
(Adnkronos) - Igor Tudor è stato esonerato, ma chi sarà il prossimo allenatore della Juventus? Oggi, lunedì 27 ottobre, il club bianconero ha deciso di sollevare dall'incarico il tecnico croato, reduce dalla sconfitta dell'Olimpico contro la Lazio, che si è imposta 1-0 grazie al gol di Basic, e da un inizio di stagione horror da tre vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte tra campionato e Champions.
La panchina bianconera nella prossima partita contro l'Udinese, in programma mercoledì 29 ottobre, sarà affidata momentaneamente a Massimiliano Brambilla, tecnico della Juventus Next Gen. Una soluzione interna che però non sarà definitiva, con il club torinese a caccia del nome giusto per risollevare la propria stagione.
Tra i nomi che in queste ore stanno circolando in orbita Juve c'è quello di Roberto Mancini. L'ex allenatore, tra le altre di Inter e Nazionale, è libero dopo l'addio alla panchina dell'Arabia Saudita ed era già stato accostato ai bianconeri lo scorso anno in seguito all'esonero di Thiago Motta, prima che il club scegliesse proprio Tudor. Un altro nome 'di grido' sarebbe quello di Luciano Spalletti.
L'ex Napoli è reduce dalla, negativa, esperienza da ct dell'Italia e vorrebbe tornare ad allenare un club. Una volontà che fa finire il suo nome in cima alla lista bianconera. Più staccati i nomi di Raffaele Palladino, che da giocatore ha vestito proprio la maglia della Juventus dal 2006 al 2008, e dimissionario dopo l'ultima stagione trascorsa alla Fiorentina, e quello di Thiago Motta. Il ritorno dell'ex Bologna, ancora sotto contratto, sembra una suggestione difficilmente percorribile, nonostante sia arrivato, nel frattempo, l'addio di Cristiano Giuntoli.
Da tenere in considerazione anche le piste estere. Un profilo che piace molto è quello di Edin Terzic, svincolato dopo l'addio al Borussia Dortmund, così come Marco Rose, esonerato dal Lipsia nel marzo scorso. Più suggestioni che reali possibilità sembrano invece le piste che portano all'ex tecnico del Barcellona Xavi e all'ex ct dell'Inghilterra Gareth Southgate.
Leggi tutto: Juventus, da Mancini a Spalletti e Xavi: i nomi per sostituire Tudor
Veneto, Manageritalia: "Occupazione oltre media nazionale ma spingere su salari, specie delle donne"

(Adnkronos) - I numeri dell’occupazione nel Veneto sono tutti sopra la media nazionale ma i conti sulle retribuzioni non tornano, soprattutto quelli delle donne e occorre intervenire con politiche mirate. Questi i temi al centro della discussione nell’assemblea di Manageritalia Veneto che si è svolta oggi all’Hotel Veronesi La Torre di Verona. L’incontro, aperto dal presidente Lucio Fochesato e dal vicepresidente Manuel Modolo, ha visto la partecipazione di Antonio Furlanetto, ceo di Skopìa Anticipation Services, con un intervento dal titolo 'Prepararsi ai futuri: sfide, visioni, competenze. Suggestioni per gestire i cambiamenti', che ha stimolato una riflessione sul ruolo del manager nel contesto attuale e futuro.
L’assembla ha affrontato anche il tema della crescita a partire dai dati Istat che vedono l’occupazione totale in Veneto al 70,2% (62,3% donne e 78% uomini) e Venezia è la 47esima provincia in classifica con il 68,1% (60,7% donne e 75,5% uomini) mentre Verona è la 17esima con il 70,6% (62,6% donne e 78,4% uomini) entrambe abbondantemente sopra la media nazionale pari al 62,2% (53,3% donne e 71,1% uomini). Spiccano i dati dei 25-34enni: a Venezia la media totale è del 76,6% (donne al 68,1% e uomini all’87%) e a Verona è dell’80,8% (71,1% donne e 88,6% uomini), mentre a livello regionale la media per i giovani è dell’80,8% (donne 71,5% e uomini 89,6%).
In questa fascia d’età la media nazionale è del 68,7% con il 60,8% delle donne e il 76,2% degli uomini. Guardando, invece, alle retribuzioni (quella lorda oraria per i dipendenti) se in Italia siamo a 14,78 euro di media, (15,40 uomini e 13,88 donne), in Veneto la media totale è ancora più bassa (14,70% di cui 13,70 euro per le donne e 15,44 euro per gli uomini). Valori non così distanti dal minimo legale proposto dalle forze sindacali di 9 euro.
“I dati sull’occupazione ci raccontano una regione dinamica e in crescita, ma non possiamo accontentarci. È urgente affrontare il tema delle retribuzioni con interventi strutturali e una maggiore valorizzazione del ruolo femminile nel management. Solo così potremo trasformare la crescita occupazionale in un vero progresso sociale, equo e sostenibile. Il livello medio delle retribuzioni in Veneto, pur in un contesto produttivo avanzato, resta troppo vicino alla soglia minima e non riflette adeguatamente il valore del lavoro, soprattutto quello femminile. Serve un cambio di passo culturale e strategico”, ha dichiarato Lucio Fochesato, presidente di Manageritalia Veneto.
In Veneto (secondo i dati elaborati da Manageritalia su base Inps) assistiamo a una crescita complessiva dei manager che si assesta al +1.4% nell’ultimo anno, arrivando a toccare 8.684 dirigenti (7.279 uomini e1.405donne) attivi in tutta la regione. Bilancio in positivo in 5 provincie su 7. Verona + 3,4%, Padova +5,2%. Bene Vicenza +3,5% anche Treviso +1,3%. Realtà in controtendenza Rovigo -0.7% Venezia -10,9%.

(Adnkronos) - Coca-Cola, presente in Italia dal 1927, si conferma leader nel Paese per impatto economico e occupazionale nel settore delle bibite e delle bevande. Un dato che acquisisce un valore speciale alla vigilia dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, che Coca-Cola accompagnerà come partner più longevo del Movimento Olimpico e da Presenting Partner del Viaggio della Fiamma Olimpica che attraverserà l’Italia da dicembre 2025. Secondo la ricerca biennale condotta da Sda Bocconi School of Management sull’impatto socio-economico di Coca-Cola Italia, Coca-Cola Hbc Italia e Sibeg – le tre società che rappresentano l’Azienda nel nostro Paese – Coca-Cola ha generato e distribuito nel 2024 risorse complessive pari a 1 miliardo e 142 milioni di euro. Tale valore, che comprende acquisti di beni e servizi, investimenti, stipendi, imposte e contributi, equivale allo 0,05% del Pil italiano. (VIDEO)
Coca-Cola si conferma inoltre primo datore di lavoro nell’industria delle bibite e delle bevande. Grazie alla presenza capillare da Nord a Sud Italia, con fabbriche e uffici in 7 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Abruzzo, Campania, Basilicata e Sicilia) e una forza vendita proprietaria diffusa sui territori, nel 2024 l’impatto occupazionale totale tra posti di lavoro diretti e indiretti è cresciuto significativamente generando 29.840 posti di lavoro, equivalenti allo 0,12% dell’occupazione nazionale e in aumento del 10% rispetto alla stima del 2022 (26.738); di questi, 2.688 sono dipendenti diretti e 26.704 occupati indiretti, che lavorano quindi lungo la filiera. Per ogni dipendente diretto si generano oltre 11 posti di lavoro nell’economia italiana; considerando, quindi, la struttura familiare del Paese (secondo i dati Istat 2024), circa 64.000 persone beneficiano dei redditi generati da Coca-Cola (+6,7% rispetto al 2022).
Guardando al mondo delle imprese, sono cresciuti i fornitori delle aziende Coca-Cola, che nel 2024 ha acquistato beni e servizi da ben 1.508 fornitori, in aumento rispetto al dato del 2022 (1.463), per un valore complessivo superiore a 626 milioni di euro. Di questi, circa la metà è costituita da micro e piccole imprese, un dato che conferma il ruolo di Coca-Cola nel tessuto produttivo italiano. L’ipotetica assenza produttiva di Coca-Cola in Italia avrebbe un impatto significativo sull’occupazione locale, con un aumento stimato dei disoccupati nelle Regioni in cui è presente con sedi e stabilimenti pari a: +1,9% in Piemonte, +6,5% in Lombardia, +4,8% in Veneto, +5,0% in Abruzzo, +0,4% in Campania, +1,7% in Basilicata e +0,9% in Sicilia.
La ricerca di Sda Bocconi School of Management evidenzia anche l’impegno concreto di Coca-Cola per la parità di genere. I dati mostrano che la presenza femminile nei ruoli di leadership è superiore alla media nazionale, rappresentando il 39% dei dirigenti (contro il 20% della media delle imprese attive) e il 44% dei quadri (rispetto al 33% della media nazionale). Un dato, quest’ultimo, in crescita del 13% rispetto al 2022, quando la percentuale di donne tra i quadri era del 39% (contro il 31% della media nazionale). Le retribuzioni medie (Ral) dei dipendenti diretti di Coca-Cola risultano superiori alla media italiana per tutte le qualifiche professionali: del 19% per gli operai, del 15% per gli impiegati, del 22% per i quadri e del 5% per i dirigenti. Inoltre, in Coca-Cola, la differenza retributiva tra dirigenti e altre categorie risulta inferiore rispetto alla media nazionale. La remunerazione di un dirigente equivale a 1,61 volte quella di un quadro (mentre la media nazionale è 1,88), 2,92 volte quella di un impiegato (3,20 in Italia) e 3,43 volte quella di un operaio (3,91 in Italia).
La ricerca della Sda Bocconi School of Management ha valutato infine l’impatto dei progetti di comunità sostenuti da Coca-Cola in Italia nel biennio 2023-2024. In questo periodo, Coca-Cola ha finanziato 116 iniziative sul territorio, con un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro. Di queste, 45 hanno affrontato, in tutto o in parte, tematiche legate alla solidarietà e alla coesione sociale. A livello nazionale, prosegue per esempio la collaborazione continuativa dal 2005 con Banco Alimentare, tradotta negli ultimi 8 anni nel sostegno al recupero e alla distribuzione di alimenti pari a oltre 15 milioni di pasti. Continua inoltre il sostegno a Special Olympics, il movimento sportivo che coinvolge in Italia oltre 12.000 atleti con disabilità intellettive, e di cui Coca-Cola è socio fondatore.
Nell’ambito delle attività legate alla sostenibilità, ha Coca-Cola ha rafforzato il proprio impegno nella gestione responsabile della risorsa idrica, attraverso iniziative innovative come l’Area Forestale di Infiltrazione (Afi) in corso di realizzazione ad Alpo (Verona) con il Consorzio di Bonifica del Veronese, e sostenendo da oltre un decennio i progetti per l’innovazione dal basso della filiera agrumicola siciliana portati avanti dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia con l’Università di Catania. Attraverso il programma #YouthEmpowered, Coca-Cola ha offerto a migliaia di giovani under 30 strumenti concreti per affrontare il passaggio dalla scuola al lavoro: lanciato nel 2018, il programma ha già coinvolto oltre 250.000 giovani nel nostro Paese e più di un milione di giovani al livello internazionale.
Leggi tutto: Coca-Cola, cresce impatto occupazionale: 30mila posti lungo la filiera

(Adnkronos) - "Non vogliamo tassare la ricchezza prodotta dalle aziende, perché daremmo un segnale sbagliato. Vogliamo un contributo sulla rendita accumulata per condizioni di mercato che la politica del governo ha fortemente contribuito a creare". Così Giorgia Meloni a Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, nel nuovo libro di Bruno Vespa 'Finimondo' in uscita giovedì 30 ottobre per Mondadori-Rai Libri.
"Ho spiegato - continua Meloni - che per mantenere i conti in ordine, occorrono delle risorse e le abbiamo chieste a chi, grazie a questa politica, ha avuto dei grandi benefici: se cresce lo spread, se sale il rating dell'Italia, se le banche hanno potuto approfittare dei 200 miliardi messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare con la garanzia dello Stato prestiti che avevano già erogato, o dei crediti del superbonus, sempre grazie a Giuseppe Conte, è giusto che quelle stesse banche ci diano una mano a continuare in una politica così profittevole. Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro".
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(Adnkronos) - Sono possibili "specifiche" modifiche alla manovra ma i saldi non si toccano. Il sottosegretario all'Economia Sandra Savino, in un'intervista all'Adnkronos fa il punto sulla manovra in vista dell'avvio, a giorni, della sessione di Bilancio in Parlamento e rilancia il 'mantra' del ministro Giorgetti sulla necessità di garantire l'equilibrio dei conti.
E sottolinea: "L’obiettivo del governo è di arrivare all’approvazione nei tempi previsti, evitando forzature ma garantendo certezza e tempi rapidi. Un segnale di affidabilità verso i cittadini e i mercati".
L'esponente azzurra, che seguirà per il Mef i lavori della commissione Bilancio al Senato sulla manovra in programma da mercoledì, apre a migliorie nel ddl ma con "un punto fermo e lo ha ribadito il ministro Giorgetti: le modifiche sono possibili ma a saldi invariati". Dalla polemica sul rialzo delle tasse sugli affitti brevi, al contributo delle banche, dal pacchetto pensioni agli attacchi a 360 gradi dell'opposizione alla 'mini-manovra' da 18,7 miliardi, Savino non vuole sbilanciarsi sul merito delle norme che potrebbero essere modificate auspicando un percorso rapido e consensuale. Nell'iter parlamentare "si potrà intervenire su specifiche misure senza compromettere l’equilibrio complessivo", sottolinea. "Lavoreremo, partendo dalla commissione Bilancio del Senato, per rendere questa manovra ancora più vicina ai bisogni concreti di famiglie e imprese", aggiunge Savino. "L’esame parlamentare - prosegue - ha sempre dato, negli anni, l’opportunità di migliorare il testo presentato alle Camere. Sono certa che anche quest’anno sarà così. Del resto, il Parlamento è sovrano ed io ho un grande rispetto del Parlamento".
"Ho sentito - aggiunge - diverse sollecitazioni da parte della società civile, del mondo produttivo e delle stesse forze politiche che compongono la maggioranza. Molte di queste sarebbero meritevoli di essere accolte ma purtroppo le risorse non sono infinite".
L'impostazione del ddl potrebbe intanto contribuire ad un esame senza intoppi, dando anche un segnale di ulteriore affidabilità ai mercati, dopo le promozioni già incassate dall'Italia sul rating. "La Legge di Bilancio 2026 ha un impianto snello e misure mirate su fisco, lavoro, famiglia e sanità. È una manovra in linea con quella politica di prudenza e risanamento che anche i mercati hanno premiato. E poi è coerente con i saldi fissati", rileva Savino. "In questo senso la sua impostazione 'snella' può agevolare un esame parlamentare più rapido e costruttivo", osserva, spiegando che "l’obiettivo del governo è di arrivare all’approvazione nei tempi previsti, evitando forzature ma garantendo certezza e tempi rapidi. Un segnale di affidabilità verso i cittadini e i mercati".
Per la sottosegretaria ci sono d'altra parte "le condizioni per un percorso condiviso e responsabile, in linea con l’approccio pragmatico che anche io ho sempre sostenuto: meno ideologia, più concretezza", perché "la stabilità dei conti è la premessa per qualunque politica di crescita".
Sull'ipotesi di un esame de facto monocamerale come avvenuto talvolta in passato Savino osserva che "non sarebbe una novità: in passato, anche per ragioni di tempo, la prima lettura è stata quella decisiva". Tuttavia "auspico che si possa assicurare un esame compiuto ad entrambi i rami del Parlamento, ma questo non dipende solo dal governo. Nei prossimi giorni capiremo l’entità delle modifiche che i senatori intenderanno proporre".
Siamo davanti ad "una manovra di responsabilità: tiene i conti in equilibrio ma non rinuncia alla crescita", rimarca. "Questa manovra consolida tre pilastri che abbiamo sempre considerato strategici per il futuro del Paese". Primo, il fisco: "meno tasse su lavoro e imprese, grazie ad esempio alla riduzione dell’Irpef, per sostenere il potere d’acquisto e incentivare chi produce e investe". Secondo pilastro, famiglie e giovani: "le agevolazioni per le madri lavoratrici e nuovi incentivi per favorire l’occupazione stabile e qualificata". Infine, conclude, gli investimenti e le infrastrutture "con il rafforzamento ad esempio dei crediti d’imposta nelle Zes e nelle Zls, guardando così all’innovazione e alla sostenibilità". (di Luana Cimino)
Leggi tutto: Manovra, Savino: "Possibili modifiche specifiche ma nel rispetto dei saldi"

(Adnkronos) - La sconfitta con la Lazio all'Olimpico è stata fatale per l'allenatore della Juventus Igor Tudor. Oggi, lunedì 27 ottobre, la società bianconera ha deciso di esonerare il tecnico croato, ufficializzando la decisione con una nota sul proprio sito. La Juventus FC ha infatti annunciato ufficialmente di "aver sollevato in data odierna Igor Tudor dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile e con lui il suo staff composto da Ivan Javorcic, Tomislav Rogic e Riccardo Ragnacci".
La Società comunica inoltre di aver "affidato momentaneamente la guida della Prima Squadra Maschile a Massimiliano Brambilla che mercoledì sera siederà sulla panchina in occasione del match Juventus-Udinese", spiega il club bianconero in una nota. "Il Club ringrazia Igor Tudor e tutto il suo staff per la professionalità e la dedizione dimostrate in questi mesi e augura loro il meglio per il futuro professionale".
Leggi tutto: Juventus, ufficiale l'esonero di Tudor. Brambilla in panchina con l'Udinese

(Adnkronos) - Poste Italiane festeggia i dieci anni dalla sua quotazione in Borsa, avvenuta il 27 ottobre 2015, al termine della più grande offerta pubblica iniziale (Ipo) d’Europa. Un decennio durante il quale - si sottolinea in una nota - l’azienda ha compiuto un percorso di profonda trasformazione e diversificazione del business, finalizzato a creare valore per gli azionisti e a consolidare il ruolo di Poste Italiane come azienda di sistema. L’anniversario è stato celebrato oggi a Milano nella sede di Borsa Italiana. All’incontro, ospitato dall’amministratore delegato di Borsa Italiana Fabrizio Testa, hanno partecipato il sottosegretario all’Economia, Federico Freni; la presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere; l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante; il direttore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco.
“In questo decennio abbiamo scritto una pagina indelebile della storia economica nazionale e stiamo dimostrando che un’azienda con radici profonde può essere anche un motore di innovazione, crescita e sostenibilità per il Paese - ha dichiarato la presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere –. La quotazione in Borsa ha segnato l’inizio di un percorso di trasparenza e di dialogo costante con il mercato, nel pieno rispetto della nostra missione di servizio pubblico. Oggi Poste Italiane è una realtà solida, moderna e proiettata verso il futuro, capace di creare valore economico e sociale, confermando il proprio ruolo di infrastruttura strategica per l’Italia”.
“Il decimo anniversario della nostra quotazione – ha detto l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante – sigilla il percorso che ha trasformato Poste Italiane nella prima Platform Company del Paese. Abbiamo concentrato la nostra azione sull’innovazione e sulla realizzazione di strategie sostenibili di business che si sono dimostrate vincenti, mantenendo in ogni caso la nostra identità di azienda a forte vocazione sociale radicata sul territorio. Gli effetti – ha aggiunto l’ad Matteo Del Fante – si sono visti sul valore del titolo. Ogni 100 euro investiti 10 anni fa dagli azionisti che ci hanno dato fiducia, sono oggi diventati 540 tra dividendi e crescita del titolo; a conclusione di un decennio contrassegnato da una crescita media annua del 15% del risultato operativo, del 14% del dividendo e, nello stesso tempo, da una gestione del bilancio prudente e responsabile. In questa occasione speciale – ha concluso Matteo Del Fante – desidero ringraziare i nostri 120.000 dipendenti; il loro impegno e la loro professionalità continuano ad essere il pilastro sul quale poggia il successo della nostra dividend history”.
“È un onore poter celebrare questo anniversario nella sede di Borsa Italiana alla presenza del sottosegretario all’Economia, Federico Freni – ha dichiarato il direttore generale Giuseppe Lasco -. Quello di oggi è un traguardo che premia la dedizione e la competenza delle persone di Poste che ringrazio personalmente. Il nostro successo e la nostra solidità nascono dall’unione della tradizione con l’innovazione, in un modello che affianca la vicinanza e l’attenzione ai territori alla capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini e delle imprese. Guardiamo ai prossimi anni con la stessa determinazione consapevoli che la nostra forza è nella fiducia costante che milioni di italiani ripongono ogni giorno in noi”.
Dal debutto sul mercato con una capitalizzazione di 8 miliardi di euro, Poste Italiane in questi anni ha più che triplicato il proprio valore, portando la capitalizzazione a oltre 26 miliardi, al termine di un percorso nel quale ha distribuito oltre 7 miliardi di euro di dividendi, garantendo ai suoi azionisti una remunerazione costante e crescente, frutto di una visione strategica di lungo periodo basata su innovazione, diversificazione del business e solidità patrimoniale.
La crescita di Poste Italiane è stata sostenuta da una trasformazione digitale senza precedenti, che ha permesso all’azienda di affermarsi come la più grande piattaforma di pagamenti in Italia, con oltre 3 miliardi di transazioni annue, e come il primo emittente di carte di pagamento con oltre 30 milioni di carte in circolazione. Poste Italiane ha, inoltre, consolidato la leadership assicurativa, con masse gestite per 165 miliardi di euro e ha rafforzato il ruolo di porto sicuro del risparmio, con oltre 450 miliardi di attività garantite dallo Stato. Il Gruppo guidato da Silvia Maria Rovere e da Matteo Del Fante ha conquistato il primato nella logistica, con oltre 300 milioni di pacchi consegnati ogni anno e ha, infine, ampliato il perimetro delle attività in settori strategici come energia e telecomunicazioni, rafforzandone il ruolo di protagonista della vita economica e sociale italiana. A dieci anni dalla quotazione, con una storia che intreccia tradizione e modernità, radici locali e visione globale, Poste Italiane ha dunque saputo coniugare gli obiettivi di crescita finanziaria con la sua missione al servizio della crescita economica, della coesione sociale e della trasformazione digitale del Paese.
Leggi tutto: Poste celebra a Piazza Affari il decimo anno della quotazione in Borsa
I lavori in programma mercoledì 29...
Il Comune avvia il nuovo iter per la messa in sicurezza...
L'atleta cagliaritano protagonista a Singapore... 
(Adnkronos) - A Novellara (Reggio Emilia) una 28enne di origine cubana è stata trovata morta in un bagno ricavato nei pressi del garage. 118 e carabinieri sono intervenuti sul posto. L’allarme è stato dato circa alle 3 di notte dalla nonna, che l’ha trovata a terra, forse perché rimasta folgorata mentre faceva la doccia. A provocare il decesso potrebbe essere stata una stufetta elettrica. Sono in corso gli accertamenti per stabilire le cause della morte.
Leggi tutto: Reggio Emilia, 28enne trovata morta in bagno: forse folgorata mentre faceva la doccia

(Adnkronos) - Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno accusato l'Unifil di aver abbattuto un loro drone ieri nel sud del Libano, nella zona di Kfar Kila, dove le truppe israeliane stavano eseguendo una missione di ricognizione. "Un'indagine preliminare ha rivelato che l'Unifil ha sparato deliberatamente contro il drone, nonostante non rappresentasse alcuna minaccia", si legge in una nota delle Idf. "Le forze delle Idf hanno lanciato una granata a mano nella zona in cui è stato abbattuto il drone", prosegue la nota, sostenendo che "non sono stati sparati colpi contro le forze Unifil''.
Ieri l'Unifil su 'X' aveva denunciato che le forze di difesa israeliane ''con un carro armato hanno sparato contro i caschi blu'' nel sud del Libano e che "fortunatamente l'attacco non ha causato né feriti né danni". L'Unifil ha anche sottolineato che ''queste azioni delle Forze di difesa Israeliane violano la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza e la sovranità del Libano e dimostrano disprezzo per la sicurezza delle forze di pace impegnate nell'esecuzione dei compiti affidati dal Consiglio di Sicurezza nel Libano meridionale''.
Nel ricostruire quanto accaduto, l'Unifil ha anche detto che ''un drone israeliano si è avvicinato a una pattuglia dell'Unifil in azione nei pressi di Kfar Kila e ha sganciato una granata contro le forze di peacekeeping''. Di conseguenza ''le forze di peacekeeping hanno applicato le necessarie contromisure difensive per neutralizzare il drone'', si legge sul post.
Leggi tutto: Libano, Idf accusa Unifil: "Hanno abbattuto nostro drone"

(Adnkronos) - Un mercato del lavoro resiliente alle tensioni internazionali, ma che allo stesso tempo si sta evolvendo rapidamente, con l'influsso sempre più centrale dell'intelligenza artificiale. E' l'analisi sul mercato del lavoro globale che, in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia, traccia Sander van 't Noordende, ceo di Randstad, big player globale delle hr, in occasione della sua visita in Italia.
Dal vostro osservatorio, quali tendenze registrate in questo momento sul mercato del lavoro mondiale? Dazi commerciali e guerre stanno avendo un impatto sull'occupazione o su altri aspetti del lavoro?
Il mercato del lavoro rimane resiliente, ma si sta evolvendo rapidamente. Allo stesso tempo, l'intelligenza artificiale sta rimodellando mansioni e competenze, mentre le sfide macroeconomiche aggiungono complessità. Questo è la nuova normalità: una realtà a cui i datori di lavoro devono sapersi adattare. In tutti i mercati, assistiamo a un passaggio evidente dalla job security (sicurezza del posto di lavoro) alla employability security (sicurezza dell'occupabilità). Le persone vogliono continuare ad essere rilevanti e le organizzazioni di successo sono quelle che investono nel reskilling per garantire che la tecnologia amplifichi il potenziale umano.
Quali sono le previsioni per il futuro del lavoro dei prossimi mesi?
Il futuro del lavoro nei prossimi mesi sarà definito dalla capacità di adattamento. Vedremo sempre più modelli ibridi, carriere fluide e una domanda crescente di competenze digitali e interpersonali. L'incertezza economica probabilmente persisterà, ma fondamentale sarà la resilienza delle persone: talenti che imparano, si reinventano e usano gli strumenti dell'AI per crescere e progredire nel loro percorso di carriera. La capacità delle organizzazioni di abilitare questa agilità sarà la chiave di volta per il successo futuro.
Dal vostro punto di vista, qual è l'approccio al lavoro della Generazione Z?
I nostri dati mostrano che la Gen Z è ambiziosa e pragmatica. I giovani talenti non cambiano lavoro per mancanza di lealtà, ma per desiderio di crescita. Cercano sviluppo, apprendimento e un impiego che si allinei ai loro obiettivi, in un contesto altamente competitivo. Sono anche i più proattivi nell'adottare l'Ai, vedendola come uno strumento per far progredire le loro competenze e carriere, piuttosto che come qualcosa da temere. La loro ambizione è sempre orientata a un obiettivo preciso.
Cosa cercano i giovani oggi quando si approcciano a un posto di lavoro? Come le organizzazioni devono tenerne conto per attrarre e trattenerli?
La lealtà dei talenti più giovani si guadagna offrendo percorsi di crescita. I giovani, in particolare la Gen Z, desiderano opportunità di formazione che permettano loro uno sviluppo continuo. Questa tendenza è evidente anche in Italia: i talenti cercano datori di lavoro che investano attivamente nella loro crescita e riflettano i loro valori. Lo sviluppo della carriera, la flessibilità e una retribuzione equa sono importanti, ma lo è anche il senso di appartenenza. Per attrarli e fidelizzarli, le organizzazioni devono creare percorsi di carriera visibili e supportare concretamente l'ambizione attraverso opportunità di apprendimento mirate e concrete.
In che modo l’intelligenza artificiale sta influenzando il mondo del lavoro? L’Ai ‘ruberà' posti di lavoro agli umani?
L'intelligenza artificiale non si limiterà a sostituire alcuni lavori: li ridefinirà. Stiamo già assistendo all'automazione delle mansioni di routine e ripetitive, ma stanno emergendo anche nuove opportunità che richiedono creatività umana, empatia e capacità di giudizio in combinazione con ciò che l'Ai offre. La sfida è garantire che tutti possano beneficiarne in modo equo ed è per questo che un nuovo approccio alla formazione è cruciale. L'Ai sta ridefinendo il concetto stesso di 'skill' e in risposta a questa trasformazione abbiamo bisogno di un approccio olistico. Per le hard skill tradizionali, sono necessari importanti investimenti pubblici e privati in programmi di upskilling e reskilling continui. Solo così potremo rendere accessibili a tutti le competenze tecniche avanzate. Allo stesso tempo, la formazione deve sostenere anche lo sviluppo delle soft skill, sia a scuola che sul luogo di lavoro, incoraggiando le competenze intrinsecamente umane come il pensiero critico, la creatività e il problem-solving complesso. Non dobbiamo dimenticare che un accesso equo alle competenze e agli strumenti dell'Ia sarà l'elemento determinante per costruire un mercato del lavoro più inclusivo.
In che modo le tecnologie digitali, e in primis l’intelligenza artificiale, stanno impattando sul lavoro di recruiting di personale? Nel futuro, come trasformeranno l’attività di ricerca e selezione del personale?
L’intelligenza artificiale ci permette di passare da una posizione reattiva a una proattiva nel modo in cui facciamo il match tra aziende e talenti. Grazie a questo cambiamento, siamo in grado di servire meglio sia i clienti che i candidati, perché abbiamo un pool di talenti disponibili ancora prima che le aziende si rendano conto di averne bisogno. L'AI sta trasformando il reclutamento migliorando il match e riducendo gli eventuali pregiudizi, ma ci aiuta anche a connettere più velocemente le persone con le opportunità di lavoro. Ma la connessione umana resta al centro. I recruiter del futuro utilizzeranno gli insight forniti dall'AI per guidare le persone verso carriere rilevanti e durature. La formula vincente è chiara: efficienza grazie alla tecnologia, empatia grazie alle persone.
Avviso della Protezione civile sino alla mezzanotte... 
(Adnkronos) - La fiction 'Màkari 4', trasmessa ieri su Rai1, è stato il programma più visto del prime time, con 2.685.000 spettatori e il 17.1% di share, ieri domenica 26 ottobre. Al secondo posto 'La Notte nel Cuore' su Canale5, che ha conquistato 2.242.000 spettatori e il 15.3% di share. Terzo piazzamento per 'Report' su Rai3, con 1.669.000 spettatori e il 9.3% di share (preceduto dalla presentazione a 1.761.000 e l’8.5%).
A seguire, tra gli altri ascolti del prime time: 'Le Iene' su Italia1 (951.000 spettatori, share 7.9%); 'Che Tempo Che Fa' sul Nove (1.481.000 spettatori, share 8.2%) e 'Il Tavolo' (610.000 spettatori, share 6.6%); 'Fuori dal Coro' su Rete4 (564.000 spettatori, share 4.5%); 'N.C.I.S. – Unità Anticrimine' su Rai2 (477.000 spettatori, share 2.6%) e 'N.C.I.S. Origins' (383.000 spettatori, share 1.9%); 'Magma Mattarella – Il delitto perfetto' su La7 (204.000 spettatori, share 1.1%); il 'Gran Premio di Formula 1' su Tv8 (955.000 spettatori, share 7.6%).
In access prime time, su Canale5 'Gira La Ruota della Fortuna' ha ottenuto 3.859.000 spettatori e il 19.3% di share, mentre 'La Ruota della Fortuna' ha raccolto 4.871.000 spettatori pari al 23.7%. Su Rai1, dopo la presentazione (3.838.000 – 19.2%), 'Affari Tuoi' ha registrato 4.690.000 spettatori e il 22.8% di share.
Nel preserale, su Rai1 'L’Eredità – La Sfida dei 7' ha ottenuto 3.259.000 spettatori (20.7%), mentre 'L’Eredità' ha coinvolto 4.391.000 spettatori (24.5%). Su Canale5, la replica di 'Avanti il Primo' ha intrattenuto 2.574.000 spettatori (17.1%) e 'Avanti un Altro' ha convinto 3.180.000 spettatori (18.5%).
Nel pomeriggio, su Rai1 'Domenica In' ha raccolto 2.014.000 spettatori (16.3%) nella prima parte e 1.451.000 spettatori (13.2%) nella seconda (I Saluti di Mara a 1.258.000 e l’11.7%). A seguire 'Da Noi… a Ruota Libera' ha ottenuto 1.713.000 spettatori (13.3%). Su Canale5, dopo 'L’Arca di Noè' (2.408.000 – 18.1%), 'Amici' ha raggiunto 3.013.000 spettatori (25%). 'Verissimo' ha intrattenuto 2.292.000 spettatori (21.7%) nella prima parte e 2.617.000 spettatori (21.6%) nella seconda ('Giri di Valzer'; I Saluti di Verissimo a 2.522.000 e il 17.8%).
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(Adnkronos) - "Quello di Report non è giornalismo d'inchiesta, ma giornalismo militante che ha provocato infiniti danni, anche economici, alla Rai. La puntata di ieri è stata l'ennesimo 'minestrone' di fatti in gran parte legali e legittimi, mescolati con nomine fiduciarie - comunque legittime - presentato in modo fuorviante. Questo tipo di giornalismo è interessato solo a confermare le proprie tesi, non a cercare la verità oggettiva". Così il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone (FdI), commenta all'Adnkronos la trasmissione di Rai3 'Report', all'indomani della puntata in cui è stato intervistato sulla nomina di Beatrice Venezi alla Fenice.
Secondo Mollicone, "nella puntata è stata tagliata la parte in cui, oltre a spiegare che le nomine sono nel pieno rispetto della legge, invitavo il giornalista a venire a Montecitorio per approfondire come nelle legislature precedenti, i ministri passati (come Franceschini, Bonisoli, Bondi) effettuavano nomine analoghe in modo altrettanto legittimo". Il giudizio di fondo, per Mollicone, è che "il giornalista non fosse interessato alle risposte, ma solo ad affermare la tesi preconcetta contenuta nelle sue domande". L'esponente di FdI difende, dunque, la nomina di Beatrice Venezi, sostenendo una "disparità di trattamento rispetto a casi passati" e cita l'esempio di Diego Matheuz, nominato alla Fenice da Claudio Abbado "con soli tre anni di esperienza", mentre Venezi "vanta un'esperienza enormemente superiore, con 160 concerti sinfonici e 40 opere dirette. Fa bene a querelare tutti quelli che continuano a diffamarla".
Lo sciopero dell'orchestra, dunque, per il presidente della commissione Cultura è "pretestuoso" e motivato da "ragioni politiche", non dai diritti dei lavoratori e ricorda: "Questo governo, con il sottosegretario Mazzi, ha sbloccato il contratto delle fondazioni lirico-sinfoniche, fermo da anni". Quello di Report, ribadisce, "è un giornalismo militante che serve solo ad attaccare il governo, gli esponenti di governo e tutti coloro che hanno l'ardire di manifestare una simpatia per questo governo". Su questo "chiediamo l'intervento della Rai". E conclude:" Pur avendo espresso solidarietà a Sigfrido Ranucci - e siamo stati tra i primi a farlo -, questo non ci impedisce di criticare duramente il format e il modus operandi del programma" che di fatto "vuole impedire al governo di centrodestra di governare e di nominare, secondo la legge, persone che riteniamo meritevoli".
Leggi tutto: Mollicone: "Quello di 'Report' è giornalismo militante, serve intervento Rai"

(Adnkronos) - 'Affari Tuoi' riduce la sua durata per consentire alla prima serata di Rai1 di iniziare prima. Lo annuncia il direttore dell'Intrattenimento Prime Time, Williams Di Liberatore, spiegando la decisione come una scelta "esclusivamente orientata al rispetto dei telespettatori". "Per consentire una partenza adeguata della programmazione di prima serata - spiega Di Liberatore - ho deciso di tagliare alcuni minuti al programma 'Affari Tuoi', in modo da ottimizzare l'inizio dei programmi di prime time". Una scelta, precisa il direttore, "che abbiamo iniziato ad adottare in parte già nella settimana passata e che stiamo perfezionando in questi giorni". Si tratta di "una decisione esclusivamente orientata al rispetto dei telespettatori al fine di poter godere della programmazione in orari più accessibili a tutti”.
La riduzione del minuto non sarà fissa, ma flessibile. "Naturalmente - sottolinea Di Liberatore - è una ottimizzazione fatta sulla base delle serate e della lunghezza dei programmi che seguono e che precedono 'Affari tuoi', cercando di non penalizzare di molto la performance degli ascolti. Spero che tale decisione possa essere funzionale ad adottare meccanismi virtuosi, anche da parte degli altri editori, per consentire di anticipare ulteriormente tutti lo start delle prime serate nel rispetto del pubblico”.
Leggi tutto: Rai riduce la durata di 'Affari tuoi': "Decisione presa per rispetto del pubblico"
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