Quartu sempre più inclusiva e in questo caso anche formativa. È la
città che sta cambiando e si sta evolvendo, in uno scenario
internazionale che ha sempre più bisogno della solidarietà di
tutti. Con l’obiettivo di creare e promuovere nuove opportunità sul
territorio volte a favorire l’integrazione dei migranti prende
avvio in città “#cucire l’accoglienza”, il programma presentato
dall’Associazione La Matrioska, destinataria di un contributo
comunale nell’ambito del bando dei progetti di Coesione Sociale. Il
laboratorio unisce donne straniere in un laboratorio sartoriale
quale strumento di socializzazione, inclusione e valorizzazione
della persona. L’obiettivo è quello di offrire un’occasione di
aggregazione capace di promuovere l’occupazione e la produzione,
stimolando quindi impegno e autoimprenditorialità, ma anche
l’integrazione, coinvolgendo i beneficiari del progetto nella
comunità di accoglienza. L’associazione, che dispone di un
laboratorio completamente attrezzato per lo svolgimento della
formazione sartoriale, metterà a disposizione anche i materiali
d’uso. L’occasione di riscatto sociale per il singolo passa così
attraverso l’apprendimento delle competenze di un mestiere
artigianale e la crescita dell’autostima, dell’autorealizzazione e
potenzialmente anche dell’autonomia. “Il progetto promosso
dall’Associazione La Matrioska ha particolarmente rilievo per la
sua duplice valenza: inclusiva e formativa – commenta l’Assessore
ai Servizi Sociali Marco Camboni -. Le donne migranti hanno infatti
la possibilità di imparare un mestiere, e quindi di apprendere le
tecniche e i segreti della professione di sarta. Si tratta di
un’occupazione antica, ma in realtà ancora molto utile: capita a
ognuno di noi di aver bisogno di un orlo o di voler stringere un
pantalone. Recenti studi hanno infatti evidenziato che le mansioni
basate sul ‘saper fare con le mani’ sono in crescita”. “In questo
caso parliamo anche di piccoli lavori, ma di rilevante importanza
anche in ottica economica, in considerazione del periodo di crisi
che stanno affrontando tanti cittadini” conclude l’esponente della
Giunta Milia. Il laboratorio, che prende spunto dalla capacità
della matrioska di accogliere al suo interno infinite altre
matrioske, si articolerà in 60 ore di formazione sartoriale, con un
incontro settimanale della durata di 3 ore. Le migranti
apprenderanno le basi del taglio e della confezione di capi
d’abbigliamento femminili, con il primo appuntamento programmato
per domani, martedì 31 gennaio, presso la sede dell’Associazione
stessa, in via Sant’Antonio.
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