
(Adnkronos) - Come batte il nostro cuore? Una collaborazione tra studiosi del Dipartimento di Ingegneria dell'informazione e del Dipartimento di Matematica dell'università di Pisa ha risolto un problema ancora aperto nella comunità scientifica medica e della bioingegneria sin dagli anni '90: la dinamica del sistema cardiovascolare "è regolare e non caotica", decretano gli scienziati. La scoperta porta a una maggior comprensione dell'apparato, aprendo la strada alla definizione di nuovi biomarcatori in grado di quantificare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Il 16 luglio il lavoro ha ricevuto il Best Student Paper Award alla Conferenza della Società internazionale di ingegneria biomedica (Embc).
Gli autori sono Martina Bianco, dottoranda al Dipartimento di Ingegneria dell'informazione e prima autrice dell'articolo, Andrea Scarciglia e Gaetano Valenza (Dipartimento di Ingegneria dell'informazione), e Claudio Bonanno (Dipartimento di Matematica). La conferenza ha visto la partecipazione di studiosi da oltre 70 Paesi e l'articolo premiato ha superato la concorrenza di lavori di ricercatori da Cina, Giappone, Australia, Messico, Stati Uniti, Emirati Arabi e diversi stati europei.
"Gli intervalli di tempo tra battiti cardiaci consecutivi - spiega Bianco, dottoranda in Ingegneria biomedica con una laurea in Matematica alle spalle - formano una serie chiamata serie della variabilità della frequenza cardiaca (Hrv). Questa serie, composta da intervalli successivi ottenuti dell'elettrocardiogramma, deriva da molteplici input fisiologici, come quelli del sistema nervoso centrale, simpatico e parasimpatico, la respirazione, la pressione sanguigna e l'attività ormonale. Durante il mio lavoro di tesi al Dipartimento di Matematica avevo messo a punto un metodo per capire se una serie di dati può essere interpretata come output di un sistema regolare, il cui stato cioè è determinabile in ogni momento, oppure caotico, cioè dipendente in modo essenziale dalle condizioni iniziali, e che quindi si evolve in modo non predicibile se tali condizioni cambiano anche di poco".
Per il nuovo studio il metodo matematico sviluppato dalla ricercatrice è stato applicato alla serie ricavata dalle misure della frequenza cardiaca. "Il risultato che abbiamo ottenuto è abbastanza netto: la dinamica del sistema cardiovascolare è regolare, non caotica", afferma Bianco.
"E' stata per me una bellissima sfida applicare un metodo matematico elaborato in astratto a dati numerici reali, come sono le serie derivanti dagli elettrocardiogrammi - prosegue l'autrice - Questo perché nei dati reali spesso è presente una componente casuale di 'disturbo', il cosiddetto 'rumore fisiologico', che non dipende solo dall'errore di misurazione, ma soprattutto da interazioni e fluttuazioni interne al sistema in esame".
"Sono molto contento di questa collaborazione tra due dipartimenti di eccellenza dell'università di Pisa - afferma Valenza, docente di Bioingegneria in ateneo - Il metodo sviluppato consente di avere una conoscenza più approfondita del sistema cardiovascolare e, più in generale, delle dinamiche neurofisiologiche. Questa maggiore conoscenza ci potrebbe consentire, per esempio, di definire nuovi biomarcatori in grado di quantificare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari che ancora oggi rimangono una delle principali cause di morte a livello mondiale".
"Questo riconoscimento - conclude Bonanno, docente di Fisica matematica all'università di Pisa - premia innanzitutto il lavoro di tesi di Martina, ma anche quello di Andrea, anche lui laureato in Matematica e con la cui tesi è iniziata la collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell'informazione. Premia anche il coraggio di Martina e Andrea nel decidere di spendere le loro competenze matematiche nelle applicazioni alla bioingegneria. Mi auguro che questo riconoscimento, che nasce da una fruttuosa collaborazione tra due dipartimenti del nostro ateneo, serva a ribadire l'importanza del portare avanti, in contemporanea, la ricerca di base e la ricerca applicata".
Leggi tutto: Come batte il cuore? Ingegneri e matematici italiani risolvono il mistero

(Adnkronos) - Per Mosca niente più limiti sui missili a medio e corto raggio. La Russia non si considera infatti più vincolata da autolimitazioni per quanto riguarda il dispiegamento di questi missili, poiché "le condizioni per il rispetto della moratoria sono venute meno". Questo quanto ha annunciato dal ministero degli Esteri russo in una nota, riferendosi alla moratoria relativa al Trattato Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) siglato a Washington l'8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbaciov. Gli Stati Uniti hanno accusato più volte la Russia di violare l'accordo, e nell’autunno del 2018 il presidente Donald Trump ha annunciato il ritiro dal trattato.
Il ministero degli Esteri russo, si legge nella nota, ha quindi "preso atto di alcune misure adottate dall'Occidente nel campo della proliferazione" di tali missili e sottolinea che esse rappresentano "una minaccia diretta alla sicurezza" della Russia. La dichiarazione ha sottolineato che ciò richiede misure speciali da parte di Mosca.
"Con i nostri ripetuti avvertimenti in merito ignorati e con la situazione che si sta evolvendo verso il dispiegamento di fatto di missili terrestri a medio e corto raggio di fabbricazione statunitense in Europa e nella regione Asia-Pacifico, il Ministero degli Esteri russo deve dichiarare che non sussistono più condizioni per il mantenimento di una moratoria unilaterale sul dispiegamento di armi simili, ed è inoltre autorizzato ad affermare che la Federazione Russa non si considera vincolata da autolimitazioni pertinenti approvate in precedenza", si legge nel comunicato, riportato dalla Tass.
L'inviato del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff , volerà intanto domani a Mosca per cercare di risolvere la situazione ucraina, ha riferito ieri la Tass, dopo che lo stesso Trump aveva anticipato che la missione si sarebbe tenuta in settimana. Il Cremlino, dal canto suo, non ha escluso un incontro tra Witkoff e il presidente russo Vladimir Putin.
Rispondendo ai giornalisti sulla missione del suo inviato a Mosca, Trump ha detto che l'obiettivo è ''raggiungere un accordo per far sì che si smetta di uccidere la gente", per poi ribadire che - se la Russia non accetterà l'accordo per il cessate il fuoco con l'Ucraina - ''ci saranno sanzioni''. Ma, ha aggiunto, i russi ''come sapete sono molto astuti e sono abbastanza bravi ad aggirare sanzioni. Per cui vedremo cosa succederà''.
Sarà "importante e utile" la visita dell'inviato americano, ha commentato quindi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso del suo briefing quotidiano con la stampa. "Siamo sempre lieti di vedere il signor Witkoff a Mosca e di essere in contatto con lui. Crediamo che questi contatti siano importanti, costruttivi e utili", ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che un incontro tra l'inviato americano e Putin "non è escluso".
Se la Russia non cambierà rotta entro l'8 agosto, entro venerdì, Kiev si aspetta quindi chevenga messa in moto "la logistica irreversibile" delle sanzioni secondarie sulle esportazioni di petrolio russo, ha commentato intanto Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in riferimento al nuovo ultimatum di Trump al leader russo Putin.
"Dopodiché vedrà se questo contribuisce o meno a porre fine alla guerra - ha detto Podolyak in un'intervista al Guardian -. E in caso negativo si passerebbe al prossimo passo". Potrebbe trattarsi, ha affermato, di ulteriori sanzioni e di una crescente militarizzazione dell'Ucraina.
"Trump ha già detto di essere pronto a vendere all'Europa tutte le armi che vogliono (per darle all'Ucraina). Prima non lo diceva - ha osservato ancora Podolyak - E' già una concezione diversa del mondo". A Kiev, scrive il Guardian, ci sono poche speranze di una svolta con la visita a Mosca dell'inviato Usa.

(Adnkronos) - Il Tribunale dei ministri ha disposto l'archiviazione per la premier Giorgia Meloni sul caso Almasri ritenendo che "gli elementi indiziari non siano dotati di gravità, precisione e concordanza tali da consentire di affermare in che termini e quando la presidente del Consiglio sia stata preventivamente informata e abbia condiviso la decisione assunta in seno alle riunioni, rafforzando con tale adesione il programma criminoso" e "che gli elementi acquisiti nel corso delle indagini non consentano di formulare una ragionevole previsione di condanna, limitatamente alla posizione della sola presidente del Consiglio Giorgia Meloni", tanto per il reato di favoreggiamento che per quello di peculato.
“Dalle sommarie informazioni del prefetto Caravelli, il quale ha riferito che la presidente del consiglio era stata sicuramente informata mentre per il resto si è limitato ad esprimere una valutazione (ritengo, sulla base di indicazioni che mi dava il sottosegretario Mantovano, che fosse d'accordo) senza, tuttavia, specificare - si legge nel provvedimento di archiviazione - quali fossero state le indicazioni ricevute su cui aveva fondato una simile valutazione - non compare alcun dettaglio o elemento valutabile circa la portata, natura, entità e finalità dell'informazione, specie sotto il profilo della sua condivisione delle 'decisioni' adottate”.
Leggi tutto: Caso Almasri, Meloni archiviata: la motivazione del Tribunale dei ministri

(Adnkronos) - Oggi mi è stata "notificata la mia archiviazione" sul caso Almasri. A renderlo noto è stata oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con un post sui social, aggiungendo che "sarà chiesta l'autorizzazione a procedere su Piantedosi, Nordio e Mantovano".
"Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l'autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano" si legge sul post social. "Nel decreto si sostiene che io 'non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta': e in tal modo non avrei rafforzato 'il programma criminoso'".
"Si sostiene pertanto che due autorevoli ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. È una tesi palesemente assurda". "A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. È quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro". "Nel merito ribadisco la correttezza dell'operato dell'intero esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani. L'ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull'autorizzazione a procedere".
Leggi tutto: Caso Almasri, Meloni: "Notificata oggi la mia archiviazione"

(Adnkronos) - Oggi mi è stata "notificata la mia archiviazione" sul caso Almasri. A renderlo noto è stata oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con un post sui social, aggiungendo che "sarà chiesta l'autorizzazione a procedere su Piantedosi, Nordio e Mantovano".
"Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l'autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano" si legge sul post social. "Nel decreto si sostiene che io 'non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta': e in tal modo non avrei rafforzato 'il programma criminoso'". "Si sostiene pertanto che due autorevoli ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. È una tesi palesemente assurda".
"A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. È quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro". "Nel merito ribadisco la correttezza dell'operato dell'intero esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani - conclude -. L'ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull'autorizzazione a procedere".
Leggi tutto: Caso Almasri, Meloni: "Archiviata oggi la mia sola posizione"

(Adnkronos) - Notificata l'archiviazione per il caso Almasri alla premier Giorgia Meloni, chiesto invece il processo per i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio e per il sottosegretario Alfredo Mantovano. A renderlo noto è stata la stessa presidente del Consiglio con un lungo post sui social dopo la notifica del provvedimento dal Tribunale dei ministri.
"Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l'autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano" si legge sul post social. "Nel decreto si sostiene che io 'non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta': e in tal modo non avrei rafforzato 'il programma criminoso'". "Si sostiene pertanto che due autorevoli ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. È una tesi palesemente assurda".
"A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. È quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro". "Nel merito ribadisco la correttezza dell'operato dell'intero esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani - conclude -. L'ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull'autorizzazione a procedere".
Il Presidente della Giunta delle autorizzazioni della Camera Devis Dori rende intanto noto che, al momento, non è pervenuta nessuna carta del dossier Almasri dal Tribunale dei Ministri.

(Adnkronos) - Lutto nel mondo dell’imprenditoria cuneese. E' morta oggi per malattia Alessandra Balocco, presidente e amministratore delegato dell’omonimo gruppo alimentare del cuneese. Terza generazione della famiglia, Alessandra Balocco era entrata in azienda nel 1990. La conferma della scomparsa arriva dal sindaco di Fossano, Dario Tallone, che ha già annunciato la proclamazione del lutto cittadino il giorno del funerale.
"Apprendo con tristezza la notizia della scomparsa di Alessandra Balocco", scrive sui social Tallone rinnovando "i sentimenti di stima di sincera riconoscenza per l’opera intelligente e lungimirante che Alessandra ha condotto negli anni, contribuendo in modo significativo alla crescita economica e sociale della Città di Fossano e del nostro territorio".
Poco meno di tre anni fa, il 27 agosto del 2022 era scomparso prematuramente a 56 anni, Alberto Balocco, fratello di Alessandra e suo predecessore nella carica di amministratore delegato dell’azienda, ucciso da un fulmine durante un’escursione in mountain bike in alta Val Susa. Dopo l’improvvisa scomparsa del fratello, Alessandra Balocco aveva preso le redini dell’azienda di famiglia che è stata fondata nel 1927.
Leggi tutto: Morta Alessandra Balocco, presidente e ad dell'azienda cuneese
Lutto nel mondo dell’imprenditoria, morta Alessandra Balocco: era presidente e ad del gruppo cuneese

(Adnkronos) - Lutto nel mondo dell’imprenditoria cuneese. E' morta oggi a 61 anni per malattia Alessandra Balocco, presidente e amministratore delegato dell’omonimo gruppo alimentare del cuneese. Terza generazione della famiglia, Alessandra Balocco era entrata in azienda nel 1990. La conferma della scomparsa arriva dal sindaco di Fossano, Dario Tallone, che ha già annunciato la proclamazione del lutto cittadino il giorno del funerale.
"Apprendo con tristezza la notizia della scomparsa di Alessandra Balocco", scrive sui social Tallone rinnovando "i sentimenti di stima di sincera riconoscenza per l’opera intelligente e lungimirante che Alessandra ha condotto negli anni, contribuendo in modo significativo alla crescita economica e sociale della Città di Fossano e del nostro territorio".
Poco meno di tre anni fa, il 27 agosto del 2022 era scomparso prematuramente a 56 anni, Alberto Balocco, fratello di Alessandra e suo predecessore nella carica di amministratore delegato dell’azienda, ucciso da un fulmine durante un’escursione in mountain bike in alta Val Susa. Dopo l’improvvisa scomparsa del fratello, Alessandra Balocco aveva preso le redini dell’azienda di famiglia che è stata fondata nel 1927.
I funerali si svolgeranno in forma riservata, comunica una nota del gruppo in cui si sottolinea che il cda, composto da Ruggero Costamagna, Marco Costamagna, Diletta Balocco, Assunta Pinto e Gianfranco Bessone, “proseguirà lo sviluppo dell’azienda seguendo fedelmente l’esempio e le linee guida tracciate da Alessandra”. Sessantuno anni, Alessandra, si legge nella nota, alla guida della società dal 2022, in azienda dagli anni ’90 al fianco del padre Aldo e del fratello Alberto, “ha rappresentato per tutta la sua vita una figura di riferimento per l’intero gruppo, contribuendo con totale dedizione, determinazione e competenza alla crescita e al consolidamento dell’azienda in Italia e sui mercati internazionali”.
La società, conclude la nota, “esprime la propria vicinanza alla famiglia in questo momento di grande dolore e si unisce al lutto della comunità di Fossano e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e lavorare con lei”.
"La morte di Alessandra Balocco è una notizia tristissima per il nostro Piemonte. Perdiamo una donna di valore che ha saputo incarnare a pieno quella tradizione delle grandi famiglie imprenditoriali della nostra terra che sanno unire crescita, visione e attenzione per le proprie comunità. Alla famiglia le condoglianze mie e di tutto il Piemonte”. Cosi’ il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

(Adnkronos) - Lutto nel mondo dell’imprenditoria cuneese. E' morta oggi a 61 anni per malattia Alessandra Balocco, presidente e amministratore delegato dell’omonimo gruppo alimentare del cuneese. Terza generazione della famiglia, Alessandra Balocco era entrata in azienda nel 1990. La conferma della scomparsa arriva dal sindaco di Fossano, Dario Tallone, che ha già annunciato la proclamazione del lutto cittadino il giorno del funerale.
"Apprendo con tristezza la notizia della scomparsa di Alessandra Balocco", scrive sui social Tallone rinnovando "i sentimenti di stima di sincera riconoscenza per l’opera intelligente e lungimirante che Alessandra ha condotto negli anni, contribuendo in modo significativo alla crescita economica e sociale della Città di Fossano e del nostro territorio".
Poco meno di tre anni fa, il 27 agosto del 2022 era scomparso prematuramente a 56 anni, Alberto Balocco, fratello di Alessandra e suo predecessore nella carica di amministratore delegato dell’azienda, ucciso da un fulmine durante un’escursione in mountain bike in alta Val Susa. Dopo l’improvvisa scomparsa del fratello, Alessandra Balocco aveva preso le redini dell’azienda di famiglia che è stata fondata nel 1927.
I funerali si svolgeranno in forma riservata, comunica una nota del gruppo in cui si sottolinea che il cda, composto da Ruggero Costamagna, Marco Costamagna, Diletta Balocco, Assunta Pinto e Gianfranco Bessone, “proseguirà lo sviluppo dell’azienda seguendo fedelmente l’esempio e le linee guida tracciate da Alessandra”. Sessantuno anni, Alessandra, si legge nella nota, alla guida della società dal 2022, in azienda dagli anni ’90 al fianco del padre Aldo e del fratello Alberto, “ha rappresentato per tutta la sua vita una figura di riferimento per l’intero gruppo, contribuendo con totale dedizione, determinazione e competenza alla crescita e al consolidamento dell’azienda in Italia e sui mercati internazionali”.
La società, conclude la nota, “esprime la propria vicinanza alla famiglia in questo momento di grande dolore e si unisce al lutto della comunità di Fossano e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e lavorare con lei”.
"La morte di Alessandra Balocco è una notizia tristissima per il nostro Piemonte. Perdiamo una donna di valore che ha saputo incarnare a pieno quella tradizione delle grandi famiglie imprenditoriali della nostra terra che sanno unire crescita, visione e attenzione per le proprie comunità. Alla famiglia le condoglianze mie e di tutto il Piemonte”. Cosi’ il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

(Adnkronos) - Torna l'ipotesi Tommaso Cerno per 'Domenica in'. Il giornalista - a quanto apprende l'Adnkronos - potrebbe approdare nel contenitore domenicale, guidato da Mara Venier, per curare con la conduttrice uno spazio di talk sull'attualità. Mara Venier sarebbe, comunque, determinata ad affrontare l'edizione del cinquantesimo anniversario del programma con un cast corale. E Cerno potrebbe non essere la sola presenza in campo. Nelle scorse settimane è circolato insistentemente anche il nome di Enzo Miccio. Ma probabilmente solo a fine agosto, con la chiusura dei contratti, si avranno maggiori certezze.
Leggi tutto: Domenica In, Tommaso Cerno potrebbe curare spazio talk su attualità

(Adnkronos) - Cinque giorni all'insegna del gusto, dell'arte e del valore della conoscenza, a Napoli, nella bellissima Piazza Municipio, a pochi passi dai principali luoghi di interesse della città, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare le peculiarità della filiera bufalina e all'integrazione della stessa con la filiera ittica e con l'intera filiera agroalimentare. Questo e molto altro ancora è 'Bufala Fest - non solo mozzarella', la kermesse enogastronomica, giunta alla nona edizione, che dal 3 al 7 settembre 2025 offre al grande pubblico stand di food che propongono piatti realizzati esclusivamente con i prodotti della filiera bufalina (latte, latticini, formaggi, carni, salumi, ecc.).
Il tema scelto per l’edizione 2025 è la 'Conoscenza - il sapere è nel sapore' e attraverso un qualificato cartellone di incontri e dibattiti, scopriamo come oltre che per la filiera bufalina, anche per la filiera agroalimentare e per quella ittica, essa rappresenta uno strumento potente per rafforzare la fiducia del consumatore, favorire la fidelizzazione del cliente e promuovere pratiche di produzione sostenibili, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Bufala Fest 2025 prevede un ampio programma di iniziative dedicate alle famiglie con laboratori tematici per adulti e bambini e show cooking dei grandi chef nell'Arena del Gusto. Inoltre, tutti i giorni, sono in programma talk dedicati al tema della conoscenza nell'area 'Giardino delle Idee' con operatori ed esperti del comparto food ed autorevoli rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e del mondo bancario.
Tutti i dettagli della nona edizione di "Bufala Fest - non solo mozzarella" saranno illustrati nel corso della conferenza stampa di presentazione, in programma lunedì 1° settembre 2025, alle ore 15 (con imbarco a partire dalle ore 13:30), nel porto di Napoli, presso il Molo Angioino/Stazione Marittima, a bordo di Msc World Europa, ammiraglia e simbolo di innovazione di Msc Crociere, partner della kermesse.
Considerata tra le navi più all’avanguardia in termini di efficienza ambientale, Msc World Europa è la prima nave della World Class, con 22 ponti, 47 metri di larghezza, 2.626 cabine e oltre 40.000 mq di spazi comuni. La nave offre un vero e proprio mondo di esperienze diverse, andando oltre i confini di ciò che è possibile fare oggi a bordo e stabilendo un nuovo standard per l'industria delle crociere, in termini di design e tecnologie. 'Bufala Fest – non solo mozzarella' è organizzato da Crea Eventi, in collaborazione con l'associazione 'Giardino delle Idee', con Coldiretti Campania e con il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala Campana Dop. L'evento gode del patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Regione Campania, del Comune e della Città Metropolitana di Napoli.
'Bufala Fest - non solo mozzarella' è un'attività co-finanziata nell’ambito del Pn feampa 21-27 - os 2.2 azione 4 intervento 2, il Programma nazionale del fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura che affronta tre sfide fondamentali per accompagnare l’evoluzione dei settori della pesca e dell’acquacoltura entro il 2030: transizione verde, transizione digitale e resilienza, alle quali si aggiunge l’intento di favorire trasversalmente i processi di innovazione.
Con l’intervento 222402, la Regione Campania ha avviato un piano di attività per la valorizzazione e la promozione delle produzioni ittiche campane: piccoli pelagici, mitili e tonno rosso. Il piano favorisce la conoscenza e il rafforzamento del mondo della pesca e dell’acquacoltura campane attraverso le sue imprese, incoraggia il consumo di prodotti ittici sostenibili in funzione di freschezza, stagionalità, sicurezza alimentare e consumo consapevole, in particolare tra i giovani e le famiglie, rafforzando il legame tra territorio, identità gastronomica e economia blu.
La nona edizione di 'Bufala Fest - non solo mozzarella' gode del supporto di autorevoli brand di prestigio internazionale, come: Agugiaro & Figna Molini S.p.A. Società Benefit con le farine Le 5 Stagioni e Le Sinfonie; Leffe; Pepsi; Lay's; Chin8 Neri; La Fiammante; Corona; Sannio Consorzio Tutela Vini; La Molisana; Ferrarini; Aperol 1919; Caseificio Colonne; Gran Bufalo; La Contadina; Guappa; Olio Zucchi; Acqua Nerea; Msc Crociere; Caffè Kimbo; Ballarini; Zwilling; Imperatore Hotellerie; Dolce & Salato Scuola di Cucina e Pasticceria; Fonderia Nolana Del Giudice; Anm Azienda Napoletana Mobilità SpA; Di Cosmo Group; Villa Minieri; Minichini Meetings Club; Bio Table; Marana Forni. Media partner dell'evento sono: Televomero e Radio Marte. Mentre, il vodcast Esg.Easy è partner per la sostenibilità, a testimonianza dell'impegno di 'Bufala Fest - non solo mozzarella' nella divulgazione di messaggi finalizzati ad un sano e corretto utilizzo delle risorse agroalimentari e ittiche, sotto il profilo ambientale, economico e sociale.
Leggi tutto: Food, Napoli: dal 3 al 7 settembre torna 'Bufala Fest - Non solo mozzarella'
Una serata magica sotto il cielo di Torre delle Stelle
Sabato 9 agosto 2025, torna la sesta edizione di "Calici a Torre delle Stelle", l’evento che unisce vino, sapori, musica e tradizione nella suggestiva location di Torre delle Stelle, presso il Parco Giochi via Sagittario.
L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Turistica Proloco Marese Maracalagonis con il patrocinio del Comune di Maracalagonis e in collaborazione con la Cantina di Quartu Sant’Elena (con sede a Maracalagonis), promette una serata all’insegna del gusto e del divertimento, arricchita dallo spettacolo delle stelle cadenti di agosto.
PROGRAMMA DELLA SERATA
📍 Località: Torre delle Stelle – Parco Giochi via Sagittario (Maracalagonis)
🎟 Ingresso: Libero e aperto a tutti
🍷 ORE 19:00 – Apertura Stand
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Esposizione e vendita di prodotti artigianali e enogastronomici locali
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Scoperta delle eccellenze del territorio
🍷 ORE 20:00 – Degustazioni
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Vini della Cantina di Quartu Sant’Elena (con sede a Maracalagonis)
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Assaggio di piatti tipici della tradizione sarda
🎶 ORE 22:00 – Musica e Intrattenimento
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DJ Set "Remember Anni 90"
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A cura di Tony Live Entertainment & Events
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Offerto dall’Amministrazione Comunale di Maracalagonis – Assessorato alla Cultura e Spettacolo
UNA SERATA TRA CULTURA, GUSTO E DIVERTIMENTO
La manifestazione rappresenta un’occasione unica per valorizzare i prodotti enogastronomici locali, promuovere l’artigianato e vivere un’atmosfera conviviale sotto le stelle.
La Sindaca Francesca Fadda e il Presidente della Proloco Alfredo Ercole Corona hanno confermato l’impegno nel sostenere eventi che uniscono tradizione e innovazione, coinvolgendo residenti e turisti in esperienze indimenticabili.
NON MANCATE!
Un appuntamento imperdibile per chi ama il buon vino, la musica anni ‘90 e le serate estive all’aria aperta.
Al Brotzu rimangono in due, migliora la 14enne al Policlinico... 
(Adnkronos) - Oltre 52mila firme alla petizione su change.org perché l'Italia riconosca la Palestina, dopo la lettera aperta inviata il 27 luglio scorso alla premier Giorgia Meloni da oltre 30 ambasciatori in pensione che nel frattempo sono diventati 72. "Non ci fermiamo fino alla prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite" a settembre, quando Paesi come Francia, Regno Unito e Canada potrebbero riconoscere lo Stato palestinese, spiega all'Adnkronos l'ambasciatore (in pensione) Pasquale Ferrara, promotore dell'appello, fino a poco più di un mese fa direttore per gli Affari politici della Farnesina.
"Nelle prossime settimane continueremo a chiedere le tre misure che rappresentano il cuore del nostro appello, dice Ferrara, elencandole: "Sospensione di ogni rapporto e cooperazione, di qualunque natura, nel settore militare e della difesa con Israele, sostegno in sede Ue e nazionale di ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali nei confronti dei ministri israeliani - come Bezalel Smotrich e Itamar Ben G’vir, nel frattempo dichiarati 'personae non gratae' dall'Olanda - che incoraggiano e appoggiano il moltiplicarsi degli insediamenti illegali e le violenze dei coloni in Cisgiordania, adesione al consenso europeo per la sospensione temporanea dell’accordo di associazione tra Israele e l’Unione Europea. Questo governo israeliano non capisce altro linguaggio".
Parallelamente, ribadisce l'ex ambasciatore, bisogna arrivare al riconoscimento dello Stato palestinese, "questione che è stata rimessa al centro del dibattito". "I confini di uno Stato già esistono, sono quelli del '67, ma il territorio è sotto occupazione illegale” ricorda Ferrara. E ancora, a chi sostiene che sarebbe "prematuro" farlo, ribatte: "Prematuro rispetto a che cosa? Forse non averlo fatto sinora ha prodotto risultati?".
Piuttosto, secondo il diplomatico, mentre si torna a parlare di annessione della Cisgiordania e di rioccupazione di Gaza, "aver negato per troppo tempo un serio orizzonte politico per la soluzione del conflitto israelo -palestinese ha portato a conseguenze tragiche. Il 7 ottobre - che non ci stancheremo mai di condannare, senza se e senza ma - è purtroppo il frutto avvelenato di appuntamenti mancati con la storia, dell’assenza della volontà politica di andare davvero e non a parole verso la soluzione a due Stati".
In vista dell'appuntamento all'Onu di settembre, anticipa infine Ferrara, e mentre appelli simili sono stati lanciati anche da altri ex ambasciatori all'Ue, in Germania, Belgio e Regno Unito, "si potrebbe pensare a iniziative comuni in occasioni di eventi collaterali delle organizzazioni non governative a New York" per continuare a tenere alta la pressione sulla questione del riconoscimento.
Tra i diplomatici firmatari dell'appello ci sono, tra gli altri, ex ambasciatori all'Ue come Piero Benassi e Ferdinando Nelli Feroci, a Mosca come Pasquale Quito Terracciano e Cesare Ragaglini, alla Nato come Stefano Stefanini, a Londra come Raffaele Trombetta, ex consigliere diplomatici a Palazzo Chigi.
Questa la lista dei primi firmatari: Aldo Amati, Achille Amerio, Lorenzo Angeloni, Antonio Armellini, Marco Baccin, Antonio Badini, Luciano Barillaro, Piero Benassi, Mario Boffo, Alberto Bradanini, Giovanni Brauzzi, Sergio Busetto, Rocco Cangelosi, Francesco Caruso, Ino Cassini, Guido Cerboni, Rosanna Coniglio, Fabio Cristiani, Antonio D'Andria, Gabriele De Ceglie, Anna Della Croce, Vincenzo De Luca, Enrico De Maio, Paolo De Nicolo, Roberto Di Leo, Pasquale Ferrara, Giovanni Ferrero, Luca Fornari, Fernando Gentilini, Giovanni Germano, Gianni Ghisi, Michele Giacomelli, Luca Giansanti, Gherardo La Francesca, Guido La Tella, Massimo Leggeri, Maurizio Lo Re, Liana Marolla, Roberto Mazzotta, Maurizio Melani, Andrea Meloni, Gabriele Menegatti, Elio Menzione, Sergio Mercuri, Laura Mirachian, Franco Mistretta, Giuseppe Mistretta, Enrico Nardi, Ferdinando Nelli Feroci, Claudio Pacifico, Angelo Persiani, Michelangelo Pipan, Natalia Quintavalle, Cesare Ragaglini, Cristina Ravaglia, Giancarlo Riccio, Giacomo Sanfelice, Lucio Alberto Savoia, Gianpaolo Scarante, Pietro Sebastiani, Paolo Serpi, Stefano Starace Janfolla, Stefano Stefanini, Vittorio Surdo, Antonio Tarelli, Franco Tempesta, Pasquale Quito Terracciano, Carlo Trezza, Raffaele Trombetta, Raniero Vanni d'Archirafi, Gianfranco Varvesi, Gianni Veltroni.

(Adnkronos) - Saranno nozze low profile e all'insegna della tradizione campana. Oggi Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e deputato di Fratelli d'Italia, si sposerà civilmente a Roma con la ginecologa Maria Rosaria Campitiello, sua compagna da sei anni, da giugno neo capo del Dipartimento della prevenzione del ministero della Salute. La cerimonia si terrà alle 18 alle pendici del Celio, a pochi passi dalle Terme di Caracalla, nella chiesa sconsacrata di Santa Maria in Tempulo. Come celebrante ci sarà il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Folta la 'delegazione del governo' attesa al ricevimento (la location è per ora top secret) che seguirà il rito civile: i ministri dell'Interno, Matteo Piantedosi; della Difesa, Guido Crosetto; del Made in Italy, Adolfo Urso e dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida; gli azzurri Anna Maria Bernini e Gilberto Pichetto Fratin, rispettivamente titolari del dicastero dell'Università e dell'Ambiente. Non è dato sapere se ci sarà anche Giorgia Meloni, con un'agenda fitta di impegni governativi (tra una trasferta nelle Marche e il Cdm): forse potrebbe passare per un saluto in serata. Cirielli sarà in smoking, con papillon e camicia bianca, mentre la sposa ha scelto un classico abito bianco.
Il menu è composto da prodotti tipici della cucina campana: non a caso, tra i primi spicca il risotto agli agrumi, piatto prettamente estivo in omaggio ai profumi e sapori della gastronomia della Costiera, scelto dalla coppia perché Cirielli ha fatto il capitano dei Carabinieri ad Amalfi ed è devoto a Sant'Andrea e la Campitiello è cresciuta in Costiera. Le bomboniere saranno realizzate e dipinte a mano secondo l'antica arte della ceramica di Vietri.
''Sarà un matrimonio romano per suggellare questi tre anni vissuti insieme nella Capitale, abbiamo invitato i familiari più stretti e pochi amici, quelli che abbiamo in comune'', confida all'Adnkronos Cirielli.
Modric: "Al Milan per vincere e portare esperienza. Scudetto a 40 anni come Ibra? Sarei felicissimo"

(Adnkronos) - Il Modric day inizia con una promessa: "Il Milan è una delle squadre migliori al mondo. Non bisogna accontentarsi di una stagione mediocre. Mi piace vincere, sono competitivo ed è ciò che voglio portare. Il mio obiettivo è vincere trofei, restiamo umili e lavoriamo sodo per costruire un gruppo forte". Luka Modric si è presentato così, oggi lunedì 4 agosto, al mondo rossonero. Il croato, nuovo centrocampista del Diavolo, non ha nascosto le ambizioni per la nuova avventura all'ombra del Duomo dopo anni di trionfi con il Real Madrid: "A qualsiasi età c'è tempo per emozionarsi. Sono cresciuto guardando il calcio italiano, ho sempre avuto un affetto molto particolare per questi colori".
Quella di Luka Modric, Pallone d'oro nel 2018, è una storia di successi: "Cosa posso dare al club? La mia esperienza. Lavorerò tanto, darò il massimo per cercare di fare le stesse cose che ho fatto altrove. So che ci sono grandissime aspettative, ma sono pronto. Non vedo l'ora di iniziare la sfida. Seguo molto la Serie A perché ci sono tanti calciatori croati, il campionato italiano è competitivo e sta tornando all'epoca in cui era il migliore al mondo. Le squadre sono molto organizzate e ciò lo rende diverso dalla Liga, dovrò adattarmi". Il croato ha parlato anche del rapporto con Zvonimir Boban: "Con lui ultimamente non ho parlato di Milan, ma lo abbiamo fatto spesso in passato. Ibrahimovic? Ho visto Zlatan, anche Ancelotti mi ha parlato molto bene del club. Avevo già un'impressione positiva, ma quando questi personaggi ti parlano in un certo modo è chiaro che migliora la percezione. L'accoglienza è stata impressionante". Modric si sofferma sulla chiacchierata con l'ex tecnico Carlo Ancelotti: "Abbiamo parlato in generale del club, della gente, di San Siro. E del fatto che il Milan è molto esigente come il Real, c'è pressione".
Nel corso della conferenza stampa a Casa Milan, non sono mancati aneddoti e sorrisi: "La Champions vinta nel 2017 contro la Juve di Allegri? Forse non è un bel ricordo per lui, cercherò di non parlarne troppo - ha detto Modric -. Non voglio che il mister sia arrabbiato con me, non vedo l'ora di conoscerlo. Sono molto contento di essere allenato da lui, è uno degli allenatori più forti al mondo. Un vincente".
Modric ha scelto il Milan anche per vivere da protagonista la stagione del Mondiale: "L'obiettivo è giocarlo, ma intanto bisogna qualificarsi. Non guardo avanti, cerco di vivere il presente e fare le cose per bene. Per questo voglio iniziare la nuova avventura e farmi trovare pronto. Per il resto, ci sarà tempo". Modric si è palesato alla stampa con il sorriso, senza nascondere l'emozione: "Come è nata l'opportunità? Per me è stata una scelta facile quando Tare mi ha chiamato. È venuto in Croazia ed è stato importante, mi ha fatto capire quanto la società teneva a me. Sapevo che sarebbe stata la scelta migliore".
L'ultimo 40enne arrivato al Milan è stato Ibrahimovic e ha portato lo scudetto. Modric, classe '85, ci pensa e se la ride: "Spero possa succedere qualcosa di simile a quanto accaduto con Zlatan, io sarei felicissimo. Cos'altro posso dare? La mia umiltà, l'etica del lavoro, la semplicità. Non mi vedo come uno speciale, sono un ragazzo normale a cui piace giocare a pallone". (di Michele Antonelli)
Tra gli ospiti Cristiano Godano, Andrina Bollinger,Arthur Hnatek...
Assessore Meloni: 'risultato straordinario in un solo anno'... 
(Adnkronos) - "I dazi Usa al 15% sui prodotti europei sono ancora ben da decifrare, perché bisogna capire come poi verrà declinato questo accordo, se effettivamente colpirà in maniera uguale tutti i settori, o se verrà declinato sulla base del comparto, capire quali settori vengono compiti, con quale percentuale o meno. Per la Calabria ad oggi sappiamo che gli Usa impattano sull'8% del nostro export, che quest'anno è arrivato quasi a un miliardo. E quindi è chiaro che vanno sostenute le imprese che oggi operano con gli Stati Uniti". Così, con Adnkronos/Labitalia, Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, sull'accordo Usa-Ue sui dazi e sull'incertezza relativa alla concreta applicazione dell'intesa. "I nostri imprenditori, soprattutto quelli dell'ambito agroalimentare, ma non solo, hanno investito evidentemente in quel Paese e non bisogna disperdere quell'investimento", ha sottolineato Ferrara ricordando che la Calabria "dal 2021 fino ad adesso, è cresciuta ogni anno. Ha inanellato una serie storica che testimonia un'apertura ai mercati internazionali. Addirittura è raddoppiato l'export da 491 a quasi un miliardo di quest'anno. Questo testimonia che effettivamente la Calabria finalmente ha intrapreso un percorso di crescita sui mercati internazionali. Questo deve essere assecondato, va sostenuto. L'America è una parte di queste", ha aggiunto.
Per questo motivo secondo Ferrara l'obiettivo a sostegno delle imprese deve essere chiaro. "Dobbiamo fare un vero e proprio piano export come Calabria, per mitigare gli effetti che eventualmente si dovrebbero riverberare in quei settori che sono presenti negli Stati Uniti. Perché noi non possiamo permetterci di andare a disperdere gli investimenti che gli imprenditori hanno fatti in questi anni sull'approfondimento delle normative, su marketing, sulla presenza fiera, sui canali commerciali", ha ricordato sottolineando che "non possiamo rinunciare da un giorno all'altro a quel mercato. E quindi bisogna mitigare questo effetto per evitare che si disperdano questi investimenti fatti". E per Ferrara è chiaro che la Calabria deve riorientare i propri target sull'export. "Credo che bisogna identificare quelli che possono essere i paesi target, che sono per certi versi confacenti a quelle che sono le nostre vocazioni, non solo industriali ma anche in termini di export. Ci sono molte imprese che sono già pronte, che investono tanto tempo, quindi sono pronte per spaccare su nuovi mercati. Vanno studiati questi mercati target, studiate le normative, i canali di distribuzione per poi avviare missioni e anche azioni diplomatiche per poter sostenere la penetrazione commerciale in queste aree", ha sottolineato ancora.
"Perché è evidente -ha continuato- che poi accedere a nuovi mercati non è come accedere alla lampadina dalla mattina alla sera. Quindi dobbiamo avere da una parte difendere le quote di mercato acquisite, di incominciare a fare una ricognizione e quindi riorientare verso anche altri mercati. Quali potrebbero essere? Il Mercosur, quindi il Sud America, l'Argentina, il Brasile, ma anche il Nord America, il Canada. Non dimentichiamo che in questi paesi, l'Argentina in particolare e il Canada, ci sono tantissimi calabresi, possibili teste di ponte rispetto alla penetrazione di questi mercati. Ma anche tutti i mercati asiatici: il Vietnam che sta crescendo tantissimo", ha spiegato.
E Ferrara è quindi intervento sulle dimissioni e la successiva ricandidatura di Roberto Occhiuto alla guida della Regione Calabria. "Certamente non esprimiamo né giudizi né valutazioni su scelte politiche delle massime espressioni di governance della regione. Di certo in questi anni è stato proficuo il rapporto pubblico-privato sul tema degli incentivi alle imprese", ha detto Ferrara.
Ferrara ha ricordato che "abbiamo presentato in cittadella regionale qualche anno fa 'Agenda Calabria' che sostanzialmente era un piano di politica economica finalizzata ad orientare le risorse comunitarie verso le imprese. Devo dire la verità: in questo caso la Regione ha colto totalmente quella progettualità che era sottotitolata 'la bussola strategica degli investimenti produttivi', e che poi si è trasformata in una serie di bandi che non a caso, proprio perché venivano le proposte dal mondo confindustriale, hanno ricevuto assorbimenti storici con anche 'splafonamenti' su bandi come l'internazionalizzazione, impianti e macchinari, ricerca e innovazione del settore energetico. E adesso anche attraverso 'Step' che è una sorta di stimolo all'innovazione da parte delle imprese", ha sottolineato Ferrara ricordando quindi che il rapporto con la giunta Occhiuto è stato proficuo "oggettivamente sul piano dell'incentivo alle imprese, adesso abbiamo bisogno di crescere sui mercati".
E qui arrivano le richieste per la giunta che uscirà dalle prossime elezioni regionali. "Bisogna crescere sull'export -ha aggiunto Ferrara- perchè una volta che hai creato un apparato che si è ammodernato lo devi però 'mettere a terra', si cresce col fatturato, non soltanto con gli investimenti. Gli investimenti sono la prima fase di una crescita successiva poi sui mercati", ha aggiunto.
Per Ferrara è necessario quindi "procedere alla riqualificazione delle aree industriali. Noi abbiamo ancora delle aree industriali che attendono di essere profondamente riqualificate, con particolare riferimento all'area del porto di Gioia Tauro, dove sappiamo ormai che non si può fare solo transhipment per poter mettere a terra il volano di sviluppo delle potenzialità di quell'area. C'è necessità di dover riqualificare l'area industriale, perché ormai i porti si sono trasformati in veri e propri poli produttivi e quindi noi dobbiamo andare lungo questa strada", ha aggiunto. E in questa strada centrale è il ruolo dell'area Zes. "E' un grande attrattore di investimenti e stimoli di investimenti da questo punto di vista, perché produce da una parte una semplificazione amministrativa che è necessaria per accelerare sugli investimenti e nell'altro caso perché abbiamo il credito di imposta Zes unica che stimola e accompagna gli investimenti. Quindi riqualificazione industriale è un imperativo categorico, non soltanto per l'area retroportuale, ma per tutte le aree industriali", ha aggiunto.
Inoltre, secondo il leader degli industriali calabresi è necessario "un grande 'Piano giovani' perché è chiaro che l'emigrazione giovanile sta portando una serie di conseguenze: se ne vanno pezzi di Pil, diminuisce la propensione al cambiamento e all'imprenditorialità, aumenta il mismatch del mercato del lavoro. Noi avvieremo in autunno come Confindustria Calabria una serie di attività e di iniziative di interlocuzione e quindi di avvicinamento del mondo imprenditoriale con il mondo dei giovani. C'è necessità anche di creare un fondo sull'imprenditorialità giovanile che possa mettere a frutto tutti quei talenti nascosti che a nostro avviso ci sono, ma molte volte non hanno la possibilità di poter esprimersi".
E, in conclusione "ci vuole una grande azione di semplificazione amministrativa, ma anche e soprattutto di potenziamento dell'organico, che è sottodimensionato e che poi ovviamente si riverbera con una serie di ritardi che soffocano quello che è l'agire imprenditoriale. E poi ovviamente le infrastrutture: Ponte sullo stretto, strade, porti e alta velocità. Nell'economia del futuro, se noi vogliamo conquistare nuovi mercati, dobbiamo avere infrastrutture della mobilità e della logistica avanzata per poter poi veramente competere in maniera adeguata con le altre economie", ha concluso.
Leggi tutto: Dazi, Ferrara (Unindustria Calabria): "Usa sono 8% nostro export, sostenere imprese"

(Adnkronos) - Un aereo della compagnia Iberia in volo tra Madrid e Parigi - un Airbus A321XLR in servizio da pochi mesi - è stato costretto a fare dietrofront dopo il decollo e un atterraggio di emergenza nello scalo di partenza dopo una collisione in volo con un uccello che ha causato danni importanti al muso dell'apparecchio e ad uno dei motori.
Nelle immagini postate dopo l'atterraggio ieri a Madrid si vede l'ampio squarcio provocato dall'impatto con l'animale nella parte anteriore dell'aereo. L'atterraggio si è svolto in sicurezza e nessuno è rimasto ferito a bordo, è stato precisato.
Leggi tutto: Atterraggio di emergenza per volo Iberia, collisione con un uccello e danni al motore

(Adnkronos) - Si chiamavano Gianni Trappolini, 56 anni, e Giulia Santoni, 23 anni, i due volontari della Misericordia di Terranuova Bracciolini rimasti uccisi oggi, lunedì 4 agosto, nell'incidente sulla A1, direzione nord fra Arezzo e Valdarno, quando un mezzo pesante ha travolto e schiacciato l'ambulanza sulla quale prestavano servizio. Morto anche il paziente a bordo.
Lo scrive su Facebook Giovanni Grasso, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Arezzo: "Erano a bordo dell’ambulanza travolta nel terribile incidente fra Arezzo e Valdarno: insieme a loro ha perso la vita anche il paziente che stavano trasportando. Altre 15 persone sono rimaste ferite", si legge nel post.
"Gianni e Giulia - scrive ancora - indossavano la divisa per scelta d’amore: dedicavano il tempo libero a soccorrere chiunque avesse bisogno, giorno e notte, in silenzio, senza clamori. Oggi questo gesto di altruismo ci ricorda quanto siano preziosi i volontari che, con professionalità e cuore, tengono in piedi il sistema dell’emergenza.Ci stringiamo alle famiglie, ai colleghi della Misericordia e a tutti i feriti. Il loro dolore è il nostro dolore. Grazie ai Vigili del Fuoco, agli operatori del 112, alle forze dell’ordine e a tutti i volontari e coloro che stanno lavorando senza sosta su quel tratto di autostrada".
Secondo una prima ricostruzione, il conducente di un tir avrebbe perso il controllo del mezzo, invadendo la corsia opposta e travolgendo i veicoli che viaggiavano nell’altra direzione. I feriti sono stati quindici, tra cui il camionista, che versa in condizioni critiche.
La Federazione regionale delle Misericordie esprime "dolore e costernazione per la terribile tragedia avvenuta stamani sull’A/1. Siamo vicini, con il cuore e con la preghiera, alle famiglie dei soccorritori e del paziente trasportato, colpite da questo straziante lutto e all’intera comunità di Terranuova Bracciolini, oggi colpita da un dolore difficile da esprimere". "Invitiamo tutti i nostri fratelli e sorelle di Misericordia ad unirsi nella preghiera per quanti ci hanno lasciato oggi e per la vita e la salute di tutte le persone rimaste ferite in questo devastante incidente", si legge in un comunicato.
Per mostrare la propria vicinanza, affranta e affettuosa, ai fratelli e sorelle della Misericordia di Terranuova Bracciolini, il presidente delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi, chiede a tutte Misericordie italiane di esporre nel giorno dei funerali un nastro nero in segno di lutto su tutti i mezzi delle Misericordie che, come sempre, saranno a servizio delle persone sofferenti.
“Quello che è accaduto questa mattina sull’autostrada nei pressi di Arezzo è difficile da comprendere e da accettare: una terribile tragedia che ha causato la morte di tre persone a bordo di un’ambulanza, il paziente e due volontari impegnati come sempre a salvare vite. E poi le altre quindici persone rimaste ferite. Penso alle vittime, alle famiglie di chi ha perso la vita e a chi ora si trova in ospedale, specie ai feriti più gravi. Non posso che esprimere il più profondo cordoglio a nome di tutto il Consiglio regionale e mio personale e la vicinanza a tutti coloro che stanno soffrendo per le conseguenze di questo terribile incidente”. Queste le parole con cui il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo.
"Il nostro pensiero commosso va anche a tutto il personale della Misericordia di Terranuova Bracciolini, di cui facevano parte gli operatori sanitari deceduti nell’ambulanza. Il sistema del volontariato è uno dei tratti distintivi della nostra regione e oggi, per tutta la Toscana, è un giorno carico di dolore”. Il presidente Mazzeo, infine, ha voluto rivolgere un ringraziamento "al sistema regionale per le maxi-emergenze sanitarie, che è entrato immediatamente in funzione con tutti i mezzi necessari facendo tutto il possibile di fronte a una tragedia spaventosa”.
Per la Regione Toscana anche l’assessora al sociale Serena Spinelli e l’assessore alla sanità Simone Bezzini si uniscono al dolore per il grave incidente di questa mattina. “La notizia del gravissimo incidente avvenuto sull’A1, in cui hanno perso la vita il paziente e due dei volontari a bordo di un’ambulanza, con un terzo gravemente ferito, ci colpisce profondamente”, afferma l’assessora Spinelli. “Mi unisco al cordoglio alle famiglie delle tre vittime e nella vicinanza ai molti feriti. Due delle persone che oggi hanno perso la vita stavano svolgendo un ruolo prezioso: quello che ogni giorno svolgono le organizzazioni di volontariato e di pubblica assistenza, dedicandosi con generosità nel garantire soccorso e assistenza alle persone. Un forte abbraccio a tutta la comunità di volontari e volontarie della Misericordia di Terranuova Bracciolini e di tutta la nostra regione”.
“Mi unisco al dolore che ha colpito la Misericordia di Terranuova Bracciolini, i familiari e i cari dei volontari e del paziente a bordo dell’ambulanza che hanno perso la vita nel tragico incidente avvenuto questa mattina sull’A1”, dice l’assessore Bezzini. “È una ferita profonda, che colpisce tutta la comunità e ci ricorda il valore straordinario delle associazioni di volontariato e il contributo essenziale che offrono ogni giorno al nostro sistema sanitario. Grazie ai professionisti del sistema di maxi emergenze sanitarie, intervenuti tempestivamente per prestare soccorso. Unitamente al cordoglio per i familiari delle vittime, un pensiero di vicinanza va a tutte le persone rimaste ferite con l’augurio che possano rimettersi al più presto”.
Leggi tutto: Incidente A1, chi sono le vittime dello schianto con il tir tra Arezzo e Valdarno
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