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Moby, si naviga anche nel futuro. Wi-Fi free su 4 navi e piccoli robot che sparecchiano a tavola

06 Giugno 2025
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(Adnkronos) - Con Moby si naviga nel migliore dei modi. Ovviamente, come sempre, nel senso letterale della parola, con il network di rotte più completo, gli orari più comodi, i migliori servizi di bordo, l’attenzione alle famiglie e tutto ciò che ha fatto diventare la compagnia della Balena Blu la più amata dalle famiglie italiane. Ma, da quest’anno, la navigazione è anche quella in rete, grazie al wi fi free sulle navi, a partire da Moby Fantasy, Moby Legacy, Moby Aki e Moby Wonder. Un nuovo servizio che permetterà ai passeggeri di restare connessi alla rete anche in mezzo al mare. La tecnologia e l’innovazione sono al centro del lavoro di Moby, tanto che le due ammiraglie Moby Fantasy e Moby Legacy in servizio tutto l’anno sulla rotta fra Livorno e Olbia e viceversa non sono solo i due traghetti più grandi del Mediterraneo, ma anche i più innovativi in ogni campo, dalla progettazione che permette tempi di imbarco e sbarco ridotti grazie ai nuovi portelloni, alla sostenibilità ecologica con la possibilità di alimentazione a Gnl e di connessione alla rete elettrica in porto, con riduzione delle emissioni. 

Ma le novità non si fermano qui ed arrivano anche in tavola. Perché Fantasy e Legacy hanno un intero ponte dedicato alla ristorazione, con proposte gastronomiche di tutti i tipi, dal ristorante gourmet al grill con la possibilità di scegliere il proprio taglio di carne preferito, dalla pasta fresca alla pizzeria, tutto sempre cucinato a vista, con la traversata che diventa una sorta di show cooking galleggiante, sempre ispirato a freschezza, leggerezza e stagionalità. 

E tutto questo su Moby Fantasy diventa anche “tecnologico”: alle casse elettroniche, che permettono di snellire i flussi dei passeggeri sommandosi ai punti di pagamento fisici, si aggiungono ora anche i piccoli robot che portano in tavola e sbarazzano i tavoli, simpaticissimi compagni di viaggio – anche nel senso letterale della parola – che collaborano con il personale, non sostituendolo, esattamente come accade alle casse, ma coadiuvandolo per dare un servizio sempre migliore ai passeggeri. Insomma, i piccoli robot non sostituiscono in alcun modo il lavoro umano, ma aiutano il personale in alcune incombenze, alleggerendone i carichi di lavoro. Veri e propri amici a bordo. 

Del resto è proprio “Amico” il nome della nuova linea di robot collaborativo professionale, che nasce dalla sinergia tra Zucchetti Centro Sistemi, realtà italiana all’avanguardia nella tecnologia applicata con competenze che spaziano dal software alla robotica, dall’automazione industriale alle energie rinnovabili, e Keeron, azienda cinese leader nello sviluppo di robot di servizio. 

I primi esemplari di Zcs Amico entrano ufficialmente in servizio proprio a bordo delle ammiraglie Moby Fantasy e Moby Legacy, confermando l’impegno verso un’innovazione orientata a un sempre migliore servizio ai passeggeri e alla sostenibilità. Con Moby la rotta verso il futuro salpa ogni giorno. 

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Favola Errani-Paolini, battono Andreeva-Shnaider e volano in finale al Roland Garros

06 Giugno 2025
Sara Errani e Jasmine Paolini - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Sara Errani e Jasmine Paolini volano in finale nel Roland Garros 2025. Le due tenniste azzurre hanno battuto oggi, venerdì 6 giugno, le russe Mirra Andreeva, numero sei del mondo eliminata a sorpresa pochi giorni fa dalla rivelazione Lois Boisson ai quarti del tabellone singolare femminile, e Diana Shnaider nella semifinale di doppio dello Slam parigino in due set, con il punteggio di 6-0, 6-1. 

Un dominio netto fin dal primo parziale, dove le azzurre riescono a imporsi al servizio e non hanno difficoltà a colpire in risposta, piazzando un break dopo l'altro. Le russe non sembrano aver imparato molto dalla semifinale degli ultimi Internazionali d'Italia, quando furono eliminate proprio da Errani e Paolini, alla fine vincitrici del torneo, e perdono anche il secondo set 6-1. Ora in finale Errani e Paolini affronteranno la coppia formata dalla kazaka Anna Danilina e dalla serba Aleksandra Krunic. 

 

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Ia in accertamenti diagnostico-molecolari precoci e in terapia su misura, il 9 al Gemelli

06 Giugno 2025
Ia in accertamenti diagnostico-molecolari precoci e in terapia su misura, il 9 al Gemelli

(Adnkronos) - Lunedì alla Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, nell’aula 810 (ottavo piano) si terrà il Corso Ecm 'Impact: Integrating Molecular Biology, Precision Therapy and AI: Shaping the Future of Lung Cancer Treatment', con l’obiettivo di esplorare le attuali conoscenze nella biologia molecolare del tumore del polmone (biopsia tissutale e biopsia liquida) e valutare in maniera multidisciplinare le implicazioni che tali informazioni biologiche hanno o avranno nel futuro nel percorso diagnostico e curativo dei pazienti affetti da tumore polmonare. 

"La gestione del tumore del polmone sta diventando sempre più complessa - dichiara Filippo Lococo, professore associato di Chirurgia Toracica presso la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, di Roma e dirigente medico della Uoc di Chirurgia toracica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs - con l'aumentare della conoscenza dettagliata dei dati di biologia molecolare e con l'evolversi delle terapie emergenti ad essi associate. L'analisi del pattern biomolecolare nel tessuto tumorale ha già in parte stravolto la pratica clinica negli stadi avanzati e, grazie a ciò e alla conoscenza del microambiente tumorale, si sono sviluppati negli ultimi anni nuovi trattamenti integrati negli stadi localmente avanzati e più recentemente anche negli stadi più precoci". 

Il corso Ecm Impact - riporta una nota - si prefigge di favorire una migliore conoscenza delle potenzialità dell'Ia, che porterà a un uso più frequente di accertamenti diagnostico-molecolari precoci e trattamenti personalizzati basati sulle caratteristiche biologiche di ogni singolo tumore. L'integrazione delle diverse competenze e la discussione tra i numerosi attori coinvolti nella gestione multidisciplinare del Nsclc chiariranno le migliori strategie per preservare e ottimizzare la gestione del materiale biologico, evidenziando eventuali criticità e soluzioni. Questo consentirà ai partecipanti di comprendere la centralità del dato patologico e biologico nella gestione multidisciplinare del Nsclc e di contribuire attivamente all'implementazione di strategie utili al miglioramento della gestione del materiale e del dato biologico. 

L’evento sarà organizzato in 3 sessioni: 1. Integrando Biologia Molecolare e Ia nello screening e nello stadio precoce del tumore polmonare; 2. Strategie terapeutiche basate sul dato biologico nel Nsclc localmente avanzato; 3. Strategie terapeutiche basate sul dato biologico nel Nsclc non resecabile ed avanzato.  

 

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Abbanoa, collegamento delle nuove reti idriche a Selargius

06 Giugno 2025
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Intervento programmato per martedì 10 giugno dalle 8.30 alle 17
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Aree cani nelle spiagge di Fiume Santo e Porto Ferro

06 Giugno 2025
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Due spazi aperti dal 3 giugno dal comune di Sassari
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Moby, 'free wifi e robot sulle navi'

06 Giugno 2025
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Umanoidi nascono dalla sinergia tra Zucchetti e la cinese Keeron
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Elena Santarelli contro lo sharenting: "Se mostrassi mia figlia sui social guadagnerei il doppio"

06 Giugno 2025
Elena Santarelli - Fotogramma/Ipa

(Adnkronos) - "Se mostrassi mia figlia sui social guadagnerei il doppio". Elena Santarelli ha condiviso un lungo sfogo sui social in cui si è schierata contro il cosiddetto 'sharenting', la pratica sempre più diffusa tra influencer e genitori social di condividere pubblicamente le foto dei propri figli. In particolare la showgirl ha criticato quei contenuti che coinvolgono bambini nella sponsorizzazione di prodotti commerciali.  

"Non è divertente per me vedere queste scene", ha scritto Santarelli, riferendosi a video pubblicati da mamme influencer che usufruiscono dell'immagine dei propri figli per promuovere prodotti per la cura della pelle. "I bambini devono fare i bambini, è duro fare i genitori ma qualcuno deve farlo. Il nostro compito è di educare e fargli fare cose da bambini. Non so dove arriveremo, non lo so più", ha aggiunto la showgirl, mamma di due bambini, Giacomo, di 15 anni, e Greta Lucia di 9 anni.  

"Tra qualche anno tanti di questi bambini porteranno in tribunale i loro genitori e spero che vengano risarciti", ha aggiunto la 43enne che ha sempre mantenuto un basso profilo riguardo la sua vita privata. E con fermezza ha concluso: "Se mostrassi mia figlia, forse, guadagnerei il doppio, ma ho deciso di non farlo e sono felice così. Credo di fare la cosa giusta per lei e per noi".  

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Celiachia nei bimbi, psichiatra Lucattini 'colpisce anche sfera psicologica'

06 Giugno 2025
Celiachia nei bimbi, psichiatra Lucattini

(Adnkronos) - La celiachia è una malattia cronica che richiede una rigorosa aderenza a una dieta priva di glutine per tutta la vita. Questo, può comportare un impatto significativo anche a livello psicologico sui bambini e sulle loro famiglie. La diagnosi può essere un momento di preoccupazione per i genitori e, a seconda dell'età, anche per il bambino. A fare il punto è Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista, ordinario della Società Psicoanalitica Italiana ed esperta di bambini e adolescenti. A che età, possono manifestarsi generalmente le prime manifestazioni della celiachia nei bambini? "La celiachia è una malattia autoimmune, il sistema immunitario reagisce al glutine, una proteina presente in alcuni cereali come grano, orzo, segale e farro. Il sistema immunitario reagisce al glutine danneggiando la mucosa dell’intestino tenue. Questo - risponde la psichiatra - provoca infiammazione, malassorbimento dei nutrienti e vari sintomi. Le prime manifestazioni cliniche della celiachia nei bambini possono comparire già tra i 6 mesi e i 2 anni di età, cioè dopo l’introduzione del glutine nell’alimentazione, solitamente attraverso pappe, farine o pane".  

"Sapere che i bambini con celiachia, se seguono un’alimentazione senza glutine come da prassi medica, e sono ben seguiti e sostenuti psicologicamente, crescono sani, attivi, sereni, pienamente inseriti nella vita sociale e con ottimi risultati scolastici", precisa Lucattini. I sintomi classici della celiachia "si verificano in una minoranza di pazienti celiaci, mentre i bambini più grandi presentano sintomi minimi o atipici. I test sierologici per la celiachia - aggiunge - devono essere eseguiti nei pazienti con diarrea cronica o intermittente inspiegabile, ritardo della crescita, perdita di peso, nausea, vomito, dolore addominale cronico, distensione addominale, stipsi cronica, stomatite aftosa ricorrente e aumento anomalo degli enzimi epatici".  

Ritiene siano aumentati i casi di celiachia dei bambini negli ultimi anni? "Si stima che la prevalenza della celiachia nella popolazione generale sia pari all'1% a livello mondiale. La sua prevalenza varia a seconda delle variazioni geografiche ed etniche. La prevalenza della celiachia - spiega - è aumentata significativamente negli ultimi trent’anni grazie alla maggiore conoscenza e consapevolezza dei medici e all'uso diffuso di test diagnostici altamente sensibili e specifici per la celiachia. Nonostante la maggiore consapevolezza e conoscenza della celiachia, si stima che circa il 95% dei pazienti celiaci non riceva ancora una diagnosi. Studi recenti indicano che il numero di casi clinicamente diagnosticati è aumentato negli ultimi decenni, in Italia vi è un'elevata prevalenza, l’1,65% tra i bambini in Italia, colpisce più frequentemente le femmine ed è più frequente nel Sud Italia". 

Quali sono a suo avviso, i segnali a cui prestare attenzione? "I sintomi classici nei bambini piccoli includono: diarrea cronica, scarso accrescimento (bassa statura, scarso aumento di peso), addome gonfio, irritabilità e insonnia, perdita di appetito. Tuttavia, sempre più frequentemente - osserva - la celiachia si presenta in forme non classiche o atipiche, anche in età scolare o adolescenziale, con sintomi come anemia da carenza di ferro, dolori addominali ricorrenti, stitichezza, mal di testa, problemi di crescita lievi o isolati, disturbi dell’umore o del comportamento dovuti alla sofferenza protratta per i dolori fisici cronici. Oggigiorno la celiachia è considerata una malattia sistemica che può causare ritardo della crescita, bassa statura, pubertà ritardata, ipoplasia dello smalto dentale, osteopenia/osteoporosi, anemia sideropenica (da carenza di ferro), stomatite ricorrente, dermatite erpetiforme, artralgia/artrite anche nella popolazione pediatrica con celiachia. Inoltre, i pazienti con celiachia possono presentare un'ampia gamma di sintomi neurologici come mal di testa, parestesia, neuroinfiammazione, ed anche disturbi psicologici come fobia, ansia e depressione". 

Può esserci, in particolare, una correlazione tra disturbi alimentari e celiachia? "La relazione tra celiachia e disturbi alimentari sembra essere bidirezionale. Nei bambini con sintomi celiaci non diagnosticati, mangiare può causare dolore addominale, gonfiore e diarrea, insonnia, tutti fattori che possono portare a un rapporto problematico con il cibo, per la paura di stare male. A complicare ulteriormente la relazione - avverte Lucattini - c'è il fatto che l'anoressia nervosa e la celiachia condividono molte somiglianze, tra cui sintomi gastrointestinali e perdita di peso potenzialmente fatale. I risultati di una ricerca pubblicata su 'Psychiatric Times' (2025) hanno mostrato che i pazienti con celiachia avevano un rischio aumentato di 1,48 per l'anoressia nervosa anche nell’infanzia. Anche i dati sulla bulimia mostrano una potenziale correlazione, infatti, nei pazienti con celiachia, l'incidenza della bulimia nervosa è di poco superiore al 7%. Vale anche la pena considerare la complessità del trattamento della celiachia in un piccolo paziente che stia già limitando l'assunzione di cibo. Importante, a riguardo, la consultazione di una équipe multidisciplinare che prenda in carico in toto il bambino con la sua patologia, fisica e psicologica". 

La celiachia può incidere anche sulla qualità del sonno dei bambini? "Secondo uno studio pubblicato sul 'Journal of Clinical Sleep Medicine' (2023), i disturbi del sonno sono più frequenti nei pazienti con celiachia non trattati e tendono a migliorare con l'introduzione di una dieta senza glutine, indipendentemente dai sintomi gastrointestinali. Ciò - prosegue Lucattini - suggerisce che esiste una relazione tra celiachia e disturbi del sonno che però possono persistere anche se i bambini fanno una dieta rigidamente senza glutine. Questo per varie ragioni, la celiachia è comunque una malattia infiammatoria sistemica per cui i bambini hanno reflusso e mal di stomaco. Inoltre, è ancora troppo sottovalutata la contaminazione del cibo. È noto che la farina vola e si deposita sui cibi, oltre a ciò, è indispensabile un lavaggio accuratissimo di pentole, stoviglie e posate, non solo a casa, ma anche a scuola e dagli amici". 

Quanto è importante il sonno per i bambini? "Il sonno è fondamentale per la salute fisica e mentale dei bambini. Buone abitudini del sonno sono legate ad un buon funzionamento mentale, a migliori risultati scolastici, ad una migliore regolazione emotiva e della qualità della vita. Al contrario, durate del sonno più brevi sono state associate a esiti negativi per la salute fisica e mentale. Poiché la perdita di sonno è associata a un'ampia gamma di difficoltà e problemi in molti ambiti della vita, il suo impatto negativo può avere conseguenze molto serie nei bambini con patologie croniche. Il riconoscimento precoce di questi problemi può evitare le conseguenze negative e migliorare la qualità della vita dei bambini celiaci". 

In questi casi, la celiachia può portare ansia e depressione nei bambini? Quali sono, in particolare, i fattori psicologici da non sottovalutare? "I risultati di una ricerca pubblicata su 'Psychiatric Times' (2025) hanno dimostrato che nel 39% dei bambini con celiachia, confermata da biopsia, hanno mostrato livelli preoccupanti di ansia e depressione - osserva - La letteratura scientifica ha rilevato che i pazienti con celiachia hanno un rischio 2,26 volte maggiore di soffrire di ansia e un rischio 3,36 volte maggiore di sviluppare depressione. Depressione e ansia sono conseguenze della sofferenza fisica, dell’attenzione a consumare cibi senza glutine fin da piccoli, delle difficoltà di convivere con i sintomi fisici celiachia, di fatto una manifestazione psicologica profonda della condizione stessa. I risultati sul disturbo da deficit di attenzione/iperattività (Adhd) non sono così solidi come quelli relativi a depressione e ansia, anche se la depressione nell’infanzia spesso si presenta come agitazione psicomotoria con anche difficoltà di attenzione. 

Secondo le Linee Guida internazionali, qual è l’iter diagnostico più indicato per affrontare la malattia? Secondo le Linee Guida ESpghan 2024, l’iter diagnostico della celiachia nei bambini è strutturato per essere accurato ma il meno invasivo possibile. Innanzitutto, i sintomi presentati dal bambino devono rientrare in quelli noti per la celiachia. Le analisi del sangue sono significative se: vi sono valori elevati di anticorpi anti-transglutaminasi IgA (tTGA) superiori a dieci volte il valore normale; se vi è positività degli anticorpi anti-endomisio (Ema) in un secondo prelievo. Geneticamente - osserva - la presenza del gene Hla-DQ2 o DQ8 (che conferma predisposizione genetica). Se tutte queste condizioni sono soddisfatte, non è necessario eseguire una biopsia intestinale, altrimenti si rende (colonscopia in sedazione, il bambino deve essere addormentato)". 

Perché può essere importante il supporto psicoanalitico nella gestione della celiachia? "La psicoterapia psicoanalitica e l’analisi possono svolgere un ruolo prezioso nella gestione della celiachia, soprattutto nei bambini e ragazzi che vivono la malattia con disagio emotivo, conflittualità interna o difficoltà di adattamento sociale. La celiachia, infatti, non è solo una malattia intestinale, ma può diventare un elemento centrale nella costruzione dell’identità del bambino, del suo rapporto con il corpo, con gli altri e con le regole. Poiché i bambini celiaci sviluppano un’ansia anticipatoria, un sentimento di vergogna e un evitamento, la psicoterapia psicoanalitica consente di lavorare su questi vissuti e sulla possibilità di integrare il limite senza esserne definiti - suggerisce la psichiatra - La psicoterapia aiuta il bambino e la famiglia a rielaborare la malattia non come colpa o punizione, ma come parte della propria storia. Può anche sostenere i genitori, spesso preoccupati o incerti su come parlare della malattia senza trasmettere ansie e paure. Inoltre, può aiutare nella vita sociale, a scuola e con gli amici, poiché il bambino può sentirsi escluso, diverso o limitato (ad esempio durante le merende, le feste, le gite). Un percorso psicoterapeutico può aiutarlo a sentire l’appartenenza al gruppo senza rinnegare la propria condizione, sviluppando così capacità di resilienza e aumentando l’autostima. La gestione della celiachia, una volta comprese le indicazioni e le regole, diventa una routine, vissuta con serenità". 

Quali consigli si sente di dare ai genitori di bambini con celiachia? "Se si nota qualcosa che non va, anche piccoli cambiamenti nel comportamento, nel rendimento scolastico, nel benessere quotidiano e nel sonno, vale la pena parlarne con il pediatra e valutare la possibilità di fare esami specifici per la celiachia - evidenzia - Importante: non iniziare mai una dieta senza glutine 'di prova' prima della diagnosi. La dieta può falsare gli esami e ritardare la diagnosi corretta. La dieta deve iniziare, in caso, solo su indicazione precisa da parte del medico; essere un riferimento sicuro, senza paura e senza vergogna, capace di accompagnare il proprio figlio nell’accettazione e nella gestione della sua unicità; aiutare i propri figli ad un’educazione alimentare specifica, rendendoli partecipi attivamente e insegnando gradualmente le regole della dieta senza glutine, in modo giocoso per i più piccoli e più informativo per i più grandi; come in tutte le malattie croniche, i bambini celiaci - conclude hanno necessità di essere accompagnati nella loro crescita da una psicoterapia psicoanalitica o un’analisi, che talvolta prosegue anche durante l’adolescenza quando iniziano ad uscire con gli amici".  

 

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Farmaci, da Gemmato ok a uso veterinario anti Covid che salva i gatti

06 Giugno 2025
Farmaci, da Gemmato ok a uso veterinario anti Covid che salva i gatti

(Adnkronos) - "Ho firmato la circolare esplicativa, indirizzata ai medici veterinari e ai farmacisti, alle istituzioni e a tutti gli operatori del settore coinvolti, che autorizza l’utilizzo in deroga del farmaco Veklury, a base di remdesivir, per il trattamento della peritonite infettiva felina (Fip)". Lo annuncia il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. "Come promesso lo scorso 20 maggio, manteniamo l’impegno assunto verso milioni di famiglie italiane che convivono con un gatto, e verso il mondo dei volontari, dei gattili e dei professionisti che da anni attendono una risposta concreta per contrastare una malattia ad altissima letalità e per la quale invece è disponibile una cura efficace", prosegue Gemmato. 

Il Remdesivir, contenuto nel medicinale umano Veklury, potrà ora essere prescritto 'in deroga' dal medico veterinario tramite ricetta elettronica veterinaria (Rev), esclusivamente per il trattamento della Fip e sotto sua diretta responsabilità. "Superiamo il limite di utilizzo del remdesivir all’ambito umano e all’impiego ospedaliero anti Covid", afferma il sottosegretario. "Un passaggio possibile consentito dalle norme vigenti, come avevo anticipato nei giorni scorsi. Ringrazio l’Aifa e la Direzione Generale competente del ministero della Salute che si sono immediatamente attivate su mio impulso e che hanno individuato in breve tempo una soluzione. Anticipiamo così di oltre un anno la scadenza prevista dal regolamento Ue 2024/1973 che prevede che il remdesivir sia consentito per il trattamento della Fip nei gatti a partire dall’8 agosto 2026", spiega il sottosegretario. 

"Avevamo preso un impegno preciso e oggi lo manteniamo. Questa misura è una risposta concreta per tutelare la salute animale, parte integrante della salute pubblica e del nostro benessere collettivo e a tutela dei nostri piccoli amici", conclude il sottosegretario Gemmato. La Fip è una patologia virale ad elevata mortalità (fino al 96%) che fino ad oggi non disponeva di una terapia autorizzata in ambito veterinario. L’approvvigionamento del remdesivir potrà ora avvenire presso i grossisti o le farmacie veterinarie, secondo quanto previsto dall’articolo 23 del decreto legislativo 7 dicembre 2023, n. 218. 

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Calendario Serie A 2025-2026, oggi il sorteggio in diretta

06 Giugno 2025
Il pallone della Serie A

(Adnkronos) - Il calendario del campionato di Serie A 2025-2026 prende forma oggi, 6 giugno, con il sorteggio a Parma. La sfida al Napoli campione d'Italia parte con la prima giornata in programma il 24 agosto 2025, l'ultima si gioca il 24 maggio 2026. Inter, Juve, Milan, Napoli, Roma, Lazio e Atalanta, così come tutte le altre squadre, sono pronte a scoprire il proprio percorso in campionato. 

 

La Serie A si interromperà solo in occasione delle 4 finestre dedicate alle Nazionali (7 settembre, 12 ottobre, 16 novembre, 29 marzo) e nel periodo natalizio si giocherà il weekend del 21 dicembre, del 28 dicembre e del 3 gennaio, oltre al turno infrasettimanale del 6 gennaio. 

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Occhi da tiroide, al Gemelli un ambulatorio multidisciplinare

06 Giugno 2025
Occhi da tiroide, al Gemelli un ambulatorio multidisciplinare

(Adnkronos) - Palpitazioni e tachicardia, tremori, insonnia, dimagrimento, intolleranza al caldo, nervosismo, aumento dell’appetito. Sono tutti sintomi correlati all’aumento degli ormoni tiroidei nel sangue, cioè ad una condizione di ipertiroidismo, tipica ad esempio della malattia di Basedow-Graves. Ma un paziente su tre di quelli affetti da Basedow, può presentare anche sintomi extra-tiroidei, associati a fenomeni non direttamente correlati alla produzione di ormoni tiroidei.  

"Tra i più complessi da gestire – spiega Alfredo Pontecorvi, ordinario di Endocrinologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore della Uoc di Endocrinologia e Diabetologia di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs - c’è la malattia oculare tiroidea (Thyroid eye disease, Ted), che può manifestarsi con segni e sintomi aspecifici, quali occhio rosso, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, aumento di lacrimazione, fino a sintomi più critici quali la proptosi, l’esoftalmo (occhio sporgente, che può arrivare all’evento grave e drammatico della lussazione del globo oculare), la comparsa di danni a livello corneale (dovuti al fatto che la palpebra non riesce più a coprire completamente l’occhio), fino a quadri molto più critici, quali la compressione del nervo ottico, col rischio di perdita della vista". 

L’interessamento oculare può essere correlato al fenomeno autoimmune, che è alla base della malattia di Basedow e quindi alla produzione di anticorpi anti-recettore del Tsh. "I recettori per il Tsh – spiega Edoardo Vergani, specialista in endocrinologia presso Fondazione Policlinico Gemelli Irccs - infatti sono presenti, oltre che sulla tiroide, anche nel tessuto adiposo dell’orbita. Alla malattia oculare può però contribuire anche un’infiammazione cronica, che ha come punto focale i fibroblasti che rilasciano matrice connettivale a livello dell’orbita; è questo accumulo di materiale nell’orbita, che 'spinge' in avanti il globo oculare e provoca l’esoftalmo. Raramente, la malattia di Basedow può esordire con i sintomi oculari, quando ancora quelli sistemici non sono presenti". 

Tra i fattori di rischio dell’orbitopatia tiroidea - riporta una nota - c’è il fumo di sigaretta e un’iperfunzione tiroidea non gestita adeguatamente; traumi accidentali e stress rappresentano un possibile innesco. "In ambito di orbitopatia tiroidea – prosegue Vergani - distinguiamo una fase attiva, che può essere gestita con terapia farmacologica, e una fase cronica di malattia, dove può essere indicato un approccio chirurgico. Molto importante dunque la diagnosi precoce, che consente di intervenire farmacologicamente e di bloccare la patologia sul divenire, nella fase 'attiva' di malattia".  

Al momento, "il gold standard del trattamento - prosegue Vergani - prevede l’utilizzo di boli di cortisonici per 12 settimane, accompagnati da una terapia immunosoppressiva orale (es. con il micofenolato mofetile). Nelle forme più lievi, si intervenire con una terapia topica. Sono allo inoltre studio nuovi farmaci su nuovi target di malattia che riguardano l’attività fibroblastica (es. recettore dell’Igf-1 a livello endo-orbitario), ma anche contro gli anticorpi anti-recettore del Tsh (anticorpi monoclonali e small molecule che intercettano questi anticorpi o nel sangue o a livello dell’orbita) e infine farmaci che intercettano la tempesta citochinica, da utilizzare all’esordio dell’infiammazione (anticorpi contro l’interleuchina 6 e anti-recettore dell’interleuchina-6)". 

La diagnosi è sostanzialmente clinica e può essere completata con una serie di esami. Il fatto che ci sia una malattia tiroidea di base e la presenza di anticorpi anti-recettore del Tsh (Trab) è molto orientativo. "L’ideale sarebbe comprendere, attraverso il dosaggio di alcuni biomarcatori – afferma Pontecorvi - quale sia il pathway principale di malattia, per indirizzarsi verso la terapia a target più mirata per un determinato paziente. Il Policlinico Gemelli sta prendendo parte a molti dei trial clinici su queste nuove terapie putative". 

Molto importante è la valutazione oculistica del paziente con orbitopatia tiroidea, per poter definire la gravità del problema (entità dell’esoftalmo, pressione endo-oculare, danno del visus). Responsabili dell’Ambulatorio oculistico della Orbitopatia tiroidea sono Gustavo Savino, docente di Oculistica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della Uoc Oncologia oculare di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, e il dott. Giovanni Cuffaro. Può essere utile effettuare una risonanza magnetica (per definire meglio il grado di attività di malattia) o la Tac (che è di aiuto al chirurgo, per orientare verso un eventuale intervento di decompressione orbitaria, ma anche per la correzione chirurgica dello strabismo o interventi sulla palpebra). Una volta definita l’attività di malattia e la gravità del quadro clinico, l’endocrinologo e l’oculista scelgono la migliore terapia per il paziente.  

"I pazienti con interessamento oculare in Italia- sottolinea Savino, docente - sono circa 80.000, ma il numero reale è probabilmente molto più elevato considerando le forme lievi spesso misconosciute. È sicuramente la manifestazione della malattia di Graves più evidente e la più complessa da trattare, con elevato impatto sulla vita di relazione. È tuttavia probabile che, nel prossimo futuro, grazie alle nuove terapie biologiche e poli-farmacologiche, ci sarà una importante riduzione della necessità di intervenire chirurgicamente". 

"Fondamentale dunque è la gestione multidisciplinare di questi pazienti – conclude Pontecorvi -. Centri di terzo livello come quello di Fondazione Policlinico Gemelli, in grado di impostare un percorso completo per il paziente, avvalendosi di più figure specialistiche, rappresentano il gold standard per la loro gestione". L'ambulatorio è coordinato per la parte endocrinologica dal professor Alfredo Pontecorvi e dal dottor Edoardo Vergani; responsabili per la parte oculistica sono il professor Gustavo Savino e il dottor Giovanni Cuffaro. Gli specialisti che rappresentano il nucleo centrale di questo ambulatorio, possono inoltre a seconda dei casi avvalersi di una serie di consulenti, dal chirurgo endocrino, al medico nucleare, al radioterapista, al reumatologo, all'otorinolaringoiatra, all'ortottista. 

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Gasperini alla Roma, l'uomo del 'miracolo' Atalanta deve conquistare una città diffidente

06 Giugno 2025
Gasperini alla Roma, l

(Adnkronos) - Gian Piero Gasparini è il nuovo allenatore della Roma. Da questo momento, anche ufficialmente. Arriva su una panchina ingombrante forte dei risultati del 'miracolo' Atalanta, portata in 9 anni stabilmente in Champions League e alla conquista di una storica Europa League, ma ci arriva con un profilo da 'non romanista'.  

Gasperini non è Claudio Ranieri e non è neanche Daniele De Rossi, ma può giocarsi la grande scommessa di diventarlo sul campo, come è stato capace di fare Josè Mourinho. Se ci sono pochi dubbi sul piano tecnico e dell'esperienza maturata in una lunga carriera, a fare la differenza saranno i comportamenti, che a Roma contano più che altrove, oltre agli stessi risultati, ovviamente.  

Molto dipenderà dalla capacità dell'allenatore di capire rapidamente dove ha scelto di lavorare. A Roma, forse con la sola eccezione di Fabio Capello che ha però potuto contare su un instant team di assoluto valore, è difficile vincere senza convincere tifosi e città. Gasperini arriva portando con sé le aspettative del grande allenatore ma trova anche la diffidenza di una piazza che vuole identificarsi con l'uomo che guida la sua squadra e che, per ora, è un genovese, che ha fatto grande Bergamo e che non ha mai nascosto il suo legame con la Juventus. 

C'è tanto lavoro da fare, fuori e dentro Trigoria. Ad aiutarlo c'è un altro uomo, Claudio Ranieri, che ha invece in mano le chiavi di Roma. Se Gasperini avrà l'intelligenza di fare i passi giusti, la Roma potrebbe aver trovato un grande allenatore. Altrimenti la distanza che c'è con l'allievo Ivan Juric potrebbe inesorabilmente accorciarsi, azzerando in un nuovo fallimento la differenza di valore, e di spessore, certificati dai nove anni di Atalanta. (Di Fabio Insenga)  

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Musetti, infortunio e ritiro in semifinale Roland Garros: cosa è successo

06 Giugno 2025
Lorenzo Musetti

(Adnkronos) - Lorenzo Musetti costretto al ritiro per infortunio nella semifinale del Roland Garros 2025 contro Carlos Alcaraz. L'azzurro oggi 6 giugno ha dovuto abbandonare il campo all'inizio del quarto set, dopo 2h25' di battaglia sul campo del Philippe Chatrier. Musetti ha giocato in maniera eccellente per oltre un'ora e mezza. Ha vinto il primo set per 6-4 e ha portato il secondo parziale al tie-break, perso per 7-3. A quel punto, si è spenta la luce per il toscano. Musetti, condizionato da un problema muscolare alla coscia sinistra, non è stato più competitivo. 

Ha perso il terzo set per 6-0, mostrando chiaramente limiti negli spostamenti: un handicap non gestibile contro il miglior giocatore del mondo sulla terra battuta. Alcaraz ha iniziato a dominare gli scambi in una sfida ormai a senso unico. All'inizio del quarto set, dopo aver subito un nuovo break (0-2), Musetti ha gettato la spugna: inutile continuare a forzare con il rischio di aggravare una lesione muscolare nel momento clou della stagione. E' alle porte il torneo di Wimbledon: nell'edizione 2024 dei Championship, Musetti è arrivato in semifinale. Sull'erba londinese l'azzurro punta ad un ruolo da protagonista anche quest'anno. 

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