


(Adnkronos) - La Casa Bianca ha presentato il "piano comprensivo del presidente Trump per la fine del conflitto a Gaza", definito dallo stesso leader statunitense come parte del progetto di una "pace eterna in Medio Oriente".
Il primo passo previsto consiste nello scambio di ostaggi entro 72 ore "da quando Israele avrà pubblicamente accettato l'accordo": sia i prigionieri israeliani vivi sia i loro resti verrebbero liberati in cambio di 250 detenuti palestinesi condannati all'ergastolo e di 1.700 persone arrestate nella Striscia di Gaza dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Durante questa fase, tutte le operazioni militari israeliane vengono sospese e le linee di combattimento restano congelate fino al completamento della fase di ritiro programmato.
Il piano stabilisce che i membri di Hamas che accettano la coesistenza pacifica e la smilitarizzazione potranno beneficiare dell'amnistia, mentre chi desidera lasciare Gaza potrà farlo in sicurezza. Israele, pur garantendo un ritiro graduale da alcune aree della Striscia, non occuperà né annetterà il territorio e nessuno sarà costretto a partire. Tuttavia, molti dettagli operativi restano vaghi: non sono indicate linee precise di ritiro israeliano, modalità dettagliate per il rilascio degli ostaggi, criteri per la selezione dei prigionieri palestinesi da liberare né tempi certi per il passaggio del controllo a Gaza alla Autorità Palestinese. L'assistenza umanitaria sarà incrementata e gestita tramite Nazioni Unite, Croce Rossa e altre organizzazioni internazionali indipendenti dalle parti in conflitto.
Per quanto riguarda la governance, il piano prevede un'amministrazione temporanea, composta da un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, supervisionato dall'organismo internazionale denominato 'Board of peace', presieduto da Trump e comprendente, tra gli altri, l'ex premier britannico Tony Blair. Tale organismo dovrà coordinare la ricostruzione di Gaza – che Trump ha in passato immaginato come una sorta di 'Riviera' hi-tech – e predisporre le condizioni per un trasferimento sicuro del controllo all'Autorità Palestinese al termine del programma di riforme, senza però indicare una tempistica precisa.
Uno degli aspetti più delicati riguarda la questione dello Stato palestinese. Il piano menziona questa possibilità solo come prospettiva condizionata: "Mentre procede la ricostruzione di Gaza e il programma di riforme dell'Anp viene attuato fedelmente, le condizioni potrebbero essere finalmente mature per un percorso credibile verso l’autodeterminazione e la statualità palestinese, che riconosciamo come aspirazione del popolo palestinese". Si tratta di un riconoscimento, subordinato alla smilitarizzazione di Hamas, alla riforma dell'Anp e alla supervisione internazionale, senza alcun impegno formale degli Stati Uniti al riconoscimento immediato dello Stato.
Il piano presenta, inoltre, ambiguità strategiche che potrebbero consentire a entrambe le parti di dichiararsi favorevoli, pur cercando di ostacolarne l'attuazione nel corso delle trattative successive. Non vengono specificati né la composizione né le responsabilità precise del comitato tecnocratico, né il ruolo concreto della comunità internazionale nella garanzia della sicurezza e nello sviluppo della Striscia. Queste lacune operative e di governance potrebbero rallentare o compromettere l'effettiva implementazione del piano.
Pur prevedendo, infine, misure di emergenza umanitaria e l'invio immediato di aiuti tramite organizzazioni internazionali, il piano non chiarisce in maniera esaustiva il destino dei membri di Hamas che potrebbero scegliere l'esilio, né come verranno gestiti i rapporti con la popolazione civile di Gaza, ancora sottoposta a forti pressioni a causa dei bombardamenti israeliani. In questo senso, il piano di Trump si configura più come un quadro di principi e linee guida che come un accordo dettagliato, capace di porre fine immediatamente e concretamente al conflitto.
Leggi tutto: Gaza, piano Trump tra ultimatum e ambiguità: cosa c'è e cosa manca

(Adnkronos) - Il rapporto tra le persone e il mondo metafisico sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle nostre vite, sia private sia professionali. Questo ambito offre enormi opportunità di crescita per le organizzazioni, che possono trarne significativi vantaggi di business nel momento in cui riescono a rispondere ai nuovi criteri di etica, sicurezza e sostenibilità che oggi guidano le scelte e le interazioni degli individui. In uno scenario caratterizzato dall’emergere di nuove intelligenze e da spazi digitali in continua evoluzione, le aziende sono chiamate a ripensare il proprio approccio per restare competitive e rilevanti.
Questo è il principale messaggio che emerge da Change Up, l’importante evento annuale dedicato alla business community italiana di Archiva Group, azienda punto di riferimento da oltre 25 anni per lo sviluppo di servizi digitali in outsourcing e per la consulenza specializzata in transizione digitale. Con il patrocinio del Comune di Verona, Andaf sezione Nord Est e Uninfo, Change Up è stato supportato dagli sponsor Fides, Omnys e Mwd.
L’evento si è svolto alla Camera di commercio di Verona e ha visto la partecipazione di oltre 300 decisori aziendali. Durante la sessione plenaria si sono alternati, sotto la guida della conduttrice Lavina Spingardi, personaggi di assoluto spessore come Giulia Gasparini (Country Leader Aws Italia), Alessio Pennasilico (membro del Comitato Scientifico di Clusit), Giorgio Fontana (General manager della Divisione Climatizzazione di Mitsubishi Electric Italia), Walter Riviera (Ai Advisor and Educator, ex Ai Technical director di Intel), Benedetto Santacroce (avvocato tributarista e docente), Domenico Squillace (Ibm Technical Relations Executive - presidente Uninfo), Matteo Melchiorri (Head of Culture, Transformation & Engagement del Gruppo Swisscom), Michele Rinaldi (Human Resources and Organization director Levoni).
Change Up, giunto alla sua quinta edizione, è ormai un brand riconosciuto tra i principali eventi dedicati alla business community italiana e significa letteralmente cambiare marcia. È un invito all’azione in un mondo che accelera il cambiamento.
“Per Archiva Change Up è un non luogo, un’utopia che pone nuovi obiettivi, un riferimento che determina il livello di qualità che la nostra comunità aziendale vuole portare come valore al mercato. Alla sua quinta edizione Change Up ha coinvolto in modo attivo i manager di aziende come: Aws, Swisscom, Mitsubishi Electric, Eni Plenitude, Fastweb, Mapei, Levoni, Petronas, Eridiana, Apo Conerpo, Giacomini, Tea, Civ, DB Group, Rittal, ognuno con un’esperienza e un punto di vista che arricchisce la nostra visione della transizione digitale”, afferma Loris Marchiori, Corporate Communication director di Archiva Group.
”Questo è il livello di qualità che vogliamo portare al mercato assieme alla promessa che facciamo agli oltre 2.000 clienti del gruppo: la transizione digitale riguarda tutti e corre veloce, creare una cultura del cambiamento ci permette di anticipare le evoluzioni ed essere al fianco dei nostri clienti nel momento del bisogno con la giusta soluzione”, aggiunge.
In seguito alla sessione plenaria, Change Up ha proposto 9 Xperience, con interventi verticali sui temi chiave di Archiva Group. Eccole nel dettaglio.
-AgID. Digital Compliance & Intelligent Document Management. Il documento informatico oltre la norma: un’esperienza concreta guidata dagli esperti di Maxwell (part of Archiva Group) con un campione di oltre 100 aziende che hanno intrapreso con successo il proprio percorso di Digital Transition, affrontando le sfide della compliance e della gestione intelligente dei documenti.
-Checker. Audit Process Digitization. Gli esperti di Mitric (part of Archiva Group) e i professionisti di alcune delle principali aziende italiane hanno condiviso esperienze di successo nella digitalizzazione dei processi di controllo.
-Dogane & Cessioni Intra-Ue. EU Customs Union. Nel contesto delle operazioni transnazionali, la gestione corretta delle cessioni intracomunitarie, dei documenti di trasporto e degli adempimenti doganali è fondamentale per garantire la compliance Iva e mantenere la continuità operativa.
-Hr & Sales. Skills First Approach & Tech for Managing Complexity. Esistono soluzioni concrete per la gestione dei processi Hr e Sales? In un mondo sempre più complesso ogni azienda fa i conti con le proprie peculiarità e complessità come elevato turnover, distribuzione territoriale complessa, modelli di vendita in continua evoluzione, difficoltà nella gestione del recruiting, del talento e dei team complessi come quelli di vendita.
-NIS2. Information Security and Management Responsibility. NIS2 e D.lgs 138/2024 ridefiniscono la sicurezza informatica per le aziende, un’inedita responsabilità diretta del management e requisiti stringenti per la gestione del rischio e la governance dei processi It. Il non rispetto delle normative comporta sanzioni con impatti significativi sulle operazioni aziendali.
-Procurement. Digital Tech for Supplier & Procurement Process Management. Come la digitalizzazione sta rivoluzionando la gestione degli acquisti e dei fornitori in tre aree chiave come la qualifica, gestione e controllo dei fornitori e delle forniture, la gestione digitale dei contratti e la gestione end-to-end dei processi amministrativi di acquisto (richieste, ordini, ecc.).
-Requiro. Tutto ciò che serve in un unico luogo digitale. Requiro è un unico ambiente digitale dove è possibile gestire con facilità tutte le informazioni, i documenti e i processi aziendali, ovunque ci si trovi e in multicanalità. L’Innovation Team di Archiva Group ha presentato tutte le novità della piattaforma.
-Sap. S/4Hana Integration & Ddm: Enterprise Content and Business Process Management. La practice Sap Archiva arricchita dalla novità Ddm (part of Archiva Group), ha presentato oltre 40 anni di esperienza nello sviluppo di soluzioni Sap native per la gestione integrata di dati e contenuti aziendali.
-ViDA. International e-Invoicing & Vat Revolution. L’Unione europea sta guidando una rivoluzione nella fatturazione elettronica intra eu, nel digital reporting con impatti sulla gestione Vat. Le aziende si trovano a dover affrontare un cambiamento radicale nei processi Finance & Administration, mentre It Manager e responsabili della compliance devono adattarsi alle nuove sfide globali.
Leggi tutto: Change Up, persone al centro per successo business sempre più digitale e intelligente

(Adnkronos) - La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Maria Rosaria Boccia, indagata dopo l’esposto presentato dall’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. A Boccia, nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dalle pm Giulia Guccione e Barbara Trotta, vengono contestati i reati di stalking aggravato, lesioni, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e una contestazione relativa a false dichiarazioni nel curriculum in relazione all’organizzazione di eventi. L’imprenditrice un anno fa fu oggetto di una perquisizione da parte dei carabinieri del nucleo investigativo che sequestrarono materiale informatico tra cui i telefoni della donna mentre a marzo era stata interrogata dai magistrati titolari del fascicolo a piazzale Clodio che poi lo scorso luglio hanno chiuso le indagini.
I pm contestano a Boccia “condotte reiterate ossessive e di penetrante controllo della vita privata, professionale e istituzionale” nei confronti dell’ex ministro. La donna, secondo l’atto di accusa, “chiedeva dapprima velatamente e poi in modo sempre più esplicito di lavorare insieme con nomina fiduciaria del Ministro, al fine di giustificare la presenza quotidiana presso gli Uffici ministeriali, contestualmente ponendo in essere azioni volte a screditare i suoi collaboratori più vicini, con progressivo isolamento, ed avanzando continue richieste di essere portata a conoscenza dei colloqui istituzionali o con il proprio staff”.
Inoltre “effettuava plurime e pressanti richieste di consegnarle il telefono cellulare, utilizzato da Sangiuliano anche per i contatti istituzionali, per ispezionarlo, anche pretendendo la consegna di password o comunque lo sblocco delle applicazioni o, in alternativa, di consentirle indiscriminato accesso da remoto”. Nel procedimento risultano parti offese Sangiuliano, la moglie e l’ex capo di gabinetto del dicastero Francesco Gilioli.
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(Adnkronos) - Sarebbero 48 gli ostaggi nella Striscia di Gaza. "I gruppi terroristici" nell'enclave palestinese tengono prigionieri "48 ostaggi, 47 dei quali - come ha scritto il Times of Israel - sono tra le 251 persone rapite dai terroristi guidati da Hamas" il 7 ottobre 2023, giorno dell'attacco in Israele che ha fatto scattare le operazioni militari israeliane che continuano a martellare Gaza. E tra i 48 ci sono "i corpi senza vita di almeno 26 persone la cui morte è stata confermata dalle forze israeliane (Idf)", ha precisato il giornale online. Si ritiene siano vivi solo in 20 tra i 48. Fra le salme in mano ad Hamas, ha ricordato il giornale, c'è anche quella di un ufficiale delle Idf ucciso a Gaza nel 2014.
Domenica le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno affermato di aver perso i contatti con due ostaggi trattenuti a Gaza a causa delle operazioni israeliane. "Entro 72 ore da quando Israele avrà pubblicamente accettato questo accordo, tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, verranno restituiti", prevede il piano di Donald Trump per "la fine del conflitto a Gaza". Una formulazione vaga, rilevano gli osservatori, dopo che ieri sera è stato il presidente americano ad annunciare che Netanyahu ha "accettato il piano" per far finire la guerra nella Striscia. "Israele ha accettato il piano del presidente Trump", ha detto poi stamani da Belgrado il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar. Non c'è ancora una risposta da parte di Hamas, che ha avviato le consultazioni.
Netanyahu ha sempre promesso di riportare a casa gli ostaggi. "Non vi abbiamo dimenticato", ha detto la scorsa settimana nel suo intervento all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Per i parenti degli ostaggi il governo Netanyahu non ha fatto abbastanza per loro da quel 7 ottobre.
Leggi tutto: Israele, gli ostaggi ancora a Gaza: quanti sono e il nodo delle '72 ore'

(Adnkronos) - Al via la settima edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, in programma dal 2 al 5 ottobre a Firenze. Torna la kermesse che si è ormai accreditata come l’annuale appuntamento sui temi dell’economia civile e sociale in Europa, consolidando il suo ruolo nella costruzione di un nuovo paradigma economico e producendo documenti strategici e indicazioni operative. L’apertura, per il terzo anno consecutivo, è in programma al Polo delle Scienze sociali di Novoli dell’Università di Firenze, mentre dal 3 al 5 ottobre i lavori si sposteranno all’interno del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
Ospiti internazionali della settima edizione del Fnec saranno Michael Spence (economista e Premio Nobel per l’Economia nel 2001), Abhijit Banerjee (economista e Premio Nobel per l’economia nel 2019), Kaushik Basu (co-presidente del comitato 'oltre il Pil' dell’Onu e già capo consigliere economico del governo dell’India) e Martin Guzman (professore della School of International and Public Affairs-Sipa della Columbia University e già ministro dell’Economia argentina da dicembre 2019 a luglio 2022).
Non mancheranno, poi, anche interventi dal mondo politico italiano ed internazionale con Antonio Tajani (ministro Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), Fabrizia Lapecorella (vicesegretario generale dell'Ocse), Luisa Morgantini (già vicepresidente del Parlamento Europeo) e Paolo Gentiloni (copresidente della Task Force Onu sulla crisi del debito).
Come di consueto, verrà presentato il 'Rapporto sul Ben Vivere e la Generatività' che, per il settimo anno, fornirà una fotografia aggiornata del benessere e della vitalità dei territori italiani, e altre due innovative ricerche: 'Democrazia Aumentata' e l'Indice di Sviluppo Umano di Comunità'. Inoltre sarà presentato il Rapporto Giubilare sul debito in memoria di Papa Francesco.
Spazio anche allo spettacolo: il 2 ottobre con l’attrice Lucia Mascino e l’attore Massimo Popolizio, Elio e i Planet Funk che animeranno la serata di venerdì 3 ottobre, e Daniele Silvestri in programma il 4 ottobre. Giovani, studenti e buone pratiche saranno ancora una volta spettatori attivi della kermesse con un programma studiato appositamente per loro: panel dedicati, laboratori interattivi, l’hackathon per la democrazia. Novità 2025 anche lo 'Spazio Networking' per discutere e interagire con la comunità del Festival, scambiare idee e costruire insieme progetti di economia civile.
Presenti, come ogni anno, i premi che valorizzano le buone pratiche di comuni, startup e imprese. Il Fnec è promosso da Federcasse (Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt - Nuova Economia per Tutti, con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Federazione Toscana delle Bcc, Enel, Frecciarossa, Publiacqua e la collaborazione dell'Università degli Studi di Firenze, Sec - Scuola di Economia Civile, Gioosto e di Mus.E.

(Adnkronos) - Veronica Peparini e Andreas Muller si sono sposati. L’amore non conosce età e la loro storia ne è la prova. Dopo quasi 10 anni insieme, la coreografa 54enne, e il ballerino 28enne si sono uniti in matrimonio con una cerimonia da sogno alle porte di Roma.
La coppia si era conosciuta nel 2015 all'interno della scuola di ‘Amici’, lui allievo e lei insegnante di danza. Quella che inizialmente era un'intesa professionale si è trasformata presto in un legame intenso e profondo, culminato nel 2023 con la nascita delle due gemelline, Penelope e Ginevra. Il primo 'sì' è arrivato a luglio del 2025 con il matrimonio civile, seguito da una cerimonia tradizionale e romantica, celebrata ieri, lunedì 29 settembre.
Veronica e Andreas hanno condiviso sui social una foto del loro matrimonio, ma a dare più dettagli sulla cerimonia è stata la pagina instagram di ‘Verissimo’ che ha condiviso alcuni momenti salienti: dalla torta a nove piani alle piccole damigelle - le gemelline della coppia - passando per il primo ballo insieme.
Prima delle nozze, Andreas Muller si è presentato sotto casa della coreografa con microfono e musicisti per la tradizionale serenata alla futura sposa. Uno dei gesti più classici d'amore.




(Adnkronos) - Come cambia il ranking se Sinner vince a Pechino? Il tennista azzurro gioca domani, mercoledì 1 ottobre, la finale dell'Atp 500 di Pechino contro il russo Daniil Medvedev, che ha eliminato l'americano Learner Tien in semifinale. Proprio in Cina lo scorso anno Sinner è stato battuto da Carlos Alcaraz, trionfatore a Tokyo, all'ultimo atto.
In palio ci sono quindi punti pesanti per avvicinare il primo posto della classifica generale, attualmente occupato da Alcaraz che l'ha scavalcato dopo la vittoria agli Us Open e ha 'difeso' i 500 punti lasciati a Pechino, dove sebbene fosse campione in carica ha deciso di non presentarsi, grazie alla vittoria nell'Atp giapponese, dove ha battuto Fritz in finale. Ma come potrebbe cambiare il ranking se Sinner dovesse vincere il torneo cinese?
La possibile vittoria di Sinner a Pechino non porterà a un sorpasso su Alcaraz, che resterà sicuramente numero uno anche al termine di questa settimana. Un trionfo di Jannik però lo porterebbe a guadagnare punti, salendo dai 10.650 punti attuali, già diventati 10.780 grazie alla vittoria in semifinale contro De Minaur, a 10.950.
Alcaraz invece battendo Fritz a Tokyo si è portato a 11.540, aumentando momentaneamente il suo vantaggio sull'azzurro. In caso di trionfo a Pechino i punti di distacco tra i due sarebbero quindi 590, in attesa di quelli in palio nel Masters 1000 di Shanghai, dove Sinner dovrà difendere la vittoria dello scorso anno, quando superò Novak Djokovic in finale, mentre Alcaraz fu eliminato ai quarti di finale dal ceco Tomas Machac e quindi ha tra le mani l'occasione per guadagnare ancora margine sul rivale.
Leggi tutto: Sinner in finale a Pechino, come cambia il ranking se vince

(Adnkronos) - "In Italia circa 600mila persone sono affette dalla malattia di Alzheimer, e questo numero è destinato a crescere a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. E' una malattia che progredisce in fasi che aumentano di gravità nel tempo, con conseguente perdita di indipendenza e capacità di prendersi cura di sé stessi, e se non si diagnostica e tratta nelle fasi più precoci, la malattia progredirà verso stadi clinici più avanzati entro un anno". L'ok della Commissione europea all'immissione in commercio dell'anticorpo monoclonale donanemab di Lilly per il trattamento della malattia sintomatica in fase iniziale in uno specifico gruppo di pazienti può segnare "un cambiamento nella gestione della malattia. Permette di passare da soluzioni che agiscono sul sintomo cognitivo o comportamentale a un trattamento che rallenta la progressione del declino cognitivo e funzionale". E' quanto spiega Alessandro Padovani, direttore della Clinica neurologica dell'università di Brescia e presidente Sin (Società italiana di neurologia).
Il farmaco è stato autorizzato per adulti con malattia di Alzheimer sintomatica in fase iniziale, che include persone con decadimento cognitivo lieve (Mci) e persone con lo stadio di demenza lieve dovuta ad Alzheimer, con patologia amiloide confermata e che sono eterozigoti o non portatori dell'apolipoproteina E (ApoE4), illustra una nota di Lilly. Oggi, osserva Marco Bozzali, professore associato in Neurologia, università degli Studi di Torino, ospedale Molinette e presidente SinDem (associazione autonoma aderente alla Sin per le demenze), "si apre un nuovo scenario di cura. Per la prima volta abbiamo una terapia mensile diretta verso le placche amiloidi con prove a sostegno di una netta riduzione di amiloide al completamento del ciclo di trattamento, rallentando così la progressione della malattia. Questa terapia segna una svolta decisiva per i pazienti e caregiver, aiutando a preservare più a lungo le funzioni cognitive e l'indipendenza".
L'amiloide è una proteina prodotta naturalmente dal corpo che può aggregarsi e generare le placche amiloidi. L'eccessivo accumulo nel cervello può portare a problemi di memoria e di pensiero associati alla malattia di Alzheimer. Donanemab punta a rimuovere dal cervello l'accumulo di placche amiloidi e rallentare un declino cognitivo che diminuisce la capacità delle persone di ricordare nuove informazioni, date importanti e appuntamenti, pianificare e organizzare, preparare i pasti, usare elettrodomestici, gestire le finanze. L'azione del farmaco può aiutare a preservarne l'autonomia. L'ok Ue si basa sugli studi clinici Trailblazer-Alz 2 e Trailblazer-Alz 6. Lo studio di fase 3 Trailblazer-Alz 2 ha dimostrato che donanemab ha rallentato significativamente il declino cognitivo e funzionale e ridotto significativamente il rischio di progredire allo stadio clinico successivo della malattia nell'arco di 18 mesi, si legge nella nota. Le anomalie dell'imaging correlate all'amiloide con edema/versamento (Aria-E) e con emorragia/emosiderosi (Aria-H) sono potenziali effetti collaterali della classe di terapie rivolte verso l'amiloide. I portatori di 1 o 2 copie del gene ApoE4 sono a maggior rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer e di manifestare Aria. I pazienti devono discutere eventuali preoccupazioni relative alla sicurezza con i propri operatori sanitari.
Il regime di dosaggio di donanemab si basa sullo studio di fase 3b Trailblazer-Alz 6, che ha dimostrato che l'incidenza di Aria-E è stata significativamente ridotta a 24 e 52 settimane utilizzando un dosaggio a titolazione più graduale rispetto al dosaggio utilizzato in Trailblazer-Alz 2. Questo aumento graduale del dosaggio ha comunque consentito di ottenere livelli simili di efficacia nella rimozione delle placche amiloidi, spiega l'azienda nella nota.
"Donanemab ha mostrato risultati molto significativi nelle persone con malattia di Alzheimer sintomatica in fase iniziale, rallentando il declino cognitivo e funzionale nel nostro studio di fase 3 Trailblazer-Alz 2 - afferma Elias Khalil, presidente e General Manager di Lilly Italy Hub - I dati dimostrano che più precocemente i pazienti vengono identificati, diagnosticati e trattati con donanemab, maggiore è la risposta al trattamento. Questa autorizzazione offre una nuova opzione ai pazienti in Europa, dando loro speranza e la possibilità di avere più tempo per concentrarsi su ciò che conta di più".
Leggi tutto: Farmaci, ok Ue ad anti-Alzheimer Lilly, 'opzione che può rallentare malattia iniziale'

(Adnkronos) - Perché la Lombardia resti competitiva anche in futuro servono le idee e il coraggio dei suoi giovani. Con questa convinzione l’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, ha scelto di rafforzare il sostegno al mondo delle partite IVA, partendo da un concetto chiave: “La Lombardia è la casa delle idee”.
Un impegno che oggi si arricchisce dei dati emersi dalla ricerca promossa da Regione Lombardia con l’Istituto Piepoli, presentata questa mattina a Palazzo Lombardia, sede della Giunta lombarda. L’indagine, condotta nel luglio scorso su un campione di 1.000 ragazzi tra i 16 e i 30 anni residenti in Lombardia, nasce dalla convinzione che per mantenere i primati in campo economico e produttivo, la Regione debba coltivare una nuova generazione d'imprenditori, capaci di affrontare il futuro con creatività, innovazione e senso di responsabilità.
“Vogliamo che i giovani lombardi sentano l’impresa come un’opportunità concreta – ha spiegato Guidesi –. Già oggi offriamo tanti strumenti, ma la vera sfida è culturale: creare un ecosistema in cui mettersi in proprio non sia l’eccezione, ma una strada naturale”.
I giovani lombardi si descrivono soddisfatti, autonomi, aperti a nuove idee e ottimisti, ma non nascondono fragilità e timori. Ben il 63% dichiara di essere preoccupato di non riuscire a trovare lavoro, anche se oltre la metà afferma di avere le idee chiare sul proprio futuro. Chi è già entrato nel mondo del lavoro si dice in gran parte soddisfatto (79%), pur segnalando criticità legate a retribuzioni non adeguate e a una scarsa realizzazione personale.
Tra le aspirazioni, spicca la voglia d'indipendenza: un giovane lombardo su cinque sogna di mettersi in proprio e il 30% degli intervistati ritiene che in Lombardia vi siano opportunità migliori che altrove. L’autoimprenditorialità è vista come fonte di benessere personale, professionale ed economico, ma anche come percorso irto di ostacoli, soprattutto di natura fiscale e burocratica.
Proprio per rendere più agevole questo cammino, Regione Lombardia ha costruito negli anni un sistema articolato di sostegno: bando ‘Nuova Impresa’, istituito da Guidesi ad oggi ha contributo a far nascere quasi 4 mila nuove imprese; il finanziamento regionale totale di quasi 27 milioni di euro ha generato un investimento da parte di privati di quasi 65 milioni di euro. ‘Microcredito’ da 24 milioni di euro; fondi di venture capital ‘Lombardia Venture’ (40 milioni) e ‘Lombardia Venture STEP’ (70 milioni). A questi si affiancano competizioni come la StartCup Lombardia, che dal 2016 ha dato vita a 44 nuove imprese e programmi di accelerazione di respiro internazionale come ‘SkyDeck Europe Milano’ (1,5 milioni di euro che hanno contribuito a supportare 45 startup) ed ‘ESA BIC Milano’, anch’esso in grado di sostenere startup innovative e della space economy.
Accanto a queste misure consolidate, oggi vengono presentate due importanti novità: uno strumento di accompagnamento, pensato per orientare e supportare chi vuole intraprendere un percorso imprenditoriale, riducendo le barriere informative e facilitando l’accesso alle opportunità, e una campagna di comunicazione dedicata a diffondere la cultura d’impresa e stimolare l’interesse verso l’autoimprenditorialità.
“Il sistema lombardo si mette a disposizione dei giovani e della Lombardia stessa per far sì che la nostra regione continui a rimanere competitiva e resti la casa delle idee – ha sottolineato ancora l’assessore Guidesi –. È fondamentale, inoltre, che gli imprenditori di successo mettano a disposizione la loro grande esperienza e la loro storia, affinché diventino esempi concreti per le nuove generazioni.”
“Regione Lombardia è e sarà al fianco dei giovani che vogliono mettersi in gioco – ha concluso il responsabile lombarde delle imprese –. Creare impresa significa creare futuro: per sé stessi, per la comunità”.

(Adnkronos) - "Per noi a livello legale, ad oggi, vale l'accordo quadro siglato da Usa e Ue che fissa a un massimo del 15% i dazi per tutte le filiera produttive, a esclusione dell'acciaio e dell'alluminio. Un 15% che non è una passeggiata, ma sicuramente è meglio di un 30% o addirittura di un 50% paventato. Per noi la fotografia è questa, quella ufficiale, ed è quella che applicano le dogane ad oggi. Poi è chiaro che è anche quello che si spera succeda, che sia l'interpretazione giusta, perché il presidente americano ci ha abituato un po' a tutto, dichiarazioni e smentite, quindi aspettiamo ottobre per vedere che succede. Di certo, ci sono i primi effetti dei dazi al 15%, perché l'ultima rilevazione dell'Istat di luglio per quanto riguarda le esportazioni di mobili italiani verso il mercato americano dà un -7,7%". Così, in un'intervista con Adnkronos/Labitalia, Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, sull'incertezza di questi giorni relativamente all'entità dei dazi Usa su legno e mobili dopo le dichiarazioni del presidente Trump.
"La filiera del legno e arredo ha fatturato 52 miliardi nel 2024, e il mercato americano vale, nel 2024, 2,2 miliardi, di cui 1,7 è fatto dagli arredi. Sono cifre importanti. Il mercato americano è il primo mercato extraeuropeo e il secondo mercato a livello globale, dopo la Francia. All'interno di questi dati abbiamo aziende che magari fatturano il 30-40% nel mercato americano, e che quindi ovviamente avranno delle problematiche non indifferenti", spiega.
E FederlegnoArredo è attenta all'evolversi della situazione. "La Federazione è in costante contatto con le istituzioni competenti per verificare eventuali effetti per le imprese. anticipiamo che domani pomeriggio saremo alla riunione della Task force dazi della Farnesina, che ci auguriamo ci rassicuri sulle tante incertezze dovute agli annunci degli ultimi giorni", sottolinea Feltrin.
Secondo il presidente di FederlegnoArredo "le imprese della filiera sono tutte estremamente allarmate, l'effetto negativo è di creare incertezza, che veramente è disastrosa per quanto riguarda il business. Anche i nostri stakeholder americani fanno fatica a interpretare questa situazione", sottolinea.
Feltrin spiega che alla fine i dazi, per quanto possa dire Trump, "sono a carico del mercato che li applica, quindi sono a carico dei consumatori americani". "Diciamo che sull'alto spendente e su quello che sono i mobili destinati alla casa, c'è un impatto inferiore dovuto al fatto che la filiera è lunga. Quello che è più penalizzato è il mercato del 'contract' (prodotti 'chiavi in mano' destinati alle attività commerciali) perchè ha una filiera molto più corta: non c'è un rivenditore, e poi un altro passaggio e poi arriva al pubblico", prosegue.
"Quando tu concludi un contratto per un arredamento di un albergo, un ufficio o quant'altro, la fattura di importazione diventa sostanzialmente una fattura d'acquisto del cliente americano. Quindi importo 100, se quel 100 oggi per effetto del dazio costa 115, io mi becco il 15% secco di aumento. Poi ci aggiungo l'altro 15% della perdita di potere d'acquisto del dollaro e quindi mi diventa un 30%", spiega Feltrin sottolineando che "lì sicuramente si stanno generando già dei danni, quelli che dicevo prima, che si vedono insomma nella percentuale del calo dell'export del 7,7%", ribadisce ancora.
Ma l'effetto dei dazi non è solo diretto per le aziende del legno e del mobile made in Italy, con 'ombre cinesi' sempre più minacciose. ""Con i dazi Usa c'è per noi anche un altro effetto indiretto, che è quello del fatto che i cinesi, che sono i principali fornitori di mobili per il mercato americano, con questi dazi -sottolinea- stanno perdendo veramente un enorme mercato. E come faremo noi nel cercare di ritrovare mercati alternativi, lo faranno anche loro. Il tema è che per loro il mercato alternativo è quello europeo. E in Europa si registrano già aumenti di importazione di mobili cinesi, con il rilevamento di marzo, e quindi quando ancora non c'era appieno l'effetto dazio americano, di un +38%. Quindi il rischio è che oltre al danno del dazio Usa ci troviamo anche l'aumento della concorrenza cinese sul nostro mercato", spiega.
Secondo Feltrin, la soluzione non è applicare "dazi nei confronti di prodotti provenienti dalla Cina, perchè si rivolterebbero contro il mercato e i consumatori, però sì normative sul miglioramento della qualità del prodotto, quindi certificazioni che noi già abbiamo e facciamo valere per i prodotti". "In modo tale che, perlomeno, se i prodotti entrano devono avere i requisiti per proteggere anche il nostro consumatore, questo sicuramente va fatto", aggiunge.
E per il presidente della Federazione è il momento, per il govenro italiano, di agire a tutela delle imprese della filiera. "Per quanto riguarda il governo italiano credo che si debba pensare di mettere un fondo a protezione delle aziende che dovranno affrontare la crisi" derivante dai dazi Usa "e un riposizionamento che a livello mondiale non è che si inventi dalla sera alla mattina. Per riuscire a 'fare' il mercato americano, le nostre aziende ci hanno messo 50 anni. Quindi, quando si parla di mercati alternativi, non è che spuntino come i funghi dalla sera alla mattina, si deve lavorare, andare, investire, avere pazienza, quindi si parla di anni. Quindi, anni a fronteggiare dei danni che arrivano alla velocità di un truth fatto da Trump sostanzialmente", conclude.
(di Fabio Paluccio)

(Adnkronos) - Non basta più adottare il cloud, ormai diventato uno standard della digitalizzazione. Per le aziende italiane la vera sfida è saperlo governare, garantendo sicurezza dei dati, modernizzazione delle applicazioni critiche e integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi. E' quanto emerge dall’indagine 'Modelli, priorità e strategie del cloud delle imprese italiane', realizzata su iniziativa di Engineering e Oracle e condotta da NetConsulting cube.
Lo studio qualitativo, condotto su un campione di 60 aziende italiane medio-grandi, pubbliche e private rappresentative di settori chiave dell’economia nazionale - servizi finanziari e assicurativi, manifatturiero, retail, telecomunicazioni, energia e Pubblica amministrazione -, ha analizzato le strategie di adozione del cloud, i percorsi di modernizzazione delle applicazioni It business-critical e il grado di maturità nell’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, evidenziando al tempo stesso le sfide più rilevanti in termini di sicurezza, gestione dei dati e compliance. Il campione, grazie alla sua composizione variegata, offre un quadro chiaro di dove si concentreranno gli investimenti IT delle grandi e delle medie aziende italiane nei prossimi 2-3 anni, in base alle sfide principali di business che tutte stanno affrontando.
Secondo i dati presentati da NetConsulting Cube, nel 2024 il mercato del cloud ha sfiorato i 7,3 miliardi di euro, ma la gestione di questa tecnologia porta con sé nuove complessità. La principale è la protezione dei dati: il 68% delle aziende considera sicurezza e integrità delle informazioni il tema più urgente. A questa si aggiunge la difficoltà di governare ambienti multicloud (60%), dove piattaforme diverse devono essere integrate garantendo conformità normativa e continuità operativa. Anche la gestione dei dati sensibili resta una sfida aperta per il 57% del campione, segno di quanto la fiducia nell’infrastruttura digitale dipenda dalla capacità di garantire protezione e trasparenza.
Accanto alla sicurezza, un’altra priorità riguarda la modernizzazione delle applicazioni core, ossia quei sistemi legacy che gestiscono processi vitali per le aziende. Quasi la metà del campione ha già avviato percorsi strutturati in questa direzione. Il principale obiettivo è l’automazione dei processi (52%), che consente di aumentare efficienza e velocità operativa. Le strategie più adottate sono due: il re-purchasing (49%), cioè la sostituzione delle soluzioni esistenti con applicazioni cloud-native, e il re-platforming (36%), che consiste nell’adattare i sistemi tradizionali alle nuove architetture digitali.
Sul fronte dell’intelligenza artificiale, il 50% delle imprese intervistate ha già definito una strategia in fase avanzata. Non si tratta quindi più di sperimentazioni isolate, ma di percorsi strutturati che vedono l’AI sempre più integrata nelle logiche di business. L’attenzione si concentra su infrastrutture in grado di supportare framework open source – librerie e strumenti di sviluppo accessibili che permettono alle aziende di personalizzare i propri progetti – e su piattaforme AI pre-addestrate, cioè modelli già allenati e pronti all’uso che consentono di accelerare l’avvio delle applicazioni riducendo tempi e costi.
Guardando alle priorità di investimento, emerge chiaramente un forte orientamento verso la gestione avanzata del dato. Quasi la metà delle aziende (47%) prevede di destinare risorse a soluzioni di analytics e business intelligence, per estrarre valore dai dati aziendali e supportare decisioni più rapide e informate. Il 38% si concentra invece sul cloud data management, con l’obiettivo di garantire maggiore qualità, coerenza e accessibilità delle informazioni. Infine, il 32% punta sull’integrazione di Ai e machine learning nei database, segnale della volontà di rendere i sistemi core sempre più intelligenti e capaci di generare insight in tempo reale.
Massimo Del Vecchio, Eng modernize executive director, Engineering dichiara: “L’importanza dell’adozione del cloud non è più da dimostrare. Quello su cui si gioca il futuro è la capacità di integrarlo coerentemente nella strategia di business, mettendo al centro la gestione dei dati, la sicurezza, l’innovazione anche tramite AI, la governance. Engineering accompagna le imprese italiane in questo percorso, affinché il coud non resti solo una infrastruttura, ma diventi leva concreta di crescita, efficienza e fiducia nel mercato”.
Lanfranco Brasca, direttore del team di progettazione delle soluzioni clienti sul cloud infrastrutturale Oci in Oracle Italia (account cloud engineering senior director, Oracle Cloud Infrastructure) aggiunge: “Grazie al suo design specifico per l'Ai, Oracle cloud infrastructure (Oci) consente alle aziende di integrare l'intelligenza artificiale nei loro processi in modo sicuro e strategico. L'infrastruttura, che sfrutta le Gpu Nvidia di ultima generazione integrate in cluster ad altissime prestazioni, offre servizi di addestramento, fine-tuning e inferenza dei modelli di AI generativa, e consente ai clienti di mantenere il pieno controllo sui propri dati, ad esempio su Oracle Autonomous Database23ai, senza necessità di movimentazione degli stessi. Con Oci quindi non solo si riducono i costi e le complessità, ma si promuove un'adozione consapevole dell'AI in azienda, trasformando il business e rendendolo più adattivo e competitivo”.
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(Adnkronos) - Parte dai territori, per arrivare dritta al cuore degli over 65 e fragili, la campagna 'Ricordati di stare bene' promossa da HappyAgeing - Alleanza italiana per l'invecchiamento attivo e Federsanità - Confederazione delle Federsanità Anci Regionali, che invita i Comuni italiani a diventare protagonisti di un grande progetto di sensibilizzazione sull'aderenza terapeutica. L'iniziativa - realizzata con il contributo non condizionante del Gruppo Servier in Italia e in collaborazione con Assofarm - Associazione delle aziende e servizi socio-farmaceutici, Federfarma, Federazione nazionale unitaria titolari di farmacia, Rete città sane - Oms, Fap Acli, Fnp Cisl, Spi Cgil e Uilp Uil - è stata presentata oggi a Roma nella Sala Conferenze Anci, nel corso dell'evento 'Comuni e comunità per l'aderenza terapeutica. Un'alleanza per la salute pubblica', che ha ottenuto il patrocinio di Iss - Istituto superiore di sanità, Anci - Associazione nazionale comuni italiani e Fondazione Ifel - Istituto per la finanza e l'economia locale.
La scarsa aderenza alle indicazioni e prescrizioni mediche - spiegano gli organizzatori in una nota - è una delle principali emergenze sanitarie e sociali, in particolare nella popolazione anziana che spesso convive con patologie cardiovascolari e metaboliche croniche. Secondo il Rapporto OsMed 2023 sull'uso dei farmaci in Italia dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), solo il 50% dei pazienti con malattie cardiovascolari segue correttamente le cure prescritte, con conseguenze gravi per la loro salute e costi aggiuntivi, diretti e indiretti, per la società e il Servizio sanitario nazionale. La situazione è particolarmente critica considerando che ogni anno quasi 350mila persone nel Paese vengono ricoverate per infarto, ictus o altre condizioni cardiovascolari, con un impatto economico di 4,9 miliardi di euro (The Economic Burden of Atherosclerotic Cardiovascular Disease in Italy). A causa di una bassa aderenza alle terapie farmacologiche, negli Stati Uniti ogni anno si stimano circa 125mila decessi, il 10% delle ospedalizzazioni e una spesa di 100-500 miliardi di dollari in servizi sanitari. In Europa, aiutare i pazienti ad assumere correttamente le terapie prescritte permetterebbe di salvare la vita di circa 200mila persone e di ridurre significativamente l'impatto economico, abbassando le spese sanitarie di 80-125 miliardi di euro.
"La mancata o scarsa aderenza terapeutica è una delle sfide più rilevanti per la salute pubblica, in particolare per la popolazione anziana e fragile - afferma Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute - Iniziative come quella promossa da HappyAgeing e Federsanità mirano a rafforzare il senso di responsabilità condivisa tra istituzioni, territori e comunità, affinché ogni cittadino possa avere gli strumenti e il supporto necessari per seguire correttamente le cure prescritte. Garantire aderenza terapeutica significa non solo tutelare la salute dei pazienti, ma anche rendere più sostenibile il nostro Servizio sanitario nazionale pubblico. Per questo il Governo guarda con grande attenzione a progetti capaci di unire sensibilizzazione, prossimità e innovazione al servizio delle persone".
HappyAgeing e Federsanità hanno scelto di coinvolgere direttamente le amministrazioni locali motivandole a partecipare a una 'challenge', una sfida: i Comuni coinvolti potranno infatti proporre iniziative mirate per migliorare l'aderenza alle cure, ricevendo un kit di strumenti informativi - poster, brochure, card e materiali digitali - ideato per spiegare in modo semplice e chiaro a pazienti over 65 e caregiver cosa significhi aderire correttamente alle terapie e quali benefici comporta sulla salute. Le attività più efficaci e innovative saranno premiate nel corso del 2026 in un evento nazionale che darà visibilità alle migliori pratiche implementate a livello territoriale.
"Da oltre 10 anni HappyAgeing è impegnato a garantire più salute e qualità di vita degli over 65 - sottolinea Francesco Macchia, direttore di HappyAgeing - Con la campagna 'Ricordati di stare bene' vogliamo contribuire a contrastare questa epidemia che colpisce ogni giorno i nostri anziani". A proposito del risparmio possibile grazia a un'adeguata aderenza alle cure, stimato in 2 miliardi di euro in Italia, Macchia auspica che "una parte delle risorse potenzialmente recuperabili in questo percorso vengano reinvestite per rendere la nostra sanità più a misura dell'anziano che ne è inevitabilmente il maggiore fruitore". La scarsa aderenza terapeutica "rappresenta una questione di sostenibilità per il Ssn, oltre a generare gravi conseguenze sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie - evidenzia Fabrizio d’Alba, presidente nazionale Federsanità - Confederazione delle Federsanità Anci regionali - Per questo abbiamo lanciato un'azione nazionale che parte dalle comunità locali in quanto rappresentano il primo punto di contatto con i cittadini e, pertanto, possono attivare interventi efficaci per migliorare la salute della popolazione".
"Siamo onorati di sostenere la campagna 'Ricordati di stare bene', che mette al centro la salute del cittadino-paziente e valorizza la collaborazione di tutti gli attori della sanità del territorio - dichiara Viviana Ruggieri, External Relations, Market Access & Regulatory Director Gruppo Servier in Italia - Una campagna nuova che punta sulla 'prossimità', sensibilizzando il paziente sul ruolo cruciale di essere aderenti alle cure per stare bene attraverso interlocutori e canali a lui familiari: insomma una partita sulla salute e sull'invecchiamento attivo giocata 'in casa' del paziente". 'Ricordati di stare bene' - precisano gli organizzatori - non è solo una campagna di sensibilizzazione e di comunicazione rivolta agli over 65 e ai fragili: è una sorta di movimento collettivo, un forte impegno, che mira a trasformare la consapevolezza individuale in azione sociale, coinvolgendo Comuni, Asl, farmacie, medici, operatori sanitari, famiglie e caregiver. Nel corso della giornata HappyAgeing ha proposto la creazione di un'Alleanza per l'aderenza terapeutica e per la salute pubblica in grado di unire forze e responsabilità, dalle realtà territoriali alle istituzioni nazionali, per garantire agli anziani cure efficaci e una migliore qualità della vita.
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(Adnkronos) - Carlos Alcaraz ha vinto l'Atp 500 di Tokyo. Il tennista spagnolo ha battuto oggi, martedì 30 settembre, lo statunitense Taylor Fritz, numero cinque del mondo, in due set con il punteggio di 6-4, 6-2 nella finale del torneo giapponese. Percorso netto quello di Alcaraz, che ha deciso di rinunciare, seppur da campione in carica, a quello di Pechino, dove domani Jannik Sinner giocherà la finale, per esordire in quello di Tokyo e in cui ha battuto Baez all'esordio, Bergs agli ottavi, Nakashima nei quarti e Ruud in semifinale.
Partita combattuta nel primo set, con Fritz che riesce a giocare un buon livello di tennis e a tenere il ritmo di Alcaraz, che conferma l'ottimo stato di forma già sfoggiato nel torneo, dove nei quarti con Nakashima ha messo a segno il punto dell'anno. Lo spagnolo riesce alla fine a piazzare il break al nono game e conquista il primo set 6-4.
Il colpo si fa sentire per Fritz, che cala di livello all'inizio del secondo set e Alcaraz ne approfitta. Lo spagnolo scappa via nel punteggio con due break al secondo e quinto game e resiste al ritorno dello statunitense, che trova un controbreak nell'ottavo parziale. Alcaraz chiude poi i conti 6-4, riuscendo così a conquistare il titolo e punti importanti in chiave ranking.
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