
(Adnkronos) - Dottor Grandine, azienda di primo piano nella riparazione dei veicoli danneggiati dalla grandine del Gruppo Msa Mizar, annuncia l'apertura dell’hub 5.0 di San Giuliano Milanese. Lo spazio, il primo di diretta gestione di Dottor Grandine, è espressione di un format che supera il tradizionale modello di centro riparativo: un polo di innovazione applicata, in cui lo sviluppo di tecnologie innovative di analisi digitale, diagnostica robotizzata e automazione trova diretto impiego nel processo di valutazione e riparazione a caldo e freddo dei veicoli con danni da grandine e con necessità di ricondizionamento.
Nell’hub di San Giuliano debutta lo Scan n Drive, una tecnologia brevettata ancora non presente in Italia. Dedicato alla gestione di perizie e controllo qualità, lo scanner è in grado di rilevare e documentare in pochi secondi i dati di posizione, dimensione e profondità dei danni presenti su tutta la superficie esterna del veicolo, con un’accuratezza di analisi pari al 95%. In 5-10 minuti di elaborazione, il sistema restituisce all’operatore un rapporto di scansione, completo di marcature pixel-perfette e ad alta precisione per ogni ammaccatura, che viene datata e misurata.
La disponibilità in Italia della tecnologia Drive n Scan è il risultato della recente collaborazione tra Dottor Grandine e Dells Angels, società svizzera appena entrata nel perimetro societario del Gruppo MSA Mizar e specializzata nella riparazione di danni Hail&Park. L’hub dispone di 3 forni mobili elettrici, che consentono di gestire in parallelo le diverse fasi di riparazione: tecnica a freddo, tecnica a caldo, verniciatura, sostituzione eventuale dei cristalli. Da questo punto di vista, l’hub si configura come uno spazio di riparazione end-to-end concentrato in un unico sito, che introduce soluzioni replicabili in tempi rapidi e su larga scala. I vantaggi di questo nuovo approccio ricadono certamente sulle compagnie assicurative, che beneficiano di una maggiore efficienza nel processo di gestione del sinistro, ma anche sull’utente finale, che sperimenta finalmente una diversa esperienza di riparazione, più semplice, serena e rapida.
Oltre a comportare una maggiore efficienza complessiva (tempi e costi) della riparazione, questo setting operativo assicura che tutto l’impianto di San Giuliano operi in assenza di emissioni nocive in atmosfera: tutti gli impianti sono alimentati ad energia elettrica certificata da fonti rinnovabili.
“Il nostro hub di riparazione 5.0 - commenta Daniele Mattutzu, ceo di Dottor Grandine - si configura come un laboratorio di innovazione unico in Italia. Uno spazio in cui la tradizione artigianale dei nostri tecnici specializzati si integra con la trasformazione tecnologica, rappresentata da innovazioni quali lo scanner e gli altri processi digitalizzati end-to-end. Di grande importanza anche il tema della sostenibilità ambientale che ha orientato l’intera progettazione del sito di San Giuliano. Questo approccio consente di garantire riparazioni rapide, sicure, sostenibili e tracciabili”.
Dells Angels rappresenta un tassello strategico nella roadmap internazionale di Msa Mizar. Il Gruppo rafforza così la propria presenza in Svizzera in cui dal 2023 opera tramite Swiss claims network, nel segmento della gestione dei sinistri P&C e motor, sia domestici sia cross-border. L’allargamento dell’offerta in Svizzera con i servizi grandine legati al segmento Hail&Park prelude, inoltre, ad un ulteriore consolidamento in Francia (in cui è presente con Msa Francia).
“In questa fase del nostro percorso di sviluppo internazionale, Dells Angels costituisce il partner ideale per diverse ragioni: consolidiamo la Svizzera come polo centro-europeo di offerta e come testa di ponte verso l’importante mercato francese, in cui puntiamo a entrare anche con il business grandine. L’operazione permette, inoltre, di acquisire nuovi asset tecnologici e di diversificare il modello di Dottor Grandine con nuove competenze per i processi di spot repair/push-to-paint. In Italia, ad esempio, saremo i primi a introdurre lo scanner Drive n Scan e la disgnostica robotizzata dei danni, nel super hub Dottor Grandine di San Giuliano (Milano)”, dichiara Antonio Marchitelli, group ceo di Msa Mizar.
“Entrare in Msa Mizar ci offre l’opportunità di accelerare la crescita e di valorizzare ulteriormente i nostri investimenti tecnologici. La sinergia con Dottor Grandine e con le altre società del Gruppo ci permetterà di ampliare la nostra presenza geografica e rafforzare i rapporti con i clienti”, spiegano Rolf Hug e Antonio Rubino, entrambi ceo di Dells Angels.
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(Adnkronos) - Novak Djokovic avanza ai quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai oggi, martedì 7 ottobre. Il serbo, numero 5 del mondo e 4 del seeding, supera lo spagnolo Jaume Munar, numero 41 del ranking Atp, in tre set con il punteggio di 6-3, 5-7, 6-2 dopo due ore e 40 minuti. Al prossimo turno Djokovic troverà il belga Zizou Bergs, che ha superato il canadese Gabriel Diallo.
Nel quarto game del primo set il vincitore di 24 titoli dello Slam si procura un infortunio alla caviglia nel tentativo di recuperare una palla corta dell'avversario. Dopo essere stato trattato dal fisioterapista e aver preso un antidolorifico, il serbo continua il match, seppur con qualche problema di mobilità, andato via via migliorando.
Poi perso il secondo set il 38enne di Belgrado ha chiesto l'intervento del medico per l'eccesivo caldo e umidità, gli è stata misurata la pressione, si è rinfrescato con l'asciugamano con ghiaccio, per poi riprendere a giocare e vincere al terzo parziale.
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(Adnkronos) - Sono stati annunciati oggi a Milano i progetti vincitori della 14esima edizione dei bandi Gilead - Fellowship e Community Award Program - che, grazie ai fondi stanziati per le 2 iniziative, saranno avviati nei prossimi 12 mesi. I 63 progetti di carattere medico-scientifico e socio-assistenziale nelle aree delle patologie infettive, oncologiche, epatiche ed ematologiche, realizzati all'insegna della collaborazione e della sinergia tra industria, ricerca e associazioni di pazienti, hanno un unico obiettivo: "Migliorare la salute individuale e collettiva del Paese". Degli oltre 1,3 milioni di euro stanziati quest'anno, una parte sarà destinata alla realizzazione dei 32 progetti premiati al Fellowship Program, il bando dedicato a progetti di carattere medico-scientifico presentati da ricercatrici e ricercatori italiani nelle aree dell'Hiv, della colangite biliare primitiva (Cbp), malattia epatica rara e autoimmune, delle patologie oncologiche (carcinoma mammario) ed ematologiche (leucemie e linfomi). L'altra parte sosterrà i 31 progetti di natura socio-assistenziale premiati al Community Award Program e presentati da associazioni di pazienti ed enti del terzo settore nell'ambito delle stesse patologie del Fellowship Program.
In questa edizione 2025 - spiegano gli organizzatori - i progetti finanziati disegnano un'Italia dove "ricercatrici, ricercatori e associazioni di pazienti dimostrano ancora una volta di essere in grado di cogliere - con competenza, creatività e innovatività - le sfide di salute più importanti e attuali nell'ambito delle patologie oggetto dei due bandi, abbracciando spesso le frontiere più avanzate dell’innovazione tecnologica".
I progetti aprono nuove opportunità di cambiamento vicina a tutta la popolazione. Nella rosa dei premiati ci sono infatti progetti che ricorrono all'intelligenza artificiale e alla medicina di precisione per aprire nuove strade nella diagnosi e nelle cure del tumore al seno. Ci sono iniziative che creano originali percorsi di assistenza con al centro la persona con leucemie e linfomi - e non il paziente - con il suo vissuto, la sua dignità e i suoi bisogni, altre dedicate alle donne con carcinoma mammario. Non manca l'attenzione anche ai caregiver di chi è colpito da malattia metastatica o un tumore del sangue. Oltre ai progetti che puntano a migliorare dei percorsi di diagnosi e cura per i pazienti con Cbp. Infine, ci sono programmi per educare alla prevenzione e facilitarla, soprattutto nell'area dell'Hiv e delle infezioni sessualmente trasmesse, rivolti alle persone più a rischio.
"L'altissima qualità dei progetti premiati al Fellowship Program dimostra ancora una volta la preparazione e la capacità del comparto della ricerca italiana in ambito medico-scientifico, soprattutto quella rappresentata dalle ricercatrici e dai ricercatori più giovani", ha affermato nel corso dell'evento Massimo Andreoni, direttore Uoc Malattie infettive Policlinico Tor Vergata Roma, presidente commissione giudicatrice Fellowship Program e commissario per l'area Hiv 2025. "In università, ospedali ed enti di ricerca di tutto il Paese - ha aggiunto - esiste un capitale di talenti e di eccellenze con un grande potenziale per far progredire le conoscenze e migliorare la salute della popolazione. Il sostegno offerto da un'iniziativa come il Fellowship, e la sinergia che così si viene a creare tra industria e settore pubblico della ricerca, libera questo potenziale a vantaggio di tutta la collettività".
A contribuire alla salute della collettività sono anche le associazioni di pazienti, con un ruolo complementare a quello della ricerca, nel Community Award Program. "Le iniziative premiate al bando dimostrano la capacità delle organizzazioni di pazienti non solo di intercettare i bisogni reali delle persone colpite da malattie gravi e di chi si prende cura di loro, ma di contribuire, e a volte vicariare iniziative di salute pubblica e di prevenzione, ad esempio nell'area delle malattie infettive", ha commentato Guendalina Graffigna, professore ordinario di Psicologia dei consumi e della Salute, direttore di EngageMinds Hub, università Cattolica del Sacro Cuore, commissario unico del Community Award Program. "In modo strutturato e concreto - ha evidenziato - dimostrano capacità di intervento che li rende attori chiave nel sistema salute del Paese, un catalizzatore chiave delle innovazioni generate dalla ricerca scientifica per implementazione reale nella sanità pubblica. Un ruolo integrato che il Community rende possibile e facilita".
Con i progetti finanziati quest'anno e nelle 13 edizioni passate, i bandi Gilead hanno sostenuto e reso possibile un totale di oltre 700 progetti con finanziamenti totali per oltre 18 milioni di euro. "Solo dall'unione dell'impegno di tutti gli attori del sistema salute possono nascere sinergie capaci di migliorare la salute individuale e collettiva - ha dichiarato Frederico da Silva, General Manager e Vice President di Gilead Sciences Italia - Il paradigma One Health ci invita a considerare la salute come un ambito unico, globale e ci spinge ad affrontare le grandi sfide sanitarie con una visione integrata e sovranazionale. Per noi di Gilead questo approccio si traduce in un impegno costante nel sostenere progetti che promuovano innovazione, equità e prossimità, anche nei contesti dove le malattie sono più difficili da eradicare. Il Fellowship e il Community Award Program, da 14 anni, rappresentano l'espressione più concreta di questa visione: strumenti di collaborazione virtuosa che, partendo da prospettive generali, generano ricadute positive e tangibili a livello locale, in ambiti cruciali come le malattie infettive, epatiche, oncologiche ed ematologiche".
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(Adnkronos) - "Il bando Fellowship Program ha dimostrato una grande rilevanza delle ricerche proposte. Scegliere le 32 vincitrici è stato quanto mai complicato per la Commissione. Ho avuto la sensazione di partecipare a un piccolo progresso nel campo della medicina. Sono ricerche che avranno un forte impatto sulla vita dei pazienti". Lo ha detto Massimo Andreoni, presidente della Commissione Fellowship del bando Gilead 2025, professore emerito di Malattie infettive all'università di Roma Tor Vergata, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e membro del Consiglio superiore di sanità, partecipando oggi a Milano alla 14esima edizione dei 'Bandi Gilead, dall'idea alla realtà', rivolti a enti di ricerca, associazioni di pazienti e realtà del terzo settore. L'evento organizzato per annunciare i vincitori si è svolto nella sede dell'azienda biofarmaceutica che quest'anno festeggia i 25 anni in Italia. Con le sezioni Fellowship e Community Award Program, sono in totale 63 i progetti di carattere medico-scientifico e socio-assistenziale nelle aree delle patologie infettive, oncologiche, epatiche ed ematologiche realizzati all'insegna delle 'Sinergie di salute', il tema dell'edizione 2025 del concorso.
"La sinergia pubblico-privato diventa fondamentale in un momento in cui le disponibilità che vengono date dal pubblico per la ricerca medica sono insufficienti - osserva Andreoni - La ricerca in Italia ha permesso di allungare l'aspettativa di vita di 10 anni, dal 1970 ad oggi. Le sinergie aiutano a mettere in campo risorse, competenze e prospettive che rappresentano un modello finalizzato sì all'innovazione, ma soprattutto al mantenimento della salute". Per Andreoni i progetti vincitori "dimostrano come la ricerca possa impattare fortemente sulla qualità della vita, ma anche sull'effettiva efficacia delle terapie che abbiamo a disposizione nell'ambito della colangite biliare primitiva, delle infezioni da Hiv, nel campo dell'oncologia e dell'oncoematologia. Sono ricerche validissime che sicuramente miglioreranno l'approccio a queste malattie in un prossimo futuro".
"In un mondo così complicato, in cui un giovane ricercatore" fatica e spesso "non trova il modo di portare avanti la ricerca", questi bandi offrono "l'occasione di non dover emigrare all'estero per poter continuare" il proprio lavoro. Per questo l'esperto esprime apprezzamento "a chi, come Gilead in questa occasione, aiuta i giovani a fare ricerca in Italia".

(Adnkronos) - Iris Stalzer, neoeletta sindaca di Herdecke, nella regione tedesca del NordReno Vestfalia, è in gravissime condizioni dopo essere stata accoltellata alla schiena e all'addome. Stalzer, 57 anni, socialdemocratica, eletta il 28 settembre, è stata aggredita intorno alle 12 oggi vicino alla sua abitazione, secondo quanto riporta l'emittente Wdr.
"Un atto efferato", ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz. "Temiamo per la sua vita", ha aggiunto il cancelliere, chiedendo su X che sul crimine e il suo movente "sia fatta rapidamente luce".
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(Adnkronos) - La Giunta comunale di Sanremo ha approvato oggi, con apposita delibera, la nuova convenzione con la Rai per l’organizzazione e la realizzazione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo per il prossimo triennio, con possibilità di proroga per un ulteriore biennio. Si chiude così, ufficialmente, la fase negoziale avviata al termine del procedimento selettivo previsto dall’avviso pubblico di manifestazione d’interesse.
"La Rai - fa sapere il comune di Sanremo in una nota- unica partecipante alla procedura ha pienamente rispettato tutti i criteri indicati nel bando (6,5 milioni di corrispettivo, 1% sui ricavi pubblicitari, la partecipazione garantita dei due vincitori di Area Sanremo al Festival, la messa in onda di Sanremoinfiore e di altri due eventi, di cui uno dovrà svolgersi durante l’estate, oltre alla cerimonia della posa della tradizionale targa dedicata al vincitore del Festival di Sanremo lungo via Matteotti), dando così avvio alla fase di negoziazione, che si è svolta nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e tutela dell’interesse pubblico".
Durante il lungo e articolato confronto negoziale sono stati messi a punto tutti gli aspetti della nuova convenzione, con particolare attenzione alla valorizzazione del territorio, alla promozione culturale e alla sostenibilità dell’evento. Il Comune di Sanremo, titolare esclusivo dei marchi legati al Festival, ha riconosciuto formalmente alla Rai la titolarità del progetto artistico riferito alle edizioni del Festival oggetto della convenzione, riaffermando così una sinergia istituzionale e produttiva che ha contribuito, nel tempo, a rafforzare il prestigio e il valore nazionale e internazionale della manifestazione. Con questa convenzione si rinnova una collaborazione storica, nell’ottica di un costante miglioramento del Festival, della sua ricaduta sul tessuto cittadino e della sua capacità di raccontare, attraverso la musica, l’identità e l’evoluzione del nostro Paese. Nel rimarcare l’apprezzamento per il lavoro svolto dalla commissione incaricata e dai consulenti legali che hanno affiancato l’ente nell’iter della pratica, il sindaco Alessandro Mager e l’assessore al turismo Alessandro Sindoni hanno espresso soddisfazione per il buon esito della fase negoziale, con uno sguardo già rivolto al futuro.
"Da quando lo scorso dicembre il Tar Liguria impose un avviso pubblico per l’organizzazione dei prossimi Festival – dichiarano il sindaco Mager e l’assessore Sindoni - sono stati nove mesi molto impegnativi. Il buon esito della fase negoziale con Rai è stato propiziato dalla volontà comune di entrambe le parti di mantenere un legame di successo, che ha fatto la storia di questo Paese. L’istituzione di un osservatorio permanente dovrà servire non solo al monitoraggio della convenzione ma anche a dare impulso ad un ulteriore sviluppo che potrà avere il Festival negli anni a venire, e consentirà a Comune di Sanremo e Rai di mantenere un dialogo costante".
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(Adnkronos) - La galleria d'arte Amanita inaugura la sua nuova sede romana nel cuore del centro storico della capitale, in Via dei Banchi Vecchi 24, all’interno dello storico Palazzo Crivelli, noto anche come Palazzo dei Pupazzi. L’apertura segna l’inizio del programma espositivo della galleria nella Capitale, con la mostra personale di Daniele Milvio dal titolo 'Questa sera si recita a soggetto'.
L’esposizione, che apre giovedì 9 ottobre, presenta un nuovo corpus di opere realizzate dall’artista durante la sua residenza presso la Fondazione Iris a Bassano in Teverina. Milvio, nato a Genova nel 1988 e oggi attivo a Milano, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha esposto in gallerie internazionali come Amanita New York, Weiss Falk a Basilea e Federico Vavassori a Milano.
La sua ricerca artistica si muove tra pittura e scultura figurativa, con un linguaggio che fonde riferimenti storici e sarcasmo contemporaneo. Cresciuto nella musica classica e formato al violino, Milvio ha sviluppato una sensibilità per l’armonia che si riflette nelle sue composizioni visive. Le sue opere semplificano fiabe, miti e archetipi per restituire allo spettatore un immaginario ironico e contraddittorio, capace di interrogare le assurdità della società moderna.
La mostra si inserisce in un contesto architettonico di grande fascino: Palazzo Crivelli, costruito nel 1538 dall’orafo milanese Gian Pietro Crivelli, è celebre per la sua facciata decorata con putti, maschere grottesche e scene mitologiche, elementi che gli hanno valso il soprannome di “Palazzo dei Pupazzi”.
Con questa apertura, Amanita (che ha già sedi a Firenze e New York) rafforza la sua presenza in Italia, proponendo una programmazione che punta su artisti capaci di dialogare con il passato e il presente, in spazi che ne amplificano la potenza espressiva.
Leggi tutto: Amanita apre nuova galleria a Roma, in mostra Daniele Milvio

(Adnkronos) - Ogni anno circa 290mila casi di infezione respiratoria acuta negli adulti e 1.800 decessi. Sono i numeri registrati solo in Italia per il virus respiratorio sinciziale (Vrs o Rsv nella sigla inglese), che si presenta con sintomi simil-influenzali, ma può determinare complicanze respiratorie significative nei soggetti fragili come over 60, persone immunocompromesse e neonati. Un fenomeno sottovalutato e sottostimato, specialmente nella popolazione adulta e anziana: spesso, infatti, la malattia da Rsv non viene diagnosticata correttamente. La protezione dei soggetti fragili resta la priorità: in Italia si registrano infatti oltre 50mila ricoveri all'anno. Nel dettaglio si calcano circa 25mila ospedalizzazioni di bambini sotto i 5 anni di età legate alle complicanze come bronchiolite e polmoniti, e circa 26mila negli over 60. Sul fronte della prevenzione, sono oggi disponibili strumenti sicuri ed efficaci come la vaccinazione e l'immunoprofilassi; nonostante queste opportunità, però, l'Rsv non è ancora incluso nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv).
Di questi temi e della necessità di una informazione corretta e aggiornata sui rischi e sulle strategie di prevenzione a disposizione si è parlato al media tutorial 'Giornalismo scientifico e comunicazione biomedica: il caso della malattia infettiva da virus respiratorio sinciziale' promosso dal Master Sgp - La Scienza nella pratica giornalistica della Sapienza Università di Roma, con il contributo non condizionante di Pfizer, che oggi nella Capitale ha messo a confronto i giornalisti con gli esponenti del mondo medico-scientifico, specialisti in igiene, medicina preventiva e pediatria.
La rilevanza per la salute pubblica dei virus respiratori risiede sia nell'impatto socio-sanitario legato alla loro larga diffusione, sia al potenziale pandemico espresso da alcuni ceppi di virus influenzali e coronavirus, ricorda una nota. "La maggior parte dei virus respiratori ha una spiccata tendenza stagionale - afferma Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene, università del Salento - Nell'emisfero Nord del pianeta è nei mesi invernali che si verificano i picchi di infezioni da influenza, virus respiratorio sinciziale, Sars-CoV-2, metapneumovirus, rhinovirus e adenovirus, per citare i più frequentemente diagnosticati. La circolazione combinata di questi virus rende la stagione invernale particolarmente critica in termini di pressione sul sistema sanitario. Ancora oggi le informazioni che abbiamo sulla circolazione dei virus respiratori sono affette da una forte sottostima".
Il sistema di sorveglianza, osserva Lopalco, "non è completamente efficiente nel rilevare i casi reali e ciò non consente di valutarne il reale impatto sociosanitario: a questo scopo - suggerisce l'esperto - sarebbe necessario impostare studi ad hoc che, laddove eseguiti, hanno mostrato che il danno individuale e sociale di queste infezioni va ben oltre il periodo della malattia acuta. Nei soggetti fragili e anziani, ad esempio, un periodo di ricovero dopo un'infezione respiratoria può scatenare una serie di complicanze e si associa spesso a una perdita consistente dell'autonomia".
In Italia, dopo l'esperienza della pandemia da Covid-19, il sistema di sorveglianza dell'influenza Influnet si è ampliato diventando RespiVirNet, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze su altri virus respiratori come l'Rsv che si possono prevenire con la vaccinazione. "La sorveglianza consente di misurare il reale carico di malattia, supporta la programmazione sanitaria e l'allocazione delle risorse, guida le decisioni sulle strategie preventive e aumenta la consapevolezza del carico di malattia - evidenzia Caterina Rizzo, professoressa ordinaria di Igiene e medicina preventiva, università di Pisa - Comprendere e comunicare il peso dell'Rsv a tutti gli attori coinvolti è essenziale per rafforzare la prevenzione, ridurre la sottostima e tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione".
Il virus respiratorio sinciziale colpisce in modo diverso nelle differenti fasce d'età. L'Rsv "è un virus ubiquitario che colpisce praticamente tutti i bambini entro i 2 anni di vita, con possibili reinfezioni nel corso della prima infanzia e financo in età adulta - illustra Paolo Manzoni, professore associato di Pediatria e neonatologia, università di Torino – Se nei soggetti oltre i 2 anni di età il virus causa spesso sintomi simil-influenzali, colpendo per lo più le vie aeree superiori, al contrario una percentuale importante di pazienti con età meno di 2 anni presenta coinvolgimento delle basse vie aeree che può sfociare, nello specifico, nel quadro clinico classico conosciuto come bronchiolite e nelle sue complicanze sia immediate, sia a lungo termine". Oltre ai neonati prematuri e di età inferiore ai 6 mesi, le popolazioni a rischio di sviluppare una patologia respiratoria grave a seguito di Rsv sono le persone over 60 e quelle immunocompromesse o con patologie preesistenti come il diabete, le malattie cardiache e polmonari, nelle quali il virus può scendere alle vie respiratorie inferiori causando principalmente polmonite.
A partire dal 2023 - prosegue la nota - nell'Unione europea sono stati resi disponibili vaccini contro l'Rsv indicati per proteggere sia i neonati fino ai 6 mesi, attraverso la vaccinazione della mamma (le donne in gravidanza possono vaccinarsi dalla 24esima alla 36esima settimana di gestazione), sia adulti e anziani (le società scientifiche raccomandano la vaccinazione per i soggetti a rischio di 60-74 anni e per le persone di età pari o superiore a 75 anni). L'efficacia della prevenzione nelle persone over 60 è stata evidenziata da diversi studi, tra cui una recente esperienza real world pubblicata sul 'New England Journal of Medicine', che ha valutato un primo impatto del vaccino nel prevenire i ricoveri: il bivalente ha ridotto da 0,66 a 0,11 gli eventi per mille persone/anno, con un'efficacia dell'83,3% (Ci 42,9-96,9). Per le forme più gravi (tratto respiratorio inferiore), l'efficacia è salita al 91,7%, superando ampiamente il criterio di successo prespecificato.
"Numerosi Paesi hanno già emanato raccomandazioni per la vaccinazione contro l'Rsv in base all'età (≥60, 65 o 75 anni) o ai fattori di rischio. Anche molte società scientifiche hanno fortemente raccomandato questa vaccinazione - rimarca Sara Boccalini, professoressa associata di Igiene, università degli Studi di Firenze - In Italia il Board del Calendario vaccinale per la vita raccomanda l'uso del vaccino contro l'Rsv per tutti i soggetti di età superiore-uguale ai 75 anni e per i soggetti affetti da patologie croniche di età uguale o superiore ai 60 anni. Tuttavia - precisa - al momento la vaccinazione contro l'Rsv non è raccomandata in base all'attuale Pnpv 2023-2025. La speranza è che le istituzioni sanitarie italiane integrino quanto prima l'offerta del vaccino Rsv per la popolazione anziana e a soggetti a rischio per patologie nel calendario delle immunizzazioni offerte attivamente e gratuitamente alla popolazione".
La sfida principale - concludono gli esperti - resta duplice: da un lato rafforzare la raccolta di dati epidemiologici solidi per comprendere con precisione la diffusione e l'impatto della malattia infettiva da virus respiratorio sinciziale; dall'altro integrare in modo equilibrato le strategie di prevenzione disponibili, tenendo conto di tutte le popolazioni fragili a rischio di complicanze. Un approccio basato sulle evidenze scientifiche potrà fornire un contributo concreto al dibattito pubblico e istituzionale, sostenendo scelte consapevoli e mirate nella tutela della salute collettiva.

(Adnkronos) - Il via libera di Aifa alla rimborsabilità di osimertinib più chemioterapia nel trattamento in prima linea dei pazienti con carcinoma polmonare metastatico non a piccole cellule (Nsclc) e mutazione di Egfr "è una tappa importante, arrivata dopo 10 anni dalla prima autorizzazione della Fda (Food and Drug Administration) di osimertinib. Questa è quindi una bella storia che continua, su cui continuiamo ad impegnarci". Lo ha detto Paola Morosini, Medical Affairs Head Oncology di AstraZeneca Italia, all'incontro con la stampa sulle nuove frontiere del trattamento della patologia e organizzato dalla farmaceutica oggi a Milano.
Dallo studio di fase III Flaura2, che confronta gli esiti dell'associazione di osimertinib e chemioterapia come trattamento di prima linea con quelli di osimertinib in monoterapia, emergono "risultati sorprendenti - commenta Morosini - Un paziente metastatico che ha una overall survival, cioè una sopravvivenza mediana, di quasi 4 anni" è un dato che "non ci si aspettava al tempo dell'avvento di osimertinib. E' un elemento che rappresenta una speranza per tutti quei pazienti con questa diagnosi e con la mutazione Egfr, che permette di indirizzare la terapia sul meccanismo alla base della crescita tumorale. Lo stesso vale per la seconda nuova indicazione", aggiunge, che prevede la rimborsabilità di osimertinib, successivamente alla chemio-radioterapia nei pazienti con Nsclc e mutazione Egfr allo stadio 3 non resecabile. "Anche in questo caso - osserva - si tratta di risultati che mancavano per questi pazienti".
"E' fonte di orgoglio e di soddisfazione vedere i risultati tangibili del nostro lavoro, della nostra ricerca e dei nostri investimenti - conclude Morosini - Vogliamo continuare a impegnarci affinché la diagnosi di tumore al polmone non sia una condanna, ma una possibilità di trattamento e che, in futuro, non sia più causa di morte. Abbiamo tante molecole su cui impegnarci. Speriamo di avere 'altri osimertinib', forse non così importanti, ma davvero significativi".
Leggi tutto: Morosini (AstraZeneca): "Bene nuove indicazioni osimertinib in cancro polmone"

(Adnkronos) - Per i 'Cuoricini', i loro fan più devoti, è già tempo di 'Nostalgia canaglia' (citando un altro celebre duo). La notizia della separazione tra Fausto Lama e California, i Coma_Cose, non è solo gossip, ma la fine di un capitolo della musica indie italiana. Loro, che sul palco dell'Ariston sapevano raccontare l'amore con la potenza di 'Fiamme negli occhi' e la fragilità della crisi con la sincerità de 'L'addio', hanno scelto di prendere strade diverse. Una decisione che pone fine anche al sodalizio artistico, con la dolorosa conseguenza della cancellazione delle date nei palazzetti previsti per ottobre (27 ottobre a Milano e 30 ottobre a Roma). La loro storia, però, si inserisce in un lungo filone di amori nati e finiti sotto i riflettori.
L'archetipo italiano, la coppia per antonomasia, è senza dubbio quella formata da Al Bano e Romina Power. Hanno trasformato la loro favola d'amore e la successiva, dolorosa rottura in un vero e proprio romanzo popolare musicale, cantando la felicità e poi il rimpianto. La loro emozionante reunion sul palco dell'Ariston nel 2015, a quasi vent'anni dalla separazione, è stata la chiusura di un cerchio.
E se si parla di intrecci sentimentali e professionali, è impossibile non pensare ai Ricchi e Poveri. Forse non tutti sanno che, prima di diventare una delle formazioni più celebri d'Italia, due dei suoi membri originali erano una coppia. Angela 'la castana' e Angelo 'il biondo' hanno vissuto un'intensa storia d'amore negli anni '60 e '70. La loro relazione finì, ma la loro collaborazione professionale ha continuato a sfornare grande successi. Un caso che, a livello internazionale, richiama quasi d'obbligo quello degli Abba. Il motore creativo del quartetto svedese era formato da due coppie sposate: Agnetha Fältskog e Björn Ulvaeus, e Benny Andersson e Anni-Frid 'Frida' Lyngstad. I loro primi successi erano luminosi e gioiosi, l'istantanea di una felicità perfetta. Ma quando, con il passare degli anni, entrambe le coppie divorziarono, la loro musica cambiò pelle. Divenne più malinconica, ispirando capolavori come 'The Winner Takes It All' che racconta la triste esperienza di un divorzio. Poco dopo, la band si sciolse, incapace di sostenere il peso di quella crepa emotiva.
Insomma, condividere il palco e anche le mura di casa è un'alchimia delicata, un equilibrio fragile che non tutti riescono a mantenere. Ma c'è anche chi resiste e trasforma il legame in una fortezza. È il caso dei Jalisse: Alessandra Drusian e Fabio Ricci stanno insieme da quando si sono conosciuti nel 1990. Hanno formato il duo nel 1994, si sono sposati nel 1999 e non si sono più lasciati. La loro vittoria al Festival di Sanremo nel 1997 con 'Fiumi di parole' è diventata iconica ma la loro unione è la vera, duratura vittoria.

(Adnkronos) - "Uno spettacolo orribile dal punto di vista professionale e umano. Massimo Lovati ha buttato fango su Yara Gambirasio, una ragazzina che non si può difendere da parole ignobili; ha parlato senza conoscere nessun atto del processo sull'omicidio di Brembate e non ha mostrato rispetto né per l'essere umano Massimo Bossetti, né per la giustizia pensando che sia uno show dove sparare sempre più alto, o meglio più in basso". Claudio Salvagni, legale dell'uomo condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, è "disgustato" dalle ultime dichiarazioni del collega Lovati che - in un colloquio con Fabrizio Corona - "è andato oltre ogni limite, anche quello del ridicolo".
Lovati, difensore di Andrea Sempio indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi uccisa a Garlasco, ha contestato la difesa di Salvagni. "Io gli dicevo: io Bossetti sono l'amante di Yara Gambirasio. Ci trovavamo tutte le settimane e scop...come due scim...ecco perché c'è il mio Dna. Condannatemi per violenza sessuale con minorenne consenziente, non per omicidio, io non l'ho uccisa. Basta, vincevi il processo", le frasi catturate da 'Falsissimo'.
"Sono dichiarazioni - dice Salvagni all'Adnkronos - che mostrano zero rispetto, sono orribili per Yara e la sua famiglia, ma lo sono anche per Bossetti che ha il diritto di gridare la propria innocenza. Sono imbarazzanti per un avvocato che riduce il suo ruolo a show, senza neppure rendersi conto di venire strumentalizzato e ridicolizzato. Quello che ho visto non fa onore alla categoria. Non infierisco su una persona anziana, ma di fronte alla sua insipienza umana e professionale credo che sia arrivato il momento che Andrea Sempio si trovi chi davvero lavori alla sua difesa e non pensi a dare spettacolo".
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(Adnkronos) - "Io e Romina come i Coma_Cose? Non abbiamo nulla in comune, abbiamo due stili musicali e due storie professionali completamente diversi. Chi ha inventato questa similitudine cercava un titolo ad effetto''. Così Al Bano Carrisi all'Adnkronos, commentando l'annuncio della separazione sentimentale e artistica dei Coma_Cose.
Il Leone di Cellino, che ora si trova in vacanza con i nipotini a Zagabria, svela anche un particolare inedito che riguarda la partecipazione dei Coma_Cose allo scorso Festival di Sanremo. Il cantante racconta che quando si è trattato di scegliere la cover e il duetto dei Coma_Cose per la serata del venerdì, il maestro Enrico Melozzi, che ha guidato l'orchestra sanremese per Fausto e California durante il Festival, aveva contattato Al Bano per sondare la possibilità di una sua partecipazione accanto ai due. Ma Al Bano rifiutò e infatti i Coma_Cose cantarono 'L'estate sta finendo insieme a Johnson Righeira. ''Non me la sono sentita - spiega Al Bano - non solo perché abbiamo generi musicali e storie completamente diversi ma anche perché, siccome Carlo Conti non mi aveva voluto in gara, non mi andava di rientrare all'Ariston dalla finestra. Con i Coma_Cose - aggiunge Al Bano - siamo agli antipodi, non solo nel canto ma anche nel look e nello stile di vita". "Questo non significa - tiene a precisare - che io e Romina siamo migliori di loro ma semplicemente che non trovo similitudini tra noi e loro'', conclude. (di Alisa Toaff)
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(Adnkronos) - I farmaci equivalenti rappresentano la spina dorsale delle terapie croniche e un presidio di salute pubblica che lo Stato ha il dovere di tutelare. E' il messaggio che emerge dal decimo rapporto dell'Osservatorio Egualia-Nomisma, presentato oggi a Roma, che lancia un appello: "Senza misure di tutela e una chiara agenda industriale, la crisi rischia di diventare irreversibile".
Uno de punti deboli del comparto - evidenzia il report - sta nella dipendenza dall'estero per i principi attivi. "Il Vecchio continente acquista all'estero il 48% dei principi attivi, il 60% degli intermedi e l'85% delle materie prime regolamentate. Un'architettura produttiva che amplifica i rischi di interruzione delle forniture, rendendo urgente una politica industriale europea per i farmaci critici essenziali", ha spiegato Lucio Poma, capo economista di Nomisma, illustrando il rapporto.
Il comparto dei farmaci equivalenti in Italia raggruppa 102 imprese per un totale 10.900 addetti diretti, per un valore della produzione che ha toccato i 6,4 miliardi e 1,6 miliardi di valore aggiunto diretto generato. Tuttavia, l'aumento dei costi di produzione (+32% tra il 2019 e il 2023, +9,5% solo nell'ultimo anno), trainato dal rincaro delle materie prime (+40,6% sul periodo), ha eroso i margini, mettendo sotto pressione la redditività di un settore che opera già con prezzi regolati e fermi da anni. Parallelamente cresce il rischio di concentrazione: il 46% dei medicinali equivalenti critici è oggi fornito da solo 1 o 2 produttori, con casi in cui resta un unico fornitore per principio attivo. Un sistema così fragile espone a carenze diffuse e prolungate.
L'Europa rappresenta il principale polo mondiale nella produzione di farmaci equivalenti, con un ruolo di leadership consolidato. Il settore ha registrato nel 2023 risultati molto positivi, confermando un andamento in crescita. Il fatturato complessivo delle imprese europee produttrici di farmaci equivalenti ha superato nel 2023 i 20 miliardi di euro, con un incremento su base annua superiore al 10%, consolidando il trend favorevole già avviato negli anni precedenti. Italia e Germania si confermano ancora una volta i leader assoluti in Europa, riuscendo a generare in combinato oltre il 40% del fatturato totale del settore. Le imprese tedesche, pur meno numerose, registrano volumi economici più elevati grazie a una maggiore concentrazione del mercato. Il modello italiano, invece, si caratterizza per una presenza più diffusa di imprese di dimensione media e piccola, che contribuiscono in modo significativo al tessuto produttivo.
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(Adnkronos) - "Il rapporto di quest'anno ci consegna una fotografia chiara: il comparto degli equivalenti cresce, investe, dà lavoro, ma è schiacciato da regole che ne minano la sostenibilità. Se i prezzi restano fermi, mentre i costi produttivi aumentano a doppia cifra, il rischio è che molte aziende siano costrette ad abbandonare i farmaci essenziali, lasciando i cittadini senza cure di base". Così Stefano Collatina, presidente di Egualia, commenta il rapporto annuale di Osservatorio Nomisma per Egualia 'Il sistema dei farmaci equivalenti in Italia 2025', presentato oggi a Roma e giunto alla decima edizione.
"Non chiediamo sussidi a fondo perduto - ha precisato - ma condizioni economiche e regolatorie eque. Non si tratta solo di investire di più, ma di spendere meglio: prezzi sostenibili, gare multi-aggiudicatarie, basi d'asta realistiche, incentivi alla produzione europea e abolizione del payback sui fuori brevetto o esclusione dal tetto di spesa. Il nostro settore non è un costo, è una risorsa: ogni euro speso per un equivalente libera risorse per innovazione e nuove terapie". Collatina ha poi sottolineato il rischio sistemico per il Ssn: "Se cede l'industria dei fuori brevetto, crolla l'intera impalcatura dell'accesso ai farmaci. Le carenze stanno aumentando e riguardano proprio i farmaci più critici per i pazienti cronici".
Un passaggio centrale è la valorizzazione dell'industria che già opera in Italia. "Oggi il nostro Paese vanta impianti produttivi di altissimo livello. Questa è una risorsa strategica che non possiamo disperdere. Ma se non cambiamo rotta - ha avvertito il presidente di Egualia - i farmaci prodotti in Italia rischiano di non essere più destinati al mercato interno: le aziende smetteranno di investire e progressivamente sceglieranno altri Paesi dove allocare le loro risorse. Sarebbe una perdita irreparabile per il sistema industriale e per la sicurezza nazionale". Infine, un richiamo alla responsabilità politica: "I farmaci equivalenti non sono una commodity. Sono la spina dorsale delle terapie quotidiane per milioni di cittadini. Senza di loro non c'è Ssn sostenibile, non c'è autonomia strategica europea, non c'è equità per i pazienti. E' il momento di passare dalle dichiarazioni ai fatti: il tempo è già scaduto".

(Adnkronos) - Una sola candidatura è finita nel mirino della Commissione parlamentare Antimafia nell’ambito dei consueti controlli svolti dalla stesso organismo parlamentare sulle eventuali violazioni del codice di autoregolamentazione in vista della elezioni regionali che si terranno in Toscana il 12 e il 13 ottobre. E' stata la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, in apertura della seduta odierna, a comunicare l'esito delle verifiche svolte alla ricerca dei cosiddetti 'impresentabili'.
"All'esito delle verifiche svolte dalla Commissione risulta in violazione del codice di autoregolamentazione una candidatura", ha detto Colosimo facendo riferimento alla "candidatura di Roberto Bardelli, candidato al consiglio regionale della Toscana per la lista Lega Salvini Toscana Popolo della famiglia. Nei confronti del predetto candidato il Tribunale di Arezzo ha emesso una sentenza di condanna alla pena di un anno di reclusione per il reato di corruzione per l'esercizio della funzione, commesso in data antecedente al 30 aprile 2016; la difesa del candidato ha proposto appello e la relativa udienza è fissata il 22 dicembre 2025".

(Adnkronos) - Francesca Albanese spiega la fuga da 'In Onda', domenica sera, per presentarsi puntuale sul palco di Tintoria. La relatrice speciale dell'Onu per i territori occupati ha lasciato all'improvviso lo studio della trasmissione di La7. Albanese si è allontanata senza apparente preavviso mentre un altro ospite, Francesco Giubilei, si diceva d'accordo con la posizione della senatrice Liliana Segre sul significato della parola genocidio in relazione al dramma di Gaza.
L'uscita improvvisa di Albanese è stata aspramente criticata anche da esponenti politici. La relatrice speciale, nella serata di domenica, è stata ospite del podcast con Daniele Tinti e Stefano Rapone. La puntata, la numero 273, è online da oggi martedì 7 ottobre. E proprio rispondendo alle canoniche domande iniziali di Rapone ("Come stai? Che hai fatto oggi?"), Albanese torna sull'episodio.
"Sto ancora in piedi, con un po' di pesantezza di cuore ma sto... Ho dormito più di 6 ore dopo una decina di giorni in cui ho dormito 3-4 ore, è stato rifocillante. Poi ho chiamato un'amica, avevo capelli inguardabili. Ha trovato una ragazza che mi ha fatto i capelli e non ha voluto essere pagata. 'E' tutto per te, il mio piccolo contributo a quello che fai', mi ha detto. Poi ho incontrato persone palestinesi che vivono in Italia, ho ricevuto un premio", dice prima di arrivare al capitolo 'In Onda'.
"Poi ho commesso l'errore di andare in un'altra di queste trasmissioni televisive, le solite trappole in cui se non si fa la zuffa non si è contenti. Me ne sono andata, ho detto basta. Erano le 21, avevo detto che alle 21 sarei andata via per venire da voi. In taxi, il tassista ascoltava me e le mie collaboratrici. Mi stavo lamentando di come sia stata presa in contropiede. Il tassista mi ha detto che la gente è con me, non c'era motivo di lamentarmi.. Io non perdo la pazienza facilmente, ma sono morte 65mila persone. Non volete chiamarlo genocidio ma 'pippo'? Va bene...", dice. "Grazie per aver fatto storming out da uno studio televisivo per venir da noi", il ringraziamento di Tinti.
Nel corso della puntata, il tema viene affrontato ulteriormente. "Ho un grandissimo rispetto della senatrice Segre, però in un paese come l'Italia non possiamo continuare a dire che quello che sta accadendo a Gaza non è genocidio perché la senatrice Segre dice che non è un genocidio", dice.
"Quello che costituisce un genocidio non è determinato dall'esperienza personale di uno o dalle emozioni e dei sentimenti personal. Trovo indegno che in questo paese si continui a dire questa cosa e lo dico con profondo rispetto nei confornti della senatrice Segre e di tutti gli altri sopravvissuti all’Olocausto e agli altri genocidii".
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