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(ANSA) - FERRARA, 02 MAR - Doriano Saveri, arrestato con l'accusa di aver ucciso la sua compagna Rossella Placati una settimana fa nella casa che dividevano a Bondeno (Ferrara), è ricoverato in ospedale da domenica sera dopo atti di autolesionismo in cella. Lui si professa innocente.
Gli agenti di Polizia penitenziaria hanno sentito rumori dalla sua cella - come riporta La Nuova Ferrara - e solo il loro intervento ha scongiurato il peggio visto che lo hanno trovato ferito gravemente alla testa e in una pozza di sangue, dopo aver sbattuto volontariamente il capo contro la finestra. Così, domenica sera poco dopo le 19, è stato ricoverato nella cella nel reparto di medicina del Sant'Anna, guardato a vista: massima sorveglianza per lui, in carcere da martedì scorso con l'accusa dell'omicidio volontario aggravato della donna, che avrebbe ucciso.
Il suo ricovero è stato deciso anche perché - da quanto si apprende - i suoi parametri sanitari vitali erano allarmanti. E non potrebbe che essere così, dopo una settimana con la pressione, psicofisica, esterna e interna, alle stelle, continuando a negare di essere lui l'autore dell'omicidio. Ma le accuse sono tutte contro di lui, come già confermato negli atti dei magistrati che si sono susseguiti: il pm Stefano Longhi che sta conducendo le indagini e coordinando i riscontri dei carabinieri, e il giudice Vartan Giacomelli che ha confermato la misura cautelare in carcere. E come gli stessi magistrati hanno riferito negli atti, sarà fondamentale l'esame medico-legale per stabilire le cause della morte. L'autopsia era fissata per ieri mattina, ma è stata rinviata per procedere con un incidente probatorio e potrebbe essere eseguita nel fine settimana.
L'autopsia dovrà circoscrivere il range sull'orario della morte, dopo il ritrovamento del corpo, che fissa il decesso tra le 10 e le 15 ore prima, fra le 22.30 di domenica e le 3.30 di lunedì scorsi: una morte causata da colpi alla testa e tre fendenti alla parte sinistra superiore del petto. L'autopsia dovrà confermare quali siano stati letali o no. L'arma o le armi non sono state trovate. (ANSA).
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Contatta su Facebook, giovani ragazze sarde, si presenta come contabile e arriva a offrire anche 2 mila e 200 euro al mese.
Impone un dress code alle sue future collaboratrici (camicia, gonna, tacchi, autoreggenti) e non solo: chiede che queste assumano da sedute una posa tale da lasciargli distinguere il colore della biancheria intima.
E’ un malintenzionato con un profilo finto che cerca di approfittarsi dell’ingenuità e dei momenti di difficoltà economica delle ragazze. Ma il film erotico stavolta è rimasto nei suoi sogni proibiti. Perché si è imbattuto in una giovane che gli ha teso un tranello per avere in mano le prove per incastrarlo e svergognarlo pubblicamente.
La storia. Lei si chiama Alessia Muntoni, è di Nuxis e 20 anni. Il 22 settembre scorso viene contattata, all’indirizzo della propri pagina Facebook, da Giovanni Albertelli (nome inventato per un profilo che risulterà poi falso) che le scrive: “Buonasera Sign. Alessia, le ho lasciato un messaggio importante di lavoro in privato, se mi può rispondere le vorrei spiegare di cosa si tratta, la ringrazio.
”Nonostante i dubbi sulla sincerità del profilo e della proposta la giovane decide di risponderee lui chiarisce: “Ho provato a contattarla perché mi servirebbe una segretaria nel mio ufficio e volevo chiederle se le interessa parlarne al momento, per sapere di cosa si tratta”. A questo punto la ragazza solleva dei dubbi circa la modalità dell’offerta di lavoro (sui social e non in un sito specializzato) e lui replica “Guardi ha perfettamente ragione, ho deciso di iniziare a cercare una segretaria da qualche giorno ed ho pensato che il metodo migliore fosse questo”.La conversazione va avanti.
L’uomo dice di avere “un piccolo ufficio contabile amministrativo in centro a Cagliari, e mi occupo di tenere la contabilità ad alcune piccole imprese cagliaritane, sto cercando al momento una segretaria nel pomeriggio che mi possa aiutare, svolgendo le mansioni più semplici come fotocopiare, archiviare, sistemazione documenti ecc.”. Gli orari: dal lunedì al giovedì dalle 14:30 alle 17:00, mentre l retribuzione parte da 350 euro mensili, ma “ci sarebbe stata anche un altra possibilità qualora lei fosse interessata, ovvero se ci fossimo messi d’accordo io e lei su alcune cose in tal caso il suo stipendio sarebbe stato di mille e 800 euro mensili e le avrei fatto anche il contratto a tempo indeterminato.”Alessia Muntoni a questo punto non ha più dubbi: si tratta di un malintenzionato che vuole approfittare dell’ingenuità di una ragazza in cerca di lavoro per proporle denaro in cambio di sesso. Tuttavia la giovane va avanti con le conversazione allo scopo di costruire le prove da fornire alle forze dell’ordine per incastrare l’uomo.
Le frasi hot. “Come verrebbe vestita in ufficio? Mi spieghi dettagliatamente… io gradirei che lei indossasse una camicia, una gonna e dei tacchi se per lei non è un problema..”. Poi: “Di che colore metterebbe solitamente la camicia e la gonna? La metterebbe ad altezza ginocchia o metà coscia? Gonne aderenti o gonne larghe? Metterebbe anche delle autoreggenti o collant? Reggicalze? Io preferirei che lei indossasse delle autoreggenti e non collant e tante altre cose..”. Chiede poi immagini di modelli di abbigliamento e poi arriva al dunque.“Quando siamo soli io e lei, gradirei che la camicia fosse scollata e che si vedesse il seno abbondantemente. Io ho a disposizione due scrivanie, una si trova nella stanza d’entrata dell’ufficio e quindi lei sarebbe da sola, ed una scrivania si trova davanti alla mia scrivania, sono quel tipo di scrivanie aperte sotto dove si vedono bene le gambe da seduta. Lei quale scrivania sceglierebbe? Le gambe le terrebbe sempre accavallate sotto la scrivania?” E lei: “Mi andrebbe bene anche quella davanti alla sua, le gambe le terrei anche dritta ovviamente altrimenti sarei scomoda”.
Lui: “Benissimo ma dritte chiuse?”. Alessia: “Beh in teoria si”. L’uomo: “Benissimo, però mi spieghi meglio, se io sto guardando le sue gambe lei le terrebbe chiuse per non farmi vedere niente?” La giovane: “Lei vorrebbe che si vedesse qualcosa?” E lui, alla fine: “Mi farebbe vedere il colore delle sue mutandine?”A questo punto “il contabile” viene smascherato. Alessia ha in mano le prove per denunciarlo, lui intanto insiste e alza l’offerta a 2 mila e 200 euro mensili, ma alla fine davanti al silenzio della ragazza, abbandona la conversazione e cancella il proprio profilo Facebook..
Il post su Facebook e la censura. La giovane di Nuxis racconta tutto all’amica e scopro che nel 2018 aveva contattato anche lei con un nome e foto però differenti, ma con le stesse identiche frasi. La foto utilizzata per profilo è quella dello scrittore (defunto) Michel Butor. La giovane posta poi la conversazione nel proprio profilo e riceve dei messaggi da altre sarde anche loro contattate con le stesse identiche modalità, ma da un profilo con diversa foto e diverso nome, ma incredibilmente il post denuncia di Alessia Muntoni viene rimosso da Facebook per “istigazione alla violenza”.
La denuncia. La ragazza si reca poi in questura per denunciare. “Purtroppo mi hanno detto che non c’è nessun reato davanti alla legge italiana a cui attribuirgli e che quindi non si poteva fare nulla, nemmeno scoprire la vera identità dell’uomo dal momento che lui si è cancellato l’account Facebook..”, dichiara Alessia Muntoni, “perciò ho deciso di segnalare e di condividere ciò con voi perché voglio mandare un messaggio a tutte le donne, perché quest’uomo dev’essere fermato in tempo, più segnalazioni abbiamo è più sarà facile scoprire la sua vera identità e poterlo bloccare.Voglio che questo messaggio arrivi a più donne possibili perché io da donna, voglio salvaguardarle, in modo che se quest’uomo dovesse ricrearsi un altro profilo per cercarle (cosa che probabilmente farà) loro lo sappiano e possono segnalare immediatamente.
É da anni che dopo che capisce di esser stato sgamato si cancella l’account e ne crea subito un altro.Purtroppo con la crisi di lavoro che c’è al mondo d’oggi, qualcuna più debole di me ci potrebbe cascare e non oso immaginare cosa lui potrebbe fare a queste donne, perché secondo me non ha nessun ufficio lavorativo ma è solo un metodo per adescarle e approfittarsene.Questo fatto per me è davvero grave, è istigazione al sesso, usare l’immagine della donna come oggetto in un ambito lavorativo.Ragazze state attente e segnalate immediatamente se vi dovesse capitare, perché cerca maggiormente ragazze della Sardegna”.
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