
(Adnkronos) - "Mi ha squillato il telefono e ho visto un numero dalla Svezia. Ho pensato: beh, è solo spam o qualcosa del genere. Così ho disattivato il telefono e sono tornata a dormire". La chiamata con cui il segretario generale dell'Assemblea dei Nobel, Thomas Perlman, le annunciava il premio per la Medicina 2025 ha colto Mary Brunkow alla sprovvista, nel sonno. "Poi - racconta fra le risate un'ora e mezza dopo, intorno alle 4.30 del mattino, rispondendo ad Adam Smith, direttore scientifico di 'Nobel Prize Outreach', per la consueta intervista post vittoria - ho sentito mio marito che stava parlando con qualcuno". "Ora sono seduta al tavolo da pranzo. Siamo io mio marito e il cane. Il cane è un po' confuso su quello che sta succedendo", sorride di nuovo. "No", Brunkow ammette che non se l'aspettava "per niente" di vincere il Nobel e confessa di non aver ancora pienamente realizzato.
"E' stato uno straordinario lavoro di squadra - commenta - e la mia carriera nella scienza è cambiata parecchio da quando è stato fatto quel lavoro. Non sono nemmeno più in quel campo, ma è stato un onore aver preso parte a quel lavoro iniziale e ho seguito quello che sta succedendo in medicina", tutti gli sviluppi che sono arrivati dopo quelle scoperte basilari. Per Brunkow e il collega Fred Ramsdell è stata proprio "una sfacchinata molecolare", come la definisce la scienziata. "E' incredibile quanto sia cambiata la scienza e il modo in cui faremmo oggi" gli studi che hanno portato a identificare Foxp3, la molecola che programma geneticamente le cellule T regolatorie a sopprimere la risposta immunitaria. "Ora è completamente diverso da come dovevamo farlo a quel tempo".
"Potere della genetica", conferma. "Ci siamo avvicinati cercando di capire la causa del fenotipo che era stato osservato nei topi, quindi stavamo sfruttando una mutazione del topo che porta a interessanti difetti immunitari e poi siamo stati anche in grado di collegare" il tutto "a malattie umane che si trovano molto raramente nei bambini. Sicuramente è il potere della genetica: era ovvio che ci fosse una sovrapposizione genetica tra la malattia umana e quella dei topi e questo certamente ha aiutato, ma in realtà, una volta che abbiamo avuto un'idea della genetica e delle posizioni in cui si sarebbe trovato il gene mutante, è stata davvero una 'fatica molecolare' arrivare alle mutazioni esatte perché era solo una piccolissima alterazione genetica ma che si traduceva in un cambiamento piuttosto profondo". E "ci vogliono un sacco di cervelli diversi, che lavorino tutti insieme - conclude Brunkow tornando sull'importanza del lavoro di squadra - Questo è certo".
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(Adnkronos) - Fratelli d'Italia cresce ancora, Pd e M5S calano. E' il quadro che il sondaggio politico Swg per il Tg La7 delinea in base alle intenzioni di voto oggi, 6 ottobre 2025, in caso di elezioni. Il rilevamento effettuati tra l'1 e il 6 ottobre, quindi anche nei giorni monopolizzati dai temi Flotilla e sciopero generale, evidenzia il progresso ulteriore di Fratelli d'Italia. La formazione guidata da Giorgia Meloni, sempre più primo partito, cresce dello 0,3% e arriva al 30,8%. Passo indietro del Pd di Elly Schlein, che cede lo 0,2% e scende al 21,9%, e del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che lascia per strada lo 0,1% e ora vale il 13,6%.
Ai piedi del podio, arretra la Lega che passa dal 9% all'8,8%. Forza Italia è stabile all'8%, Verdi e Sinistra crescono arrivando al 6,8%. Più indietro Azione (3%), Italia Viva (2,2%) e +Europa (1,8%).
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(Adnkronos) - "Un risultato clamoroso. Non era mai successo in Calabria che un presidente uscente venisse riconfermato e, a mia memoria, non è mai successo che venisse eletto con una percentuale così alta". Così, Roberto Occhiuto, intervistato dall'Adnkronos, commenta il risultato delle Regionali in Calabria. Un esito che, a dire di Occhiuto, giunge al termine di "una campagna elettorale dai toni molto accesi, molto aspri, piena di fake news. Io stesso - afferma - sono stato costretto a querelare tantissime persone. Io capisco che le campagne elettorali possano riservare questo tipo di atteggiamenti, ma ora spero finalmente in una 'pacificazione'. Tridico mi ha chiamato, l'ho molto apprezzato, gli ho detto che sono disponibile a lavorare insieme".
"A volte si ha l'immagine di una Calabria più antica di quella che è nella realtà - aggiunge Occhiuto -. La Calabria è una regione moderna, che ha università di grandissima eccellenza. Forse dall'altra parte hanno sbagliato a pensare che la Calabria si facesse ancora abbindolare da promesse assistenzialiste, come il 'reddito di dignità', come l'assunzione di 7mila forestali o degli Lsu. Sono molto orgoglioso dell'atteggiamento che hanno avuto i calabresi. La vittoria la dedico a loro, che hanno dimostrato ancora una volta di saper votare".
E ancora: "È giusto che i magistrati continuino a lavorare. Ma io ho la certezza di non aver mai avuto nella mia vita condotte minimamente censurabile. Ho la coscienza a posto di chi, anche se indagato, sa che non ha nulla da temere. Poi i magistrati è giusto che facciano il loro dovere".
"Non è vero che mi sono dimesso dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia - ribadisce -, mi sono invece dimesso appena ho visto che l'avviso di garanzia veniva strumentalizzato da chi pensava di potermi sconfiggere per questa strada, quando ho visto che l'avviso di garanzia mi faceva vedere, agli occhi dei miei collaboratori, lì alla Regione, come un presidente 'dimezzato', come un 'ex presidente'. Tenere le redini della burocrazia in Calabria è complicato, se poi ti vedono come un ex presidente non ti segue più nessuno. Ora, invece, sanno che mi avranno come loro presidente per cinque anni, quindi, al di là dell'inchiesta, sono convinto che lavoreranno di buona lena".
"Sicuramente ci sarà qualche riconferma, poi dipenderà dal confronto che avrò con i partiti nazionali e regionali ma l'importante è che sia una giunta fatta di persone di valore, che possa aiutarmi ad affrontare e risolvere i numerosi problemi della Regione', dice poi rispondendo all'Adnkronos in merito alla composizione della prossima giunta regionale della Calabria.
Leggi tutto: Regionali Calabria, Occhiuto: "Risultato clamoroso, non era mai successo prima"

(Adnkronos) - Francesca Albanese riceverà la cittadinanza onoraria della città di Bologna. La delibera è stata approvata con 25 voti favorevoli (Sindaco, Pd, Coalizione civica, Lepore sindaco e Anche tu conti) e 9 contrari (FdI, Lega Salvini premier, gruppo Misto, Bologna ci piace e Forza Italia) "per l'impegno" della Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati dal 1967 "nella tutela del diritto internazionale e nella difesa dei diritti umani, per aver denunciato con rigore e indipendenza le responsabilità di Stati, aziende e individui nei crimini contro il popolo palestinese, contribuendo a riaffermare quello che dovrebbe essere il primato del diritto sulla forza, principi condivisi dal Comune di Bologna". Uguale l’esito per l’immediata eseguibilità della delibera.
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(Adnkronos) - "Ci hanno insultato in aereo, noi eravamo da soli". Arturo Scotto, deputato Pd, racconta i dettagli della detenzione in Israele e poi il ritorno in Italia dopo la missione con la Flotilla. "La prima cosa che ho fatto appena tornato in Italia è andare al posto di polizia a denunciare l’esercito israeliano perché mi hanno fregato il telefono, me l’hanno sequestrato e mai restituito. Quindi, tecnicamente, si è trattato di un furto", dice a Un giorno da pecora su Rai Radio1.
"I poliziotti sono stati molto solidali, così sono potuto andare a richiedere una copia della mia sim card telefonica. Ma la cosa che mi fa più rabbia è che mi abbiano fregato pure le sigarette, 8 pacchetti di Rothmans blu", racconta prima di ripercorrere le fasi dell'abbordaggio e descrivere la prigionia in Israele.
"Ci hanno portato nel porto di Ashdod e poi in un hub militare, dove non c'era nessuno dell’ambasciata italiana né il nostro avvocato israeliano. Poi ci hanno perquisito 4 o 5 volte e ci hanno fatto firmare il foglio per il rimpatrio, a cui abbiamo apposto una postilla, dicendo che noi avevamo agito nel pieno del diritto internazionale. Il tutto, ricordiamolo, senza poter chiamare un avvocato. Quando ci hanno portato ai telefoni – prosegue- abbiamo scoperto che non avevano la linea…".
Poi cosa è accaduto? "Siamo stati portati all’interno di una camionetta della polizia, nella quale veniva messa l’aria condizionata a palla, prima freddissima poi caldissima, veniva accesa e poi spenta continuamente la luce e veniva tenuto il motore acceso per fare più rumore. Dopo tre ore, sono sceso perché volevano farmi fare una foto con gli altri 4 parlamentari, poi di nuovo sulla camionetta per un’ora. Successivamente ci hanno chiesto di fare un video per dire che stavamo bene, richiesta a cui noi abbiamo risposto che non avremmo fatto nulla fin quando non ci avrebbero lasciato parlare col vice ambasciatore italiano".
A quel punto cosa è successo? "Ci hanno messo in altre cellette, con lo stesso trattamento. Siamo andati in aeroporto per verificare i nostri bagagli, subito dopo ci hanno portato nuovamente in cella per poi tornare, stavolta definitivamente, in aeroporto, dove siamo riusciti a parlare col vice ambasciatore". Inutile il tentativo di far avere un caffè ai parlamentari: "Richiesta che però gli israeliani hanno rifiutato. Saliti finalmente su un aeroplano, con una piccola folla di persone che da terra ci insultava, ci sediamo negli ultimi posti del volo. A quel punto, il capitano del volo comunica a tutti i passeggeri che a bordo c’erano 4 parlamentari italiani della Flottiglia Hamas, così da provocare fischi e contestazioni. Eravamo noi, completamente soli, senza nessuno dell’ambasciata né addetti militari - conclude- con un ragazzino che per 3 ore passava davanti a noi urlandoci che eravamo terroristi ed amici di Greta".
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(Adnkronos) - Il centrodestra vince alle elezioni regionali in Calabria e amplia il proprio 'score' rispetto alla precedente tornata elettorale. Lo spoglio delle regionali è ancora in corso e i dati non sono ancora definitivi, ma il quadro che emerge appare ormai chiaro: la coalizione guidata da Roberto Occhiuto si conferma largamente maggioritaria, superando il 59% dei consensi, in crescita rispetto al 54,5% ottenuto nel 2021.
Rispetto a quattro anni fa, Forza Italia resta il primo partito del centrodestra con oltre il 18%, in aumento rispetto al 17,3% del 2021. Alle sue spalle emerge con forza la lista 'Occhiuto Presidente', che raccoglie il 13,2%, incrementando di molto il risultato ottenuto nel 2021 dalla civica 'Forza Azzurri' (8,1%). Balzo in avanti anche per Fratelli d'Italia, che passa dall'8,7% all'11%, mentre la Lega cresce dall'8,3% al 10%.
Tra le nuove sigle, Noi Moderati entra per la prima volta con un buon 5%, contribuendo all'ampio risultato complessivo della coalizione. Calano invece le forze minori: la Democrazia Cristiana - Udc si ferma all'1,5% (contro il 4,6% del 2021) e 'Forza Azzurri', già collegata alla precedente esperienza civica di Occhiuto, scende allo 0,7%. Sud Chiama Nord - Per le Autonomie - Partito Animalista non supera invece lo 0,2%.
Leggi tutto: Elezioni regionali, in Calabria boom centrodestra. E Forza Italia sfonda il 18%


(Adnkronos) - “E’ necessario affrontare il capitolo della lotta all'evasione fiscale. Oggi sappiamo che l’economia sommersa, quella che sfugge al fisco, è pari a oltre 200 miliardi di euro, oltre il 10% del Pil”. Sono le parole di Monica Nolo, vicepresidente di Manageritalia, l’associazione che ha organizzato, oggi a Roma, l’evento ‘Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita’.
“Se uniamo questo dato al fatto che il 43% dei cittadini presenta una dichiarazione a zero euro, non pagando, quindi, l’Irpef, crediamo che ci siano ampi margini per riuscire a fare un lavoro che riesca a far emergere questa economia sommersa e che riesca a creare dei nuovi contribuenti in modo da recuperare quella quota di evasione fiscale pari 90 miliardi di euro, che sarebbero risorse fondamentali per sostenere il sistema di welfare, gli investimenti per lo sviluppo produttivo e soprattutto per garantire un'equità di trattamento fra cittadini che ugualmente devono contribuire ai servizi utilizzati”, conclude.
Leggi tutto: Fisco, Nolo (Manageritalia): "Economia sommersa italiana pari 200 mld di euro"


(Adnkronos) - “La fiscalità deve essere al servizio delle cittadine e dei cittadini e non il contrario. In tal senso, è utile cambiare prospettiva e ragionare su una strategia di medio-lungo periodo, aspetto che tendiamo a non fare. Il modello può essere senza dubbio quello spagnolo, che, nell’ultimo anno rilevato, ha un tasso di crescita cinque volte superiore rispetto a quello della media europea”. Lo ha detto Azzurra Rinaldi, economista e direttrice della School of Gender economics all’università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, partecipando all’evento organizzato oggi da Manageritalia ‘Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita’.
“Bisogna utilizzare la fiscalità per rilanciare il tasso di occupazione femminile, come ci dice nell'ultimo outlook anche il Fondo monetario internazionale - spiega l’economista Rinaldi - è necessario rilanciarlo perché l’Italia è un Paese che non cresce da un punto di vista economico, ma neanche da un punto di vista demografico e questo deprime contemporaneamente sia la produttività che l'innovazione”.
“Abbiamo delle categorie che vengono iper tassate e delle categorie che, invece, sfuggono alla progettazione e alla strutturazione delle tasse. Abbiamo un tema come sempre intersezionale, dove alla fine a pagare sono sempre le stesse persone. È chiaro che niente può essere fatto senza una prospettiva di genere, perché il lavoro delle donne, che è un lavoro fragile, precario e saltuario, rischia di fare in modo che le donne siano ulteriormente penalizzate sul mercato del lavoro”, conclude.

(Adnkronos) - ''Il mio sistema ottimale, questo lo dico da tecnico, non da politico, non da viceministro dell'Economia, è un sistema a due aliquote, del 23% e 35%''. ''Non lo possiamo fare, non si farà assolutamente''. ''E' un'utopia in questo momento, però sarebbe un segnale importante''. Lo afferma il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, parlando degli interventi sull'Irpef che dovrebbero essere introdotti con la prossima lege di bilancio. Intervenendo all'incontro 'Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita' Leo spiega che ''quest'anno quello che si può fare è muoversi sulla fascia 28 mila - 50 mila euro, evitando poi delle penalizzazioni ai soggetti che superano'' la soglia.
''Anche lì dovremmo vedere dove si fissa l'asticella'', avverte il viceministro. ''Voi ricordate che in passato, proprio quando si fece il primo intervento, si sterilizzò la misura a 50 mila euro, proprio sotto forma di minori deduzioni, detrazioni e via dicendo. Questo penso che non si farà quest'anno o, se lo si dovesse fare, lo si porterà a un reddito più elevato''. Al momento ''si stanno facendo i conteggi, soprattutto per evitare che il ceto medio venga ad essere penalizzato da questo intervento sulle aliquote. Quindi, diciamo, questa è la misura che vogliamo introdurre''.
''Lo sforzo che si sta facendo riguarda coloro i quali si collocano tra i 28 mila e 50 mila euro, qui possiamo abbassare l'aliquota di due punti percentuali con un beneficio massimo di 440 euro. Non è una cifra rilevantissima, però è un segnale che si sta andando in questa direzione''. Afferma il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, illustrando la misura che dovrebbe essere introdotta con la prossima legge di bilancio. ''Se già quest'anno possiamo fare un primo passo, e poi spingerci nell'anno successivo a fare un ulteriore passo avanti, penso che è la direzione che abbiamo tracciato sin dall'avvio della nostra riforma, quindi di abbassare gradualmente il mio sistema ottimale''.
''Io ho sempre detto, sin dall'inizio, che il vero problema del nostro paese è il ceto medio, quindi bisogna venire incontro al ceto medio''. ''Non so se quest'anno riusciremo ad arrivare ad abbracciare sino ai 60 mila euro e quindi portare l'aliquota dal 35 al 33% sino ai 60 mila''. Afferma il viceministro parlando degli interventi sull'Irpef che dovrebbero essere introdotti con la prossima legge di bilancio e aggiunge: ''La sforzo che si sta facendo riguarda coloro i quali si collocano tra i 28 mila e 50 mila euro, qui possiamo abbassare l'aliquota di due punti percentuali con un beneficio massimo di 440 euro''.
Leggi tutto: Fisco, Leo (Mef): "Mio sistema ottimale Irpef è 2 aliquote 23% e 35% ma utopia"

(Adnkronos) - "Il sistema fiscale deve garantire equità e proporzione, non punire chi cresce. Occorre calibrare meglio le aliquote, evitando che l’aliquota massima scatti troppo presto e ripristinando un senso di giustizia contributiva". "Si parla di ridurre l’aliquota intermedia dal 35% al 33%. Sarebbe un primo passo, ma se poi si sterilizza il beneficio per chi supera quella soglia, diventa l’ennesima beffa: si promette un taglio al ceto medio e poi lo si nega proprio a chi finanzia quella stessa manovra". Lo ha affermato il presidente di Manageritalia Marco Ballarè intervenendo all'incontro 'Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita' organizzato da Manageritalia.
"Oggi i redditi medi e medio-alti, - spiega - la vera spina dorsale economica e professionale del Paese, finiscono spesso doppiamente penalizzati: esclusi dai sostegni e privi, al tempo stesso, degli strumenti di ottimizzazione fiscale di cui dispongono i redditi più alti. Così, il peso del sistema fiscale grava proprio su chi lo sostiene di più, senza un adeguato riconoscimento né economico né sociale". "Dal 2022, l’aliquota massima del 43% scatta già a 50mila euro. Il risultato è una sproporzione che mina l’equità: un dirigente con 105mila euro paga in tasse 13,5 volte un impiegato da 30mila, pur guadagnando solo 3,5 volte di più. Questa non è progressività, è sproporzione" rimarca Ballarè.
"Ogni nuova rottamazione - continua- non è un segnale di equità, ma un messaggio distorto: premia chi non ha fatto il proprio dovere e penalizza chi lo ha sempre fatto. Non esiste un 'bonus per gli onesti': l’unico vero riconoscimento possibile è un sistema fiscale più giusto per tutti. Non servono nuove sanatorie, serve una lotta seria all’evasione, un’amministrazione fiscale efficiente, che recuperi davvero quanto dovuto e che riduca la pressione su chi già sostiene il Paese".
"In Italia, dal 2000 a oggi, sono state varate tredici sanatorie fiscali, - ha ricordato Ballarè - una ogni due anni. Nello stesso periodo, la Germania ne ha fatte due — nel 2001 e nel 2004 — e la Francia nessuna. Ha scelto invece di rafforzare il contrasto preventivo all’evasione, investendo in controlli, digitalizzazione e cultura fiscale. È la prova che un sistema equo non ha bisogno di condoni periodici, ma di regole chiare, stabili e rispettate da tutti".
"Una finanziaria non serve solo a riequilibrare i conti pubblici: deve anche stimolare produttività, innovazione e crescita delle imprese a più alto valore aggiunto". "Serve una visione che incentivi l’investimento, la digitalizzazione e la capacità del sistema produttivo italiano di competere sui mercati globali. Fisco e welfare devono essere strumenti di politica industriale, non capitoli separati: solo così si genera sviluppo sostenibile e di qualità".
"La nuova stagione di crescita deve poggiare su tre pilastri chiari: un fisco equo, che premi il merito e allarghi la base imponibile, un welfare moderno, non come costo ma come investimento per persone e imprese, terzo: tutela del potere d’acquisto, per lavoratori e pensionati. Non è solo una questione di numeri, è una questione di fiducia: fiducia nel lavoro, nella carriera, nel futuro. Se non la ricostruiamo, - sostiene Ballarè - il Paese si ferma. Se la ricostruiamo, possiamo aprire davvero una stagione di sviluppo più equa, sostenibile e inclusiva".
"Bloccare l’aumento dell’età pensionabile è utile, ma non basta. Senza un secondo pilastro solido stiamo rifacendo il tetto di una casa con fondamenta che cedono. Serve rendere più attrattiva la previdenza complementare, riducendo la tassazione sui rendimenti, rivedendo le regole della rendita vitalizia e incentivando l’adesione dei giovani".
"Dal 1997 a oggi, in 28 anni, il meccanismo di perequazione è stato cambiato 15 volte. Il risultato è che i pensionati hanno perso oltre quattro volte in potere d’acquisto. È una stortura che mina la fiducia e la dignità. Serve una norma stabile, non soggetta a scelte discrezionali, che tuteli chi ha lavorato una vita intera" ha concluso Ballarè.

(Adnkronos) - Marc Márquez "è arrivato questa mattina in Spagna, dove, subito dopo essere atterrato dall’Indonesia, si è recato all’Ospedale Ruber Internacional di Madrid. Dopo aver effettuato diversi esami medici, al pilota spagnolo è stata diagnosticata una frattura alla base dell’apofisi coracoide e una lesione ai legamenti della spalla destra. L'esame clinico e la valutazione radiologica hanno escluso qualsiasi correlazione con lesioni precedenti e hanno inoltre confermato l'assenza di spostamenti ossei significativi". Lo comunica il Team Ducati Lenovo.
"Per questo motivo, l’équipe medica dei dottori Samuel Antuña e Ignacio Roger de Oña ha deciso di proseguire con un trattamento conservativo, che prevede riposo e immobilizzazione della spalla interessata fino alla completa guarigione e consolidamento clinico della frattura, escludendo quindi definitivamente la sua partecipazione ai prossimi Gran Premi in Australia e Malesia. Il pilota del Ducati Lenovo Team si sottoporrà a controlli settimanali e la sua evoluzione determinerà i tempi finali di recupero e il suo ritorno alle competizioni".
"Fortunatamente la lesione non è grave, ma è importante rispettare i tempi di recupero. Il mio obiettivo è tornare prima della fine della stagione, ma senza forzare i tempi rispetto a quanto raccomandano i medici. L’obiettivo, sia a livello individuale che di squadra, è stato raggiunto, e ora la priorità è recuperare bene e tornare al 100%", ha spiegato Marc Márquez.
Leggi tutto: Motomondiale, per Marc Marquez frattura e lesione a legamenti della spalla destra

(Adnkronos) - Jonella Ligresti fa causa (civile) ad Alberto Nagel e a Mediobanca. Lo apprende l'Adnkronos. La figlia dell'ex patron di Fonsai Salvatore Ligresti batte cassa dopo il recente addio dell'ex amministratore delegato di Piazzetta Cuccia e per la prima volta chiede al top manager e all’istituto di credito il risarcimento del danno morale, oltre che per le perdite patrimoniali. Con la richiesta di adempimento firmata da un noto avvocato civilista, il 'papello' torna d'attualità. Da quanto si apprende la cifra chiesta da Jonella Ligresti, l'unica della famiglia ad adire per vie legali, è di oltre 20 milioni di euro. La somma non è del tutto quantificabile: se nel 'papello' ci sono cifre precise, non mancano neppure beni che dovranno essere singolarmente valutati.
Al centro della disputa il documento del 17 maggio 2012 che avrebbe stabilito le condizioni per la fusione tra i gruppi assicurativi Fonsai e Unipol. I fogli aventi come intestazione 'Accordi tra Famiglia e Nagel Pagliaro Cimbri Ghizzoni' finirono per mesi sui giornali, non solo nelle pagine di finanza ma anche della cronaca giudiziaria. Il testo conteneva i desiderata della famiglia Ligresti per l'uscita di scena da Fonsai, un addio dal costo di circa 60 milioni di euro. La promessa includeva, tra l'altro, l'indicazione di "45 milioni netti" più "700 mila euro all’anno per cinque anni a testa" per quattro membri della famiglia, buonuscite e consulenze per Jonella, Giulia e Paolo Ligresti (i figli dell’Ingegnere morto nel maggio 2018, ndr.); più uso gratuito di uffici e foresterie a Milano e del Tanka Village in Sardegna.
L'accordo segreto scritto a mano da Jonella Ligresti, siglato da Nagel e sottoscritto da Salvatore Ligresti, venne custodito (come dimostrarono le indagini della Procura di Milano) in una cassaforte dall'avvocata Cristina Rossello, allora segretaria del patto di sindacato di Mediobanca. Quei tre foglietti, che non portarono a nulla sotto il profilo penale, potrebbero ora avere un costo per Nagel e Mediobanca. (di Antonietta Ferrante)
Leggi tutto: Mediobanca, Jonella Ligresti fa causa a Nagel per 20 milioni
(Adnkronos) - Dopo i primi risultati delle elezioni regionali in Calabria, che vedono avviarsi verso una netta vittoria il candidato di centrodestra e governatore uscente Roberto Occhiuto, "c'è un'amarezza di fondo, c'è una delusione... l'astensionismo qui è la maggioranza". A commentare così ai microfoni di Adnkronos è Pasquale Tridico, lo sfidante di Occhiuto e candidato del campo largo.
Leggi tutto: Elezioni Calabria, Tridico: "Amarezza e delusione, astensionismo qui è maggioranza"

(Adnkronos) - Fa tappa a Palazzo Lombardia il camper della prevenzione di Ottobre rosa, mese dedicato a sensibilizzare sulla prevenzione dei tumori femminili e a promuovere stili di vita consapevoli. L'obiettivo principale della campagna, organizzata dall'associazione Salute Donna Onlus, è incoraggiare controlli regolari e favorire l'informazione sui percorsi diagnostici e terapeutici offerti sul territorio lombardo. All'inaugurazione delle attività sono intervenuti il presidente Attilio Fontana, gli assessori regionali Francesca Caruso (Cultura), Alessandro Fermi (Università, Ricerca e Innovazione) ed Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità), la presidente di Salute Donna Anna Maria Mancuso e l'ex calciatore Roberto Bettega.
'Ottobre in salute' è un viaggio lungo 1 mese con specialisti e volontari, un'esperienza unica che consente di offrire gratuitamente visite specialistiche al seno, si legge in una nota di Palazzo Lombardia. Lo scopo è portare la prevenzione in tanti piccoli e grandi centri della Lombardia e anche in altre Regioni con camper attrezzati. Nel 2024 sono state effettuate 1.685 visite in 18 piazze italiane. In Regione il camper sarà presente anche nelle giornate del 7, 13 e 14 ottobre per proseguire le attività di prevenzione e sensibilizzazione.
"Queste iniziative rappresentano un pilastro concreto delle nostre politiche di prevenzione - ha dichiarato il governatore Fontana - Meritano un sentito ringraziamento l'associazione Salute Donna e le volontarie, il cui impegno quotidiano rende possibile avvicinare i servizi alle persone e promuovere controlli tempestivi. La prevenzione è la strada più efficace per contrastare il tumore al seno e l'andamento dei dati lo conferma in modo tangibile. Come Regione Lombardia stiamo lavorando con continuità per rafforzare l'accesso agli screening e accompagnare le cittadine lungo percorsi chiari e rapidi. L'obiettivo è incrementare ulteriormente le percentuali di partecipazione: molto è stato fatto negli ultimi anni, ma intendiamo proseguire con determinazione per ampliare ancora la platea e migliorare gli esiti di salute".
"Credo sia un onore per la Regione ospitare il camper di Salute Donna in piazza Città di Lombardia - ha aggiunto Fermi - L'obiettivo di questa iniziativa è infatti portare la prevenzione in tanti centri della nostra Regione e partire dal nostra sede credo abbia un valore anche simbolico. La prevenzione è importante ed è giusto sottolinearlo sempre e con forza: ci aiuta a migliorare la qualità della vita, allungare l'aspettativa di vita e ridurre i costi sanitari attraverso la promozione di stili di vita sani".
"Ho voluto portare il mio saluto e il mio plauso all'iniziativa promossa da Odv Salute Donna che come ogni anno, in occasione della campagna mondiale per il mese della prevenzione del tumore al seno, organizza visite senologiche gratuite su un'unità mobile che sosterà in varie piazze della Lombardia - ha ricordato Lucchini - Dal 2019 Regione Lombardia ha consolidato una misura per la tutela della salute, dell'autostima e del benessere dell'individuo e della famiglia. La misura è rivolta a persone sottoposte a terapie oncologiche, chemioterapiche e radioterapiche affette da alopecia in conseguenza di tali terapie, e prevede il riconoscimento di un contributo per l'acquisto di una parrucca (fino a 250 euro a persona) e per l'acquisto di protesi tricologiche (fino a 400 euro). Ad oggi le domande ammesse sono state 2.449 e siamo al lavoro per rinnovare la misura".
"Crediamo profondamente nella cultura della prevenzione e della sensibilizzazione, perché è qui che si costruisce la tutela della salute pubblica nel lungo periodo - ha sottolineato Caruso - Per questo siamo al fianco di iniziative come questa, esempi virtuosi di come la collaborazione tra istituzioni e associazioni possa tradursi in un aiuto concreto, vicino alle persone e ai loro bisogni reali. La lotta contro il tumore al seno si vince con la prevenzione, con l'accesso tempestivo alle cure più innovative e con un'attenzione costante a tutte le fasce d'età, senza lasciare indietro nessuna donna. Vogliamo continuare a investire in percorsi chiari e accessibili, rafforzando l'informazione, gli screening e l'accompagnamento delle pazienti".
Leggi tutto: Tumori, in Lombardia camper prevenzione, Fontana: "Rafforzeremo accesso a screening"

(Adnkronos) - Il coinvolgimento di Maria De Filippi nella nuova edizione di 'Belve', anticipato dall'Adnkronos, sta diventando un giallo. Che non potesse trattarsi della classica intervista era parso chiaro da subito e infatti l'anticipazione di Adnkronos parlava di disponibilità della De Filippi per un non meglio identificato coinvolgimento nella nuova stagione del programma di Francesca Fagnani, in partenza il 28 ottobre. Ma non di un'intervista.
L'indiscrezione ha generato una girandola di ipotesi: c'è chi parla di una presenza fissa (cinque sono le puntate classiche previste per questa edizione più due dello spin off 'Belve Crime'), come 'Affari Italiani', e chi sottolinea che si tratterà di un cameo in ogni puntata ma poco ingombrante e dalla forma ancora indefinita, come 'Leggo'.
A quanto apprende l'Adnkronos, Francesca Fagnani avrebbe architettato, con la complicità di Maria De Filippi, un'incursione giocosa e a più riprese di Queen Mary in cui non è escluso che a porre domande possa essere proprio la conduttrice di Canale 5. (di Antonella Nesi)
Leggi tutto: Cosa farà Maria De Filippi a 'Belve'? È giallo sul tipo di coinvolgimento

(Adnkronos) - La Uefa "ha ribadito oggi la sua netta opposizione al fatto che le partite di campionato nazionali vengano giocate al di fuori del proprio paese. Dopo la riunione del Comitato Esecutivo a Tirana il mese scorso, la Uefa ha intrapreso ulteriori consultazioni con le parti interessate per valutare l'entità delle implicazioni della questione, a seguito delle richieste ricevute dalle federazioni calcistiche nazionali spagnole e italiane. Tale consultazione ha confermato la diffusa mancanza di sostegno che era già stata sollevata dai tifosi, da altre leghe, dai club, dai giocatori e dalle istituzioni europee riguardo al concetto di trasferimento all'estero delle partite di campionato nazionali. Tuttavia, dato che il quadro normativo Fifa pertinente -attualmente in fase di revisione- non è sufficientemente chiaro e dettagliato, il Comitato Esecutivo Uefa ha preso a malincuore la decisione di approvare, in via eccezionale, le due richieste ad esso sottoposte", ha spiegato in una nota la Uefa.
"La Uefa contribuirà attivamente al lavoro in corso condotto dalla Fifa per garantire che le regole future sostengano l'integrità delle competizioni nazionali e lo stretto legame tra i club, i loro tifosi e le comunità locali. Parallelamente, tutte le federazioni nazionali Uefa hanno confermato il loro impegno a impegnarsi con la Uefa prima di presentare qualsiasi richiesta futura. In tal modo, hanno espresso la loro determinazione collettiva a salvaguardare gli interessi più ampi del calcio europeo". Quindi Milan-Como potrà essere giocata a Perth nel febbraio prossimo, vista l’indisponibilità di San Siro, che ospiterà la Cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, dopo il via libera in via eccezionale della Uefa. Ma anche un’altra gara di un top campionato europeo, in questa stagione, si giocherà in territorio straniero. Si tratta di Villarreal-Barcellona, originariamente prevista per il 21 dicembre allo stadio de la Ceramica, valido per la 17esima giornata della Liga, che si disputerà a Miami, a casa degli ex Barça Messi, Suarez, Busquets e Alba.
"Le partite di campionato dovrebbero essere giocate in casa. Qualsiasi altra cosa priverebbe dei diritti i tifosi fedeli alle partite e potenzialmente introdurrebbe elementi distorsivi nelle competizioni. La nostra consultazione ha confermato l'ampiezza di queste preoccupazioni. Ringrazio le 55 federazioni nazionali per l'impegno costruttivo e responsabile su un tema così delicato". Queste le parole del presidente Uefa Aleksander Čeferin dopo la decisione della Uefa di accettare in via eccezionale le richieste di Italia e Spagna per giocare gare all'estero.
"Anche se è deplorevole dover lasciare che queste due partite vadano avanti, questa decisione è eccezionale e non deve essere vista come un precedente. Il nostro impegno è chiaro: proteggere l'integrità dei campionati nazionali e garantire che il calcio rimanga ancorato al suo ambiente domestico", ha aggiunto Ceferin.
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(Adnkronos) - (dall'inviata Elvira Terranova) - “Era stato ucciso da poco l’europarlamentare democristiano Salvo Lima e ricordo nitidamente le parole di Paolo. Mi guardò dritto negli occhi e mi disse: ‘Sai Diego, dopo l’omicidio di Salvo Lima, è iniziata la stagione della resa dei conti’. Ne era certo. Lo avvertivo dal suo sguardo. Era molto serio. E poco tempo dopo iniziò la stagione delle stragi”. A raccontarlo, mentre guarda con gli occhi lucidi la camera abitata nell’estate del 1985 daPaolo Borsellino e dalla moglie Agnese, è Diego Cavaliero, allievo, amico fraterno del giudice Paolo Borsellino e dei suoi figli. Cavaliero è sull’isola dell’Asinara, che nel 1985 divenne il palcoscenico di uno dei capitoli forse meno conosciuti ma più cruciali della lotta alla mafia. In questo luogo isolato, lontano da Palermo, due uomini stavano gettando le basi per un’impresa che avrebbe cambiato la storia d’Italia: il Maxiprocesso. I loro nomi erano Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Cavaliero lo racconta alla presenza di Lucia e Manfredi Borsellino. Lucia è arrivata qui per la prima volta dopo 40 anni da quell’estate che la vide anche ammalarsi. A organizzare l’incontro è stato Andrea Vacca, Presidente della Giunta esecutiva sezionale della Sardegna, in collaborazione con la commissione Legalità del Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati e con la Giunta sezionale di Palermo guidata da Giuseppe Tango.
Una due giorni per rendere omaggio ai due giudici a 40 anni da quando scrissero proprio sull’isola l’ordinanza sentenza del Maxiprocesso a Cosa nostra. Tra i presenti, oltre a Diego Cavaliero, anche Rino Germanà, il poliziotto che scampò all'attentato mafioso nel 1992, e altri due sopravvissuti alle stragi: Giovanni Paparcuri e Giuseppe Costanza. Una due giorni con tanti nomi illustri della magistratura sarda e palermitana. Per Anm, oltre all'organizzatore Andrea Vacca, hanno partecipato il segretario generale Rocco Maruotti, il componente della Giunta Giuseppe Tango e il presidente della commissione Legalità Gaspare Sturzo. Tra gli ospiti il procuratore generale di Cagliari Luigi Patronaggio, il procuratore di Cagliari Rodolfo Sabelli, il Pg di Palermo Lia Sava, Fernando Asaro, procuratore della Repubblica a Marsala e Antonio Balsamo, sostituto procuratore generale della Corte di cassazione. Ma anche Alessandra Camassa, Presidente del Tribunale di Trapani, Leonardo Agueci, ex Procuratore aggiunto di Palermo. E altri. È intervenuto anche il magistrato Pietro Grasso. Hanno inviato i loro videomessaggi il procuratore generale della Cassazione Pietro Gaeta, il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo, del procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia.
Cavaliero è un fiume in piena. “Ci vedemmo poi con Paolo il 28 giugno del 1992, quando io gli chiesi se voleva battezzare mio figlio appena nato. E lui mi e lui mi disse: ‘Te lo battezzo volentieri, lo levo dalle mani di un miscredente come te’. Perché ogni domenica mi toccava questa ‘punizione’ di andare alla messa”.
Diego Cavaliero non parla volentieri. Per oltre un quarto di secolo ha tenuto i suoi ricordi come un tesoro prezioso da custodire gelosamente. Del suo rapporto con il giudice palermitano ha parlato solo nelle aule di giustizia di Caltanissetta, durante gli innumerevoli processi per fare luce sulla strage del 19 luglio 1992, ma senza giungere a nessuna verità. Qui, all’Asinara, è tornato indietro con i ricordi. Cavaliero incontra Borsellino, che è stato appena nominato procuratore capo a Marsala, quando viene assegnato come uditore giudiziario proprio alla procura di Marsala. I due magistrati, gli unici in servizio, a partire dal gennaio 1987, si dividono il lavoro a metà. I due vivono e lavorano in maniera simbiotica. Cavaliero diventa di casa dai Borsellino, frequenta la villetta di Villagrazia, fa amicizia coi figli, accompagna il giudice dalla mamma in via D’Amelio. Poi il giovane magistrato è costretto, per motivi familiari, a tornare a Salerno, ma ogni scusa è buona per incontrarsi. A Giovinazzo Paolo Borsellino, quel giorno di fine giugno 1992 confida a Cavaliero: “Diego, quando subisci la perdita di un parente caro, tu vai al suo funerale e piangi non solo perché ti è morto il parente o l’amico, ma perché sai che la tua fine è più vicina", racconta lo stesso ex magistrato che ha lasciato la magistratura anzitempo.
“Dopo la morte di Falcone - racconta ancora Cavaliero - Paolo assunse un atteggiamento totalmente diverso. Prima parlava con me anche di indagini a Marsala. Lui diventò cupo, si chiuse totalmente. Sapeva che sarebbe stato ammazzato. Dato che pure le pietre sapevano che dopo la morte di Falcone sarebbe toccata a lui…”. E aggiunge: “Dove era lo Stato? Voi giudici dove eravate?”.
Per Diego Cavaliero l’isola dell’Asinara, in particolare il luogo in cui vissero i due giudici nell’agosto di 40 anni fa, “è una sorta di Altare della Patria. I ricordi sono un fatto personale, che forse non interessano, però vorrei fare qualche riflessione su alcuni avvenimenti recenti”. Poi dice: “Io sono stato ‘figlio adottivo’ di Paolo Borsellino” e ricorda il legame con i figli del giudice. Tornando ancora indietro nel tempo ricorda: “Falcone e Borsellino hanno vissuto due vite parallele. Paolo diceva sempre: ‘Finché Falcone è vivo mi farà da parafulmine’”.
Era turbato, Paolo Borsellino, in quei giorni, soprattutto dopo la strage di Capaci. “Vorrei che questo stesso turbamento fosse provato da determinati soggetti che si sono permessi, in questi giorni, di offendere in un modo meschino, disonesto, la famiglia Borsellino. A parte il fatto che essere senza neuroni per me è un onore, perché io mi ritengo il fratello ‘largo’ di Fiammetta, Manfredi e Lucia”, dice facendo riferimento alle intercettazioni registrate nell’abitazione dell’ex giudice Gioacchino Natoli in cui critica la vedova e i figli di Borsellino.
Poi parla dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, scomparsa il giorno della strage. “Abbiamo questa famosa agenda rossa. Vorrei capire una cosa: Via D’Amelio, dopo la strage, raggiunge una temperatura degna della bomba di Hiroshima, si sciolgono i vetri delle macchine blindate. C’è qualcuno che ha il coraggio di entrare e di pendere questa agenda e di portarla via, al costo di morire fuso. Chi?”.
E conclude: “Questa famiglia dopo oltre 30 anni dalla strage quotidianamente viene tirata per la giacchetta da qualche delinquente, nonostante loro non abbiamo mai presenziato ad anniversari, cortei, bandiere e chi più ne ha più ne metta. Non aggiunge altro se non che sono un soggetto senza neuroni…”. (di Elvira Terranova)
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