La recente approvazione per la costruzione di un nuovo impianto
fotovoltaico nella zona di Macomer ha sollevato non poche
polemiche. Nonostante il terreno destinato all’impianto rientri
ufficialmente nell’area industriale, la scelta della sua ubicazione
solleva seri interrogativi in merito alla tutela del patrimonio
archeologico locale. La zona circostante l’impianto, infatti,
racchiude un ricchissimo tessuto di siti storici di inestimabile
valore culturale. Nel raggio di appena quattro chilometri si
trovano la Tomba dei Giganti Santu Bainzu, il Nuraghe Imbertide e
l’annessa tomba dei giganti, la Tomba dei Giganti Putzu o Bussola,
il Nuraghe Tintirrios e le Domus de Janas Cobercada. Questi siti,
testimonianze preziose della civiltà nuragica e delle antiche
popolazioni sarde, rappresentano un patrimonio che merita la
massima protezione e valorizzazione. Se da un lato l’installazione
di un impianto fotovoltaico risponde alla crescente necessità di
fonti energetiche rinnovabili, dall’altro la sua collocazione in
una zona così ricca di storia appare quantomeno discutibile. Il
rischio di compromettere il contesto ambientale e paesaggistico,
oltre alla possibile interferenza con eventuali nuovi ritrovamenti
Leggi tutto su Fonte: Il Giornale di Oristano
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