuare a fare il mio lavoro, che è quello di europarlamentare, al meglio delle mie possibilità: questo è il mandato che mi hanno dato 563mila elettori". Queste le parole del generale al suo arrivo, rispondendo a chi chiedeva se aspirasse a diventare segretario della Lega.
"Io sono venuto qua a portare me stesso. Nella Lega chiunque porta il meglio di sé. Io vannaccizzo, Fontana fontanizza, Romeo romeizza e faremo la Lega grande", la replica a una domanda sulla presunta 'vannacizzazione' della Lega
Rispondendo poi al perché qualcuno vede la vannaccizzazione come un problema, Vannacci ha replicato: "Non mi risulta. L’hanno inteso in un’accezione diversa rispetto a quella che intendo io. A me non hanno mai detto nulla, io normalmente quando ho un problema con quella persona, mi rivolgo a quella persona, non mi rivolgo alla stampa. Per me problemi non ce sono, sono polemiche montate ad arte".
"Ilaria Salis? Mi auguro che i nostri rappresentanti in Commissione votino per toglierle l'immunità che non è assolutamente giustificata", ha poi risposto a margine del raduno.
"L'immunità parlamentare copre le attività parlamentari - ha aggiunto -. Io sono europarlamentare, se vado al bar e rubo non godo dell'immunità parlamentare perché rubare non fa parte delle attività parlamentari. E non mi sembra che il reato per il quale è indagata Ilaria Salis, ovvero l'essere andata a spaccare la testa a una persona che non la pensa come lei, faccia parte delle attività parlamentari".
"Questo reato - ha ribadito Vannacci - è stato commesso ben prima che la signora Salis fosse un europarlamentare e quindi non era coperto da alcuna immunità. Già questi due elementi sono chiari a tutti e dimostrano che non ha necessità di avere nessuna immunità. E come ogni cittadino italiano risponde dei reati nei tribunali opportuni".
Prima dell'arrivo del generale, spazio anche alla contestazione da parte di un centinaio di giovani leghisti. "Vannacci è un moderato noi no, noi no; Vannacci è un moderato noi no, noi no", hanno intonato i giovani che poco prima avevano contestato il leader di Azione, Carlo Calenda, sul pratone di Pontida.
Dal palco sotto il tendone principale ulteriori contestazioni: "Basta con questo buonismo che ha rotto i cog....i - incalza un giovane -. Queste zecche sociali devono capire che il 1945 è passato". Gli immigrati clandestini "devono essere remigrati nei loro Paesi, l’unica soluzione per questi personaggi è la remigrazione. Se loro usano l’arma del woke e dell’immigrazione clandestina, col c.... che si prenderanno il nostro Paese".
Leggi tutto: Cori e applausi per Vannacci a Pontida: "Noi gli eredi di Charlie Kirk"

(Adnkronos) - Un attacco informatico ha mandato letteralmente in tilt tre grandi aeroporti europei: Bruxelles, London Heathrow e Berlino. "Sia per la tipologia di attacco che per alcuni software, che sarebbero stati utilizzati, non escluderei la matrice di qualche cybergang russa'' spiega all'Adnkronos Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale, parlando del attacco cyberattacco agli scali europei di Bruxelles, quello londinese di Heathrow e quello di Berlino.
''I primi dati parlano di un attacco Ransomware a una società che fornisce servizi di check in che avrebbe sfruttato per l'ingresso alcune vulnerabilità abbastanza note - aggiunge -. Sembrerebbe qualcosa già visto in passato in letteratura e ascrivibile al mondo delle cybergang russofone'. (Di Giorgia Sodaro)
Leggi tutto: Attacco informatico in Europa: tre aeroporti in tilt, le possibili cause

(Adnkronos) - Un monito ai "seminatori d'odio" dopo l'omicidio di Charlie Kirk e un incoraggiamento alla destra europea "in grado non solo di vincere le elezioni, ma soprattutto di governare". E' questo il contenuto del videomessaggio della premier Giorgia Meloni, inviato all'evento Ecr 'La destra che vince', promosso a Parigi da Marion Maréchal.
"Fin dagli anni della militanza giovanile - le parole di Meloni - ho sempre creduto che le idee non potessero vivere senza le azioni. Ho sempre pensato che sia doveroso battersi in prima persona per affermare la propria visione del mondo, assumendosi delle responsabilità. E proprio per questo voglio rendere un sentito omaggio a Charlie Kirk, un giovane uomo, un padre coraggioso, che ha pagato con la propria vita il coraggio delle sue idee e il prezzo della sua libertà. Il suo sacrificio ci ricorda ancora una volta da che parte stanno la violenza e l'intolleranza".
"E voglio dire forte e chiaro a tutti i seminatori d'odio, quelli che passano la loro esistenza a demonizzare l'avversario politico e poi a fare distinguo ipocriti giustificando persino i crimini più efferati - ha proseguito le premier - noi non cadremo nel loro gioco sporco, non consentiremo loro di trascinare le nostre nazioni in questa spirale di odio e violenza. Ma voglio anche dire con la stessa fermezza che non ci lasceremo intimidire e continueremo a combattere con la forza tranquilla delle nostre idee".
E ancora: "Dobbiamo trasmettere il messaggio che noi, a tutte le latitudini, siamo pronti ad assumerci le responsabilità del governo. In alcuni casi, come in Italia, è già capitato. In altri ci vorrà più tempo, in alcuni casi sarà facile in altri difficilissimo, ma noi siamo sempre pronti e capaci di farlo".
La "forza tranquilla delle nostre idee" "è lo spirito che mi giuda da quando ho assunto l'incarico più importante della mia vita, secondo solo a quello di madre, quello di guidare il governo italiano. Nel 2022 abbiamo vinto, soprattutto perché abbiamo rimesso la politica al centro. In Italia abbiamo dimostrato che la destra non solo è in grado di vincere le elezioni, ma soprattutto è in grado di governare", ha continuato Meloni.
"Il terzo governo più duraturo della storia della repubblica italiana ma sono ancora più orgogliosa - ha sottolineato la presidente del Consiglio - dei risultati che abbiamo ottenuto: il record assoluto di occupazione, i conti pubblici in ordine, l'inflazione ai minimi, la diminuzione del 60% dei flussi di immigrati illegali, il record delle nostre esportazioni commerciali e l'accresciuto peso e prestigio dell'Italia a livello internazionale".
"Abbiamo rimesso al centro dell'azione di governo la famiglia e le politiche in favore della natalità, stiamo combattendo con durezza contro la criminalità organizzata e ci stiamo occupando delle periferie delle nostre città dove le zone franche devono essere smantellate e lo Stato deve tornare a fare lo Stato. Abbiamo approvato una riforma storica della giustizia e stiamo lavorando per un nuovo patto nazionale tra Stato e regioni e per l'elezione diretta del capo del governo, al fine di garantire stabilità", ha incalzato Meloni.
"Stiamo provando a cambiare l'Europa, stiamo lavorando per promuovere un'Europa della libertà e della sussidiarietà che faccia meno e lo faccia meglio, che non pretenda - ha detto ancora - di livellare competenze e specificità degli Stati nazionali, che non annulli le identità ma le sublimi in una sintesi virtuosa più grande".
"Siamo riusciti a far cambiare approccio sull'immigrazione e siamo impegnati nella revisione del green deal, vogliamo rendere l'Europa meno burocratica e più sovrana in ambito militare energetico e tecnologico. Ma per ottenere tutto ciò e per cambiare in profondità l'Unione europea - ha sottolineato la presidente del Consiglio - abbiamo bisogno di molti più governi conservatori al nostro fianco", e "l'unico modo è creare alleanze: la strada è quella dell'unità delle destre e del centrodestra, come da tempo sostiene giustamente Marion Marechal. Mi auguro che prima o poi questo possa avvenire anche in Francia per offrire finalmente a milioni di francesi un'alternativa di governo forte e credibile. Ma questo dipenderà da voi".
"Ce la stiamo mettendo tutta in un periodo davvero incredibile per tutte le sfide e le minacce che siamo chiamati ad affrontare ogni giorno. Ma, credetemi, ci stiamo togliendo molte soddisfazioni", ha poi concluso la premier.

(Adnkronos) - "Fin dagli anni della militanza giovanile ho sempre creduto che le idee non potessero vivere senza le azioni. Ho sempre pensato che sia doveroso battersi in prima persona per affermare la propria visione del mondo, assumendosi delle responsabilità. E proprio per questo voglio rendere un sentito omaggio a Charlie Kirk, un giovane uomo, un padre coraggioso, che ha pagato con la propria vita il coraggio delle sue idee e il prezzo della sua libertà. Il suo sacrificio ci ricorda ancora una volta da che parte stanno la violenza e l'intolleranza". Queste le parole della premier Giorgia Meloni in un videomessaggio all'evento Ecr 'La destra che vince'.
"E voglio dire forte e chiaro a tutti i seminatori d'odio, quelli che passano la loro esistenza a demonizzare l'avversario politico e poi a fare distinguo ipocriti giustificando persino i crimini più efferati - prosegue le premier - noi non cadremo nel loro gioco sporco, non consentiremo loro di trascinare le nostre nazioni in questa spirale di odio e violenza. Ma voglio anche dire con la stessa fermezza che non ci lasceremo intimidire e continueremo a combattere con la forza tranquilla delle nostre idee".
E ancora: "Dobbiamo trasmettere il messaggio che noi, a tutte le latitudini, siamo pronti ad assumerci le responsabilità del governo. In alcuni casi, come in Italia, è già capitato. In altri ci vorrà più tempo, in alcuni casi sarà facile in altri difficilissimo, ma noi siamo sempre pronti e capaci di farlo".
Leggi tutto: Meloni: "No a gioco sporco dei seminatori d'odio, non ci faremo intimidire"

(Adnkronos) - "Ripetiamolo a Calenda e a quei quattro sfigati incamiciati in spiaggia hanno voluto applaudire a quello che diceva Calenda, devono decidere se stare con noi o contro di noi. Calenda vaffanc...o" è il coro che si è alzato dal pratone di Pontida. Un gruppo composto da un centinaio di giovani leghisti, provenienti da Como, Bergamo, Brescia e dal Veneto, ha acceso fumogeni e intonato slogan contro il leader di Azione, Carlo Calenda, reo di aver partecipato alla festa di Forza Italia Giovani a San Benedetto del Tronto.
Esposti anche striscioni in ricordo di Charlie Kirk, contro i maranza: 'Il vostro silenzio uccide due volte, #CharlieKirkviveinnoi'; 'Antifa terroristi', 'Islamizzazione = Remigrazione!', 'Lega anti-maranza, remigrazione avanza!'.
"Vannacci è un moderato noi no, noi no; Vannacci è un moderato noi no, noi no", hanno poi intonato i giovani della Lega. Dal palco sotto il tendone principale ulteriori contestazioni: "Basta con questo buonismo che ha rotto i cog....i - incalza un giovane -. Queste zecche sociali devono capire che il 1945 è passato". Gli immigrati clandestini "devono essere remigrati nei loro Paesi, l’unica soluzione per questi personaggi è la remigrazione. Se loro usano l’arma del woke e dell’immigrazione clandestina, col c.... che si prenderanno il nostro Paese".
''Quando i buoi padani muggiscono dal prato di Pontida 'Calenda vaffanculo' sai di essere nel giusto'', la replica su X del leader di Azione ai contestatori padani.
(Adnkronos) - "Ripetiamolo a Calenda e a quei quattro sfigati incamiciati in spiaggia hanno voluto applaudire a quello che diceva Calenda, devono decidere se stare con noi o contro di noi. Calenda vaffanc...o" è il coro che si è alzato dal pratone di Pontida. Un gruppo composto da un centinaio di giovani leghisti, provenienti da Como, Bergamo, Brescia e dal Veneto, ha acceso fumogeni e intonato slogan contro il leader di Azione, Carlo Calenda, reo di aver partecipato alla festa di Forza Italia Giovani a San Benedetto del Tronto.
Esposti anche striscioni in ricordo di Charlie Kirk, contro i maranza: 'Il vostro silenzio uccide due volte, #CharlieKirkviveinnoi'; 'Antifa terroristi', 'Islamizzazione = Remigrazione!', 'Lega anti-maranza, remigrazione avanza!'.
''Quando i buoi padani muggiscono dal prato di Pontida 'Calenda vaffanculo' sai di essere nel giusto'', la replica su X del leader di Azione ai contestatori padani.
Leggi tutto: Pontida, la contestazione e il 'vaffa' dei giovani leghisti a Calenda

(Adnkronos) - Il Bologna vince in rimonta 2-1 sul Genoa allo stadio Dall'Ara. Ospiti in vantaggio con Ellertsson al 64', pareggio di Castro al 74' e gol vittoria al 99' con Orsolini che realizza un rigore concesso dopo il controllo al Var. Con questo successo la squadra di Italiano sale a sei punti mentre la formazione di Vieira resta ferma a 2.
Dopo un primo tempo di grande equilibrio, nella ripresa al 63' gli ospiti passano in vantaggio con la rete di Ellertsson: filtrante verticale di Malinovskyi per Ellertsson che si presenta a tu per tu con Skorupski e lo batte con un destro potente sotto la traversa. il Bologna non ci sta e trova il pareggio dieci minuti al 74' dopo con una rete di Castro da bomber di razza. L'attaccante rossoblu anticipa i difensori sul cross basso di Cambiaghi e con un tocco preciso batte Leali per l'1-1. Nel finale la squadra di Italiano spinta dal pubblico riesce nel sorpasso: fallo di mano in area di Carboni rilevato dal Var e Orsolini dal dischetto non sbaglia e fa 2-1 che chiude il match.
Leggi tutto: Bologna-Genoa 2-1, decide Orsolini su rigore: rimonta (con Var) al Dall'Ara

(Adnkronos) - Un alpinista è precipitato ed è morto, mentre scalava il quarto tiro della via dei Pacifici alla Torre meridionale delle Torri di Neva, sul confine tra Bellunese e Trentino. Attorno alle 13.15 la Centrale del Suem di Pieve di Cadore è stata messa in contatto con un alpinista, che chiamava poiché il compagno di cordata, che stava scalando da primo sopra di lui, era precipitato e lui non lo vedeva, né sentiva. Avvisata la centrale di Trento e concordato l'invio di Falco, è stato allertato per un eventuale supporto alle operazioni anche il Soccorso alpino di Feltre. L'equipaggio ha issato con un verricello di 40 metri a bordo il compagno fermo in sosta, che ha poi raccontato di aver sentito l'amico muoversi in alto attorno a un passaggio probabilmente più impegnativo e di averlo visto precipitare, passargli accanto e sparire alla sua vista.
Lo scalatore è stato quindi lasciato al Rifugio Boz insieme all'infermiera. Falco è nuovamente salito in parete, dove il 36enne di Montebelluna nel Trevigiano, dopo una caduta di un'ottantina di metri, è stato trovato morto appeso alla corda. Il corpo è stato recuperato e trasportato al campo base. Ultimati i rilievi del caso e ottenuti i via libera necessari, la salma è stata portata alla caserma dei Vigili del fuoco di Mezzano e affidata ai Carabinieri.
Leggi tutto: Alpinista precipita per 80 metri e muore sulle Torri di Neva

(Adnkronos) - La Laver Cup deve essere un punto di partenza. Stefano Cobolli lo racconta all’Adnkronos da San Francisco: "Di sicuro è un'emozione, ci si ritrova in squadra con campioni e capitani che hanno fatto la storia del tennis. Danno in ogni momento indicazioni e nozioni difficili da avere in altre occasioni". Stefano è il papà-coach di Flavio Cobolli, oggi numero 25 del ranking Atp e in questi giorni impegnato nel torneo che mette di fronte, in una sfida Europa-resto del mondo, alcuni tra i migliori tennisti del circuito. "È una settimana di divertimento e una grande esperienza. Partecipare fa capire il livello raggiunto, ora dovrà essere una consapevolezza per il futuro".
Stefano inizia dall’evento americano per ripercorrere una stagione fin qui cruciale nella crescita di Flavio: "È stata un’annata particolare, diversa rispetto al 2024. L’anno scorso aveva avuto grande regolarità di risultati, senza un picco. Da numero 100 era arrivato in top 30 con un lavoro incredibile per numero di partite, tornei e vittorie. Sono sincero, a gennaio credevo fosse complicato confermare la classifica". I primi mesi del 2025 hanno detto questo, ma poi c’è stata la reazione: "L’anno è cominciato malissimo e sono venuti fuori problemi che in parte mi aspettavo, con otto primi turni persi. Sono però orgoglioso di lui, nel momento più complicato ha avuto uno scatto da grande giocatore. Ho capito quanto sia forte, anche a livello mentale. La reazione lo ha portato a conquistare il primo titolo Atp ad Amburgo e poi, nel giro di tre mesi, a ottenere risultati notevoli, vincendo partite che l’anno scorso sarebbero finite in maniera diversa".
La svolta, curiosità, è arrivata anche grazie alla musica: "A un certo punto ho impostato ogni allenamento scegliendo una playlist. Senza dire nulla. In quel periodo negativo faceva fatica ad ascoltarmi, era un po’ nervoso. Avere un padre che rompe poteva appesantire. Io lì dovevo solo aiutarlo a ritrovare tranquillità, parlavo con gli occhi". Per riportare la serenità sono bastati uno smartphone e una cassa: "Nelle playlist c’erano tante canzoni, da quelle sulla Roma e motivazionali al rock anni Settanta". Con un filo conduttore: "Dopo la prima partita vinta – racconta con un sorriso - alla fine di ogni allenamento ne ho piazzata una forse non proprio mainstream, ‘Cicirinella teneva teneva’. Si sente molto dalle nostre parti a Roma, anche nelle feste di paese. Mi faceva sorridere, a lui magari un po’ meno, ma portava bene ed è diventata un portafortuna. Segnava la fine delle nostre giornate".
Stefano, 48 anni, ripercorre i momenti più emblematici della carriera di Flavio: "La soddisfazione più bella da papà? Quando la speaker, a Londra, ha detto che era nei quarti di finale di Wimbledon. È stato davvero emozionante. E poi la prima vittoria in Coppa Davis l’anno scorso. Era in ginocchio, con la maglia della Nazionale, mi sono commosso". Da allenatore, l’orgoglio più grande è la vittoria, a maggio, dell’Atp 500 di Amburgo. Mi ha fatto capire che valore può raggiungere dal punto di vista tecnico, lì si sono messi insieme tutti i pezzi".
Nella chiacchierata emergono anche le peculiarità del ruolo di papà-coach: "La difficoltà maggiore è che tante volte fa fatica ad accettare i consigli. Faccio un esempio. Se entro in campo con un altro allievo, apro bocca e quello mi ascolta sempre. Flavio mi sente solo in determinati momenti, è il contro di essere padre e allenatore allo stesso tempo. Il pro è che lo conosco in tutto, so quando è meglio non parlare, riesco a distinguere i momenti". Non a caso, da qualche anno c’è nello staff un collaboratore che in alcune situazioni fa da filtro. "A volte è utile che a passare le indicazioni ci sia un’altra persona. È più efficace".
Qualche tempo fa, Stefano aveva spiegato come la fortuna di Flavio sia stata crescere all’ombra di Sinner e Musetti: "Da una parte toglie qualcosa, magari dieci anni fa un risultato come la posizione 17 del ranking Atp, raggiunta a luglio, sarebbe stata molto più considerata. Dall’altro lato, avere due lepri come loro che tirano, spingendoti a dare il meglio, è uno stimolo per migliorare e non accontentarsi". Non manca un commento sul loro rapporto: "Lui e Lorenzo hanno entrambi 23 anni. Sono cresciuti insieme e facevano gli stessi tornei anche da bambini. C'è amicizia pure tra noi genitori, ci conosciamo da tempo. Per Sinner ha un gran rispetto. Lo ammira così tanto che quasi fa fatica a entrarci in confidenza, Jannik è un extraterrestre dal punto di vista tennistico. Ogni tanto si sono allenati insieme e sono stati a contatto in Coppa Davis, il loro rapporto è ottimo".
Lo sguardo va ora alle prossime sfide: "Come si alza l’asticella? Nei prossimi mesi perderà pochi punti e quindi si potrà migliorare la classifica concentrandosi sugli appuntamenti più importanti, arrivando riposati agli Slam e ai Masters 1000. Con qualche viaggio in meno e meno stress. Con questo ranking sarà testa di serie nei grandi tornei, bisognerà allenarsi di più e ridurre il numero di partite, con l’obiettivo di essere al massimo quando conta. Questo aspetto potrà incidere sulla classifica per entrare in top ten".
Più volte, nel percorso di crescita dei tennisti, si parla della figura del supercoach: “Ne abbiamo discusso, avere una persona con esperienza in grandi tornei può dare una marcia in più, ma allo stesso tempo non è semplice capire quando inserirla. Flavio oggi è ancora in fase di grande crescita, è vicino alla top 20. A volte, mettere una persona di livello superiore quando non c'è ancora la classifica adatta può dare pressioni eccessive". Le novità, in ogni caso, ci saranno: "A breve entrerà nello staff attuale, in aggiunta, un allenatore che potrà accompagnarmi in futuro e affiancarci. È una cosa prevista per l’anno prossimo". Per continuare a migliorare e a puntare in alto. Un passo per volta. (di Michele Antonelli)

(Adnkronos) - “In una sorta di squallida gara con il collega di Bolzano Arno Kompatscher, il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti reclama la sua pelle di lupo”. Così Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta l’abbattimento, in Lessinia, del primo dei due lupi condannati a morte dal governatore.
“Il copione - avverte - è lo stesso, con la variante alla Fugatti: il decreto pubblicato il 4 settembre alla chetichella e l’indifferenza per i ricorsi degli animalisti. Per ora quelli presentati al Tar sono stati respinti, ma nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza delle associazioni nel caso (analogo) di Bolzano e ha sospeso l’esecutività del decreto di Kompatscher, di fatto salvando uno dei due lupi destinati all’abbattimento. L’altro, purtroppo, era già stato ucciso. Nel caso trentino - prosegue Brambilla - si segnala la connivenza dell’Ispra, che ha dato via libera al nuovo scempio con la sorprendente precisazione che 'l’eventuale prelievo di due esemplari non assicura l’azzeramento del rischio di ulteriori predazioni' e con la richiesta di 'un attento monitoraggio degli effetti della rimozione sia in termini di riduzione delle predazioni sia sulle dinamiche del nucleo di lupi presenti nell’area'. Se vi sono questi rischi, perché avallare l’abbattimento?”
“Va da sé - conclude Brambilla - che Leidaa continuerà ad opporsi in ogni modo. Speriamo solo di riuscire ad ottenere una sospensione prima che sia abbattuto anche l'altro lupo. In ogni caso non può essere questa la politica di gestione dei grandi carnivori, né nel metodo né nel merito”.
Leggi tutto: Lupo abbattuto a Trento, Brambilla contro Fugatti: "Ora ha il suo trofeo"


(Adnkronos) - Bambino di 3 anni azzannato alla testa dal cane di famiglia in provincia di Salerno. È ricoverato in ospedale, ma non sarebbe in pericolo di vita il bambino, ferito questa mattina da un cane a Caselle in Pittari. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Sapri. Al vaglio degli investigatori la posizione del padrone del cane.
L'animale sarebbe sfuggito alla custodia, aggredendo il bambino. Il piccolo, soccorso dai sanitari del 118 giunti sul posto, è stato trasportato d'urgenza in ospedale a Vallo della Lucania. Nonostante le gravi ferite, il bambino non è ritenuto in pericolo di vita.
Leggi tutto: Azzannato alla testa dal cane di famiglia, grave bimbo di 3 anni

(Adnkronos) - Hamas ha minacciato di eliminare gli ostaggi ancora nelle sue mani, mentre Israele intensifica l'offensiva su Gaza City. Il gruppo palestinese ha infatti diffuso un fotomontaggio con l'immagine di 47 ostaggi, accompagnate dal nome di Ron Arad, il militare israeliano catturato nel 1986 in Libano, la cui sorte rimane ignota.
Nel fotomontaggio, Hamas accusa il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di rifiutare un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi e critica il capo di Stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, per aver ordinato la conquista di Gaza City, nonostante il suo presunto dissenso. La didascalia, in arabo e in ebraico, recita: "A causa del rifiuto di Netanyahu e della sottomissione di Zamir, una foto d'addio per l'inizio dell'Operazione Gaza".
Secondo fonti militari israeliane, prima dell'inizio dell'operazione a Gaza City circa 20 dei 47 ostaggi erano ancora vivi. Nel frattempo alcuni di loro sarebbero stati spostati dai tunnel e posizionati come scudi umani in diverse parti della città per rallentare l'avanzata israeliana.
Intanto Netanyahu avrebbe chiesto all'Amministrazione Trump di fare pressioni sull'Egitto affinché venga ridimensionato il recente rafforzamento militare nel Sinai. E' quanto scrive Axios che cita un funzionario Usa e due funzionari israeliani, evidenziando come per gli israeliani le mosse dell'Egitto siano motivo di ulteriori tensioni tra i due Paesi mentre proseguono le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.
Secondo una fonte israeliana, Israele ha deciso di chiedere l'intervento dell'Amministrazione Trump dopo aver constato l'assenza di progressi in colloqui diretti con gli interlocutori egiziani. "Quello che gli egiziani stanno facendo nel Sinai è molto grave e siamo molto preoccupati", ha detto l'alttra fonte israeliana.
Durante l'incontro di lunedì a Gerusalemme, ricostruisce Axios, Netanyahu ha presentato al segretario di Stato Usa Marco Rubio un elenco di attività nel Sinai bollate come violazioni da parte dell'Egitto dell'accordo di pace del 1979 con Israele. Secondo i due funzionari israeliani, l'Egitto ha creato infrastrutture militari, alcune delle quali potrebbero essere usate per scopi offensivi, in aree in cui sono ammesse dal trattato solo armi leggere.
L'Egitto è accusato di aver ampliato le piste delle basi aeree nel Sinai, in modo che possano essere utilizzate dai caccia, e di aver creato siti sotterranei che potrebbero essere utilizzati per 'custodire' missili anche se - dicono le fonti - per ora non ci sono prove in tal senso. Ma, affermano, gli egiziani comunque non hanno fornito spiegazioni plausibili.
Un funzionario egiziano ha respinto le affermazioni degli israeliani e affermato che l'Amministrazione non ha sollevato di recente la questione con Il Cairo.
Intanto una fonte egiziana ha confermato al giornale israeliano Haaretz che Netanyahu ha sollevato con Trump la questione del rafforzamento militare egiziano nel Sinai. Ma, evidenzia il quotidiano citando persone a Washington informate sul dossier, non è chiaro se Trump abbia passato il messaggio al presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi.
Secondo la fonte egiziana, dietro alla mossa egiziana c'è solo il timore del Cairo che Israele possa costringere i palestinesi a spostarsi da Gaza nel territorio egiziano.
Sarebbero intanto almeno 36 i palestinesi morti dall'alba nella Striscia di Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti mediche locali precisando che 31 delle vittime si registrano a Gaza City. Fra i morti, secondo l'emittente, ci sarebbe almeno un palestinese ucciso a colpi d'arma da fuoco mentre aspettava di ricevere aiuti umanitari nella zona centrale di Gaza.
In precedenza il sito di notizie israeliano Ynet aveva rilanciato notizie di media palestinesi che parlavano di "pesanti bombardamenti israeliani e di un anello di fuoco in diverse aree di Gaza City".
Leggi tutto: Gaza, Hamas minaccia di uccidere ostaggi. Israele chiede a Usa pressing su Egitto

(Adnkronos) - Benjamin Netanyahu avrebbe chiesto all'Amministrazione Trump di fare pressioni sull'Egitto affinché venga ridimensionato il recente rafforzamento militare nel Sinai. E' quanto scrive Axios che cita un funzionario Usa e due funzionari israeliani, evidenziando come per gli israeliani le mosse dell'Egitto siano motivo di ulteriori tensioni tra i due Paesi mentre proseguono le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.
Secondo una fonte israeliana, Israele ha deciso di chiedere l'intervento dell'Amministrazione Trump dopo aver constato l'assenza di progressi in colloqui diretti con gli interlocutori egiziani. "Quello che gli egiziani stanno facendo nel Sinai è molto grave e siamo molto preoccupati", ha detto l'alttra fonte israeliana.
Durante l'incontro di lunedì a Gerusalemme, ricostruisce Axios, Netanyahu ha presentato al segretario di Stato Usa Marco Rubio un elenco di attività nel Sinai bollate come violazioni da parte dell'Egitto dell'accordo di pace del 1979 con Israele. Secondo i due funzionari israeliani, l'Egitto ha creato infrastrutture militari, alcune delle quali potrebbero essere usate per scopi offensivi, in aree in cui sono ammesse dal trattato solo armi leggere.
L'Egitto è accusato di aver ampliato le piste delle basi aeree nel Sinai, in modo che possano essere utilizzate dai caccia, e di aver creato siti sotterranei che potrebbero essere utilizzati per 'custodire' missili anche se - dicono le fonti - per ora non ci sono prove in tal senso. Ma, affermano, gli egiziani comunque non hanno fornito spiegazioni plausibili.
Un funzionario egiziano ha respinto le affermazioni degli israeliani e affermato che l'Amministrazione non ha sollevato di recente la questione con Il Cairo.
Intanto una fonte egiziana ha confermato al giornale israeliano Haaretz che Netanyahu ha sollevato con Trump la questione del rafforzamento militare egiziano nel Sinai. Ma, evidenzia il quotidiano citando persone a Washington informate sul dossier, non è chiaro se Trump abbia passato il messaggio al presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi.
Secondo la fonte egiziana, dietro alla mossa egiziana c'è solo il timore del Cairo che Israele possa costringere i palestinesi a spostarsi da Gaza nel territorio egiziano.
Sarebbero intanto almeno 36 i palestinesi morti dall'alba nella Striscia di Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti mediche locali precisando che 31 delle vittime si registrano a Gaza City. Fra i morti, secondo l'emittente, ci sarebbe almeno un palestinese ucciso a colpi d'arma da fuoco mentre aspettava di ricevere aiuti umanitari nella zona centrale di Gaza.
In precedenza il sito di notizie israeliano Ynet aveva rilanciato notizie di media palestinesi che parlavano di "pesanti bombardamenti israeliani e di un anello di fuoco in diverse aree di Gaza City".
Leggi tutto: "Grave quello che fanno nel Sinai", Israele chiede a Usa pressing su Egitto


(Adnkronos) - "Al di là di ogni marchio commerciale, sono le persone a fare un'azienda. Senza i lavoratori, la loro passione e il loro impegno, tutto passerebbe in secondo piano". Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, questa mattina ai cinquant'anni dello stabilimento Coca-Cola di Nogara (Verona), il più grande in Italia ed Europa per capacità produttiva. "Per chi, come me, è di questo territorio, un simile traguardo è un grande orgoglio, frutto del lavoro, della professionalità e dell' impegno di tanti".
Il Presidente Fontana ha anche parlato di Olimpiadi, di cui il celebre brand è storico sponsor: "Milano-Cortina è il frutto di un grande lavoro di squadra e di una importante collaborazione tra istituzioni - ha detto -. Ringrazio tutti per questo. Ho ascoltato oggi - ha poi sottolineato - tante storie di vita e tanto orgoglio di appartenere a questa comunità. Complimenti e grazie per quello che avete fatto per il territorio. A tutti buon anniversario".

(Adnkronos) - Donald Trump attacca il famoso ex conduttore di 'Late Show', David Letterman, che nei giorni scorsi si è unito al coro in difesa di Jimmy Kimmel, il cui show è stato oscurato da Abc dopo le aperte critiche e minacce da parte dell'amministrazione Trump che accusa il conduttore per i suoi commenti alla reazione all'omicidio di Charlie Kirk.
"Che cosa è successo al sempre sopravvalutato David Letterman, i cui ascolti non sono mai stati buoni: ha un aspetto orribile, ma almeno ha capito quando doveva lasciare. Un perdente" dice il presidente americano.
"La cosa mi fa male perché tutti vediamo in che direzione stiamo andando, vero? Sono media controllati e questo non va bene - ha detto Letterman intervenendo al 'The Atlantic Festival' - è stupido, ridicolo, non si può andare in giro a licenziare la gente perché si ha paura o perché si cercano i favori di un'amministrazione autoritaria nello Studio Ovale. Non è così che questo funziona".
Leggi tutto: Trump si scaglia anche contro Letterman: "Sopravvalutato e perdente"

(Adnkronos) - Donald Trump attacca il famoso ex conduttore di 'Late Show', David Letterman, che nei giorni scorsi si è unito al coro in difesa di Jimmy Kimmel, il cui show è stato oscurato da Abc dopo le aperte critiche e minacce da parte dell'amministrazione Trump che accusa il conduttore per i suoi commenti alla reazione all'omicidio di Charlie Kirk.
"Che cosa è successo al sempre sopravvalutato David Letterman, i cui ascolti non sono mai stati buoni: ha un aspetto orribile, ma almeno ha capito quando doveva lasciare. Un perdente" dice il presidente americano.
"La cosa mi fa male perché tutti vediamo in che direzione stiamo andando, vero? Sono media controllati e questo non va bene - ha detto Letterman intervenendo al 'The Atlantic Festival' - è stupido, ridicolo, non si può andare in giro a licenziare la gente perché si ha paura o perché si cercano i favori di un'amministrazione autoritaria nello Studio Ovale. Non è così che questo funziona".
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