
(Adnkronos) - "L'organizzazione terroristica di Hamas deve rispettare i suoi impegni con i mediatori e restituire nel quadro dell'attuazione dell'accordo" le salme degli ostaggi deceduti ancora nella Striscia di Gaza. Così l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu nella dichiarazione diffusa via X che conferma appartenere a Ronen Tommy Engel uno dei due corpi consegnati ieri sera da Hamas a Israele. "Non scenderemo a compromessi e non risparmieremo sforzi fino al ritorno di tutti gli ostaggi deceduti, fino all'ultimo", rimarcano.
"Il governo, e tutto l'organico per i dispersi e i rapiti dello Stato di Israele, è determinato, impegnato e lavora senza sosta per il ritorno (in Israele) di tutti i nostri ostaggi deceduti affinché abbiano degna sepoltura nel loro Paese", si legge ancora.
Secondo la ricostruzione delle Idf, Engel, 54 anni, è stato ucciso nel kibbutz di Nir Oz durante l'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele e il suo corpo era stato portato nella Striscia di Gaza. La moglie e le due figlie, ricordano i media israeliani, erano state rapite, per poi essere liberate il mese successivo nell'ambito del primo accordo di tregua.
Leggi tutto: Israele: "Hamas rispetti impegni, no compromessi su restituzione salme ostaggi"

(Adnkronos) - Tre come gli anni di governo, tre come i gradini del podio su cui, da oggi, domenica 19 ottobre, Giorgia Meloni salirà. L'esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d'Italia diventa infatti il terzo più longevo della storia repubblicana, eguagliando i 1.093 giorni del governo Craxi. Un traguardo che, in un Paese capace di esprimere 68 governi in 79 anni, ha il sapore di un piccolo record per Meloni, arrivata a Palazzo Chigi il 22 ottobre 2022 dopo la vittoria alle elezioni politiche di settembre.
Una stabilità, quella conquistata dall'esecutivo, che frutta a Meloni anche una promozione da parte delle agenzie di rating: dopo i pareri positivi di S&P, Moody's e Fitch, anche Dbrs Morningstar ha alzato il rating dell'Italia da BBB ad A con trend stabile. Un riconoscimento che, secondo il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, è il "frutto del lavoro costante di questi tre anni di governo" e che consente all'Italia di tornare "in serie A con grande orgoglio".
Ma la vigilia del traguardo è stata segnata dallo scontro a distanza tra la premier e la sua principale sfidante dell'opposizione, la segretaria del Pd Elly Schlein. Intervenendo al congresso del Pse ad Amsterdam, la leader dem ha parlato di "democrazia a rischio" in Italia, facendo riferimento alla bomba fatta esplodere davanti casa del giornalista Sigfrido Ranucci: "La settimana scorsa, a Firenze, la presidente del Consiglio del mio Paese ha dichiarato che le opposizioni sono peggiori dei terroristi. E nello stesso tempo, in questo clima di odio, voglio esprimere la mia solidarietà a uno dei più noti giornalisti d'inchiesta italiani, Sigfrido Ranucci, perché ieri è stata trovata una bomba davanti a casa sua. La democrazia è a rischio, la libertà di espressione è a rischio quando l'estrema destra è al governo". "Ciò che fanno - ha rincarato Schlein - è alimentare un clima di divisione, polarizzazione e odio. E noi ne paghiamo le conseguenze ogni giorno".
Parole che hanno scatenato l'ira della premier, che in un post pubblicato sui social ha definito l'intervento della segretaria Pd come "puro delirio": "Vergogna, Elly Schlein, che vai in giro per il mondo a diffondere falsità e a gettare ombre inaccettabili sulla Nazione che, da parlamentare della Repubblica italiana e leader di partito, dovresti rappresentare e aiutare", l'affondo di Meloni. La maggioranza fa quadrato subito dopo l'attacco di Schlein. Per Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, la segretaria dem "dovrebbe vergognarsi per aver anche solo insinuato che l'attentato a Ranucci possa essere in qualche modo legato al centrodestra al governo. Siamo tutti increduli di fronte al livello infimo a cui il Pd sta trascinando il dibattito politico. Dovrebbe chiedere scusa". In un tweet, la Lega esprime "assoluta e ferma condanna per l'attentato contro Ranucci" e "assoluta e ferma condanna per le sciocchezze della Schlein".
La stabilità del governo non può che riportare al tema delle riforme istituzionali, a partire da quel premierato - definito da Meloni più volte la "madre di tutte le riforme" - pensato proprio per garantire continuità e stabilità in un Paese notoriamente incline ai cambi di maggioranza. Il disegno di legge è ora alla Camera e, come ha ribadito più volte la premier (anche di recente, ospite di Bruno Vespa), la riforma "va avanti". Ma i tempi per l'approvazione si preannunciano lunghi.
Diverso il discorso per la riforma sulla separazione delle carriere, attesa in Aula al Senato il prossimo 28 ottobre per l'ok definitivo. "Non pervenuta", invece, la legge elettorale: fonti parlamentari di centrodestra raccontano che l'idea resta quella di eliminare i collegi uninominali e creare un sistema ispirato a quello delle regionali, cioè un proporzionale con premio di maggioranza e, come auspicato da Meloni, l'indicazione del nome del candidato premier sulla scheda. Le trattative tra maggioranza e opposizione, però, potranno partire solo dopo la chiusura della stagione delle regionali, "con la speranza che il clima si rassereni..." come commentano le stesse fonti.
Leggi tutto: Meloni sul podio 'eguaglia' Craxi, da oggi il suo è il terzo governo più longevo

(Adnkronos) - La Chiesa oggi, domenica 19 ottobre, avrà sette nuovi santi. Papa Leone - in piazza San Pietro - presiederà la celebrazione eucaristica con il rito di canonizzazione di sette beati che arrivano da continenti, epoche e vocazioni diverse. Li accomuna la fedeltà al Vangelo fino all’estremo. I nuovi santi arrivano da diversi Paesi: dalla Turchia alla Papua Nuova Guinea, da Verona e Pompei fino a Caracas. Il Venezuela avrà i suoi primi due santi.
Bartolo Longo: avvocato pugliese, ha attraversato la stagione dello spiritismo fino alla conversione con la fondazione del Santuario della Madonna del Rosario di Pompei. “Se è vero che chi propaga il Rosario si salva, io mi salverò, perché non lascerò questa terra senza avervi propagato il tuo Rosario”, disse dando vita a una città della carità. Per essere canonizzato, non ha avuto bisogno di un secondo miracolo ricevendo approvazione straordinaria con la dispensa papale. La decisione di farlo santo si basa sulla sua vita come esempio di conversione e santità.
Ignazio Maloyan: nato a Mardin, in Turchia, è stato un arcivescovo armeno cattolico negli anni segnati dal genocidio del popolo. Nel giugno 1915, nel pieno delle deportazioni armene, venne arrestato e torturato con l’accusa di nascondere armi. Gli fu offerta la libertà in cambio della conversione all’islam: rifiutò, affermando di considerare “il sangue versato per la fede il desiderio più dolce del mio cuore”. Prima di morire consacrò un pezzo di pane, distribuendolo ai suoi fedeli come viatico. Il suo martirio avvenne nella festa del Sacro Cuore: il cuore trafitto di Cristo divenne così il sigillo della sua testimonianza.
Peter To Rot: figlio di cattolici della Papua Nuova Guinea, è stato un catechista laico, uomo di profonda fede e coerenza. Quando l’isola fu occupata dai giapponesi e i missionari europei internati, continuò clandestinamente a radunare i fedeli per la preghiera. Si oppose alla legalizzazione della poligamia, difendendo l’indissolubilità del matrimonio cristiano. Arrestato e condannato a due mesi di prigione, fu ucciso con un’iniezione letale nel luglio 1945. “Sono qui per una buona causa: per la mia fede”, confidò alla sorella.
Vincenza Maria Poloni: dopo anni di volontariato presso il Pio Ricovero di Verona, nel 1840 fondò con tre compagne le Sorelle della Misericordia, dedite all’assistenza dei poveri e dei malati. “Dobbiamo essere sante nel servizio dei poveri, che sono i nostri padroni”, la sua filosofia di vita. Morì l’11 novembre 1855.
María Carmen Rendiles Martínez: nata a Caracas priva del braccio sinistro, nella fragilità ha trovato la via per l’unione con Cristo. Entrò nella congregazione francese delle Serve di Gesù del Santissimo Sacramento e quando la comunità diventò istituto secolare, fondò in Venezuela le Serve di Gesù. Ebbe un grave incidente: “Una piccola scheggia della Croce di Cristo, la porto con entusiasmo”.
Maria Troncatti: salesiana di Corteno Golgi (Brescia), fu missionaria tra gli Shuar dell’Amazzonia ecuadoriana. Ribattezzata “madrecita”. Nei villaggi segnati da epidemie e tensioni tra coloni e indigeni, costruì ospedali, scuole e percorsi di formazione. “Uno sguardo al Crocifisso mi dà vita e coraggio per lavorare”, il suo motto. Morì in un incidente aereo nel 1969 mentre partiva per gli esercizi spirituali.
José Gregorio Hernández Cisneros: figura molto amata, venezuelano, fu scienziato, docente universitario e apostolo della carità. Dopo gli studi a Parigi, introdusse in patria la medicina sperimentale; la sua priorità sempre i poveri. Visitava gratuitamente i malati, portando medicine e conforto spirituale. Durante l’epidemia di influenza spagnola del 1918, offrì la propria vita “per la pace del mondo”. Morì investito da un’auto mentre si recava da un bambino ammalato, pronunciando il nome della Vergine. E’ appena uscito un volume di Manuela Tulli che racconta chi era il medico dei poveri.
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(Adnkronos) - L’immunoterapia contro il melanoma è più efficace e con meno effetti collaterali se somministrata al mattino. Questo è uno dei dati emersi dallo studio multicentrico di Fase III 'CheckMate 238', il primo che conferma l’efficacia a 10 anni dell’immunoterapia adiuvante, ovvero somministrata dopo l’intervento nei pazienti con melanoma resecato ad alto rischio. Il lavoro è stato presentato da Paolo Ascierto, professore ordinario di Oncologia all’Università Federico II di Napoli e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, al congresso annuale dell’European Society For Medical Oncology (Esmo), a Berlino. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista 'New England Medical Journal of Medicine'.
“Questi dati rappresentano il follow-up più lungo mai registrato per un immunoterapico somministrato dopo l’intervento chirurgico del melanoma - spiega Ascierto -. Un’analisi successiva post-hoc suggerisce inoltre una potenziale migliore efficacia e tollerabilità dell’immunoterapia somministrata prima delle ore 13, un dato che merita ulteriori valutazioni”. Lo studio ha coinvolto un totale di 906 pazienti con melanoma resecato ad alto rischio, divisi in 2 gruppi: nel primo i pazienti hanno ricevuto il farmaco nivolumab e nel secondo l’ipilimumab. Tutti i pazienti sono stati seguiti per circa 10 anni. “Ebbene, il nivolumab, un inibitore di PD-1, uno dei ‘freni’ che impediscono al sistema immunitario di attaccare il tumore, ha dimostrato un’efficacia superiore e duratura rispetto alla monoterapia con l’ipilimumab, sia sulla sopravvivenza libera da recidiva e sia sulla sopravvivenza libera da metastasi a distanza”, riferisce Ascierto.
In particolare, il tasso di sopravvivenza libera da recidiva a 10 anni è stato del 44% per i pazienti trattati con nivolumab, rispetto al 37% per quelli trattati con ipilimumab. Uno scarto simile è stato osservato anche sul fronte della sopravvivenza libera da metastasi a distanza: 54% nel gruppo nivolumab in confronto al 48% nel gruppo ipilimumab. Più simili i tassi di sopravvivenza globale a 10 anni, pari al 69% con nivolumab e al 65% con ipilimumab. “Differenze lievi, ma comunque significative, sono state nuovamente riscontrate nella sopravvivenza libera da progressione alla seconda linea di terapia: l’analisi mostra la superiorità di nivolumab, con tassi a 10 anni del 55%, rispetto al 47% per l'ipilimumab”, sottolinea Ascierto.
In un’analisi separata sulla stessa coorte di pazienti, i ricercatori hanno fatto una scoperta sorprendente. I pazienti a cui l’immunoterapia è stata somministrata al mattino, precisamente prima delle ore 13, la sopravvivenza libera da recidiva a 10 anni è risultata del 44% contro il 38% di chi l'ha ricevuta di pomeriggio. “Ancora più ampio è lo scarto tra i pazienti a cui è stato somministrato solo l'ipilimumab: 43% di sopravvivenza libera da recidiva di mattina contro il 34% - precisa Ascierto -. Inoltre, i dati indicano una frequenza numericamente più alta di eventi avversi correlati al trattamento con la somministrazione pomeridiana rispetto a quella mattutina per entrambi i farmaci. E’ dunque evidente che il ritmo circadiano influenza l’efficacia e la tollerabilità dell’immunoterapia, un filone di ricerca che merita di essere approfondito”.
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(Adnkronos) - Il Milan torna in campo. Oggi, domenica 19 ottobre, i rossoneri ospitano la Fiorentina a San Siro nel posticipo della settima giornata di Serie A. Il Diavolo è chiamato a confermare un grande avvio di stagione (la squadra di Allegri è al momento quarta con 13 punti, ma con un successo può volare in testa), mentre i viola hanno l'obbligo di fare punti vista la pessima classifica (squadra al terzultimo posto con 3 punti). Ecco orario, probabili formazioni e dove vedere Milan-Fiorentina in tv e streaming.
Ecco le probabili formazioni di Milan-Fiorentina, in campo stasera alle 20:45:
Milan (3-5-2) Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Saelemaekers, Ricci, Modric, Fofana, Bartesaghi; Loftus-Cheek, Leao. All. Allegri
Fiorentina (3-5-2) De Gea; Pongracic, Marì, Ranieri; Dodò, Mandragora, Nicolussi Caviglia, Fazzini, Gosens; Piccoli, Gudmundsson. All. Pioli
Milan-Fiorentina sarà visibile in esclusiva su Dazn, ma anche su Sky per gli abbonati con Zona Dazn (canale 214). Partita visibile anche in streaming sull'app di Dazn.
Leggi tutto: Milan-Fiorentina: orario, probabili formazioni e dove vederla

(Adnkronos) - Big match in Serie A. Oggi, domenica 19 ottobre, alla New Balance Arena di Bergamo l'Atalanta ospita la Lazio - in diretta tv e streaming - nella settima giornata di campionato. La squadra di Juric è reduce dal pareggio interno contro il Como per 1-1 e si trova al sesto posto in classifica con 10 punti. Quella di Sarri invece ha pareggiato per 3-3 nell'ultimo turno all'Olimpico contro il Torino, riuscendo a recuperare il risultato in pieno recupero grazie al rigore trasformato da Cataldi, e occupa la tredicesima posizione a quota sette.
La sfida tra Atalanta e Lazio è in programma oggi, domenica 19 ottobre, alle ore 18. Ecco le probabili formazioni:
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Ahanor; Zappacosta, Ederson, de Roon, Zalewski; De Ketelaere, Sulemana; Krstovic. All. Juric
Lazio (4-3-3): Provedel; Hysaj, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Cataldi, Basic; Cancellieri, Dia, Pedro. All. Sarri
Atalanta-Lazio sarà trasmessa in diretta televisiva da Dazn, visibile tramite smart tv, ma anche dai canali SkySport. Il match si potrà seguire in streaming sull'app SkyGo, su NOW e sulla piattaforma web di Dazn.
Leggi tutto: Atalanta-Lazio: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

(Adnkronos) - Nuovo appuntamento con 'Da noi… a Ruota Libera', il programma condotto da Francesca Fialdini, in onda oggi, domenica 19 ottobre, alle 17.20 su Rai 1.
Come sempre, al centro del programma, le interviste di Francesca Fialdini ai protagonisti più attuali del mondo dello spettacolo e i racconti di storie vere, forti ed esemplari di persone comuni che hanno saputo dare una svolta alla loro vita. Ospiti della puntata, Elisa Isoardi, protagonista del sabato pomeriggio di Rai 1 con 'Bar Centrale', il suo nuovo programma alla scoperta della provincia italiana.
E poi i 'colleghi' di Francesca Fialdini, Nancy Brilli e il suo compagno di ballo Carlo Aloia direttamente da 'Ballando con le stelle'. Claudio Gioè, che torna a vestire i panni di Saverio Lamanna in 'Màkari', la serie di successo di Rai 1, tratta dai gialli di Gaetano Savatteri. Infine, Hélène Ehret, classe 1934, alsaziana d’origine e bergamasca d’adozione, che ha dedicato la sua vita agli orfani indiani e, con la sua associazione, ha fatto adottare quasi 10 mila bambini.
Leggi tutto: Da noi... a ruota libera, ospiti e anticipazioni oggi domenica 19 ottobre

(Adnkronos) - Verissimo torna oggi, domenica 19 ottobre, con il secondo appuntamento del weekend, in onda alle 16.00 su Canale 5 con tanti ospiti e interviste inedite.
A Verissimo intensa intervista per Sonia Bruganelli, che il 21 ottobre esordirà come scrittrice con il libro autobiografico dal titolo 'Solo quello che rimane'.
In studio, la vita e la luminosa carriera di un simbolo della musica italiana: Rita Pavone.
Silvia Toffanin ospiterà Stefano Massoli, marito di Laura Santi, la giornalista affetta da una forma molto avanzata di sclerosi multipla che, lo scorso luglio, dopo una lunga battaglia, ha ottenuto il diritto di ricorrere al suicidio medicalmente assistito.
E ancora, intervista-ritratto per la storica Iena Giulio Golia, fresco di pubblicazione di un libro-inchiesta sul caso di Marco Vannini, dal titolo 'L'ultima notte di Marco'.
Per ricordare Eleonora Giorgi, che tra qualche giorno avrebbe festeggiato il compleanno, sarà a Verissimo il figlio Paolo Ciavarro con la moglie Clizia e il loro piccolo Gabriele.
Infine, in studio, Claudio Sterpin, l’amico speciale di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni trovata senza vita il 5 gennaio 2022 a Trieste. Ad oggi, l’unico indagato per la morte della moglie resta il marito Sebastiano Visintin.
Leggi tutto: Verissimo, gli ospiti e le interviste di oggi domenica 19 ottobre

(Adnkronos) - Trasferta di campionato per la Juventus. Il club bianconero sfida oggi, domenica 19 ottobre, il Como - in diretta tv e streaming - nella settima giornata di Serie A. La squadra di Tudor arriva al match del Sinigaglia dopo il pareggio 0-0 contro il Milan e al momento si trova al quinto posto con 12 punti, a pari merito con l'Inter quarta. Quella di Fabregas invece è reduce dall'1-1 di Bergamo contro l'Atalanta e in classifica occupa l'ottavo posto a quota 9.
La sfida tra Como e Juventus è in programma oggi, domenica 19 ottobre, alle ore 12.30. Ecco le probabili formazioni:
Como (4-2-3-1): Butez; Smolcic, Diego Carlos, Ramon, Valle; Caqueret, Perrone, Da Cunha; Vojvoda, Morata, Paz. All. Fabregas
Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Gatti, Rugani, Kelly; Kalulu, Thuram, Locatelli, Cambiaso; Conceicao, Yildiz; Vlahovic. All. Tudor
Como-Juventus sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali Dazn, visibili tramite smart tv. Il match sarà disponibile anche in streaming sulla piattaforma web di Dazn.
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(Adnkronos) - Scintille a Ballando con le stelle tra Selvaggia Lucarelli e Barbara D'Urso. Oggi, sabato 18 ottobre, dopo la performance della conduttrice televisiva, la giornalista l'ha incalzata con un commento che ha provocato una reazione emotiva: "C'erano aspettative enormi su di te. Di una Barbara D'Urso donna di televisione che fa show", "io posso fare intrattenimento se è il mio show, questo non è il mio show e io faccio la concorrente", è stata la replica piccata di D'Urso, che si è presa gli applausi del pubblico.
Ma Lucarelli non si è arresa. "Tu ti stai nascondendo dietro meravigliose coreografie. C'è un problema a livello di show. Tu lo sai benissimo. Tu sei stata la tv per decenni e sei stata anche la più brava nel tuo segmento. Ballate molto bene, però il vero problema è cosa si dirà dopo, che balli bene e fine", ha detto la giornalista suggerendo poi alla conduttrice di parlare di più della sua vita privata.
La miccia però è stata un'altra. "Barbara eri ferma da un anno e mezzo", ha detto Lucarelli, provocando la reazione immediata di D'Urso: "In realtà erano due anni, e poi io ero ferma ingiustamente. So che in questo ambiente si può stare fermi a lungo ma dipende dalle motivazioni". "Non sei la piccola fiammiferaia", replica Lucarelli. "Selvaggia tu non puoi sapere cosa è successo due anni fa, professionalmente ed emotivamente. Non so se si dirà mai", ha concluso D'Urso.
Leggi tutto: Ballando, Barbara D'Urso: "Io due anni fa fatta fuori ingiustamente"

(Adnkronos) - Max Verstappen centra il bis ad Austin e dopo il successo nella gara sprint si prende la pole position del Gp delle Americhe di domenica 19 ottobre. Il campione del mondo chiude le qualifiche con il giro veloce (1:32.510) davanti alla McLaren di Lando Norris e alla Ferrari di Charles Leclerc. Quarto George Russell su Mercedes, quinto Lewis Hamilton sull'altra Ferrari. Poi Piastri, Antonelli, Bearman, Sainz e Alonso a chiudere la top ten.
Ecco la griglia di partenza del Gp di Austin di domenica 19 ottobre:
1) Max Verstappen – Red Bull
2) Lando Norris – McLaren
3) Charles Leclerc – Ferrari
4) George Russell – Mercedes
5) Lewis Hamilton – Ferrari
6) Oscar Piastri – McLaren
7) Kimi Antonelli – Mercedes
8) Oliver Bearman – Haas
9) Carlos Sainz – Williams
10) Fernando Alonso – Aston Martin
11) Nico Hulkenberg – Stake F1 Team Kick Sauber
12) Liam Lawson – Racing Bulls
13) Yuki Tsunoda – Red Bull
14) Pierre Gasly – Alpine
15) Franco Colapinto – Alpine
16) Gabriel Bortoleto – Stake F1 Team Kick Sauber
17) Esteban Ocon – Haas
18) Alexander Albon – Williams
19) Isaak Hadjar – Racing Bulls
20) Lance Stroll – Aston Martin (5 posizioni di penalità)

(Adnkronos) - Femminicidi in calo nei primi nove mesi del 2025. A quanto emerge dal report di ottobre della direzione centrale della polizia criminale, diffuso dal Viminale, in particolare, gli omicidi commessi tra il 1 gennaio e il 30 settembre di quest'anno dal partner o da un ex partner scendono a 53 (-4%) rispetto ai 55 dello stesso periodo del 2024, mentre le vittime di genere femminile da 48 passano a 44 (-8%).
In calo anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, sia nel numero di eventi - dai 122 dei primi 9 mesi del 2024 scendono a 98 (-20%) -, sia nel numero delle vittime di genere femminile - da 79 passano a 60 (-24%).
Leggi tutto: Femminicidi, Viminale: "44 nei primi 9 mesi del 2025, in calo dell'8%"

(Adnkronos) - Kiev ceda il pieno controllo del Donetsk. E' la richiesta fatta dal presidente russo Vladimir Putin al presidente americano Donald Trump come condizione per mettere fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Lo hanno rivelato al Washington Post due fonti al corrente dei dettagli del colloquio telefonico avvenuto giovedì tra i due leader.
"La richiesta di Putin sul Donetsk - regione strategica nell'est dell'Ucraina - suggerisce che non sta facendo marcia indietro rispetto alle richieste passate che hanno portato allo stallo nel conflitto, nonostante l'ottimismo di Trump sulla possibilità di raggiungere un accordo", hanno affermato i funzionari, citati dal quotidiano americano.
Le condizioni sarebbero state poste nella telefonata di pochi giorni fa. Trump non ha commentato pubblicamente la richiesta del presidente russo di ottenere l'intero territorio del Donetsk, che non era stata resa nota in precedenza, e non l'ha sostenuta parlando con i giornalisti prima dell'incontro alla Casa Bianca con Volodymyr Zelensky.
Venerdì, Zelensky ha chiesto agli Stati Uniti la fornitura di missili Tomahawk. E Trump, che ha frenato con le ultime dichiarazioni temendo il rischio di un'escalation, secondo il presidente ucraino non ha detto "né no né sì".
Zelensky preferisce mantenere un tono ottimista sulla possibilità che il presidente americano alla fine si decida a inviare i missili richiesti, che servirebbero per colpire la Russia più in profondità. In un'intervista a Nbc news, concessa dopo essere stato ricevuto alla Casa Bianca da Trump, Zelensky ha commentato: "E' positivo che il presidente non abbia detto no, ma per oggi non ha detto sì". "Io penso - ha aggiunto nell'anticipazione dell'intervista che sarà trasmessa integralmente oggi - che Putin abbia paura che gli Stati Uniti ci consegnino i Tomahawk. E io penso che lui abbia davvero paura che noi li usiamo". Il leader ucraino ha ribadito l’importanza dei Tomahawk, affermando che Mosca "ha paura" di questi armamenti a lungo raggio, ma ha riconosciuto che Washington teme un’escalation del conflitto.
La possibile svolta sul conflitto è legata al prossimo incontro tra Trump e Putin che si terrà a Budapest. Il summit andrà in scena in un paese dell'Ue e, allo stesso tempo, a casa di Viktor Orban, leader europeo più vicino a Putin.
"Perché da noi? Da ieri in molti nel mondo si chiedono e avanzano ipotesi sulle ragioni per cui l'Ungheria è stata scelta come luogo dell'incontro fra il presidente russo e americano. La risposta è semplice: siamo gli unici rimasti in Europa a percorrere ancora la strada della pace", ha detto il consigliere di Orban, Zoltan Kovacs. "Non abbiamo mai dato lezioni a nessuno, né quando erano al governo, né quando erano all'opposizione. Non abbiamo mai chiuso i canali del dialogo. E' difficile convincere qualcuno di qualsiasi cosa se non gli parli", ha aggiunto.
E ancora: "Da anni siamo dalla parte della pace in modo deciso e coerente. Abbiamo scelto la cooperazione invece del confronto, il rispetto reciproco invece della stigma, questo è il percorso della pace. Oggi l'Ungheria è l'unico Paese in Europa in cui c'è una reale possibilità che i colloqui fra Usa e Russia possano infine portare la pace e dove forse le prospettive europee possono ancora essere tenute in conto. Bruxelles può esserci isolata, ma noi continuiamo a negoziare", ha aggiunto.
Leggi tutto: Ucraina, la richiesta di Putin a Trump: "Kiev ceda il Donetsk"

(Adnkronos) - Selvaggia Lucarelli punge Fabio Fognini. La giornalista ha commentato la performance dell'ex tennista a Ballando con le stelle, nel corso della puntata di questa sera sabato 18 ottobre, facendo un paragone che non è passato inosservato.
"Hai ballato molto bene, ma io non mi fido di te perché non so su quale piano stiamo giocando", ha esordito la giornalista. Poi, ha incalzato: "Secondo me il tuo nemico al momento è la mancanza di costanza, hai giocato dei set molto diversi uno dall'altro: hai ballato male, così così, benino, e ora molto bene. Devi ancora decidere che giocatore sarai qua dentro", ha continuato Lucarelli.
Poi, la stoccata: "Devi decidere se vuoi essere Sinner o Fantozzi che gioca nella nebbia". Fognini ha replicato prima con una smorfia piuttosto eloquente mostrando di non aver apprezzato particolarmente il commento, poi ha detto: "Il campo da tennis è ancora prenotato, voglio vedere la tua reazione alla prima lezione o alla decima. È normale che devo ancora migliorare".
Leggi tutto: Ballando, Lucarelli provoca Fognini: "Vuoi essere Sinner o Fantozzi?"

(Adnkronos) - "Un grandissimo abbraccio a Sigfrido Ranucci", così Milly Carlucci ha espresso la sua solidarietà al giornalista e conduttore di Report in seguito all'attentato di giovedì sera, 16 ottobre, quando l'esplosione di una bomba ha distrutto la sua auto e quella di sua figlia davanti alla casa appena fuori Roma dove Ranucci abita con la famiglia.
"A nome di tutto il gruppo di Ballando con le stelle, vogliamo dedicare un grandissimo abbraccio a Sigfrido Ranucci, alla sua famiglia e anche alla famiglia di Report", ha detto Milly Carlucci, tra gli applausi del pubblico in studio.
Leggi tutto: Ballando con le stelle, Carlucci: "Un grandissimo abbraccio a Ranucci"

(Adnkronos) - "Mi ha passato lei la passione per la danza", così Simone Di Pasquale ha annunciato a Ballando con le stelle la morte della sua mamma. Il ballerino, partner di ballo de La Signora Coriandoli, dopo la performance di questa sera, sabato 18 ottobre, ha ricordato la madre.
Dopo i voti della giuria, Milly Carlucci ha fermato il maestro di danza prima di congedarlo: "Stasera gli devo moltissimo, un grazie enorme per il coraggio e la forza che ha avuto nell'essere qui visto che lui ha avuto un grandissimo lutto, ha perso la mamma l'altro ieri. Grazie Simone", ha detto la conduttrice televisiva.
"Grazie a voi, che mi avete dato la possibilità di scegliere - ha replicato commosso Di Pasquale - anche di non essere qui. Ma io ho deciso di esserci. L'ho salutata stamattina. Però noi ci portiamo sempre dietro i nostri cari, con le nostre caratteristiche. Lei è stata sempre una grande lavoratrice, una donna di grande coraggio e tenacia e mi ha trasmesso l'amore per il ballo e quindi non potevo mancare", queste le parole del ballerino.
Leggi tutto: Ballando, Simone Di Pasquale: "Ho salutato mamma per l'ultima volta"

(Adnkronos) - "Mi ha passato lei la passione per la danza", così Simone Di Pasquale ha annunciato a Ballando con le stelle la morte della sua mamma. Il ballerino, partner di ballo de La Signora Coriandoli, dopo la performance di questa sera, sabato 18 ottobre, ha ricordato la madre.
Dopo i voti della giuria, Milly Carlucci ha fermato il maestro di danza prima di congedarlo: "Stasera gli devo moltissimo, un grazie enorme per il coraggio e la forza che ha avuto nell'essere qui visto che lui ha avuto un grandissimo lutto, ha perso la mamma l'altro ieri. Grazie Simone", ha detto la conduttrice televisiva.
"Grazie a voi, che mi avete dato la possibilità di scegliere - ha replicato commosso Di Pasquale - anche di non essere qui. Ma io ho deciso di esserci. L'ho salutata stamattina. Però noi ci portiamo sempre dietro i nostri cari, con le nostre caratteristiche. Lei è stata sempre una grande lavoratrice, una donna di grande coraggio e tenacia e mi ha trasmesso l'amore per il ballo e quindi non potevo mancare", queste le parole del ballerino.
Leggi tutto: Ballando, Simone Di Pasquale: "Oggi ho salutato mamma per l'ultima volta"

(Adnkronos) - Donald Trump non fornisce i missili Tomahawk all'Ucraina. La guerra, però, rimarrà un rebus irrisolto per la Russia. Vladimir Putin sta pagando costi altissimi per progressi ridotti sul campo di battaglia e la vittoria 'classica' appare una chimera: per conquistare l'Ucraina, servirebbe un secolo.
E' il quadro che elabora The Economist sulla base di una approfondita analisi, che sembra offrire una base solida all'ultimo messaggio inviato da Trump a Putin e al presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Fermatevi lì dove siete".
Il presidente degli Stati Uniti invoca il congelamento della linea del fronte, con lo stop alle ostilità. E' possibile che il tema sia stato affrontato e condiviso nella telefonata di giovedì con Putin. Venerdì, alla Casa Bianca, Zelensky ha fissato come priorità il 'cessate il fuoco': una dichiarazione interpretabile come un 'sì' al messaggio di Trump.
Lo stop arriverebbe in un quadro delineato e, secondo The Economist, quasi cristallizzato mentre l'offensiva estiva della Russia si va esaurendo. Il terzo 'attacco estivo' di Mosca ha prodotto risultati ridotti se paragonati alle perdite. "A meno di cambiamenti drastici, Vladimir Putin non sarà in grado di vincere la guerra sul campo di battaglia", sentenzia The Economist.
Da gennaio 2025 fino al 13 ottobre, le perdite russe ammontano a 984.000-1.438.000 vittime, con un numero di morti variabile tra 190.000 e 480.000. A questi ritmi, la disponibilità di uomini diventerebbe un problema maggiore per la Russia che per l'Ucraina.
Da quando le linee del fronte si sono stabilizzate dopo la fine della prima controffensiva ucraina nell'ottobre 2022, si sono verificate variazioni minime. Nessuna grande città ha cambiato 'padrone'. Se la Russia avanzasse al ritmo degli ultimi 30 giorni, la conquista di ciò che resta delle quattro regioni che Putin già rivendica – Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia – verrebbe completata nel 2030. E per occupare tutta l'Ucraina, la Russia avrebbe bisogno di altri 103 anni di guerra.
Le analisi non escludono cambiamenti repentini, che però vengono considerati estremamente improbabili. Il collasso delle linee difensive dell'Ucraina non è una prospettiva realistica: Kiev dispone di droni e armi a lungo raggio sufficienti per arginare le spallate russe. Mosca può avanzare, a costi altissimi, ma non potrebbe consolidare i progressi.
The Economist accende i riflettori anche sul prezzo che Putin paga in termini di mezzi. Oryx, un sito olandese di intelligence open source, fa riferimento alla perdita di 12.541 carri armati e veicoli corazzati da combattimento; 2.674 sistemi di artiglieria e missili; 166 aerei e 164 elicotteri. I numeri sono approssimati per difetto. A questo bilancio va aggiunto l'effetto dell'attacco ucraino contro aeroporti russi e altri obiettivi a giugno, con un'azione compiuta con droni nascosti in camion: si ritiene che sia andato distrutto forse un sesto della flotta di bombardieri strategici russi. I velivoli possono essere rimpiazzati, ma non a basso costo e non in tempi rapidi.
Infine, il 'fattore economia'. L'Ucraina ha avviato la produzione di missili e droni relativamente economici. Se le linee del fronte rimangono stabili in una guerra 'di installazioni', osserva The Economist, non è più così ovvio che la Russia abbia il sopravvento. L'economia della Russia è più grande di quella ucraina, ma non regge il confronto rispetto a quella degli alleati dell'Ucraina: "Se il sostegno occidentale all'Ucraina dovesse reggere, la guerra potrebbe protrarsi a caro prezzo per la Russia".
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(Adnkronos) - "Vorrei giocare così bene sempre, ovunque. È sempre bello condividere il campo con Carlos e vedere tutta la sua squadra, avete fatto un lavoro incredibile per tutta la stagione. Lavorate duramente, vincendo titoli. Grazie per avermene lasciato uno". Jannik Sinner sorride e scherza dopo la finale del Six Kings Slam vinta contro Carlos Alcaraz oggi sabato 18 ottobre.
Il fuoriclasse azzurro ha dominato il match contro lo spagnolo, portando a casa un premio complessivo di 6 milioni di dollari e i complimenti dell'avversario: "Quando Jannik gioca a questo livello - ha detto il numero uno del tennis mondiale - a volte sembra che stia giocando a ping pong, non è divertente essere dall'altra parte della rete. Mi motiva a tornare in allenamento, dare il 100% e migliorare". La sfida continua. Prossima tappa? Torino, Atp Finals.
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