(Adnkronos) - "Abbiamo bisogno di solide garanzie di sicurezza per assicurare una pace veramente affidabile e duratura". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ribadisce e ringrazia tutti i partner che stanno aiutando a fermare la guerra russa, dagli Stati Uniti con Donald Trump all'Europa e a tutti coloro che cercano la pace.
In giornata però arriva la reazione della Russia a gelare aspettative e prospettive. "L'Occidente comprende perfettamente che parlare in modo serio di questioni di sicurezza", di garanzie di sicurezza per l'Ucraina, "senza la Russia è un'utopia, una strada che non porta da nessuna parte", dichiara da Mosca il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. "Non possiamo essere d'accordo sul fatto che ora si proponga di risolvere questioni di sicurezza senza la Russia", incalza nelle dichiarazioni riportate dai media russi.
Poi arriva l'affondo, riferendosi all’incontro di lunedì tra Trump, i leader europei e Zelensky: "Abbiamo visto solo un’escalation aggressiva della situazione e dei tentativi piuttosto goffi di modificare la posizione del presidente degli Stati Uniti". "Non abbiamo sentito alcuna idea costruttiva da parte degli europei in quell’occasione", attacca Lavrov.
Intanto l’esercito russo ha dichiarato di aver conquistato tre villaggi nella regione del Donetsk. Lo scrive il ministero della Difesa russo su Telegram, affermando che le sue truppe hanno "continuato ad avanzare in profondità nelle difese nemiche" nella regione contesa dell'Ucraina orientale, catturando i villaggi di Sukhetske e Pankivka nell'area della linea di contatto vicina agli hub logistici di Pokrovsk e Kostiantynivka, teatro di un recente sfondamento russo, nonché il villaggio di Novogeorgiivka nella vicina regione di Dnipropetrovsk, in cui le forze russe sono entrate per la prima volta a luglio.
(Adnkronos) - Un drone, ritenuto di fabbricazione russa, è esploso la notte scorsa in un campo nel villaggio di Osiny, nella Polonia orientale, a circa 120 km dal confine ucraino e a 100 km da quello bielorusso. Dura la condanna di Varsavia. "Un'altra violazione del nostro spazio aereo da est conferma che la missione più importante della Polonia all'interno della Nato è la difesa del proprio territorio", ha detto il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski.
Il portavoce del ministero degli Esteri polacco, Pawel Wronski, ha annunciato che Varsavia invierà una nota diplomatica di protesta alla Russia. Parlando all'emittente Tvn24, Wronski ha spiegato che la Polonia informerà anche i propri alleati Nato: "Presenteremo tutti gli altri episodi di violazione dello spazio aereo polacco". Ed ha sottolineato l’importanza dell’incidente nel contesto delle discussioni sulla fine della guerra in Ucraina: "Non si tratta solo di un conflitto alla periferia dell’Europa, ma di una situazione che minaccia non solo l’Ucraina, ma anche l’Europa, compresi gli Stati della Nato coperti dall’Articolo 5 del Trattato di Washington".
Secondo il portavoce del ministro, l'oggetto esploso sarebbe una versione russa del drone Shahed, informazione confermata anche dal vicepremier e ministro della Difesa, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, che ha puntato il dito contro Mosca: "La Russia sta ancora una volta provocando i Paesi della Nato, dopo gli incidenti con droni verificatisi in Romania, Lituania e Lettonia". Il ministro ha aggiunto che l'episodio avviene "in un momento particolarmente importante, mentre sono in corso discussioni sulla pace" in Ucraina.
L'esplosione, ripresa da alcune telecamere di sorveglianza della zona, ha mandato in frantumi le finestre delle case vicine, ma nessuno è rimasto ferito nell'impatto, ha riferito l'agenzia di stampa Pap che, citando fonti del ministero della Difesa, ha affermato che molto probabilmente si è trattato di un drone esca militare senza testata.
Leggi tutto: Drone russo esplode in Polonia, Varsavia: "Ennesima provocazione di Mosca"
(Adnkronos) - Giovanna Maria Giammarino è morta per un malore, mentre lavorava come guida turistica al Colosseo. Lo fanno sapere Cgil, Filcams e Fp Cgil Roma e Lazio.
"Nel tardo pomeriggio del 19 agosto ha accusato un malore, durante una visita guidata che non le ha lasciato scampo nonostante la celerità dei soccorsi da parte dei colleghi del Parco Archeologico del Colosseo" scrivono le associazioni sindacali. "In attesa che si chiariscano le cause del decesso, a partire dai ritmi di lavoro e le temperature, esprimiamo tutto il nostro cordoglio per la scomparsa di Giovanna Maria e le più sentite condoglianze alla famiglia e ai suoi cari. Un nome che si aggiunge alla fin troppo lunga lista di persone che hanno perso la vita sul lavoro e che ci responsabilizza affinché restino accese le luci sulle condizioni di lavoro nel mondo della cultura, che devono necessariamente cambiare e migliorare''.
Il Parco archeologico del Colosseo ha espresso, in una nota, un "profondo cordoglio", rinnovando la "vicinanza alla famiglia e ai colleghi in questo momento di grande dolore".
Il cordoglio
"Esprimo il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Giovanna Maria Giommarino, guida turistica venuta a mancare mentre svolgeva con passione il proprio lavoro presso il Colosseo" dice il ministro della Cultura Alessandro Giuli. "Una perdita che richiama con forza il valore umano e professionale di chi, ogni giorno, contribuisce alla tutela e alla trasmissione del nostro patrimonio storico e artistico. In segno di vicinanza e lutto questa sera le luci del Colosseo verranno spente alle ore 21. Alla famiglia e ai suoi cari giungano le più sentite condoglianze, a nome mio personale e del Ministero della Cultura”.
"Esprimo le mie più sincere condoglianze alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Giovanna, che hanno perso una professionista dedicata e appassionata" dice il Ministro del Turismo, Daniela Santanché. "Il mio pensiero va a tutti coloro che, come Giovanna, dedicano la propria vita alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale. È nostro dovere rendere omaggio al loro impegno, garantendo un ambiente di lavoro che rispetti la loro dedizione e il loro sacrificio".
"E' una notizia che ci addolora" comunica in una nota il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. "A nome di tutta l'amministrazione, esprimo vicinanza e le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutti i suoi colleghi".
Leggi tutto: Roma, guida turistica muore al Colosseo per un malore
(Adnkronos) - Il cadavere di un uomo è stato trovato questo pomeriggio in via Giovanni Cadolini, in zona Monteverde Vecchio a Roma. Senza documenti, dell'apparente età di circa 40 anni, il corpo si trovava sul tetto di un manufatto in cemento adibito ad autorimessa, all'interno di un'area condominiale. A segnalarlo un residente di un palazzo vicino che affacciandosi ha notato il cadavere. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Roma Gianicolense, della Compagnia San Pietro e della sezione rilievi tecnico scientifici del Nucleo Investigativo di via In Selci e il medico legale.
Il corpo presenta lesioni compatibili con una caduta dall'alto e segni di decomposizione, per cui non si esclude possa essere lì da giorni. I proprietari degli appartamenti le cui finestre affacciano sull'area sono tutti in vacanza.
Leggi tutto: Roma, trovato cadavere su tetto autorimessa a Monteverde
(Adnkronos) - Pasquale Tridico, europarlamentare del Movimento 5 stelle dà la sua disponibilità a candidarsi con "Conte e le forze progressiste"."Amiche e amici della mia terra, cari calabresi, cara Calabria, la mia storia inizia qui, tra queste montagne, questo mare e fra voi che mi avete insegnato i valori della fatica, della solidarietà e del sogno - scrive in un lungo post su Facebook -. Ho avuto la fortuna di studiare, viaggiare, lavorare e crescere anche lontano, ma la Calabria è da sempre la mia radice più profonda e oggi la mia più grande responsabilità. Oggi sento forte il dovere di restituire alla mia terra ciò che mi ha dato: la forza di credere che nulla è impossibile, se lo si affronta insieme la speranza. Per questo ho deciso di dare la mia disponibilità al presidente Giuseppe Conte, alla comunità del M5S, a tutte le forze progressiste e a tutti i cittadini calabresi, per una mia candidatura alla presidenza della regione, perché questa terra merita sanità pubblica che funzioni, lavoro vero per i giovani, legalità, welfare, investimenti, sviluppo e dignità. La Calabria merita un futuro in cui restare non sia una condanna, ma una scelta di vita".
"La Calabria non è periferia: è cuore pulsante del Mediterraneo. Non è terra da abbandonare: è terra da far rinascere. Il futuro si costruisce. E io sono pronto a costruirlo con voi. È il tempo del coraggio. È il tempo della Calabria, la nostra terra, per riportarla a testa alta laddove merita di stare", conclude l'ex presidente dell'Inps.
Leggi tutto: Calabria, Tridico scioglie la riserva: "Disponibile a candidarmi"
(Adnkronos) - Fermato la mamma dei due fratelli minorenni, uno dei quali era alla guida dell'auto rubata che l'11 agosto scorso travolse e uccise la 71enne Cecilia De Astis in via Saponaro, al quartiere Gratosoglio di Milano.
La donna, classe 1992, italiana, è stata localizzata da all’interno dei giardini di viale Cermenate, a Milano, e arrestata. Ora si trova al carcere di San Vittore per un cumulo pena da scontare 3 anni e 10 mesi. Fra i reati a lei attribuiti, una serie di furti commessi dal 2017 al 2019.
La 33enne è stata trovata con addosso oltre 130 grammi in monili d’oro e oltre 1.500 euro in contanti. E' stata denunciata a piede libero anche per ricettazione.
(Adnkronos) - Fermato la mamma dei due fratelli minorenni, uno dei quali era alla guida dell'auto rubata che l'11 agosto scorso travolse e uccise la 71enne Cecilia De Astis in via Saponaro, al quartiere Gratosoglio di Milano.
La donna, classe 1992, italiana, è stata localizzata da all’interno dei giardini di viale Cermenate, a Milano, e arrestata. Ora si trova al carcere di San Vittore per un cumulo pena da scontare 3 anni e 10 mesi. Fra i reati a lei attribuiti, una serie di furti commessi dal 2017 al 2019.
La 33enne è stata trovata con addosso oltre 130 grammi in monili d’oro e oltre 1.500 euro in contanti. E' stata denunciata a piede libero anche per ricettazione.
Leggi tutto: Cecilia De Astis investita e uccisa a Milano, fermata madre del ragazzino alla guida
(Adnkronos) - La vicenda di Stefano De Martino, con video e foto circolati sul web che lo ritraggono mentre è in compagnia della sua attuale fidanzata Caroline Tronelli in casa nella capitale e che sarebbero stati carpiti illegalmente dal sistema di videosorveglianza, riporta alla ribalta i rischi legati ad eventuali attacchi hacker. Ma è possibile difendersi da simili pericoli cyber addirittura legati ai sistemi di videosorveglianza? Lo scorso giugno l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale (Acn) ha pubblicato un bollettino di Csirt Italia sui rischi derivanti dalla compromissione di dispositivi e servizi connessi ad Internet - telecamere Ip, Iot, controllori, router e sistemi di supervisione industriali - che possono diventare la porta d’ingresso per attacchi informatici se non si adottano adeguate misure di prevenzione e protezione.
Tra le raccomandazioni da attuare in casa: cambiare le credenziali predefinite su router, telecamere, Nas e altri dispositivi; evitare l’uso delle configurazioni di default, personalizzando porte, utenti, nomi di rete e impostazioni di sicurezza: utilizzare l’autenticazione a più fattori ogni volta che è disponibile; usare password forti, uniche per ogni dispositivo (min. 12 caratteri, maiuscole, minuscole, lettere, numeri, caratteri speciali); aggiornare regolarmente il firmware dei dispositivi, abilitando gli aggiornamenti automatici quando disponibili.
Inoltre tra i consigli per l’ambiente domestico: disattivare l’UPnP (Universal Plug and Play) sul router, che può esporre servizi automaticamente su Internet; limitare l’accesso remoto e disabilitare il controllo da remoto se non strettamente necessario; isolare i dispositivi IoT su una rete guest, separandoli da Pc, smartphone e dispositivi personali; monitorare l’attività del router: verificare connessioni aperte e traffico anomalo, tramite pannello di gestione o app; utilizzare Dns sicuri per filtrare contenuti indesiderati e migliorare la sicurezza; configurare il firewall del router per bloccare connessioni in ingresso non autorizzate. Infine: utilizzare l’accesso remoto in modo sicuro, evitando l’apertura di porte sul router/firewall per servizi come Rdp, Vnc o Ssh; preferire invece l’uso di soluzioni Vpn dedicate per accedere alla rete domestica.
Leggi tutto: Attacchi hacker a videosorveglianza, come difendersi
(Adnkronos) - Centinaia di persone assiepate dietro alle transenne in piazza Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania per assistere ai funerali di Pippo Baudo dal maxi schermo allestito all'esterno della chiesa. A presiedere la funzione religiosa il vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri, insieme a sedici sacerdoti concelebranti.
"Il senso della giustizia è stato forte e sempre impresso nell'animo di Pippo. Soprattutto nel coraggio manifestato in più circostanze contro la mafia, un male da estirpare secondo lui, ricercando sempre e comunque la legalità", ha detto don Giulio Albanese, padre spirituale di Baudo, nella sua omelia, citando il testo delle Beatitudini: 'Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati'.
Ricordando il loro ultimo incontro per l'assoluzione e l'estrema unzione, don Albanese ha rivelato: "Nel momento in cui gli ho chiesto se potessi comunicargli il corpo di Cristo, lui mi ha guardato ed ha pianto. Mi ha ripetuto per ben tre volte 'grazie, grazie, grazie'".
Pippo Baudo ha lasciato una testimonianza di "umanità, generosità e passione", ha "conosciuto il favore del pubblico e la gioia di entrare, con garbo e competenza, nelle case di milioni di italiani. Ma al di là dei programmi e degli applausi, ciò che resta è la sua capacità di comunicare vicinanza, di dare spazio a tanti artisti e di custodire rapporti sinceri - ha sottolineato il sacerdote nell'omelia - Molti lo ricordano come uomo generoso, discreto, pronto ad aiutare senza clamore. Nel nascondimento spesso".
"Non sono beati i potenti o i ricchi, ma i poveri in spirito, i miti, i misericordiosi, i puri di cuore (cfr. Mt 5). A questo proposito - ha aggiunto don Albanese - ricordiamo che la povertà di cui si parla in questo manifesto del Cristianesimo non è la mistica della miseria, ma l'affermazione della condivisione. E non v'è dubbio che questo è stato un tratto caratteristico della vita di Pippo".
"Poco prima di morire, mi ha confidato che il successo (e lui, come sapete, ne ha avuto tanto) non basta a riempire il cuore... Il successo non basta a rendere felici! Questa è una parola di verità che risuona in sintonia con il Vangelo", ha sottolineato ancora don Albanese.
Il padre spirituale di Baudo si è soffermato anche sulla "speranza, che non può essere intesa come banale sentimento, ma innanzitutto e soprattutto come virtù! Pippo - ha detto don Albanese - questa convinzione, nei mesi di clausura al Campus Biomedico, prima del decesso, l'aveva chiara e credo sia il conforto più rilevante per coloro che si sono dimostrati negli anni come i suoi cari amici", ha sottolineato, prima di ricordare i suoi familiari (in primis, la figlia Tiziana e il figlio Alessandro, ma anche "la sua assistente Dina che in questi mesi, anni di malattia è stata il suo vero angelo custode"). Poi, nel ricordare "i tanti amici, concittadini di Militello, colleghi, artisti e persone del mondo dello spettacolo che oggi ne piangono la scomparsa", ha aggiunto: "Possano custodire non solo il ricordo dei successi, ma soprattutto la testimonianza di umanità, generosità e passione che Pippo ha lasciato in loro".
Quasi sussurrate le parole di Dina Minna, la storica segretaria di Pippo Baudo, che ha accompagnato il feretro da Roma fino a Militello, e oggi è rimasta accanto al feretro fino alla chiusura della camera ardente: "Ho perso un padre... Abbiamo lavorato insieme per più di 35 anni, quasi 36. Ancora non mi rendo conto che non ci sia più...".
Il sindaco di Militello ha voluto salutare il grande conduttore tv, prendendo la parola durante il funerale, dopo l'omelia. Pippo Baudo "è stato l'Enrico Mattei della Rai", ha detto il primo cittadino.
"La prima volta che ho sentito parlare di Pippo Baudo avevo nove anni e abitavo in Sicilia - il ricordo del presidente del Senato, Ignazio La Russa, arrivando al Santuario - Mio cugino Mario, che organizzava la festa della Matricola a Paternò, parlando con mio fratello Vincenzo, disse 'Dobbiamo invitare a presentare uno spettacolo quel Pippo Baudo, te lo ricordi, è un presentatore che farà strada'. Io avevo nove anni poi il suo nome lo hanno imparato tutti gli italiani" (VIDEO).
"Credo che oggi ricordiamo la persona. Fino a poco fa abbiamo ricordato il grande artista, quello che è stato definito giustamente il gigante dello spettacolo, della cultura perché per me è stato un grande uomo di cultura”, ha detto il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, arrivando in chiesa.
“Oggi siamo qui, in mezzo alla sua gente, nel suo paese che lui amava tanto, era molto legato ai suoi genitori, voleva molto bene alla sua comunità. Siamo qui per ricordare, stringerci intorno alla sua famiglia e a lui come persona, perché poi alla fine a volte il personaggio schiaccia la persona e noi oggi siamo qua per Pippo, non per Pippo Baudo. Io credo che qui c'è la sua gente: lui per questa comunità ha fatto tantissimo, ha portato il nome di Militello nel mondo. Oggi ho fatto il viaggio assieme ad Al Bano e tutti noi conosciamo Militello in Val di Catania".
"Io sono stato qui nel 1974, Pippo voleva che io venissi a cantare nel suo paese. La mia risposta ovviamente fu strapositiva. E tornare oggi è una tripla emozione, perché ripercorro tutto quello che abbiamo fatto insieme. Tante cose...", le parole di Al Bano tra le lacrime (VIDEO). Presenti alle esequie di Pippo Baudo, tra gli altri, Gigi D'Alessio e Michele Guardì.
La temperatura sfiora i 35 gradi e in molti all'esterno hanno cercato riparo all'ombra. Un carabiniere in alta uniforme in servizio al Santuario ha avuto un malore per il caldo ed è svenuto. Il carabiniere è stato portato via in ambulanza.
“Le ultime settimane sono state per Pippo Baudo di grande sofferenza. Era sotto morfina, però lucido. E, comunque, per lui è stato un tempo, sono parole sue, di purificazione, di liberazione", ha detto all'uscita della camera ardente don Albanese, che gli è stato accanto negli ultimi mesi.
"Se Pippo Baudo ha detto tutto quello che voleva dire ai suoi figli? Quello che posso dirvi è che mi ha detto solo di ricordare i suoi figli e che gli ha voluto bene. Devo dire che lo ha ripetuto costantemente. Mi diceva: 'Forse a volte non ci sono riuscito, ho fatto fatica a essere esplicito, ma ho sempre voluto bene ai miei figli'", le parole di don Giulio parlando con i giornalisti.
"La ragione fondamentale per cui Pippo Baudo è ritornato a Militello è perché qui, a Militello, ci sono le sue radici e lui esprimeva un debito di riconoscimento nei confronti di questa città, che non solo gli ha dato i natali ma, dal punto di vista valoriale, lo ha forgiato e formato", ha detto il padre spirituale di Pippo Baudo.
(Adnkronos) - Centinaia di persone assiepate dietro alle transenne in piazza Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania per assistere ai funerali di Pippo Baudo dal maxi schermo allestito all'esterno della chiesa.
"Il senso della giustizia è stato forte e sempre impresso nell'animo di Pippo. Soprattutto nel coraggio manifestato in più circostanze contro la mafia, un male da estirpare secondo lui, ricercando sempre e comunque la legalità", ha detto don Giulio Albanese, padre spirituale di Baudo, nella sua omelia, citando il testo delle Beatitudini: 'Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati'.
"La prima volta che ho sentito parlare di Pippo Baudo avevo nove anni e abitavo in Sicilia - il ricordo del presidente del Senato, Ignazio La Russa, arrivando al Santuario - Mio cugino Mario, che organizzava la festa della Matricola a Paternò, parlando con mio fratello Vincenzo, disse 'Dobbiamo invitare a presentare uno spettacolo quel Pippo Baudo, te lo ricordi, è un presentatore che farà strada'. Io avevo nove anni poi il suo nome lo hanno imparato tutti gli italiani".
"Credo che oggi ricordiamo la persona. Fino a poco fa abbiamo ricordato il grande artista, quello che è stato definito giustamente il gigante dello spettacolo, della cultura perché per me è stato un grande uomo di cultura”, ha detto il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, arrivando in chiesa.
“Oggi siamo qui, in mezzo alla sua gente, nel suo paese che lui amava tanto, era molto legato ai suoi genitori, voleva molto bene alla sua comunità. Siamo qui per ricordare, stringerci intorno alla sua famiglia e a lui come persona, perché poi alla fine a volte il personaggio schiaccia la persona e noi oggi siamo qua per Pippo, non per Pippo Baudo. Io credo che qui c'è la sua gente: lui per questa comunità ha fatto tantissimo, ha portato il nome di Militello nel mondo. Oggi ho fatto il viaggio assieme ad Al Bano e tutti noi conosciamo Militello in Val di Catania".
"Io sono stato qui nel 1974, Pippo voleva che io venissi a cantare nel suo paese. La mia risposta ovviamente fu strapositiva. E tornare oggi è una tripla emozione, perché ripercorro tutto quello che abbiamo fatto insieme. Tante cose...", le parole di Al Bano tra le lacrime. Presenti alle esequie di Pippo Baudo, tra gli altri, Gigi D'Alessio e Michele Guardì.
La temperatura sfiora i 35 gradi e in molti all'esterno hanno cercato riparo all'ombra. Un carabiniere in alta uniforme in servizio al Santuario ha avuto un malore per il caldo ed è svenuto. Il carabiniere è stato portato via in ambulanza.
“Le ultime settimane sono state per Pippo Baudo di grande sofferenza. Era sotto morfina, però lucido. E, comunque, per lui è stato un tempo, sono parole sue, di purificazione, di liberazione", ha detto all'uscita della camera ardente don Albanese, che gli è stato accanto negli ultimi mesi.
"Se Pippo Baudo ha detto tutto quello che voleva dire ai suoi figli? Quello che posso dirvi è che mi ha detto solo di ricordare i suoi figli e che gli ha voluto bene. Devo dire che lo ha ripetuto costantemente. Mi diceva: 'Forse a volte non ci sono riuscito, ho fatto fatica a essere esplicito, ma ho sempre voluto bene ai miei figli'", le parole di don Giulio parlando con i giornalisti.
"La ragione fondamentale per cui Pippo Baudo è ritornato a Militello è perché qui, a Militello, ci sono le sue radici e lui esprimeva un debito di riconoscimento nei confronti di questa città, che non solo gli ha dato i natali ma, dal punto di vista valoriale, lo ha forgiato e formato", ha detto il padre spirituale di Pippo Baudo.
(Adnkronos) - Centinaia di persone sono assiepate davanti al Santuario della Madonna della Stella di Militello in Val di Catania per i funerali di Pippo Baudo che sono iniziati alle 16. A presiedere la funzione religiosa il vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri. Concelebrano sedici sacerdoti tra cui il parroco don Giuseppe Luparello e don Giulio Albanese, padre spirituale di Baudo.
"La prima volta che ho sentito parlare di Pippo Baudo avevo nove anni e abitavo in Sicilia - il ricordo del presidente del Senato, Ignazio La Russa, arrivando al Santuario - Mio cugino Mario, che organizzava la festa della Matricola a Paternò, parlando con mio fratello Vincenzo, disse 'Dobbiamo invitare a presentare uno spettacolo quel Pippo Baudo, te lo ricordi, è un presentatore che farà strada'. Io avevo nove anni poi il suo nome lo hanno imparato tutti gli italiani".
"Credo che oggi ricordiamo la persona. Fino a poco fa abbiamo ricordato il grande artista, quello che è stato definito giustamente il gigante dello spettacolo, della cultura perché per me è stato un grande uomo di cultura”, ha detto il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, arrivando in chiesa.
“Oggi siamo qui, in mezzo alla sua gente, nel suo paese che lui amava tanto, era molto legato ai suoi genitori, voleva molto bene alla sua comunità. Siamo qui per ricordare, stringerci intorno alla sua famiglia e a lui come persona, perché poi alla fine a volte il personaggio schiaccia la persona e noi oggi siamo qua per Pippo, non per Pippo Baudo. Io credo che qui c'è la sua gente: lui per questa comunità ha fatto tantissimo, ha portato il nome di Militello nel mondo. Oggi ho fatto il viaggio assieme ad Al Bano e tutti noi conosciamo Militello in Val di Catania".
La temperatura sfiora i 35 gradi e in molti all'esterno cercano riparo all'ombra. Un carabiniere in alta uniforme in servizio al Santuario ha avuto un malore per il caldo ed è svenuto. Il carabiniere è stato portato via in ambulanza.
“Le ultime settimane sono state per Pippo Baudo di grande sofferenza. Era sotto morfina, però lucido. E, comunque, per lui è stato un tempo, sono parole sue, di purificazione, di liberazione", ha detto don Albanese, che gli è stato accanto negli ultimi mesi.
"Se Pippo Baudo ha detto tutto quello che voleva dire ai suoi figli? Quello che posso dirvi è che mi ha detto solo di ricordare i suoi figli e che gli ha voluto bene. Devo dire che lo ha ripetuto costantemente. Mi diceva: 'Forse a volte non ci sono riuscito, ho fatto fatica a essere esplicito, ma ho sempre voluto bene ai miei figli'", le parole di don Giulio parlando con i giornalisti all'uscita della camera ardente.
"La ragione fondamentale per cui Pippo Baudo è ritornato a Militello è perché qui, a Militello, ci sono le sue radici e lui esprimeva un debito di riconoscimento nei confronti di questa città, che non solo gli ha dato i natali ma, dal punto di vista valoriale, lo ha forgiato e formato", ha detto il padre spirituale di Pippo Baudo.
(Adnkronos) - E' stata chiusa poco dopo le 13 di oggi la camera ardente per rendere omaggio a Pippo Baudo nel Santuario di Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania (Catania). La chiesa riapre alle 15 per i funerali che inizieranno alle ore 16. Presiederà il vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri. Concelebreranno sedici sacerdoti tra cui il parroco don Giuseppe Luparello e don Giulio Albanese, padre spirituale di Baudo, che detterà l’omelia.
“Le ultime settimane sono state per Pippo Baudo di grande sofferenza. Era sotto morfina, però lucido. E, comunque, per lui è stato un tempo, sono parole sue, di purificazione, di liberazione", ha detto lasciando la camera ardente don Giulio Albanese, che gli è stato accanto negli ultimi mesi.
(Adnkronos) - Momenti di panico oggi all'interno dell'aeroporto milanese di Malpensa. Questa mattina, intorno alle 10, un uomo ha appiccato il fuoco ai bidoncini della spazzatura all'interno dell'area passeggeri al terminal 1 ed ha iniziato a prendere a martellate i monitor dei check in. Immediatamente è stato bloccato dal personale della security di Sea, la società che gestisce lo scalo aeroportuale, oltre che da alcuni viaggiatori presenti.
Le cause alla base del gesto sono attualmente in fase di accertamento. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polaria, che hanno preso in custodia l'uomo, e i vigili del fuoco che, in via precauzionale, hanno fatto evacuare l'area e provveduto alle operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza dell'area.
L'operatività del terminal è quindi tornata alla normalità.
Leggi tutto: Paura a Malpensa, appicca il fuoco e devasta monitor al terminal 1 dell'aeroporto
(Adnkronos) - "Il cumulo contributivo 2025 è un’opportunità concreta per anticipare la pensione". Lo dice in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia Andrea Martelli, esperto di consulenza previdenziale, fondatore e amministratore di MiaPensione. "Per usufruirne - spiega - è necessario aver versato contributi in almeno due gestioni diverse, non essere già titolari di pensione diretta in una di esse e aver raggiunto i requisiti contributivi e anagrafici previsti dalla normativa. Il vantaggio principale di questo strumento è che ogni periodo assicurativo viene valorizzato, anche in caso di esperienze lavorative brevi o discontinue, evitando la dispersione dei diritti previdenziali maturati".
"Nel 2025 - fa notare - grazie al cumulo, è possibile anticipare l’accesso alla pensione una volta raggiunti i requisiti contributivi previsti - 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Sommando i versamenti effettuati in diverse gestioni, molti lavoratori riescono così a superare più rapidamente la soglia contributiva minima, senza dover attendere l’età pensionabile ordinaria".
"Per sfruttare appieno i benefici del cumulo - suggerisce - è cruciale verificare con precisione la propria posizione contributiva presso tutti gli enti interessati. Disallineamenti, mancati accrediti o buchi contributivi - specie nei periodi di transizione tra impieghi - potrebbero ostacolare il pensionamento o ridurre l’importo della pensione. E' quindi consigliabile richiedere l’estratto conto contributivo a Inps e ad altri enti coinvolti, segnalare tempestivamente eventuali anomalie e valutare la regolarizzazione di contributi mancanti, anche tramite versamenti volontari o azioni di recupero entro i 5 anni previsti dalla prescrizione".
"Tra le strategie più efficaci per aumentare l’anzianità contributiva - afferma l'esperto - il riscatto della laurea rappresenta una leva rilevante, soprattutto per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 e rientra nel sistema contributivo puro. Oltre a incrementare i contributi utili, i costi del riscatto sono interamente deducibili dal reddito imponibile, generando un risparmio fiscale immediato. Per chi ha una posizione mista (parte retributiva e parte contributiva), il riscatto può perfino consentire il raggiungimento dei 18 anni di contributi al 31/12/1995, facendo scattare un calcolo pensionistico più favorevole con quote retributive maggiori".
"Il trattamento pensionistico conseguito con il cumulo - chiarisce - è soggetto a tassazione Irpef ordinaria, secondo gli scaglioni di reddito. Tuttavia, vi sono diverse strategie per ottimizzare l’imposizione fiscale, come sfruttare le detrazioni per pensionati, valutare la no tax area (fino a 8.500 euro annui per gli over 75), programmare la distribuzione di arretrati o Tfr per beneficiare della tassazione separata, fino a pianificare l’anno di uscita, per evitare salti di aliquota marginale".
"In un contesto previdenziale complesso e in continua evoluzione - sostiene - l’accesso tempestivo a informazioni corrette può fare la differenza tra una pensione penalizzante e un trattamento ottimizzato. La pensione è un diritto, ma è anche nostro dovere essere costantemente informati, per effettuare scelte il più possibile strategiche e consapevoli. Abbiamo a nostra disposizione numerosi strumenti, dal sito Inps e le sue circolari ufficiali, iscriversi a newsletter specializzate in materia previdenziale e affidarsi a consulenti esperti in materia pensionistica, capaci di analizzare caso per caso le soluzioni più vantaggiose".
Leggi tutto: Cumulo contributivo 2025, l'esperto: "Opportunità concreta per anticipare la pensione"
(Adnkronos) - Dall'inizio dell'anno fino al 13 agosto, 8 Paesi europei hanno segnalato in tutto 335 casi umani di infezione da virus West Nile acquisiti localmente e 19 morti. Spicca l'Italia, che rimane "il Paese più colpito, con 274 infezioni confermate", in pratica l'82% del totale dell'area e sono sempre nel Belpaese le 19 vittime censite. E' quanto emerge dal rapporto di sorveglianza dell'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che fa il punto sulle infezioni trasmesse dalle zanzare. Una voce che ha fatto registrare numeri record in Europa. Per quanto riguarda nello specifico West Nile, per l'Italia è stata una stagione particolarmente intensa soprattutto nelle regioni del Centro-Sud. Nella area dell'Ue/Spazio economico europeo il secondo Paese più colpito, ma molto distante dai numeri italiani, è la Grecia (35 casi). Seguono Serbia (9 casi), Francia (7 casi), Romania (6 casi), Ungheria (2 casi), Bulgaria (1 caso) e Spagna (1 caso).
"La distribuzione dei casi di virus West Nile in Europa continua a cambiare e, nell'ultimo decennio, l'infezione è stata rilevata in nuove aree ogni anno", avverte l'Ecdc in una nota diffusa oggi, 20 agosto, data in cui si celebra il World Mosquito Day, nato per sensibilizzare sulle malattie trasmesse dalle zanzare. "Quest'anno, per la prima volta, sono state segnalate infezioni nelle province italiane di Latina e Frosinone e nella contea di Sălaj in Romania - continua l'agenzia Ue con sede a Stoccolma - e l'Europa ha registrato il numero più alto di casi di virus del Nilo Occidentale degli ultimi 3 anni. L'Ecdc prevede che le infezioni continueranno ad aumentare, raggiungendo probabilmente un picco stagionale in agosto o settembre".
Per quanto riguarda invece il virus Chikungunya è la Francia ad avere il record di casi: Oltralpe sono stati segnalati 111 casi di malattia da virus Chikungunya. L'Italia ne ha registrati 7, principalmente associati a focolai nelle regioni meridionali e sudorientali. Non sono stati segnalati decessi nell'Europa continentale, ma a livello globale nel 2025 sono stati registrati oltre 240mila casi di malattia da virus Chikungunya e 90 morti.
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(Adnkronos) - Raphaël Graven, un noto streamer francese, spesso seviziato da un gruppo di altri uomini in diretta davanti a migliaia di spettatori, è morto nel sonno lunedì, nel corso di una diretta-maratona di 10 giorni. È accaduto in un appartamento che aveva affittato nel villaggio di Contes. Lo riferisce la Procura di Nizza, ripresa dai media locali, annunciando l'avvio di un'indagine per appurare le cause del decesso, pur sottolineando che "al momento non vi è nulla di sospetto".
La morte del quarantaseienne conosciuto online con il nome di "Jeanpormanove" (con oltre un milione di follower su varie piattaforme social) è stata annunciata dal collega e amico streamer Owen Cenazandotti ("Naruto") su Instagram, che lo ha definito "fratello, compagno fidato, partner", chiedendo di "rispettare la sua memoria" e "non condividere il video del suo ultimo respiro nel sonno". Il momento sarebbe stato registrato durante la maratona in diretta, poi rimossa, che non era un evento raro per lo streamer e i suoi compagni, noti per i loro contenuti di gaming e sfide estreme, spesso a spese di Graven stesso.
Nel corso della diretta lo streamer era sdraiato su un materasso, quasi interamente coperto da un piumone. Quando gli altri streamer hanno iniziato a svegliarsi, hanno notato che si trovava "in una posizione davvero strana" e hanno cercato di attirare la sua attenzione prima di interrompere bruscamente la trasmissione, stando a quanto racconta Le Parisien. In alcune clip ripubblicate online si vedono altri uomini colpirlo, strangolarlo e sparargli con una pistola a vernice.
Il tutto è avvenuto su Kick, piattaforma di streaming conosciuta come alternativa (con un approccio più lassista alla moderazione) rispetto alla più nota Twitch. Un portavoce ha dichiarato alla Bbc che l'azienda sta "esaminando urgentemente" le circostanze che hanno portato alla morte di Graven in diretta, sottolineando che le regole di Kick sono "concepite per proteggere i creatori" e che la piattaforma "resta impegnata a farle rispettare". I termini di servizio di Kick vietano espressamente contenuti che "implichino autolesionismo, violenza eccessiva" o materiale "illegale" o "che promuova attività dannose o illegali".
La ministra francese Clara Chappaz ha definito "un orrore assoluto" le violenze subite da Graven durante le dirette. "La responsabilità delle piattaforme online riguardo alla diffusione di contenuti illeciti non è facoltativa: è la legge. Questo tipo di fallimento può portare al peggio e non ha posto in Francia, in Europa o altrove", ha scritto in un post su X, segnalando il caso alle autorità francesi competenti.
Già lo scorso dicembre, Graven e l’amico streamer Safine Hamadi erano stati fermati a seguito di un’inchiesta giornalistica che accusava Kick di permettere la diffusione incontrollata di contenuti violenti, evidenzia Le Parisien. Entrambi hanno negato ogni responsabilità e sono stati rapidamente rilasciati.
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