
(Adnkronos) - L'Italia vince ancora la Bjk Cup, oggi domenica 21 settembre. Le azzurre della capitana Tathiana Garbin trionfano 2-0 nella finale contro gli Stati Uniti grazie a due prove sontuose di Jasmine Paolini ed Elisabetta Cocciaretto. La toscana domina nel suo match contro Pegula e chiude sul 6-4 6-2, regalando il successo alla Nazionale dopo la prima vittoria di Cocciaretto in mattinata, doppio 6-4 contro Navarro. Per l'Italia è la sesta Bjk Cup, la seconda consecutiva.
Il successo delle azzurre è stato commentato così da Jasmine Paolini, al termine del match: "Non so cosa dire, è fantastico. Grazie a tutti, alla nostra capitana, alla gente e ai tifosi italiani che sono qui. Per noi è stata una settimana straordinaria". La campionessa azzurra ha poi aggiunto: "Giocare questa competizione è fantastico. Gli Stati Uniti sono molto forti, ma noi siamo state brave. Non è stato facile, non so se è più speciale dello scorso anno ma sicuramente è diverso".
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(Adnkronos) - “Oggi festeggiamo i primi 50 anni del più grande stabilimento di Coca-Cola in Europa. Un sito che è cresciuto negli ultimi 15 anni con 220 milioni di euro di investimento e crescerà nei prossimi 3-4 anni con altri 50 milioni di euro perché qui c’è un clima favorevole al lavoro e all'accoglienza delle imprese”. Così Giangiacomo Pierini, Corporate Affairs e Sustainability director di Coca-Cola nel giorno delle celebrazioni per i 50 anni dello stabilimento di Coca-Cola a Nogara, in provincia di Verona.
“Gli investimenti di sostenibilità - sottolinea - sono centrali per noi e sono fatti nella direzione di una riduzione dei consumi e massimizzazione dell'efficacia. Abbiamo nuove linee di produzione, software e tecnologie che ci consentono veramente di rendere questo stabilimento un fiore all'occhiello”.
Infine una panoramica sul futuro: “Dobbiamo vedere - conclude - come il mercato reagirà, visto che non è un momento facile: noi abbiamo prodotti importanti e cerchiamo di portare sempre nuove proposte ai consumatori”.
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(Adnkronos) - Roberto Russo, regista, sceneggiatore e fotografo, noto al grande pubblico anche per il suo lungo e riservato legame con Monica Vitti, è morto oggi in una residenza assistenziale sanitaria di Roma all'età di 77 anni. I funerali si terranno martedì 23 settembre, alle ore 10.30, nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo, proprio nel giorno in cui avrebbe compiuto 78 anni.
Russo aveva conosciuto Monica Vitti giovanissimo, sul set di "Teresa la ladra" di Carlo Di Palma: lui aveva 25 anni, lei 41. Quella fu l'inizio di una storia d'amore durata cinquant'anni, vissuta sempre lontano dai riflettori. Si sposarono il 28 settembre del 2000, in Campidoglio, dopo 17 anni di fidanzamento. Negli ultimi anni, segnati dalla malattia degenerativa che colpì Vitti, Russo si chiuse in un riserbo totale, diventando custode silenzioso della loro intimità. Nessuna immagine dell'attrice malata è mai trapelata, nessuna dichiarazione, nessuna esposizione pubblica. Dopo la scomparsa dell'attrice, avvenuta il 2 febbraio 2022, Russo si era progressivamente ritirato dalla vita pubblica. Malato dal 2023, aveva trascorso gli ultimi mesi ricoverato in una struttura sanitaria romana. Fino a ieri, quando si è spento nel silenzio e nella discrezione che hanno sempre caratterizzato la sua vita.
Romano, artista schivo e silenzioso, Roberto Russo aveva esordito nel mondo dell'arte come fotografo, per poi passare dietro la macchina da presa. Il suo debutto alla regia, nel 1983, fu segnato da un successo importante: "Flirt", interpretato da Monica Vitti, Jean-Luc Bideau e Alessandro Haber. Una storia intima e visionaria, in cui la protagonista si trova a fronteggiare l'amante immaginaria del marito. Il film valse a Vitti l'Orso d'argento come miglior attrice alla Berlinale, mentre Russo ottenne il David di Donatello come miglior regista esordiente. Al cinema tornò nel 1986 con "Francesca è mia", sempre con Vitti protagonista e con la collaborazione alla sceneggiatura di Vincenzo Cerami. Per entrambi i film scelse di affidare le musiche a due grandi nomi della canzone italiana: Francesco De Gregori, che per "Flirt compose" il mini-lp "La donna cannone", e Tullio De Piscopo per "Francesca è mia".
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(Adnkronos) - Dall'Ucraina alla flat tax, passando per Gaza e all'attacco all'Ue. M atteo Salvini scalda e accende il popolo di Pontida 2025 e dal palco anticipa un nuovo appuntamento fissato per il giorno di San Valentino, nel 2026.
"L'Italia è contro la guerra e noi non manderemo mai i nostri figli e i nostri nipoti a combattere e a morire in Ucraina", le parole del segretario dal palco. "Io chiedo agli amministratori della Lega da domani di depositare in tutti i Comuni italiani una mozione per fare vedere come la pensano i partiti in tutti i Comuni", dice.
"Abbiamo il dovere - sottolinea Salvini - di fermare ogni guerra, anche quella tra Israele e i terroristi di Hamas. L’auspicio di arrivare in futuro a due popoli e due stati. Ma non sarà possibile finché ci saranno i tagliagole islamici di Hamas a tenere ostaggio i bambini palestinesi e israeliani. L’amore vince sempre sull’odio", le parole alla due giorni di Pontida.
Salvini lancia quindi l'appello dal palco. "Sabato 14 febbraio - anticipa il vicepremier - ci troveremo in una grande città" dove ci sarà la grande manifestazione "per la difesa dei diritti, dei confini, dei valori della civiltà occidentale". Il leader della Lega ha invitato i militanti a presentarsi "nel giorno di San Valentino a testa alta con le proprie famiglie". Salvini si è quindi rivolto ai presenti chiedendo di "non cambiare mai".
"Il nostro obiettivo è estendere la flat tax a tutti i lavoratori e cancellare 170 milioni di cartelle esattoriali dell'Agenzia dell'Entrate", continua Salvini parlando di Manovra.
"Sono sicuro - spiega - che le banche italiane daranno il loro contributo per aiutare chi non ce la fa. Banche che l’anno scorso hanno guadagnato più di 46 miliardi".
"Non penso che se invece di guadagnare 46 miliardi per poi distribuire dividendi da centinaia di milioni di euro ne guadagneranno di meno, qualcuno nei palazzi del potere e della finanza avrà difficoltà a fare la spesa", sottolinea. "Aiutare i deboli è una priorità", spiega ancora.
"Oggi in molte capitali europee la legge la applicano i tribunali islamici nel nome della Sharia, non delle leggi locali", l'attacco dal palco.
"Non siamo in guerra contro nessuno. Che tutti ascoltino le parole del Santo Padre, esempio di saggezza e di lungimiranza. Che tutti sostengano gli sforzi di pace del presidente Trump. Un chiaro no all'esercito europeo, a un debito europeo per comprare armi e carri armati", afferma.
"Oggi abbiamo 440mila uomini e donne in divisa, dobbiamo assumermene altri, non per mandarli a fare la guerra in Russia, ma per arrestare ladri mafiosi e delinquenti", ha poi detto dal palco.
"Ognuna delle mille sedi della Lega si trasformerà in un comitato per il sì ai referendum per cambiare la giustizia in Italia e per liberare i tribunali della politica", annuncia ancora dal palco di Pontida il segretario della Lega, aggiungendo: "Per decenni i governi hanno promesso la separazione delle carriere, ma oggi ci siamo".
"Grazie anche a quei giornalisti, non tutti, che ogni giorno ci attaccano, che hanno nella Lega un bersaglio in televisione, sui giornali, che ci dedicano sempre la loro quotidiana attenzione", dice poi il leader leghista. "Grazie perché siete uno stimolo a lavorare sempre di più e meglio. E quindi se pensate di fermarci, avete sbagliato popolo e sbagliato indirizzo", aggiunge.
Due dediche di Matteo Salvini dal palco: la prima per Umberto Bossi: "Ha ridato speranza a milioni di italiani. Fate arrivare fino a lui l’abbraccio di Pontida". L’erba del pratone si scuote di applausi, qualche bandiera sventola più convinta.
Poi, virata sul registro sentimentale: "L’odio non vincerà mai. L’amore vince sempre sull’odio e sull’invidia". Citazione firmata Berlusconi, che per il leader leghista resta "un gigante che ha cambiato l’Italia". Così, in poche battute, Salvini riesce a evocare due pilastri della storia del centrodestra: il Senatùr e il Cavaliere.

(Adnkronos) - Dall'Ucraina alla flat tax, passando per Gaza e all'attacco all'Ue. M atteo Salvini scalda il popolo di Pontida e dal palco anticipa un nuovo appuntamento fissato per il giorno di San Valentino, nel 2026.
"L'Italia è contro la guerra e noi non manderemo mai i nostri figli e i nostri nipoti a combattere e a morire in Ucraina", le parole del segretario dal palco.
"Io chiedo agli amministratori della Lega da domani di depositare in tutti i Comuni italiani una mozione per fare vedere come la pensano i partiti in tutti i Comuni", dice.
"Abbiamo il dovere - sottolinea Salvini - di fermare ogni guerra, anche quella tra Israele e i terroristi di Hamas. L’auspicio di arrivare in futuro a due popoli e due stati. Ma non sarà possibile finché ci saranno i tagliagole islamici di Hamas a tenere ostaggio i bambini palestinesi e israeliani. L’amore vince sempre sull’odio", le parole alla due giorni di Pontida.
Salvini lancia quindi l'appello dal palco. "Sabato 14 febbraio - anticipa il vicepremier - ci troveremo in una grande città" dove ci sarà la grande manifestazione "per la difesa dei diritti, dei confini, dei valori della civiltà occidentale". Il leader della Lega ha invitato i militanti a presentarsi "nel giorno di San Valentino a testa alta con le proprie famiglie". Salvini si è quindi rivolto ai presenti chiedendo di "non cambiare mai".
"Il nostro obiettivo è estendere la flat tax a tutti i lavoratori e cancellare 170 milioni di cartelle esattoriali dell'Agenzia dell'Entrate", continua Salvini parlando di Manovra.
"Sono sicuro - spiega - che le banche italiane daranno il loro contributo per aiutare chi non ce la fa. Banche che l’anno scorso hanno guadagnato più di 46 miliardi".
"Non penso che se invece di guadagnare 46 miliardi per poi distribuire dividendi da centinaia di milioni di euro ne guadagneranno di meno, qualcuno nei palazzi del potere e della finanza avrà difficoltà a fare la spesa", sottolinea. "Aiutare i deboli è una priorità", spiega ancora.
"Oggi in molte capitali europee la legge la applicano i tribunali islamici nel nome della Sharia, non delle leggi locali", l'attacco dal palco.
"Non siamo in guerra contro nessuno. Che tutti ascoltino le parole del Santo Padre, esempio di saggezza e di lungimiranza. Che tutti sostengano gli sforzi di pace del presidente Trump. Un chiaro no all'esercito europeo, a un debito europeo per comprare armi e carri armati", afferma.
"Oggi abbiamo 440mila uomini e donne in divisa, dobbiamo assumermene altri, non per mandarli a fare la guerra in Russia, ma per arrestare ladri mafiosi e delinquenti", ha poi detto dal palco.
"Ognuna delle mille sedi della Lega si trasformerà in un comitato per il sì ai referendum per cambiare la giustizia in Italia e per liberare i tribunali della politica", annuncia ancora dal palco di Pontida il segretario della Lega, aggiungendo: "Per decenni i governi hanno promesso la separazione delle carriere, ma oggi ci siamo".
Due dediche di Matteo Salvini dal palco: la prima per Umberto Bossi: "Ha ridato speranza a milioni di italiani. Fate arrivare fino a lui l’abbraccio di Pontida". L’erba del pratone si scuote di applausi, qualche bandiera sventola più convinta.
Poi, virata sul registro sentimentale: "L’odio non vincerà mai. L’amore vince sempre sull’odio e sull’invidia". Citazione firmata Berlusconi, che per il leader leghista resta "un gigante che ha cambiato l’Italia". Così, in poche battute, Salvini riesce a evocare due pilastri della storia del centrodestra: il Senatùr e il Cavaliere.

(Adnkronos) - Riflettori puntati sulle start up più promettenti della nautica da diporto alla 65° edizione del Salone nautico internazionale che conferma così la sua vocazione di motore per l’innovazione.
All’evento 'Start-Up e Pmi innovative nella nautica', promosso da Confindustria nautica in collaborazione con Agenzia Ice, hanno presentato i loro progetti 12 realtà imprenditoriali, dieci selezionate da Confindustria nautica e Ice Belisama yachts con Cybercat, Antares electrolysis, Ohoskin, Blue gold, Kosmos foil-bike, Elecrtifly, Nicolazzaro , Next 3d printed footwear, Gene.sys, Lakenergy, più due start up innovative, portatrici di soluzioni ad alto impatto tecnologico.
Dalle idee al futuro della nautica, le tematiche affrontate spaziano dalla progettazione di imbarcazioni modulari per la pulizia delle acque galleggianti, alla produzione di idrogeno verde, fino ai rivestimenti sostenibili 100% Made in Italy, che sostituiscono la pelle animale con sottoprodotti agricoli locali. Al centro anche la digitalizzazione del ciclo di vita di una barca, con la creazione di un vero e proprio 'passaporto digitale'. "La componentistica nautica, insieme alle imbarcazioni, rappresenta un fiore all’occhiello del Made in Italy. Con queste iniziative sosteniamo le imprese perché possano diventare l’eccellenza del domani. L’innovazione rappresenta la chiave per affrontare le sfide future, ottimizzare i cicli produttivi e imprimere un ulteriore slancio alla crescita del settore", ha sottolineato Alessandro Gianneschi, vicepresidente di Confindustria Nautica.
Inoltre un equipaggio davvero speciale è approdato al Salone Nautico portando con sé una testimonianza di mare, speranza e solidarietà. Dalla partenza a Catania hanno intrapreso il viaggio pazienti oncologici, caregiver, medici e operatori sanitari, insieme ai figli di pazienti e professionisti della salute, dando vita all’iniziativa 'L’oncologia incontra il mare', organizzata dal reparto di oncologia dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, in collaborazione con Acto Sicilia e la Lega Navale Italiana.
La 'vela' è stata protagonista nel pomeriggio degli eventi della Federazione Italiana Vela all’Eberhard & Co. Theatre: la presentazione del progetto 'Velando' e della IX edizione della Regata dell’Accademia navale che si terrà dal 25 aprile al 3 maggio 2026. La terza giornata di manifestazione si è chiusa con la presentazione del libro “Un sogno chiamato Wally” l’autobiografia, realizzata con Lia Capizzi, di Luca Bassani, imprenditore e progettista che ha rivoluzionato la nautica moderna, fondando il marchio Wally, oggi riconosciuto a livello mondiale per le sue soluzioni di design all’avanguardia.
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(Adnkronos) - "È molto importante questo entusiasmo, grazie per questo affetto e questa manifestazione bellissima. Grazie a Fabio (Roscani, ndr) e a tutti i dirigenti Siete uno spettacolo. Dimostrate di essere un movimento con un’identità, autonomia, credo che sia il modo più sano e utile di interpretare il ruolo di movimento giovanile". Lo dice la premier Giorgia Meloni intervenendo dal palco di Fenix, la festa di Gioventù nazionale, dopo esser stata accolta dal coro 'C'è solo un presidente'.
"Mi ha fatto sorridere che vi definissero i Giovani di Meloni - aggiunge -. Io penso che lo facciano per sminuire il vostro ruolo, che siete semplice manovalanza, perché gli fa più comodo dipingervi come dei burattini, per non dover raccontare la realtà. Se siete qui è perché non siete dei burattini, se siete qui è perché ragionate con la vostra testa, non vi limitate a ripetere quello che dicono gli altri, e non credete a quello che la gran parte dei media e una minoranza organizzata sui social tenta di propinarvi ogni giorno".
"Qualche giorno fa nessuno dei moralizzatori che hanno riempito le pagine di commenti su di voi ha ritenuto di dover dire mezza parola sull’ignobile post pubblicato da sedicenti antifascisti che esibiva l’immagine di Charlie Kirk a testa in giù, con la scritta meno uno. Non ci facciamo fare la morale da questa gente, e siamo fieri e orgogliosi di non essere come loro", continua la premier.
Perché, chiede, "Charlie Kirk "faceva così paura? La risposta ce l’hanno data quelli che hanno festeggiato la sua morte. Ho visto gente che ha fatto stampare delle magliette con la foto di Kirk, il sangue che sgorga dal collo e la scritta 'vinci questo dibattito'".
"Charlie Kirk faceva paura perché era bravo, ha dimostrato quanto fossero irragionevoli alcune tesi che vogliono imporci a forza. Era pericoloso perché smontava la narrazione del mainstream con la logica, perché dava voce a quella maggioranza di persone che la pensa come lui e che ha dovuto finire per sentirsi sbagliata - aggiunge Meloni -. Andava fermato perché era libero, coraggioso e capace, le persone così fanno paura a chi pensa di poter imporre con la forza le proprie convinzioni".
E ancora: "Non avremo paura dei tentativi di censura, degli insulti, delle minacce che man mano che dimostriamo che sappiamo governare questa Nazione si moltiplicano. Non abbiamo avuto paura ai tempi in cui potevi essere ammazzato a colpi di chiave inglese per aver scritto un tema sulle Brigate rosse e non abbiamo paura oggi e non avremo paura domani, perché tutto questo ci ha sempre resi più consapevoli e coraggiosi".
"Non siamo come loro, non lo diventeremo mai, e non cadremo - ribadisce Meloni - nella loro trappola perché sarà sempre l’amore e non sarà mai l’odio a muovere quello che facciamo".
"Io ho sempre avuto grande rispetto per chi non la pensa come noi, a me ha sempre spaventato il nichilismo, combatto molto di più in chi non crede in niente. Noi siamo stati cresciuti così, sono gli altri che non sono stati cresciuti, con l’idea che chi era diverso da te andava abbattuto. Era così anche Charlie Kirk, per questo la sua morte ha creato indignazione in tutto il mondo e ha fatto riflettere", aggiunge Meloni.
La premier ricorda poi come "abbiamo avuto il coraggio di dire, fin dal primo giorno alla guida di questa nazione, fin dal primo provvedimento varato in Consiglio dei ministri, che la mafia fa schifo e la combatteremo con tutte le forze che abbiamo. Che non cederemo mai sul carcere duro quando altri invece avevano provato a smantellarlo, che riporteremo lo Stato in quei territori dove lo Stato aveva fatto un passo indietro come abbiamo fatto a Caivano e stiamo facendo in altre realtà, che difenderemo e potenzieremo la legislazione antimafia, perché ci guida l’esempio di uomini come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino e tutti quei servitori dello Stato che hanno fatto tutto per costruire l’Italia libera dalla mafia".
"Abbiamo avuto il coraggio di dire che la precondizione per ogni libertà è la sicurezza dei cittadini. La sinistra ha gridato alla deriva autoritaria” per il dl Sicurezza. “L’autoritarismo è una compressione delle libertà e allora torno a fare questa domanda: ‘quali sono queste libertà che noi avremo compresso con il decreto Sicurezza?’", continua la premier nel suo intervento.
"E’ un decreto - spiega - con il quale ci occupiamo di combattere le truffe agli anziani, occupare le case abusive, di impedire che i bambini vengano mandati a fare l’elemosina, di rendere le pene più severe per chi insulta e aggredisce le forze dell’ordine. Queste non saranno mai le nostra libertà. Lasciamo alla sinistra il privilegio di difenderle", aggiunge Meloni.
Incalza la premier: "Difenderemo le libertà che sono state compresse, la libertà di farsi scegliere da chi farsi governare, di fare impresa, di avere un lavoro anziché dover dipendere dallo Stato magari per essere costretti a votare un partito che non ti piace. La libertà di scegliere che educazione dare ai propri, la libertà per una donna di scegliere se essere madre o avere una carriera, la libertà di andare in giro per il mondo e dire ‘Non fare furbo con me io sono italiano’".
Quindi l'attacco: "La sinistra si occupa di dare uno stabile pubblico agli sfollati del Leoncavallo, noi invece abbiamo messo 270 milioni di euro su un fondo di garanzia statale per l’acquisto della prima casa e lavoriamo a un piano per la casa per le giovani coppie per avere case a prezzi calmierati".
Continua Meloni: "C’è un’altra libertà che vogliamo restituire agli italiani, che è la libertà di sapere che il tuo valore va riconosciuto, che se ti impegni puoi cambiare il corso della tua vita. In una parola la libertà del merito, che è l’unico vero ascensore sociale, chiaramente se viene accompagnato dall'uguaglianza nel punto di partenza".
"Una parola - aggiunge - che la sinistra post sessantottina considera quasi un insulto e ha tentato di farla sparire dal vocabolario, perché aveva bisogno di mettere tutti allo stesso per favorire chi aveva la tessera di partito. Noi l'abbiamo rimessa al centro dell'azione di governo, nella scuola, nell'università e nel lavoro. Il merito è il motore più potente dello sviluppo di una nazione".
Meloni considera, dice ai giovani Fdi, "una piccola ma grande rivoluzione fondata sul merito la riforma delle modalità di accesso a Medicina, un provvedimento che in molti sostenevano fosse impossibile da realizzare. Ma penso che la parola 'impossibile' sia la coperta di Linus che i vigliacchi usano per non fare i conti con la realtà".
E poi "la riforma dell’esame di maturità, introduzione di un principio banale che nessuno aveva previsto di codificare, e cioè: se ti rifiuti di sostenere una delle prove di esame, vieni bocciato. Se fai volontariamente scena muta, magari perché pensi di portare avanti chissà quale battaglia politica il compito, devi ripetere l’anno. Perché il compito della scuola è insegnare, ma anche accettare il giudizio, rispettare le regole, e insegnare che a ogni cosa che fai seguono delle conseguenze. Perché non ne possiamo più dei disastri del '68, dello logica del 6 politico, del livellamento verso il basso, della demeritocrazia costruita su una distorta concezione di uguaglianza".
Scuola e università per la premier "devono essere liberate dalla gabbia opprimente e asfissiante in cui la sinistra ha tentato di richiuderle per troppo tempo, ed è per questo abbiamo avuto il coraggio di spezzare quella distruttiva spirale assistenzialista con la quale lo Stato diceva ai suoi giovani 'Non ho bisogno di te, della tua energia, del tuo talento, resta a casa ad aspettare la paghetta di Stato'. Noi pensiamo che il compito dello Stato sia tutt'altro".
Poi la battuta sul derby Lazio-Roma, iniziato durante il discorso di Meloni: "Adesso concludo, che c’è una partita importante e non voglio fare la fine di Fantozzi con la corazzata Potemkyn con le radioline...".
"In questi tre anni abbiamo iniziato a costruire un mosaico nuovo, ci sono molti altri tasselli da inserire perché i problemi che abbiamo ereditato non sono ovviamente tutti risolti. Siamo troppo seri per dire che va tutto bene, che il nostro lavoro è stato perfetto. Ci vorrà ancora tanta determinazione, tanto sacrificio, tanto impegno, tanta fatica per rompere quei meccanismi bloccati, per superare le troppe rendite di posizione che tengono imbrigliata questa nazione, che impediscono di tracciare la rotta", ha detto ancora.
Quindi la promessa: "Io vi prometto che continuerò a mettercela tutta, fino all'ultimo, fino in fondo. Perché quella che abbiamo per le mani è un'occasione storica che non sprecheremo, non ce lo potremmo permettere. Continueremo a tenere alto lo sguardo, a sognare in grande, a non accontentarci e chiaramente chiedo a voi di fare lo stesso, di continuare a custodire l'amore per le grandi imprese e le avventure più rischiose", aggiunge Meloni.
Ecco quindi il messaggio ai 'suoi' giovani: "Sappiate distinguere ciò che è vero e profondo da quello che non lo è. Lo schermo di un cellulare non può tenervi al riparo dalla vita, dalle emozioni, da quello che deve essere affrontato guardando gli altri negli occhi. I vostri pensieri non staranno mai in 140 caratteri, quelli veri non ci possono stare. L'anonimato di un account fake non vi rende più liberi, vi rende più vigliacchi. L'orologio che avete al polso, l'auto che guidate, il trucco che mettete in faccia, la marca dei jeans non stabiliscono il vostro valore se non siete in vendita".
"Tutto quello che brilla - spiega - è una distrazione o una trappola. Salvo il sole, perché il sole illumina e vi consente di vedere le cose per come sono, ma anche perché per vederlo dovete rivolgere lo sguardo verso l'alto. Ed è in alto che dovete guardare e tendere se volete fare qualcosa di grande di voi e della vostra vita: non adagiatevi, non accontentatevi, non commiseratevi".
"Mettetevi sempre alla prova, non siate indulgenti con voi stessi neanche quando lo sono gli altri perché, come scriveva Mark Twain, tra vent'anni non sarete delusi da quello che avete fatto ma da quello che non avrete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele, esplorate sognate scoprite. Buon vento ragazzi, ci vediamo nella tempesta", conclude Meloni.

(Adnkronos) - "È molto importante questo entusiasmo, grazie per questo affetto e questa manifestazione bellissima. Grazie a Fabio (Roscani, ndr) e a tutti i dirigenti Siete uno spettacolo. Dimostrate di essere un movimento con un’identità, autonomia, credo che sia il modo più sano e utile di interpretare il ruolo di movimento giovanile". Lo dice la premier Giorgia Meloni intervenendo dal palco di Fenix, la festa di Gioventù nazionale, dopo esser stata accolta dal coro 'C'è solo un presidente'.
"Mi ha fatto sorridere che vi definissero i Giovani di Meloni - aggiunge -. Io penso che lo facciano per sminuire il vostro ruolo, che siete semplice manovalanza, perché gli fa più comodo dipingervi come dei burattini, per non dover raccontare la realtà. Se siete qui è perché non siete dei burattini, se siete qui è perché ragionate con la vostra testa, non vi limitate a ripetere quello che dicono gli altri, e non credete a quello che la gran parte dei media e una minoranza organizzata sui social tenta di propinarvi ogni giorno".
"Qualche giorno fa nessuno dei moralizzatori che hanno riempito le pagine di commenti su di voi ha ritenuto di dover dire mezza parola sull’ignobile post pubblicato da sedicenti antifascisti che esibiva l’immagine di Charlie Kirk a testa in giù, con la scritta meno uno. Non ci facciamo fare la morale da questa gente, e siamo fieri e orgogliosi di non essere come loro", continua la premier.
Perché, chiede, "Charlie Kirk "faceva così paura? La risposta ce l’hanno data quelli che hanno festeggiato la sua morte. Ho visto gente che ha fatto stampare delle magliette con la foto di Kirk, il sangue che sgorga dal collo e la scritta 'vinci questo dibattito'".
"Charlie Kirk faceva paura perché era bravo, ha dimostrato quanto fossero irragionevoli alcune tesi che vogliono imporci a forza. Era pericoloso perché smontava la narrazione del mainstream con la logica, perché dava voce a quella maggioranza di persone che la pensa come lui e che ha dovuto finire per sentirsi sbagliata - aggiunge Meloni -. Andava fermato perché era libero, coraggioso e capace, le persone così fanno paura a chi pensa di poter imporre con la forza le proprie convinzioni".
E ancora: "Non avremo paura dei tentativi di censura, degli insulti, delle minacce che man mano che dimostriamo che sappiamo governare questa Nazione si moltiplicano. Non abbiamo avuto paura ai tempi in cui potevi essere ammazzato a colpi di chiave inglese per aver scritto un tema sulle Brigate rosse e non abbiamo paura oggi e non avremo paura domani, perché tutto questo ci ha sempre resi più consapevoli e coraggiosi".
"Non siamo come loro, non lo diventeremo mai, e non cadremo - ribadisce Meloni - nella loro trappola perché sarà sempre l’amore e non sarà mai l’odio a muovere quello che facciamo".
"Io ho sempre avuto grande rispetto per chi non la pensa come noi, a me ha sempre spaventato il nichilismo, combatto molto di più in chi non crede in niente. Noi siamo stati cresciuti così, sono gli altri che non sono stati cresciuti, con l’idea che chi era diverso da te andava abbattuto. Era così anche Charlie Kirk, per questo la sua morte ha creato indignazione in tutto il mondo e ha fatto riflettere", aggiunge Meloni.


(Adnkronos) - Tempo di Gran Premio in Formula 1. Oggi, domenica 21 settembre, il Mondiale riparte con il Gp dell'Azerbaigian: nell'iconico e suggestivo circuito cittadino di Baku, Max Verstappen partirà dalla pole position. A rincorrere le due McLaren, con il leader del Mondiale Oscar Piastri che scatterà nono e Lando Norris settimo.
Lontanissime le Ferrari di Charles Leclerc, decimo, e Lewis Hamilton, dodicesimo. Si parte alle 13.
La gara sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport e sarà visibile anche in chiaro, ma in differita alle 16, su TV8. Il Gp si potrà seguire anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
Leggi tutto: F1, oggi si corre in Azerbaigian - Il Gp in diretta

(Adnkronos) - Dopo le polemiche, il Comune di Roma chiarisce sulla bandiera della Palestina esposta in Campidoglio. E come "impegno a simbolo di pace", posiziona al fianco del vessillo un fiocco giallo a sostegno della liberazione degli ostaggi rapiti da Hamas.
"A seguito della mozione approvata dall’Assemblea Capitolina lo scorso giovedì, è stata esposta in Campidoglio la bandiera della Palestina, in segno di solidarietà con la popolazione civile di Gaza, duramente colpita dagli attacchi dell’esercito israeliano. Accanto alla bandiera - spiega una nota del Campidoglio - è stato posizionato anche il fiocco giallo a sostegno della liberazione dei rapiti israeliani ancora ostaggi dei terroristi di Hamas. Con questo gesto, Roma rinnova il suo impegno ad essere un simbolo di pace contro la violenza, città aperta e universale, che promuove dialogo, rispetto reciproco e convivenza".
"Esprimo la mia ferma condanna per le recenti decisioni del consiglio municipale di Roma, e mi unisco alle critiche espresse dal presidente della Cer, Victor Fadlun. Si tratta di posizioni unilaterali, che non solo non favoriscono la pace, ma fanno il gioco di Hamas", il commento dell'ambasciatore di Israele in Italia Jonathan Peled facendo riferimento alla bandiera palestinese esposta in Campidoglio.
"È particolarmente grave e doloroso che ciò avvenga proprio a Roma, la città segnata dalla tragica morte del piccolo Stefano Gaj Tachè, vittima del terrorismo palestinese", conclude.

(Adnkronos) - Nel giorno di Pontida, dove è assente dal 2017, il fondatore della Lega Umberto Bossi annuncia all'Adnkronos di aver sottoscritto la 'carta della Lombardia', presentata da Massimiliano Romeo, uno degli esponenti storici della Lega nord e attuale capogruppo al Senato del Carroccio, che con lo slogan 'Meno Roma in Lombardia, più Lombardia a Roma' punta a una maggiore centralità della regione simbolo del Nord.
“Da lombardo firmo e sottoscrivo con lo stesso spirito un giuramento che non si spegne, che si rinnova, e che continua a guidare la nostra battaglia”. Seduto a un tavolo di legno, indossando un pile grigio scuro, lo storico leader della Lega, come si vede in un video in possesso dell'Adnkronos, firma con una penna blu l'ultima pagina, delle quattro, del documento, approvato all'unanimità lo scorso 15 settembre dal consiglio direttivo di via Bellerio.

(Adnkronos) - Prima puntata della nuova stagione di Domenica In oggi, domenica 21 settembre, in onda dalle 21 settembre, dalle 14.00 alle 17.10 su Rai 1. Mara Venier conduce il programma, che festeggia il 50esimo anniversario, con Tommaso Cerno, Teo Mammucari ed Enzo Miccio.
Mara Venier intervisterà Loretta Goggi, che si racconterà tra carriera e vita privata. Poi, spazio a Pier Francesco Pingitore che ripercorrerà il successo delle sue ‘Ragazze’ che hanno segnato un’epoca televisiva.
Quindi, tocca ad Al Bano. Il cantante proporrà alcuni dei suoi brani più amati e interpretando dal vivo “Vai Italia”, inno ufficiale della candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio dell’Umanità Unesco 2025, accompagnato dal coro di bambini dell’Antoniano e dal coro di Caivano. Ancora spazio alla musica, con Alfa che proporrà al pubblico la sua hit estiva “A me mi piace”.
Domenica In 2025-2026 prevede lo spazio attualità, curato da Tommaso Cerno, e sarà dedicato al ricordo dell’indimenticabile Pippo Baudo, con la partecipazione di Mara Venier, Massimo Giletti, Pier Francesco Pingitore e dell’Avvocato Giorgio Assumma. Un altro momento toccante sarà il tributo al grande stilista Giorgio Armani, recentemente scomparso, omaggiato da Mara Venier ed Enzo Miccio.
Teo Mammucari affiancherà Mara Venier nella conduzione del gioco Il Tabellone, che coinvolgerà il pubblico con domande sulla storia di “Domenica In”.
Nel corso della puntata, spazio anche a “Il pranzo della domenica”, dedicato alla candidatura della Cucina Italiana all’Unesco. Lo chef stellato Massimo Bottura condividerà la sua esperienza e il valore culturale della tradizione gastronomica italiana, sostenuta da numerosi artisti e volti noti dello spettacolo collegati da diverse città: Gigi D’Alessio da Napoli, Paolo Bonolis e Sabrina Ferilli da Roma, Gianna Nannini da Verona, Carlo Conti da Livorno, Antonella Clerici da Genova, Piero Chiambretti da Alba, Bruno Vespa da L’Aquila, Giuseppe Calabrese (Peppone) da Matera ed Elisa Isoardi da Palermo.
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(Adnkronos) - Il fondatore della Lega Umberto Bossi annuncia all'Adnkronos di aver sottoscritto la 'carta della Lombardia', presentata da Massimiliano Romeo, uno degli esponenti storici della Lega nord e attuale capogruppo al Senato del Carroccio, che con lo slogan 'Meno Roma in Lombardia, più Lombardia a Roma' punta a una maggiore centralità della regione simbolo del Nord.

(Adnkronos) - Il grande giorno è arrivato. Oggi, domenica 21 settembre, si gioca il derby Lazio-Roma all'Olimpico. La stracittadina inizierà alle 12:30 e sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali Dazn, visibili tramite smart tv. Il match sarà disponibile anche in streaming sulla piattaforma web di Dazn.
I giallorossi hanno raccolto 6 punti nelle prime tre giornate di Serie A, ma sono reduci dal ko contro il Torino. Dall'altra parte, la squadra di Sarri ha conquistato solo 3 punti, rimediando due sconfitte contro Como e Sassuolo.
Nella prossima giornata di campionato, la Roma affronterà il Verona in casa. Per la Lazio, trasferta a Marassi contro il Genoa.
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(Adnkronos) - Il medico palestinese-boliviano Refaat Alathamna, intrappolato a Gaza, lancia un appello all'Italia in video diffuso dall’Adnkronos: “Sono padre di cinque figli, faccio appello al governo italiano affinché, attraverso le sue autorità diplomatiche, possa intervenire facendoci evacuare da Gaza. Abbiamo sofferto il peggio, voglio salvare i miei figli, tutto ciò che mi è rimasto”, dice il medico nel video chiedendo che il Ministero degli Esteri italiano possa intercedere e avviare le trattative con Israele.
Leggi tutto: "Salvate i miei 5 figli", l'appello del medico boliviano-palestinese bloccato a Gaza

(Adnkronos) - "A questo governo chiediamo un'autonomia vera". Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, dal palco di Pontida. "Penso che questo paese, che è il paese più bello del mondo, ha soprattutto una via di uscita che è quella dell'autonomia. Non è vero che l'autonomia fa male al sud", evidenzia.
In vista delle elezioni regionali in Veneto del prossimo 23 e 24 novembre "non c’è ancora nulla di nuovo sotto al sole, ma non penso che sia lesa maestà chiedere un candidato leghista a mio successore". Così Zaia prima di salire sul palco di Pontida.
"Aspettiamo la decisione nazionale rispetto a chi sarà il candidato presidente - ha poi aggiunto -, dopodiché di conseguenza ci muoveremo e faremo in modo di dare una risposta ai nostri cittadini, che si aspettano continuità e Autonomia". Secondo il presidente del Veneto "è legittimo" che i partiti presentino le loro proposte: "Credo che la nostra sia assolutamente sostenibile, sono convinto che la presidente Meloni, come Fratelli d'Italia, valuterà fino in fondo questa proposta e troveremo una soluzione".
"Siamo pronti a correre - ha continuato Zaia -. Siamo pronti a tutto per un futuro che dovrà essere assolutamente produttivo e performante per il Veneto".
La 'lista Zaia' "non è un soggetto politico. Il centrodestra deciderà se la vuole o non la vuole. Tajani rappresenta un pezzo di centrodestra, non rappresenta tutto il centrodestra", le parole del governatore. "L’ho sempre fatto - ha sottolineato Zaia - per chi non si identifica negli attuali partiti ed è sempre stato da parte mia un segnale di sensibilità e rispetto vero i cittadini".
"È doveroso ricordare - ha detto ancora - che bisogna mantenere gli impegni presi e la parola data, e io ho preso l'impegno a governare fino all'ultimo giorno la mia regione e lo farò. L' ho dimostrato l'anno scorso rinunciando a un seggio sicuro in Europa, e questo mi deve essere riconosciuto".
Rispondendo a quanti gli hanno domandato se potesse diventare parlamentare al posto di Alberto Stefani, nel caso venisse eletto nuovo governatore del Veneto, Zaia ha replicato: "Non lo so dire".
"Il segretario ce l'abbiamo ed è Matteo Salvini e i segretari si fanno nei congressi", le parole del governatore rispondendo ai cronisti che gli hanno domandato se gli piacerebbe, in futuro, tornare a Pontida da segretario del partito.
"A questo governo chiediamo una Autonomia vera. Non è solo una questione di annunci ma fattiva: la Costituzione la prevede, il Veneto ha fatto un referendum e oggi ci sono tutti presupposti per fare una Autonomia seria", le parole a margine del raduno di Pontida.
"Questo governo la può fare, la deve fare - ha incalzato Zaia - e se non la faremo per scelta la dovremo fare per necessità perché la Lega è sempre stato il partito della libertà, dell’autonomia".
Il generale e vicesegretario della Lega Roberto Vannacci? "Può essere un valore se fa il leghista", ha poi detto Zaia continuando: "In Lega abbiamo un sacco di persone in gamba, i segretari si scelgono nei congressi e coinvolgono il popolo della Lega".
Umberto Bossi "ha avuto un grande merito e una grande intuizione: ha dato voce a chi non aveva voce. Ho fatto gli auguri a Umberto l’altro giorno, ci ho parlato al telefono ed è sempre sul pezzo. Non ho mai fatto il cheerleader per nessun leader", ha continuato il governatore.
"Pontida è Pontida - ha poi aggiunto -. La Lega di oggi non è la Lega di 30 anni fa e non è la Lega che abbiamo oggi o avremo fra 10 anni".
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(Adnkronos) - La domenica di Serie A si chiude con la sfida tra Inter e Sassuolo. Oggi, 21 settembre, i nerazzurri affrontano la squadra di Fabio Grosso a San Siro nella quarta giornata di campionato. Gli uomini di Chivu, reduci dalla vittoria in trasferta in Olanda contro l'Ajax in Champions, sono chiamati a riscattare le due sconfitte contro Udinese e Juventus, mentre i neroverdi arrivano dal successo contro la Lazio. Ecco orario, probabili formazioni e dove vedere in tv e streaming Inter-Sassuolo.
Ecco le probabili formazioni di Inter-Sassuolo, in campo alle 20:45:
Inter (3-5-2) Martinez; Akanji, Acerbi, Carlos Augusto; Dumfries, Frattesi, Calhanoglu, Sucic, Dimarco; Esposito, Thuram. All. Chivu
Sassuolo (4-3-3) Maric; Coulibaly, Idzes, Muharemovic, Doig; Vranckx, Matic, Koné; Berardi, Pinamonti, Laurienté. All. Grosso
Inter-Sassuolo di oggi, domenica 21 settembre, viene trasmessa in esclusiva da Dazn. Per gli abbonati Sky con abbonamento a Zona Dazn, la gara sarà visibile anche su Dazn 1, canale numero 214 di Sky. Partita visibile anche in streaming sull'app di Dazn.
Leggi tutto: Inter-Sassuolo oggi in Serie A: orario, probabili formazioni e dove vederla

(Adnkronos) - Dopo la guerra tra Azerbaigian e Albania, Donald Trump 'inventa' il conflitto Cambogia e Armenia. Il presidente degli Stati Uniti interviene all'American Cornerstone Institute e, come di consueto, elenca i successi ottenuti come mediatore internazionale dall'inizio del suo secondo mandato alla Casa Bianca.
Trump inizia ricordando l'accordo tra Armenia e Azerbaigian, sancito nello Studio Ovale. "Era una situazione che andava avanti da anni", dice il presidente degli Stati Uniti, che rapidamente perde il controllo del mappamondo: "Cambogia e Armenia... Avevano appena iniziato ed era una situazione pessima", dice con un mix tra Caucaso e Sud-Est asiatico.
La nuova gaffe geografica arriva a pochi giorni dal precedente deragliamento. Durante la conferenza stampa a Londra con premier britannico Keri Starmer, infatti, Trump ha rivendicato i meriti per aver posto fine al conflitto tra 'Aber Baijan' e Albania, chiamando in causa Tirana per la terza volta in poche settimane. In realtà, ovviamente, si trattava di Azerbaigian e Armenia.
Leggi tutto: Trump e la geografia, ancora una gaffe: "Guerra tra Cambogia e Armenia"
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