Iran, donne corrono la maratona senza velo: per gli organizzatori scatta il "procedimento penale"

"Indecenza". È questa l'accusa mossa dalle autorità iraniane agli organizzatori di una maratona a cui, stando a immagini diffuse sui social media, hanno partecipato anche donne che non indossavano il velo. Secondo i media iraniani, sono stati più di 5.000 i partecipanti alla maratona di Kish organizzata ieri mattina, con diverse gare riservate alle donne.
Nella Repubblica Islamica vige l'obbligo per le donne di indossare il velo in pubblico. "È stato indecente il modo in cui si è svolto l'evento", ritengono dalla Procura di Kish, secondo l'agenzia Mizan. Ed è stato avviato un "procedimento penale" nei confronti degli organizzatori, precisa l'agenzia sollecitando misure "incisive, deterrenti e intransigenti". L'agenzia Tasnim critica "l'assenza totale di controllo e il mancato rispetto del codice di abbigliamento da parte di un numero significativo di partecipanti".
Il velo divide la classe politica in Iran, dove non mancano donne che scelgono di non indossarlo, soprattutto nella capitale Teheran. Per il presidente Massoud Pezeshkian non si può costringere nessuno a portare l'hijab. Nei giorni scorsi più della metà dei deputati ha accusato i giudici di non far rispettare la legge. Il capo della magistratura, Gholamhossein Mohseni Ejei, ha chiesto un approccio più rigoroso. Nell'ultimo mese sono stati chiusi diversi locali e ristoranti per il mancato rispetto dell'obbligo del velo, ma ci sono anche stati concerti e altri eventi che hanno accolto donne che non indossavano il velo.
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