Oristano
Analisi della Lipu, che ha mappato i territori: “Ministero e Regioni ne tengano conto”
L’Oristanese è tra le zone in Sardegna in cui gli impianti eolici a terra rappresenterebbero una grave minaccia per gli uccelli. Lo dice la mappatura realizzata dalla Lipu in oltre un anno di lavoro e messa a disposizione “per una corretta programmazione, finalmente rispettosa della biodiversità”, alla vigilia della fase che porterà le Regioni a individuare le aree idonee e non idonee per gli impianti eolici a terra (onshore) e in mare (offshore).
Lo studio denominato “Sensitivity mapping for renewable energy in Italy” è stato realizzato con BirdLife International ed esperti nazionali e internazionali. Sono state prese in esame 44 specie di uccelli sensibili alla presenza di impianti eolici onshore – come capovaccaio, gipeto, aquila di Bonelli o nibbio reale, per citarne alcuni – e 26 alla presenza di quelli offshore (la mappa di queste ultime zone verrà diffusa successivamente). Lo studio ha previsto poi l’analisi della distribuzione geografica delle specie individuate che ha permesso di esaminare la sensibilità del territorio italiano, suddiviso in centinaia di celle di 25 chilometri quadrati, secondo la metodologia dello studio.
L’analisi del grado di naturalità delle celle ha contributo a completare il quadro della sensibilità del territorio italiano in materia di avifauna, fornendo indicazioni cruciali per lo sviluppo di impianti eolici futuri, più sicuri e meno impattanti per gli uccelli.
Il risultato dello studio è la definizione della sensibilità di ciascuna delle centinaia di celle classificate come aree verdi a sensibilità bassa, gialle a sensibilità media, arancione a sensibilità alta e rosse a sensibilità molto alta.
“Lo studio”, spiegano dalla Lipu, “si è avvalso di una metodologia scientifica messa a punto da BirdLife International a livello internazionale, nonché di una grande quantità di dati ornitologici, ed ha tenuto conto, per quanto riguarda l’ambiente marino, di un lavoro di sensitivity mapping recentemente condotto da Ispra”.
Le mappe considerano anche la presenza di aree protette, quali parchi, riserve e siti Natura 2000, che rappresentano i luoghi a maggiore integrità ecologica.
“Pianificare l’eolico si può e si deve, per evitare i danni del passato e contribuire più seriamente alla decarbonizzazione del nostro Paese e alla preservazione imprescindibile della biodiversità. Il nostro appello affinché si avvii una nuova fase, di dialogo, collaborazione e considerazione dell’importanza della posta in gioco”, commentano dalla Lipu, descrivendo la mappatura come “un lavoro minuzioso, realizzato su attente basi scientifiche, che individua le aree terrestri e marine sensibili per gli uccelli rispetto alla realizzazione di impianti eolici”. La Lega italiana per la protezione degli uccelli chiede che “Ministeri, Regioni e attori sociali ne tengano conto”.
Nei mesi scorsi nell’Oristanese si sono svolte diverse manifestazioni contro la realizzazione di alcuni impianti di energia eolica tra Montiferru e Alto Campidano. Con una manifestazione conclusa al centro polifunzionale “Peppino Pippia” di Narbolia, dopo una marcia pacifica partita da Seneghe, era stato chiesto lo stop al progetto presentato dalla Sorgenia Renewables, che mira a mettere in funzione nei territori comunali di Seneghe, Narbolia, San Vero Milis, Solarussa e Siamaggiore un parco eolico con torri alte più di 100 metri. La mobilitazione era stata appoggiata anche dal Gruppo di intervento guridico.
Lunedì, 29 gennaio 2024
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