Bosa
Intervento di Abbanoa per 3 milioni di euro con
fondi europei
Abbanoa investe 3 milioni di euro, a Bosa, per nuovi interventi di riqualificazione delle reti idriche. Sono iniziati i lavori finanziati tramite il Fondo europeo per lo Sviluppo e la Coesione “Fsc”: rientrano nel pacchetto di interventi, approvato dal Consiglio d’Amministrazione guidato dal presidente Franco Piga, destinato a diversi centri dell’isola per l’efficientamento delle reti idriche. Per la città sul Temo è il primo dei tre cantieri che riguarderanno diverse zone. Un quarto, invece, è finanziato tramite i fondi del Pnrr.
Il cantiere avviato prevede la sostituzione integrale di circa 3,5 chilometri di vecchie condotte con nuove tubature e pezzi speciali in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta. I tratti sui quali si interverrà sono in via Generale Ibba, viale Alghero, via e piazza Aldo Moro, via Martiri della Libertà, via e vico Melis, via Mastino e via Passino. Il progetto ipotizza anche un ulteriore intervento di completamento che riguarderà via Marconi-Villamari, per ulteriori 500 metri.
Abbanoa negli ultimi anni sta procedendo con un programma di ingegnerizzazione della rete idrica cittadina, che ha preso il via con uno studio approfondito dell’assetto idraulico, così da migliorarne la gestione e a mantenere gli standard d’efficienza. Sono stati individuati gli interventi necessari per ottimizzare il sistema che sono ora oggetto degli appalti in corso. Inoltre, l’intero schema è stato diviso in distretti idraulici per una migliore gestione delle reti
Le cause principali dalle quali scaturiscono le perdite idriche sono da ricondursi probabilmente all’impiego, in passato, di materiali non adeguatamente resistenti alle sollecitazioni alle quali sono sottoposte quotidianamente le tubazioni. Sulla base della disponibilità economica, Abbanoa da anni è impegnata a sostituire le tubazioni soggette a frequenti rotture, con la dismissione di numerosi tratti di condotta in materiale plastico o in fibrocemento in favore di tubazioni in ghisa sferoidale.
La rete idrica del centro abitato di Bosa ha uno sviluppo complessivo di circa 31 chilometri e attualmente viene alimentata da quattro serbatoi di testata: due lungo il versante sovrastante la sponda destra del fiume Temo (dove è presente la maggior parte delle utenze nel centro storico, nel rione Caria e nelle aree di espansione situate a nord-ovest), e due lungo la sponda sinistra (rione Santa Caterina e Bosa Marina).
Anche l’acquedotto Temo, che viene alimentato dal potabilizzatore di Monteleone Roccadoria, ha visto diversi interventi portati a termine, sempre con la tecnica del relining che ha consentito di operare senza scavo: nessuno sbancamento, ma una grande attenzione verso l’ambiente, nel pieno rispetto del territorio. In pratica, all’interno della tubazione esistente si crea un rivestimento con una guaina che aderisce alle pareti.
L’area attraversata è soggetta a numerosi vincoli ambientali: si tratta di una zona Sic (Sito d’interessa comunitario) e Zps (Zona di protezione speciale). Il tratto era quello più problematico: 6 chilometri dal partitore di Barrasumene alla diga di Monte Crispu. Soltanto negli ultimi anni erano stati necessari più di 30 interventi di riparazione sul vecchio acquedotto, con notevoli difficoltà legate soprattutto al territorio molto impervio che rende difficile l’impiego dei mezzi pesanti. Era uno dei motivi che aveva portato alla scelta del relining, che evita di effettuare scavi e sbancamenti.
Martedì, 20 febbraio 2024
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