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Niguarda Milano, interventi col robot raddoppiati e 'vivaio' giovani camici

13 Maggio 2025
Niguarda Milano, interventi col robot raddoppiati e

(Adnkronos) - Sempre più interventi con il 'robot chirurgo' come assistente, ormai 'habitué' delle sale operatorie dell'ospedale Niguarda di Milano. Con le sue "9 piattaforme attive", la struttura è "un centro di riferimento internazionale per la chirurgia robotica", spiegano dal centro meneghino. I numeri mettono in evidenza il balzo in avanti costante: il 2024 si è chiuso con oltre 1.100 interventi assistiti con il robot chirurgico, "un numero che è praticamente il doppio rispetto all'anno precedente". La grande esperienza e la casistica sono ora messe a frutto nel Progetto Vivaio, un programma di formazione per i chirurghi del futuro coordinato da Giovanni Ferrari, direttore della Chirurgia generale oncologica e mininvasiva di Niguarda. 

"Il nostro ospedale - afferma Ferrari - è il primo a livello europeo ad aver introdotto un programma di Total Practice Robotica, con cui sono stati completamente sostituiti gli interventi di laparoscopia con la robotica nella chirurgia generale. E' un passaggio importantissimo, che rende finalmente democratico l'accesso a questa chirurgia di ultima generazione. Rispetto alle tecniche impiegate finora, come la chirurgia open e la laparoscopia, il robot consente un miglior recupero post operatorio, una maggiore precisione, minori effetti avversi e spesso anche una degenza ridotta: tutti fattori che migliorano di gran lunga la qualità delle cure che siamo in grado di offrire quotidianamente ai nostri pazienti". 

Più in generale, anche se l'uso del robot in sala operatoria è diventato a Niguarda "democratico e per tutti", c'è ancora un po' di strada da fare per la formazione dei chirurghi italiani, sottolineano dall'ospedale. Il Progetto Vivaio "punta ad un vero e proprio programma strutturato - commenta Ferrari - per introdurre i giovani professionisti alla pratica clinica e alla chirurgia di più alta complessità. E' una sfida in cui crediamo molto, anche perché grazie alle tecnologie di ultima generazione possiamo contare su un addestramento molto più rapido e semplice rispetto al passato".  

Ad esempio, continua Ferrari, "il chirurgo in formazione può essere ai comandi del robot, ma avere nella consolle a fianco il chirurgo esperto in grado di guidarlo o di subentrare in ogni momento in caso di problemi. Una cosa che con le tecniche tradizionali raramente è possibile fare con la stessa efficienza e rapidità". 

Il Progetto Vivaio di Niguarda, oltre a formare chirurghi specializzati in tecnologie avanzate, punta a rappresentare "una risposta alla necessità di incentivare e supportare le nuove generazioni di professionisti della sanità - si legge in una nota - Investire nella formazione, così come offrire possibilità di crescita e sviluppo professionale attraverso programmi strutturati e innovativi, può contribuire a contrastare la crisi di vocazione e attrarre nuovi talenti nel campo medico". 

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Gaza, Netanyahu: "Entreremo con forza nella Striscia nei prossimi giorni"

13 Maggio 2025
Benjamin Netanyahu (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - L'esercito israeliano "entrerà con tutta la sua forza" a Gaza nei prossimi giorni. E' la minaccia ribadita dal premier Benjamin Netanyahu, affermando di "non vedere uno scenario in cui Israele possa arretrare dalla guerra" contro Hamas. "Nei prossimi giorni concluderemo l'operazione e distruggeremo Hamas" aggiunge in una nota. 

Israele usa la fame come un'arma di guerra nella Striscia di Gaza. Negando alla popolazione palestinese la possibilità di accedere a cibo, oltre che a medicinali e altri beni umanitari. Ne è convinto Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi. Intervistato dalla Bbc, ammette di non avere parole "per descrivere la miseria e la tragedia che colpisce la popolazione di Gaza. Sono ormai più di due mesi che non ricevono alcun aiuto". E sottolineando che "la fame si sta diffondendo, la gente è esausta, la gente ha fame'', Lazzarini ha avvertito che ''possiamo aspettarci che nelle prossime settimane, se non arriveranno aiuti, la gente non morirà a causa dei bombardamenti, ma per mancanza di cibo. Questa è la strumentalizzazione degli aiuti umanitari''. 

Lazzarini afferma quindi che "non ho assolutamente dubbi" sul fatto che ''ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi 19 mesi, soprattutto negli ultimi due mesi, è un crimine di guerra''. E sul fatto che ''da quello che vediamo cibo e assistenza umanitaria vengono utilizzati per raggiungere obiettivi politici o militari a Gaza". 

Il capo dell'Unrwa ha poi respinto le accuse che sono state rivolte a lui personalmente e all'agenzia che guida da parte di Israele. L'Unrwa, ha spiegato, ha indagato su 19 membri dello staff e li ha sospesi. Da allora, ha proseguito Lazzarini, l'Unrwa ha ricevuto "centinaia di accuse dallo Stato di Israele. Ogni volta, come organizzazione che si basa su regole, continuiamo a chiedere informazioni comprovate". Ma non sono mai state ricevute, ha spiegato. 

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In Consiglio regionale dopo 4 anni torna il Question Time

13 Maggio 2025
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Seduta dedicata ogni ultimo martedì del mese, si parte 17 maggio
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Il 105 Summer Festival apre l'estate dei tormentoni

13 Maggio 2025
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Severgnini, Albinati e Toibin al festival letterario di Gavoi

13 Maggio 2025
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A "L'Isola delle Storie" anche la palestinese Suad Amiry
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Alcaraz vince agli Internazionali. Poi cita '300' sulla telecamera

13 Maggio 2025
Carlos Alcaraz e il messaggio sulla telecamera

(Adnkronos) - Carlos Alcaraz in versione spartana cita '300'. Il tennista spagnolo oggi, martedì 13 maggio, è volato ai quarti di finale degli Internazionali d'Italia dopo aver battuto Karen Khachanov in tre set, e per il tradizionale messaggio alla telecamera ha scelto una dedica speciale. Il numero tre del mondo si è infatti ispirato al celebre film '300' e a una frase cult di re Leonida. 

"Las flechas ocultarán el sol, pues lucharemos a la sombra”, ha scritto lo spagnolo, ovvero “Le frecce nasconderanno il sole, e allora noi combatteremo all'ombra". è proprio così che Leonida rispose alla minaccia di Serse, re dei persiani, che aveva promesso di rovesciare sui 300 guerrieri spartani a difesa delle Termopili tante frecce da oscurare, appunto, il sole. Ai quarti di finale del Masters 1000 di Roma, raggiunti per la prima volta in carriera, Alcaraz affronterà l'inglese Jack Draper, numero 5 del mondo. 

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'Ti presento Ted', Amgen e Francesco Pannofino contro malattia oculare tiroidea

13 Maggio 2025
immagine_20250513142616 Sarda News - Notizie in Sardegna

(Adnkronos) - Colpisce dalle 14.000 alle 50.000 persone circa, con una prevalenza significativa tra le donne (82%), in particolare nella fascia d'età compresa fra i 30 e i 60 anni. Pur non essendo classificata come rara, è una patologia ancora poco riconosciuta e sotto-diagnosticata. E' la malattia oculare tiroidea, patologia autoimmune, complessa e debilitante che nei casi più gravi può causare perdita della vista, disfigurazione facciale e compromette gravemente la qualità della vita dei pazienti. Per dare voce e identità a questa malattia prende il via 'Ti presento Ted - malattia oculare tiroidea: guardiamola a vista', campagna di sensibilizzazione promossa da Amgen, global leader nelle biotecnologie farmaceutiche, in partnership con Aibat - Associazione italiana basedowiani e tiroidei, Aimo - Associazione italiana medici oculisti, Ait - Associazione italiana tiroide, Ame - Associazione medici endocrinologi, Apmo - Associazione pazienti malattie oculari, tiroidee benessere psicologico e informazione Aps, Sie - Società italiana di endocrinologia, Siso - Società italiana di scienze oftalmologiche. 

L'obiettivo dell'iniziativa è duplice: fornire strumenti utili e accessibili per supportare i pazienti nel percorso verso diagnosi più tempestive. La campagna propone un cambio di prospettiva, attraverso un racconto in prima persona: è la malattia stessa a parlare, accompagnando il pubblico alla scoperta delle sue caratteristiche e del suo impatto reale. A darle voce, con il suo timbro inconfondibile, è l'attore e doppiatore Francesco Pannofino.  

Spesso oggetto di confusione terminologica - spiega una nota - la patologia è infatti conosciuta con nomi diversi, come oftalmopatia basedowiana o orbitopatia tiroidea e talvolta viene erroneamente sovrapposta alla malattia di Basedow-Graves, condizione autoimmune della tiroide. Sebbene la malattia oculare tiroidea si manifesti in circa il 30% delle persone affette da Basedow-Graves, si presenta come una patologia clinicamente distinta. "La malattia oculare tiroidea è una patologia ancora poco riconosciuta, così come poco chiari sono i meccanismi che la causano - descrive Mario Salvi, responsabile Centro di orbitopatia basedowiana, Fondazione Irccs Cà Grande Ospedale Maggiore, Milano - Sappiamo che una risposta immunitaria anomala produce autoanticorpi che innescano processi infiammatori a carico dei tessuti dell'orbita oculare. La malattia coinvolge in particolare i muscoli extraoculari e il tessuto retro-orbitario, causando gonfiore, dolore, alterazioni della motilità oculare e, nei casi più gravi, compromissione visiva. Sebbene la malattia oculare tiroidea si presenti frequentemente in concomitanza con la malattia di Basedow-Graves, le due patologie sono clinicamente distinte. Inoltre, la malattia oculare tiroidea può manifestarsi anche in assenza di disfunzioni tiroidee evidenti e non tutti i pazienti con malattia di Basedow-Graves sviluppano segni oculari".  

I segni più comuni della Ted sono occhi sporgenti e retrazione della palpebra, ma la patologia può presentarsi con una molteplicità di segni e sintomi, come lo strabismo con visione doppia (diplopia), che possono colpire un solo occhio o entrambi in modo diverso. "I segni e i sintomi della malattia oculare tiroidea, soprattutto nella fase iniziale, possono essere facilmente scambiati per comuni forme di congiuntivite o per un'allergia - sottolinea Francesco Quaranta Leoni, referente Aimo per la Chirurgia oftalmoplastica e responsabile del Servizio di Chirurgia oftalmoplastica del Tiberia Hospital a Roma - Questo è uno dei motivi per cui la diagnosi può essere tardiva, con il rischio di compromettere la salute visiva del paziente La malattia presenta caratteristiche che richiedono l'intervento di più figure specialistiche: il medico di medicina generale, l'oculista e l'endocrinologo. Una valutazione corretta del paziente consente di arrivare a una diagnosi accurata e tempestiva e avviare il trattamento più adatto, riducendo il rischio di complicanze gravi e garantendo un attento monitoraggio nel tempo". 

Il 61% dei pazienti - riporta la nota - riscontra una limitazione in almeno un'attività della vita quotidiana come guidare, camminare, leggere o lavorare. A questo si aggiunge il carico psicologico: secondo uno studio condotto in Germania, il 40% dei pazienti soffre di ansia (contro il 5% della popolazione generale), il 22% di depressione (contro l’8% della popolazione generale). "E' una malattia crudele: ha cambiato tutto, ogni gesto quotidiano era diventato complicato: camminare, scendere le scale, muovermi in autonomia. La vista era compromessa e con essa la mia indipendenza - riferisce Emma Balducci Gazzotti, past president Aibat - La Ted non colpisce solo lo sguardo: invade la mente, le relazioni, la vita sociale, lavorativa, emotiva. Ti toglie molto più della vista: ti isola e ti cambia dentro".  

Per aiutare i pazienti a riconoscere la malattia e ad affrontarne le molteplici sfide, la campagna mette a disposizione strumenti informativi e pratici per conoscerla e affrontarla. Tra questi due contenuti originali: la digital photostory, in 8 episodi, dà voce direttamente alla malattia che si racconta in prima persona svelando progressivamente la propria identità. A guidare il racconto è Francesco Pannofino.  

La malattia oculare tiroidea "è caratterizzata da numerosi bisogni clinici insoddisfatti: diagnosi spesso tardiva, accesso frammentato agli specialisti, assenza di percorsi di diagnosi e cura specifici. A questi elementi si aggiunge una criticità ancora più profonda: la mancanza di un'identità clinica definita, che ostacola il riconoscimento tempestivo della malattia - dichiara Alessandra Brescianini, Medical Director di Amgen Italia - La campagna nasce per cercare di rispondere a queste urgenze. E' il risultato di un lavoro condiviso con società scientifiche e associazioni pazienti, pensato per rafforzare l'identità della patologia, accendere i riflettori su un bisogno reale e offrire strumenti concreti a pazienti e caregiver".  

"Affrontare questa patologia complessa - rimarca Brescianini - richiede un approccio integrato, che coinvolga tutte le competenze necessarie. Il nostro impegno è supportare la creazione di percorsi di diagnosi e cura più strutturati, dove specialisti diversi lavorino in team multidisciplinari, superando la frammentazione che oggi ancora ostacola una presa in carico più efficace per i pazienti. Crediamo che costruire un dialogo costante e costruttivo con tutti gli attori coinvolti sia essenziale per garantire una presa in carico efficace per i pazienti". Tutti i contenuti e le risorse sono disponibili sul sito di campagna www.tipresentoted.it.  

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Mobilità, indagine: oltre un’ora al giorno per il tragitto casa-lavoro

13 Maggio 2025
Mobilità, indagine: oltre un’ora al giorno per il tragitto casa-lavoro

(Adnkronos) - Più di 30 minuti per raggiungere il luogo di lavoro (o di studio), nel complesso oltre un’ora della giornata per andare e tornare. E' quanto emerge dal sondaggio svolto da YouTrend 'La mobilità urbana nelle grandi città', presentato da Lorenzo Pregliasco durante il convegno 'La mobilità urbana tra comportamenti individuali e analisi dei dati' del Think Tank 'The Urban Mobility Council', lanciato nel 2022 da Unipol, che si è svolto presso Palazzo Wedekind a Roma. Nel sondaggio si rilevano le scelte quotidiane, i bisogni e le criticità raccontate dai cittadini residenti nelle 14 principali città italiane.  

L’Italia si conferma un paese ancora fortemente orientato al trasporto privato, con il 55% di residenti delle grandi città che afferma di recarsi al posto di lavoro o di studio con la propria auto, e il 13% con la moto o lo scooter. La scelte di mobilità urbana risultano condizionate da priorità e criteri di efficienza su base personale: il 51% afferma che la scelta del mezzo di trasporto dipende dal tempo di percorrenza, il 31% dalla convenienza economica e il 30% dalla flessibilità nella scelta di orari e destinazioni. Solo il 15% considera prioritario l’impatto ambientale.  

In media gli italiani delle città campione impiegano più di 30 minuti per raggiungere il luogo di lavoro (o di studio), nel complesso dedicano quindi oltre un’ora della propria giornata per andare e tornare dal lavoro (o studio) a casa. Quanto alla disponibilità attuale e futura di mezzi di trasporto, l’86% degli intervistati ha a disposizione un’automobile di proprietà (sua e delle persone con cui vive). Il 58% non ha intenzione di acquistare un’auto nel prossimo anno, il 18% sì. Di questi, il 53% valuterebbe di acquistare un’auto ibrida, il 40% a benzina, il 29% un veicolo full electric. 

La maggioranza degli intervistati (58%) continua a ritenere che le auto migliori siano quelle a combustione (diesel, benzina, Gpl, metano), il 20% invece preferisce le auto elettriche. Il 37% del campione ritiene che il principale vantaggio dell’auto elettrica sia il minor impatto ambientale e il maggior svantaggio sia il costo d’acquisto (27%) seguito dalla scarsa autonomia delle batterie (26%). Sulle politiche di accesso ai centri urbani si registrano posizioni ancora polarizzate: il 48% degli intervistati si dichiara contrario a permettere l’accesso al centro della città (Ztl) solo a chi possiede un’auto più nuova, mentre il 42% si è espresso a favore. Interpellati sulla possibilità di installare dispositivi elettronici sulle proprie auto per monitorare le emissioni inquinanti, dai cittadini delle 14 città più grandi d’Italia arriva un 'sì' dal 51% di loro se questo permettesse di ottenere maggiori accessi nelle zone a traffico limitato.  

Proprio sulle potenzialità di questi dispositivi elettronici cosiddetti 'Green Box' si è concentrata la ricerca del Politecnico di Milano in collaborazione con UnipolTech, recentemente pubblicata sulla rivista scientifica Nature, che ha fornito un contributo alle analisi sulla mobilità urbana grazie all’elaborazione dai dati comportamentali degli automobilisti. Attraverso una semplice scatola telematica, dotata di Gnss (Global Navigation Satellite System) e Imu (Unità di Misura Inerziale), è possibile calcolare con precisione le emissioni reali di ogni singolo veicolo basandosi su stile di guida, chilometraggio, velocità. La ricerca si basa su un dataset imponente: oltre 11mila veicoli e 25 milioni di viaggi effettuati in Italia tra gennaio e settembre 2022.  

La metodologia proposta adotta un processo di misurazione delle emissioni 'veicolo-centrico', che consente di classificare ciascun veicolo combinando i valori medi derivanti dal modello Classe euro, con informazioni specifiche sul comportamento di guida. In questo modo, il calcolo delle emissioni effettive delle auto - misurate dall’algoritmo sviluppato dalla ricerca, certificato da Dekra e brevettato da UnipolTech - può contribuire al raggiungimento degli obiettivi di emissioni stabiliti per il risanamento della qualità dell’aria.  

La ricerca del PoliMi definisce 3 Kpi ambientali per ogni veicolo: consumo carburante (Pcons), emissioni di CO2 (PCO2), emissioni di NOx (PNOx) e dimostra che un’auto Euro 4 guidata in modo consapevole può inquinare meno di una Euro 6 guidata male; le emissioni dipendono sia dal comportamento che dalla tecnologia. Il modello introduce un sistema meritocratico, che premia i comportamenti virtuosi e consente politiche personalizzate, ad esempio l’accesso alle Ztl non in base all’età dell’auto ma alle emissioni effettive, riducendo così l’onere economico per chi non può permettersi un veicolo nuovo.  

“L’attuale eMobility index (compatibilità funzionale ed economica del passaggio all’elettrico delle auto private) calcolato su tre città italiane, ci conferma che una transizione sostenibile verso la mobilità elettrica non potrà essere rapida, in quanto dovrà passare attraverso un cambio dei modelli di mobilità, e non semplicemente essere una sostituzione di auto a combustibile fossile - osserva Sergio Savaresi, direttore Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano e Membro del Comitato di Indirizzo The Urban Mobility Council - Questo lungo periodo di transizione dovrà essere accompagnato in modo graduale, attraverso la quantificazione dell’impatto ambientale di ogni vettura, a prescindere dalla classe euro, in funzione di quanto e di come viene usata. Ciò garantirebbe neutralità tecnologica evitando tagli e divieti non lineari. Questa misura dell’impatto individuale di ogni vettura può oggi essere fatta attraverso dispositivi telematici ('green-box')”. 

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Mobilità, Genovese (Unipol): "Cambiamento climatico ha influenzato legislazione Ue"

13 Maggio 2025
Stefano Genovese

(Adnkronos) - “Questo convegno vuole aprire un dialogo con le istituzioni sia a livello parlamentare sia di amministrazioni locali. Il tema è la mobilità, uno dei settori più impattati dalla transizione ambientale e dalla transizione digitale che viviamo da alcuni decenni. Il cambiamento climatico ha portato a porsi degli obiettivi che hanno influenzato molto la legislazione europea, il Green deal è un esempio, e quella italiana anche a livello locale con le amministrazioni che hanno adottato nuovi provvedimenti legati alla mobilità”. Sono le parole di Stefano Genovese, head of institutional&public affairs di Unipol Assicurazioni e coordinatore The urban mobility council, durante il convegno intitolato 'La mobilità urbana tra comportamenti individuali e analisi dei dati. Dibattito con le istituzioni'. 

All’appuntamento hanno partecipato istituzioni nazionali e locali ed è stata l’occasione per presentare la ricerca 'Nuovo paradigma di mobilità sostenibile: le green box' a cura di Sergio Savaresi, direttore del dipartimento elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano. 

“Le decisioni politiche ora ricadono su cittadini, consumatori e lavoratori - spiega Genovese - Le persone che escono la mattina per andare al lavoro, quelle che appartengono alla filiera dell’automotive che percepiscono gli impatti di questa transizione anche a livello occupazionale".  

Il convegno che si è tenuto a Palazzo Wedekind di Roma cerca quindi di affrontare le conseguenze di certe decisioni sui cittadini. “Vogliamo far capire che, grazie alla tecnologia, che evolve, si possono spiegare meglio i cambiamenti legislativi che stiamo vivendo ed evitare crisi di rigetto da parte delle persone”, aggiunge. 

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Bilancio col segno più per Abbanoa, record di investimenti

13 Maggio 2025
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Mara Venier e Nicola Carraro, nuovo arrivo in famiglia: il regalo speciale e la reazione

13 Maggio 2025
Mara Venier e Nicola Carraro - Instagram

(Adnkronos) - Mara Venier ha fatto una sorpresa al marito Nicola Carraro, che attualmente si trova ricoverato al San Raffaele di Milano. Nonostante le difficoltà legate alla salute, il produttore cinematografico continua a mostrarsi forte e sorridente, sostenuto dall’affetto e dalla vicinanza della conduttrice di 'Domenica In', che ha deciso di sorprenderlo con un regalo speciale: un nuovo amico a quattro zampe è entrato nella famiglia Venier-Carraro. 

Mara Venier ha deciso di regalare un cagnolino al marito Nicola per portare un po' di gioia e spensieratezza in un momento così delicato. Il nuovo arrivato, accolto tra le mura di casa, è stato presentato ai follower con un video condiviso sui social: si tratta di un cucciolo bianco e nero, che ha cominciato a scodinzolare tra i corridoi di casa facendo 'disperare' Mara Venier.  

“Dopo essere stato senza cani per 15 anni, mia moglie Mara mi ha regalato questo meraviglioso personaggio”, ha raccontato Carraro su Instagram, rivelando anche il nome scelto per l’animale: Aiace, in omaggio all’eroe della mitologia greca Aiace Telamonio. “In alto i cuori, non vedo l’ora di tornare a casa per poterlo coccolare”, ha aggiunto l’83enne, emozionato. 

Negli ultimi mesi Nicola Carraro ha affrontato alcuni problemi di salute che lo hanno portato a trasferirsi a Milano, dove è attualmente seguito da un’équipe medica specializzata presso l’ospedale San Raffaele. Sui social lo stesso Nicola Carraro si è mostrato in carrozzina per la prima volta: "Una combinazione micidiale tra ernia del disco e polmoni mi ha steso", aveva spiegato il produttore. 

Al suo fianco, come sempre, la moglie Mara Venier, che ha voluto incoraggiarlo pubblicamente con un messaggio affettuoso. "Forza amore mio", ha scritto la conduttrice a corredo di uno scatto che ritrae il marito insieme al team medico che lo sta seguendo con attenzione. 

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