Cagliari

Le rotte nel Mediterraneo degli ultimi due esemplari di Caretta caretta curati e liberati in Sardegna

Millequattrocento chilometri una e oltre mille l’altra. È quanto hanno percorso le ultime due Caretta caretta liberate nelle acque sarde e seguite tramite il progetto di tracciamento portato avanti nell’ambito delle attività di ricerca della Rete regionale per la conservazione della fauna marina, coordinata dall’Assessorato della difesa dell’ambiente sotto la supervisione scientifica dell’IAS -CNR di Torregrande.

Il CreS – Centro di Recupero del Sinis, partner del progetto, ha diffuso l’aggiornamento sul tracking satellitare del mese di ottobre.

Gioia, l’esemplare liberato il 27 maggio da Cala di Spalmatore, nel Parco nazionale dell’Asinara, ha percorso circa 1.400 km. “Appena lasciata l’isola si è diretta verso ovest, trasmettendo per i primi giorni poche informazioni, ma mostrando comunque notevoli spostamenti. Dopo aver raggiunto l’isola spagnola di Minorca, ha proseguito verso nord per poi invertire la rotta dirigendosi nuovamente verso la Sardegna”, si legge nel rapporto. “I dati del trasmettitore continuano ad indicare che Gioia non sta effettuando immersioni particolarmente profonde”.

Al progetto di tracciamento si è aggiunta Diva, una tartaruga Caretta caretta poco più grande di 35 cm, equipaggiata con un dispositivo satellitare molto piccolo e leggero, che consente di monitorare i suoi spostamenti attraverso il sistema satellitare Argos. L’acquisizione del dispositivo è stata possibile grazie alla sponsorizzazione della società finlandese Baltic Yachts e la liberazione, effettuata dall’Area Marina Protetta Tavolara – Capo Coda Cavallo il 16 settembre a Porto Rotondo, è avvenuta in collaborazione con Nautica Assistance di Olbia.

Diva, in poco più di un mese ha percorso oltre 1.000 km, spingendosi prima lungo la costa laziale; poi è passata dall’arcipelago toscano, ha costeggiato la Corsica e raggiunto la Liguria. Da alcuni giorni si trova tra la Corsica e la costa francese.

L’aggiornamento dà conto anche della morte della Caretta caretta Graziella, liberata nelle acque di San Giovanni di Sinis. Come un’altra trataruga, Azzurra, anche Graziella ha terminato il suo viaggio nelle acque del golfo di Hammamet in Tunisia. Durante il suo vagare monitorato, la tartaruga ha percorso circa 1.900 km in circa 3 mesi, spingendosi più volte intorno ai 100 metri di profondità.

Graziella si è diretta prima verso le coste dell’Africa per poi trattenersi diversi giorni vicino alla costa di Capo Bon e successivamente, passando a sud di Pantelleria, ha fatto rotta verso le coste sud-occidentali della Sicilia. Nella rotta di ritorno in Tunisia, a poco più di 30 miglia dalla costa, è rimasta intrappolata probabilmente in una rete da pesca, a circa 50 metri di profondità. Il corpo dell’animale è stato ritrovato spiaggiato e grazie all’intervento dell’Istituto nazionale tunisino di Scienze e Tecnologie Marine (INSTM) è stato possibile effettuare l’autopsia e recuperare il dispositivo di tracciamento satellitare.

Rotta carette carette novembre 2023
Il tracciamento delle tre tartarughe

Sabato, 18 novembre 2023

 

 

Fonte: Link Oristano


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