Interruzione martedì 25 negli impianti serviti dal Coghinas... 
Si è conclusa a Roma con grande successo, negli spazi dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, la quinta edizione della 'Live communication week', appuntamento di riferimento internazionale per l’industry degli eventi, ideata e promossa da Adc group, società editrice specializzata nel settore pubblicità, marketing, media ed eventi. Un format consolidato e distintivo, articolato in tre momenti chiave – le giurie con le live presentation dei progetti in short list, la giornata di contenuti e le cerimonie di premiazione – che rappresenta il cuore pulsante della manifestazione.
L’evento, che ha visto la partecipazione di circa 2.000 delegati provenienti da 40 Paesi, ha ospitato al suo interno i lavori della XXII edizione del Bea - Best event awards Italia (19 e 20 novembre), e della XX edizione del Bea World (21 e 22 novembre), che premiano rispettivamente, l’eccellenza creativa degli eventi italiani e internazionali. 317 i progetti iscritti al Bea Italia da 64 agenzie. 470, invece, gli eventi iscritti al Bea World provenienti da 40 Paesi del mondo. L’edizione 2025 del Bea World è particolarmente significativa perché celebra il XX anniversario della competizione internazionale che negli anni è cresciuta per numero di eventi e Paesi partecipanti.
Come ogni anno, le giurie, composte in totale da oltre 120 top manager di aziende big spender, hanno assegnato gli ambiti Grand Prix e i GP Iconic Awards, oltre ai premi di tipologia. Oro grand prix Bea Italia 2025 all’evento 'Ferrari Amalfi world première' firmato per il cliente Ferrari S.p.a da Next Group, che si aggiudica anche l'oro come Best event agency. Il Grand prix iconic award è stato assegnato a Ninetynine per il progetto 'Giubileo 2025 - Grandi Eventi'. Simone Mazzarelli di Ninetynine ha inoltre ottenuto il riconoscimento di direttore creativo dell’anno. A vincere l’Oro grand prix al Bea World 2025 è l’evento norvegese ‘The breathing space by gjensidige’ di Nosleeptillbrooklyn per il cliente Gjensidige. Il Grand prix iconic award internazionale è stato assegnato alle italiane Mosaico Studio and Fondazione Fratelli tutti per l’evento ‘World meeting on human fraternity’.
Il claim di quest’anno, 'Live! With Respect' ha rappresentato il fil rouge di tutta la kermesse e, in particolare delle giornate dedicate ai contenuti e alla formazione, caratterizzate da un fitto programma di talk e tavole rotonde che ha coinvolto il gotha della Live Communication italiana e internazionale.
Due le ricerche presentate, fotografia dello stato dell’arte del mercato italiano ed europeo. Nello specifico, il XXI Monitor sugli eventi e la live communication in Italia di AstraRicerche per Adc group ha confermato la fase espansiva e il ruolo della live communication come elemento imprescindibile per le strategie aziendali.
Ecco alcuni highlights: mercato complessivo stimato nel 2024 a quota 1.123 milioni di euro, con una crescita del 12.2% rispetto all’anno precedente; gli investimenti dovrebbero raggiungere quota 1.290 milioni entro i prossimi due anni; il 37% delle aziende ha aumentato l'investimento nell'ultimo anno, e ben il 52,3% prevede un ulteriore incremento nei prossimi due anni. Solo il 7% non ha investito, un minimo storico; aumentano in modo significativo gli eventi B2I (rivolti al target aziendale interno, che raggiungono il 49,3% del totale) e gli eventi educational/formativi (+6,7%); si registra per la prima volta un sostanziale pareggio tra creatività (20,4%) e digital/AI/ tecnologia (19,1%) come parola chiave per il futuro, indicando un equilibrio strategico tra innovazione e fattore.
Il mercato europeo è stato invece protagonista dell’European experience index (Eex) 2025 a cura di 27Names, l’associazione delle migliori agenzie indipendenti europee specializzate in live experience. L’indagine analizza i settori della live communication, del marketing e della brand experience con una duplice prospettiva, raccogliendo le opinioni sia delle aziende clienti sia delle agenzie in 27 mercati europei.
Tra i principali dati emersi dalla ricerca. Ai: potente, ma non magica. Il 79% delle agenzie considera l'Ai una tendenza dominante e il 97% la utilizza già nei flussi di lavoro creativi, ma molti clienti si aspettano miracoli immediati. L'Ai può accelerare la creatività, ma non sostituirla. ROI: metriche mancanti. Quasi la metà dei clienti non è in grado di misurare efficacemente il Roi e molti non dispongono di kpi chiari. Talento: il punto critico, 1 agenzia su 2 afferma che trovare e mantenere persone qualificate è la sfida più grande. Partnership: creatività vs. cautela. I clienti chiedono idee audaci, ma spesso scelgono l'affidabilità; la fiducia è la nuova valuta. Sostenibilità: il divario di investimento. Le aspettative sono in aumento, ma c'è ancora un divario di circa 30 punti tra coloro che richiedono la sostenibilità e coloro che la finanziano.
Con la cerimonia del Bea World cala il sipario sulla live communication week. I dati presentati e l’elevata qualità dei progetti premiati confermano ancora una volta come la industry della comunicazione ‘dal vivo’ rappresenti un settore strategico, capace di generare un grande valore economico, e un polo di eccellenza professionale a livello globale. La Live communication week passa il testimone da Roma a Venezia che sarà la splendida cornice delle edizioni 2026 e 2027, che verranno ospitate negli spazi del Comune di Venezia gestiti da Vela Spa.

"Essere giunti alla 20ma edizione del Forum dopo esser partiti dalla prima ricerca sul tema della prevenzione e il controllo dei rischi in sanità, svolta in partnership con Asser - ora Agenas - ministero della Salute e Regioni rappresenta di per sé un eccellente biglietto da visita per il Forum che, nel tempo, grazie anche all'incessante impegno del presidente, onorevole Vasco Giannotti, ha assunto sempre maggiore rilevanza sia per i temi trattati sia per l'autorevolezza dei partecipanti". Lo ha detto Stefano Moriconi, direttore Ufficio 5 Consiglio superiore di sanità e organi collegiali, Dg Vigilanza enti e organi collegiali, ministero della Salute, alla vigilia dell'evento della sanità italiana che si apre domani ad Arezzo alla presenza del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che vede gli esperti impegnati a discutere e proporre soluzioni innovative per l'intero sistema salute del nostro Paese.
"Sappiamo che il sistema più complesso esistente al mondo è quello della salute - sottolinea Moriconi - e il Forum ha avuto il merito di offrire ai cittadini, grazie alle eccellenze professionali che ne hanno sempre caratterizzato l'evento, la possibilità di essere aggiornati quasi in tempo reale sull'evoluzione della sanità e sulle opportunità" offerte dallo "sviluppo delle innovazioni tecnologiche" in termini di "servizi di prevenzione e di percorsi diagnostico-terapeutici. Nella scorsa edizione", il ministro Schillaci "ha presentato 'un nuovo modello di sanità finalizzato all'equità, alla sostenibilità e allo sviluppo del Servizio sanitario nazionale' - ricorda Moriconi - un documento alla base di una riforma necessaria per il nostro sistema sanitario. L'edizione attuale del Forum ha voluto proseguire sulla via indicata ponendo in risalto proprio la riforma" che è in corso.
Infine, questa edizione ospita una sessione che prevede la partecipazione del Css che "è l'organo tecnico consultivo del ministro della salute e rappresenta la massima istituzione scientifica nel settore della sanità - sottolinea l'esperto - La sua partecipazione al Forum rappresenta l'occasione di un maggiore coinvolgimento e di apertura del Css alla società e al mondo scientifico".
All'evento, anticipa Moriconi, "saranno presentati, dal segretario generale, dottoressa Daniela Rodorigo, gli aspetti storici organizzativi e funzionali che sono il fulcro logistico-tecnico-amministrativo necessario per permettere al Consiglio di svolgere le proprie attività. Inoltre saranno illustrati dal presidente, professor Alberto Siracusano, e a seguire dai rispettivi presidenti e/o vice presidenti delle 5 sezioni che compongono il Css i temi scientifici ritenuti di maggiore attuale interesse per la sanità pubblica che attengono alle funzioni propositive del Css".
"L'attività propositiva che ho avuto modo di coordinare per molti anni - evidenzia Moriconi - ha prodotto documenti con rilevante impatto in sanità pubblica nei settori della pianificazione e programmazione sanitaria di sistema ed economica, innovazione e ricerca, sviluppo di nuovi modelli di servizio del Ssn in particolare nei settori dell'oncologia, delle malattie rare, della genomica, dei dispositivi medici e del farmaco, dell'intelligenza artificiale, anche in relazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Tale funzione propositiva ha rappresentato la base per numerosi provvedimenti normativi tra cui l'introduzione nei Lea dei test prenatali non invasivi (Nipt) o l'uso dei test diagnostici molecolari per il tumore della mammella".
"La sessione - conclude - terminerà con la tavola rotonda dei presidenti delle Federazioni nazionali degli Ordini professionali, componenti di diritto del Consiglio, che rappresentano il mondo delle professionalità sanitarie e il cui focus verterà sull'evoluzione delle figure professionali alle quali il Css ha dato un forte impulso dal punto di vista tecnico scientifico, anche in vista della prossima riforma delle professioni sanitarie che rappresenta un'opportunità per aggiornare ruoli e competenze, ottenere maggiore riconoscimento e creare un sistema più moderno, integrato e vicino ai bisogni reali dei cittadini".

Incidente nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 23 novembre, lungo la Salaria SS4, al km 123. Una Jeep Renegade è uscita fuori strada e finita contro il guardrail a Cittareale (Rieti). Morto un 56enne seduto al lato passeggero, lievemente ferita la donna al volante. Le squadre sul posto hanno estratto la vittima dalle lamiere con cesoie e divaricatori. Soccorsi, in buone condizioni, anche i due cani che si trovavano all'interno dell'auto. Impegnati nei rilievi gli agenti della Polizia stradale.

L'amministrazione Trump da oggi potrebbe espandere il suo raggio di azione contro il Venezuela, dal momento che designa Nicolas Maduro e i suoi alleati di governo come membri di un'organizzazione terroristica, il 'Cartel de los Soles'. La mossa arriva nel mezzo di una campagna che da mesi gli Stati Uniti stanno conducendo con il dichiarato obiettivo di combattere i narcotrafficanti, con raid a largo delle coste venezuelane che hanno fatto decine di morti. E dopo che la scorsa settimana il segretario di Stato, Marco Rubo, ha dichiarato che il "Cartel de los Soles" sarebbe "responsabile di violenza terroristica" nell'emisfero occidentale.
Secondo diversi esperti, però il Cartel de los Soles, formula usata per descrivere una rete di gruppi venezuelani all'interno delle forze armate collegati con i narcotrafficanti, non può essere paragonata ai tradizionali cartelli criminali che sono stati designati dagli Usa come gruppi terroristici, perché manca di una gerarchia e di una struttura. Altri spiegano poi che tecnicamente il cartello non esiste neanche nel senso convenzionale del termine.
I venezuelani hanno iniziato ad usare questo termine negli anni '90 per riferirsi ai vertici militari che si arricchivano con il narcotraffico. Con l'espandersi della corruzione a tutti i livelli del governo prima con il presidente Hugo Chavez, e poi con Maduro, il termine è stato usato genericamente per esponenti del governo e della polizia coinvolti in traffici illegali. I "soli" si riferiscono coi alle spalline sulle uniformi degli alti ufficiali.
E' dal 2020, quando il dipartimento di Giustizia della prima presidenza Trump ha incriminato il leader venezuelano e il suo entourage per narcoterrorismo, si è iniziato poi a usare il termine per indicare l'organizzazione di narcotrafficante guidata da Maduro. "Non è un gruppo di persone che si identificano tra di loro come membri, non hanno incontri regolari, non hanno una gerarchia", spiega al Washington Post Adam Isaacson, analista del Washington Office on Latin America.
"Stanno designando una cosa che non esiste e che non è un'organizzazione terroristica come tale", gli fa eco, parlando con la Cnn, Brain Finucane, ex avvocato del dipartimento di Stato specializzato nella questione dei poteri di guerra. La mossa dell'amministrazione Trump infatti darà al presidente l'autorità di imporre nuove sanzioni su beni e infrastrutture di Maduro. Anche se, sottolineano gli esperti legale, questa da sola non autorizza esplicitamente il ricorso alla forza letale.
All'interno dell'amministrazione Trump sono di diverso avviso, e ritengono che la designazione darà agli Stati Uniti maggiori possibilità militari di colpire all'interno del Venezuela. Eventuali raid terrestri o altre azioni sarebbero quindi un'espansione all'operazione avviata a settembre che, oltre ai raid in mare, comprende un massiccio schieramento di forze navali di fronte alle coste del Venezuela. Trump ha dichiarato di non escludere un'azione militare contro Caracas anche se negli ultimi giorni ha avanzato la possibilità di colloqui diretti con Maduro.

Era la leggendaria voce del reggae giamaicano e protagonista del film cult poliziesco "Più duro è, più forte cade" ("Harder They Come", 1972) di Perry Henzell, che grazie alla sua colonna sonora portò il reggae al mondo intero. Il cantante giamaicano Jimmy Cliff è morto domenica 23 novembre all'età di 81 anni, come ha annunciato la moglie Latifa Chambers attraverso un messaggio su Instagram: "È con profonda tristezza che vi annuncio che mio marito, Jimmy Cliff, è mancato a causa di una crisi epilettica seguita da polmonite. A tutti i suoi fan in tutto il mondo dico: sappiate che il vostro sostegno è stato la sua forza per tutta la sua carriera. Jimmy, tesoro mio, che tu possa riposare in pace. Seguirò i tuoi desideri". Il messaggio è stato firmato anche dai figli, Lilty e Aken.
Cliff è stato uno dei pochi artisti in grado di portare il reggae dai vicoli di Kingston, capitale della Giamaica, al palcoscenico internazionale, ben prima dell'esplosione del fenomeno Bob Marley, facendo conoscere la musica giamaicana in tutto il mondo. E' noto per le canzoni "Reggae Night", "Hot Shot", "Sitting in Limbo", "Wild World", "I Can See Clearly Now", "You Can Get It If You Really Want" e "Many Rivers to Cross", inserita in "Più duro è, più forte cade", il film che ebbe un ruolo importante nella diffusione mondiale della musica reggae.
Nato come James Chambers il 30 luglio 1944, ottavo di nove figli, crebbe in condizioni di povertà. Iniziò a cantare nella chiesa locale all'età di sei anni, mostrando fin da subito una voce limpida e melodica. A 14 anni si trasferì a Kingston, dove adottò il cognome d'arte "Cliff", simbolo delle vette che ambiva a raggiungere nella carriera musicale. Il suo primo successo nazionale fu "Hurricane Hattie", prodotto da Leslie Kong, figura chiave nella sua formazione artistica. Negli anni Sessanta pubblicò singoli come "King of Kings" e "Pride and Passion", inizialmente popolari soprattutto in Giamaica, ma destinati a un pubblico internazionale.
Nel 1964 fu scelto per rappresentare la Giamaica all'Esposizione Universale di New York. Lì attirò l'attenzione dell'Island Records, etichetta britannica che avrebbe ospitato anche Bob Marley. Con il primo album "Hard Road to Travel" (1968) conquistò critica e pubblico. Il singolo "Wonderful World, Beautiful People" scalò le classifiche inglesi, mentre Vietnam, canzone di protesta, ricevette l'elogio di Bob Dylan, che la definì "la miglior canzone di protesta mai ascoltata".
La svolta definitiva arrivò nel 1972 con il film "Più duro è, più forte cade", in cui Cliff interpretava Ivan Martin, giovane musicista alle prese con il mondo corrotto della musica giamaicana. La pellicola divenne un cult internazionale, contribuendo a diffondere il reggae negli Stati Uniti e in Europa. La colonna sonora del film, contenente successi come "You Can Get It If You Really Want" e "Many Rivers to Cross", è considerata una delle più influenti nella storia della musica caraibica. Cliff stesso definì il film "la porta che si aprì sul mondo: mostrò da dove veniva davvero questa musica".
Negli anni successivi Cliff continuò a incidere dischi e collaborare con artisti internazionali. Viaggiò in Africa, si avvicinò all'Islam e partecipò a progetti come "Power & the Glory" dei Kool & the Gang (1983). Nel 1985 vinse un Grammy con l'album "Cliff Hanger".
Il suo lavoro è stato riconosciuto anche dallo Stato giamaicano: Cliff ricevette l'Order of Merit, uno dei più alti riconoscimenti culturali, e nel 2010 è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame. Tra le sue ultime produzioni spicca l'album "Rebirth" (2012), salutato come un ritorno alle sonorità dei primi anni Settanta. Cliff si cimentò di nuovo anche nel cinema: nel 1990 apparve nel film "Programmato per uccidere" con Steven Seagal, interpretando il brano "John Crow".
Nonostante l'età e la lunga carriera, ha continuato a esibirsi e a portare il reggae sui palchi internazionali fino a pochi anni fa, mantenendo intatto il suo carisma e la sua energia. Gli ultimi album incisi sono "Rebirth" (2012) e "The Kcrw Session" (2013). (di Paolo Martini)

Ritorna dall'1 dicembre in 28 città italiane la campagna nazionale di prevenzione cardiovascolare 'Truck tour Banca del cuore 2025-2026', promossa dalla Fondazione per il Tuo cuore dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) e parte del più ampio progetto nazionale di prevenzione cardiovascolare 'Banca del cuore'. Dal primo dicembre - informa una nota - il jumbo truck di Banca del cuore, appositamente allestito, tornerà a fare tappa in tutta Italia per offrire ai cittadini la possibilità di sottoporsi a uno screening cardiologico completo e gratuito che prevede: screening di prevenzione cardiovascolare comprensivo di esame elettrocardiografico e screening aritmico; stampa dell'elettrocardiogramma con tutti i valori pressori e anamnestici presenti su BancomHeart; screening metabolico con il rilievo estemporaneo di 9 parametri metabolici con una sola goccia di sangue: colesterolo totale, trigliceridi, colesterolo Hdl, rapporto colesterolo Hdl/Ldl, colesterolo Ldl, colesterolo non Hdl, glicemia fast, emoglobina glicata e uricemia; stampa del profilo glicidico, lipidico, uricemico e del proprio rischio cardiovascolare; consegna del kit di 23 opuscoli di prevenzione cardiovascolare realizzati dalla Fondazione per il Tuo cuore; rilascio della card BancomHeart attiva. Durante la permanenza del truck nelle singole città, inoltre, sono previsti dibatti e incontri sul tema della prevenzione e delle malattie cardiovascolari con i cittadini e con i medici locali.
Grazie al progetto Banca del cuore, ideato e coordinato da Michele Gulizia per la Fondazione per il Tuo cuore, a tutti i cittadini che afferiranno al truck verrà consegnata una BancomHeart personale, una card unica al mondo che permette l'accesso 24 ore su 24 al proprio elettrocardiogramma, ai valori della pressione arteriosa, alle patologie sofferte, alle terapie assunte, agli stili di vita praticati e a tutti gli esami cardiologici e di laboratorio eseguiti. Tutti i dati verranno custoditi in una 'cassaforte' virtuale che consente, attraverso una password segreta conosciuta solo dall'utente, di connettersi dall'Italia e/o dall'estero alla Banca del cuore per consultare o scaricare i propri dati clinici ogni volta che lo si desidera, o metterli a disposizione del proprio medico curante o a quello di un pronto soccorso in caso di emergenza sanitaria.
Il truck attraverserà l'Italia e sosterà per 3 giorni nelle più belle piazze nazionali per raggiungere il cuore dei cittadini direttamente a casa loro, ponendo così l'attenzione sulla prevenzione cardiovascolare, spesso considerata in modo ancora troppo superficiale, con l'obiettivo di ridurre le morti cardiache che restano ancora oggi la prima causa di morte nel nostro Paese. Quest'anno le 28 città coinvolte saranno Udine, Guastalla, Roseto degli Abruzzi, L'Aquila, Roma, Cittadella, Rovigo, Montecatini Terme, Firenze, Siena, Terni, Campobasso, Salerno, Bari, Brindisi, Matera, Cosenza, Taverna, Polistena, Catania, Vittoria, Trapani, Cagliari, La Spezia, Torino, Biella, Varese e Trento.
"La Banca del cuore - afferma Michele Massimo Gulizia, responsabile del Settore operativo autonomo Banca del cuore e direttore della Cardiologia dell'ospedale Garibaldi-Nesima di Catania - è il più grande progetto nazionale di prevenzione cardiovascolare in Italia, unico al mondo, che permette ai cittadini italiani di avvantaggiarsi di uno screening cardiovascolare completo, rapido e immediatamente condivisibile con il proprio medico curante o con altri specialisti in tutto il mondo, in tempo reale e con una copertura 24 ore su 24. Rappresenta un modo innovativo per conoscere il proprio stato di salute cardiovascolare e il miglior mezzo per prevenire concretamente l'insorgenza di un infarto al cuore, di una patologia cardiovascolare come l'ipertensione arteriosa, la fibrillazione atriale e lo scompenso cardiaco, e permette inoltre la prevenzione e il controllo del diabete mellito e delle sue complicanze cardiache e neurologiche. Inoltre, la campagna di prevenzione Truck tour Banca del cuore ci consente dal 2017 di andare direttamente a casa degli italiani per svolgere questo importante screening gratuito di prevenzione cardiovascolare, di portata finora mai realizzata nel nostro Paese. Fino a oggi, grazie a questa diffusione capillare, sono state distribuite oltre 84mila BancomHeart ad altrettanti cittadini italiani e probabilmente molte vite sono state salvate a cittadini inconsapevoli a rischio di morte cardiaca improvvisa per anomalie cardiache a trasmissione genetico-ereditaria riscontrate grazie all'esame elettrocardiografico. Il mio augurio è che i cittadini possano sfruttare questa importante opportunità di screening, diventando consapevoli dei propri rischi e adottando stili di vita più sani per proteggere il loro cuore e il loro futuro".
"Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la prima causa di morte a livello globale e nel nostro Paese, con oltre 20 milioni di decessi ogni anno nel mondo - sottolinea Domenico Gabrielli, presidente Fondazione per il Tuo cuore e direttore della Cardiologia dell'ospedale San Camillo di Roma - ma è possibile ridurre drasticamente il rischio attraverso la diagnosi precoce e agendo sui fattori modificabili. Per tale ragione la prevenzione è importantissima e va attuata il prima possibile. L'identificazione delle persone a rischio cardiovascolare è oggi uno degli obiettivi principali della prevenzione primaria al fine di agire tempestivamente sui fattori di rischio modificabili, attraverso il cambiamento dello stile di vita o l'intervento farmacologico laddove necessario".
"Il Truck tour Banca del cuore, che anche quest'anno vede il coinvolgimento a titolo gratuito dei cardiologi ospedalieri Anmco, rappresenta una preziosa opportunità per tutti i cittadini che desiderano sottoporsi a uno screening cardiologico completo - commenta Massimo Grimaldi, presidente Anmco e direttore della Cardiologia dell'ospedale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) - Con questa iniziativa desideriamo riaffermare con forza l'importanza cruciale della prevenzione come strumento fondamentale per contrastare questa epidemia silenziosa e migliorare la salute pubblica, poiché nonostante i grandi progressi della medicina i dati indicano che una percentuale significativa dei decessi per malattie cardiovascolari potrebbe essere evitata attraverso misure preventive ed un'adeguata sensibilizzazione sui fattori di rischio". La campagna sarà attiva anche sui social con l'hashtag #bancadelcuore2025.
La presidente all'Arnas Brotzu: 'le vittime non sono sole'...
Eventi il 25 e 26 novembre in città e nelle scuole...
Guasti linee aeree, appello sindaco di Seulo 'consumare meno'... 
Una richiesta di apertura di pratica a tutela dei magistrati del Tribunale per i minorenni dell'Aquila, a seguito delle dichiarazioni di esponenti politici sul recente provvedimento di allontanamento di tre minori della famiglia che vive nel bosco nel Chietino, è stata presentata al Comitato di Presidenza del Csm.
La richiesta è stata sottoscritta da tutti i consiglieri togati di Palazzo Bachelet, con l'eccezione di Bernadette Nicotra di Magistratura Indipendente, e dai consiglieri laici Ernesto Carbone, Michele Papa e Roberto Romboli. Nel documento si richiama la complessità e la gravosità delle decisioni di protezione dei minori[1], assunte sulla base di atti e valutazioni tecniche e con finalità esclusivamente di tutela. I consiglieri segnalano i rischi di una strumentalizzazione del caso nel dibattito politico e referendario sulla giustizia.
"Il provvedimento in questione, di natura provvisoria, è stato assunto - si spiega nella richiesta di apertura pratica a tutela dei magistrati del tribunale per i minorenni dell'Aquila - nell'ambito di un procedimento nato su impulso della procura minorile, dopo il ricovero dei minori, e all'esito di un'istruttoria durata 13 mesi fondata su relazioni dei servizi sociali e delle forze dell'ordine, su accertamenti tecnici relativi alle condizioni abitative, sulle informazioni sanitarie e sulle complessive condizioni di vita e di relazione dei minori interessati e solo dopo aver reiteratamente cercato di istaurare con i genitori un percorso di socializzazione e sanitario. Esso rientra, dunque, nell'esercizio delle funzioni attribuite dalla legge alla giustizia minorile tipiche attribuzioni dell'autorità giudiziaria minorile e persegue esclusivamente finalità di protezione dei bambini coinvolti".
"A fronte di ciò, alcune dichiarazioni pubbliche hanno definito la decisione come un 'sequestro' di minori, l'hanno qualificata con espressioni fortemente denigratorie e hanno annunciato iniziative ispettive e interlocuzioni dirette con i giudici investiti del procedimento. Tali affermazioni provenienti anche da rappresentanti di pubbliche Istituzioni trascendono - sottolineano i consiglieri - la legittima critica a un atto giudiziario e finiscono per colpire direttamente l'operato dei magistrati del Tribunale per i minorenni, esponendoli a una indebita pressione anche mediatica. In particolare, da alcune dichiarazioni appare del tutto ignorata la natura delle decisioni di protezione dei minori, che spesso incidono in modo doloroso sulla vita delle famiglie e sono gravose anche per i magistrati chiamati ad assumerle".
"La giurisdizione, soprattutto in ambito minorile, opera in un quadro di legge complesso, sulla base di atti e di elementi tecnici, componendo interessi tutti meritevoli di rispetto: la libertà delle scelte educative dei genitori, il diritto dei bambini alla sicurezza, alla salute, alla socialità e alla riservatezza. La semplificazione di tale complessità in formule polemiche, che presentano l'intervento giudiziario come un sequestro o una violenza di Stato, finisce per minare la fiducia nella magistratura ed esonda in un'inaccettabile delegittimazione personale dei giudici titolari del procedimento (che hanno poi un immediato riflesso in gravi e scomposti attacchi attraverso i social, circostanza ormai quasi ricorrente: si pensi anche alle vicende che hanno recentemente riguardato il Tribunale dei Minorenni di Roma). Preoccupa, inoltre, che questa vicenda venga evocata in connessione con la prossima consultazione referendaria in materia di giustizia, che nulla ha a che fare con il caso in esame. Dovrebbe essere interesse di tutti, istituzioni politiche e istituzioni di garanzia, che il confronto sui referendum si sviluppi sul terreno delle opzioni normative e delle ragioni di merito, senza piegare a fini di propaganda casi concreti che riguardano minori e che sono ancora oggetto di valutazione giudiziaria", si legge nella richiesta.
L'ultimo saluto a Ornella Vanoni. Oggi lunedì 24 novembre sono in programma i funerali della cantante morta venerdì all'età di 91 anni. La cerimonia, che sarà trasmessa in diretta tv e streaming, si svolgerà dalle 14.45 nella chiesa di San Marco nel quartiere Brera. Le esequie saranno trasmesse su Raiuno, nel corso della puntata odierna di La Volta Buona, il programma condotto da Caterina Balivo, e su Rete4.
Oggi, intanto, alle 10 ha riaperto la camera ardente allestita al Piccolo Teatro Grassi di Milano.

L'ex premier britannico David Cameron è stato curato per un tumore alla prostata. Lo ha rivelato lui stesso. Al Times l'ex inquilino di Downing Street, 59 anni, ha detto che è stata sua moglie, Samantha, a insistere affinché facesse dei controlli dopo aver sentito su Bbc Radio un'intervista a Nick Jones, fondatore di Soho House, che invitava tutti a fare più controlli dopo aver raccontato la sua storia.
Cameron ha parlato dell'esame del Psa, a inizio anno, poi della risonanza magnetica e, infine, di una biopsia. Poi ancora, la terapia focale. "Non mi piace molto parlare dei miei problemi personali di salute, ma sento di doverlo fare - ha detto l'ex primo ministro, in carica tra il 2010 e il 2016, nelle dichiarazioni rilanciate dalla Bbc - Siamo onesti. Gli uomini non sono molto bravi a parlare della loro salute. Tendiamo a rimandare". Nel Regno Unito ogni anno sono circa 55.000 i nuovi casi diagnosticati di tumore alla prostata.

Coca-Cola, Presenting Partner del Viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, svela le attivazioni che renderanno questo evento un momento unico e memorabile, nel segno dei valori dello sport, della musica e della condivisione. Dal 6 dicembre, per 63 giorni, la Fiamma Olimpica attraverserà l’Italia collegando territori, culture e persone, permettendo a tutti di vivere i valori condivisi da Coca-Cola e dal Movimento Olimpico.
Durante questo straordinario percorso, Coca-Cola si impegna a far vivere momenti autentici e coinvolgenti alle comunità locali, per trasformare l’attesa dei Giochi Olimpici in un momento di partecipazione collettiva.
Alle ore 20.30 del 5 dicembre The Coca-Cola Music Fest – Il Viaggio della Fiamma Olimpica accenderà lo Stadio dei Marmi di Roma, tempio dello sport italiano: un concerto gratuito, una celebrazione di musica, sport, emozioni e valori olimpici, accessibile a tutti, per dare vita a un omaggio collettivo dello straordinario viaggio che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave in uno spettacolo unico che intreccia intrattenimento, spirito sportivo e orgoglio nazionale, segnando l’inizio di un viaggio simbolico destinato a unire tutto il Paese.
''Con questa serata -si sottolinea in una nota- Coca-Cola vuole offrire emozioni uniche, creare momenti indimenticabili e celebrare i valori olimpici che uniscono e ispirano l’Italia''.
“Il Viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 è un percorso che parla di connessione reale: unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi Olimpici in un’esperienza che appartiene a tutti. Uno straordinario viaggio per far vivere all’intero Paese i valori Olimpici” ha dichiarato Luca Santandrea, General Manager Olympic and Paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola. “Anche grazie agli appuntamenti che animeranno l’Italia nelle prossime settimane, e ai tedofori che abbiamo contribuito a scegliere, vogliamo renderlo un momento di partecipazione attiva, vicino alle persone, alle città e alle loro comunità. Dal 1928 al fianco del Movimento Olimpico, Coca-Cola continua a credere nel potere dello sport come linguaggio universale capace di avvicinare le comunità e ispirare le nuove generazioni. Vogliamo che ogni tappa sia un’occasione per celebrare l’Italia nella sua autenticità, portando energia, positività e un senso collettivo di appartenenza”.
i tedofori: storie di impegno, musica e sport
Coca-Cola accompagna Il Viaggio della Fiamma Olimpica scegliendo tedofori capaci di raccontare messaggi diversi: l’impegno sociale, lo sport, la musica e la cultura pop; ciascuno di loro incarna un modo unico di vivere e raccontare i valori olimpici, dimostrando come la passione, la determinazione e l’inclusione possano ispirare e unire le persone.
Nel mondo della musica, figurano nomi come Noemi, cantante dalla voce unica, capace di trasmettere con le sue canzoni sentimenti forti ed empatia, Stash, frontman dei The Kolors, gruppo che fa della musica un linguaggio universale che crea connessione, appartenenza e comunità e Mahmood, esempio di determinazione, autenticità e integrazione, capace di ispirare milioni di persone.
Nel mondo dell’intrattenimento, alcuni protagonisti della cultura pop italiana tra cui Benedetta Parodi e The Jackal. Tra i più amati e rappresentativi sportivi italiani figurano Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara.
Accanto a loro, figurano realtà simbolo di impegno civile e coesione sociale, come Banco Alimentare, Croce Rossa Italiana, Junior Achievement, Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti e Marevivo, che testimoniano come lo Spirito Olimpico possa essere un’occasione concreta per promuovere solidarietà, collaborazione e impegno sociale.
Attraverso questa selezione eterogenea, Coca-Cola celebra un viaggio di valori e di storie, che unisce persone, passioni e territori, lasciando un’eredità di impatto sociale e umano, fondata sulla collaborazione, sull’inclusione e sulla condivisione.
“Il momento è arrivato: sta per iniziare una delle fasi più significative dei Giochi Olimpici. Il Viaggio della Fiamma, progetto emozionante e ricco di significato, è pronto a coinvolgere tutto il Paese e a donare magia a ogni comunità. Grazie al sostegno di Coca-Cola, il Viaggio è oggi universalmente riconosciuto come un momento simbolico di celebrazione e di festa. Questa esperienza italiana sarà inedita, autentica e speciale: un ponte tra sport e territori, omaggio alle tradizioni e all’'unicità di un Paese amato in tutto il mondo per la sua cultura e la sua storia. Saranno 63 giorni di grandi emozioni che resteranno per sempre nella memoria delle persone. Un Viaggio sensazionale che troverà la sua massima espressione il 6 febbraio, quando i riflettori si accenderanno per dare il via alla Cerimonia che darà inizio al più grande evento sportivo del mondo” ha commentato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director Milano Cortina 2026.
un viaggio per far emozionare e divertire tutta Italia
Il Truck Coca-Cola sarà tra gli elementi più iconici del Viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026: un’esperienza itinerante di luce, suono e movimento che accompagnerà i tedofori lungo il percorso, accendendo l’entusiasmo del pubblico e trasformando ogni tappa in un momento di festa condivisa.
Il Truck si ispira al design delle auto italiane vintage, simbolo di stile, eleganza e artigianalità. Grazie a schermi LED dinamici, installazioni luminose e a un sistema audio di grande impatto, il Convoglio trasformerà ogni arrivo della Fiamma Olimpica in una celebrazione collettiva, animata da oltre 80 persone tra Brand Ambassador, DJ e MC che coinvolgeranno il pubblico in un crescendo di musica, energia e partecipazione.
Il Coca-Cola Village sarà l’epicentro dinamico di questo racconto: uno spazio aperto, inclusivo, dove musica e cibo convergeranno per creare una celebrazione collettiva e coinvolgente. Ogni sera, in ogni città si terrà un vero spettacolo, una serie di attivazioni pensate per accendere l'entusiasmo delle persone e celebrare l’arrivo della Fiamma Olimpica.
Durante il percorso e nel Villaggio Coca-Cola, saranno distribuite mini-lattine in alluminio di Coca-Cola Original e Coca-Cola Zero Zuccheri. La raccolta dei rifiuti sarà gestita in collaborazione con CiAl – Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, grazie a un mezzo dedicato presente nel convoglio e così come all’interno del Coca-Cola Village durante le celebrazioni cittadine che si terranno a fine giornata nelle varie città ospitanti.
Nel quadro dell’impegno sociale in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026, Coca-Cola collaborerà nuovamente con Banco Alimentare: durante le City Celebration sarà possibile gustare dell’ottima pizza accompagnata da Coca-Cola e sostenere le attività dell’organizzazione con una donazione.
Sarà inoltre presente un’area Sport targata Powerade, uno spazio interattivo concepito per celebrare e immergersi nel mondo degli sport olimpici e paralimpici: un luogo in cui divertirsi, sperimentare e catturare momenti, respirando l’energia e l’adrenalina della competizione sportiva in una cornice accogliente e inclusiva.
“Il Viaggio della Fiamma Olimpica è un’occasione unica per celebrare l’Italia che si muove insieme: città, persone, passioni e culture che si incontrano e si riconoscono. Con questo progetto vogliamo trasformare l’attesa dei Giochi Olimpici in un’esperienza partecipativa, accessibile a tutti e vicina alle comunità, in cui musica, sport, cibo e iconicità si intrecciano per generare nuovi momenti di condivisione. È questo lo spirito con cui accompagniamo il Paese verso Milano Cortina 2026.” ha commentato Andrea Bombrini, Marketing Director Olympic and Paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Un’esperienza collettiva che unisce l’Italia e i suoi territori, perché ogni persona, con la propria storia, può diventare ambasciatrice di speranza e inclusione. Secondo una ricerca SWG per Coca-Cola1, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’opportunità per connettere le comunità locali lungo tutto il Paese, unendo esperienze, passioni e identità diverse.
''Per Coca-Cola, -si evidenzia in una nota- questo momento rappresenta anche l’occasione per rafforzare un legame profondo che dal 1927 la unisce all’Italia e alle sue persone. La forza dell’azienda risiede nella capacità di valorizzare le unicità dei territori e delle comunità in cui opera, costruendo un’autentica identità locale all’interno di una visione globale. Un modello che in Italia si è sviluppato a partire dalla prima Coca-Cola imbottigliata a Roma nel 1927, dando vita a una storia di crescita condivisa con una presenza capillare da Nord a Sud Italia, fabbriche e uffici in 7 Regioni e una forza vendita proprietaria diffusa sui territori''.

Una fotografia caricata quasi per caso sul portale "Request an Auction Estimate" di Christie's si è trasformata in una scoperta destinata a entrare nella storia dell'arte: un disegno preparatorio di Michelangelo, finora sconosciuto, legato alla decorazione della Cappella Sistina. A identificarlo è stata Giada Damen, specialista del Dipartimento di Disegni Antichi della casa d'aste, che ha immediatamente riconosciuto nella potente figura a matita rossa lo studio del piede destro della monumentale Sibilla Libica.
Il piccolo foglio - 13,5 x 11,5 cm, firmato da un'antica iscrizione "Michelangelo Bona Roti" - è databile al 1511-1512, anni della seconda fase dei lavori della volta della Sistina. Sarà presentato all'asta del 5 febbraio 2026 a New York, con una stima compresa tra 1,5 e 2 milioni di dollari. Prima dell'asta, il disegno sarà esposto al pubblico nelle gallerie di Rockefeller Center di New York e, in precedenza, nella sede londinese di Christie's dal 27 novembre al 2 dicembre 2025.
La scoperta di un nuovo disegno michelangiolesco è un evento eccezionale: dei circa 600 fogli superstiti dell'artista, solo una decina si trovano ancora in mani private, e soltanto una cinquantina sono legati alla Sistina. Questo studio è il primo disegno inedito per la volta della Sistina mai apparso sul mercato, ha annunciato Christie's. L'opera proviene da una famiglia europea che la possiede almeno dal XVIII secolo. L'attuale proprietario, residente sulla West Coast statunitense e desideroso di rimanere anonimo, l'aveva sempre vista nella casa della nonna, senza conoscerne l'autore.
L'esperta Giada Damen, dopo aver visionato online la fotografia, ha preso il primo volo per esaminare il foglio di persona. Tornata a New York con il consenso del proprietario, ha avviato un'indagine durata sei mesi: riprese con riflettografia a infrarossi hanno rivelato sul verso ulteriori schizzi anatomici, simili a quelli presenti su un celebre foglio del Metropolitan Museum of Art di New York. Confronti stilistici e tecnici hanno poi permesso di collegare in modo definitivo il disegno allo stesso momento creativo della celebre Sibilla Libica della Sistina.
Il passo decisivo è arrivato quando Damen ha affiancato fisicamente il foglio al disegno del Met: la mano, l'energia del tratto, il gesso rosso, le proporzioni coincidevano perfettamente. Anche la storia collezionistica - inclusa la caratteristica iscrizione seicentesca già nota su altri fogli dell'artista - ha confermato l'attribuzione, sostenuta all'unanimità dagli studiosi consultati.
"La scoperta di uno studio legato alla Cappella Sistina, forse il simbolo più alto del Rinascimento italiano, è uno dei momenti più memorabili della mia carriera", ha dichiarato Andrew Fletcher, Global Head del Dipartimento Old Masters di Christie's. Damen stessa parla di un'opportunità irripetibile: "È stato un privilegio studiare questo foglio per nove mesi. Siamo orgogliosi di presentarlo al mondo". (di Paolo Martini)

Una serie di testimonianze diffuse sui social e alcune guide informative rivolte ai pazienti per aiutarli a orientarsi nel percorso di cura. Un viaggio impegnativo, ma gratificante che trova nella scalata alla montagna più alta del mondo la sua metafora: la remissione dalla malattia. E' questo 'Everest', un progetto di informazione e sensibilizzazione dedicato ai pazienti con malattie reumatiche croniche, realizzato da AbbVie in collaborazione con Alomar, Associazione lombarda malati reumatici. L'iniziativa - spiega una nota - nasce per migliorare la comunicazione medico paziente e favorire un processo decisionale collaborativo e ben informato sul percorso di cura necessario per arrivare alla remissione, cioè l'assenza di segni e sintomi e dell'attività infiammatoria della malattia.
Le malattie reumatiche croniche sono un gruppo vasto ed eterogeneo di patologie infiammatorie e degenerative che colpiscono articolazioni, ossa, muscoli e talvolta altri organi, causando dolore, rigidità e limitazioni funzionali persistenti. In Italia - ricorda la farmaceutica in una nota - oltre 5 milioni di persone soffrono di malattie reumatiche. Di queste, 734mila sono colpite dalle forme croniche, artrite reumatoide e spondiloartriti, che comportano un peggioramento esponenziale della qualità della vita.
Everest parte con 2 storie vere e 2 sfide diverse, ma affrontate con la stessa energia. Nicolas e Martina testimoniano come la cima sia raggiungibile nonostante i limiti imposti dalla malattia reumatica. Anni di sfide, riacutizzazioni, momenti difficili, ma anche la scoperta di poter raggiungere la remissione, un passo per volta, fino ad arrivare a riappropriarsi di ciò che si ama di più, la libertà di poter realizzare una vita piena di gioia e ambizioni. In particolare, Nicolas è un giovane appassionato di alpinismo che è riuscito, grazie alle giuste terapie e al supporto delle associazioni pazienti, a non rinunciare alla sua passione fino a scalare il Monte Bianco. Martina è una ragazza che, con la malattia in remissione e un'attenta pianificazione con l'équipe medica, è oggi una mamma, una moglie e una professionista felice. Vogliono raccontare la loro esperienza per dare speranza a chi non ne ha, ricordandoci che dietro ogni storia di cura c’è una storia di coraggio.
"Ogni piccolo passo, ogni sfida superata possono dare la forza di affrontare la malattia e di vivere appieno la propria vita", afferma Maria Grazia Pisu, presidente Alomar. "Molti pazienti - aggiunge Silvia Ostuzzi, direttrice generale di Alomar - si rassegnano a una qualità della vita ridotta, compromessa da sintomi debilitanti. Occorre spezzare la solitudine che si accompagna spesso alla diagnosi di malattia reumatologica e aiutare le persone a conoscere meglio la propria condizione, a partecipare alle scelte terapeutiche e a sentirsi parte di una comunità che le sostiene nel percorso di cura".
"Siamo orgogliosi di essere al fianco delle persone con malattie reumatiche croniche per migliorare la gestione della patologia durante tutto il percorso di cura - dichiara Irma Cordella, Corporate Affairs Director, AbbVie Italia - Da anni siamo impegnati insieme alla comunità scientifica e a quella dei pazienti nel miglioramento della qualità di vita. Questa iniziativa, che si basa sull’importanza della condivisione della propria esperienza di malattia, ne è un esempio concreto. Raccontare il proprio vissuto, a volte, è la chiave per trovare il giusto sostegno e l'approccio terapeutico più appropriato per arrivare alla remissione".
Le storie di Nicolas e Martina - conclude la nota - sono disponibili sui canali Facebook, Instagram e LinkedIn di #AbbVieItalia oppure sui canali social di Alomar e sul sito alomar.it, dove è possibile scaricare anche le guide per i pazienti.
16 dicembre prova orale all'Università di Cagliari... 
Allenare il cervello per 'sfiammare' l'intero organismo e frenare il declino cognitivo. Combinare movimento fisico e attività stimolanti per la mente può avere un impatto significativo sulla salute cerebrale minacciata dall'invecchiamento, dimostra uno studio italiano targato Humanitas e Cnr e pubblicato su 'Brain, Behavior & Immunity - Health'. Secondo il lavoro, un intervento multidimensionale chiamato 'Train the Brain' è in grado di migliorare le funzioni cognitive in persone con Mci (Mild Cognitive Impairment) e di modulare la risposta infiammatoria del sistema immunitario con effetti misurabili attraverso un prelievo del sangue.
La ricerca - guidata dall'Irccs Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e dall'Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-In), con la collaborazione dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr (Cnr-Ifc), della Fondazione Stella Maris e della Clinica Neurologica dell'azienda ospedaliero universitaria Pisana (Aoup), e il sostegno di Fondazione Pisa e Fondazione Cariplo - si inserisce nel crescente filone di studi che riconosce l'infiammazione cronica come uno dei principali processi biologici associati all'invecchiamento e allo sviluppo di patologie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer. Un fenomeno battezzato 'inflammaging'.
Declino cognitivo
Se è vero che tutti con l'invecchiamento sperimentano un fisiologico declino delle funzioni cognitive - spiegano da Humanitas e Cnr - esiste una specifica sottopopolazione in cui questi cambiamenti sono più marcati e misurabili: i soggetti con diagnosi di lieve declino cognitivo. Queste persone non solo presentano un deterioramento cognitivo superiore a quello atteso per la loro età, ma hanno anche un alto rischio di sviluppare Alzheimer. Pertanto sono i destinatari d'elezione di strategie mirate a prevenire o ritardare la progressione del loro quadro clinico. Negli individui affetti da Mci si osservano frequentemente livelli aumentati di citochine pro-infiammatorie. Queste molecole, che agiscono come messaggeri chiave del sistema immunitario, quando presenti in eccesso nel sistema nervoso possono avere effetti deleteri, compromettendo la funzionalità neuronale, riducendo la plasticità sinaptica e favorendo così meccanismi di neurodegenerazione. E' per contrastare questi processi che gli scienziati del Cnr-In hanno sviluppato il programma 'Train the Brain'.
Train the Brain
'Train the Brain' (Allena il cervello) si svolge nella Palestra della mente presso l'Area della ricerca del Cnr di Pisa, un luogo interamente dedicato agli studi volti a contrastare l'invecchiamento cerebrale, descrive una nota. Il programma si basa su un approccio integrato e multidimensionale per la salute del cervello, combinando attività fisica per promuovere la salute vascolare e metabolica, esercizi di stimolazione cognitiva per mantenere e migliorare le funzioni cerebrali, e interazioni sociali in un ambiente dedicato per contrastare l'isolamento e favorire il benessere emotivo. L'obiettivo è agire simultaneamente su più dimensioni dell'invecchiamento per promuovere la salute cerebrale in persone a rischio.
Effetti e benefici
"I primi studi sul programma 'Train the Brain' - riferisce Alessandro Sale, dirigente di ricerca e group leader del Cnr-In di Pisa - hanno mostrato risultati molto promettenti in termini di miglioramento delle capacità cognitive (in particolare nelle funzioni di memoria e attenzione) e di modificazioni strutturali cerebrali rilevate tramite risonanza magnetica, tra cui un miglioramento nella perfusione ematica cerebrale e una maggiore conservazione del volume della sostanza grigia in aree corticali implicate nelle funzioni esecutive. Inoltre, gli effetti benefici dell'allenamento perdurano nel tempo e non sembrano essere condizionati da fattori come il genere, l'età e il tasso di scolarità, anche se il miglioramento appare più marcato nelle donne e nei soggetti con minor grado di istruzione".
Per capire i meccanismi all'origine di questi benefici, ossia le basi molecolari del miglioramento, i ricercatori guidati da Michela Matteoli, direttrice del Programma di Neuroscienze di Humanitas, hanno puntato l'attenzione sul sistema immunitario. Lo studio ha coinvolto 76 persone con diagnosi di Mci, suddivise in due gruppi: uno sperimentale, che ha seguito il programma multidimensionale della durata di 7 mesi, e un gruppo di controllo che ha ricevuto unicamente un supporto informativo. A inizio e fine intervento i partecipanti sono stati sottoposti a valutazioni cognitive, risonanza magnetica cerebrale e analisi del sangue per quantificare i livelli di citochine pro e anti-infiammatorie. "I risultati - riporta Matteoli - hanno evidenziato nel gruppo 'Train the Brain' una riduzione significativa dei livelli plasmatici di molecole associate a infiammazione sistemica e declino cognitivo, come IL-6, IL-17A, TNF-α e CCL11. Parallelamente, si è osservato un mantenimento o incremento di molecole antinfiammatorie note per il loro effetto neuroprotettivo (IL-10, TGF-β e IL-4). Tra queste IL-10, che gioca un ruolo importante nella sopravvivenza dei neuroni e nella neurogenesi adulta, aumenta dopo l'allenamento e correla con le capacità di memoria sia a breve che a lungo termine, rappresentando pertanto un potenziale marcatore per monitorare l'efficacia di programmi di stimolazione motoria e cognitiva in soggetti a rischio".
Nel complesso - è la conclusione degli scienziati - il programma 'Train the Brain' ha dimostrato di agire non solo sul piano psicologico e motivazionale, ma anche su processi biologici centrali nel mantenimento della salute cerebrale durante l'invecchiamento.
"Lo studio - commenta Genni Desiato, ricercatrice post-doc all'Humanitas - ribadisce un concetto fondamentale: il cervello è fortemente influenzato dallo stile di vita. Movimento, stimolazione cognitiva e relazioni sociali esercitano un impatto forte e diretto sulla salute cerebrale e sull'infiammazione sistemica, e sono capaci di agire in maniera misurabile e in profondità, fino al livello di molecole".
Adottare uno stile di vita attivo, combinando regolarmente esercizio fisico e allenamento cognitivo - è il messaggio di Humanitas e Cnr - può rallentare o persino invertire i primi segnali di declino. E la buona notizia è che non è mai troppo tardi per iniziare: anche semplici abitudini quotidiane come camminare, stimolare la mente con letture o giochi e mantenere una vita sociale attiva possono fare una grande differenza. Questi accorgimenti non sono solo 'buone pratiche', ma vere e proprie strategie preventive accessibili a tutti per un buon invecchiamento.

Allenare il cervello per 'sfiammare' l'intero organismo e frenare il declino cognitivo. Combinare movimento fisico e attività stimolanti per la mente può avere un impatto significativo sulla salute cerebrale minacciata dall'invecchiamento, dimostra uno studio italiano targato Humanitas e Cnr e pubblicato su 'Brain, Behavior & Immunity - Health'. Secondo il lavoro, un intervento multidimensionale chiamato 'Train the Brain' è in grado di migliorare le funzioni cognitive in persone con Mci (Mild Cognitive Impairment) e di modulare la risposta infiammatoria del sistema immunitario con effetti misurabili attraverso un prelievo del sangue.
La ricerca - guidata dall'Irccs Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e dall'Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-In), con la collaborazione dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr (Cnr-Ifc), della Fondazione Stella Maris e della Clinica Neurologica dell'azienda ospedaliero universitaria Pisana (Aoup), e il sostegno di Fondazione Pisa e Fondazione Cariplo - si inserisce nel crescente filone di studi che riconosce l'infiammazione cronica come uno dei principali processi biologici associati all'invecchiamento e allo sviluppo di patologie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer. Un fenomeno battezzato 'inflammaging'.
Declino cognitivo
Se è vero che tutti con l'invecchiamento sperimentano un fisiologico declino delle funzioni cognitive - spiegano da Humanitas e Cnr - esiste una specifica sottopopolazione in cui questi cambiamenti sono più marcati e misurabili: i soggetti con diagnosi di lieve declino cognitivo. Queste persone non solo presentano un deterioramento cognitivo superiore a quello atteso per la loro età, ma hanno anche un alto rischio di sviluppare Alzheimer. Pertanto sono i destinatari d'elezione di strategie mirate a prevenire o ritardare la progressione del loro quadro clinico. Negli individui affetti da Mci si osservano frequentemente livelli aumentati di citochine pro-infiammatorie. Queste molecole, che agiscono come messaggeri chiave del sistema immunitario, quando presenti in eccesso nel sistema nervoso possono avere effetti deleteri, compromettendo la funzionalità neuronale, riducendo la plasticità sinaptica e favorendo così meccanismi di neurodegenerazione. E' per contrastare questi processi che gli scienziati del Cnr-In hanno sviluppato il programma 'Train the Brain'.
Train the Brain
'Train the Brain' (Allena il cervello) si svolge nella Palestra della mente presso l'Area della ricerca del Cnr di Pisa, un luogo interamente dedicato agli studi volti a contrastare l'invecchiamento cerebrale, descrive una nota. Il programma si basa su un approccio integrato e multidimensionale per la salute del cervello, combinando attività fisica per promuovere la salute vascolare e metabolica, esercizi di stimolazione cognitiva per mantenere e migliorare le funzioni cerebrali, e interazioni sociali in un ambiente dedicato per contrastare l'isolamento e favorire il benessere emotivo. L'obiettivo è agire simultaneamente su più dimensioni dell'invecchiamento per promuovere la salute cerebrale in persone a rischio.
Effetti e benefici
"I primi studi sul programma 'Train the Brain' - riferisce Alessandro Sale, dirigente di ricerca e group leader del Cnr-In di Pisa - hanno mostrato risultati molto promettenti in termini di miglioramento delle capacità cognitive (in particolare nelle funzioni di memoria e attenzione) e di modificazioni strutturali cerebrali rilevate tramite risonanza magnetica, tra cui un miglioramento nella perfusione ematica cerebrale e una maggiore conservazione del volume della sostanza grigia in aree corticali implicate nelle funzioni esecutive. Inoltre, gli effetti benefici dell'allenamento perdurano nel tempo e non sembrano essere condizionati da fattori come il genere, l'età e il tasso di scolarità, anche se il miglioramento appare più marcato nelle donne e nei soggetti con minor grado di istruzione".
Per capire i meccanismi all'origine di questi benefici, ossia le basi molecolari del miglioramento, i ricercatori guidati da Michela Matteoli, direttrice del Programma di Neuroscienze di Humanitas, hanno puntato l'attenzione sul sistema immunitario. Lo studio ha coinvolto 76 persone con diagnosi di Mci, suddivise in due gruppi: uno sperimentale, che ha seguito il programma multidimensionale della durata di 7 mesi, e un gruppo di controllo che ha ricevuto unicamente un supporto informativo. A inizio e fine intervento i partecipanti sono stati sottoposti a valutazioni cognitive, risonanza magnetica cerebrale e analisi del sangue per quantificare i livelli di citochine pro e anti-infiammatorie. "I risultati - riporta Matteoli - hanno evidenziato nel gruppo 'Train the Brain' una riduzione significativa dei livelli plasmatici di molecole associate a infiammazione sistemica e declino cognitivo, come IL-6, IL-17A, TNF-α e CCL11. Parallelamente, si è osservato un mantenimento o incremento di molecole antinfiammatorie note per il loro effetto neuroprotettivo (IL-10, TGF-β e IL-4). Tra queste IL-10, che gioca un ruolo importante nella sopravvivenza dei neuroni e nella neurogenesi adulta, aumenta dopo l'allenamento e correla con le capacità di memoria sia a breve che a lungo termine, rappresentando pertanto un potenziale marcatore per monitorare l'efficacia di programmi di stimolazione motoria e cognitiva in soggetti a rischio".
Nel complesso - è la conclusione degli scienziati - il programma 'Train the Brain' ha dimostrato di agire non solo sul piano psicologico e motivazionale, ma anche su processi biologici centrali nel mantenimento della salute cerebrale durante l'invecchiamento.
"Lo studio - commenta Genni Desiato, ricercatrice post-doc all'Humanitas - ribadisce un concetto fondamentale: il cervello è fortemente influenzato dallo stile di vita. Movimento, stimolazione cognitiva e relazioni sociali esercitano un impatto forte e diretto sulla salute cerebrale e sull'infiammazione sistemica, e sono capaci di agire in maniera misurabile e in profondità, fino al livello di molecole".
Adottare uno stile di vita attivo, combinando regolarmente esercizio fisico e allenamento cognitivo - è il messaggio di Humanitas e Cnr - può rallentare o persino invertire i primi segnali di declino. E la buona notizia è che non è mai troppo tardi per iniziare: anche semplici abitudini quotidiane come camminare, stimolare la mente con letture o giochi e mantenere una vita sociale attiva possono fare una grande differenza. Questi accorgimenti non sono solo 'buone pratiche', ma vere e proprie strategie preventive accessibili a tutti per un buon invecchiamento.
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