L'Inter scende in campo in Coppa Italia. I nerazzurri sfidano oggi, mercoledì 3 dicembre, il Venezia a San Siro negli ottavi del torneo. La squadra di Chivu è reduce dalla vittoria contro il Pisa, battuto 2-0 nell'ultima giornata di campionato grazie alla doppietta di Lautaro Martinez. Il Venezia invece ha sconfitto 3-0 il Mantova nell'ultima giornata di Serie B. Calcio d'inizio alle 21.
Inter-Venezia sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Italia 1. Il match sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity e sul sito web di SportMediaset.
La vincente di Inter-Venezia affronterà la vincente di Roma-Torino ai quarti di finale.
Festeggiamenti e concerto in Pizza Roma... 
Lavoro finito per i periti incaricati dalla giudice delle indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli di fornire le risposte su impronte e tracce genetiche trovate nella villetta di via Pascoli a Garlasco dove il 13 agosto 2007 è stata uccisa Chiara Poggi. Intorno alle 14.30 alle parti è arrivata una mail firmata dalla genetista Denise Albani, dal dattiloscopista Domenico Marchigiani e dal perito Giovanni Di Censo in cui danno conto di aver depositato le proprie relazioni sull'incidente probatorio che riguarda Andrea Sempio, indagato per l'omicidio in concorso della ventiseienne.
A mano a mano che si sono tenute udienze e incontri, i consulenti e le parti hanno avuto modo di conoscere e condividere i risultati raggiunti. Nessuna impronta delle circa sessanta trovate nell'abitazione è stata attribuita a Sempio, né nessuna traccia genetica è riconducibile al 37enne. Sulla spazzatura le tracce sono della vittima e una (sull'Estathé) è di Alberto Stasi, l'allora fidanzato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere come l'unico autore del delitto.
L'elemento centrale su cui si attendono le conclusioni riguarda il Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi. Un approfondimento fatto sulla 'carta' essendo il materiale delle unghie consumato, nel 2014, dal perito Francesco De Stefano.
Nell'udienza del 26 settembre scorso, davanti alla gip Garlaschelli e alle parti, la perita Albani era stata chiara: si tratta di un "aplotipo parziale misto non consolidato", ossia una traccia genetica parziale, mista (a un altro Dna maschile ancora più degradato), e che non è identificativo in quanto riconducibile a una linea familiare maschile. "Non potrò mai dire, e ci tengo a sottolinearlo, che quel profilo è di Tizio, perché è proprio concettualmente sbagliato essendo un aplotipo", dunque la sola deduzione "che si può andare a evidenziare è un contesto familiare di appartenenza, ma sicuramente non va a individuare una singola persona", la conclusione di Denise Albani.
Non solo, il risultato genetico che si ricava sulle unghie per l'esperta Albani non è attendibile perché "per poter considerare un risultato forte, consolidato, almeno due sessioni di analisi a pari condizioni" devono garantire "una lettura sovrapponibile". La perita aveva garantito l'identità dell'ignoto (un altro cadavere, ndr) trovato su una garza, "in questo caso" - analizzando i dati contenuti nella perizia di De Stefano - "non abbiamo due sessioni analitiche che siano state eseguite nelle medesime condizioni" spiegava in aula la genetista.
La decisione di ricorrere alla biostatistica, quindi al software già utilizzato dai consulenti della Procura di Pavia e della difesa Stasi, ha quindi fornito una percentuale di compatibilità con l'aplotipo Y. Un ultimo tassello che va analizzato che il dato genetico.
Compatibilità, Dna misto e parziale, risultato non consolidato saranno le parole su cui le parti si daranno battaglia. I consulenti di Sempio, del condannato Alberto Stasi e della famiglia di Chiara Poggi non hanno ricevuto le relazioni dei periti - potranno ritirarle in cancelleria solo a partire da domattina - che sarebbero invece sul tavolo della Procura di Pavia che starebbero già studiando i nuovi documenti. Le parti hanno tempo fino al 16 dicembre per consegnare le proprie considerazioni, mentre la discussione alla presenza dei periti è in programma nell'udienza del 18 dicembre che chiude l'incidente probatorio.

Il bene più caro per gli italiani, come confermano da tempo i sondaggi, è la salute. E sono sempre di più i connazionali che scelgono di mettere nei loro doni di Natale il benessere: prodotti di aromaterapia, super food, massaggi, corsi di yoga o meditazione, abbonamenti in palestra ma anche sedute di psicoterapia e persino check up medici. Un trend che, a giudicare dalle offerte - sui social e sui canali tradizionali - prende sempre più piede. Il regalo utile, sempre prevalente in tempi di crisi, diventa soprattutto salutista. E la radice di questo trend è tutt'altro che frivola o modaiola. Come spiega all'Adnkronos Salute lo psicologo Marco Pic colo, rappresenta, infatti, un profondo cambiamento social-emotivo che la recente esperienza del Covid ci ha lasciato.
"Noi siamo comunque dei sopravvissuti ad una pandemia - spiega Piccolo - che ci ha presi di sorpresa e che ci ha cambiato radicalmente il modo comune di intendere la salute. Per noi oggi benessere non significa solo star bene fisicamente, ma sentirsi bene a 360 gradi. Teniamo più conto dell'aspetto psicologico, ne parliamo diversamente. C'è meno stigma rispetto al 'prima' della pandemia, quando la salute psicologica non era percepita come qualcosa di veramente importante e urgente dai cittadini. L'esperienza terribile che abbiamo fatto durante la pandemia ci ha consegnato una angoscia di morte 'di tipo democratico'. L'abbiamo provata tutti in quel periodo in cui si viveva tutti un po' online. E si sono diffuse enormemente, si sono 'popolarizzate', una serie di pratiche che riguardano il benessere mentale: yoga, mindfulness, meditazione eccetera".
Sono tutte cose che "in qualche modo ci hanno fatto compagnia o, comunque, hanno iniziato a farci compagnia in modo però 'pop', democratico. Per cui oggi non è più un problema pensare di regalare un pacchetto benessere, un corso di mindfulness, un corso di yoga e persino - al di là delle implicazioni deontologiche e delle necessarie riflessioni sul piano della professione - sedute psicologiche. Tutto questo è stato sdoganato dall'esperienza che abbiamo fatto nella pandemia. Abbiamo un altro sguardo, un'altra attenzione alla salute. Per questo 'regalarla' diventa possibile e consueto", conclude Piccolo.

Tragedia a Parma dove un bimbo di circa un anno è morto. Il piccolo si trovava in un asilo nido, è accaduto durante il riposo pomeridiano. Sono in corso indagini sulla vicenda.
Da quanto si apprende, potrebbe essersi trattato di un arresto cardiocircolatorio. Dopo i primi tentativi di rianimarlo, il bambino è stato trasportato in ospedale, dove è stato accertato il decesso.
Al momento non si conoscono le cause che hanno scatenato fiamme.... 
Fa discutere la scelta di Zerocalcare che ha annunciato la sua rinuncia a partecipare a 'Più libri più liberi', la fiera della Piccola e Media editoria al via domani a Roma, dopo la scelta dell'Associazione Italiana Editori (Aie) di confermare la presenza della casa editrice 'Passaggio al Bosco'.
"Quest'anno ci sarà una casa editrice che pubblica tutta roba che onestamente pare proprio nazista", ha spiegato Zerocalcare in un video. "Io sono cresciuto con un paletto molto rigido, che non mi sono inventato io, mi è stato tramandato da gente più grande di me, ed è che non si condividono gli spazi con i nazisti[1]. Perché stare in un contenitore insieme a loro - ha spiegato - è come aprire un catalogo e accettare che sono tutte opinioni uguali e una vale l'altra".
A rispondere a Zerocalcare è Giordano Bruno Guerri. Lo storico, attraverso l'AdnKronos, lancia un messaggio al fumettista. "Vai alla Fiera e parla con i responsabili della casa editrice - esorta Guerri rivolgendosi al vignettista e scrittore - . Puoi dire loro che non ti piacciono, che sei completamente in disaccordo con quello che fanno. Questo è sempre meglio che non andare alla manifestazione. Vai dicendo a chi sta dall'altra parte del banco: 'Non mi piacete per niente', però non vi darò la soddisfazione di non venire, privando i miei lettori della mia presenza'".
Secondo Guerri, "anche quella casa editrice ha diritto di ospitalità". "Io, ovviamente, non condivido le loro idee, la loro politica editoriale - spiega - Però devono essere liberi di pubblicare, anche perché quei testi non sono riservati solo ai fanatici: sono strumenti di studio e di conoscenza. Anche i firmatari di quell'appello potrebbero arricchire la loro cultura leggendoli, sarebbero più attrezzati per controbattere quelle idee".
Sulla stessa linea, Guerri aggiunge: "Sono favorevole a ospitare tutti gli artisti russi che vengono ad esibirsi in Italia anche se io non sono certamente pro Putin, anzi. Bisogna difendere l'Ucraina con tutte le nostre forze, forze che purtroppo non sono abbastanza e non vengono usate abbastanza, perché lì è in pericolo la libertà di interi popoli". Tuttavia questo, conclude, non vuol dire che dobbiamo censurare la cultura di Mosca.
A proposito delle polemiche il filosofo Massimo Cacciari sottolinea all'Adnkronos: "Premesso che nelle fiere o nei saloni del libro ci sono sempre stati volumi di autori di destra o di estrema destra, così come le loro case editrici di riferimento, mi preme sottolineare, sul piano del dibattito culturale, che qualunque forma di censura è completamente sbagliata. In definitiva, la censura rischia di portare acqua al mulino di chi si vuole avversare".
"Alle fiere del libro si va per ascoltare, per discutere e, se necessario, per contestare le idee presentate, per mettere in dubbio eventuali opinioni oggettivamente false, ma non si censura", aggiunge Cacciari.

"Non serve solo pensare a quando scriveremo lo Space Act, ma anche a come lo scriveremo". Elisabetta Gardini Donazzan, Vicepresidente Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (Itre) del Parlamento europeo sul nuovo regolamento europeo per la sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle attività spaziali, ha sintetizzato così la posta in gioco sullo Space Act, definendolo “un atto cardine, molto richiesto e molto atteso” ma anche “complesso, stratificato, scritto da troppi ‘umani’”, con il rischio di diventare un freno alla competitività. Dopo aver chiarito la fase delicata dei lavori a Bruxelles, Donazzan, in videocollegamento alla conferenza Space&Underwater – Space Economy, Submarine Cables & Cybersecurity, ospitata nei Saloni di Rappresentanza della Caserma dei Carabinieri “Salvo D’Acquisto” a Roma, ha ricordato gli esiti della recente ministeriale ESA a Brema, con “un aumento del budget dell’Agenzia e nuove iniziative, come il ritorno dell’uomo sulla Luna”, segnale di una fase “cruciale per le politiche spaziali dell’Unione e internazionali”.
Sul merito dello Space Act, Donazzan ha indicato tre pilastri sui quali “appoggiare” il regolamento: “semplificazione” (“non voglio essere la ‘Timmermans dello spazio’”), apertura a paesi terzi e paesi like minded, definizione di “standard internazionali” in un dominio “senza confini”, dove il rischio è che l’Europa “continui ad autoregolamentarsi mentre il resto del mondo non si impone regole”. Da qui l’avvertimento: “Lo Space Act serve, ma se saremo gli unici a imporci queste regole andremo a detrimento della nostra capacità di competere”.
L’eurodeputata ha insistito sulla necessità di evitare gli errori del Green Deal, con strumenti “distorsivi del mercato” che hanno avvantaggiato produzioni in paesi “tutt’altro che amici dell’Europa”: “Ben vengano le regole, ma devono poter essere condivise”, anche sul fronte ambientale (debris, rottami, impatto orbitale), con investimenti su tecnologie per la gestione dei detriti. Un’attenzione particolare è stata rivolta al tessuto industriale: “Dobbiamo rafforzare la competitività e garantire accesso a imprese di ogni dimensione, non solo ai grandi player ma a tutta la supply chain di piccole e medie imprese”, ha spiegato, richiamando il lavoro di audizioni con industria, accademia e istituzioni nazionali. Rispondendo alle letture critiche emerse dopo Brema, Donazzan ha respinto l’idea di un rallentamento tedesco o italiano sul dossier: “Non stiamo tirando indietro sullo Space Act: vogliamo scrivere regole che vadano bene per gli Stati più importanti e per l’Europa tutta. Ciò che fa bene all’industria italiana ed europea fa bene all’Europa”, ha concluso.

Un uomo di 88 anni costretto a lavorare 8 ore al giorno come commesso in un supermercato perché ha perso la pensione. Ed Bambas, veterano dell'esercito degli Stati Uniti, ogni giorno svolge il suo turno in un negozio di Brighton, in Michigan. La sua storia rimbalza sul web e parte una gara di solidarietà. Su Instagram, il profilo @itssozer dell'influencer Samuel Weidenhofer racconta la storia di Ed e avvia una raccolta fondi: in 36 ore arriva oltre 1 milione di dollari per consentire al signor Bambas di andare in pensione.
"Lavoro 8 ore al giorno per 5 giorni a settimana. Un turno pieno, non ho abbastanza entrate", racconta l'ex militare. "Ero nell'esercito nel 1966, sono un veterano. Sono andato in pensione nel 1999, lavoravo alla General Motors. L'azienda nel 2012 è andata in bancarotta e mi ha portato via la pensione", dice.
Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Samuel Weidenhofer (@itssozer)[1]
"Mia moglie è morta 7 anni fa, era molto malata. La cosa che mi ha fatto soffrire di più è che, mentre lei era molto malata, con la mia pensione si sono presi anche la mia assicurazione sanitaria. Hanno preso tutto, tranne la mia assicurazione sulla vita", racconta Bambas. "Ho venduto la casa, ho venduto le mie proprietà e abbiamo tirato avanti. Ora sto cercando di risollevarmi, devo lavorare perché non ho entrate a sufficienza. Vorrei andare in pensione, è il mio sogno", confessa tra le lacrime. Il sogno è destinato a diventare realtà: in poche ore, l'iniziativa di Samuel Weidenhofer ha consentito di raccogliere oltre 1 milione di dollari per consentire a Bambas di andare in pensione.

Via alla tre giorni di proiezioni dedicata alla giuria scuole per il Caserta History Film Festival (CHIFF), festival internazionale del documentario storico promosso dall’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. L’Auditorium Provinciale di Caserta ha accolto centinaia di studenti del Liceo 'Pietro Giannone', dell’IIS 'Francesco Giordani' e dell’ISSIS 'Terra di Lavoro' di Caserta, chiamati non solo ad assistere ai film finalisti, ma anche a partecipare come giurati al conferimento del Premio Giovani.
"L’iniziativa dell’Ateneo Vanvitelliano di dedicare un festival al documentario storico – dichiara Lucia Monaco, Presidente del Comitato scientifico e Delegata del Rettore Nicoletti per la Terza Missione – si inserisce nel percorso già avviato dall’Ateneo con “Maestri alla Reggia” ed altre iniziative volte alla promozione del linguaggio cinematografico e ne amplia il respiro, coinvolgendo non solo studiosi e appassionati, ma l’intera comunità, dalle scuole alle istituzioni culturali e favorendo la conoscenza storica da parte delle nuove generazioni”.
"Questa prima edizione del Chiff – spiega Luca Gianfrancesco, direttore artistico della manifestazione – nasce in un anno simbolico: l’ottantesimo anniversario della resa tedesca in Italia, firmata alla Reggia di Caserta il 23 aprile 1945. In tale cornice, il festival si propone come un’occasione per riflettere su eventi e figure che hanno segnato il Novecento, ma anche come un ponte fra memoria storica e identità territoriale. Il coinvolgimento attivo delle scuole rappresenta una scelta precisa della manifestazione, che intende avvicinare le nuove generazioni alla storia contemporanea attraverso lo sguardo immediato ed empatico del cinema documentario".
Con 182 opere da 48 nazioni iscritte al concorso internazionale attraverso la piattaforma FilmFreeway e circoscritte alle produzioni del triennio 2023–2025, dal Comitato Scientifico è scaturita una selezione di otto titoli finalisti, che in queste giornate gli studenti stanno apprendendo e valutando. I film, molto diversi per linguaggi e provenienze, affrontano storie intime e collettive, eventi noti e vicende meno raccontate, restituendo un mosaico complesso del secolo scorso.
Le proiezioni scolastiche – introdotte e moderate da Gianrolando Scaringi, giornalista de Il Mattino e componente del Comitato Scientifico – proseguiranno fino a mercoledì, mentre nella giornata di lunedì è stata la giuria degli studenti universitari, coordinati da Gianrolando Scaringi e dal filmaker Emanuele Tresca, a riunirsi presso l’Aula Magna del Rettorato per un dibattito sulle opere in concorso. Con votazione digitale, individueranno nei prossimi giorni il vincitore del Premio Università. La sezione tecnica del festival, invece, renderà noto il suo verdetto durante la serata finale del 12 dicembre, quando saranno presentati i trailer delle opere premiate, sempre presso il Rettorato dell’Università Vanvitelli.
Accanto alle proiezioni, il Chiff propone una serie di appuntamenti di approfondimento presso l’Archivio di Stato di Caserta, programmati per il 9, 10 e 11 dicembre. Si tratta di incontri che aggiungono un valore formativo al percorso del festival: dalla masterclass “Genesi di una sceneggiatura”, di Bruno Oliviero, che guiderà gli studenti in un’esperienza creativa tra scrittura e ascolto, alla conversazione con l’attore Gianluca Di Gennaro, che racconterà il suo percorso professionale tra cinema, teatro e televisione; fino alla giornata conclusiva dedicata alla storia della Reggia e della città tra occupazione alleata e firma dell’armistizio, con materiali d’archivio commentati dalla direttrice dell’Archivio Fortunata Manzi e dallo storico delle fonti audiovisive Giuseppe Angelone, coordinati dallo storico Felicio Corvese. In questo intreccio tra cinema, memorie personali e fonti storiche si coglie appieno lo spirito del festival, pensato come spazio dinamico di riflessione e confronto.

Dal superamento della frammentazione della normativa in materia di edilizia e costruzioni alle semplificazioni per sanare gli abusi storici, alla razionalizzazione delle sanzioni e il riordino dell'erogazione delle agevolazioni. E' quanto prevede una bozza di riforma del Testo unico dell'edilizia atteso in Consiglio dei ministri domani.
"Semplificare e razionalizzare la normativa"
Cinque articoli in tutto per la delega che tra i principi prevede la "razionalizzazione, semplificazione e riordino, all’interno di un testo normativo omogeneo, di tutte le disposizioni legislative vigenti in materia di edilizia e di disciplina tecnica delle costruzioni, anche in raccordo con la normativa di tutela dell’assetto idrogeologico, di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche, di resistenza, stabilità, affidabilità e sostenibilità ambientale delle costruzioni", si legge.
L'adeguamento della normativa "in materia urbanistica strettamente afferente alla disciplina edilizia e coordinamento delle modifiche apportate in materia di edilizia e costruzioni con la normativa in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici, sanitaria e fiscale nonché con quella di settore avente comunque incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia". Il "superamento della frammentazione della normativa in materia di edilizia e costruzioni, assicurando la risoluzione delle duplicazioni, sovrapposizioni, incongruenze e antinomie esistenti e promuovendo la completezza, l’esaustività e l’immediata applicabilità" delle norme, si legge nella bozza.
Sulle semplificazioni in particolare la riforma intende "individuare, in un’ottica di semplificazione e definizione di univoci standard minimi procedimentali, le regole minime inderogabili attinenti ai regimi amministrativi di realizzazione delle diverse categorie di interventi edilizi", si legge nella bozza.
Il tutto al fine di "definire a livello nazionale una comune classificazione delle tipologie di difformità dal titolo abilitativo edilizio", ma anche individuare le "difformità edilizie che, in ragione della relativa natura ed entità, nonché dell’epoca di realizzazione dell’abuso ovvero di ottenimento del titolo abilitativo, possono essere sanate, nei limiti di quanto già previsto a legislazione vigente, e il relativo titolo in sanatoria".
Abusi storici ante 1967, cosa cambia
Sul fronte degli abusi storici, la delega ha lo scopo "di semplificare e razionalizzare i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio o alla formazione dei titoli in sanatoria "definendo i termini perentori per la presentazione delle relative istanze, comunque antecedenti all’irrogazione delle sanzioni amministrative, individuando procedure semplificate per la regolarizzazione degli abusi realizzati prima dell’entrata in vigore della legge 6 agosto 1967".
Sanzioni e agevolazioni fiscali
Sul fronte delle sanzioni, si punta a razionalizzare i regimi sanzionatori propedeutici al rilascio dei relativi titoli in sanatoria, commisurandoli all’entità della trasformazione edilizia o urbanistica, alla gravità della difformità ovvero al valore delle opere realizzate, tenuto conto anche della disciplina dei beni sottoposti a tutela; a razionalizzare il regime sanzionatorio delle difformità edilizie che non consentono il rilascio di titoli in sanatoria, individuando in tali ipotesi procedure di riduzione in pristino degli interventi fondati sulla responsabilizzazione del soggetto proprietario o dell’avente titolo, finalizzati a semplificare gli adempimenti e gli oneri a carico dell’ente territorialmente competente.
Fari anche sulle agevolazioni. La delega prevede di riordinare le disposizioni sulla concessione e sull’erogazione di agevolazioni fiscali, contributi e altre provvidenze dello Stato o di enti pubblici per la realizzazione di interventi su opere che presentano difformità edilizie, al fine di escludere tassativamente il rilascio di agevolazioni, contributi e provvidenze ove necessario.

Dal superamento della frammentazione della normativa in materia di edilizia e costruzioni alle semplificazioni per sanare gli abusi storici, alla razionalizzazione delle sanzioni e il riordino dell'erogazione delle agevolazioni. E' quanto prevede una bozza di riforma del Testo unico dell'edilizia atteso in Consiglio dei ministri domani.
Cinque articoli in tutto per la delega che tra i principi prevede la "razionalizzazione, semplificazione e riordino, all’interno di un testo normativo omogeneo, di tutte le disposizioni legislative vigenti in materia di edilizia e di disciplina tecnica delle costruzioni, anche in raccordo con la normativa di tutela dell’assetto idrogeologico, di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche, di resistenza, stabilità, affidabilità e sostenibilità ambientale delle costruzioni", si legge.
L'adeguamento della normativa "in materia urbanistica strettamente afferente alla disciplina edilizia e coordinamento delle modifiche apportate in materia di edilizia e costruzioni con la normativa in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici, sanitaria e fiscale nonché con quella di settore avente comunque incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia". Il "superamento della frammentazione della normativa in materia di edilizia e costruzioni, assicurando la risoluzione delle duplicazioni, sovrapposizioni, incongruenze e antinomie esistenti e promuovendo la completezza, l’esaustività e l’immediata applicabilità" delle norme, si legge nella bozza.
Sulle semplificazioni in particolare la riforma intende "individuare, in un’ottica di semplificazione e definizione di univoci standard minimi procedimentali, le regole minime inderogabili attinenti ai regimi amministrativi di realizzazione delle diverse categorie di interventi edilizi", si legge nella bozza.
Il tutto al fine di "definire a livello nazionale una comune classificazione delle tipologie di difformità dal titolo abilitativo edilizio", ma anche individuare le "difformità edilizie che, in ragione della relativa natura ed entità, nonché dell’epoca di realizzazione dell’abuso ovvero di ottenimento del titolo abilitativo, possono essere sanate, nei limiti di quanto già previsto a legislazione vigente, e il relativo titolo in sanatoria".
Sul fronte degli abusi storici, la delega ha lo scopo "di semplificare e razionalizzare i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio o alla formazione dei titoli in sanatoria "definendo i termini perentori per la presentazione delle relative istanze, comunque antecedenti all’irrogazione delle sanzioni amministrative, individuando procedure semplificate per la regolarizzazione degli abusi realizzati prima dell’entrata in vigore della legge 6 agosto 1967".
Sul fronte delle sanzioni, si punta a razionalizzare i regimi sanzionatori propedeutici al rilascio dei relativi titoli in sanatoria, commisurandoli all’entità della trasformazione edilizia o urbanistica, alla gravità della difformità ovvero al valore delle opere realizzate, tenuto conto anche della disciplina dei beni sottoposti a tutela; a razionalizzare il regime sanzionatorio delle difformità edilizie che non consentono il rilascio di titoli in sanatoria, individuando in tali ipotesi procedure di riduzione in pristino degli interventi fondati sulla responsabilizzazione del soggetto proprietario o dell’avente titolo, finalizzati a semplificare gli adempimenti e gli oneri a carico dell’ente territorialmente competente.
Fari anche sulle agevolazioni. La delega prevede di riordinare le disposizioni sulla concessione e sull’erogazione di agevolazioni fiscali, contributi e altre provvidenze dello Stato o di enti pubblici per la realizzazione di interventi su opere che presentano difformità edilizie, al fine di escludere tassativamente il rilascio di agevolazioni, contributi e provvidenze ove necessario.

Una "lista stupri" con i nomi di due ragazze è stata trovata questa mattina su un muro nei bagni maschili del liceo scientifico Vallisneri di Lucca, come riporta 'Il Tirreno'. La dirigente scolastica l'ha fatta immediatamente cancellare e ha chiamato la polizia che ha avviato le indagini su chi possa essere stato l'autore del gesto. Si tratterebbe di emulazione di quanto apparso nei giorni scorsi al liceo Giulio Cesare di Roma.

"Le infrastrutture spaziali e sottomarine sono nuovi territori sovrani e dobbiamo difenderli con la stessa determinazione con cui difendiamo gli spazi terrestri". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica e alla Transizione digitale, Alessio Butti, ha richiamato così la natura strategica di spazio extra-atmosferico e dominio subacqueo, sottolineando come questi ambiti "non ricadano sotto una piena tradizionale sovranità statale" e siano regolati da "regimi giuridici internazionali" ormai inadeguati. Lo ha fatto nell’ambito del suo intervento alla conferenza Space&Underwater – Space Economy, Submarine Cables & Cybersecurity, ospitata nei Saloni di Rappresentanza della Caserma dei Carabinieri “Salvo D’Acquisto” a Roma. In questo quadro, ha ricordato l’incontro del 17 luglio al Dipartimento per la trasformazione digitale con la vicepresidente della Commissione europea Henna Virkunnen, centrato in particolare sulle strategie europee per i cavi sottomarini: “Per la prima volta c’è un afflato diverso a livello europeo, un approccio più pratico e pragmatico, non è più tempo di ritardi rispetto a Stati Uniti e altre aree del mondo”.
Sui cavi, Butti ha richiamato i numeri globali – “1 milione e 300mila chilometri di cavi sottomarini sparsi per il mondo” – e i rischi collegati: fondali “inflazionati” da più dorsali, danni dovuti alla pesca a strascico, aree di atterraggio come punti sensibili fisici e informatici, poche navi dedicate alla riparazione. Da qui il sostegno all’idea europea di “costituire una flotta di pronto intervento” e la proposta di “rafforzare la collaborazione internazionale”, a partire da “un patto operativo a livello mediterraneo”, con paesi “quantomeno like minded” sul piano democratico.
Il sottosegretario ha poi rivendicato il ruolo dell’Italia come hub strategico della connettività: Palermo con il Sicily Hub di Sparkle, “punto di gravità per l’IP del Mediterraneo”, Genova con il Genova Landing Platform, La Spezia come polo per la sicurezza delle infrastrutture subacquee, il Piano Mattei che include le infrastrutture digitali tra le priorità e l’ondata di investimenti in data center da parte delle big tech. Su questo punto, Butti ha legato semplificazione autorizzativa, pianificazione energetica e scelte di lungo periodo: “Se pensiamo di far vivere tutte queste strutture solo con eolico e fotovoltaico qualche problema l’abbiamo. La parolina magica è energia nucleare”, ha osservato, citando gli Smr come possibile soluzione.
Un passaggio centrale è stato dedicato alla necessità di aggiornare il quadro giuridico internazionale sullo spazio: la distinzione del 1967 tra spazio aereo e spazio extra-atmosferico è “obsoleta”, ha detto, mentre le orbite terrestri sono diventate “una risorsa economica limitata” come le frequenze per le telecomunicazioni. Da qui la richiesta di “definire un sistema di allocazione, concessione e autorizzazione” per regolare accesso, uso, responsabilità e convivenza delle costellazioni satellitari, evitando che le orbite diventino “proprietà di fatto di soggetti economici privati”.
Butti ha legato questi temi all’evoluzione di intelligenza artificiale e calcolo quantistico. Ha ricordato la legge italiana sull’Ai, la strategia nazionale sul quantum e gli accordi con player come IonQ e D-Wave, con condizioni di “tecnologia aperta”, assunzione di ricercatori e presenza in Italia. Il 17 dicembre, ha annunciato, il governo presenterà la strategia quantum in una sorta di “stati generali del quantum”. Obiettivo: integrare AI e quantum in “una rete delle reti che consenta resilienza e connettività”.
Infine, un avvertimento sul fronte telecomunicazioni e spazio: l’evoluzione del direct-to-cell e delle tecnologie satellitari come complemento alla fibra cambierà profondamente equilibri e modelli di business. “Il problema del direct-to-cell esiste: non è sempre un problema, può essere anche un grande beneficio”, ha detto, ricordando la sperimentazione in Lombardia e la necessità per gli operatori di adattarsi. “Dobbiamo lavorare meglio a livello europeo: l’Europa ha un ritardo di consapevolezza su cloud, cavi sottomarini e intelligenza artificiale, ma oggi abbiamo strumenti nuovi – dall’Ai Act al nuovo Edih sul cloud – che dobbiamo usare per parlare di spazio, cavi e nuove tecnologie di connettività, da europei, adesso”, ha concluso.

Nell'inchiesta sulla scalata di Mps a Mediobanca di cui si occupa la Procura di Milano sono stati acquisiti i cellulari del presidente e del ceo di Piazzetta Cuccia, rispettivamente Vittorio Umberto Grilli e Alessandro Melzi d'Eril. Lo apprende l'Adnkronos. Si tratta di acquisizioni avvenute presso terzi, cioè i due esponenti di vertice di Mediobanca non sono indagati.
Il primo dispositivo è stato preso lunedì 1 dicembre, mentre l'altro precedentemente (giovedì 27 novembre, giorno delle numerose perquisizione). Le nuove acquisizioni saranno analizzate insieme ai documenti e ai dispositivi informatici sequestrati all'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, al presidente della holding Delfin Francesco Milleri e all'amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio indagati per aggiotaggio e di ostacolo alle autorità di vigilanza.
Il sequestro della scorsa settimana era dettato "dall'esigenza di ricostruire con maggior precisione possibile la natura e l'oggetto dei rapporti tra i vertici dei tre poli d'interesse (Banca Mps, gruppo Caltagirone, gruppo Delfin) protagonisti dell'ipotizzato concerto occulto" si legge nel decreto firmato dal procuratore aggiunto Roberto Pellicano e i pm Giovanni Polizzi e Luca Gaglio. In tal senso la ricerca in pc, mail e cellulari ha parole chiave specifiche - una sessantina quelle indicate - basate sui nomi delle società coinvolte nelle operazioni finanziarie, sui nomi delle persone che rivestono cariche al loro interno, sui nomi delle operazioni finanziarie oggetto di esame. Tra le parole chiave, ad esempio, figurano Mps, Delfin, concerto, Generali, Mediobanca, Nagel, Caltagirone, Orcel, Consob, Akros, BofA, Blackrock, procura, indagini.
Il periodo temporale da considerare per la ricerca sarà dal primo gennaio 2022, poco prima che si concretizza il patto parasociale stipulato tra Delfin e il gruppo Caltagirone in merito al rinnovo del cda di Generali del 29 aprile 2022, ritenuto "primo indice esplicito dell'esistenza di un accordo tra i due gruppi imprenditoriali di cui anche in precedenza erano emersi elementi sintomatici, nonché, relativamente alla posizione di Lovaglio, tenuto conto delle sue dichiarazioni rilasciate a Consob in merito al fatto che già nel 2022 aveva concepito l'ipotesi di un’integrazione tra Banca Mps con Mediobanca".

Con oltre 300 partecipanti, 4 relatori vip e più di 30 speaker impegnati tra tavole rotonde, interventi sul palco principale e nel second stage, Sinergie 2025 conferma la sua centralità nel panorama professionale del real estate italiano. Il tema “Visione” ha guidato un confronto che ha intrecciato demografia, trasformazioni urbane, qualità dello stock immobiliare ed evoluzione del metodo di lavoro delle agenzie.
Francesco Billari, demografo e rettore della Bocconi, ha offerto una lettura puntuale delle dinamiche demografiche che incidono su domanda abitativa e servizi. Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, ha analizzato i mercati europei e italiano, evidenziando la crescente importanza di un’offerta adeguata alla domanda e della sua accessibilità. Roberta Marcenaro Lyon, fondatrice di Imark, ha portato un punto di vista internazionale che lega design, infrastrutture e posizionamento culturale dei territori. Fabrizio Segalerba, presidente nazionale Fiaip, ha sottolineato come l'agente immobiliare sia un presidio di legalità, una tutela all'interno del mercato immobiliare che porta valore e competenze.
“Sinergie è un contesto esigente, pensato per un confronto reale tra aziende e professionisti” ha dichiarato Gerardo Paterna, organizzatore dell’evento. “Il nostro è un palco impegnativo e chi lo ha calcato aveva un messaggio chiaro da condividere col mercato. La visione nasce così, dalla responsabilità di ciò che facciamo ogni giorno e da una comunità che si riconosce in una direzione condivisa.”
Durante la giornata è stato presentato in anteprima Manifesto, la nuova community dedicata agli agenti immobiliari. Il progetto nasce grazie alla collaborazione di cinque promotori: Ilaria Profumi, fractional executive e consulente strategica, Rudy Bandiera, content creator e divulgatore digitale,
Carla Migliardi, Ceo Sinergie Edizioni, Riccardo Scandellari, consulente di comunicazione e personal branding strategist e Gerardo Paterna, divulgatore e imprenditore nel settore immobiliare. Manifesto si fonda su nove valori guida: merito, ambizione, network, innovazione, fiducia, eccellenza, selezione, trasparenza, opportunità. La natura del progetto non è di rete commerciale, ma di ecosistema di alleanze - professionisti e aziende - che unisce persone con valori comuni e volontà di costruire un orientamento condiviso per il settore. La roadmap completa sarà resa pubblica in un evento live organizzato per il 29 gennaio 2026 (www.manifesto.re/partecipa).
Anche 2 bimbe di 6 e 11 anni. Asl 'fateli controllare prima'... 
"Per favore non piangere". Con queste parole cariche di emozione, Riccardo Zanotti ha annunciato di essere diventato papà per la prima volta. Il frontman dei Pinguini Tattici Nucleari ha condiviso una tenera foto sul profilo social del gruppo che lo ritrae mentre tiene in braccio il neonato, nato il 29 novembre.
Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Pinguini Tattici Nucleari (@pinguini_tattici_nucleari)[1]
Nessun dettaglio sul nome, in perfetta linea con la massima riservatezza che il cantante ha mantenuto nel corso degli anni sulla sua vita privata. La notizia ha colto di sorpresa molti fan, che nei commenti hanno espresso tutto il loro entusiasmo e affetto per il cantante e per la sua compagna.
Per annunciare la nascita, Zanotti ha scelta una frase tratta da 'Pastello bianco', una delle canzoni più amate della band.

Proseguono senza sosta, dal 24 novembre scorso, le operazioni di ricerca del cittadino polacco Karol Brozek, 44 anni, disperso sul massiccio del Gran Sasso con i suoi cani. Le attività sono coordinate dalla Prefettura dell’Aquila e vedono impegnati quotidianamente i tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, in collaborazione con la Finanza, i vigili del fuoco e altre strutture operative coinvolte. "Fin dalle prime segnalazioni, il Soccorso Alpino Abruzzo - sottolinea una nota - ha attivato squadre specialistiche per la bonifica dei principali itinerari e delle aree maggiormente esposte del massiccio, operando in un contesto reso complesso dalle rapide variazioni meteorologiche e dalla presenza di molta neve in quota. Nella giornata di lunedì 1 dicembre sono stati effettuati sorvoli mirati con l’elicottero di Eliabruzzo e con l’impiego della campana Recco, strumenti utili per la verifica di canaloni e pendii non raggiungibili via terra".
Le ricognizioni "non hanno però fornito riscontri utili. Le condizioni meteo, caratterizzate da vento forte, nebbia e precipitazioni intermittenti, continuano a limitare l’impiego dei mezzi aerei e ostacolano l’accesso ai versanti più esposti. Nonostante ciò, le squadre proseguono il lavoro equipaggiate con materiali tecnici e sci da alpinismo per garantire la copertura delle zone nevose e dei tratti più impervi. Nella giornata di ieri le operazioni si sono concentrate nell’area della Scindarella, con la verifica di creste, canaloni e punti sensibili".
L'uomo ha telefonato l'ultima volta a casa lo scorso 18 novembre. Del giorno seguente le ultime immagini di una telecamera di sorveglianza, a Campo Imperatore, che lo ha inquadrato mentre si allontana con i suoi due cani, senza equipaggiamento, verso i sentieri che conducono alle vette del Gran Sasso. Nel piazzale ha lasciato il camper preso a noleggio, con all’interno cellulare e documenti.
Nei giorni scorsi Diana, la sorella gemella dello scomparso, ha presentato denuncia, oltre ad aver contattato il medium polacco Krzysztof Jackowski, noto nel suo Paese per essersi occupato di migliaia di casi di persone scomparse e per collaborazioni con la polizia il quale sostiene che l’uomo sia ancora vivo. La sorella sui social scrive: "Per favore continuate a cercarlo... Karol ha dovuto uscire dal sentiero perché uno dei cani era caduto nel vuoto. E' andato a salvarlo, è caduto ed è rimasto bloccato. O forse nel momento di un brutto tempo, si è nascosto con i cani in qualche grotta e c'è stata la neve, non riusciva a uscire. Faceva freddo Lo so, lo so. La temperatura è un po' più alta nelle grotte! Sono sicura che è già debole ed estremamente esausto... Forse per molti giorni ha cercato di scappare in tutti i modi possibili... Fa un freddo dannatamente freddo... , bere neve, dormire, svegliarsi... ma gli amici pelosi lo riscaldano con i loro corpi".
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie



