
(Adnkronos) - La morte di Paolo, il 14enne di Latina che si è tolto la vita dopo episodi di bullismo, richiama con forza tutti - istituzioni, scuola, famiglie, sport e media - a una responsabilità immediata e condivisa. Gli Stati Generali dell’Educazione e della Prevenzione, che si terranno il 9 ottobre a Roma dalle 14,30 al Palazzo dell'Informazione Adnkronos, nascono proprio con questo obiettivo: trasformare indignazione e dolore in azioni concrete, misurabili e continuative sul territorio.
Promossa dall’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e sul Disagio Giovanile in collaborazione con l’Agenzia di stampa AdnKronos, l’edizione 2025 riunisce in una giornata di confronto i principali attori istituzionali e sociali, articolando il programma tra panel dedicati ad analisi di scenario da parte degli esperti, impegni istituzionali, strumenti operativi, con un focus importante sul ruolo dello sport e la presentazione di protocolli d’intesa che daranno avvio a progetti strategici concreti.
"La storia di Paolo ci spezza il fiato e ci obbliga a guardarci allo specchio: quando un ragazzo di 14 anni si toglie la vita perché schiacciato dal bullismo, non è una tragedia privata ma un fallimento collettivo - sottolinea Luca Massaccesi, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile - Gli Stati Generali nascono per passare dagli annunci agli impegni verificabili: più educazione digitale, peer education, punti di ascolto, sport come presidio educativo e protocolli tra istituzioni, scuole e famiglie. Oggi non chiediamo 'chi è il colpevole', ma cosa facciamo domani mattina per non perdere altri ragazzi".
Incontro aperto al pubblico. È richiesta l’iscrizione attraverso questo modulo.
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(Adnkronos) - "La prossima Legge di bilancio sarà importante per verificare, io lo premetto sempre, sulla base delle risorse di cui potremo disporre, misure a favore del ceto medio. Il ceto medio è rappresentato da quei soggetti che si collocano nella fascia dai 28.000 ai 50.000 euro. Ecco lì bisognerà vedere, se le risorse ce lo consentiranno, di ridurre l'aliquota dal 35% al 33%. Questo aiuterà in modo più significativo le fasce più deboli. Ma nei progetti dei governi c'è anche un'attenzione particolare per le famiglie, in particolare per quelle dove ci sono figli e quindi anche lì lavorare sull'area delle detrazioni". Lo ha detto il vice ministro dell'Economia, Maurizio Leo, intervenendo con un video messaggio inviato al convegno di presentazione della dodicesima indagine sulle entrate fiscali e sul finanziamento del welfare, promosso da Cida in collaborazione con Itinerari previdenziali.
"Ma come voi sapete, a differenza di quello che è accaduto nelle precedenti annualità dove c'era una maggiore elasticità nell'introdurre queste misure, ora la nuova regola di governance europea ci obbligano alla massima prudenza", ha continuato Leo.
"Quindi vedremo tutto quello che si potrà fare -ha spiegato ancora- perchè le nostre priorità sono quelle che ho evidenziato, ma al tempo stesso dobbiamo essere rigorosi e molto attenti ai conti pubblici. Tutto questo ci ha premiato fino ad adesso, è sotto gli occhi di tutti la riduzione dello spread tra i Bund tedeschi e i titoli del debito pubblico italiano, l'allineamento con i titoli francesi, le agenzie di rating che hanno premiato il nostro comportamento virtuoso. Quindi se riusciamo a rendere coerente i meccanismi di finanza pubblica con degli sgravi fiscali misurati, calibrati, ritengo che facciamo un servizio importante per il nostro Paese e per i nostri cittadini", ha concluso.

(Adnkronos) - "Il tema di un fisco più giusto e sostenibile per cittadini e imprese è cruciale per lo sviluppo economico del nostro Paese. L'80% del gettito dell'Irpef grava sul ceto medio, un dato che ci deve far riflettere. È un chiaro disequilibrio se pensiamo che è sul ceto medio che gravano i costi di pensioni, sanità, assistenza e istruzione. Se vogliamo avere più risorse per infrastrutture, ricerca e sicurezza, serve un sistema fiscale più equilibrato". Così il vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, in un video messaggio inviato al convegno di presentazione della dodicesima indagine sulle entrate fiscali e sul finanziamento del welfare, promosso da Cida in collaborazione con Itinerari previdenziali.
"Il rischio è chiaro- ha sottolineato- , un sistema fiscale disequilibrato che penalizza chi produce il lavoro senza garantire una copertura sostenibile dei bisogni collettivi. Noi crediamo che il fisco non debba frenare la crescita. Ci battiamo per avere un fisco dialogante e che guardi al futuro, volano di investimenti, di posti di lavoro e di benessere. Per questo il Governo sostiene da sempre una battaglia per un fisco più leggero, semplice, trasparente ed equo. È una battaglia di giustizia e di libertà".
"Dobbiamo sostenere la crescita e la competitività del nostro tessuto produttivo, una priorità che portiamo anche in Europa. Servono investimenti, dobbiamo evitare la desertificazione industriale. Per esempio, penso alla possibilità di anticipare gli ammortamenti fiscali. Dobbiamo sostenere le imprese nell'innovazione, nella ricerca nei settori ad alta tecnologia. Il Piano 5.0 rischia di non sfruttare tutte le risorse europee a disposizione, lasciando inespresso un potenziale di 6 miliardi. Dobbiamo pensare allora ad una nuova misura per superare il Piano 5.0, garantendo continuità e stabilità agli investimenti. Penso ad interventi come il rilancio del credito d'imposta, al rinnovo e semplificazione dell'Ires premiale".
"Dobbiamo sollecitare i fondi pensione e le casse di previdenza ad investire di più nelle nostre piccole e medie imprese, valorizzando Borsa Italiana. Il nostro tessuto produttivo va liberato da lacci e laccioli. Non dobbiamo dimenticare la giusta attenzione da riservare alle professioni, alle partite Iva e ai manager. Un fisco orientato alla crescita è un potente motore di sviluppo per il nostro Paese, anche per contenere il debito pubblico. Conto su di voi, voi potete contare su di me, sul Governo".
"Bisogna alleggerire la pressione fiscale su salari e stipendi, lasciando più risorse in busta paga. Vanno detassati gli straordinari, i premi di produzione, penso anche alle tredicesime. In parallelo dobbiamo favorire l'emersione anche attraverso le nuove tecnologie e la digitalizzazione". Ha concluso
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(Adnkronos) - La Toscana è oggi un esempio concreto di come lo sport possa diventare leva di coesione sociale, rigenerazione urbana e benessere diffuso. Con 103 progetti attivati in 68 città per un investimento totale di 5,9 milioni di euro, a cui si aggiunge il milione di euro riversato nelle attività rivolte ad oltre 150mila alunni di 185 comuni, Sport e Salute è sempre più una presenza capillare sul territorio, trasformando lo sport in un servizio accessibile, diffuso e integrato nelle politiche pubbliche locali.
Il piano toscano si è sviluppato attraverso una collaborazione ampia e strutturata, con il coinvolgimento diretto di oltre 70 tra Associazioni e Società sportive, per un totale di 192 partner progettuali, grazie ai quali prendono vita nuove aree attrezzate, nuovi spazi civici di comunità, nuove attività nelle carceri e nei quartieri e sempre nuovi progetti per la promozione della cultura del movimento e del benessere. La Toscana è oggi uno dei territori dove alla sempre crescente voglia di sport, si risponde con un’offerta di progetti, iniziative, attività e idee capaci di interpretare l’effervescenza del territorio.
Tra le principali iniziative attivate in Toscana: 45 nuove aree attrezzate nei parchi, che oggi rappresentano spazi per l’attività fisica libera, gratuita e all’area aperta; 8 “Spazi Illumina”, nuovi spazi che nasceranno come risposta concreta alla necessità di restituire ai cittadini luoghi di aggregazione autentici, accessibili e sicuri; 16 progetti “Bici in Comune” per la promozione della mobilità sostenibile e della bici come strumento per uno stile di vita sano e attivo; 16 progetti Sport di Tutti - Inclusione, dove l’attività fisica è vissuta come strumento educativo e di prevenzione del disagio sociale e psicofisico, di sviluppo e di inclusione sociale, di recupero e di socializzazione, di integrazione dei gruppi a rischio di emarginazione e delle minoranze; 8 progetti Sport di Tutti - Carceri, che portano attività sportiva strutturata all’interno degli istituti penitenziari; 9 Spazi Civici di Comunità, spazi e realtà dove promuovere il protagonismo giovanile grazie a processi di empowerment individuale e collettivo all’interno di una più ampia prospettiva di inclusione sociale; 1 progetto Sport e Integrazione, dove l’attività sportiva è strumento di dialogo, inclusione sociale e contrasto alla discriminazione.
Accanto ai progetti infrastrutturali, Sport e Salute ha investito con decisione nel mondo della scuola. Sono 714 le classi di scuola primaria coinvolte nel progetto “Scuola Attiva Kids per la Toscana Inclusiva”, promosso dalla Regione Toscana, Sport e Salute e Ufficio Scolastico Regionale, in collaborazione con le Federazioni Sportive aderenti e realizzato grazie al Fondo Sociale Europeo Plus della Regione Toscana. In ogni classe, il progetto prevede la presenza di un tutor sportivo scolastico, in affiancamento ai docenti per le attività motorie, a partire dalle classi prime, ampliando così in Toscana il progetto nazionale “Scuola Attiva Kids” che, in tutta Italia, porta i Tutor Sportivi Scolastici solo nelle classi seconde e terze della scuola primaria.
Complessivamente, nell’anno scolastico 2024-2025, i progetti “Scuola Attiva Kids” per la scuole primarie e “Scuola Attiva Junior” per le secondarie di primo grado, ha portato l’attività motoria e fisica in 706 scuole toscane (di cui 489 scuole primarie), coinvolgendo di circa 78.200 alunni di scuola primaria e 53.578 studenti di scuola secondaria di primo grado, attraverso l’azione di 548 tra Tutor e tecnici sportivi.
Quello introdotto in Toscana è un piano integrato che ha generato risultati misurabili e duraturi. L’uso degli impianti, la partecipazione ai voucher, l’inclusione scolastica e la collaborazione tra enti sono indicatori chiari di un modello replicabile. Un progetto costruito dal basso, che tiene insieme innovazione sociale, governance multilivello e capacità di risposta ai bisogni delle comunità. E su questa base che s’innesta il progetto Casa dello Sport che coinvolgerà le varie sedi territoriali. Non più uffici lontani dai cittadini ma spazi multifunzionali, ambienti accessibili dove si incontrano welfare, salute, formazione e partecipazione.

(Adnkronos) - Popolare e irrinunciabile, la tazzina di caffè per gli italiani continua ad essere la carezza del mattino o la perfetta conclusione di un pasto. Domani è la Giornata internazionale dedicata ad una bevande più consumate al mondo, una sorta di enzima per le relazioni sociali, che riesce a predisporci al meglio ad ogni attività quotidiana. Dall'Etiopia all'Egitto e poi, dal 16esimo secolo, in Europa, il caffè si è esteso fino alle Americhe diventando oggi la seconda bevanda più bevuta al mondo, dopo l'acqua. Dal cervello al microbiota, il caffè riesce anche ad aiutare il nostro organismo.
"Oltre ad essere bevanda ipocalorica, contiene, tra le altre, una molecola, la famosa caffeina, un alcaloide noto per i suoi effetti sulla vigilanza e l'energia. In effetti la caffeina riesce a facilitare la liberazione e dunque la biodisponibilità di importanti neurotrasmettitori come l'adrenalina, ecco perché ci sentiamo più energici dopo aver sorseggiato un buon caffè. E' stato osservato che la caffeina è in grado di inibire la secrezione di interleuchine infiammatorie, riducendo così l'infiammazione, nelle cellule del colon. Il caffè ha anche un impatto significativo sul nostro microbiota intestinale. Una recente revisione degli studi pubblicati ha dimostrato che il consumo di caffè può influenzare la composizione e la diversità del microbiota intestinale". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Mauro Minelli, immunologo clinico e docente di Nutrizione Umana alla Lum.
Altri effetti riscontrati riguardano la "soppressione della crescita cellulare e dei tumori. Questi risultati sono ancora poco attendibili - precisa lo specialista - poiché soggetti ad alta variabilità. Di sicuro c'è che una tazzina di caffè di caffeina ne contiene in media 80 mg contro i 5 mg presenti nel decaffeinato". Ci sono delle controindicazioni importanti? "Da menzionare è quella legata alle interferenze tra caffè e farmaci, perché molti antinfiammatori e antidolorifici contengono caffeina, ragion per cui sarà il caso di modulare l'assunzione ravvicinata di una tazza di caffè o di un farmaco, men che mai - avverte l'immunologo - assumerli insieme utilizzando il caffè per fare scendere giù la pastiglia, visto chela bevanda può amplificare o, al contrario, inibire gli effetti dei farmaci".
Proseguendo sull'altra faccia della medaglia, ovvero i rischi dell'abuso del caffè, "c'è quello che questa bevanda può provocare assuefazione e aggravare eventuali malattie cardiovascolari già in atto. Le donne in gravidanza devono limitarsi, perché un consumo esagerato potrebbe portare ad un ritardo della crescita intrauterina del feto. E' importante sapere che il caffè produce una maggiore secrezione dei succhi gastrici, quindi chi soffre di reflusso gastroesofageo o di gastrite deve eliminare o ridurre l'assunzione di caffè", ricorda Minelli.
Sempre sul rapporto caffè-microbiota intestinale, "una recente revisione degli studi pubblicati ha dimostrato che il consumo di caffè può influenzare la composizione e la diversità del microbiota intestinale - prosegue il medico - Alcuni composti presenti nel caffè, come gli acidi clorogenici e la caffeina, sembrano avere un effetto sulla crescita di specifici batteri intestinali. Ad esempio, l'assunzione di caffè è stata associata a un aumento degli Akkermansia e ad un calo di Escherichia coli, Enterococcus, Bacteroides e Clostridium. I polifenoli - conclude lo specialista - hanno dimostrato la capacità di modulare il microbiota intestinale aumentando la concentrazione di Faecalibacterium sp., Lactobacillus, Akkermansia e Bifidobacterium associati alla produzione di acidi grassi a catena corta (Ssfa)".
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(Adnkronos) - "Per rendere accessibile il farmaco e quindi migliorare l'aderenza terapeutica e la cura del cittadino, stiamo delegando al Testo unico un quadro organico di normative, ma già nelle scorse 2 leggi di Bilancio abbiamo aperto alla possibilità di trasferire i farmaci dalla cosiddetta distribuzione diretta, ovvero che avviene nelle farmacie ospedaliere che per definizione sono presenti soltanto nei comuni capoluogo e laddove c'è un presidio ospedaliero, alle farmacie pubbliche e private convenzionate e quindi alle farmacie più alla portata dei cittadini. Stiamo cercando di rendere sostenibile questo passaggio. Un cittadino ben curato costa anche meno al Servizio sanitario nazionale. Gli ultraottantenni prendono tra le 10 e le 15 pillole al giorno. E' importante propendere per un invecchiamento attivo, anche per rendere maggiormente sostenibile il Ssn". Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, intervenendo oggi a Roma alla presentazione della campagna 'Ricordati di stare bene' promossa da HappyAgeing - Alleanza italiana per l'invecchiamento attivo e Federsanità - Confederazione delle Federsanità Anci Regionali, che invita i Comuni italiani a diventare protagonisti di un grande progetto di sensibilizzazione sull'aderenza terapeutica degli over 65 e fragili.
"Ad esempio - ha continuato Gemmato - il trasferimento delle gliptine ha portato un risparmio per le casse dello Stato di 9,7 miliardi di euro. Siamo riusciti forse anche in termini di aderenza terapeutica, e quindi non di spreco, a far risparmiare lo Stato. La stessa cosa ci accingiamo a fare con le gliflozine. In Senato - ha aggiunto - è passato un emendamento al Dl Semplificazioni che va proprio nella direzione della migliore aderenza terapeutica. In questo provvedimento si apre la possibilità di poter somministrare farmaci da parte delle farmacie partendo dalla prescrizione di un medico specialista e del medico di medicina generale che prescrive una ricetta aperta per un anno: il paziente - ha chiarito il sottosegretario - non è costretto ogni mese ad andare dal medico, ma ha diritto a una ricetta aperta, che gli consente di andare ogni mese in farmacia a ritirare il farmaco".
A livello normativo, ha spiegato Gemmato, "stiamo mettendo mano alla legislazione farmaceutica che ha come testi di riferimento due regi decreti, uno del 1934 e l'altro del 1938, con circa altri 200 provvedimenti che non davano contezza e chiarezza rispetto all'operatività in tema di farmaceutica. La 405 del 2001, la 219 del 2009, i tanti emendamenti poi hanno complicato quello che doveva essere il quadro di riferimento. Da qui nasce l'esigenza condivisa di mettere mano ad un Testo unico sulla legislazione farmaceutica e porre le basi per una normativa che dirima da un lato tutta l'iperproduzione di leggi, ma che soprattutto possa dare certezza al cittadino nell'accesso al farmaco e, quindi, nella compliance terapeutica e nell'aderenza terapeutica. Il 31 luglio scorso ci siamo incontrati e il 18 settembre il Consiglio dei ministri ha licenziato la legge delega che avrà un iter procedurale lungo, ma che contiamo di porre a termine entro dicembre 2026".
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(Adnkronos) - Federico Bernardeschi, ospite del podcast Bsmt di Gianluca Gazzoli, ha ripercorso un episodio risalente a dodici anni fa, agli inizi della sua carriera, quando decise di indossare una gonna, "un pantagonna", attirando su di sé critiche e commenti omofobi.
“Io dodici anni fa mi sono messo il pantagonna. E che problema c’è? Se a me mi piace, me la metto”, ha raccontato Bernardeschi, rivendicando con orgoglio la libertà di espressione.
L'ex juventino ha spiegato che, per quella scelta, fu etichettato come omosessuale: “Quante volte mi hanno detto che sono gay! E se fossi gay? Ma che cosa me ne frega? Secondo te non te lo dico? Che problema ci sarebbe? Anzi, ne andrei fiero”.
L'esterno del Bologna, ha ammesso che in quel momento, ancora alle prime armi con la pressione mediatica, la vicenda lo toccò particolarmente: “Arrivare nello spogliatoio della Fiorentina e leggere sui giornali ‘Si è messo la gonna’... in quel momento mi fece soffrire”. Ma oggi Bernardeschi rivendica la sua libertà con orgoglio: “La gente deve capire che in questo mondo ognuno deve essere libero di fare quel ca**o che vuole”
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(Adnkronos) - La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha respinto la richiesta di procedere nei confronti dei ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell'Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nell'ambito della vicenda Almasri, il generale libico accusato di crimini contro l'umanità (prima arrestato e poi rilasciato e rimpatriato dalle autorità italiane).
Il voto in Aula è fissato per il 9 ottobre. L'organismo parlamentare ha bocciato la relazione del piddino Federico Gianassi che il 9 ottobre farà in Aula una relazione di minoranza sul caso Almasri.
“Dopo la bocciatura della relazione Gianassi, ho nominato un nuovo relatore per l’Aula, Pietro Pittalis, che riferirà in Aula il prossimo 9 ottobre - ha spiegato il presidente della Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio Devis Dori - Le votazioni sono state tre distinte e hanno avuto il medesimo esito, ovvero 13 no e 6 sì”.

(Adnkronos) - Arte, salute occhi e inclusione: è questo il significato del murale dell'artista statunitense Finley che da oggi colora il quartiere San Paolo di Roma, accessibile anche ai non vedenti. Questa mattina la facciata dell'Istituto comprensivo 'Via S. Pincherle 140' si è accesa di nuovi colori e significati: è stato inaugurato ufficialmente 'Love your eyes', l'opera dedicata alla prima Giornata mondiale delle lenti a contatto. Alla presenza di studenti, insegnanti, rappresentanti delle istituzioni e dei media è stata svelata la targa dell'opera, mentre una sua versione tattile è stata donata alla scuola per permettere anche ai ragazzi non vedenti di esplorarla con le mani.
"La sensibilizzazione dei giovani alla cura della propria vista rappresenta un impegno prioritario: vedere bene significa infatti vivere meglio in ogni contesto, dallo studio alle attività digitali, fino al tempo libero e allo sport - ha commentato Francesca La Forgia, vicepresidente di Assottica - In questo percorso la scuola svolge un ruolo fondamentale, educando le nuove generazioni alla prevenzione e alla consapevolezza del benessere visivo. L'opera 'Love your eyes' si pone come patrimonio condiviso della comunità scolastica e come simbolo della prima Giornata mondiale delle lenti a contatto, un'occasione per ribadire il valore della salute visiva come bene comune". Anche l'autrice del murale ha preso parte alla cerimonia, raccontando la genesi dell'opera e il significato del suo gesto artistico: "L'arte ha il potere di connettere le persone oltre ogni barriera. Love your eyes è un invito a guardare il mondo con occhi nuovi e a non avere paura di esprimersi", ha sottolineato Finley.
L'inaugurazione - riporta una nota - è stata arricchita dalla testimonianza di Deborah Tramentozzi, scrittrice e TEDx speaker, che ha coinvolto i ragazzi in un dialogo sull'inclusione. "Questo progetto - ha detto - insegna che ogni sguardo ha valore e che l'arte può essere vissuta con tutti i sensi". L'opera è stata arricchita da una versione tattile realizzata per rendere l'arte accessibile anche ai non vedenti, grazie al contributo delle non profit Tfos Tear Film & Ocular Surface Society e Italian & International Patrons of the Arts in the Vatican Museums. All'inaugurazione ha partecipato anche il Municipio Roma VIII, rappresentato dall'assessore alla Cultura Luciano Ummarino e dall'assessora alla Scuola Francesca Vetrugno, a testimonianza dell'impegno delle istituzioni locali nel sostenere progetti che uniscono arte, scuola e comunità. Durante l'evento è stata lanciata ufficialmente la campagna di adesione per la Giornata mondiale delle lenti a contatto 2026, che prenderà ispirazione proprio dall'energia e dal messaggio di Love your eyes. La Giornata mondiale delle lenti a contatto si celebra il 15 aprile a partire dal 2025, un'iniziativa promossa a livello europeo da Euromcontact e a livello italiano da Assottica Gruppo Contattologia, per celebrare lo strumento che ha rivoluzionato la correzione visiva, offrendo comfort e libertà. La data è stata scelta per onorare la figura di Leonardo da Vinci, che nel 1508 ebbe l'intuizione che aprì la strada al concetto di visione con le lenti a contatto.
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(Adnkronos) - Il piano "arabo-americano" per Gaza, annunciato da Donald Trump, è "un buon piano" e, se fosse attuato, rappresenterebbe "una vittoria" per Israele. Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos l'ex ambasciatore israeliano in Italia, Avi Pazner, secondo cui il piano permetterebbe al suo Paese di raggiungere i tre principali obiettivi della guerra: "La liberazione di tutti gli ostaggi, sia vivi che morti, la fine del controllo di Hamas su Gaza e la garanzia che in futuro Israele non sarà più attaccato da Gaza".
Questo piano "fa giustizia" per l'attacco del 7 ottobre, prosegue Pazner, secondo cui in questi due anni Israele ha incontrato "molte difficoltà militari e diplomatiche". Ma il piano annunciato da Trump, che "non è soltanto americano, ma è stato deciso dopo consultazioni con almeno 10 Paesi arabi e musulmani" avvicina Israele al successo. "Questi Paesi capiscono che Hamas non può continuare questa guerra. La nostra risposta è stata positiva, ora speriamo Hamas faccia altrettanto", osserva.
Secondo l'ex ambasciatore in Italia, un eventuale via libera al piano Trump potrebbe far cadere il governo Netanyahu, ma in ogni caso rafforzerebbe politicamente la posizione del premier. "È possibile che i partiti di estrema destra di Ben Gvir e Smotrich non accettino e provochino la caduta dell'esecutivo, ma credo che Netanyahu lo abbia messo in conto", dichiara Pazner, sottolineando che Israele andrà comunque al voto entro ottobre 2026.
"Se il governo cade adesso però si andrebbe ad elezioni anticipate tra febbraio e marzo. Se Netanyahu riuscirà a chiudere l'accordo, sarà una vittoria per Israele e un successo politico che lo metterà in una posizione di forza in vista del voto. Oggi il premier non è più nella situazione di debolezza di un anno fa e può persino convincere la destra a restare nella coalizione. In ogni caso - ritiene Pazner - Netanyahu ha tutto l'interesse a portare avanti il piano, che gode del sostegno dell'80% degli israeliani".
Pazner commenta infine la situazione della Flotilla, che continua a dirigersi verso Gaza con l'obiettivo di rompere il blocco navale, dicendosi "sicuro che le forze di sicurezza israeliane sapranno come fermarli senza provocare danni a cose o persone". "Non vogliamo che accada qualcosa di male" agli attivisti a bordo delle imbarcazioni, prosegue Pazner, secondo cui "faremo tutti in maniera che non ci siano problemi per fermare questa Flotilla anti-israeliana". L'ex ambasciatore evidenzia quindi di essere a conoscenza che "in Italia ci sono grandi titoli" sulla Flotilla, mentre "posso dire che in Israele non è menzionata né sui giornali né in tv perché dobbiamo occuparci di cose più importanti come il piano di pace" per Gaza.
Leggi tutto: Gaza, Pazner: "Accordo di pace sarebbe vittoria israeliana"

(Adnkronos) - L'annuncio arrivato ieri sera da Washington rappresenta "la migliore possibilità di mettere fine a questa brutta guerra, iniziata nel mese di ottobre 2023. Ci auguriamo che tutto possa concretizzarsi velocemente e gli indispensabili aiuti umanitari possano finalmente arrivare". Ad esprimere l'auspicio, parlando con l'Adnkronos, è Andreas Von Brandt, ambasciatore della Germania presso il 'polo romano' delle Nazioni Unite, il gruppo di agenzie umanitarie dell'organizzazione internazionale: Pam, Fao, Ifad.
In occasione del 35mo anniversario della riunificazione della Germania, il 3 ottobre 1990, l'ambasciatore accoglierà questa sera nella sua residenza circa 500 ospiti. Oltre alla Festa Nazionale tedesca il ricevimento sarà l'occasione per celebrare l'80mo anniversario della Fao e dell'Onu. Gli ospiti potranno inoltre visitare nella stessa occasione la mostra 'Beyond the plate' della pittrice emergente di Berlino Johanna Dreyer.
A sottolineare l'importanza delle agenzie Onu con sede a Roma e dell'assistenza che garantiscono - Fao, Pam e Ifad sono responsabili degli aiuti umanitari urgenti, della promozione di programmi quadro/di sviluppo, della fornitura di strumenti finanziari mirati per i miglioramenti strutturali della situazione dei piccoli agricoltori - è stato di recente il presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier, venuto a Roma il 22 settembre, primo capo di stato o governo tedesco in visita al polo romano dell'Onu.
Steinmeier ha voluto innanzitutto portare un messaggio di ringraziamento per l'operato svolto dalle agenzie, con una visita - osserva l'ambasciatore Von Brandt - "le cui ripercussioni positive ci accompagneranno negli anni a venire" e che "ha contribuito a ricollocare saldamente all'interno della mappa politica della Germania le agenzie con sede a Roma, città destinata da questo punto di vista a continuare a crescere nella sua importanza".
Leggi tutto: Gaza, Von Brandt: "Annuncio da Washington migliore possibilità di chiudere guerra"
(Adnkronos) - “Se bloccano la Flotilla blocchiamo tutto. Stop accordi con Israele”. Così, con uno striscione appeso nel Piazzale Minerva dell’Università La Sapienza di Roma dagli studenti, inizia la protesta per manifestare a sostegno di Gaza e della Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale che sta portando aiuti umanitari ai civili palestinesi. Gli studenti hanno iniziato a battere le mani a tempo con cori a favore di Gaza, mettendosi tutti dietro a uno striscione con scritto “Sapienza contro la guerra, stop genocidio”. Gli organizzatori ribadiscono che “gli studenti della Sapienza pretendono la fine degli accordi con Israele e sono con i compagni che stanno arrivando a Gaza, Palestina libera”.
Al grido di “Free free Palestine, Palestina libera” è poi partito il corteo all’interno dell’Università. Tra i partecipanti, oltre agli studenti, anche il collettivo Cambiare Rotta. Gli studenti hanno alzato dei cartelli con i volti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dei due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, del ministro della Difesa Guido Crosetto e della segretaria del Pd Elly Schlein.
Gli studenti sono quindi entrati dentro alla facoltà di Lettere e Filosofia, per chiedere di interrompere le relazioni tra l’università e Israele. I manifestanti del corteo pro Pal quindi, dopo essere entrati anche nella facoltà di Fisica, hanno interrotto una lezione che si stava tenendo in un’ala dell’edificio. I pro Pal hanno esposto lo striscione che portavano in corteo davanti alla cattedra. Il professore non ha risposto all’interruzione e gli studenti in aula non si sono spostati dai loro posti, alcuni hanno solo iniziato a battere le mani.


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