(Adnkronos) - Donald Trump ha il suo metodo, ormai collaudato. Un 'tira e molla' continuo che gli serve per negoziare e portare dalla sua parte il risultato finale delle trattative continue in cui si impegna. I dazi sono l'esempio più evidente. Mette e leva, annuncia e ritratta, proroga e fissa una nuova scadenza. La deadline del 9 luglio diventa, forse, il 1 agosto. Ma non per tutti. Con una novità rispetto al recente passato. Le richieste ora Trump le manda via lettera. Una modalità più plateale che formale che serve a spettacolarizzare la posizione di chi si arroga il diritto di decidere.
Dazi immediati del 25% contro Giappone, Corea del Sud e altri paesi (a decrescere nell'importo: Laos e Myanmar 40%; Cambogia e Thailandia 36%; Bangladesh e Serbia 35%; Indonesia 32%; Sudafrica e Bosnia 30%; Kazakistan, Tunisia e Malesia per dazi del 25%) ma tempo fino a fine mese per riscuoterli. Vuol dire lasciare altro spazio alla trattativa. Poi ci sono le minacce, le ultime sono verso i paesi Brics.
Tutto sembra costruito per una strategia che guarda al risultato finale: accordo conveniente per le parti o tariffe costose per chiunque voglia avere una relazione commerciale con gli Stati Uniti. In questo scenario, visto che nessuna lettera è partita verso Bruxelles, sembra possa esserci ancora spazio per un accordo con l'Europa.
Il tema che resta sul tavolo è il costo dell'incertezza. Lo pagano tutti. A partire dall'economia globale, da quella americana e quella europea, per arrivare al denaro bruciato sui mercati finanziari. Ci sono investimenti fermi, imprese che non possono pianificare nulla in attesa di capire quanto costerà realmente importare o esportare. Le condizioni di mercato, e i dazi sono una componente che le determina, sono fondamentali per qualsiasi business. Nel dubbio, i prezzi salgono e si produce nuova inflazione che riduce la capacità di spesa e abbassa la qualità della vita dei consumatori. In assenza di certezze, 'il tira e molla' di Trump fa danni. A tutti, americani inclusi. (Di Fabio Insenga)
Leggi tutto: Dazi sì o dazi no, l'incertezza costa: tutti i danni del 'tira e molla' di Trump
(Adnkronos) - "Vacanze sì, ma senza trascurare la salute respiratoria. In Italia, circa 1 bambino su 10 soffre di asma, rendendola la malattia cronica più comune in età pediatrica. Se si considerano anche condizioni come la rinite allergica, le patologie respiratorie coinvolgono fino al 30% dei bambini e adolescenti. Con l’arrivo dell’estate, molte famiglie si pongono domande pratiche: meglio il mare o la montagna? L’aria condizionata fa male? Si possono sospendere le terapie? La buona notizia è che non esistono divieti assoluti, ma solo buone pratiche da seguire". Per aiutare i genitori a orientarsi, la Società Italiana per le malattie respiratorie Infantili (Simri), affiliata alla Società Italiana di Pediatria, propone una breve guida che raccoglie consigli pratici per affrontare al meglio il periodo estivo. Un vademecum per le famiglie, ma utile anche ai pediatri e agli operatori sanitari che si trovano a rispondere alle domande dei genitori.
“Il bambino asmatico può – e deve – vivere l’estate con libertà e sicurezza, ma è fondamentale che le famiglie siano ben informate» sottolinea Stefania La Grutta, presidente Simri - La nostra miniguida nasce proprio dall’esigenza di offrire indicazioni semplici, basate su evidenze scientifiche, per evitare che la stagione estiva diventi un motivo di ansia o di rinuncia. Una corretta gestione ambientale e terapeutica consente al bambino asmatico di partecipare pienamente alla vita all’aperto, agli sport, ai viaggi e ai momenti di svago con la sua famiglia”.
Mare o montagna? "Entrambe le destinazioni possono offrire benefici, se scelte e gestite con consapevolezza. L’aria di montagna è più pulita, con minore concentrazione di allergeni e inquinanti atmosferici. Può essere particolarmente adatta ai bambini con asma allergico o con rinite, soprattutto se si sceglie un soggiorno oltre i 1000–1500 metri, dove si riduce la presenza di acari e pollini. Tuttavia, è bene evitare altitudini troppo elevate (oltre i 2000 m), che possono causare ipossia o accentuare i sintomi in alcuni bambini. Attenzione anche ai bruschi cambi di temperatura tra giorno e notte, tipici dell’ambiente montano, e alla presenza di pollini locali nei mesi estivi", sottolinea la Simri.
"L’ambiente marino è generalmente ben tollerato, grazie all’aria umida e salmastra che può aiutare a fluidificare il muco e favorire la respirazione. Il mare è consigliato per i bambini con bronchite asmatiforme o con sintomi respiratori ricorrenti. Tuttavia - osservano gli esperti - occorre fare attenzione alle piante tipiche delle zone costiere italiane, come l’Olivastro, il Parietaria o le Graminacee, che possono essere causa di allergie stagionali. Importante evitare l’esposizione nelle ore più calde, soprattutto in presenza di ozono elevato o condizioni meteorologiche sfavorevoli".
Aria condizionata: alleata o nemica? L’aria condizionata può rappresentare un valido supporto per migliorare il benessere respiratorio nei mesi più caldi, anche nei bambini con asma o rinite allergica, a patto che venga utilizzata correttamente. “Un microclima domestico fresco, con temperatura controllata e buona qualità dell’aria, aiuta a ridurre l’esposizione a inquinanti e allergeni ambientali come polveri, muffe o pollini. Tuttavia, se usata in modo scorretto, può contribuire a irritazioni delle vie aeree, crisi asmatiche o infezioni respiratorie. In definitiva, usarla sì, ma con buon senso”, specifica Marina Attanasi, membro del Comitato advocacy Simri.
Per un uso sicuro, la Simri raccomanda alcune regole: temperatura interna tra 24–26°C, evitando di scendere sotto i 22°C; mai esporre il bambino al getto diretto d’aria: posizionarlo lontano dalle bocchette; pulizia regolare dei filtri, almeno una volta al mese nei periodi di uso intensivo; controllare l’umidità: mantenerla tra il 40% e il 60%; arieggiare le stanze ogni giorno: anche con il condizionatore acceso, è essenziale favorire il ricambio d’aria; filtri Hepa consigliati nei bambini allergici o con asma grave; in auto: accendere l’aria prima di far salire i bambini e spegnerla poco prima di arrivare a destinazione per ridurre lo sbalzo termico.
Leggi tutto: Estate, 1 bambino su 10 soffre di asma, Simri 'salute del respiro non va trascurata'
(Adnkronos) - Una lite tra giovani è finita nel sangue ieri sera in provincia di Caserta. Un 25enne è morto e un 24enne è stato ferito, accoltellati durante una rissa avvenuta a San Marco Evangelista. Le indagini, effettuate dai carabinieri intervenuti sul posto, sono in corso.
Leggi tutto: Rissa tra giovani finisce nel sangue, un morto e un ferito grave a Caserta
(Adnkronos) - Continua lo sciopero dei treni iniziato ieri, lunedì 7 luglio. Fino alle 18 di oggi, martedì 8 luglio, i treni restano fermi per una protesta che coinvolge il personale di Trenitalia, Trenord e di altre aziende del trasporto ferroviario. Come ieri, quindi, i treni potrebbero essere cancellati, ritardare o subire variazione di orario. A rischio la regolare circolazione dei treni a lunga percorrenza, regionali e di alcuni collegamenti aeroportuali. Lo sciopero potrebbe avere conseguenze sul servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione.
Lo stop arriva dopo un weekend caratterizzato da ritardi sulla linea Alta Velocità tra Milano e Bologna, in conseguenza dell'episodio che ha coinvolto un convoglio di Italo a Melegnano: il treno è stato colpito da un fulmine.
Durante lo sciopero sono comunque garantiti alcuni treni, di cui Trenitalia riporta l'elenco. Per il trasporto Regionale, il servizio è stato garantito dalle ore 6.00 alle ore 9.00.
Gli elenchi dei servizi garantiti sono consultabili sull’Orario ufficiale Trenitalia e su www.trenitalia.com, per Trenord sul sito www.trenord.it e per Trenitalia Tper sul sito www.trenitaliatper.it.
I passeggeri che intendono rinunciare al viaggio possono chiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di sciopero:
- fino all’ora di partenza del treno prenotato, per i treni Intercity e Frecce;
- fino alle ore 24:00 del giorno antecedente lo sciopero stesso, per i treni Regionali;
In alternativa possono riprogrammare il viaggio, a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti.
Leggi tutto: Sciopero, anche oggi stop dei treni: orari, fasce garantite e rimborsi
(Adnkronos) - Un operaio è morto dopo esser precipitato dal cestello della piattaforma sulla quale si trovava, a cinque metri di altezza, per eseguire dei lavori di tinteggiatura di un palazzo. E' successo ieri in via Filippo Turati, a Colleferro. La vittima, 66enne di Segni, è morta sul colpo, il collega che era con lui è rimasto illeso.
Entrambi si trovavano all'interno su una piattaforma di lavoro quando, a causa dell'improvvisa rottura del braccio elevatore, sono sbalzati fuori dal cestello e precipitati sull'asfalto. Sul posto personale dello Spresal, Asl Roma 5 e carabinieri impegnati nelle indagini. La salma è stata trasportata al policlinico Tor Vergata, mentre il mezzo di lavoro è stato sequestrato.
Leggi tutto: Si rompe braccio elevatore, operaio precipita e muore a Colleferro
(Adnkronos) - Un ragazzo tunisino di 25 anni è stato colpito da diversi colpi d'arma da fuoco ed è stato ricoverato in gravi condizioni al policlinico Tor Vergata. I fatti nella tarda serata di ieri in via Manfredonia, zona Prenestino.
Secondo quanto apprende l'Adnkronos, la vittima è stata colpita da almeno un paio di colpi a una gamba e trasportato in codice rosso in ospedale, non in pericolo di vita. Sul posto i carabinieri della compagnia Casilina, impegnati nelle indagini insieme ai colleghi della VII sezione del Nucleo investigativo di Roma.
Leggi tutto: Roma, colpi d'arma da fuoco al Prenestino: gambizzato 25enne
(Adnkronos) - Forte ondata di maltempo in Lombardia e Liguria. Nella notte sono stati registrati violenti nubifragi in particolare nelle province di Bergamo, Como, Lecco e Varese. Secondo i Vigili del Fuoco, che complessivamente hanno effettuato circa 300 interventi di soccorso tecnico urgente in Lombardia, "le criticità maggiori sono legate ad allagamenti, danni d'acqua e alberi pericolanti".
A Genova invece gli interventi durante la notte sono stati circa trenta. Diversi alberi sono caduti in alta Fontana buona. In centro si segnalano, oltre alla caduta di alberi, l'allagamento del sottopasso Brin, chiuso al transito poco dopo mezzanotte e riaperto alle 5.30 - per i pedoni è percorribile un solo marciapiede - e la caduta, fortunatamente senza conseguenze per la popolazione, di un palo della luce avvenuta in via della Torrazza, chiusa al traffico poco prima delle 23.30.
Nella serata di ieri, gli agenti della Polizia di Stato di Como hanno tratto in salvo una donna di 31 anni, residente a Capiago Intimiano, in provincia di Como, rimasta intrappolata nella sua auto a causa dell’improvviso allagamento provocato da un violento temporale abbattutosi sulla città.
Intorno alle 21.00, una volante in transito in via Scalabrini, proveniente dalla zona dell’inceneritore, ha notato una situazione critica: la strada era completamente sommersa e, al centro dell’allagamento, un’auto semisommersa con una donna in evidente stato di panico, in piedi sul tetto e intenta a chiedere aiuto sbracciandosi sotto la pioggia battente. Valutato il punto più sicuro da cui intervenire senza essere travolti dalla corrente, i poliziotti non hanno esitato a immergersi nell’acqua per raggiungere la donna. Una volta avvicinatisi, l’hanno aiutata a scendere dal tetto dell’auto e, sollevandola in braccio, l’hanno condotta in salvo all’interno della volante. Qui è stata subito coperta con un telo termico, mentre si attendeva l’arrivo dei sanitari del 118.
La donna ha raccontato di essersi ritrovata, all’improvviso, con l’auto invasa dall’acqua, che saliva rapidamente di livello fino a spegnere il motore. Presa dal panico e resa ancor più vulnerabile dall’oscurità e dall’assenza di altre persone, ha deciso di salire sul tetto del veicolo, dove è rimasta esposta al freddo e alla pioggia per oltre mezz’ora. Dopo essere stata visitata sul posto dai sanitari, fortunatamente senza gravi conseguenze, la 31enne è stata riaccompagnata a casa dagli stessi agenti, che si sono anche premurati di organizzare il recupero del veicolo per il giorno successivo tramite carro attrezzi.
Leggi tutto: Maltempo, alberi caduti e allagamenti in Lombardia e Liguria
(Adnkronos) - Si chiamava Mara Severin la sommelier 31enne morta ieri nel crollo del tetto del ristorante stellato 'Essenza' di Terracina, a Latina. Mentre carabinieri e polizia stanno indagando per chiarire le cause del crollo, avvenuto ieri sera intorno alle 22, l'area è stata sequestrata. La 31enne, apparsa fin da subito in gravi condizioni, è deceduta circa un'ora dopo essere stata estratta viva dalle macerie. Nel crollo sono rimaste ferite 6 persone.
Il ristorante, guidato dallo chef Simone Nardini, ha guadagnato ancora una volta una stella Michelin nel 2023: per la guida si tratta di "un raffinato locale dalla conduzione giovane e preparata", dai "piatti elaborati, presentazioni ricercate". Definita "ragguardevole" la cantina del locale, con circa 850 etichette. A gestirla proprio Mara Severin, sommelier di Sabaudia che sui social del ristorante è stata spesso protagonista di post e reel che ne raccontavano la dedizione al lavoro e la passione per i vini.
A descriverla oggi è il Gambero Rosso, che ha dedicato alla sommelier un lungo ritratto dopo la tragedia. Casse 1994, Mara Severin viene definita "parte integrante" del ristorante stellato, "il volto e il sorriso che accompagnavano gli ospiti sin dal loro ingresso".
Severin, spiega ancora il Gambero Rosso, "si era avvicinata al mondo della ristorazione una decina di anni fa, quasi per caso, e lo aveva fatto proprio da Essenza, varcandone la soglia nella prima sede di Pontinia, senza ancora prevedere che quella sarebbe stata la sua professione. Dopo qualche anno in sala, in cui sapeva essere una figura premurosa, garbata ma invisibile all’occorrenza, capace com’era di non far sentire la sua presenza pur rimanendo sempre in collegamento con quanto accadeva ai tavoli, si è presto appassionata al mondo del vino".
Quando il ristorante si è trasferito a Terracina, si legge ancora, "Mara era già la responsabile della cantina, accompagnando il lavoro di ricerca sul campo allo studio presso l’Ais e contribuendo in maniera determinante alla crescita del locale".
La sommelier, definita "sensibile e garbata, professionale e ispirata", aveva quindi "messo su una cantina ampia, originale, oltre 900 etichette in cui alle bollicine francesi – sua passione – aveva affiancato vini di tutto il mondo".
(Adnkronos) - Si chiamava Mara Severin la sommelier 31enne morta ieri nel crollo del tetto del ristorante stellato 'Essenza' di Terracina, a Latina. Mentre carabinieri e polizia stanno indagando per chiarire le cause del crollo, avvenuto ieri sera intorno alle 22, l'area è stata sequestrata. La 31enne, apparsa fin da subito in gravi condizioni, è deceduta circa un'ora dopo essere stata estratta viva dalle macerie. Nel crollo sono rimaste ferite 6 persone.
Il ristorante, guidato dallo chef Simone Nardini, ha guadagnato ancora una volta una stella Michelin nel 2023: per la guida si tratta di "un raffinato locale dalla conduzione giovane e preparata", dai "piatti elaborati, presentazioni ricercate". Definita "ragguardevole" la cantina del locale, con circa 850 etichette. A gestirla proprio Mara Severin, sommelier di Sabaudia che sui social del ristorante è stata spesso protagonista di post e reel che ne raccontavano la dedizione al lavoro e la passione per i vini.
A descriverla oggi è il Gambero Rosso, che ha dedicato alla sommelier un lungo ritratto dopo la tragedia. Casse 1994, Mara Severin viene definita "parte integrante" del ristorante stellato, "il volto e il sorriso che accompagnavano gli ospiti sin dal loro ingresso".
Severin, spiega ancora il Gambero Rosso, "si era avvicinata al mondo della ristorazione una decina di anni fa, quasi per caso, e lo aveva fatto proprio da Essenza, varcandone la soglia nella prima sede di Pontinia, senza ancora prevedere che quella sarebbe stata la sua professione. Dopo qualche anno in sala, in cui sapeva essere una figura premurosa, garbata ma invisibile all’occorrenza, capace com’era di non far sentire la sua presenza pur rimanendo sempre in collegamento con quanto accadeva ai tavoli, si è presto appassionata al mondo del vino".
Quando il ristorante si è trasferito a Terracina, si legge ancora, "Mara era già la responsabile della cantina, accompagnando il lavoro di ricerca sul campo allo studio presso l’Ais e contribuendo in maniera determinante alla crescita del locale".
La sommelier, definita "sensibile e garbata, professionale e ispirata", aveva quindi "messo su una cantina ampia, originale, oltre 900 etichette in cui alle bollicine francesi – sua passione – aveva affiancato vini di tutto il mondo".
Leggi tutto: Chi era Mara Severin, la sommelier morta nel crollo al ristorante stellato di Terracina
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