Le accuse non possono essere confuse con le sentenze. Perciò, mai
come ora è essenziale approfondire il concetto che essere indagati
non equivale a essere condannati. Questo principio deve essere
tenuto saldamente presente, soprattutto nel caso del vescovo di
Ozieri, monsignor Corrado Melis, coinvolto in un’indagine che ha
scosso profondamente la comunità ecclesiastica. Tuttavia, non
possiamo ignorare il contesto più ampio in cui emergono queste
accuse. La mancanza di solidarietà nei confronti del vescovo Melis
da parte di altre istituzioni ecclesiastiche è indicativa di una
situazione più complessa e delicata. Il silenzio può essere
assordante quanto le parole, e in questo caso solleva domande sulle
dinamiche interne alla Chiesa. Intendiamoci. Le accuse sono solo il
punto di partenza di un processo che dovrebbe garantire giustizia
ed equità e l’affermazione di innocenza, salvo prove contrarie,
rimane un diritto fondamentale per ogni individuo, sia esso un
prelato o un laico. Mentre Ozieri affronta questo momento di dolore
e incertezza, il silenzio delle altre diocesi e arcidiocesi risulta
eloquente. L’assenza di solidarietà
Leggi tutto su Fonte: Il Giornale di Oristano
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