musica

Si parla tanto del divieto di fumare in spiaggia negli ultimi giorni, ma il fumo non è l'unico fastidio che si può trovare nelle località turistiche dell’estate.

Chi vuole godersi le vacanze in relax spesso di scontra con altri villeggianti di diverse vedute.

Il diffondersi di apparecchiature tecnologiche come casse Bluetooth da collegare a smartphone e iphone da sfogo ad una serie di fastidiosi elementi che con le loro scelte musicali spesso rovinano l'armonia di una tranquilla giornata al mare.

Tra le più gettonate le hit Reggaeton e trap da ascoltare a tutto volume sopratutto tra i più giovani, vanno a disturbare la quiete del vicino di ombrellone.

Ma per evitare queste spiacevoli situazioni come ricorda ‘Studio Cataldi’, in particolare, bisogna prestare attenzione alla musica alta in spiaggia, comportamento che arreca disturbo alla quiete degli altri bagnanti.

In alcuni comuni, in particolare, il divieto riguarda il tenere alto il volume di radio, juke-box, mangianastri e in generale apparecchi di diffusione sonora a un livello tale da costituire “disturbo per la quiete pubblica” mentre altri comuni vietano del tutto la possibilità di ascoltare musica in determinati orari, in genere coincidenti con quello di pranzo e quelli immediatamente successivi.

A imporre l”etichetta’ sono le ordinanze relative al demanio marittimo emesse dalle capitanerie di porto e dai comuni interessati.

L’art. 1164 del Codice della Navigazione stabilisce che “chiunque non osserva una disposizione di legge o regolamento, ovvero un provvedimento legalmente dato dall’autorità competente relativamente all’uso del demanio marittimo o aeronautico ovvero delle zone portuali della navigazione interna è punito, se il fatto non costituisce reato, con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.032 a euro 3.098”

La musica assordante, tuttavia, rappresenta un’immissione sonora idonea ad integrare anche un vero e proprio reato, quello previsto dall’art. 659 c.p. rubricato come “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”: la norma punisce con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro “chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici”. 


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