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Spazio, telescopio James Webb osserva per la prima volta nubi di sabbia su esopianeti

10 Giugno 2025
Spazio, telescopio James Webb osserva per la prima volta nubi di sabbia su esopianeti

(Adnkronos) - Spesso si invoca l’enorme numero di granelli di sabbia che coprono le spiagge del nostro pianeta per provare a immaginare l’altrettanto vasta moltitudine di stelle che popolano l’universo. E se qualcuno dei pianeti intorno a queste stelle fosse coperto – o circondato – di sabbia? È l’interessante scenario che emerge da un nuovo studio basato sulle osservazioni di due pianeti extrasolari realizzate con il telescopio spaziale James Webb (JWST), i cui risultati sono stati pubblicati oggi sulla rivista Nature. 

I pianeti in questione orbitano attorno alla stella YSES-1, un giovane sole con un’età di appena 16,7 milioni di anni, che si trova a circa 300 anni luce dal nostro Sistema solare. Osservando direttamente la luce di questi esopianeti, un gruppo di ricerca internazionale guidato dall’astrofisica Kielan Hoch dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, negli Stati Uniti, ha scoperto che l’atmosfera di uno dei due pianeti contiene nubi di silicati, composte da minerali che le conferiscono un colore rossiccio. L’altro pianeta del sistema, invece, appare circondato da un disco circumplanetario, anch’esso formato da silicati, dal quale potrebbero in futuro prendere forma corpi più piccoli, come ad esempio delle lune. 

La scoperta, che sarà presentata oggi durante il 246° meeting dell’American Astronomical Society in corso ad Anchorage, in Alaska, offre nuove prospettive sulle fasi iniziali della formazione dei sistemi planetari come il nostro, fornendo a ricercatrici e ricercatori l’opportunità di studiare in tempo quasi reale come nasce e si evolve un pianeta simile a Giove.“Osservare le nubi di silicati, che sono praticamente delle nuvole di sabbia, nelle atmosfere dei pianeti extrasolari è importante perché ci aiuta a capire meglio come funzionano i processi atmosferici e come si formano i pianeti, un tema ancora in discussione poiché non c’è accordo sui diversi modelli”, spiega la coautrice Valentina D’Orazi, ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Università di Roma Tor Vergata, attualmente visiting research scholar all’Università del Texas a Austin nell’ambito del programma Fulbright. “La scoperta di queste nuvole di sabbia, che restano in alto grazie a un ciclo di sublimazione e condensazione simile a quello dell’acqua sulla Terra, ci svela meccanismi complessi di trasporto e formazione nell’atmosfera. Questo ci permette di migliorare i nostri modelli sui processi climatici e chimici in ambienti molto diversi da quelli del Sistema solare, ampliando così la nostra conoscenza di questi sistemi”. 

Si tratta di due pianeti giganti gassosi, con masse pari a 14 volte quella di Giove per YSES-1 c e a 6 volte quella di Giove per YSES-1 b. Entrambi i pianeti si trovano molto lontano dalla loro stella, a distanze circa 5 e 10 volte superiori rispetto alla distanza tra il Sole e Nettuno, il pianeta più esterno del Sistema solare. È proprio la loro orbita molto estesa che ha permesso al team di osservare i due pianeti con JWST attraverso la tecnica dell’imaging diretto, la cui applicazione è ancora oggi limitata a un piccolo numero di pianeti con caratteristiche molto particolari. Lo studio dimostra la capacità del potente telescopio spaziale di fornire dati spettrali di alta qualità per esopianeti osservati attraverso questa tecnica, aprendo nuove strade per lo studio delle atmosfere e degli ambienti circumstellari. 

La presenza di nubi di silicati nelle atmosfere degli esopianeti era già stata prevista teoricamente e dedotta indirettamente da osservazioni precedenti, ma questa ricerca fornisce la prima osservazione diretta e spettroscopica di nubi di silicati in un esopianeta specifico, YSES-1 c. Questo permette di comprendere meglio la composizione atmosferica di un giovane gigante gassoso, confermando la presenza di nuvole di silicati ad alta quota, contenenti pirosseno ricco di ferro oppure una combinazione di bridgmanite (MgSiO3) e forsterite (Mg2SiO4). 

Per quanto riguarda il pianeta gemello YSES-1 b, questo lavoro presenta la prima rilevazione di emissione di silicati da un disco circumplanetario, una specie di “mini-Sistema solare” in formazione. Solo due simili dischi circumplanetari sono stati osservati in precedenza, e la nuova ricerca fornisce informazioni dirette sulla composizione e sui processi fisici in questi ambienti: la presenza di granelli di olivina con dimensioni inferiori al micron, infatti, suggerisce un meccanismo di formazione attraverso collisioni di piccoli corpi, detti planetesimi, all’interno del disco. “Studiando questi pianeti riusciamo a capire meglio come si formano i pianeti in generale, un po' come sbirciare nel passato del nostro Sistema solare”, conclude D’Orazi. “I risultati supportano l'idea che la composizione delle nubi negli esopianeti giovani e i dischi circumplanetari svolgano un ruolo cruciale nel determinare la composizione chimica atmosferica. Inoltre, questo studio sottolinea la necessità di modelli atmosferici dettagliati per interpretare i dati osservativi di alta qualità ottenuti con telescopi come JWST”. 

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Il ruolo legno italiano in transizione ecologica, tavola rotonda con Afi e Assolegno

10 Giugno 2025
Il ruolo legno italiano in transizione ecologica, tavola rotonda con Afi e Assolegno

(Adnkronos) - 'Biodiversità e sostenibilità: il ruolo del legno italiano nella transizione ecologica'. E' il tema del convegno organizzato dall’Associazione Forestale Italiana (Afi) venerdì 13 giugno alle ore 14.30 al Centro Congressi Rospigliosi Quirinale - con il patrocinio fra gli altri, di FederlegnoArredo - in occasione della 'Giornata del Bosco' ideata 13 anni fa da Afi. 

L’iniziativa rappresenta un'occasione per riflettere sull’importanza delle foreste e del patrimonio legnoso nazionale alla luce delle strategie europee del Green Deal e del Clean Deal per la decarbonizzazione e lo sviluppo di una bioeconomia circolare che sappia valorizzare e difendere anche i grandi valori sociali, economici, ambientali e culturali che derivano dal bosco e dal legno. 

"Integrare la tutela della biodiversità con l’innovazione nel settore edilizio, promuovendo l’uso del legno italiano come soluzione chiave per la decarbonizzazione e lo sviluppo di un modello di bioeconomia circolare, è un obiettivo su cui dobbiamo lavorare in maniera costante e condivisa. E l'iniziativa di venerdì -spiega Claudio Giust, presidente di Assolegno- ha proprio questo scopo. Il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, oltre a essere motivo di orgoglio, è un grande stimolo a proseguire il nostro lavoro a fianco delle istituzioni con le quali condividiamo l'idea che l'uso del legno italiano possa essere una soluzione strategica proprio per la transizione ecologica e la decarbonizzazione delle costruzioni".  

"Il nostro auspicio - conclude Giust - è che finalmente si possa invertire la rotta per il nostro Paese che, pur stando seduto su una miniera verde quale è la superficie boschiva che copre il 40% di quella nazionale, continua a importare legname dalla vicina Austria, perdendo in competitività”. 

Cuore della giornata la tavola rotonda, che vedrà confrontarsi voci autorevoli del mondo accademico, della finanza etica, della ricerca e delle istituzioni che affronteranno temi quali la Strategia Nazionale Biodiversità 2030, il contributo del carbonio biogenico alla neutralità climatica, il valore del legno italiano nella filiera corta e il ruolo delle foreste nella costruzione di un’economia più verde, etica e resiliente. 

Tra i partecipanti: Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, Emanuela Romagnoli (Università della Tuscia), Alessandra Stefani, presidente Cluster Italia Foresta-legno; Massimo Fragiacomo (professore ordinario di tecnica delle costruzioni all’università dell’Aquila), Nicolò Giordano (comando dei carabinieri forestali de L’Aquila), Claudio Scrocca (dottore commercialista esperto di finanza etica) e Claudio Garrone (dottore forestale). A moderare i lavori Ugo Terzi, direttore generale di Afi e responsabile Assolegno di FederlegnoArredo. 

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Plasma e nuove terapie: esperti a confronto sul futuro del biofarmaceutico

10 Giugno 2025
Plasma e nuove terapie: esperti a confronto sul futuro del biofarmaceutico

(Adnkronos) - L'accesso tempestivo alle terapie, il ruolo chiave dei plasmaderivati, l'impatto della digitalizzazione e dell'intelligenza artificiale nei modelli di cura, la costruzione di partnership efficaci e le nuove frontiere della ricerca nelle malattie rare e ultra-rare. Sono i contenitori dell'evento 'Science meets Humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie', che si è svolto oggi pomeriggio presso il Talent Garden di Milano. Promossa da Kedrion Biopharma, azienda specializzata nella produzione di farmaci plasmaderivati per malattie gravi, rare e ultra-rare, con il patrocinio gratuito della Sif, Società italiana di farmacologia, e come partner tecnico Rud Pedersen - Public Affairs, l'iniziativa ha riunito rappresentanti delle istituzioni, della comunità scientifica e accademica, e delle associazioni di pazienti per favorire un confronto aperto e concreto sulle principali opportunità e sfide rappresentate da una filiera complessa come quella biofarmaceutica, a fronte del crescente impiego di sostanze di origine umana, tra cui il plasma. 

Dopo i saluti istituzionali a cura di Emanuele Monti, presidente IX Commissione permanente del Consiglio regionale della Lombardia, e Lisa Noja, consigliere regionale, ha aperto i lavori Ugo Di Francesco, Ceo di Kedrion Biopharma. Due le tavole rotonde dedicate ai temi cruciali per il comparto. Nella prima si è trattato di 'Biofarmaci e plasmaderivati: la strada per un accesso equo all'innovazione', nella seconda di 'Malattie rare e ultra-rare: quale partnership tra imprese, istituzioni e pazienti'. Durante l'incontro - informa una nota - è stato evidenziato anche il potenziale trasformativo delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale, strumenti sempre più centrali per rendere i modelli di cura più personalizzati, efficienti e sostenibili. Inoltre, è stata sottolineata l'importanza di rafforzare la collaborazione tra mondo scientifico e istituzioni, per garantire un accesso tempestivo e duraturo alle terapie, contribuendo così a un sistema salute più inclusivo e orientato al futuro. 

"Viviamo un'epoca di straordinarie innovazioni scientifiche - ha osservato Di Francesco - ma anche di crescenti incertezze: instabilità geopolitica, conflitti, tensioni economiche globali. In questo scenario il settore biofarmaceutico ha un ruolo strategico, non solo per il valore economico che genera, ma soprattutto per la sua missione: rispondere a bisogni medici ancora insoddisfatti. Le sostanze di origine umana, come il plasma, sono sempre più centrali nello sviluppo di terapie salvavita". 

Come ha evidenziato Gianni Sava, direttore di 'Sif Magazine' e già professore ordinario di Farmacologia all'Università di Trieste, "l'impegno per lo sviluppo di nuovi farmaci derivati dal plasma nel campo delle malattie rare è di primaria importanza per affrontare le sfide legate a questo gruppo di patologie e garantire ai pazienti le migliori opportunità di cura. Nonostante i progressi nella ricerca, molti pazienti devono ancora affrontare difficoltà nell'ottenere diagnosi tempestive e trattamenti adeguati. Questa giornata è stata l'occasione per ribadire il pieno sostegno della Sif nel promuovere il dialogo tra istituzioni, aziende farmaceutiche e comunità scientifica per accelerare la disponibilità di nuove terapie".  

Le malattie rare note "sono circa 10mila e, a oggi, meno di un centinaio dispongono di terapie specifiche - ha spiegato Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttore Osservatorio malattie rare - C'è quindi ancora molto da fare nel campo della ricerca. Tra le terapie disponibili, non poche sono basate su derivati del plasma e sono molti anche i pazienti che hanno bisogno di regolari trasfusioni di sangue. E' quindi evidente come per la comunità delle persone con malattia rara il sangue e il plasma siano un cardine nelle terapie. Occorre dunque da subito che le istituzioni nazionali e regionali, così come la comunità medica e le associazioni pazienti intensifichino il proprio sforzo nell'incentivare la pratica della donazione". Il programma completo e i materiali dell'evento sono disponibili sul sito kedrion.it/science-meets-humanity .  

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Cittadinanza, Tajani: "Avanti su Ius Scholae. Lega contro? Non devo chiedere permesso"

10 Giugno 2025
Tajani - Fotogramma

(Adnkronos) - Il risultato del referendum sulla cittadinanza "ha dimostrato che avevamo ragione: 5 anni sono pochi. Noi diciamo che va concessa a dieci anni di scuola passati con profitto. Così conosci la lingua, la storia, in qualche modo la Costituzione". A dirlo ai cronisti alla Camera è stato oggi il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani.  

"Salvini non è d’accordo? Noi sì. Non è che devo chiedere l’autorizzazione a qualcuno se voglio presentare una legge in Parlamento. La cittadinanza è una cosa seria. Io non do ordini a nessuno ma nemmeno ne prendo da nessuno", continua il vicepremier.  

Tajani ricorda quindi la proposta approvata per restringere il riconoscimento della cittadinanza italiana a discendenti di migranti: "L'abbiamo presentata ed è stata approvata. Noi abbiamo ritirato la cittadinanza a cinque Hezbollah, sappiamo che cosa succede con la concessione della cittadinanza. Meglio la cittadinanza dopo dieci anni di scuola che dopo dieci anni passati a bighellonare nelle stazioni o ai giardinetti".  

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Università, Lum: al via nuova campagna di comunicazione

10 Giugno 2025
Università, Lum: al via nuova campagna di comunicazione

(Adnkronos) - L’università Lum Giuseppe Degennaro presenta 'Pensa al Futuro', la nuova campagna di comunicazione per le iscrizioni 2025-2026, che punta a porre in evidenza il ruolo dell’Ateneo come punto di riferimento per la formazione accademica e professionale, capace di accompagnare gli studenti con rispetto, empatia e visione. In un contesto spesso dominato da messaggi promozionali aggressivi e promesse di risultati immediati, la Lum Giuseppe Degennaro sceglie di valorizzare il momento della scelta, restituendo centralità al pensiero critico, alla riflessione e al progetto individuale. 'Pensa al Futuro' è più di una call to action: è una dichiarazione di intenti. È un invito rivolto ai giovani a fermarsi, ascoltarsi, sognare, valutare – e poi scegliere con consapevolezza. 

“Con questa campagna vogliamo ribadire il valore di una scelta universitaria fatta con consapevolezza, visione e responsabilità. L’università Lum Giuseppe Degennaro si propone come spazio di crescita e confronto, in cui ogni studente è accompagnato nel dare forma concreta al proprio futuro, con il supporto di una comunità accademica attenta, competente e orientata all’innovazione”, ha sottolineato Antonello Garzoni, rettore dell’Università Lum. 

Alla campagna istituzionale si affianca la declinazione dedicata alla School of Management: 'Shape your Future', rivolta a un pubblico già formato e pronto a raffinare le proprie competenze professionali. In questo caso, Lum si propone come guida progettuale: un partner che accompagna lo studente nel passaggio da formazione a trasformazione. Il progetto creativo e strategico è stato sviluppato da Barabino & Partners - parte di Excellera Advisory Group - principale società italiana di comunicazione d’impresa, con il coordinamento operativo di bDigital, la sua digital agency. La campagna prevede un piano media integrato che include canali digitali, social, advertising Atl e installazioni interattive a Bari e in alcune tra le più importanti città pugliesi, con l’obiettivo di attivare un dialogo diretto e immersivo con i potenziali studenti. Nei prossimi mesi, 'Pensa al Futuro' accompagnerà le attività di orientamento e promozione dell’Ateneo, rafforzando il posizionamento della Lum come ecosistema di crescita personale, accademica e professionale, capace di affrontare le sfide del presente e costruire, con metodo, il futuro. 

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Farmaci equivalenti, la Sardegna è fra le regioni che ne consuma di più, ma serve abbattere le barriere culturali ancora esistenti

10 Giugno 2025
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(Adnkronos) - Cagliari, 10 giugno 2025 – Cagliari è la terza tappa della road map ‘Il ruolo sociale del farmaco equivalente – Call to action”, organizzata da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Teva, che ha l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sul ruolo sociale del farmaco equivalente, quale opportunità di cura valida per il cittadino e opportunità di sostenibilità per il nostro Servizio sanitario nazionale. Necessario ampliare la penetrazione del farmaco equivalente nel mercato a brevetto scaduto. Nonostante tutti gli sforzi fatti, a livello nazionale che regionale, il consumo di farmaci equivalenti è ancora molto basso rispetto ai quelli brand. L'Italia in confronto ad altri paesi europei è fra le nazioni che ne fanno minor utilizzo, anche se in media nazionale la Sardegna è fra le regioni che ne consuma di più rispetto a quelle del sud che, anche se meno ricche rispetto a quelle del nord, investono più soldi in farmaci equivalenti.  

 

“I farmaci equivalenti rappresentano un’opportunità irrinunciabile per la sostenibilità del SSN, chiamato sempre più spesso a sostenere l’importante onere associato alle terapie farmacologiche innovative, garantendo al contempo l’efficacia e la sicurezza dei trattamenti farmacologici” ha spiegato Alessandra Mura, Coordinatrice Settore Politiche del Farmaco Regione Sardegna. “Nel contesto italiano, la Sardegna presenta importanti criticità di sostenibilità della spesa farmaceutica. Negli ultimi anni è aumentata la spesa convenzionata, tanto da sforare il tetto del 6,8%, così come è aumentata la spesa per la distribuzione per conto, oltre a quella ospedaliera. La Sardegna presenta consumi e spesa per farmaci equivalenti allineati alla media nazionale, il livello della compartecipazione dei cittadini è tuttavia troppo alto, se si esamina in relazione al reddito pro capite. All’interno del territorio sardo ci sono rilevanti differenze tra la spesa in compartecipazione nelle diverse ASL, di conseguenza in alcuni territori il tema dell’aderenza terapeutica, di per sé rilevante, si pone con maggior forza. I possibili interventi per ampliare l’utilizzo dei farmaci equivalenti sono prevalentemente concentrati su formazione, sensibilizzazione e promozione. Eventi come quello odierno mirano a costruire relazioni e alleanze tra gli stakeholders che mirano ad ottenere un obiettivo comune, rendere l’accesso alle cure democratico e sostenibile”.  

 

“Come Federfarma, esprimo grande soddisfazione per il lavoro costante e capillare che le farmacie stanno svolgendo nel promuovere una corretta informazione sui farmaci equivalenti, spiegando ai pazienti che l’impiego di questi medicinali offre la stessa efficacia e sicurezza dei farmaci di marca, a un prezzo inferiore” ha spiegato Maria Pia Orrù, Presidente Federfarma Cagliari. “Grazie al dialogo diretto con i cittadini, alla diffusione di materiale informativo e alla disponibilità all’ascolto in farmacia, si sta contribuendo a superare diffidenze infondate, favorendo una scelta consapevole. Questo approccio ha ricadute positive sia per i pazienti, che possono risparmiare senza compromettere la propria salute, sia per il sistema sanitario regionale, che vede ridotti i costi sostenuti per l’acquisto dei farmaci. Un impegno, quello delle farmacie, che merita sostegno e valorizzazione, perché orientato al benessere collettivo e alla sostenibilità del servizio sanitario”.  

 

“All'interno delle prescrizioni che quotidianamente svolgono i medici di Medicina Generale, sicuramente i farmaci equivalenti sono una importante alternativa prescrittiva” ha dichiarato Carlo Piredda, Segretario Regionale SIMG Sardegna. “Questi, infatti, rappresentano un’opzione di trattamento sostenibile, accessibile e di qualità sia per i per i pazienti che per gli operatori sanitari. L'utilizzo di questi farmaci consente infatti di favorire la sostenibilità delle cure per il sistema sanitario nazionale riducendo la compartecipazione alla spesa per i pazienti. Queste risorse risparmiate, soprattutto in questo periodo storico, possono essere utilizzate dai cittadini per investire in prevenzione e in altri bisogni di cura”  

Contatti: Ufficio stampa Motore Sanità Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Carbone – 347 2642114Stefano Sermonti – 338 1579457 www.motoresanita.it  

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Alcaraz, 'beffa' tasse dopo Roland Garros: Spagna si prende 46% del montepremi

10 Giugno 2025
Carlos Alcaraz - Afp

(Adnkronos) - Le tasse si mettono tra Carlos Alcaraz e il ricco montepremi del Roland Garros 2025. Il tennista spagnolo ha vinto la finale dello Slam parigino battendo Jannik Sinner in una partita epica da oltre cinque ore, conquistando la fetta maggiore dei premi messi in palio dal torneo. Grazie al successo di Parigi, il secondo consecutivo, Alcaraz ha infatti guadagnato oltre due milioni e 500mila euro, 2.550.000 per l'esattezza. Ma, come detto, tra lui e il maxi montepremi ci si è messo lo Stato spagnolo. 

Secondo quanto spiegato dalla piattaforma specializzata TaxDown infatti, il tennista numero due del mondo dovrà pagare l'imposta sul reddito delle persone fisiche, che ammonta, escludendo le tasse deducibili, a circa 1.181.936 euro. Quindi il Tesoro spagnolo tratterrà il 46% di quanto intascato da Alcaraz a Parigi.  

Questo, secondo quanto spiega Aitor Fernandez, consulenze proprio di TaxDown, è dovuto alla combinazione dell'imposta sul reddito statale e regionale, in quanto esiste una fascia per ciascuna di esse, e questo "può far sì che più del 45% del denaro finisca nelle mani del Tesoro". "In generale", spiega Fernandez, "quando parliamo di queste cifre per le vittorie sportive, di solito pensiamo solo alla cifra lorda, ma ciò che è veramente rilevante è quanto finisce nelle tasche dell'atleta". 

 

Jannik Sinner invece, grazie alla finale raggiunta al Roland Garros 2025 si è garantito un'ampia fetta del montepremi. L'azzurro ha infatti guadagnato oltre un milione e duecentomila euro (1.275.000). Ecco l'elenco dei premi messi in palio dallo Slam parigino: 

Primo turno: 78.000 

Secondo turno: 117.000 

Terzo turno: 168.000 

Ottavi: 265.000 

Quarti: 440.000 

Semifinale: 690.000 

Finalista: 1.275.000 

Vincitore: 2.550.000 

 

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Nucleare, da competenze a lancio roadmap per 2026: focus alla prima edizione del Nuclear Power Expo

10 Giugno 2025
Nucleare, da competenze a lancio roadmap per 2026: focus alla prima edizione del Nuclear Power Expo

(Adnkronos) - Conclusa con grande partecipazione e attenzione mediatica la prima edizione di Nuclear power-expo, la nuova fiera-convegno organizzata da mediapoint & exhibitions dedicata al rilancio del comparto nucleare italiano. Prossima edizione già fissata, sempre a Piacenza-Expo, dal 9 al 11 giugno 2026. Intanto, dal 21 al 23 maggio scorso, Nuclear power-expo è diventata il luogo di una prima vera mappatura delle competenze e dei progetti, pronta ora a trasformare i risultati in una roadmap operativa verso il 2026. Oltre 6.000 visitatori professionali e decine di aziende specializzate hanno animato i padiglioni di Piacenza Expo, confermando la centralità del nucleare nel dibattito energetico nazionale. La manifestazione ha posto l’accento su innovazione tecnologica, sicurezza, formazione e coordinamento della filiera, con un fitto calendario di convegni e workshop che hanno visto la partecipazione dei principali protagonisti del settore, provenienti dal mondo industriale, accademico e istituzionale. 

“In un contesto di ripresa del nucleare, il ruolo di Sogin deve essere quello della valorizzazione delle proprie competenze, che sono rimaste vive e aggiornate anche dopo quarant’anni di fermo”, ha dichiarato Gian Luca Artizzu, Amministratore Delegato di Sogin. “Sogin si candida a gestire uno o più impianti per la ripresa della produzione dal nucleare termoelettrico”. 

Tra i momenti più attesi, il convegno inaugurale “Supply chain nucleare: opportunità e sfide”, organizzato con Ain – Associazione Italiana Nucleare, ha riunito i massimi rappresentanti di aziende leader come Ansaldo Nucleare, Simic, Atb Riva Calzoni, Ibf, Walter Tosto, Protex Italia, Rina e Tectubi, offrendo una fotografia aggiornata delle opportunità industriali e delle competenze già operative in Italia. “Molte aziende italiane sono già protagoniste in progetti internazionali. Ora serve una strategia coordinata per costruire una vera filiera nazionale”, ha commentato Stefano Monti, Presidente di Ain. “L’energia nucleare è una fonte affidabile e programmabile, può agire da ‘stabilizzatore sistemico’, svolgere un ruolo complementare a quello delle fonti rinnovabili e garantire energia a basso costo alle nostre imprese”, ha aggiunto il Direttore Generale di Enea, Giorgio Graditi. 

Ampio consenso anche per il convegno “Priorità nucleari: formazione, informazione, stakeholder engagement e ricerca”, realizzato con Cirten – Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare, e presieduto dal Prof. Marco Ricotti del Politecnico di Milano. L’incontro ha messo in luce il ruolo cruciale delle università italiane e la necessità di investire nella formazione di nuove generazioni di professionisti qualificati. “La filiera manifatturiera italiana ha la capacità di produrre fino a otto recipienti in pressione per Smr all’anno, coprendo quasi il 40% del fabbisogno europeo previsto tra il 2035 e il 2050”, ha spiegato Marco Ricotti, presidente del Cirten. 

Grande attenzione anche al workshop tecnico promosso da Iaea – International Atomic Energy Agency, che ha portato a Piacenza il suo Senior Expert Pekka Pyy per un approfondimento sulle forniture commerciali destinate ai sistemi di sicurezza degli impianti nucleari. Al contempo, Paolo Fedeli, Presidente di Aipe – Associazione Italiana Pressure Equipment, ha sottolineato come “La nostra filiera, pur in una fase di discontinuità, ha continuato a innovare e contribuire a progetti globali. Ora è il momento di una visione industriale di lungo periodo anche in Italia”. A suggellare la qualità e il valore strategico della manifestazione, anche la presenza di Women in Nuclear Italy, con la presidente Céline Conreau, che ha ribadito come “il rilancio del nucleare sia anche un’opportunità concreta di crescita tecnologica, occupazionale e industriale per il Paese”. “Nuclear power-expo offre una piattaforma concreta al comparto nucleare italiano dove istituzioni, imprese e mondo accademico possano confrontarsi e collaborare nella costruzione di un piano strategico nazionale”, ha dichiarato Fabio Potestà, Direttore di Mediapoint & Exhibitions. “I riscontri ottenuti in questa prima edizione hanno superato le aspettative e confermato la centralità di questo appuntamento. Ciò ci fa ben sperare per la prossima edizione del 2026”. 

Nuclear power-expo si è svolta in concomitanza ad altre due manifestazioni di riferimento, nel settore dell’energia e della sicurezza informatica, hydrogen-expo e cybsec-expo: le tre iniziative hanno ottenuto un ampio sostegno istituzionale, con numerosi patrocini concessi sia dalle principali organizzazioni di categoria che da enti e istituzioni di primo piano, tra cui Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Enea, Regione Emilia-Romagna, Regione Liguria, Comune di Piacenza, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e Gruppo Sogin. Nuclear power-expo ha segnato un importante punto di partenza per il dibattito e lo sviluppo del nucleare in Italia, in linea con gli obiettivi di neutralità climatica e sicurezza energetica. La prossima edizione è già fissata: Nuclear power-expo tornerà dal 9 all’11 giugno 2026, sempre a Piacenza Expo, per continuare a dare voce alle eccellenze di un settore che punta al futuro. 

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Chi è Laila Hasanovic, la modella e nuova fiamma di Sinner

10 Giugno 2025
Laila Hasanovic e Jannik Sinner - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Laila Hasanovic è la nuova fiamma di Jannik Sinner? Il tennista azzurro che domenica 8 giugno ha perso la finale del Roland Garros 2025 contro Carlos Alcaraz è finito al centro dei riflettori, per il presunto gossip con la modella danese.  

Sinner, come aveva già ammesso in conferenza stampa durante gli Internazionali d'Italia, è single ma negli ultimi giorni alcune voci lo vorrebbero impegnato con Hasanovic, con cui, stando ad alcune foto circolate nelle scorse settimane, avrebbe passato una giornata a Copenhagen. 

Laila Hasanovic è nata l'8 novembre 2000 a Copenaghen ed è una modella danese di origini bosniache. Il suo profilo Instagram conta ben 346mila follower e condivide foto relative alla sua realtà quotidiana. Vive nella sua città natale, anche se il lavoro la porta a viaggiare spesso. La modella ha avuto, recentemente, una relazione con il figlio di Michael Schumacher, il pilota Mick. 

I rumors su una presunta frequentazione tra Sinner e Hasanovic si sono intensificati dopo che la modella è stata inquadrata mentre assisteva alla finale del Roland Garros, che ha visto impegnato l'azzurro contro Alcaraz. Una coincidenza risultata strana ai più, che hanno rilanciato così l'idea di una possibile relazione tra i due. 

 

Inoltre, tra gli Internazionali d'Italia e il Roland Garros, Sinner è volato nella capitale danese. Un viaggio misterioso, che Jannik ha spiegato così: "Solo business... Sono andato a Copenhagen per servizi fotografici. Nessuna ragazza, tutto qui". Eppure erano circolate alcune foto che lo ritraevano, proprio in Danimarca, con Laila Hasanovic. 

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