
(Adnkronos) - I rischi per la fornitura di farmaci essenziali, con un particolare focus sugli antibiotici, fondamentali per la salute pubblica, sono al centro di un nuovo studio indipendente condotto in Europa da New Angle, agenzia di consulenza e ricerca, e sponsorizzato da Viatris, azienda globale che opera nell'ambito della salute. Lo studio 'Garantire l'accesso, migliorare la vita delle persone. Rafforzare l'accesso dei pazienti ai farmaci off-patent in Europa', che indaga le cause alla base della crescente indisponibilità di farmaci, è stato condotto in 16 Paesi europei (Austria, Belgio, Croazia, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito) e ha rilevato che tra il 2020 e il 2024 l'aumento vertiginoso dei costi di produzione - tra cui un incremento del 31,6% dei prezzi industriali, del 25,7% dei costi del lavoro, oltre a rincari energetici, all'aumento del costo dei materiali fondamentali e a un +23,4% di inflazione generale - combinato con il calo dei prezzi dei farmaci, ha creato un ambiente insostenibile che sta spingendo i fornitori fuori dal mercato e sta mettendo a rischio l'accesso dei pazienti ai farmaci.
I dati - riporta una nota - mostrano che tra il 2020 e il 2024 il prezzo medio dei 10 principali antibiotici off-patent è diminuito del 10,4%, nonostante i forti aumenti dei costi di produzione e dell'inflazione. L'amoxicillina ha registrato un calo di prezzo di quasi il 19%, risultando tra i farmaci più colpiti dalle diffuse carenze segnalate nel comparto degli antibiotici fondamentali a metà 2025. Questo divario insostenibile - si legge - sta provocando uscite dal mercato, limitando ulteriormente l'accesso dei pazienti ai farmaci essenziali. I risultati evidenziano l'urgente necessità di riformare i sistemi nazionali di determinazione dei prezzi, per proteggere l'accesso a questi farmaci fondamentali per la salute pubblica e la cura dei pazienti.
"Gli antibiotici off-patent - afferma Margarida Bajanca, Lead Researcher di New Angle - rappresentano una base essenziale dell'assistenza sanitaria: permettono il trattamento routinario delle infezioni e costituiscono lo standard consolidato per la profilassi chirurgica. Il nostro studio mostra che, mentre i prezzi continuano a diminuire come diretto risultato delle regole di determinazione dei prezzi e di approvvigionamento, i costi di produzione di questi farmaci stanno aumentando drasticamente, minacciandone la sostenibilità e la disponibilità a lungo termine. Senza riforme mirate - come adeguamento dei prezzi legati all'inflazione, prezzi minimi (floor price) o modelli di prezzo a più livelli - i pazienti in tutta Europa rischiano di perdere l'accesso a questi trattamenti, e ciò comprometterebbe la salute pubblica e accelererebbe la resistenza antimicrobica".
"Viatris - dichiara il Country Manager dell'azienda in Italia, Fabio Torriglia - si impegna per garantire la disponibilità e l'accesso ai farmaci off-patent, con particolare attenzione agli antibiotici, e a educare sul loro corretto utilizzo, poiché rappresentano ancora un presidio indispensabile nella gestione di molte malattie infettive: la loro indisponibilità porterebbe a un peggioramento del già critico trend dell'antimicrobico-resistenza, che in Italia rischia di diventare un'emergenza sanitaria. Invitiamo i policymaker, i payer, i professionisti sanitari e i leader del settore a collaborare per attuare riforme che prioritizzino l'accesso dei pazienti e la resilienza della fornitura".
Per Stefano Collatina, presidente di Egualia, i risultati di questo studio "sono perfettamente in linea con quanto emerso dal decimo Rapporto dell'Osservatorio Egualia–Nomisma, presentato la scorsa settimana. I farmaci equivalenti non sono una commodity: sono la spina dorsale delle terapie quotidiane per milioni di cittadini. Senza di loro non c'è un sistema sanitario sostenibile, non c'è autonomia strategica europea, non c'è equità per i pazienti. Se cede l'industria dei fuori brevetto - sottolinea - crolla l'intera impalcatura dell'accesso ai farmaci. Riteniamo importante riunire tutti gli interlocutori intorno a un tavolo per approfondire questo tema come ulteriore stimolo per invitare i policymaker all'azione".
Nel dettaglio, sull'aumento dei costi, il report segnala inoltre l'impatto di: 1) Prezzi dell'energia, elettricità e gas. E' stato registrato un aumento significativo nel periodo, soprattutto del gas nel 2022 (+173,2%). Anche se i prezzi si sono in qualche modo stabilizzati, nel 2024 l'aumento è stato del 88,4% per il gas naturale e del 62,3% per l'elettricità; 2) Materiali fondamentali per la produzione di farmaci - come alluminio e materiali per il confezionamento - hanno subito forti rincari. Il prezzo dell'alluminio è aumentato del 40% e i costi degli imballaggi hanno avuto una crescita di quasi il 25% dal 2020. Sulla diminuzione dei prezzi, amoxicillina, amoxicillina con acido clavulanico e azitromicina - che insieme rappresentano il 52% del valore totale del mercato nel 2024 - hanno avuto un calo dei prezzi rispettivamente del 18,9%, 5,9% e 7,9%.
Infine, per la carenza di antibiotici, a fronte di 240 prodotti ritirati dal mercato, sono stati registrati 385 episodi di carenza nei Paesi analizzati. Amoxicillina, azitromicina e altri farmaci essenziali sono stati tra i più colpiti. Sulla fragilità della fornitura, il consolidamento del mercato e la riduzione dei margini - secondo gli esperti - hanno portato a una diminuzione della diversità dei fornitori, aumentando il rischio di interruzioni nella disponibilità e compromettendo la continuità delle cure.
In linea con il contesto europeo, anche in Italia - prosegue la nota - si registrano gli stessi trend con un generale aumento dei costi, una diminuzione dei prezzi e problematiche legate alla disponibilità di diverse molecole. Nel periodo 2020-2024, i prezzi degli antibiotici off-patent sono diminuiti del 21,6%, mentre i costi di produzione e del lavoro sono aumentati rispettivamente del 26,3% e del 9,3%. In particolare, l'amoxicillina ha registrato un calo di prezzo del 38,4%, seguita dall'azitromicina con un calo del 26,7%.
Le possibili misure suggerite dai relatori del rapporto includono: 1) Indicizzazione dei prezzi all'inflazione e ai costi di produzione. I prezzi dovrebbero essere soggetti a un meccanismo automatico di indicizzazione, basato sull'inflazione o su indici concordati di costi sanitari, per supportare la sostenibilità economica e la disponibilità dei farmaci in presenza di aumenti dei costi di produzione; 2) Prezzi minimi. Il prezzo di un medicinale non dovrebbe scendere al di sotto di un valore definito (floor price), per evitare che il farmaco venga venduto al di sotto del costo di produzione sostenibile, prevenendo distorsioni di mercato che limitano la concorrenza; 3) Modelli di prezzo a più livelli. I prezzi dei medicinali dovrebbero variare in base al livello di concorrenza, permettendo ai prezzi di aumentare o diminuire in funzione del numero di fornitori presenti sul mercato, favorendo una competizione sana tra più produttori; 4) Riforma degli appalti pubblici. Inclusione di gare con più vincitori e di criteri non legati al solo prezzo, come l'affidabilità della fornitura e gli standard ambientali. Questi interventi di policy mirati - concludono gli esperti - contribuirebbero a stabilizzare la fornitura e a proteggere l'accesso ai farmaci essenziali, riconoscendo ulteriormente il valore terapeutico dei medicinali off-patent.

(Adnkronos) - L'Italia "non sia complice del furto del secolo", perché l'utilizzo degli asset russi congelati nell'ambito delle sanzioni dell'Ue contro Mosca per la guerra in Ucraina si configurerebbe come "un reato finanziario che rischia di ostacolare notevolmente la possibilità di ripristinare la cooperazione commerciale-economica con la Russia per molti anni". E' il monito lanciato in un lungo post su Facebook dall'ambasciatore della Russia a Roma, Alexei Paramonov.
L'ambasciatore, parlando del coinvolgimento dell'Italia "nello sviluppo da parte della Commissione Europea di uno schema per l'utilizzo" dei beni russi da utilizzare come 'prestito di riparazione' per Kiev, lo definisce come un tentativo dell'Ue "di minare gli sforzi internazionali per trovare una soluzione pacifica della crisi in Ucraina", con un'ulteriore escalation nei rapporti con la Russia. "Tutto dice che più miserabile è la situazione sul campo di Kiev, più evidente è la bancarotta dello stato ucraino, più è difficile per l'Occidente mantenere il consenso pubblico sulla spesa multimiliardaria senza senso per l'Ucraina corrotta, più i burocrati mettono le mani nelle tasche di qualcun altro", denuncia Paramonov, secondo cui, "spaventati dalla rabbia del popolo per le spese ingiustificate per un 'progetto ucraino fallito', i leader europei, respingendo i principi di diritto e moralità, hanno deciso di intraprendere un'altra avventura rischiosa".
L'accusa dell'ambasciatore è di voler usare beni russi per "comprare armi da aziende americane ed europee per l'Ucraina per infliggere una 'sconfitta strategica' alla Russia, continuando così la distruzione dell'Ucraina e la guerra fino all'ultimo ucraino". "Pertanto, anziché entrare senza riflettere in un'altra spirale di escalation, tutti i potenziali partecipanti a questo 'furto del secolo' dovrebbero ripensare alle conseguenze, che, come è chiaro già ora, saranno dolorosamente nauseanti - avverte il diplomatico - Quantomeno, la fiducia nel settore finanziario occidentale, compreso l'euro, il clima degli investimenti peggioreranno e aumenterà il deflusso di capitali dai mercati europei, il che porterà in futuro alla distruzione sia dei principi delle attività economiche e finanziarie internazionali sia degli attuali ordine finanziario ed economico mondiale occidentale".
"Vorrei sperare - è la sua conclusione - che la leadership italiana trovi la forza di mostrare buon senso, come è successo molte volte nella storia, analizzando a fondo la situazione, valutando correttamente tutti i rischi e prendendo una decisione basata sugli interessi dei propri cittadini, che nonostante l'artificiale inimicizia verso la Russia, in maggioranza, continuano a credere nel futuro e vogliono la loro rapida ripresa e normalizzazione dei rapporti, come confermato dal fatto che molte aziende e strutture finanziarie italiane continuano a lavorare in Russia. La complicità dell'Italia in tale reato finanziario rischia di ostacolare notevolmente la possibilità di ripristinare la cooperazione commerciale-economica con la Russia per molti anni".

(Adnkronos) - Città in affanno sulla sostenibilità. La classifica dei 106 capoluoghi di provincia stilata da Ecosistema Urbano, il report annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, restituisce per il 2024 una fotografia in chiaroscuro. Ancora nessuna città raggiunge il punteggio del 100% e cala al 54,24% la media del punteggio raggiunta dai capoluoghi, registrando un -3,8% rispetto a due anni fa quando si attestava al 56,41%.
Se si guarda ai singoli capoluoghi, nel 2024 sono Trento (79,78%) e Mantova (78,74%) le uniche città a superare la soglia di 75 punti e a dominare la classifica di Ecosistema Urbano ottenendo rispettivamente il primo e secondo posto.
Trento torna sul gradino più alto (nel 2023 era seconda) rappresentando il meglio della vivibilità in città. Mantova ottiene la medaglia d’argento risalendo la classifica di cinque posizioni (nel 2023 era 7 settimana), grazie ad alcuni risultati negli indici più significativi come il calo dei consumi idrici e delle perdite idriche e la raccolta differenziata che è all’84%. Dietro di loro si piazza Bergamo, al terzo posto con un punteggio del 71,82%, risalendo la classifica di ben 13 posizioni (nella passata edizione era 16esima), grazie ad un impegno costante soprattutto nel settore della raccolta differenziata e della ciclabilità. Le altre città che rientrano della top ten sono Bolzano, quarta, seguita da Pordenone, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna, Forlì: tutte aree urbane del nord Italia e con Bologna, al 9° posto, che si conferma la migliore tra le grandi città anche se perde una posizione rispetto alla passata edizione.
Il Sud è sempre in grande affanno, ad eccezione di Cosenza, 16esima in classifica, unica città del Meridione nella top 20 anche se rispetto alla passata edizione perde 3 posizioni (era 13esima). In fondo alla classifica ci sono nove città del sud - Caltanissetta (97° posto), Caserta (98°), Catania (100°), Palermo (101°), Catanzaro (102°), Napoli (103°), Crotone (104°), Vibo Valentia (105°), Reggio Calabria (106°) - che non arrivano a toccare il 35% del punteggio. Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria sono al di sotto dei 25 punti su 100.
Smog e rete idrica colabrodo - rileva il rapporto - restano le principali criticità da affrontare per i capoluoghi di provincia. Diminuiscono troppo lentamente le città con perdite d’acqua superiori o uguali al 50%: 20 quest’anno (erano 24 nel 2023 e 27 nel 2022). Nel 2024, inoltre, cala la media della superficie urbana dedicata alle infrastrutture per la ciclabilità - 10,39 metri equivalenti ogni 100 abitanti (11,02 m eq/100 ab nella passata edizione e 10,69 due anni fa) - così come diminuisce sia l’estensione media delle isole pedonali nei comuni capoluogo passando dai 50,7 mq ogni 100 abitanti della scorsa edizione agli attuali 48,6 mq sia quella delle zone a traffico limitato che nel 2024 si attesta a 368,3 mq ogni 100 abitanti rispetto ai 406,9 della scorsa edizione.
Cresce, stando ai dati Ispra, il consumo di suolo nel totale dei capoluoghi: dal 2018 al 2023 è pari a circa 4500 ha, a fronte di un calo del numero degli abitanti (-346mila abitanti). Ne deriva una crescita del suolo impermeabilizzato per ogni abitante delle città, sempre su base quinquennale, pari a +6,3 mq/ab dal 2018 al 2023 (+3,5% rispetto al 2018), con forti variazioni da città a città.
Tra i segnali positivi che emergono dal nuovo report Ecosistema Urbano, c’è la raccolta differenziata che per la prima volta, tra i capoluoghi, supera la media del 65%. Inoltre, sono ben 15 i capoluoghi che sono oltre l’80% di Rd. Cresce il numero dei passeggeri trasportati dal servizio di Tpl nelle città capoluogo, anche se le performance generali sono ancora lontane dai livelli europei. C’è Milano con 424 passeggeri nel 2024 rispetto ai 415 dello scorso anno, i 357 del 2022 e ai 303 del 2021. Anche Roma mostra lievi segnali incoraggianti salendo dai 259 viaggi procapite all’anno della passata edizione ai 277 di quest’anno. Venezia resta la migliore sebbene in calo, interrompendo una crescita costante, mentre Firenze continua a migliorare (sale dai 225 dello scorso anno ai 247 passeggeri/ ab/anno).
Leggi tutto: Città più sostenibili, ecco dove si vive meglio: Trento e Mantova al top

(Adnkronos) - Il Pd chiede alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di chiarire la posizione dell'Italia su dazi e Ucraina dopo un post rilanciato dal presidente Usa, Donald Trump, su Truth.
Sulla questione è intervenuto ieri su X l'eurodeputato Pd Giorgio Gori. ''Trump su Truth rilancia un video e questo testo: 'Giorgia Meloni sfida l’Unione europea e punta a un accordo commerciale diretto con Trump. Ottima mossa, Meloni. È una scelta intelligente'. Sarebbe interessante sapere se la notizia ha fondamento o se Meloni smentisce Trump'', ha chiesto Gori.
E oggi a incalzare la premier sono Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati, e Piero De Luca, deputato Pd e capogruppo in commissione Politiche europee.
"È vero che l’Italia si accingerebbe a negoziare direttamente con gli Stati Uniti i dazi per la pasta ed è vero che l’Italia sarebbe interessata a ridimensionare il supporto all’Ucraina? - chiede Braga in una nota - Le parole del presidente Trump lasciano poco spazio alle interpretazioni. Perciò Meloni non può far finta di nulla. Deve chiarire da che parte sta l’Italia e se è destinata a essere l’avamposto di Trump per rompere il fronte europeo e indebolire definitivamente l’Unione europea che non è soltanto un sodalizio economico, ma anche e soprattutto un patto politico tra stati che condividono valori, diritti e libertà".
"Il post rilanciato da Donald Trump con cui si annuncia che Meloni starebbe rompendo con l'Ue su dazi e appoggio all'Ucraina sono di una gravità inaudita e vanno smentite immediatamente - afferma Piero De Luca - Si tratta di dichiarazioni clamorose che, se confermate, solleverebbero dubbi enormi sull'operato del nostro governo e sulle politiche economiche che l'Italia sta adottando. È urgente e necessario che la premier chiarisca immediatamente, smentendo quanto affermato dal presidente Usa, perché quelle dichiarazioni mettono in discussione la credibilità e l'autonomia della nostra politica estera e rischiano di segnare una frattura gravissima e drammatica con la Ue. Non è più il momento delle ambiguità. La premier ha il dovere di chiarire e mettere fine a ogni speculazione".

(Adnkronos) - Torna l'ora solare. Scatterà nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, quando le lancette si sposteranno indietro di un'ora, regalandoci 60 minuti di sonno in più al prezzo di un 'effetto-fuso' che rischia di sballare per un po' il nostro orologio biologico. Le giornate si accorciano, il buio si allunga e il nostro organismo incamera meno luce: quanto basta per sfasare il cosiddetto ritmo circadiano causando sintomi tipici come stanchezza, sonno irregolare, fame anomala. Disturbi che si possono prevenire anche a tavola.
"Quando cambia la luce - spiega Paolo Bianchini, nutrizionista di Salò, Brescia - cambia il modo in cui dormiamo, mangiamo e persino pensiamo". Questo accade perché "il nostro corpo è come un'orchestra diretta da un orologio interno che risponde a ormoni, temperatura e cibo. Se le lancette esterne si spostano, serve accordare anche quelle interne", precisa l'esperto che invita a giocare d'anticipo.
"Meglio non aspettare la notte del cambio d'ora per correre ai ripari - raccomanda -. Iniziare a regolare i pasti e scegliere alimenti mirati già qualche giorno prima aiuta il corpo ad adattarsi". Mentre "molti sottovalutano quanto l'alterazione del ritmo circadiano influenzi la produzione ormonale e la capacità del corpo di mantenere costante il livello energetico, è" proprio "in questi giorni che si osservano più facilmente sbalzi d'umore, difficoltà di concentrazione e senso di fame anticipato", elenca Bianchini. "La regolazione del ritmo circadiano passa anche dalla tavola - ribadisce - attraverso alimenti che favoriscono un corretto equilibrio biochimico".
Lo specialista è autore di un metodo che porta il suo nome, basato sul concetto che ogni alimento è un segnale biochimico per l'organismo e che l'equilibrio tra ormoni è la chiave per un benessere duraturo. Secondo il metodo Bianchini, dunque, "alcuni alimenti possono aiutare concretamente a ristabilire l'equilibrio del ritmo circadiano, grazie alle loro proprietà biochimiche".
Per contrastare il 'fuso d'autunno', il nutrizionista consiglia 4 cibi e 1 spezia.
1) Pesce azzurro (come sgombro, alici o salmone): è ricco di acidi grassi omega-3 e favorisce la sintesi di vitamina D, fondamentale per la regolazione della melatonina;
2) Uova: grazie al contenuto di triptofano e vitamina B6, supportano la produzione di serotonina e melatonina, migliorando la qualità del sonno;
3) Verdure a foglia verde (come spinaci o bietole): grazie al loro apporto di magnesio aiutano a ridurre il cortisolo, l'ormone dello stress, e favoriscono il rilassamento muscolare;
4) Frutta secca: stabilizza la glicemia e sostiene il rilascio degli ormoni del benessere;
5) Zafferano: agisce sulla modulazione di serotonina e dopamina, contribuendo a mantenere l'umore stabile e una maggiore lucidità mentale".
Attenzione però anche al timing. Per favorire la naturale sincronizzazione del ritmo interno, anche gli orari in cui si mangia giocano un ruolo fondamentale, insegna l'esperto che teorizza un orologio biochimico per i pasti. "Ogni momento della giornata attiva risposte ormonali diverse" e "mangiare seguendo l'orologio del nostro corpo significa aiutare metabolismo, sonno e mente a lavorare in sintonia", rimarca Bianchini.
"Per esempio - chiarisce - al mattino tra le 7 e le 8.30 il corpo gestisce meglio alimenti con un carico glicemico più alto, mentre la sera serve leggerezza e regolarità, con la cena entro le 20.30. E' in quella fascia che la ghiandola pineale inizia a produrre melatonina e l'organismo si prepara al riposo. Mangiare tardi o in modo sbilanciato, invece, ostacola questo equilibrio naturale".

(Adnkronos) - Il Secret Service ha trovato quella che viene descritta come "una piattaforma sospetta" nell'area del Palm Beach Internation Airoport, lo scalo dove atterra l'Air Force One quando Donald Trump va in Florida. Lo ha rivelato sui social media il direttore dell'Fbi Kash Patel, mentre il portavoce del corpo preposto alla protezione del presidente, Anthony Gugliemi, conferma il ritrovamento che ha fatto scattare un'indagine da parte del bureau per una possibile minaccia alla sicurezza di Trump.
I giornalisti che viaggiavano con il Presidente hanno riferito che Trump è dovuto salire sul jet Air Force One in fretta per assicurarsi che ci fosse una minima esposizione alla minaccia.
"Durante una preparazione di sicurezza prima dell'arrivo a Palm Beach, sia con l'utilizzo di tecnologia che con effettivi controlli fisici, i nostri team hanno identificato oggetti di interesse nella zona dell'aeroporto", ha detto Gugliemi, precisando che il ritrovamento "non ha avuto nessun effetto sui movimenti" e che non è stato individuato nessuno collegato alla piattaforma.
I media americani spiegando che l'oggetto sospetto appare come una piattaforma per l'avvistamento costruita su un albero, tipo quelle usate per la caccia, individuata ad oltre 180 metri da una zona dello scalo che non è mai stato usato nell'ultimo anno da Trump perché vi erano dei lavori in corso. Una volta terminati i lavori, i team del Secret Service hanno controllato l'area ed hanno individuato la piattaforma che, stando alle sue condizioni, sembra essere stata montata da diversi mesi.
Leggi tutto: Florida, trovata 'postazione' sospetta nei pressi aeroporto dove atterra Trump

(Adnkronos) - L'aliquota al 26% per tutti gli affitti brevi prevista dalla manovra economica del governo "avrà un impatto drammatico. E' una stangata vera e propria sulle famiglie italiane. Va a colpire infatti tutte le 500mila case che sono proposte on line, e quindi tutti quei nuclei familiari che mettono a reddito un immobile per integrare il proprio tenore di vita". Così, in un'intervista con Adnkronos/Labitalia, Marco Celani, presidente di Aigab-Associazione italiana gestori affitti brevi, sulla cedolare secca al 26% sugli affitti brevi prevista in Manovra.
E secondo Celani "è una doppia stangata per le famiglie italiane, perchè quest'anno noi abbiamo registrato una stagnazione del turismo straniero e una diminuzione drastica del turismo italiano, che non potendo permettersi di andare in vacanza quest'anno ha molto spesso utilizzato la seconda casa che era rimasta sfitta o che prima era stata affittata attraverso le locazioni brevi. Quest'anno infatti abbiamo registrato un calo di 40.000 unità che ad agosto erano online, segno che le famiglie italiane con i redditi stagnanti le stanno utilizzando per conto loro", aggiunge ancora.
E quindi per Celani un aumento dell'aliquota al 26% "avrà un effetto drammatico perché rischia nel lungo periodo di avere un impatto enorme sui redditi delle famiglie e sulla loro possibilità di andare in giro e di affittare delle case in destinazioni italiane sia di mare che di montagna, con l'effetto di diminuire in modo importante tutto l'indotto", sottolinea.
Per Celani infatti "se è vero, come noi abbiamo misurato, che nei primi 8 mesi dell'anno questo settore ha già generato circa 8,2 miliardi di canoni di locazione tra breve e transitori con una Manovra di questo genere quello che prevediamo è una contrazione di questo valore. Un impatto forte sull'economia perché se poi gli italiani non viaggiano, non vanno in vacanza, spendono di meno e gli effetti si hanno anche sull'indotto: dai trasporti alla ristorazione, dallo shopping alla cultura e così via", sottolinea ancora
E secondo Celani "il rischio di lungo periodo è che diminuisca proprio il valore delle case degli italiani. Noi abbiamo 9,6 milioni di case vuote e se diminuisce il valore di queste case è un problema per il Sistema Paese, la ricchezza delle famiglie italiane è concentrata negli asset immobiliari".
Ma il presidente dell'Aigab non dà la partita per persa. "Stiamo già contattando la politica, cercando di far capire -sottolinea- che questo sarebbe un autogol mostruoso per un governo che ha sempre detto di non voler aumentare le tasse e soprattutto di voler tutelare il patrimonio immobiliare delle famiglie italiane. E' strano che mentre si pensa di togliere la prima casa dall'Isee si va invece a tartassare la seconda casa che molto spesso è frutto di eredità, in località dove le persone non hanno interesse a investire ma che si cerca di mettere a reddito. E quindi si tratta di una batosta per le famiglie italiane", conclude.

(Adnkronos) - È di nuovo tempo di GialappaShow. Il programma di Giorgio Gherarducci e Marco Santin della Gialappa’s Band, torna con la nuova stagione - la sesta - oggi 20 ottobre ogni lunedì alle 21:30 in prima visione assoluta. Alla guida del programma confermatissimo il Mago Forest, mattatore assoluto e spalla ideale delle gag dei due Gialappi. Mentre Miriam Leone sarà la prima co-conduttrice stasera.
In questa nuova edizione una assoluta new entry: Michela Giraud, protagonista della fiction ambientata in un convento 'Che Dio ce salvi', dove veste i panni di 'Suor Piena', una suora molto eccentrica e priva di scrupoli, che non si ferma davanti a niente pur di perseguire i suoi scopi. Nuovi e vecchi personaggi anche per il già consolidato cast come Brenda Lodigiani propone le parodia assolutamente inedita di Silvia Toffanin, ma non dimentica la sua 'Annalaisa'; Ubaldo Pantani debutta con il personaggio di Joe Bastianich, nella sua versione più 'Foodish'; Valentina Barbieri propone una Giulia De Lellis che confeziona clip di divulgazione scientifica, senza sapere esattamente di cosa sta parlando.
Giulia Vecchio si trasforma in una Valeria Bruni Tedeschi molto intimista, piena di tic e paure, nervosismi e scaramanzie, ma non trascura anche in questa stagione le parodie di Milly Carlucci e Monica Setta. Edoardo Ferrario torna sotto le mentite spoglie di Maicol Pirozzi, impegnato questa volta nel suo nuovo podcast che ospita, in ogni puntata, un imprenditore di comprovato successo. Toni Bonji veste i panni dell’avvocato Enrico Maria D’Ufficio, che durante il processo, al posto di difendere il suo assistito, lo mette nei guai ulteriormente, ponendo a suo carico altri capi d’accusa.
Gigi interpreta un Toni Servillo incattivito che parla malissimo di tutti i suoi colleghi, oltre a vestire ancora i panni di Stefano De Martino, mentre Ross è impegnato nella sua nuova rubrica goliardica, che propone 'Le cinque cose da non fare o non dire'. Stefano Rapone è un professore che parla di antiage e che dispensa consigli alimentari per essere longevi, oltre a fare il verso ai monologhi seri de “Le Iene”. Giovanni Vernia veste, invece, i panni del tutto inediti di Cesare Cremonini, oltre quelli ormai noti di Achille Lauro.
Alessandro Betti interpreta ancora Amos, il disturbatore di studio, ed è protagonista di due fiction: con Brenda Lodigiani nella nuovissima 'Sotto Torchio', un interrogatorio poliziesco dove fa la parte dello sbirro, e nella nuova stagione del 'Grande Fratello RIP', dove interpreta un Luciano Pavarotti, che non potendo partecipare per due stagioni di fila, prova a rientrare nella casa fingendosi altri personaggi.
Tornano anche Marcello Cesena e Simona Garbarino con le nuove, attesissime puntate di 'Sensualità a Corte', e Carlo Amleto sarà ancora protagonista di performance musicali a sorpresa. Non mancano i filmati commentati dalla Gialappa’s Band, che prende di mira i programmi TV, i nuovi tormentoni del web e le partite di calcio di calcio internazionale!
Leggi tutto: È di nuovo tempo di GialappaShow, arriva la sesta stagione

(Adnkronos) - Nata il 20 ottobre 1950, Mara Venier compie oggi 75 anni. Per l'occasione su Instagram ha pubblicato una sua foto e si è dedicata un pensiero: "Auguri ragazza". Sotto il post (un primo piano con capelli al vento, occhiali da sole e sciarpa viola) una valanga di auguri alla 'zia d'Italia', da parte dei fan ma anche dei colleghi del mondo dello spettacolo. Da Carlo Conti a Sabrina Ferilli, da Paola Iezzi a Filippa Lagerback in tantissimi le mandano abbracci, auguri e pensieri pieni di affetto.
Ieri sera Mara Venier aveva partecipato anche al tavolo di 'Che tempo che fa', ricevendo a mezzanotte gli auguri a sorpresa di Renzo Arbore. Su Instagram aveva poi mostrato ai follower il piccolo rinfresco dietro le quinte per festeggiare negli studi del programma sul Nove.
Leggi tutto: Mara Venier compie 75 anni, il mondo dello spettacolo fa gli auguri alla 'zia d'Italia'

(Adnkronos) - Vittoria di Rai1 nel prime time di ieri sera con il debutto della nuova stagione di 'Makari', la quarta, vista da 3.015.000 telespettatori (share del 19,6%). Secondo gradino del podio per Canale 5 con 'La Notte nel Cuore' che ha totalizzato 2.247.000 telespettatori e uno share del 15,3%. Terzo posto per il Nove con 'Che Tempo Che Fa', visto da 1.477.000 telespettatori pari al 7,7% di share.
Fuori dal podio su Italia1 il programma 'Le Iene' è stato seguito da 1.141.000 telespettatori pari al 9,4% mentre su Tv8 la Formula 1 è stata vista da 422.000 telespettatori (2,6% di share) e il Gran Premio, in onda dalle 22,38 alle 00,14, ha ottenuto 869.000 telespettatori e il 6,6%. Su Rai3 'Presadiretta' ha interessato 776.000 telespettatori (4,3% di share) mentre su Retequattro 'Fuori dal Coro' ha realizzato 607.000 telespettatori e il 4,7%. Su Rai2 'N.C.I.S. – Unità Anticrimine' ha realizzato 512.000 telespettatori (2,8% di share) e sulla stessa rete 'N.C.I.S. Origins' ha conquistato 392.000 telespettatori e il 2% di share. Su La7 'Il caso Spotlight' ha raggiunto 260.000 telespettatori e l’1,5% di share.
Nell'access prime time l'eccezionale incursione di Fiorello su Rai1 che ha presentato 'La Pennicanza', al via da oggi alle 13,45 su Radio2, con il minishow 'Cinque Minuti senza Bruno Vespa - La Pennicanza' ha totalizzato il 22,4% di share con 4.192.000 telespettatori. Sempre su Rai1 'Affari Tuoi' con De Martino - che domenica 12 ottobre aveva ottenuto 4.888.000 telespettatori e il 24,4% di share - ieri è stato visto da 4.553.000 spettatori (22,9%). Ad aggiudicarsi l'access però è ancora una volta 'La Ruota della Fortuna' su Canale 5 con il 24,8% di share e 4.921.000 telespettatori.
Leggi tutto: Ascolti tv, 'Makari' torna su Rai1 e vince la serata con il 19,6%

(Adnkronos) - Promuovere la formazione continua e interdisciplinare, valorizzare le competenze professionali e costruire sinergie che svolgono un ruolo strategico nel mondo del lavoro e dell’informazione. Sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa siglato a Roma tra il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, con il patrocinio dell’Enpacl e dell’Inpgi, e la partecipazione della Fondazione Studi Cdl.
L’intesa mira a realizzare una collaborazione formativa e professionale, strutturata e permanente tra le due Categorie, finalizzata a garantire ai rispettivi iscritti un aggiornamento costante sulle evoluzioni normative, sui cambiamenti del mercato del lavoro e sulle informazioni utili alla collettività anche attraverso l’introduzione di strumenti e operativi innovativi, anche alla luce del riordino delle professioni.
L’obiettivo è quello di specializzare gli iscritti su alte professionalità, incrementandone le potenzialità, così da favorire lo sviluppo di ciascuna professione. Tra le azioni previste per sostenere la crescita e l’efficienza delle due categorie: la realizzazione di progetti di formazione congiunta e corsi interdisciplinari; lo scambio di competenze ed esperienze; la promozione di iniziative comuni di divulgazione e orientamento e la valorizzazione di buone pratiche e l’innovazione nei modelli formativi.
“Quest’intesa rappresenta una sinergia virtuosa tra due professioni che condividono una missione comune: favorire conoscenza, consapevolezza e buona prassi”, ha dichiarato Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. “In un contesto in costante evoluzione, unire le forze significa rafforzare la qualità e la credibilità delle nostre professioni. Una formazione qualificata e condivisa è lo strumento più efficace per accrescere le competenze, sostenere il valore sociale delle professioni”.
“Il futuro della professione giornalistica - ha affermato Carlo Bartoli, presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti - sta nella capacità di mantenere alta la qualità dell’informazione. E' quindi necessario cooperare con il mondo delle professioni e l’intesa con i Consulenti del Lavoro va nella direzione di rafforzare la collaborazione, lo scambio di conoscenze e la formazione professionale, anche in merito agli adempimenti previdenziali”.

(Adnkronos) - Il cancro all'ovaio è ancora un tumore fra i più letali e resta la neoplasia ginecologica femminile a peggior prognosi con circa 5.400 nuovi casi e 3.600 decessi in Italia nel 2022. La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 43%, secondo 'I numeri del cancro 2024' di Aiom. A livello globale, nel 2022 le diagnosi di tumore dell'ovaio sono state 324.000 e si sono verificati quasi 207.000 decessi. La sua incidenza è in aumento, con stime che prevedono un incremento sito del 42% dei nuovi casi in tutto il mondo entro il 2040. Al congresso annuale della Società europea di oncologia medica (Esmo) a Berlino sono stati presentati - nel Simposio presidenziale - i risultati dello studio di fase 3 Keynote-B96 (noto come Engot-ov65) che riportano progressi significativi nel rallentare la progressione del tumore nelle pazienti affette da recidiva di carcinoma ovarico platino-resistente.
Nello studio sono stati valutati pembrolizumab, terapia anti-PD1 di Msd, in combinazione con chemioterapia (paclitaxel) con o senza bevacizumab per il trattamento delle pazienti affette da recidiva di carcinoma ovarico platino-resistente. Alla prima analisi ad interim, al follow-up mediano dello studio di 15,6 mesi, pembrolizumab più chemioterapia con o senza bevacizumab (n=322) ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione (Pfs), endpoint primario dello studio, riducendo il rischio di progressione di malattia o di morte del 30% in tutta la popolazione delle pazienti con recidiva di carcinoma ovarico platino-resistente rispetto a placebo più chemioterapia con o senza bevacizumab (n=321).
Il tasso di Pfs a 12 mesi per le pazienti trattate con il regime a base di pembrolizumab è stato del 33,1%, rispetto al 21,3% per le pazienti trattate con il regime a base di placebo. Nelle pazienti il cui tumore esprime PD-L1 (Combined positive score CPS), pembrolizumab più chemioterapia con o senza bevacizumab (n=234) ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte del 28% rispetto a placebo più chemioterapia con o senza bevacizumab (n=232). Il tasso di Pfs a 12 mesi è stato del 35,2% per il regime a base di pembrolizumab rispetto al 22,6% per il regime a base di placebo.
"Per le pazienti con carcinoma ovarico ricorrente resistente al platino abbiamo attualmente a disposizione pochissimi trattamenti in grado di ridurre il rischio di progressione di malattia o di morte - afferma Nicoletta Colombo, direttore del Gynecologic Oncology Program dell'Istituto europeo di oncologia di Milano - Questi risultasti rappresentano un significativo passo avanti nel trattamento del carcinoma ovarico ricorrente resistente al platino e dimostrano che l'aggiunta di pembrolizumab alla chemioterapia, con o senza bevacizumab, potrebbe diventare un'ulteriore opzione efficace per queste pazienti".
Alla seconda analisi ad interim, al follow-up mediano di 26,6 mesi, il regime a base di pembrolizumab ha dimostrato anche un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale, un endpoint secondario chiave, nelle pazienti il cui tumore esprime PD-L1 (CPS ≥1), riducendo il rischio di morte del 24% rispetto a placebo più chemioterapia con o senza bevacizumab. Il tasso di Os a 12 mesi per le pazienti trattate con il regime immunoterapico è stato del 69,1% rispetto al 59,3% per le pazienti trattate con il regime a base di placebo. I tassi di Os a 18 mesi sono risultati del 51,5% e 38,9%, rispettivamente.
"Questi risultati si basano sul successo di pembrolizumab nei tumori ginecologici e supportano il suo potenziale utilizzo nelle pazienti con carcinoma ovarico platino-resistente - dichiara Gursel Aktan, vice president, global clinical development, Merck Research Laboratories - Questi dati hanno il potenziale per cambiare il paradigma terapeutico per le pazienti con carcinoma ovarico ricorrente resistente al platino".
Leggi tutto: Cancro ovaio, si apre nuovo scenario con mix immunoterapia-chemio

(Adnkronos) - È stato firmato un Accordo di Collaborazione con cui Unhate Foundation, realtà sostenuta da Edizione, Mundys e Aeroporti di Roma, supporterà il progetto Art4mind della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, con il patrocinio della Regione Lazio. Migliorare il benessere dei pazienti psichiatrici del Policlinico Gemelli e facilitarne al massimo le relazioni sociali: è questo il primo obiettivo di Art4Mind, iniziativa che nasce dall’incontro del Prof. Gabriele Sani, direttore della Uoc di Psichiatria del Policlinico Gemelli a Roma con Unhate Foundation, realtà fortemente impegnata nel contrasto all’odio e al disagio sociale tra i giovani “under 30”, attraverso l’arte e lo sport. Art4Mind prevede la realizzazione di una piattaforma innovativa che integra medicina, cultura, arte, scienza dei dati e tecnologie digitali per dar vita a un nuovo modello per la cura del disagio mentale che verrà sperimentato per la prima volta nel reparto di day-hospital della Uoc di Psichiatria del Policlinico Gemelli.
Art4Mind vuol essere così una risposta innovativa al malessere mentale che sta diventando un'emergenza silenziosa tra i giovani italiani. Oltre il 42% dei ragazzi tra i 18 e i 34 anni ha dichiarato di aver sofferto di ansia e depressione, fenomeni correlati al crescente isolamento sociale e alla difficoltà nelle relazioni (Rapporto Istat, 2024). Depressione, disturbi della percezione del sé, disturbi d'ansia, disturbo ossessivo-compulsivo e schizofrenia colpiscono sempre più frequentemente i giovani sotto i 30 anni, in particolare le donne o i Neet (le persone che non lavorano e non studiano).
Artisti under 30 avranno l'opportunità di trascorrere periodi di residenza nel reparto di day-hospital della Uoc di Psichiatria del Policlinico, per intervistare medici e operatori e cogliere tutta la complessità di cosa significa prendersi cura della sofferenza psichica. Artisti, scrittori, poeti potranno così ideare le opere all’interno degli stessi spazi e realizzare laboratori creativi con i pazienti. La convinzione di fondo, supportata da studi scientifici preliminari (Health Evidence Network, synthesis report 67 – Who 2019), è potente e rivoluzionaria: la bellezza è curativa. L’obiettivo è dar vita a un processo di cura che nutre l'anima, concependolo secondo i principi dell’Arts in Health, e cioè dell’impiego di arte e cultura come strumenti di terapia integrata. Ogni fase di Art4Mind sarà monitorata e documentata per fini di ricerca scientifica, con l’obiettivo di sistematizzare il modello Art4Mind e renderlo replicabile. L’auspicio è di estendere questo nuovo approccio dall’Unità di Psichiatria del Gemelli a strutture ospedaliere in altri territori, in collaborazione con Enti e Istituzioni interessate.
Il team artistico organizzato da Unhate Foundation, che ha già iniziato ad affiancare l’equipe del Prof. Sani, è composto da professionalità diverse e multidisciplinari: il curatore di 21Art e del progetto Cesare Biasini Selvaggi; l’artista Alfredo Pirri, i giovani Giuseppe Matera e Mario Rossi, il 'Poeta della Serra', la designer Sara Bologna. "Progetti come Art4Mind incarnano perfettamente la missione della Fondazione Gemelli: mettere la persona al centro e promuovere percorsi di cura innovativi che uniscono scienza, cultura e solidarietà", sottolinea Daniele Franco, Presidente della Fondazione Policlinico Gemelli. "La collaborazione con Unhate Foundation è un esempio virtuoso di come mondi apparentemente distanti – quello della ricerca clinica e quello della creatività – possano convergere su un obiettivo comune: migliorare la qualità della vita dei pazienti e generare valore sociale. È un modello di partenariato che intendiamo sostenere e far crescere, perché crediamo che la salute passi anche attraverso la bellezza e la partecipazione".
"È per noi un onore e una grande sfida lavorare assieme alla Fondazione Policlinico Gemelli nello sviluppo di Art4mind", commenta Alessandro Benetton, Ideatore e Presidente di Unhate Foundation."Si tratta di un progetto che rappresenta perfettamente la nostra visione: trasformare le fratture in opportunità, percorrendo nuove strade e sperimentando metodi innovativi. In un momento storico in cui la salute mentale è ancora stigmatizzata, specialmente tra i giovani, con questa iniziativa intendiamo mettere in sinergia competenze di mondi diversi per far crescere un nuovo modello di cura e ricerca di frontiera e rispondere alla nostra missione di sanare le ferite sociali che alimentano il disagio, l’isolamento e, di conseguenza, anche l’odio". "Unhate Foundation, che abbiamo rilanciato meno di un anno fa, è già impegnata su diversi fronti, dal contrasto all’abbandono scolastico alla creazione di opportunità per la pratica dello sport nelle periferie. Passo dopo passo vogliamo portare il nostro metodo basato sulla discontinuità anche nel campo sociale, cercando alleanze e facendo cose concrete per affrontare problemi concreti”.
"Art4mind è una dimostrazione concreta di come l’innovazione nasca dall’incontro tra competenze diverse e visioni complementari,” afferma Daniele Piacentini, Direttore Generale della Fondazione Policlinico A. Gemelli Irccs. "Questo progetto rafforza il ruolo del Gemelli come laboratorio di ricerca e sperimentazione al servizio delle persone. Grazie al contributo di Unhate Foundation, potremo offrire anche nell’ambito della salute mentale percorsi che coniugano efficacia clinica, innovazione terapeutica e attenzione alla dimensione umana della cura. È un esempio di alleanza tra realtà no profit che guarda al futuro e che può diventare un modello replicabile sul territorio e sarà alla base del progetto del nuovo Spdc del Gemelli che prenderà forma a fine 2027".
“Art4mind rappresenta un esempio concreto di come la cura possa e debba andare oltre il confine della terapia farmacologica o psicologica tradizionale. L’integrazione tra arte, cultura e scienza permette di connettersi con la dimensione più profonda e umana del benessere mentale. Questo progetto, che unisce competenze cliniche e linguaggi espressivi artistici è una testimonianza del nostro impegno a innovare continuamente i modelli di cura, mettendo al centro la persona nella sua interezza e complessità. Nel Day Hospital psichiatrico, l’arte diventa una terza voce che parla tra medico e paziente, mediando, proteggendo e rivelando. È una forma di etica incarnata nella bellezza: la scienza si apre alla poesia, la terapia si fa esperienza condivisa” afferma Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico A. Gemelli Irccs.
"La collaborazione con Unhate Foundation ci aiuta a realizzare un progetto che ritieniamo fondamentale: portare la bellezza al centro del momento terapeutico,” dichiara il Prof. Gabriele Sani, Direttore della Uoc di Psichiatria della Fondazione Policlinico A. Gemelli Irccs. "L’arte e i laboratori creativi offriranno ai pazienti uno spazio di espressione autentica, dove la parola si trasforma in gesto, immagine, colore. In questo contesto la relazione terapeutica si arricchisce di significati nuovi: il paziente non è il destinatario delle cure, ma assoluto protagonista di un processo di riscoperta di sé. L’arte consente di far emergere vissuti profondi, di elaborare emozioni difficili e di restituire speranza e senso a chi vive una condizione di fragilità. Il nostro obiettivo è validare scientificamente questo approccio, per farne un modello replicabile in altre realtà sanitarie".

(Adnkronos) - Nel 2025, Petrone Group celebra 60 anni di storia imprenditoriale, un traguardo importante che racconta un’evoluzione straordinaria: da una piccola farmacia nel cuore di Napoli a un ecosistema internazionale che opera nei servizi per la salute in oltre 30 mercati internazionali. Il core business del Gruppo è oggi la fornitura di prodotti innovativi, essenziali ma di difficile accesso, a chi ne ha bisogno in ogni parte del mondo. L’offerta comprende servizi per studi clinici, distribuzione farmaceutica, logistica integrata, produzione industriale e innovazione digitale.
Fondato nel 1965 da Carmine Petrone e Fernanda Petrone, il Gruppo ha saputo attraversare decenni di cambiamenti, mantenendo salde le proprie radici familiari e italiane, pur crescendo attraverso passaggi generazionali, managerializzazione e una visione strategica rivolta al futuro.
Negli anni ’90 e 2000, con l’ingresso della seconda generazione, composta da Raffaele, Massimo e Pierluigi Petrone, rispettivamente presidente cda, senior vp business relation officer e ceo, il Gruppo si è trasformato in un player multi-business. Oggi conta oltre 40 società operative, una presenza diretta in 9 Paesi e circa 2.000 dipendenti. Dal 2019 la crescita internazionale si è ulteriormente intensificata, con l’ingresso negli Stati Uniti, in Germania, Portogallo, Francia e Regno Unito.
Attraverso le aziende parte del Gruppo - tra cui euromed pharma, pharmaidea, farmacie internazionali, 1000 farmacie, pierrel e health triage - si garantiscono accesso a farmaci e prodotti innovativi, anche di difficile reperibilità, supportando pazienti, farmacie e aziende del settore in tutto il mondo.
“Petrone Group è un’azienda unica per il suo modello di interconnessione e servizi. Non è una semplice società di servizi, ma una realtà che offre soluzioni complesse, integrando competenze e processi. Grazie alle diverse realtà del Gruppo, siamo in grado di occuparci dell’intero ciclo di vita del prodotto: dalla lavorazione alla distribuzione, fino al market access. Il nostro è un modello business che ha come riferimento la centralità del paziente, con una grande spinta verso il sociale, una forte presenza locale, sul territorio di Napoli, ma con un grande orientamento globale”, ha spiegato Raffaele Petrone, presidente del consiglio di amministrazione.
La visione del Gruppo per il futuro è chiara: diventare un polo mondiale di riferimento nei servizi per la salute, continuando a valorizzare il Sud Italia come hub farmaceutico e logistico strategico. I pilastri della crescita restano innovazione tecnologica, espansione internazionale, sostenibilità e valorizzazione del capitale umano.
“Siamo una realtà che ha fortissimi legami con il passato e con la sua storia, che dura da 60 anni ma che ha anche molto chiari gli obiettivi futuri e la proiezione della propria trasformazione. Questo anniversario è il momento di raccontare le nostre origini, ma è anche l’occasione per immaginare i prossimi 60 anni di storia di Petrone Group. Il nostro futuro è orientato verso una sempre maggiore internazionalizzazione che permetterà, grazie ad una più definita capillarità, di prevedere e intervenire per rendere la filiera più sostenibile, vicina ai pazienti e a sostegno di tutto il Sistema Salute”, ha spiegato Pierluigi Petrone, ceo di Petrone Group.
La società più recente fondata da Petrone Group è Euromed Pharma, un healthcare global service provider attivo nel settore farmaceutico, parafarmaceutico e sanitario. È il vero motore dello sviluppo di Petrone Group su scala internazionale, grazie ai numerosi e diversi servizi offerti alle aziende partner, in tutto il mondo, tra cui quelli per i clinical trials, la fornitura di farmaci non registrati o carenti, la distribuzione specialistica ospedaliera e il supporto logistico.
“La nostra identità si fonda sulla capacità di ascolto, familiarità e coesione, mantenendo il legame tra vecchia e nuova generazione.L’approccio tailor-made, cioè offrire diversi prodotti e attività su misura del cliente, è quello che veramente ci contraddistingue. La capacità di interpretare il cambiamento, i bisogni dei pazienti, dei clienti e del mercato ci dà l’opportunità di sviluppare una collaborazione vincente con i diversi attori del Sistema Salute, dai clienti ai fornitori in tutto il mondo”, ha dichiarato Massimo Petrone, Senior vp, business relation officer di Petrone Group.

(Adnkronos) - "Finalmente troviamo una disposizione a tutela della salute dei cittadini". Nella Manovra, infatti, si "subordina l'erogazione di servizi diagnostici nelle farmacie al rispetto dei criteri previsti per tutte le altre strutture sanitarie dal decreto legislativo n. 502/1992 per il rilascio dell'autorizzazione e dell'accreditamento al Servizio sanitario nazionale". Così Mariastella Giorlandino, presidente dell'Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata (Uap), che accoglie "con favore le disposizioni - apprese dalla stampa - contenute nell'articolo 67 del disegno di legge di Bilancio 2026, dedicato alla 'farmacia dei servizi'".
La norma prevede, inoltre, che "la remunerazione dei servizi sarà definita in sede di accordi regionali, nei limiti delle risorse vincolate e sotto la vigilanza del ministero della Salute, che riceverà annualmente i dati sull'utilizzo dei fondi e sui volumi di attività", aggiunge Giorlandino. Si tratta di "un intervento pienamente coerente con la posizione sempre sostenuta da Uap, secondo cui la 'farmacia dei servizi' non può costituire una scorciatoia normativa, ma deve operare nel rispetto delle regole comuni in materia di sicurezza, qualità e accreditamento, a tutela dei cittadini e della legalità del sistema sanitario".
Uap quindi "esprime soddisfazione per la scelta del Governo, che con un atto equilibrato e responsabile riconduce il ruolo delle farmacie nel perimetro ordinario del Servizio sanitario nazionale, valorizzandone la funzione di prossimità senza pregiudicare la sicurezza clinica e i principi di equità tra strutture pubbliche e private. L'Unione auspica che l'articolo venga approvato nella sua attuale formulazione e rinnova la propria piena disponibilità al dialogo istituzionale e alla collaborazione con Governo, Regioni e Ordini professionali, per costruire insieme un modello di sanità territoriale efficace, sostenibile e rispettoso delle regole".
(Adnkronos) - Un ciclista 37enne è morto sul colpo in un incidente stradale, avvenuto ieri sera intorno alle 23.30 sulla strada provinciale Mottaziana che porta a Borgonovo Val Tidone, nei pressi di Cascina Colombarola nel Piacentino. Un 47enne alla guida di un’auto ha investito in pieno il ciclista per cause in corso di accertamento. Nonostante i tentativi di rianimazione del personale del 118, per la vittima, originaria dell’India, non c’è stato nulla da fare.
Insieme ai sanitari sono intervenuti sul luogo anche i carabinieri di Borgonovo Val Tidone e di Sarmato. Le prime ricostruzioni hanno evidenziato l’alterazione dell’uomo alla guida, che ha rifiutato l’etilometro. Sono stati fatti effettuare accertamenti urgenti con prelievo ematico all’ospedale di Piacenza. L'automobilista è stato arrestato e messo ai domiciliari per omicidio stradale, in attesa della convalida da parte dell'autorità giudiziaria. I mezzi coinvolti nell’incidente sono stati sequestrati e saranno sottoposti a ulteriori verifiche.
Leggi tutto: Auto travolge e uccide 37enne in bici nel Piacentino, arrestato conducente

(Adnkronos) - Il sistema imprenditoriale italiano mostra un rafforzamento della sua vitalità nel trimestre estivo 2025. Tra luglio e settembre, il Registro delle imprese delle Camere di Commercio – in base all'analisi trimestrale Movimprese condotta da Unioncamere e InfoCamere – ha registrato un saldo positivo di 16.920 attività economiche, risultato della differenza fra 61.257 nuove iscrizioni e 44.337 cessazioni di attività esistenti.
Al saldo corrisponde un tasso di crescita nazionale dello 0,29%, in aumento rispetto allo 0,26% registrato nello stesso periodo del 2024. La dinamica complessiva continua a riflettere una crescita trainata soprattutto dalle imprese costituite in tipologie societarie (che determinano l’86% della crescita) e da quelle operanti nei settori dei servizi (che, prese insieme, valgono l’80% dell’incremento del trimestre) , mentre persistono le difficoltà tra le imprese costituite in forma individuale e tra quelle dei comparti storicamente più rilevanti come le attività manifatturiere, il commercio e l’agricoltura.
Il motore della crescita rimane rappresentato dalle Società di capitali, che in questo trimestre hanno generato la quasi totalità dell'incremento dello stock. Con 14.548 unità in più e un tasso di crescita dello 0,75% (in lieve miglioramento rispetto allo 0,72% del 2024), questa forma giuridica si conferma la scelta privilegiata dai neo-imprenditori. Segnali di ripresa si notano anche tra le imprese individuali, che, pur continuando ad attrarre il maggior numero di nuove iscrizioni (il 57% di tutte le nuove imprese), hanno contribuito al saldo con sole 3.507 unità in più pari ad un tasso di crescita di +0,12% nel trimestre. Le Società di persone continuano invece la loro fase di declino, registrando un saldo negativo di -1.370 unità, con un tasso di crescita di -0,17%.
Analizzando la dinamica settoriale, dall’analisi del trimestre estivo emergono differenze marcate. L'incremento maggiore in termini percentuali si osserva nelle attività finanziarie e assicurative, che guidano la classifica con un robusto tasso di crescita dell'1,56%, seguite dalla fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (+1,43%) e dall'istruzione (+1,06%). In forte espansione si collocano anche le attività legate a noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+0,81%) e il comparto del trasporto e magazzinaggio (+0,70%).
Si conferma invece la sostanziale stagnazione per i settori tradizionali come il commercio e le attività manifatturiere, entrambi con una variazione percentuale prossima allo zero (-0,03%). il settore delle costruzioni, invece, è quello che garantisce il contributo più elevato in termini assoluti, chiudendo il trimestre con un saldo di 3.317 imprese in più. Seguono le attività di alloggio e ristorazione (2.797 imprese in più) e quelle professionali, scientifiche e tecniche (+2.489).
Una nota positiva giunge dal comparto artigiano che inverte la tendenza negativa degli anni precedenti e si mostra in ripresa. Il saldo del III trimestre 2025 si attesta a 1.888 unità in più, con un tasso di crescita dello 0,15%. Questo valore rappresenta un netto balzo in avanti rispetto al +0,09% registrato nello stesso periodo del 2024. La ripresa artigiana è trainata principalmente dal settore delle costruzioni (+1.224 unità, +0,25%) mentre persistono le difficoltà delle attività manifatturiere (-707 imprese).
A livello territoriale la crescita appare diffusa, con tutte le macro-aree in attivo. Il Centro è l'area più dinamica per tasso di crescita (+0,35%) corrispondente al secondo miglior saldo in valore assoluto (+4.221 imprese). La circoscrizione Sud e Isole ha registrato il saldo assoluto più consistente con 6.202 imprese in più nel trimestre e un tasso di crescita dello 0,31%, grazie, in particolare, alla performance della Sicilia (+0,45%). Il Lazio si distingue come la regione con il tasso di crescita più elevato (+0,49%), mentre la Lombardia si conferma leader in termini assoluti, con un saldo di 3.330 imprese in più. Tra le province, spiccano per tasso di crescita Ragusa (+0,67%), Roma (+0,57%) e Milano (+0,55%).

(Adnkronos) - Nuova denuncia alla Procura di Roma da Antonio La Piccirella, attivista della Global Sumud Flotilla, in cui si ipotizza anche il reato di tortura da parte di Israele dopo l’abbordaggio e il trasferimento dell'equipaggio nel porto di Ashod.
Qui, si legge nell'atto scritto dal legale di La Piccirella, l'avvocato Flavio Rossi Albertini, "si è perpetrata una completa violazione dei diritti umani. I militari, armati, hanno identificato gli attivisti, circa 300, poi li hanno privati di tutti gli effetti personali, dopodiché li hanno perquisiti imprimendo gratuita violenza fisica, motivo per cui ad alcuni attivisti è stato rotto un braccio. I militari hanno ammanettato gli attivisti dietro la schiena con delle fascette di plastica molto strette e hanno obbligato gli stessi a stare piegati, faccia a terra” portandoli poi “verso un piazzale assolato” e “costringendo gli equipaggi a stare in ginocchio con i bagagli dietro le spalle e a guardare sempre in basso, impedendogli di muoversi e di parlare, dando dei colpi sulla testa a chi si rifiutava”.
Nell'atto si denuncia il trattamento subito in carcere. Una volta in cella, La Piccirella "è stato ristretto, insieme ad altre 12 persone, in una cella di circa 12 metri quadrati, con solo 3 letti a castello per un totale di soli 6 letti, dove pertanto lui e metà dei presenti sono stati costretti a dormire in terra". Gli attivisti sono stati costretti inoltre a bere l’acqua del bagno, di colore opaco, non essendo acqua corrente, e di un sapore rancido, in quanto i militari, né al momento dell’arrivo in cella né i giorni seguenti hanno somministrato l’acqua potabile agli arrestati".
Il legale nell'atto riferisce che "sia La Piccirella che altri attivisti hanno avuto una costante sensazione di stordimento e stato confusionale nei giorni di detenzione, ed hanno a tal fine ipotizzato che il cibo agli stessi somministrato o l’acqua del lavandino contenesse qualche sostanza medicinale". Inoltre, "gli stessi hanno anche rinvenuto delle scaglie di metallo di circa 1 cm nel pane portatogli il primo giorno obbligandoli, dal momento del ritrovamento, a verificare il contenuto dei pasti somministrategli e temendo di poter inavvertitamente deglutire sostanze pericolose".
L'avvocato Rossi Albertini nella denuncia, che integra quella già presentata nelle scorse settimane, chiede alla procura di Roma di accertare anche “eventuali responsabilità del governo italiano per essersi sottratto all’obbligo giuridico di proteggere i propri cittadini, nella misura in cui già a Tunisi e a sud di Creta c’erano stati attacchi con i droni in conseguenza dei quali il governo aveva inviato a protezione una fregata, e poi senza alcuna giustificazione - si sottolinea - ovvero senza nemmeno arrivare in prossimità delle acque territoriali su cui Israele esercita illegalmente il blocco navale, lo stesso è venuto meno alla posizione di garanzia assunta, quando era ormai noto che Israele avrebbe agito nonostante le imbarcazioni fossero a 70/80 miglia marittime dalla costa”.
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(Adnkronos) - Il tumore allo stomaco è la quinta neoplasia più comune al mondo e la quinta causa di morte correlata al cancro. Nel 2022 sono stati diagnosticati circa un milione di casi di tumore gastrico con circa 660.000 decessi riportati a livello globale. In alcune regioni, l’incidenza è aumentata nei pazienti con età inferiore a 50 anni, come in altre neoplasie gastrointestinali. Grazie alla ricerca, oggi sappiamo che con un approccio immunoterapico perioperatorio (prima e dopo l’intervento chirurgico) a base di durvalumab più chemioterapia il 69% dei pazienti con tumore gastrico in stadio precoce, operabile e localmente avanzato, è vivo a 3 anni. E’ quanto emerge dallo studio di Fase 3 'Matterhorn' su 948 pazienti in 20 Paesi.
I risultati, presentati al congresso annuale della Società europea di oncologia medica (Esmo) a Berlino, indicano che il nuovo regime con immunoterapia e chemio ha ridotto il rischio di morte del 22% rispetto alla sola chemioterapia. I pazienti sono stati trattati con durvalumab neoadiuvante (prima della chirurgia) in combinazione con chemioterapia prima dell'intervento chirurgico, seguito post-chirurgia da durvalumab adiuvante in combinazione con chemioterapia, e infine con durvalumab in monoterapia. Lo studio ha valutato questo regime rispetto alla sola chemioterapia perioperatoria. I risultati evidenziano che durvalumab e il regime perioperatorio con chemioterapia hanno ridotto il rischio di morte del 22% rispetto alla sola chemioterapia ed in base alle stime il 69% dei pazienti trattati con il regime a base di durvalumab era vivo a tre anni rispetto al 62% nel braccio con la sola chemioterapia.
"Questi dati rappresentano una speranza per i pazienti affetti da tumore gastrico e della giunzione gastro-esofagea - sottolinea Lorenzo Fornaro, Oncologia Medica 2 Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana -. Queste neoplasie tendono a recidivare e presentano una prognosi a lungo termine sfavorevole, nonostante il ricorso alla chirurgia con intento curativo e alla chemioterapia. Grazie al regime a base di durvalumab, 7 pazienti su 10 sono vivi a tre anni. Questi risultati sono molto incoraggianti e pensiamo che la combinazione potrebbe diventare il nuovo standard di trattamento con intento curativo".
“Lo studio ha dimostrato come durvalumab aumenti in modo significativo e sostanziale le probabilità di guarigione - afferma Alessandro Pastorino, dirigente medico di I livello Uo Oncologia Medica 1 Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova -. Il farmaco risulta essere così il primo immunoterapico ad apportare un beneficio nel setting perioperatorio in combinazione con la chemioterapia. Nel complesso la neoplasia gastrica interessa in Italia oltre 72mila persone e i tassi di sopravvivenza a cinque anni sono ancora relativamente bassi. Sono perciò quanto mai necessari trattamenti innovativi per la gestione di tutti i tumori gastrici, soprattutto quelli in stadio precoce”.
Leggi tutto: Tumore allo stomaco in stadio precoce, con immunoterapia 69% pazienti vivo a 3 anni
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