
(Adnkronos) - La repressione in Russia ha fatto un altro balzo in avanti, accompagnata da un inasprimento del controllo sul web. Non viene perseguito più solo chi ha criticato il regime, pur solo con un 'mi piace' a un post critico. Ma anche esponenti delle élite, chi è stato sempre zitto, o se ha dato un cenno lo ha fatto tempo fa e comunque pensava di essere protetto. Per questo, si è diffuso il panico in tutti i segmenti della società, incluso fra coloro che si sono sempre sentiti intoccabili.
"Le persecuzioni si sono trasformate in un 'Grand Guignol', ma con prigioni e condanne vere. Una farsa che ora investe anche i putinisti che hanno giurato fedeltà", spiega all'Adnkronos Elena Kostioukovitch, scrittrice e traduttrice, nel comitato scientifico di Memorial Italia. "Nessuno si sente più al sicuro. E questo vale in qualsiasi ambiente, non solo in politica", aggiunge l'autrice di "Kyiv. Una fortezza sopra l'abisso", pubblicato nei mesi scorsi da La nave di Teseo.
"Si scopre che nel sistema putiniano assumere o mantenere una carica nell'establishment, non importa a che distanza dal regime, è pericoloso", ha scritto l''analista Andrei Kolesnkikov, in un articolo pubblicato su Foreign Affairs, dedicato al "nuovo fattore paura" in Russia.
E' stato inserito nell'elenco degli 'agenti stranieri' - status associato ad attività politica e contributi economici ricevuti dall'estero, che porta con se, e per le persone con cui si è in contatto, sanzioni sempre più gravi - anche Sergei Markov, già deputato alla Duma del partito putiniano di Russia unita, direttore dell'Istituto di studi politici, nel 2012 consigliere di Putin per la sua campagna elettorale, commentatore spesso interpellato dai media in Occidente, dove viene presentato come un'analista informato delle dinamiche del Cremlino. A dimostrare l'importanza del caso, il propagandista Vladimir Solovyov ha dedicato mezz'ora del suo programma tv mezz'ora a Markov, chiedendone la detenzione.
Anche il Centro Eltsin aperto nel 2015 a Ekaterinburg dalla Fondazione intitolata al primo Presidente russo, con il direttore dell'Amministrazione presidenziale Anton Vaino a capo del Consiglio dei garanti, è stato preso di mira dalle autorità. La giudice Ekaterina Geiger del tribunale Verkh-Isetsky della città natale di Eltsin, ha cominciato con il comminare una sanzione di di 45.000 rubli alla vicedirettrice del Centro, Lyudmila Telen, per il rilancio di un post della figlia di Boris Eltsin Tatiana Yumasheva, con lo slogan "No alla guerra", in seguito alla denuncia del deputato della Duma, Mikhail Delyagin.
La stessa giudice ha poi aperto un caso per discredito delle forze militari anche nei confronti del direttore del Cineforum del Centro Eltsin, il critico cinematografico Vyacheslav Shmyrov, sempre per il rilancio di un post contro la guerra su Facebook il 25 febbraio del 2022, il giorno dopo l'inizio dell'invasione russa. Contro Shmyrov e il Centro Eltsin si era scagliato il mese scorso il canale Telegram UralLive legato a Solovyov che denunciava proiezioni organizzate dal Centro ad agosto, mostrando lo screenshot del post incriminato e ricordando l'impegno del Centro Eltsin a non invitare personalità che avevano condannato apertamente la guerra. L'intervento ha fatto scattare petizioni alla Comitato inquirente e quindi l'apertura del caso.
"Fra le élite oggi in Russia sta accadendo di nuovo qualcosa di simile a quanto aveva riassunto Bukharin", ha scritto Kolesnikov, citando una frase attribuita al leader bolscevico poi arrestato nel 1937 e fucilato l'anno successivo: 'abbiamo due partiti, uno al potere e l'altro in carcere'. "L'obiettivo di Putin non è quello di combattere la corruzione. Ma di evitare minacce interne. E per farlo, ha bisogno di trasformare le élite in una classe impaurita, quindi controllabile".
Novaya Gazeta ha tenuto il conto: dall'inizio della guerra, sono stati 56 i top manager di imprese legate allo stato e alti funzionari pubblici morti in circostanze non chiare, molti dei quali caduti da una finestra, come a gennaio il vice capo dell'amministrazione di Vladivostok e a febbraio il direttore del Servizio contro il monopolio federale in Karelia.
Il caso più clamoroso rimane quello della morte attribuita a suicidio del ministro dei Trasporti Roman Starovoit all'inizio di luglio, poche ore dopo il suo licenziamento, con voci su un suo imminente coinvolgimento nell'inchiesta di corruzione negli appalti per le fortificazioni nella regione di Kursk di cui era stato governatore, pochi giorni dopo la caduta da un'altra finestra di Andrei Badalov, vice presidente della azienda per il trasporto del petrolio Transneft.
Solo a giugno e luglio, sono stati arrestati, in larga misura per corruzione, 140 funzionari di medio e alto livello (sempre secondo i dati di Novaya Gazeta). Fra i numerosi casi giudiziari aperti dallo scorso anno a carico di dirigenti della difesa, spicca quello dell'ex vice ministro con Sergei Shoigu ministro, Timur Ivanov, condannato a 13 anni di carcere.
In Russia in questo momento sembrano essere saltate le reti di garanzia e i protettori su cui gli esponenti dell'establishment facevano conto: che sia il nome del primo Presidente russo che ha indicato Putin come suo delfino, Vaino o i fratelli Rotenberg amici di lunga data di Putin a cui era associato Starovoit. Che il sistema abbia iniziato a divorare se stesso, come ai tempi di Stalin, o che invece elimini uno strato dopo l'altro, con velocità crescente, partendo dal basso e salendo verso l'alto, come nel caso degli appalti per la difesa delle regioni al confine con l'Ucraina, non è ancora dato sapere, sottolinea Kolesnikov, che cita il termine mussoliniano di "trincerocrazia", indicando comunque il ricambio in corso nelle élite, con l'arrivo di veterani dell'operazione militare speciale in Ucraina, come aveva anticipato Putin nel discorso sullo stato della nazione del febbraio dello scorso anno, quando aveva detto che "gli eroi dell'operazione militare speciale dovranno assumere posizioni di comando nel Paese".
A fine agosto è stato condannato a 15 anni di carcere a regime speciale l'ex ingegnere informatico del colosso russo dell'It Yandex Sergei Irin, colpevole di aver inviato il 27 febbraio del 2022, 500 dollari alla fondazione umanitaria ucraina "Torna a casa vivo", che acquista per le forze ucraine equipaggiamenti come visori termici mezzi, droni e medicine, e che è stata dichiarata come indesiderabile in Russia nel maggio del 2024. Il pagamento era stato effettuato da una carte russa prima che fossero tagliate fuori dai circuiti finanziari internazionali con le sanzioni.
Irin si era in seguito trasferito in Turchia, poi nello Sri Lanka. Era tornato la scorsa primavera in Russia, nella sua città natale Nizhni Novgorod, solo per rivedere la madre anziana e il fratello. E' stato arrestato prima per vandalismo e poi accusato di tradimento, secondo un copione oramai consolidato. Nei primi giorni della guerra sono stati molti i russi a effettuare donazioni a fondazioni ucraine e sono ora tutti nel mirino dell'Fsb.
Il controllo delle transazioni bancarie effettuate subito dopo l'inizio della guerra, e quello degli account sui social, si inserisce in quello che è stato definito come 'gulag digitale'. Dal primo settembre, ogni nuovo telefono o tablet venduto in Russia ha incorporata la app di messaggi Max prodotta da Vkontakte, la piattaforma social di proprietà di Yuri Kovalchuk, noto come 'il banchiere di Putin', nel suo entourage dai tempi di San Pietroburgo. Alle agenzie del governo, università e scuole è stato chiesto di spostare le chat su Max, app sviluppata in tempi record per diventare la servizio di messaggi nazionale. E' da pochi giorni proibito effettuare ricerche online su contenuti considerati come "estremisti" (lo è per esempio il movimento internazionale Lgbtq) e fare la pubblicità a servizi Vpn,
A metà agosto Rosmomnadzor ha limitato le attività di Whatsapp e Telegram, cancellando la possibilità di effettuare chiamate. Il vero test della tenuta della nuova cortina sarà l'eventuale blocco totale di WhatsApp e Telegram. Nel frattempo, i russi cercano di arrangiarsi: prenotano in anticipo le chiamate in modo che il ricevente abbia la Vpn accesa, usano Facetime, app che funziona solo su Apple, si avventurano su app di messaggistica 'amiche' come emiratina Botim o l'armena Zangi.
"Mi sembra un atto di diffamazione, perché prima di tutto non sono un agente straniero e poi non ho mai avuto tali contatti. A volte si possono commettere gli errori, ma non ne so nulla", ha commentato Markov, dopo essere stato definito 'agente straniero' lo scorso 22 agosto per "diffusione di false informazioni sulle decisioni prese dalle autorità pubbliche della Federazione Russa e sulle politiche da queste perseguite", probabilmente per la sua presenza a una conferenza organizzata dall'Azerbaigian, con cui la Russia è ai ferri corti, a Shusha. "Per 25 anni ho sostenuto e continuo a sostenere le politiche di Vladimir Putin. Sono anche stato sanzionato dal Canada. Questo attacco contro di me arriva da nemici della Russia e delle politiche di Putin. Prima o poi queste persone si riveleranno come traditori o saranno rimosse dai loro incarichi come funzionari corrotti", ha scritto su Telegram.
Leggi tutto: Russia, avanza la repressione di Putin. E la paura si diffonde anche fra le élite

(Adnkronos) - La sinistra, guidata dal Primo Ministro laburista Jonas Gahr Støre, ha vinto le elezioni parlamentari in Norvegia, segnate da un'impennata dei voti per la destra populista anti-immigrazione.
Støre ha rivendicato la vittoria. "Ce l'abbiamo fatta", ha esclamato il leader 65enne rivolgendosi ai suoi sostenitori, con il suo partito arrivato primo alle elezioni con circa il 28% dei voti, che gli ha permesso di mantenere il potere con l'aiuto di altri partiti di sinistra.
Secondo stime separate di TV2 e NRK, al blocco di sinistra, che riunisce cinque partiti, viene attribuita una maggioranza risicata di 87-88 seggi nello Storting, il parlamento unicamerale norvegese, composto da 169 seggi, rispetto agli 81-82 dell'opposizione di destra.
Leggi tutto: Norvegia, premier laburista rivendica vittoria a legislative: "Ce l'abbiamo fatta"

(Adnkronos) - Il sipario sul Festival di Sanremo 2026 si alza, come da tradizione, con il regolamento di Sanremo Giovani. E il direttore artistico Carlo Conti, alla sua quinta edizione del format, mescola le carte in tavola e cambia il percorso per arrivare al palco più ambito d'Italia. La novità più evidente è l'innalzamento della soglia d'età. Per l'edizione 2025, che porterà i vincitori a Sanremo 2026, il limite massimo di partecipazione sale a 29 anni non compiuti alla data del 1 gennaio 2026, rispetto ai 26 dell'edizione precedente. Una scelta che apre le porte a una generazione di artisti più maturi, magari con più esperienza alle spalle, che si erano visti esclusi dalla precedente finestra anagrafica. Resta invariata l'età minima di 16 anni.
Ma non è solo una questione anagrafica. Cambia anche il meccanismo di selezione finale. L'anno scorso la finale in prima serata su Rai1 vedeva sfidarsi 8 artisti (6 da Sanremo Giovani e 2 da Area Sanremo) mentre quest'anno la finale del 14 dicembre vedrà in gara solo i 6 concorrenti provenienti dal percorso di 'Sanremo Giovani'. Di questi, solo due staccheranno il biglietto per l'Ariston. Di conseguenza, cambia anche il ruolo di Area Sanremo. I suoi artisti non parteciperanno più alla finale televisiva, ma i due vincitori del concorso parallelo verranno scelti direttamente dalla Commissione Musicale di Conti e aggiunti d'ufficio alla categoria 'Nuove Proposte' del Festival. Il risultato finale non cambia: saranno sempre 4 le 'Nuove proposte' a febbraio, ma con una provenienza diversa (2 da Sanremo Giovani, 2 da Area Sanremo), a differenza dell'anno scorso (3+1).
Restano invece confermati i pilastri del format 'giovani' che hanno funzionato in passato. Il percorso televisivo su Rai2 si articolerà ancora in quattro puntate in seconda serata, a partire dall'11 novembre, dove 24 talenti (selezionati da una rosa iniziale di almeno 30 mentre l'anno scorso erano 40) si sfideranno per accedere alla semifinale del 9 dicembre, che ridurrà il gruppo ai 6 finalisti del 14 dicembre. Un altro punto di continuità, che conferma la visione di Conti per un Festival più snello e radiofonico, è il limite di durata dei brani a 3 minuti, un tavolo valido per tutte le fasi della competizione. In sintesi, il 'Sanremo Giovani' di Carlo Conti si evolve: da un lato diventa più inclusivo anagraficamente, dall'altro rende la finale televisiva un 'dentro o fuori' ancora più spietato. Si apre ora il toto-nomi su chi ci sarà alla conduzione degli appuntamenti tv di 'Sanremo Giovani', ruolo che l'anno scorso era stato affidato ad Alessandro Cattelan.
Leggi tutto: Sanremo giovani, dall'età all'accesso all'Ariston: come cambiano le regole

(Adnkronos) - Il presidente americano Donald Trump ha avviato un accordo di raccolta fondi che destina il 5% delle donazioni raccolte dai suoi comitati al Pac Working for Ohio del vicepresidente Jd Vance, fornendogli liquidità e preziosi dati sugli elettori in vista delle future sfide politiche. Lo rivela Nbc News, sottolineando come tra maggio e giugno, il comitato di Vance abbia già incassato circa 245.000 dollari, secondo le ultime dichiarazioni alla Commissione elettorale federale, mentre il resto delle somme viene diviso tra il Pac personale di Trump ("Never Surrender, 77,5%) e il Comitato Nazionale Repubblicano (Rnc, 17,5%).
L'intesa, concordata in primavera, punta a sostenere l'infrastruttura politica di Vance mentre quest'ultimo, in qualità di presidente finanziario del Rnc, concentra i propri sforzi sulla raccolta fondi per il partito. Trump ha elogiato pubblicamente il suo vice, definendolo il suo "erede più probabile", e aggiungendo che "è troppo presto per parlarne, ma sta facendo un ottimo lavoro e al momento sarebbe probabilmente il favorito". Tuttavia, lo staff del presidente precisa che l'accordo non equivale a un'investitura per il 2028, ma serve a garantire che l'apparato politico di Vance resti operativo.
L'operazione consolida ulteriormente la posizione del vicepresidente, che a soli 41 anni viene visto come il front-runner repubblicano per le presidenziali del 2028, anche se lui stesso invita alla cautela: "Se alla fine deciderò di candidarmi nel 2028, non ne ho alcun diritto acquisito", ha dichiarato a Nbc News. Intanto, parted dei fondi verrà destinata a copriri spese di consulenza e debiti pregressi, mentre il resto servirà a finanziare eventi, staff e attività strategiche, consolidando il ruolo di Vance come figura chiave nell'attuale architettura politica repubblicana.
Leggi tutto: "Trump finanzia macchina politica di Vance". Indizio verso candidatura 2028?

(Adnkronos) - L'epica battaglia per la successione della famiglia Murdoch, lunga decenni, ha raggiunto un finale multimiliardario. Lo rivela il New York Times, secondo cui Lachlan Murdoch assumerà il controllo di un nuovo trust di famiglia in un accordo del valore di 3,3 miliardi di dollari, garantendo che l'impero mediatico del padre mantenga il suo orientamento conservatore.
Secondo i termini dell'accordo, i tre fratelli maggiori di Lachlan riceveranno 1,1 miliardi di dollari ciascuno per tutte le loro azioni nell'impero, attualmente detenute nel trust di famiglia esistente, che verrà sciolto. L'accordo prevede la fine del contenzioso in corso tra Rupert e Lachlan, 54 anni, e i tre fratelli sul trust. Verrà creato un nuovo trust della famiglia Murdoch che includerà Lachlan e le sue due sorelle minori, Grace e Chloe. Tale trust deterrà la partecipazione di controllo nelle due principali società mediatiche di Murdoch, Fox Corporation e News Corp. L'accordo è complesso e prevede prestiti, holding e vendite di azioni. I dettagli sono stati definiti alla fine della scorsa settimana.
L'accordo non comporterà alcun cambiamento immediato; Lachlan gestisce già l'attività di Murdoch da diversi anni. Tuttavia, chiarisce l'incertezza sul futuro dell'azienda, consolidando la sua leadership a lungo termine. Il nuovo trust scadrà nel 2050 e garantirà a Lachlan di mantenere il controllo dell'impero almeno fino ad allora.
Leggi tutto: Usa, Nyt: famiglia Murdoch raggiunge accordo su successione

(Adnkronos) - Divulgata da alcuni parlamentari democratici la lettera inviata a Jeffrey Epstein per il suo compleanno nel 2003 e attribuita a Donald Trump, che ha negato ogni attribuzione e coinvolgimento, definendola un falso.
Sulla lettera, ottenuta dai membri democratici di una commissione della Camera dei Rappresentanti, è disegnato la sagoma abbozzata di un corpo di donna nuda, all'interno del quale sono scritte citazioni attribuite di volta in volta al finanziere, morto in carcere nel 2019 prima del suo processo per reati sessuali, e all'attuale presidente americano. La firma di Trump si trova appena sotto i fianchi del disegno, tratto dal “libro di compleanno”.
“ECCOLO: abbiamo ricevuto il biglietto di auguri di Trump a Jeffrey Epstein che il Presidente ha detto non esistere”, ha scritto l’account X della minoranza democratica della Commissione di vigilanza della Camera in un post che ha rivelato la lettera.
La lettera è di pubblico dominio per la prima volta da quando il Wall Street Journal ne ha dato notizia a metà luglio. Trump non solo ha negato di averla scritta, ma ha anche fatto causa al giornale per diffamazione.
Taylor Budowich, vice capo dello staff per le comunicazioni della Casa Bianca, ha affermato in un post su X che la firma non è di Trump. In particolare Budowich ha condiviso una serie di foto di documenti firmati di recente da Trump, commentando "non è la sua firma" e parlando di "diffamazione".
"Come ho sempre detto, è molto chiaro che il presidente Trump non ha disegnato questo disegno e non l'ha firmato", ha dichiarato, sempre su X, la portavoce Karoline Leavitt, Leavitt ha aggiunto che la storia del biglietto osceno era "falsa" e ha affermato che il team legale di Trump "continuerà a perseguire con determinazione il contenzioso" contro il Wall Street Journal, che per primo ha riportato l'esistenza della lettera.
Voce fuori campo: Nella vita ci deve essere qualcosa di più che avere tutto.
Donald: Sì, c'è, ma non ti dirò di cosa si tratta.
Jeffrey: Nemmeno io, perché so di cosa si tratta.
Donald: Abbiamo alcune cose in comune, Jeffrey.
Jeffrey: A pensarci bene, sì.
Donald: Gli enigmi non invecchiano mai, l'hai notato?
Jeffrey: In effetti, era così chiaro per me l'ultima volta che ti ho visto.
Trump: Un amico è una cosa meravigliosa. Buon compleanno e che ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto.
Leggi tutto: Usa, pubblicata la lettera a Epstein attribuita a Trump

(Adnkronos) - L'avvicinamento a Israele-Italia, partita di oggi 8 settembre per il gruppo I delle qualificazioni ai Mondiali 2026, è stato ricco di polemiche, per la guerra in corso a Gaza. Tanti sostenevano che gli Azzurri non avrebbero dovuto giocare, vista la situazione e il conflitto in corso in Medio Oriente. La partita, giocata in campo neutro al Nagyerdei Stadion di Debrecen, è stata preceduta da una protesta dei 184 tifosi azzurri presenti, che si sono voltati di spalle durante l'inno israeliano (in cui si sono sentiti anche alcuni fischi). In seguito, hanno mostrato dei cartelloni con la scritta 'Stop'.
La gara è poi cominciata dopo gli inni. Stadio semivuoto: sono circa tremila i tifosi presenti. Israele gioca col lutto al braccio, tecnico compreso, per l'attentato terroristico di Gerusalemme che ha fatto sei vittime.
Leggi tutto: Italia, tifosi azzurri di spalle durante l'inno israeliano. Poi i cartelli: "Stop"

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia cala, Pd e M5S crescono. E' il quadro che il sondaggio politico Swg delinea oggi per il Tg La7, con le intenzioni di voto se si andasse alle elezioni l'8 settembre. Fratelli d'Italia, sempre ampiamente primo partito, cede lo 0,2% e scende al 30%. Alle spalle della formazione guidata da Giorgia Meloni, sale il Partito Democratico che guadagna lo 0,2% e si attesta al 22,2%. Progresso dello 0,3% per il Movimento 5 Stelle, ora al 13,6%.
La Lega è stabile all'8,3% mentre Forza Italia guadagna lo 0,1% arrivando all'8,3%. Progresso analogo per Verdi e Sinistra, attualmente al 6,8%. Staccate Azione (3,3%), Italia Viva (2,4%), + Europa (2%) e Noi Moderati (1%).
Leggi tutto: Sondaggio politico, Fratelli d'Italia scende. Pd e M5S crescono

(Adnkronos) - Cade in Francia il governo Bayrou. Il Primo Ministro è stato sfiduciato a larga maggioranza con 364 deputati dell'Assemblea Nazionale che hanno votato contro di lui. A favore hanno votato 194 parlamentari. Quindici gli astenuti.
Il presidente francese "Emmanuel Macron ha preso atto" del risultato del voto ai sensi dell'articolo 49-1 della Costituzione" e ha fatto sapere con un comunicato che "riceverà il primo ministro François Bayrou per accettare le dimissioni del suo governo", dopo meno di nove mesi di mandato. Il suo successore sarà nominato "nei prossimi giorni".
"Avete il potere di rovesciare il governo", ma non "di cancellare la realtà": il "peso" del debito è diventato "insopportabile" e rappresenta una minaccia "mortale" per la nazione, aveva dichiarato Bayrou aprendo il suo intervento davanti all'Assemblea nazionale. "C'è quindi un solo modo per il nostro Paese di uscire da questa situazione oggi", ha aggiunto il Primo Ministro, citando il Generale de Gaulle e l'ex Primo Ministro socialista, Pierre Mendès-France. "L'unione delle forze che annunciano che uniranno i propri voti per far cadere il governo è il caos che si prepara per la Francia - ha avvertito - Ciò che conta qui è la coscienza personale di ciascuno".
Bayrou ha confermando la scelta fatta di chiamare il voto di fiducia sulla legge di bilancio: "Questa prova di verità, con il consenso del presidente della Repubblica, l'ho voluta". "Il rischio maggiore consisteva nel non prenderne alcuno, di fare politica come sempre", ha aggiunto, citando "la questione storica" dell'indebitamento dello stato. "La Francia - ha ricordato - non ha un bilancio in pareggio da 51 anni". "Spendiamo senza mai voltarci a guardare indietro", ha lamentato, per poi mettere in guardia: "Siamo in pericolo di vita".
Bayrou torna sulla metafora marittima per parlare del debito pubblico della Francia: "Mi viene detto, 'vuole correre troppo, la barca è ancora a galla, non dobbiamo disturbare i passeggeri e l'equipaggio'", ha affermato. "Ma se vogliamo salvare la nave, dobbiamo agire senza indugio. Ciò richiede solo la mobilitazione di tutti e uno sforzo moderato da parte di ciascuno, a patto che si agisca in tempo", esorta il capo del governo.
"La sottomissione al debito è come la sottomissione attraverso la forza militare. Sottomessi dalle armi, o sottomessi dai nostri creditori a causa di un debito che ci opprime, in entrambi i casi perdiamo la nostra libertà".
"Bayrou è caduto. Vittoria e respiro di sollievo del popolo. Macron ora è in prima linea di fronte al popolo. Anche lui deve partire".,, afferma il leader del partito di estrema sinistra La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon.
"Il signor Bayrou voleva l'ora della verità, credo che ce l'abbia": le parole di Mathilde Panot, capogruppo di La France Insoumise. "Già domani - ha poi annunciato - il nostro movimento depositerà una mozione di destituzione contro Emmanuel Macron".
Leggi tutto: Francia, cade il governo Bayrou. Macron: "Nomina successore nei prossimi giorni"

(Adnkronos) - Jannik Sinner cittadino onorario di Torino. La notizia arriva dopo la finale persa dall'azzurro agli Us Open, in seguito al consiglio comunale di oggi, lunedì 8 settembre, nel capoluogo piemontese. La mozione speciale, presentata direttamente dal sindaco Stefano Lo Russo, è stata votata all'unanimità con 24 pareri favorevoli. Sinner tornerà dunque con un nuovo 'titolo' alle Atp Finals, ancora ospitate dalla città (e in programma quest'anno dal 9 al 16 novembre).
Il primo cittadino ha spiegato così la decisione: "Vogliamo celebrare il legame profondo tra Jannik e la nostra città, che in questi anni ha avuto l’onore di assistere alle sue imprese alle Atp Finals. Torino le ha ospitate dimostrando di essere casa ideale per il grande tennis mondiale". E ancora: "Un modello virtuoso per i giovani nell’esempio comportamentale e uno stile dallo spirito sabaudo".
Il ferito è grave, l'aggressore rischia accusa tentato omicidio...
William Manca non dà notizie di sé da sabato sera... 
(Adnkronos) - I vigili del fuoco sono intervenuti per un "possibile incidente con materiali pericolosi" all'aeroporto londinese di Heathrow. Lo riportano i media britannici, precisando che sul posto sono state inviate squadre specializzate per effettuare una valutazione.
Una parte dell'aeroporto è stata evacuata a scopo precauzionale in attesa dell'intervento dei vigili del fuoco. "L'intervento è stato richiesto per la prima volta alle 17:01 e squadre provenienti da Feltham, Heathrow, Wembley e dalle stazioni dei vigili del fuoco limitrofe sono state inviate sul posto".
Leggi tutto: Heathrow, evacuata parte dell'aeroporto: "Possibile incidente con materiali pericolosi"

(Adnkronos) - Quanto accaduto all'aeroporto di Heathrow può essere considerato un evento di "isteria di massa". A dichiararlo è stata una fonte della polizia londinese alla Bbc. Non sono stati rinvenuti materiali pericolosi, venti persone sono state visitate dai paramedici sul posto e tutte tranne una sono state dimesse. Una persona è stata trasportata in ospedale e le squadre di specialisti intervenute in emergenza hanno sospeso l'operazione. L'incidente, secondo la fonte citata dall'emittente, potrebbe essersi "propagato a macchia d'olio".
Le circostanze sono ancora in fase di accertamento. La Polizia Metropolitana ha assicurato che "non è stata trovata alcuna traccia di sostanza nociva" in seguito alle segnalazioni di "un potenziale incidente con materiali pericolosi all'aeroporto di Heathrow".
La polizia è stata chiamata al Terminal 4 dell'aeroporto alle 16:56 e agenti specializzati sono intervenuti sul posto insieme ai Vigili del Fuoco di Londra e al Servizio Ambulanze di Londra. I servizi di emergenza hanno condotto un'accurata perquisizione dell'area. "Circa venti persone sono state assistite, nessuna delle quali è stata ritenuta in pericolo di vita o con conseguenze fatali".
Il Terminal 4 dell'aeroporto è stato evacuato, chiuso e in seguito riaperto. A renderlo noto è stato lo stesso scalo: "Siamo profondamente dispiaciuti per il disagio causato, la sicurezza dei nostri passeggeri e colleghi è la nostra priorità assoluta. "Invitiamo i passeggeri a contattare la propria compagnia aerea per le ultime informazioni sui voli di questa sera e i nostri colleghi saranno a disposizione fino a notte fonda per assistervi".
Leggi tutto: Heathrow, fonti polizia: "Episodio di isteria di massa"

(Adnkronos) - Torna in campo la Nazionale di Gennaro Gattuso. Oggi, lunedì 8 settembre, l'Italia affronta Israele in un incontro valido per il gruppo I delle qualificazioni ai Mondiali 2026. Gli Azzurri arrivano dal netto successo per 5-0 contro l'Estonia e a Debrecen (Ungheria), in campo neutro, l'imperativo sarà ancora vincere con tanti gol di scarto, per avvicinare il primo posto nel girone I occupato dalla Norvegia. Si comincia alle 20:45.
Israele-Italia sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva in chiaro su Rai 1 e in streaming su Rai Play.
L'Italia tornerà poi in campo l'11 ottobre a Tallinn, contro l'Estonia.
Leggi tutto: Israele-Italia, oggi qualificazioni Mondiali - Il match in diretta

(Adnkronos) - Torna in campo la Nazionale di Gennaro Gattuso. Oggi, lunedì 8 settembre, l'Italia affronta Israele in un incontro valido per il gruppo I delle qualificazioni ai Mondiali 2026. Gli Azzurri arrivano dal netto successo per 5-0 contro l'Estonia e a Debrecen (Ungheria), in campo neutro, l'imperativo sarà ancora vincere con tanti gol di scarto, per avvicinare il primo posto nel girone I occupato dalla Norvegia. Si comincia alle 20:45.
Israele-Italia sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva in chiaro su Rai 1 e in streaming su Rai Play.
L'Italia tornerà poi in campo l'11 ottobre a Tallinn, contro l'Estonia.
Leggi tutto: Israele-Italia 1-1, oggi qualificazioni Mondiali - Il match in diretta

(Adnkronos) - Torna in campo la Nazionale di Gennaro Gattuso. Oggi, lunedì 8 settembre, l'Italia affronta Israele in un incontro valido per il gruppo I delle qualificazioni ai Mondiali 2026. Gli Azzurri arrivano dal netto successo per 5-0 contro l'Estonia e a Debrecen (Ungheria), in campo neutro, l'imperativo sarà ancora vincere con tanti gol di scarto, per avvicinare il primo posto nel girone I occupato dalla Norvegia. Si comincia alle 20:45.
Israele-Italia sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva in chiaro su Rai 1 e in streaming su Rai Play.
L'Italia tornerà poi in campo l'11 ottobre a Tallinn, contro l'Estonia.
Leggi tutto: Israele-Italia 2-2, oggi qualificazioni Mondiali - Il match in diretta

(Adnkronos) - Torna in campo la Nazionale di Gennaro Gattuso. Oggi, lunedì 8 settembre, l'Italia affronta Israele in un incontro valido per il gruppo I delle qualificazioni ai Mondiali 2026. Gli Azzurri arrivano dal netto successo per 5-0 contro l'Estonia e a Debrecen (Ungheria), in campo neutro, l'imperativo sarà ancora vincere con tanti gol di scarto, per avvicinare il primo posto nel girone I occupato dalla Norvegia. Si comincia alle 20:45.
Israele-Italia sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva in chiaro su Rai 1 e in streaming su Rai Play.
L'Italia tornerà poi in campo l'11 ottobre a Tallinn, contro l'Estonia.
Leggi tutto: Israele-Italia 2-3, oggi qualificazioni Mondiali - Il match in diretta

(Adnkronos) - Piazza Salimbeni si è presa Piazzetta Cuccia: Mps ha conquistato il controllo di diritto su Mediobanca, con un numero di adesioni pari al 62,29% del capitale, superando la soglia del 50%. Non è più solo primo azionista, è dominus: adesso non resta che attendere, con la riapertura del periodo di offerta previsto tra il 16 e il 22 settembre questa percentuale potrebbe salire ulteriormente e magari raggiungere quel 66,7%, numero da cerchiare in rosso perché permetterebbe di procedere alla fusione attraverso un'assemblea straordinaria.
Dopo venti anni sta per volgere al termine l'era di Alberto Nagel, il capitano di Piazzetta Cuccia. Secondo il Financial Times l'intero consiglio di amministrazione di Mediobanca ha intenzione di dimettersi durante una riunione in calendario il prossimo 18 settembre, anche se l'addio verrebbe formalizzato solo dopo la designazione del nuovo management. Ma a quanto apprende Adnkronos da voci raccolte in ambienti finanziari lo scenario potrebbe evolvere rapidamente, questione di giorni: con dimissioni magari formalizzate già dopo la fine del periodo di riapertura. Si tratta di ipotesi, per ora lo scenario è mutevole. Quello che è certo è che il Monte dovrà mettere a punto la nuova governance e già ci si chiedono due cose: chi sarà il nuovo numero uno e cosa cambierà.
"E' sicuramente la fine di in epoca ma, a costo di essere un po’ controcorrente, non mi aspetto degli sconvolgimenti clamorosi", spiega all'Adnkronos Michele Calcaterra, professore di Finance Corporate all'Università Bocconi. "La governance è ovviamente un “mondo nuovo” ma il posizionamento industriale della nuova entità mi aspetto che sia una somma efficiente di quanto erano i gruppi di provenienza", sottolinea. "Quindi non una razionalizzazione tipica di quelle che avvengono nei processi di concentrazione industriale ma piuttosto un posizionamento più efficiente lungo tutta la filiera dei servizi finanziari, da quelli tipici delle banche commerciali fino a quelli più propriamente riferiti all’invesent banking". (di Andrea Persili)
Leggi tutto: Mps conquista Mediobanca: adesioni oltre il 62%

(Adnkronos) - A conclusione delle indagini preliminari sull’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’avvocato Giovanni Agnelli scomparsa nel febbraio 2019, la procura di Torino ha espresso parere favorevole alla richiesta presentata da John Elkann di sospensione del procedimento con messa alla prova. Lo comunica una nota a firma del procuratore Giovanni Bombardieri. Il procedimento coinvolge, oltre a John Elkann, i suoi due fratelli, Lapo e Ginevra Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero, il notaio svizzero Robert Urs Von Gruningen e il notaio Remo Morone.
La procura ha avanzato richiesta di archiviazione integrale per Lapo e Ginevra Elkann e per il notaio svizzero per i reati loro contestati e la richiesta di archiviazione parziale per dichiarazione infedele, limitatamente a due annualità per John Elkann e Gianluca Ferrero. Inoltre, ha espresso parere favorevole alla richiesta di applicazione, pena presentata dal commercialista Ferrero e ha notificato l’avviso di conclusione indagine al notaio Morone.
I pareri favorevoli espressi dalla procura, si legge in una nota, “sono conseguenti ai versamenti effettuati all’Erario a cura degli indagati per circa 183 milioni di euro, sulla base - si sottolinea - dei processi verbale di constatazione notificati dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Torino, somma che estingue integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni ed interessi”. I reati contestati a tutti gli indagati, ad eccezione del notaio Morone, sono di dichiarazione infedele, truffa ai danni dello Stato e per i soli Ferrero e Morone di falso in atto pubblico.
"Le determinazioni dei pubblici ministeri, anche alla luce della definizione complessiva con l’Agenzia delle Entrate delle possibili controversie attinenti agli oneri tributari potenzialmente gravanti sui fratelli in qualità di eredi di Donna Marella Agnelli, aprono la possibilità di concludere con celerità e definitivamente una vicenda dolorosa, evitando ulteriori conseguenze sul piano personale e familiare”, commenta in una nota Paolo Siniscalchi, legale dei fratelli Elkann.
“La richiesta di John Elkann di messa alla prova si colloca in questo quadro e non comporta, come del resto la definizione con il fisco, alcuna ammissione di responsabilità - prosegue il legale - se tale proposta sarà accolta il procedimento a suo carico sarà sospeso e all’esito positivo della prova si concluderà con una sentenza di estinzione di tutti i reati per i quali John Elkann è attualmente indagato, risultato analogo a quello relativo alle posizioni dei suoi fratelli Ginevra e Lapo, per i quali è stata chiesta l’archiviazione”.
“Sul tema della residenza di Marella Agnelli, sempre nello spirito di leale confronto tecnico che ha caratterizzato il rapporto con i pubblici ministeri, va sottolineato che Donna Marella era residente all’estero sin dagli anni Settanta e tale scelta non è mutata negli ultimi anni di vita, quelli oggetto di indagine, condizionati dall’aggravamento delle sue condizioni di salute”, conclude l’avvocato Siniscalchi precisando che “in attesa delle deliberazioni del giudice, non saranno rilasciati ulteriori commenti sul procedimento in corso”.
Dalla conclusione delle indagini preliminari della procura di Torino sull’eredità Agnelli “risulta confermata, tanto in sede tributaria, quanto in quella penale, la gravità delle condotte illecite poste in essere anche a danno di Margherita Agnelli, con rilevanti ripercussioni sui procedimenti civili pendenti in Italia e in Svizzera”, affermano in una nota, i legali di Margherita Agnelli per i quali emerge “una inequivocabile ammissione di responsabilità e acquiescenza rispetto ai fatti contestati, evidentemente nella consapevolezza di John Elkann e di Gianluca Ferrero dell’insussistenza dei presupposti per ottenere una sentenza assolutoria”.
“I giudici del procedimento civile di Torino, in particolare acquisiscono oggi un’ulteriore e inequivoca conferma non solo dell’esistenza del piano fraudolento ideato ed attuato ai danni di Margherita Agnelli sin da dopo la morte del padre, ma anche del fatto che Marella Caracciolo avesse la propria residenza effettiva in Italia e che la sua eredità debba essere regolata dalle leggi successorie, oltreché fiscali, italiane. Leggi volte anche ad assicurare un equo trattamento di tutti i figli di Margherita Agnelli e a determinare la modifica radicale degli assetti proprietari della Dicembre”, concludono nella nota i legali di Margherita.
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(Adnkronos) - Mimmo Lucano, al momento, non potrà presentarsi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria. A decidere di depennare dalle liste di Avs l'europarlamentare e sindaco di Riace le commissioni elettorale dei Tribunali di Reggio Calabria e Costanza, che lo hanno dichiarato incandidabile. A pesare la legge Severino, quindi la condanna a 18 mesi per falso nel processo 'Xenia'.
I legali di Lucano hanno presentato ricorso alle Corti d'appello di Reggio Calabria e Catanzaro chiedendone il reinserimento nella lista.
Leggi tutto: Calabria, Lucano incandidabile ed escluso da liste Avs: "Presentato ricorso"

(Adnkronos) - Mimmo Lucano, al momento, non potrà presentarsi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria. A decidere di depennare dalle liste di Avs l'europarlamentare e sindaco di Riace le commissioni elettorale dei Tribunali di Reggio Calabria e Costanza, che lo hanno dichiarato incandidabile. A pesare la legge Severino, quindi la condanna a 18 mesi per falso nel processo 'Xenia'. "Io non ho intenzione di fare polemiche, o dichiarazioni per alimentare discussioni. Però mi sembra che ci sia come un filo conduttore che parte dalla questione penale, arriva alla decadenza da sindaco, e da ultimo arriva fino alla mia esclusione dalle liste. C'è una regia politica dietro questa cosa", così Mimmo Lucano, interpellato dall'Adnkronos.
I legali di Lucano hanno presentato ricorso alle Corti d'appello di Reggio Calabria e Catanzaro chiedendone il reinserimento nella lista.
Leggi tutto: Calabria, Lucano incandidabile ed escluso da liste Avs: "C'è una regia politica dietro"
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