(Adnkronos) - Raoul Bova sarà ospite, domenica 14 settembre, a Verissimo. L'attore romano apre le danze della nuova stagione del talk show del weekend condotto da Silvia Toffanin.
Si tratterà della prima intervista pubblica rilasciata dall'attore dopo lo scandalo mediatico che lo ha coinvolto negli ultimi mesi. Al centro della vicenda una storia di ricatti, audio rubati e intimità violata, che ha riportato Bova sotto i riflettori per motivi ben lontani dal lavoro.
Tutto è iniziato con un messaggio anonimo, arrivato sul cellulare di Raoul Bova. Un avvertimento: alcuni audio compromettenti, relativi a conversazioni intime con Martina Ceretti, modella e influencer di 23 anni, potrebbero essere diffusi. Nessuna richiesta esplicita, ma un'intenzione chiara. Bova sceglie il silenzio. Il 21 luglio, però, le conversazioni vengono rese pubbliche da Fabrizio Corona nel suo podcast Falsissimo. La Procura di Roma apre un'inchiesta per tentata estorsione. Quello che fino a poco prima sembrava solo un gossip su una crisi sentimentale si è trasformato in qualcosa di molto più complesso.
L'intervista a Verissimo potrebbe offrire per la prima volta il punto di vista di Raoul Bova sulla vicenda. Appuntamento domenica 14 settembre alle 16.00 su Canale 5.
Leggi tutto: Raoul Bova ospite a Verissimo, prima intervista dopo lo scandalo audio rubati
(Adnkronos) - "La cultura dell'assassinio si sta diffondendo nella sinistra", aveva scritto in un post Charlie Kirk, ucciso a colpi d'arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University, sulla base dei risultati di una ricerca del Network Contagion Research Institute (Ncri) dello scorso anno rilanciata da Fox News, secondo cui il 48% dei liberali (di sinistra nello studio, ndr) ritiene "che sia almeno in qualche modo giustificato l'omicidio di Elon Musk e il 52% (55 nello studio, ndr) dice lo stesso di Donald Trump".
In California, gli attivisti hanno dato informalmente il nome di Luigi Mangione, l'americano accusato dell'omicidio del ceo di UnitedHelathCare Brian Thompson lo scorso dicembre, a una iniziativa popolare, per un provvedimento che impedisce alle compagnie di assicurazione di ritardare l'approvazione di interventi prescritti da medici (il motivo che avrebbe portato Mangione al suo folle gesto, ndr) , denunciava Kirk, così come la ricerca.
"La sinistra è trascinata in una frenesia violenta. Ogni risultato negativo, che sia la sconfitta a una elezione o in tribunale, giustifica una risposta massimalista", aveva commentato l'esponente Maga 31enne. "E' questa la crescita naturale della cultura delle proteste della sinistra che da anni e anni tollera la violenza e il caos , La codardia dei procuratori locali e dei funzionari scolastici hanno trasformato la sinistra in una bomba a orologeria".
Lo studio, co-firmato dalla Rutgers University, a cui si riferiva Kirk denunciava che "la violenza che ha come obiettivi Trump e Musk sta diventando sempre più normalizzata...violenza che sembra essere aumentata soprattutto fra i segmenti della popolazione di sinistra". La ricerca basava questa conclusione sull'analisi "del modo in cui le narrative virali dei social media" che "stanno legittimando la violenza politica, in particolare dopo l'assassinio di Thompson". Il fenomeno, sostiene la ricerca, è particolarmente diffuso "fra i giovani, chi passa molto tempo online, e utenti ideologicamente di sinistra", e comporta uno "spillover" nella realtà oltre l'online "già in corso".
"L'Ncri - nata nel 2018, ndr - non è al di fuori da controversie. Alcuni ricercatori sui dati hanno criticato i suoi metodi e sollevato domande sulla ragione per cui la maggior parte delle ricerche dell'Istituto non sia 'peer reviewed' (validata da esperti dell'argomento, il sistema usato nel mondo accademico come soglia per le ricerche affidabili, ndr)", il commendo di una ricerca dell'Università di Princeton. L'Istituto si era imposto accorgendosi, tre settimane prima dell'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, dell'aumento di popolarità di QAnnon, uno dei gruppi che ha coordinato l'assalto. Nel 2023 aveva poi firmato una ricerca in cui si denunciava la "decisa possibilità" che TikTok stesse oscurando argomenti sensibili per il governo cinese.
(Adnkronos) - Quello tra pensione e insegnanti è un connubio sempre più forte nel nostro paese: secondo l’ultimo rapporto Ocse 'Education at a glance 2024', l’Italia presenta il corpo docente più anziano di tutta l’area Ocse, a tutti i livelli di istruzione, con una quota di insegnanti over 50 anni che raggiunge il 53% del totale, rispetto alla media globale del 37%. Ne parla all’Adnkronos LabItalia, Andrea Martelli, fondatore e amministratore di MiaPensione.
"Il sistema pensionistico del mondo scuola - spiega - presenta modalità e tempistiche uniche, che possono influenzare significativamente il momento del pensionamento e l’importo dell’assegno. E' quindi molto importante conoscerne le dinamiche e analizzare la propria posizione contributiva con largo anticipo per pianificare al meglio il proprio futuro previdenziale". Gli insegnanti che intendono andare in pensione con decorrenza dal 1° settembre 2026, dovranno presentare sia la domanda di cessazione dal servizio, sia quella di pensione un anno prima. Il Miur normalmente pubblica ogni fine settembre la circolare con le scadenze ufficiali cui attenersi. Stando agli anni precedenti, le domande andranno presentate presumibilmente entro la metà di ottobre 2025. Per i dirigenti scolastici, invece, il termine potrebbe essere fissato al 28 febbraio 2026, come da prassi consolidata. L’unico modo per presentare la richiesta è tramite il portale Polis-Istanze Online, accessibile mediante Spid, rispettando le scadenze ministeriali.
“I requisiti anagrafici e contributivi - spiega - non devono essere maturati al 31 agosto 2026, bensì entro il 31 dicembre 2026. Inoltre, la generalità degli insegnanti e di chi lavora nel comparto scuola ha come unica data di accesso a pensione quella del primo di settembre, evitando in alcuni casi l’applicazione delle cosiddette finestre mobili. Altro aspetto cruciale è barrare nella domanda di cessazione la casella nella quale si richiede di rimanere in servizio nel caso in cui il proprio stato contributivo non risultasse idoneo alla pensione. Si tratta di un paracadute utile in quelle situazioni nelle quali non si ha una conoscenza completa della propria posizione previdenziale e nell’eventualità che al 31 dicembre dell’anno successivo non si siano maturati i requisiti richiesti”.
“Il calcolo della pensione per un insegnante può essere complesso, soprattutto in presenza di periodi part-time o carriera frammentata, se si è lavorato in scuole paritarie o all’estero, se ci sono state Interruzioni per congedi, malattia, maternità o se si è fatta domanda per il riscatto della laurea o di ricongiungimento”, prosegue Martelli. Per prima cosa, quindi, è bene controllare, in anticipo, il proprio estratto conto contributivo e verificare che non presenti lacune o disallineamenti, in modo da poter agire tempestivamente per correggerli. “La Legge di Bilancio 2025 ha abolito il pensionamento d’ufficio a 65 anni. Decidere quando e come andare in pensione, quindi, non è solo una scelta personale, ma una vera e propria strategia economica. Anticipare di qualche anno può significare ricevere un assegno più basso, ma godersi prima il tempo libero. Rimandare può voler dire ricevere una pensione più alta. Le normative 2025 offrono diverse strade, ma anche molte insidie nei calcoli e nelle procedure”, spiega l’esperto.
Il calcolo della pensione per i docenti può seguire il sistema retributivo, per chi ha versato i contributi fino al 31 dicembre 1995, contributivo per i contributi dal 1° gennaio 1996 in poi, oppure misto, se si possiedono contributi sia prima che dopo il 1996. Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2025 sono richiesti 67 anni di età compiuti entro il 31 dicembre 2025 e almeno 20 anni di contributi effettivamente versati. Per i docenti della scuola, la pensione può essere attribuita 'd’ufficio' se il requisito anagrafico viene raggiunto entro il 31 agosto 2025, oppure, 'su domanda' se si compie entro il 31 dicembre 2025.
La pensione anticipata consente agli insegnanti di ritirarsi dal lavoro prima del compimento dei 67 anni, a condizione di aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e almeno 41 anni e 10 mesi per le donne. “Non è richiesto un requisito anagrafico minimo ma solamente quello contributivo e non deve essere rispettata la finestra mobile di 3 mesi. Rappresenta un’opzione strategica soprattutto per chi ha iniziato a lavorare in giovane età, ma richiede particolare attenzione alla continuità contributiva per raggiungere i requisiti previsti dalla normativa”, afferma Martelli.
Opzione Donna è un regime agevolato di pensione anticipata è riservato esclusivamente alle lavoratrici con 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2024 e un’età anagrafica di 61 anni senza figli, 60 anni con un figlio e 59 anni con due o più figli. E' necessario, inoltre, possedere uno dei seguenti requisiti: riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, assistere un familiare con disabilità, lavorare presso aziende in crisi. Il trattamento pensionistico sarà interamente contributivo, anche per i contributi maturati prima del 1996.
Consente di accedere alla pensione al raggiungimento simultaneo di 62 anni di età e 41 anni di contributi. “E' una delle alternative più discusse nell’ambito delle pensioni per insegnanti, ma è bene sottolineare che il calcolo dell’assegno avviene con il metodo contributivo puro, e fino ai 67 anni l’importo mensile non può superare quattro volte il trattamento minimo Inps (circa 2.200 euro lordi)", precisa l’esperto. L'Ape sociale è una misura di accompagnamento alla pensione vera e propria. Il trattamento consiste in un’indennità mensile (non una pensione vera e propria) fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Riguarda i lavoratori con almeno 63 anni e 5 mesi di età, con almeno 30 o 36 anni di contributi versati e solo se si svolge un lavoro gravoso come quello degli insegnanti della scuola dell’infanzia e della primaria.
“Per chi quest’anno non avesse ancora maturato i requisiti utili per presentare la domanda di cessazione e pensionamento, la nuova Legge di Bilancio prevista per il 31 dicembre 2025, potrebbe aprire nuove finestre e deroghe. Ecco che diventa fondamentale conoscere la propria posizione contributiva per cogliere tempestivamente queste eventuali opportunità. In questo caso, è prevista una deroga al 28 febbraio 2026 per Opzione Donna e al 31 Agosto per Ape Sociale, per presentare la domanda di pensione, con decorrenza al 1 settembre 2026”, conclude Andrea Martelli, esperto previdenziale, fondatore e amministratore di MiaPensione.
Leggi tutto: Scuola addio, ecco la migliore strategia per andare in pensione e vivere felici
(Adnkronos) - In Piemonte solo il 53% delle donne aderisce al programma di screening previsto per il carcinoma mammario: tra i 45 e 75 anni la metà delle cittadine non svolge regolarmente la mammografia per la diagnosi precoce del tumore più frequente nella popolazione italiana. Notizie non confortanti arrivano anche dai dati sugli stili di vita, in particolare riguardo al fumo. Nella regione il 24% della popolazione è tabagista e il 21% è rappresentato da ex fumatori. Per incentivare la prevenzione sia primaria che secondaria dei tumori, Aiom (Associazione italiana oncologia medica), Fondazione Aiom e Sirm (Società italiana di radiologia medica e interventistica) partecipano alla 15esima edizione di 'Tennis and Friends - Salute e Sport', in piazza Castello a Torino dal 12 al 14 settembre.
Per 3 giorni, attraverso una serie di iniziative, verrà sensibilizzata la popolazione sull'importanza della prevenzione delle gravi malattie attraverso diagnosi precoci e stili di vita sani. Per la prima volta - informa una nota - partecipano anche le società scientifiche degli oncologi e dei radiologi italiani che avranno un proprio stand nella piazza torinese. Nel corso della manifestazione sarà distribuito materiale informativo ai cittadini. Sono inoltre organizzati 2 talkshow a cui parteciperanno gli esperti di Aiom e Sirm. Il primo sabato 13 alle 12.30, dedicato alla prevenzione del tumore del seno. Il secondo domenica 14 alle 15, sui numerosi pericoli indotti dal fumo.
"Solo lo scorso anno nella nostra regione sono stati registrate più di 4.500 nuove diagnosi di tumore mammario - afferma Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom e direttore dell'Oncologia medica universitaria delle Molinette di Torino - La prevenzione deve iniziare dagli stili di vita, dal momento che la neoplasia è strettamente collegata a fattori modificabili come quelli dietetici o metabolici. Deve poi proseguire, a partire da una certa età, con esami preventivi previsti dai programmi di screening organizzati dalle singole Regioni. Molte donne però, anche in Piemonte - osserva - sottovalutano l'importanza della mammografia biennale che consente di individuare un'eventuale neoplasia in uno stadio precoce. Il fumo invece rimane di gran lunga uno dei più pericolosi vizi per la salute ed è responsabile, da solo, di quasi il 90% di tutti i tumori polmonari". Inoltre "aumenta il rischio di molte altre malattie e neoplasie, tra cui quelle della vescica e del distretto testa-collo. Nei prossimi giorni vogliamo incontrare direttamente i cittadini nelle piazze e nelle strade e spiegare loro quanto sia importante giocare d'anticipo contro il cancro".
La mammografia "è un esame sicuro, indolore e che non provoca effetti collaterali o controindicazioni - precisa Nicoletta Gandolfo, presidente nazionale Sirm - Rappresenta invece un test che può essere salvavita e che viene offerto gratuitamente alle donne all'interno dei programmi di screening organizzati dalle Regioni. La diagnostica senologica ha avuto negli ultimi anni molte e diverse implementazioni tecnologiche. Le nuove applicazioni dell'intelligenza artificiale consentono delle diagnosi estremamente precise. Quindi diventa ancora più importante sollecitare le donne a partecipare agli esami di prevenzione. Presto - sottolinea Gandolfo - gli screening oncologici potrebbero essere estesi anche al cancro del polmone che rimane una delle neoplasie più letali e temute. Sono già stati avviati anche in Italia studi e programmi di screening sperimentali dedicati ai forti fumatori. Attraverso il ricorso alla Tac spirale a dosi minime, è possibile con rapidissimi tempi d'esecuzione individuare precocemente alcuni casi di tumore toracico".
Per Giorgio Meneschincheri del Policlinico universitario A. Gemelli Irccs di Roma, professore università Cattolica del Sacro Cuore, fondatore e presidente della manifestazione, "è un grande piacere vedere Aiom e Sirm partecipare al nostro progetto nazionale. Siamo convinti dell'assoluta importanza di coinvolgere società scientifiche, prestigiose e ben radicate sui diversi territori, in un'iniziativa rivolta al 'grande pubblico'. Dal 2011 - ricorda - scendiamo nelle principali piazze delle città italiane per insegnare ai cittadini, d'ogni fascia d'età, come preservare il proprio benessere attraverso alcune semplici regole. Il cancro è uno dei grandi problemi di salute pubblica e negli ultimi anni sta facendo registrare aumenti d'incidenza in quasi tutti i Paesi occidentali. Per contrastarlo in modo efficace - conclude - è necessario sensibilizzare la popolazione, affinché presti più attenzione alla propria salute e si sottoponga con maggiore frequenza a screening e controlli".
Leggi tutto: Cancro seno, in Piemonte 1 donna su 2 non partecipa allo screening
(Adnkronos) - Quello tra pensione e insegnanti è un connubio sempre più forte nel nostro paese: secondo l’ultimo rapporto Ocse 'Education at a glance 2024', l’Italia presenta il corpo docente più anziano di tutta l’area Ocse, a tutti i livelli di istruzione, con una quota di insegnanti over 50 anni che raggiunge il 53% del totale, rispetto alla media globale del 37%. Ne parla all’Adnkronos LabItalia, Andrea Martelli, fondatore e amministratore di MiaPensione.
"Il sistema pensionistico del mondo scuola - spiega - presenta modalità e tempistiche uniche, che possono influenzare significativamente il momento del pensionamento e l’importo dell’assegno. E' quindi molto importante conoscerne le dinamiche e analizzare la propria posizione contributiva con largo anticipo per pianificare al meglio il proprio futuro previdenziale". Gli insegnanti che intendono andare in pensione con decorrenza dal 1° settembre 2026, dovranno presentare sia la domanda di cessazione dal servizio, sia quella di pensione un anno prima. Il Miur normalmente pubblica ogni fine settembre la circolare con le scadenze ufficiali cui attenersi. Stando agli anni precedenti, le domande andranno presentate presumibilmente entro la metà di ottobre 2025. Per i dirigenti scolastici, invece, il termine potrebbe essere fissato al 28 febbraio 2026, come da prassi consolidata. L’unico modo per presentare la richiesta è tramite il portale Polis-Istanze Online, accessibile mediante Spid, rispettando le scadenze ministeriali.
“I requisiti anagrafici e contributivi - spiega - non devono essere maturati al 31 agosto 2026, bensì entro il 31 dicembre 2026. Inoltre, la generalità degli insegnanti e di chi lavora nel comparto scuola ha come unica data di accesso a pensione quella del primo di settembre, evitando in alcuni casi l’applicazione delle cosiddette finestre mobili. Altro aspetto cruciale è barrare nella domanda di cessazione la casella nella quale si richiede di rimanere in servizio nel caso in cui il proprio stato contributivo non risultasse idoneo alla pensione. Si tratta di un paracadute utile in quelle situazioni nelle quali non si ha una conoscenza completa della propria posizione previdenziale e nell’eventualità che al 31 dicembre dell’anno successivo non si siano maturati i requisiti richiesti”.
“Il calcolo della pensione per un insegnante può essere complesso, soprattutto in presenza di periodi part-time o carriera frammentata, se si è lavorato in scuole paritarie o all’estero, se ci sono state Interruzioni per congedi, malattia, maternità o se si è fatta domanda per il riscatto della laurea o di ricongiungimento”, prosegue Martelli. Per prima cosa, quindi, è bene controllare, in anticipo, il proprio estratto conto contributivo e verificare che non presenti lacune o disallineamenti, in modo da poter agire tempestivamente per correggerli. “La Legge di Bilancio 2025 ha abolito il pensionamento d’ufficio a 65 anni. Decidere quando e come andare in pensione, quindi, non è solo una scelta personale, ma una vera e propria strategia economica. Anticipare di qualche anno può significare ricevere un assegno più basso, ma godersi prima il tempo libero. Rimandare può voler dire ricevere una pensione più alta. Le normative 2025 offrono diverse strade, ma anche molte insidie nei calcoli e nelle procedure”, spiega l’esperto.
Il calcolo della pensione per i docenti può seguire il sistema retributivo, per chi ha versato i contributi fino al 31 dicembre 1995, contributivo per i contributi dal 1° gennaio 1996 in poi, oppure misto, se si possiedono contributi sia prima che dopo il 1996. Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2025 sono richiesti 67 anni di età compiuti entro il 31 dicembre 2025 e almeno 20 anni di contributi effettivamente versati. Per i docenti della scuola, la pensione può essere attribuita 'd’ufficio' se il requisito anagrafico viene raggiunto entro il 31 agosto 2025, oppure, 'su domanda' se si compie entro il 31 dicembre 2025.
La pensione anticipata consente agli insegnanti di ritirarsi dal lavoro prima del compimento dei 67 anni, a condizione di aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e almeno 41 anni e 10 mesi per le donne. “Non è richiesto un requisito anagrafico minimo ma solamente quello contributivo e non deve essere rispettata la finestra mobile di 3 mesi. Rappresenta un’opzione strategica soprattutto per chi ha iniziato a lavorare in giovane età, ma richiede particolare attenzione alla continuità contributiva per raggiungere i requisiti previsti dalla normativa”, afferma Martelli.
Opzione Donna è un regime agevolato di pensione anticipata è riservato esclusivamente alle lavoratrici con 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2024 e un’età anagrafica di 61 anni senza figli, 60 anni con un figlio e 59 anni con due o più figli. E' necessario, inoltre, possedere uno dei seguenti requisiti: riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, assistere un familiare con disabilità, lavorare presso aziende in crisi. Il trattamento pensionistico sarà interamente contributivo, anche per i contributi maturati prima del 1996.
Consente di accedere alla pensione al raggiungimento simultaneo di 62 anni di età e 41 anni di contributi. “E' una delle alternative più discusse nell’ambito delle pensioni per insegnanti, ma è bene sottolineare che il calcolo dell’assegno avviene con il metodo contributivo puro, e fino ai 67 anni l’importo mensile non può superare quattro volte il trattamento minimo Inps (circa 2.200 euro lordi)", precisa l’esperto. L'Ape sociale è una misura di accompagnamento alla pensione vera e propria. Il trattamento consiste in un’indennità mensile (non una pensione vera e propria) fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Riguarda i lavoratori con almeno 63 anni e 5 mesi di età, con almeno 30 o 36 anni di contributi versati e solo se si svolge un lavoro gravoso come quello degli insegnanti della scuola dell’infanzia e della primaria.
“Per chi quest’anno non avesse ancora maturato i requisiti utili per presentare la domanda di cessazione e pensionamento, la nuova Legge di Bilancio prevista per il 31 dicembre 2025, potrebbe aprire nuove finestre e deroghe. Ecco che diventa fondamentale conoscere la propria posizione contributiva per cogliere tempestivamente queste eventuali opportunità. In questo caso, è prevista una deroga al 28 febbraio 2026 per Opzione Donna e al 31 Agosto per Ape Sociale, per presentare la domanda di pensione, con decorrenza al 1 settembre 2026”, conclude Andrea Martelli, esperto previdenziale, fondatore e amministratore di MiaPensione.
(Adnkronos) - "Ogni rivoluzione capitalistica, nella storia dell’umanità, ha infranto schemi, trasformato comportamenti sociali, generato opportunità e insieme nuove diseguaglianze. E’ sempre spettato alla politica il compito di impedire che profitti e potere si fondessero in un dominio incontrollabile. Quando questo non è accaduto, la storia ha conosciuto guerre e conflitti. Tutti speravamo che la stagione della società digitale fosse diversa. Che la rivoluzione capitalistica più dirompente di sempre, quella alimentata dall’intelligenza artificiale, aprisse spazi di libertà e non nuove forme di oppressione. E invece oggi vediamo le tecnologie più raffinate piegate a logiche di dominio, a strategie militari, a manipolazioni di massa. Se l'Ia diventa strumento di armi e propaganda, non stiamo parlando di progresso: stiamo assistendo a una deriva che può minacciare la sopravvivenza stessa dell’umanità". Così Francesco Boccia, ideatore e fondatore di Digithon, intervenendo all'apertura della decima edizione della maratona digitale, in programma da oggi fino al 13 settembre a Bisceglie in Puglia, con 100 startup in gara.
Secondo Boccia "il compito della politica è chiaro e non rinviabile: fermare questa deriva, costruendo regole globali, condivise, capaci di orientare l’innovazione verso la pace, la giustizia sociale, la sostenibilità. Perché una tecnologia così potente non può trasformarsi nell’ennesima arma nelle mani di pochi", sottolinea.
Per Boccia stiamo vivendo un crocevia fondamentale. "Oggi la democrazia ha una responsabilità storica: impedire che l’intelligenza artificiale diventi la strada verso la fine del mondo, e trasformarla invece nella via di una speranza nuova, umana e universale", conclude.
Leggi tutto: Ia, Boccia a Digithon: "No a strumento di armi e propaganda, politica fermi deriva"
(Adnkronos) - Una giornata all’insegna della scoperta e dell’apprendimento ha coinvolto un gruppo di ragazzi e ragazze del Punto Luce Save the Children di Potenza, che ha avuto l’opportunità di visitare lo stabilimento Ferrero di Balvano, iconica realtà produttiva del territorio. L’esperienza ha offerto loro uno sguardo privilegiato sul “dietro le quinte” della creazione di prodotti amati in tutto il mondo, rivelando la complessità e la cura che accompagnano ogni fase del processo produttivo. Alla presenza del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e guidati dai responsabili di linea, i giovani ospiti del Punto Luce hanno esplorato le diverse tappe della lavorazione, approfondendo aspetti fondamentali del processo produttivo - dalla selezione delle materie prime, alla lavorazione, ai controlli qualità fino al confezionamento finale – così come il controllo qualità, la sicurezza e la sostenibilità, un racconto coinvolgente che ha messo in luce non solo l’eccellenza tecnologica, ma anche il valore del fattore umano, elemento chiave per Ferrero, in ogni fase della produzione e fonte di ispirazione per i giovani ospiti. Tutti processi che costituiscono il cosiddetto “Saper Fare” Ferrero.
"La Regione Basilicata è orgogliosa di partecipare a questa iniziativa finalizzata a combattere la povertà educativa tra i più giovani. L’esperienza dei Punti Luce di Save the Children dimostra che l’educazione e le opportunità possono fare la differenza nella vita dei più piccoli, soprattutto in contesti segnati da disuguaglianze. Ferrero, con questo progetto, conferma che un’impresa può essere non solo motore economico, ma anche comunità solidale, capace di generare valore sociale. È questo il modello che vogliamo rafforzare: “fare del bene, genera altro bene” dove istituzioni, aziende e terzo settore collaborano per costruire una società più giusta e inclusiva", ha dichiarato Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata.
Per i ragazzi e le ragazze del Punto luce di Save the Children di Potenza, gestito in collaborazione con AppStart Coop. Soc. Onlus, la giornata è proseguita con le attività ludico-creative promosse da Kinder Joy of Moving, presso il campo comunale di Balvano, con l’obiettivo di incentivare il movimento e il gioco tra bambini e preadolescenti in modo gioioso e inclusivo. Un’esperienza formativa e divertente che ha lasciato il segno, unendo educazione, sport e valori condivisi.
“Questa giornata è stata davvero speciale. Non solo le ragazze e i ragazzi hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino una realtà produttiva importante come quella di Ferrero, ma soprattutto si sono sentiti accolti e stimolati. È stato bello vedere i loro occhi brillare di curiosità e sentirli fare domande. Offrire esperienze che aprano orizzonti, che facciano sentire ogni ragazzo e ragazza capace di costruire il proprio percorso, con fiducia, è il senso profondo del nostro lavoro nei Punti Luce per il contrasto della povertà educativa”, ha dichiarato Silvia Di Laurenzi, Coordinatrice Programma Punti Luce di Save the Children.
“Accogliere i ragazzi del Punto Luce di Potenza nel nostro stabilimento di Balvano è stato un momento speciale di grande valore umano e sociale. Vederli coinvolti e ispirati ci ricorda quanto sia importante offrire esperienze concrete che possano aprire orizzonti e stimolare talenti. Il nostro ‘Saper Fare’ non è solo tecnologia e competenza, ma anche persone, ci dimostra l’importanza che ha la responsabilità sociale verso le nuove generazioni.” ha dichiarato Marco Soldi , Direttore Stabilimento Ferrero di Balvano.
La metodologia educativa innovativa, validata scientificamente, Kinder Joy of Moving , è stata messa a punto in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, il Coni e il Mim del Piemonte, a seguito di un progetto di ricerca che ha coinvolto oltre mille bambini della scuola primaria nel corso di tre anni. Il metodo nasce dal gioco ed è in grado di favorire non solo lo sviluppo motorio, ma anche quello cognitivo, emozionale e relazionale dei più piccoli. In quest’ottica il metodo sposta l’attenzione dalla performance al divertimento, dall’antagonismo alla relazione. L’inclusione attraverso la pratica sportiva è il fulcro delle attività organizzate da Ferrero e Save the Children per le bambine e i bambini dei sette Punti Luce che Ferrero supporta in Italia.
Leggi tutto: Ferrero accoglie a Balvano ragazzi del Punto Luce di Potenza di Save The Children
(Adnkronos) - "Un politico con esperienza, intelligente e straordinariamente efficace", con un ruolo chiave nelle relazioni transatlantiche e nella crescita del peso dell'Italia in Europa. Con queste parole, l'ex presidente conservatore polacco Andrzej Duda apre il capitolo dedicato a Giorgia Meloni nel suo libro di memorie 'To Ja', in cui elogia la premier italiana, sottolineandone carisma, pragmatismo e capacità di leadership.
Duda, ex avvocato e presidente della Polonia dal 2015 al 2025, con toni di sincera stima riconosce a Meloni la capacità di tessere relazioni chiave a livello internazionale, portando avanti scelte politiche incisive, dalla gestione economica a quella migratoria.
"Meloni ha fatto una delle carriere più imponenti nella politica europea degli ultimi anni. La sua posizione è diventata molto più visibile nel corso della presidenza polacca nell'Ue (1 gennaio-30 giugno 2025), nel periodo in cui Donald Tusk formalmente avrebbe dovuto essere il motore delle relazioni transatlantiche. Invece, è stata proprio la Meloni, grazie alle relazioni personali con Donald Trump e la sua forte posizione nei confronti della Commissione Europea, a svolgere un ruolo di fondamentale importanza", scrive Duda, evidenziando come la presidente Ursula von der Leyen abbia bisogno del suo supporto e "Meloni riesce abilmente a sfruttare questo fatto, rafforzando così la posizione dell'Italia in Europa".
L'ex presidente polacco, che con Meloni ha affinità ideologiche su temi come la sicurezza, la sovranità nazionale, il ruolo dell'Occidente e della Nato, ritiene la leader di Fdi "un politico con esperienza, intelligente e straordinariamente efficace". Ma il fatto più importante, scandisce, è che "mantiene la parola, cosa che ho avuto modo di appurare più di una volta".
Per Duda, i successi della premier sono ben visibili: "Ha migliorato gli indici economici e, cosa particolarmente importante, ha introdotto un'efficace politica migratoria. Le scene drammatiche di Lampedusa che per anni hanno toccato l'opinione pubblica, oggi accadono con minore frequenza".
Anche sul piano personale, l'ex presidente polacco non nasconde una notevole stima per una leader che, racconta nel suo libro, ha sempre chiesto di incontrare nel corso di ogni sua visita in Italia. "Ha un eccezionale talento interpersonale. Accorcia le distanze con facilità, riesce a parlare con cordialità e scioltezza anche con un veloce espresso in un corridoio affollato - afferma - In breve tempo ha fatto strada da leader della sezione giovanile di partito a capo del governo e a una delle figure più rilevanti della corrente conservatrice in Europa".
L'ultimo incontro ufficiale tra Meloni e Duda risale allo scorso marzo. L'ex presidente venne allora ricevuto dalla premier a Palazzo Chigi in una visita di commiato. Al centro del colloquio la guerra in Ucraina, il coordinamento su Nato ed Ue e le relazioni bilaterali. Nel febbraio 2023, invece, Meloni visitò Varsavia, incontrando Duda e l'allora primo ministro, Mateusz Morawiecki. Anche in quell'occasione vennero discussi temi di sicurezza, gli aiuti all'Ucraina e la cooperazione nell'Ue.
Leggi tutto: L'ex presidente polacco Duda loda Meloni: "Con lei l'Italia è più forte in Europa"
(Adnkronos) - E' "una seria minaccia per i pazienti e i sistemi sanitari" e si sta "diffondendo rapidamente" negli ospedali europei. Il fungo farmacoresistente Candidozyma auris (già noto come Candida auris), in 10 anni, tra il 2013 e il 2023, ha fatto registrare nei Paesi dell'Ue/Spazio economico europeo oltre 4mila casi, con un aumento significativo a 1.346 casi segnalati da 18 Paesi solo nel 2023. L'Italia è fra i 5 Paesi più colpiti, che hanno rappresentato la maggior parte dei casi nel decennio, insieme a Spagna, Grecia, Romania e Germania. Per la precisione risulta il terzo Paese per numero di segnalazioni.
A lanciare l'alert è l'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, sulla base dell'ultima indagine, la quarta del suo genere, che ha coinvolto 36 Paesi in tutto e conferma la rapida diffusione del super fungo. "Il numero di casi è in aumento, le epidemie stanno aumentando di portata e diversi Paesi segnalano una trasmissione locale in corso - è l'analisi - I risultati evidenziano l'importanza della diagnosi precoce e del controllo della trasmissione per evitare una rapida diffusione su larga scala".
L'Ecdc evidenzia la necessità di un "intervento urgente". La Candidozyma auris (C. auris) è un fungo che solitamente si diffonde all'interno delle strutture sanitarie, è spesso resistente ai farmaci antimicotici e può causare gravi infezioni nei pazienti gravemente malati. La sua capacità di persistere su diverse superfici e apparecchiature mediche e di diffondersi tra i pazienti ne rende particolarmente difficile il controllo. Da qui la chiamata all'azione. "C. auris si è diffusa nel giro di pochi anni, passando da casi isolati a una diffusione capillare in alcuni Paesi. Questo dimostra la rapidità con cui può insediarsi negli ospedali", avverte in una nota Diamantis Plachouras, responsabile della Sezione resistenza antimicrobica e infezioni correlate all'assistenza sanitaria dell'Ecdc. "Ma questo non è inevitabile - precisa - La diagnosi precoce e un controllo rapido e coordinato delle infezioni possono prevenire un'ulteriore trasmissione".
Recenti epidemie sono state segnalate a Cipro, Francia e Germania, mentre Grecia, Italia, Romania e Spagna hanno dichiarato di non essere più in grado di distinguere focolai specifici a causa dell'ampia diffusione regionale o nazionale. In molti di questi Paesi la trasmissione locale sostenuta si è verificata nel giro di pochi anni dal primo caso documentato, evidenziando una finestra temporale critica per interventi tempestivi volti a fermarne la diffusione.
Nel dettaglio, l'indagine ha coinvolto oltre all'area Ue/See anche Paesi dell'allargamento dell'Ue nei Balcani occidentali e Turchia. Per quanto riguarda la distribuzione dei casi segnalati nell'arco del decennio monitorato, emerge che il Paese con il dato più alto è la Spagna (1.807 casi), seguita da Grecia (852), Italia (712), Romania (404) e Germania (120). Il picco si è osservato nel 2023: i 1.346 casi registrati da 18 Paesi Ue/See è infatti "il numero più alto da quando C. auris è stata segnalata per la prima volta in Europa" nel 2014.
"Sebbene alcuni Paesi abbiano mostrato risultati positivi nel limitare le epidemie di C. auris, molti si trovano ad affrontare gravi lacune - osserva l'Ecdc nella nota - Nonostante l'aumento del numero di casi, solo 17 dei 36 Paesi partecipanti alla survey (dispongono attualmente di un sistema di sorveglianza nazionale per C. auris; solo 15 Paesi hanno sviluppato linee guida nazionali specifiche per la prevenzione e il controllo delle infezioni". La capacità di laboratorio risulta per l'agenzia con sede a Stoccolma "relativamente più solida": 29 Paesi segnalano l'accesso a un laboratorio di riferimento o specializzato in micologia e 23 offrono test di riferimento per gli ospedali.
"Sebbene il numero di infezioni da C. auris sia in netto aumento, in assenza di una sorveglianza sistematica e di una segnalazione obbligatoria, la reale portata del problema è probabilmente sottostimata", avverte l'Ecdc che sta valutando regolarmente la situazione epidemiologica con queste indagini avviate dal 2018 e con valutazioni rapide del rischio. Obiettivo: "Supportare gli Stati membri nel migliorare la loro preparazione e le capacità di risposta tempestiva, per prevenire o contenere tempestivamente le epidemie di C. auris e prevenirne l'ulteriore trasmissione".
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(Adnkronos) - Novak Djokovic si trasferisce in Grecia? Secondo quanto riporta il Daily Mail, il tennista ha iscritto i suoi figli in una scuola privata greca e la sua famiglia si avvia verso una nuova vita, dopo che sono circolate voci secondo cui sarebbe stato preso di mira dal governo serbo per aver sostenuto le proteste studentesche.
Il 24 volte campione Slam, da tempo considerato un eroe nazionale, è stato duramente criticato negli ultimi mesi dai media fedeli al presidente Aleksandar Vucic dopo aver mostrato solidarietà ai manifestanti. Le proteste sono scoppiate lo scorso dicembre dopo il crollo di una pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad, in cui sono morte 16 persone; gli studenti hanno accusato il sistema serbo di corruzione e hanno chiesto un cambiamento politico.
Djokovic aveva espresso il suo sostegno sui social media: "Come persona che crede profondamente nel potere dei giovani e nel loro desiderio di un futuro migliore, credo sia importante che le loro voci vengano ascoltate. La Serbia ha un potenziale enorme e la sua gioventù istruita è la sua più grande forza. Ciò di cui abbiamo tutti bisogno è comprensione e rispetto. Con voi, Novak."
In seguito, Djokovic ha dedicato una vittoria agli Australian Open a uno studente ferito durante le manifestazioni, ha assistito a una partita di basket a Belgrado indossando una felpa con la scritta "Gli studenti sono campioni" e condiviso immagini di raduni di massa con la didascalia "Storia, incredibile". I tabloid serbi risposero bollandolo come "falso patriota" e accusandolo di sostenere la cosiddetta "rivoluzione colorata".
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(Adnkronos) - Il presidente americano Donald Trump ha chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di non bombardare più il Qatar. A rivelarlo è Axios, che cita due fonti informate sul contenuto di una delle due conversazioni telefoniche che il tycoon ha avuto con Netanyahu martedì, giorno del raid israeliano su Doha. ''Una telefonata di fuoco'', la descrive il Wall Street Journal citando alti funzionari americani secondo i quali il presidente americano ha espresso profonda frustrazione per essere stato colto di sorpresa dal raid. "E' inaccettabile. Esigo che non lo ripetiate", ha detto Trump a Netanyahu, secondo le due fonti citate da Axios.
Trump ha poi aggiornato l'emiro e il primo ministro del Qatar. Secondo quanto riferito da un ex funzionario americano ad Axios, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman al-Thani ha detto ai funzionari di Washington di considerare l'accaduto come ''un tradimento'' da parte di Israele e degli Stati Uniti. Al-Thani ha detto all'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff che il Qatar condurrà una valutazione approfondita della sua partnership di sicurezza con gli Stati Uniti "e forse troverà altri partner" che possano sostenere la sua sicurezza se necessario, ha affermato a Axios una fonte a conoscenza diretta.
Una fonte vicina a Trump ha poi dichiarato ad Axios che il modo in cui Netanyahu e il ministro israeliano degli Affari strategici Ron Dermer hanno gestito la questione "è stato uno spiacevole promemoria" del comportamento che ha portato ad attriti con Trump durante il suo primo mandato. Durante la prima telefonata con Netanyahu martedì, secondo Axios Trump ha espresso delusione per la decisione israeliana di condurre il raid su Doha e perplessità su ciò che avrebbe potuto ottenere nel lungo periodo.
Il Wall Street Journal aggiunge che Trump si è ''arrabbiato per aver appreso del raid dall'esercito americano e non da Israele'' e perché nel mirino era ''un Paese alleato degli Stati Uniti che stava mediando per porre fine alla guerra a Gaza''.
La seconda telefonata, precisa il Wall Street Journal, è stata invece ''cordiale'', con Trump che ha chiesto a Netanyahu se il raid avesse avuto successo e il premier israeliano che ha risposto di non saperlo. In ogni caso, un alto funzionario dell'Amministrazione Usa ha affermato che Trump è sempre più frustrato dalle ''mosse aggressive di Netanyahu intraprese senza il contributo degli Stati Uniti e che sono in contrasto con gli obiettivi'' che lo stesso presidente americano ha in Medioriente.
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(Adnkronos) - Valutare l'impatto dell'intelligenza artificiale sull'apprendimento degli studenti di Medicina. E' l'obiettivo del nuovo studio Ai-learn@Sapienza, promosso dall'università di Roma La Sapienza, che fa incontrare innovazione didattica e Ia. Lo studio, che partirà a ottobre, è stato presentato oggi a Roma in una conferenza stampa al Policlinico Umberto I. Ai-learn@Sapienza è strutturato come un vero trial clinico randomizzato: 50 studenti saranno suddivisi in 2 gruppi. Uno sarà affiancato da un professore-avatar basato sull'intelligenza artificiale e capace di interazioni naturali e feedback personalizzati, l'altro seguirà la didattica tradizionale. Tutti affronteranno poi lo stesso caso clinico complesso, simulato da un paziente-avatar. I risultati saranno misurati con criteri scientifici chiari e trasparenti: miglioramento delle competenze cliniche, rapidità nella gestione del caso, capacità decisionale, frequenza di errori diagnostici e soddisfazione degli studenti. Come spiega l'ateneo in una nota, "si tratta di un'iniziativa pionieristica in Italia nell'ambito dell'intelligenza artificiale applicata alla formazione universitaria", dove si valutano, con approccio scientifico, gli esiti di un modello di didattica innovativa sulla qualità della formazione medica.
Il progetto, che vede la collaborazione con Fondazione per la medicina personalizzata (Fmp), è sostenuto dalla rettrice Antonella Polimeni e dalla prorettrice alla Didattica Ersilia Barbato. "Ai-Learn@Sapienza è una sfida che coniuga innovazione tecnologica, rigore metodologico e respiro internazionale - dichiara Polimeni - E' un passo concreto verso una formazione medica più personalizzata, coinvolgente e basata sull'evidenza".
"La metodologia scientifica non deve limitarsi al laboratorio o alla clinica, ma può essere applicata anche alla formazione - afferma Paolo Marchetti, professore e presidente Fmp - Con questo studio portiamo il rigore della ricerca sperimentale dentro l'aula universitaria, per valutare in modo oggettivo se l'intelligenza artificiale possa realmente migliorare l'apprendimento degli studenti di Medicina. Non si tratta quindi solo di un esperimento didattico, ma di un vero studio scientifico applicato alla formazione, che ci permetterà di capire se e come queste tecnologie possano integrarsi in modo efficace e responsabile nella formazione dei futuri medici".
Ai-Learn si svilupperà in 3 fasi - progettazione, sperimentazione e valutazione - e si concluderà nella primavera del 2026 con l'analisi finale dei risultati. Il progetto si propone come un modello replicabile nei corsi di laurea in Medicina, aprendo la strada a future collaborazioni con università europee e a partecipazioni a bandi di ricerca nazionali e internazionali sulla didattica innovativa.
"L'obiettivo non è sostituire il docente, ma arricchirne il ruolo, offrendo agli studenti strumenti innovativi, interattivi e personalizzati - precisa Andrea Botticelli, professore e responsabile scientifico dello studio - Se i risultati saranno positivi, potremo replicare questo modello in altre discipline e renderlo scalabile anche in contesti formativi più complessi, inclusi quelli con minori risorse. In definitiva, con Ai-Learn mettiamo alla prova l'innovazione con gli strumenti della ricerca, convinti che solo attraverso l'evidenza possiamo fare un passo avanti nella didattica universitaria".
Lo studio - riporta la nota - è coordinato dalla Facoltà di Medicina e Odontoiatria di Sapienza presieduta da Domenico Alvaro, ed è realizzato anche in collaborazione con ctcHealth, azienda internazionale specializzata nell'applicazione dell’intelligenza artificiale ai settori farmaceutico e sanitario, guidata da Thomas Mrosk e dall'italiano Manuel Mitola.
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(Adnkronos) - L’aumento del 5% della superficie alberata in città comporterebbe una riduzione degli inquinanti atmosferici tale da evitare circa 5mila morti premature all’anno. È quanto emerge da uno studio internazionale al quale ha partecipato Enea, condotto in 744 città di 36 Paesi europei, pubblicato su The Lancet Planetary Health e realizzato nell’ambito del progetto europeo Life Airfresh.
Inoltre, la ricerca ha evidenziato che si potrebbero evitare fino a 12mila morti all’anno se ogni centro cittadino avesse una copertura arborea di almeno il 30%.
“In ambito urbano polveri sottili, biossido di azoto e ozono sono tra gli inquinanti più pericolosi per la nostra salute e per quella degli ecosistemi. Entro il 2050, si stima che circa l’80% della popolazione europea risiederà in contesti urbani, accentuando la rilevanza di queste problematiche - spiega la coordinatrice del progetto per Enea Alessandra De Marco, responsabile del Laboratorio Impatti sul territorio e nei paesi in via di sviluppo - Aumentare la quantità di alberi in città permetterebbe di ottenere benefici simultanei come il miglioramento della qualità dell’aria, la mitigazione dell’effetto isola di calore estiva, la conservazione della biodiversità e, soprattutto, il benessere dei cittadini”.
La Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece) raccomanda l’adozione della strategia del 3-30-300 che consiste nel raggiungimento di tre obiettivi specifici: 3 alberi visibili da ogni casa, scuola o luogo di lavoro, 30% di copertura arborea in ogni quartiere e 300 metri di distanza massima della propria abitazione da un parco o da spazio verde pubblico. Utilizzando un approccio integrato che combina dati ambientali e sanitari a livello europeo su un arco temporale di 20 anni (2000-2019), lo studio ha evidenziato che la copertura arborea media è cresciuta di appena 0,76 punti percentuali e che il 73,5% delle città analizzate ha registrato un incremento del verde. Parallelamente, la mortalità attribuibile all’inquinamento atmosferico è diminuita in media del 3,4%.
Nel 2019, 130 città dei 744 centri urbani europei presi in esame (oltre 50 milioni di abitanti, pari a circa il 25% della popolazione di questi centri) avevano una copertura arborea media superiore al 30%. Attualmente, in Italia la copertura vegetale raggiunge il 30% solo a Napoli (32%), mentre a Milano e a Roma arriva, rispettivamente, al 9% e 24%. “Una copertura arborea urbana al 30%, come quella raggiunta da alcune città europee, potrebbe ridurre le morti premature del 9,4% da Pm2,5, del 7,2% da biossido di azoto e del 12,1% da ozono. Al contrario, abbattere la superficie alberata fino ad azzerarla comporterebbe un aumento della mortalità: +19,5% da Pm2,5 (circa 19mila morti premature in più ogni anno), +15% da biossido di azoto (oltre 5.200 in più) e +22,7% da ozono (circa 700 in più)”, sottolinea De Marco.
I benefici del verde urbano non si fermano alla qualità dell’aria; gli alberi possono infatti ridurre la temperatura percepita, mitigando l’impatto delle ondate di calore come quella dell’estate 2022 che ha causato circa 62mila morti in Europa (+4%). La Strategia Ue sulla biodiversità al 2030 prevede l’impegno dei Paesi aderenti a piantare almeno 3 miliardi di alberi entro la fine del decennio per portare a un aumento significativo della copertura arborea media nelle città.
“Per raggiungere questo obiettivo, i programmi di piantumazione dovrebbero interessare non solo gli spazi pubblici, ma anche, e soprattutto, quelli privati, come cortili residenziali, oltre alle aree periurbane. È fondamentale che urbanisti e amministratori vengano incoraggiati a integrare infrastrutture verdi urbane pensate su misura per i diversi contesti locali. Questo approccio dovrebbe essere accompagnato da politiche di riduzione delle emissioni e da interventi complementari, come i corridoi di aria fredda o i tetti verdi, per massimizzare i benefici in termini di salute pubblica e qualità della vita, con il risultato di città più sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici nel lungo termine”, conclude De Marco.
Leggi tutto: Più alberi in città, tutti i benefici del verde nei centri urbani
(Adnkronos) - Peter Mandelson è stato licenziato dall'incarico di ambasciatore del Regno Unito negli Stati Uniti. Lo riferisce Sky News, precisando che la decisione presa dal primo ministro britannico, Keir Starmer, è legata ai rapporti tra il diplomatico e Jeffrey Epstein, il finanziere morto suicida nel 2019 in carcere a New York mentre attendeva il processo per traffico sessuale di minorenni.
Il provvedimento di Starmer segue la pubblicazione di un messaggio di sostegno che Mandelson inviò ad Epstein malgrado il finanziere rischiasse il carcere per reati sessuali. "Il mio migliore amico, un uomo intelligente e perspicace, paracadutato nella mia vita", lo definiva in una lettera contenuta nel libro degli auguri per il 50esimo compleanno di Jeffrey Epstein nel 2003 e pubblicato dai legislatori americani.
L'esistenza della lettera di Mandelson era stata segnalata per la prima volta dal Wall Street Journal a luglio, quando il giornale aveva pubblicato i dettagli del presunto biglietto di auguri.
Leggi tutto: Rapporti con Epstein, Starmer licenzia l'ambasciatore Gb in Usa Peter Mandelson
(Adnkronos) - Dopo il forfait agli Us Open 2025, conclusi con il trionfo di Carlos Alcaraz, e la sconfitta subita a Wimbledon, Matteo Berrettini è pronto a tornare in campo. Il tennista romano, numero 58 del ranking Atp, parteciperà al torneo Atp 250 di Hangzhou, in programma dal 17 al 23 settembre sul cemento cinese.
L'annuncio è arrivato con un video pubblicato su Instagram, in cui Berrettini si mostra durante gli ultimi allenamenti con un messaggio chiaro: "Preparazione finale, ci vediamo a Hangzhou".
Il tennista romano non ha preso parte agli Us Open, disputati a New York dal 24 agosto al 7 settembre, e non gioca un match dalla sconfitta al primo turno di Wimbledon. Quello di Hangzhou sarà il ritorno in campo dopo una stagione difficile, che lo ha visto costretto, a causa degli infortuni subiti, a saltare cinque tornei consecutivi: Gstaad, Kitzbuehel, Toronto, Cincinnati e appunto gli Us Open.
Leggi tutto: Berrettini, il ritorno in campo è ufficiale: "Ci vediamo a Hangzhou"
(Adnkronos) - "La vita è adesso, il sogno è sempre", il capolavoro senza tempo di Claudio Baglioni, festeggia 40 anni. Per celebrare questo anniversario straordinario, Friends & Partners ha annunciato un evento senza precedenti: il 'GrandTour La vita è adesso', un tour di 40 tappe nei luoghi più suggestivi e iconici del nostro Paese.
Ma prima ancora che il sipario si alzi sul tour estivo del 2026, i fan avranno la possibilità di assistere a un evento unico e gratuito: sabato 27 settembre 2025, alle ore 20:30, Lampedusa ospiterà la prima nazionale assoluta presso lo stadio comunale, con ingresso libero. Un omaggio profondo e simbolico a un'isola che ha segnato in modo indelebile il percorso umano e artistico di Baglioni. Durante questa serata speciale, si legge sui social del cantautore romano, oltre all'esibizione live, verranno annunciate ufficialmente tutte le date del tour, che si snoderà da fine giugno a metà settembre 2026, portando la magia della musica dal vivo in tutta Italia.
Sul palco, Claudio Baglioni sarà accompagnato da 21 straordinari musicisti e coristi, la stessa formazione che ha registrato in studio la nuova edizione dell'album. Per la prima volta, l'artista interpreterà dal vivo l'intero disco "La vita è adesso" in una versione rinnovata, senza dimenticare i più grandi successi che hanno attraversato i suoi 60 anni di carriera, diventando colonna sonora della vita di intere generazioni. Un ritorno live di portata storica, che segna anche la fine di un silenzio lungo oltre 15 anni: era infatti dal 2009 che Baglioni non calcava i palchi all’aperto delle location più affascinanti d'Italia.
Leggi tutto: Baglioni, il grande ritorno live: 40 tappe per celebrare 'La vita è adesso'
(Adnkronos) - Cresce lungo tutto lo Stivale l’interesse delle istituzioni territoriali verso il wedding tourism, un fenomeno particolare di turismo che consiste nell'organizzazione di matrimoni in una nazione diversa da quella di origine e che coinvolge lo spostamento per più giorni in Italia non solo della coppia di sposi stranieri ma anche degli invitati, generando un indotto economico significativo. La più importante fiera B2B del settore è la Bmii – Borsa del matrimonio in Italia destination wedding in Italy che, con il patrocinio di Enit - Agenzia nazionale del turismo, ospita 70 buyer stranieri presso il Precise House Mantegna di Roma, il 4 e 5 novembre, per favorire l’incontro tra domanda e offerta, incentivando l’internazionalizzazione e l’attività di incoming legata alle nozze di stranieri. Una manifestazione, giunta all’11sima edizione, che conferma la sua centralità strategica nei progetti di promozione e sviluppo a livello territoriale, nazionale e internazionale.
Un evento nato nel 2014 che ha registrato negli anni un incremento di interesse per questo target anche da parte delle istituzioni ed degli enti territoriali: oltre alla grande partecipazione di seller provenienti dalle diverse parti di Italia, da Nord a Sud, tra i protagonisti delle giornate di workshop di BMII nelle passate edizioni sono stati la Regione Marche, il Dipartimento del Turismo di Roma Capitale, Camera di Commercio di Pisa, Consorzio Turistico 'Vicenza è', Convention Bureau Genova con Genova Wedding e Liguria Wedding. Per l’edizione 2025 rinnovano la loro presenza la Regione Lazio e la Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest (province di Lucca, Pisa e Massa-Carrara), che saranno presenti con uno spazio collettivo per dare sostegno alla competitività delle imprese turistiche del territorio, incentivando lo sviluppo e l’attrattività delle aree geografiche.
Le nozze di stranieri in Italia sono infatti delle vere e proprie esperienze e immersioni nelle italianità a tutto tondo, che spesso si estendono su più giorni, includendo eventi pre-matrimonio e post-matrimonio, escursioni e degustazioni. Una formula che favorisce la destagionalizzazione del turismo, poiché gli eventi nuziali non si limitano ai mesi estivi, e che contribuisce a promuovere non solo il territorio ma anche l'enogastronomia e l'artigianato locale.
“Dalla prima edizione a oggi i numeri legati al wedding tourism sono aumentati significativamente, assumendo le dimensioni di un business trasversale per l’attività di incoming, posizionando l’Italia con le sue meraviglie e le sue eccellenze tra i principali marketplace del settore – sottolinea Ottorino Duratorre, presidente BMII, la cui società è specializzata da oltre 30 anni in eventi del settore Moda-Sposa ed è organizzatrice anche delle manifestazioni internazionali RomaSposa e Roma travel show. “Tutti vogliono sposarsi in Italia e le nozze incidono sempre di più sulla filiera del comparto turistico, un fenomeno che solo nello scorso anno, con oltre 15.100 matrimoni di coppie straniere registrati, ha generato un fatturato di quasi 1 miliardo di euro, segnando una crescita importante rispetto agli anni precedenti”.
La Borsa del Matrimonio in Italia è la panoramica più ampia di prodotti e servizi Made in Italy per il giorno del sì, un incontro tra domanda e offerta che nelle sue diverse edizioni ha già ospitato 15.000 appuntamenti con 1000 buyer provenienti da Australia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Cipro, Croazia, Danimarca, Emirati Arabi, Francia, Germania, Giappone, India, Irlanda, Israele, Lettonia, Libano, Malta, Marocco, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Puerto Rico, Qatar, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia, Thailandia, Turchia, Ungheria, Uruguay e Venezuela ma sono sempre di più i profili interessati a partecipare, dai diversi continenti.