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Nucleare in Iran, Mosca 'Conseguenze irreparabili se Europa torna alle sanzioni'

29 Agosto 2025
Bandiera dell

(Adnkronos) - Il parlamento iraniano ha iniziato a redigere un piano per ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare. A riportarlo è l'agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim, poche ore dopo l'annuncio dei Paesi E3 (Francia, Germania e Regno Unito) al Consiglio di sicurezza dell'Onu di aver avviato il processo per ripristinare le sanzioni nei confronti di Teheran entro un mese. Parlando con Tasnim, il parlamentare iraniano Hossein-Ali Haji-Deligani ha affermato che il piano di ritiro dal Tnp sarà sottoposto all'esame dei legislatori domani e sarà approvato la prossima settimana. "Queste sono le conseguenze dell'attivazione del meccanismo di snapback", ha spiegato il parlamentare, accusando i paesi E3 di essere "la fonte di molti problemi nel mondo". 

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, però, ha fatto sapere che l'Iran è pronto a riprendere negoziati "giusti" sul suo controverso programma nucleare se l'Occidente mostrerà buona volontà. "Araqchi ha ribadito la disponibilità dell'Iran a riprendere negoziati diplomatici equi ed equilibrati, a condizione che le altre parti dimostrino serietà e buona volontà ed evitino azioni che possano compromettere le possibilità di successo", ha affermato il ministro in una lettera inviata al capo della politica estera dell'Unione europea, Kaja Kallas. I Paesi occidentali hanno 30 giorni di tempo, ha affermato Kallas, per trovare una soluzione diplomatica alla crisi nucleare iraniana. 

Russia e Cina mettono in guardia sulla scelta di ripristinare delle sanzioni contro l'Iran per il suo programma nuclear. Mosca parla di "conseguenze irreparabili" in caso del ripristino. L' 'invito' a Francia, Germania e Regno Unito è a "rivalutare e rivedere le loro decisioni sbagliate prima che portino a conseguenze irreparabili e a una nuova tragedia", come si legge in una nota del ministero degli Esteri di Mosca. 

Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, in dichiarazioni riportate dal Global Times, ha detto che "è un momento cruciale" per il dossier del nucleare iraniano e "non è costruttivo attivare il meccanismo di snapback", che consente di ripristinare l'insieme delle sanzioni internazionali contro Teheran perché "comprometterebbe il processo a livello politico e diplomatico per risolvere" la questione. La Cina, ha aggiunto, "ritene che qualsiasi mossa in questo momento da parte del Consiglio di Sicurezza Onu dovrebbe facilitare la ripresa del dialogo e dei negoziati, invece di creare nuovi scontri che potrebbero far peggiorare la situazione, portare a un'escalation". La Repubblica Popolare rivendica una posizione "oggettiva e giusta". E, ha detto il portavoce della diplomazia di Pechino, "continuerà" a "promuovere in modo attivo la pace e a promuovere il dialogo, a giocare un ruolo costruttivo per riportare al più presto il dossier del nucleare iraniano sul percorso della soluzione diplomatica". 

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Ostapenko, accuse di razzismo agli Us Open. Osaka: "Non conosce la storia", lei si difende

29 Agosto 2025
Jelena Ostapenko - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Caso razzismo agli Us Open 2025? Nello Slam americano, a cui Jannik Sinner è arrivato da campione in carica, si sta ancora parlando dell'accesa lite tra la lettone Jelena Ostapenko e la statunitense Taylor Townsend, andata in scena subito dopo la fine del match valido per il secondo turno del tabellone femminile e vinto dall'americana in due set. Ostapenko ha rimproverato all'avversaria comportamenti poco corretti e conformi alle regole non scritte del fair play tennistico, tanto che sotto rete, come rivelato dalle giocatrici nel post partita, è arrivata a definirla "senza classe né istruzione". 

Le parole di Ostapenko hanno fatto gridare qualcuno al razzismo, tanto che la stessa giocatrice si è dovuta difendere con una storia sul proprio profilo Instagram: "Ho ricevuto molti messaggi che dicevano che sono una razzista. Non sono mai stata razzista nella mia vita e rispetto tutte le nazioni del mondo, per me non è importante da dove proviene una persona", ha scritto Jelena, "ci sono delle regole nel tennis e anche se il pubblico è dalla tua parte non puoi usarle per mancare di rispetto all'avversaria. Purtroppo per me, venendo da un piccolo Paese, non ho la possibilità di giocare nella mia patria. Mi è sempre piaciuto giocare negli Stati Uniti e agli Us Open, ma questa è la prima volta che una giocatrice si è comportata in un modo così irrispettoso". 

Della lite Ostapenko-Townsend, e in particolare delle accuse di razzismo che l'hanno accompagnata, ne ha parlato anche la tennista statunitense Naomi Osaka: "È una delle cose peggiori che si possano dire a un tennista nero in uno sport a maggioranza bianca. Penso che sia stato un pessimo momento e che l'abbia detto alla peggior persona a cui potesse mai dirlo. E non so se Ostapenko conosca la storia americana". 

A commentare il caso, sempre da New York, sono arrivate anche le parole dell'americana Coco Gauff, numero tre del mondo e vincitrice dell'ultimo Roland Garros: "So cosa si sono dette dopo la partita. Credo che la questione sia stata dovuta all'agitazione e alla concitazione del momento. Penso che Jelena fosse un po' emotiva dopo la sconfitta. Non avrebbe dovuto dirlo, a prescindere da come ci si sente", ha detto Gauff, "Conoscendo Taylor personalmente, è l'opposto. È una delle persone più gentili che abbia mai incontrato. È molto più di questo. È una mamma. È una grande amica. Una tennista di talento. E una brava persona. Alla fine di questo torneo spero che la gente la conosca più a fondo e impari a conoscerla meglio di quanto detto al termine di questa partita". 

 

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Olimpiadi, il presidente di Technogym di fronte a Malagò e Abodi: "Nel mondo nessuno conosce Cortina"

29 Agosto 2025
Il presidente di Technogym Nerio Alessandri - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - "Nel mondo non conoscono Cortina”. Lo ha detto, giovedì sera all’evento organizzato dalla sua azienda presso l’hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo, il presidente di Technogym Nerio Alessandri. Il sessantacinquenne fondatore dell’azienda leader nei prodotti per il wellness ha aperto i lavori della terza edizione di “Cortina Wellness” davanti a una foltissima platea. E proprio lui che è diventato partner dei Giochi Olimpici del 2026 e che realizzerà oltre venti centri per la preparazione degli atleti nel suo lungo speach ha detto a 160 giorni dai Giochi Olimpici (come ricorda il countdown sul corso di Cortina): “Noi non possiamo più vivere di rendita. Perché quando io giro il mondo, e che nessuno si offenda qua dentro, in primis l’amministrazione, quando racconto di Cortina, perché io sono Cortina proud, ‘Che è Cortina? Conoscono Saint Moritz, conoscono Selva di Val Gardena, conoscono Madonna di Campiglio, Cortina no. È pazzesco”. Parole forti che hanno sorpreso il sindaco della perla delle Dolomiti Gianluca Lorenzi. Ma non solo. 

Sguardi perplessi e smorfie anche nelle prime file dove sedeva il ministro per lo Sport Andrea Abodi, il presidente della fondazione Milano-Cortina Giovanni Malagò, il presidente del Milan Paolo Scaroni, il senatore Pier Ferdinando Casini, la campionessa Deborah Compagnoni. E non sono mancati i commenti della platea in fondo alla sala: “Ma Nerio Alessandri non era quello che anni fa era habituè di Saint Moritz e ora si dice Cortina proud?”, "Voleva spronare – prova a giustificare una signora in abito tirolese - però non gli è venuta bene”. Tutti gli altri relatori, Malagò e Compagnoni compresi, hanno preferito sorvolare. Il sindaco Lorenzi non poteva e con classe ha chiuso la questione dicendo: “Non è proprio così ma ho preso appunti”. Il ministro Abodi al quale era stata lasciata la conclusione dei lavori ha terminato ricordando il quarto motto olimpico “communiter”, ovvero fare squadra. A buon intenditor poche parole. (di Davide Desario) 

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Forze Israele: "Gaza City zona pericolosa, stop pause tattiche"

29 Agosto 2025
Palestinesi in fuga da Gaza City (Afp)

(Adnkronos) - "In linea con la valutazione della situazione e le direttive dei vertici politici, a partire da oggi alle 10, la pausa tattica locale nell'attività militare non si applicherà all'area di Gaza City, che è una zona di combattimento pericolosa". E' quanto comunicano via X le forze israeliane (Idf), in riferimento alle "pause tattiche" quotidiane in alcune aree per facilitare la distribuzione di aiuti. Le Idf affermano di "continuare a sostenere gli sforzi umanitari mentre conducono operazioni per proteggere Israele". 

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Consulenti del lavoro: è allarme, mancano decine migliaia laureati richiesti dalle imprese

29 Agosto 2025
Consulenti del lavoro: è allarme, mancano decine migliaia laureati richiesti dalle imprese

(Adnkronos) - Il mondo del lavoro cambia rapidamente, ma il sistema formativo italiano fatica ancora a tenere il passo. Pur in presenza di investimenti in orientamento e nel potenziamento dell’offerta didattica, permane un divario rispetto ai reali fabbisogni espressi dal mercato, con effetti sulla capacità del Paese di valorizzare le competenze disponibili. Le immatricolazioni universitarie per l’anno accademico 2024/2025 confermano una tendenza consolidata: crescono le iscrizioni nei corsi con minori sbocchi occupazionali – come psicologia (+94% negli ultimi dieci anni), lettere e filosofia (+46%), scienze della formazione (+46%) e arte e design (+40%) – mentre restano insufficienti quelle in settori chiave come ingegneria, informatica ed economia. Ogni anno mancano oltre 22 mila laureati in ingegneria, 14 mila in ambito economico e 7 mila in quello medico-sanitario. Un divario che rischia di ampliarsi, mettendo in difficoltà le imprese nella ricerca di competenze adeguate. È quanto emerge dalla nota della Fondazione studi consulenti del lavoro, 'Formazione e lavoro: un gap destinato a crescere', che analizza i dati occupazionali e scolastici tra il 2019 e il 2024 e ne proietta le criticità fino al 2029.  

A un anno dalla laurea (dati AlmaLaurea), il tasso di occupazione varia sensibilmente a seconda del percorso scelto: si passa dal 93,4% per ingegneria industriale e 92,6% per informatica, al 79,8% per giurisprudenza, 71,6% per lingue, 68,7% per arte e design, 61,5% per l’area umanistica e 60% per psicologia. Un dato che sorprende, soprattutto considerando che nello stesso periodo l’occupazione giovanile è aumentata. Tra il 2019 e il 2024 il tasso per i 18-29enni è salito dal 39,1% al 42,7%, con un incremento ancora più marcato tra i laureati (dal 48,7% al 55,3%). Un progresso ancora insufficiente a colmare il divario tra competenze disponibili e richieste.  

Ma non solo. Permane uno squilibrio di genere: nei corsi di educazione e formazione le donne sono il 93,8% degli immatricolati, mentre restano poco presenti nei percorsi tecnico-scientifici, quelli con le maggiori opportunità di impiego. Lo stesso disallineamento si osserva nella scuola secondaria: nell’anno scolastico 2024/2025 oltre il 51% degli studenti ha scelto un liceo, mentre gli istituti professionali – più aderenti ai fabbisogni occupazionali – si fermano al 15,4%, in calo del 19,3% rispetto al 2018/2019.  

Nel quinquennio 2025-2029, secondo Unioncamere, le imprese avranno bisogno ogni anno di oltre 135 mila diplomati da percorsi professionali, ma il sistema ne fornirà solo 70 mila. Si prevede così una carenza strutturale di circa 65 mila unità l’anno, soprattutto nei settori dell’edilizia, meccanica, elettrico, agroalimentare e amministrazione. Gli interventi su orientamento e offerta formativa, seppur significativi, non si sono ancora tradotti in un impatto concreto sull’allineamento tra formazione e occupazione.  

“Va costruito un ponte solido tra scuola e lavoro, affinché ogni giovane possa accedere a percorsi di studi realmente in linea con le esigenze del mercato del lavoro", ha dichiarato Rosario De Luca, presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro.  

“In molte aree del Paese, infatti, l’offerta formativa resta carente, soprattutto nei settori tecnicoscientifici, e non tutte le famiglie hanno la possibilità di sostenere costi importanti legati agli studi universitari fuori sede. È importante investire in un sistema formativo di prossimità e coerente con i fabbisogni occupazionali, in grado di valorizzare i talenti e accompagnarli verso opportunità concrete”, ha concluso. 

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"Solitudine e inadeguatezza per 50% delle mamme e 1 papà su 3"

29 Agosto 2025
famiglia genitori bambini canva

(Adnkronos) - È una delle esperienze più profonde e trasformative della vita, e anche una delle più complesse, ma l’essere genitori, specie nei primi anni di vita di un bambino o una bambina, determina un senso di solitudine e di inadeguatezza in almeno una mamma su 2 e un papà su 3. Sono i risultati del primo Osservatorio sulla genitorialità promosso da Pampers, da sempre al fianco di famiglie e bimbi, con l’obiettivo di analizzare e comprendere le sfide e i bisogni di chi sceglie di intraprendere oggi il percorso della maternità e della paternità. Da questa fotografia prende vita Pampers Village, il nuovo progetto di Pampers Italia che, per la prima volta - informa una nota - sceglie di raccontarsi non solo come un alleato quotidiano nella cura del bambino, ma come un vero e proprio compagno di viaggio per i genitori con l’obiettivo di rafforzare il valore della connessione umana e offrire alle famiglie un ecosistema concreto e accessibile di ascolto, orientamento e sostegno nei primi 1000 giorni di vita del bambino, un periodo tanto delicato quanto trasformativo.  

Il progetto - che debutterà a Milano sabato 13 settembre dalle ore 9 alle ore 13 presso Biblioteca Chiesa Rossa (Via San Domenico Savio) e toccherà poi altre 3 città italiane: Pescara, Palermo e Roma - nasce dal principio che ‘per crescere un bambino e una bambina serve un villaggio’: ogni mamma, ogni papà e ogni bambino e bambina meritano di crescere circondati da una rete di amore, fiducia e condivisione. Proprio per questo è stata realizzata la collaborazione con la Onlus Centro per la salute delle bambine e dei bambini (Csb), riferimento in Italia per la promozione della salute, dello sviluppo e dei diritti dell’infanzia e del sostegno alla genitorialità. L’alleanza tra Pampers e Csb - si legge nella nota - è basata sulla condivisione di valori e di una missione: costruire reti di supporto e occasioni di confronto, sia nelle comunità locali che online, per restituire ai genitori quel senso di comunità che troppo spesso oggi manca.  

Nel dettaglio, il progetto Pampers Village si compone di diversi pilastri che hanno l’obiettivo di supportare le mamme e i papà nella fantastica avventura della genitorialità: una ricerca sociale che porta alla luce gioie e difficoltà dei genitori raccontandone il vissuto; gli eventi fisici itineranti nei parchi di alcune delle principali città italiane, per favorire la connessione fra le famiglie attraverso attività condivise informative e formative; la prima community Pampers all’interno dell’App Coccole Pampers, un luogo di incontro virtuale dove confrontarsi e condividere esperienze, dubbi e paure per costruire un vero e proprio villaggio su cui poter contare e, infine, la prima campagna di responsabilità sociale di Pampers per mostrare come ‘scoprire di essere in tanti ci fa sentire meno soli’. 

In particolare, l’Osservatorio, realizzato in collaborazione con Eumetra, è partito dall’ascolto di esperti con diverse competenze (psicologi dell’età evolutiva, educatori, pedagogisti, pediatri, ginecologi, operatori in ambito sociale) e ha poi raccolto le opinioni di un campione di oltre 3 mila genitori: in attesa, potenziali e con figli in età compresa dagli 0 ai 6 anni. Ciò che emerge con più evidenza, specialmente nelle fasce di età più giovani, è la solitudine e l’insicurezza diffusa dei genitori. Questo scenario complesso di isolamento si intreccia poi con un profondo bisogno di supporto (63% delle mamme e 51% dei papà) e con il timore di non farcela e non sentirsi all’altezza (50% dei genitori). Il 45% vive, invece, in una continua tensione alla ricerca della perfezione genitoriale nonostante emerga dall’autovalutazione delle competenze genitoriali un punteggio medio di 7,4 su 10.  

L’Osservatorio - illustra la nota - ha poi indagato le principali motivazioni che spingono le persone a diventare o meno genitori. Emerge che "1 coppia su 3 include la possibilità di avere almeno un figlio tra i propri progetti di vita. Il 22% ne desidera solo uno, 57% due e il 14% ne vorrebbe almeno 3. Tra le principali motivazioni di chi sceglie di non diventare genitore, ci sono invece, la paura della responsabilità e del troppo impegno (45%) il tema economico (40%) e la preoccupazione per il futuro (38%)". L’Osservatorio restituisce, in sintesi, un’immagine della genitorialità vissuta con un approccio più orientato alla performance che all’esperienza, accompagnato, dall’altra parte, da un forte timore di inadeguatezza, non soltanto economica, ma soprattutto relativa al senso di responsabilità e alla paura di non essere all’altezza del ruolo sia per chi è già genitore sia per chi desidera diventarlo. Ma - si evince - è l’assenza di una rete sociale di una vicinanza con gli altri genitori per condividere, stare insieme e confrontarsi, che sempre più genitori lamentano.  

Il Pampers Village, nel corso degli appuntamenti, aperti a tutti i genitori con i loro bambini e bambine da 0 a 3 anni, oltre ad offrire occasioni di confronto con il personale del Csb, regalerà l’esperienza di vivere ciò che accade nei luoghi di ‘Un villaggio per crescere’, programma nazionale di sostegno alla responsività genitoriale, che apre spazi gratuiti affinché i genitori possano stare assieme alle loro bambine e ai loro bambini, in un tempo lento e dedicato, con cose semplici e dal grande impatto.  

Durante la mattinata, infatti - spiegano gli organizzatori - le famiglie potranno partecipare ad attività di gioco con poco ed espressività creativa, momenti di lettura, grazie anche alla collaborazione con ‘Nati per leggere’ e altre esperienze sonoro-musicali con il supporto di ‘Nati per la musica’. "Le famiglie potranno vivere un’esperienza intensa, ad alta densità relazionale, e sperimentare attività utili alla crescita ed allo sviluppo; la lettura, la musica e il canto, il gioco con oggetti semplici e quotidiani sono tutte attività basate su evidenze scientifiche e sono facilmente replicabili". I genitori torneranno a casa con l’esperienza di quelle piccole cose da fare ogni giorno, che fanno grandi i bambini e le bambine. 

"Da sempre con Pampers mettiamo al centro le persone, in particolare i bambini e i loro genitori, e lo facciamo partendo dall’ascolto: delle loro esigenze, dei loro sogni, ma anche delle loro difficoltà - afferma Antonio Fazzari, General Manager di Fater - Proprio da questa volontà è nato l’Osservatorio Pampers sulla genitorialità, che ci ha restituito una fotografia chiara dei bisogni delle famiglie di oggi e ci ha spinti a dare una risposta concreta con il progetto Pampers Village. Un luogo, fisico e digitale, pensato per offrire supporto, creare relazioni e costruire un senso di comunità. Perché è questo il modo in cui intendiamo essere vicini, ogni giorno, ai nostri consumatori". 

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Pil, Istat conferma: -0,1% nel secondo trimestre, +0,4% su anno

29 Agosto 2025
(Afp) - AFP

(Adnkronos) - Nel secondo trimestre del 2025 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre è cresciuto dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre del 2024. Lo rileva l'Istat. La stima odierna conferma la variazione congiunturale e tendenziale del Pil comunicata il 30 luglio 2025 in via preliminare. 

Il secondo trimestre del 2025 - si ricorda - ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2024. La crescita acquisita per il 2025 risulta pari allo 0,5%, confermando quanto diffuso lo scorso luglio. Rispetto al trimestre precedente, con riferimento ai principali aggregati della domanda interna, si registra una stabilità dei consumi finali nazionali e una crescita dell’1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono aumentate dello 0,4% e le esportazioni sono diminuite dell’1,7%. 

La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contribuito positivo di 0,2 punti percentuali alla diminuzione del Pil: nullo il contributo sia dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP) sia della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). È risultato positivo per 0,2 punti percentuali il contributo degli investimenti fissi lordi. Positivo anche il contribuito della variazione delle scorte di 0,4 punti percentuali, a fronte di un contributo negativo di 0,7 punti percentuali della domanda estera netta. Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto nell’agricoltura, silvicoltura e pesca e nell’industria, diminuiti rispettivamente dello 0,6% e dello 0,3%. Stabile il comparto dei servizi. 

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Tumori, oncologa Caputo: "Terapia adiuvante nel cancro al seno localizzato va condivisa"

29 Agosto 2025
Tumori, oncologa Caputo:

(Adnkronos) - Affrontare un tumore al seno localizzato non significa solo sottoporsi a un intervento chirurgico o affrontare un ciclo di chemioterapia. Significa anche entrare in un percorso più lungo, complesso e articolato, in cui la terapia ormonale adiuvante rappresenta una delle armi più efficaci per ridurre il rischio di recidiva e mortalità. Ma proprio questa terapia, spesso somministrata dopo l’intervento, può generare dubbi, paure e ostacoli legati alla qualità della vita. Ecco perché è fondamentale - come spiega un articolo pubblicato su 'è tempo di vita' (etempodivita.it), progetto editoriale promosso da Novartis - che il cammino della cura sia condiviso e personalizzato, con il supporto costante di un team multidisciplinare. 

"Il primo impatto che la paziente ha, e la sensazione che prova nel momento in cui deve iniziare una terapia ormonale adiuvante, è un misto tra paura e voglia di iniziare - spiega Roberta Caputo, dirigente medico dell’Unità Ssd Ricerca clinica e traslazionale in senologia presso l’Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli - C’è il desiderio di ridurre il rischio di recidiva e di mortalità, ma anche la paura degli effetti collaterali". Ed è proprio sul fronte degli effetti collaterali che entra in gioco il ruolo del team di cura. "La paziente deve sentirsi parte di un progetto che è diverso per ciascuna – sottolinea l’oncologa – e non deve mai essere lasciata sola. Anche nella gestione degli effetti avversi, abbiamo le armi per ridurre al minimo le tossicità dei trattamenti e, nella maggior parte dei casi, ci riusciamo". Il vissuto delle pazienti e le loro domande - si legge nell’articolo - cambiano anche in base all’età e alla fase della vita. "Le più giovani temono la menopausa indotta, la perdita della fertilità – spesso anche solo temporanea – e la sensazione di invecchiare precocemente", spiega Caputo. "Le donne in menopausa, invece, chiedono: ingrasserò? Avrò dolori? Sarò in grado di tornare alla mia routine?". In entrambi i casi, l’integrazione di approcci complementari, come supporti psicologici e strategie di benessere, può fare la differenza.  

La terapia adiuvante nel tumore al seno localizzato può includere chemioterapia, radioterapia e trattamento ormonale, a seconda del sottotipo. "Nei tumori luminali, la terapia ormonale è il cardine del trattamento adiuvante - illustra l’oncologa - Ma non tutte le pazienti ricevono la stessa terapia ormonale". La terapia classica comprende antiestrogeni e inibitori dell’aromatasi, spesso combinati con analoghi dell’LhRh nelle donne in pre-menopausa. Ma oggi sono disponibili nuove opzioni, come gli inibitori delle cicline, che offrono maggiori prospettive nelle pazienti a rischio intermedio-alto. "Gli inibitori delle cicline rappresentano un’evoluzione importante nella riduzione del rischio di recidiva - sottolinea Caputo - Si assumono per via orale e possono essere presi a casa, ma richiedono controlli frequenti nei primi mesi per monitorare eventuali alterazioni del sangue o della funzionalità epatica". 

Una delle sfide principali - informa l’articolo - è favorire l’aderenza terapeutica: far sì che le pazienti assumano i farmaci regolarmente e nel tempo. "Gli effetti collaterali della menopausa farmacologica, come vampate di calore, secchezza vaginale o sbalzi d’umore - precisa Caputo - possono minacciare la regolarità della terapia. Ma se correttamente informate, le pazienti – soprattutto le giovani – sono molto motivate a portare avanti il trattamento. Il nostro compito – prosegue – è aiutare le pazienti a mantenere una buona qualità della vita. Se questo significa ridurre il dosaggio o cambiare molecola, non dobbiamo temere di farlo. L’importante è evitare il ‘fai da te’: ogni modifica va sempre concordata con lo specialista, altrimenti si rischia di compromettere l’efficacia della cura". 

Del resto, l’importanza della comunicazione inizia già dalla diagnosi. "Ricevere una diagnosi di tumore al seno può essere devastante – ricorda Caputo – È fondamentale spiegare in modo chiaro il tipo di tumore, lo stadio e la prognosi. Solo così si può costruire un percorso terapeutico condiviso e consapevole". Questo percorso deve prevedere un approccio multidisciplinare, come avviene nelle 'breast unit', che metta al centro non solo la terapia farmacologica, ma anche la persona nella sua interezza. "Oggi sappiamo che a fare davvero la differenza nella gestione degli effetti collaterali è un approccio integrato - continua - L’attività fisica, ad esempio, migliora il benessere psicologico, aiuta a controllare il peso, riduce dolori muscolari e articolari, e contribuisce a contrastare le vampate". 

Anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. "Molte pazienti ci chiedono indicazioni su come mangiare - evidenzia l’oncologa - Seguire una dieta mediterranea equilibrata, mantenere un buon apporto nutrizionale e un peso corporeo adeguato può aiutare nella gestione della terapia". Infine, esistono strategie complementari sempre più apprezzate, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, utile per affrontare i disturbi legati alla sfera sessuale e al cosiddetto “annebbiamento mentale”, e pratiche come yoga o agopuntura, che aiutano a ridurre i dolori articolari e favoriscono il benessere generale. "Il nostro obiettivo – conclude Caputo – è accompagnare ogni donna in un percorso personalizzato, sostenibile e condiviso. Perché ogni paziente ha una storia, e ogni storia merita ascolto, competenza e cura". L’articolo completo e ulteriori approfondimenti sono su etempodivita.it 

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Us Open, il programma della sesta giornata: da Darderi-Alcaraz a Paolini e Djokovic, i match di oggi

29 Agosto 2025
Carlos Alcaraz - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Sesta giornata di match agli Us Open 2025. Oggi, venerdì 29 agosto, tornano in campo i big del ranking. Carlos Alcaraz, numero due al mondo, affronterà l'azzurro Luciano Darderi, mentre Novak Djokovic se la vedrà contro Cameron Norrie. Occhi puntati inoltre su Jasmine Paolini, che sfiderà sul Grandstand la ceca Vondrousova. Giocherà oggi anche la numero uno del ranking Wta Aryna Sabalenka. Ecco il programma completo dei match di oggi a New York e dove vederli in tv e streaming.  

Ecco il programma completo di oggi agi Us Open:  

Arthur Ashe, dalle 17:30 

ITA L. Darderi [32] vs ESP C. Alcaraz [2]  

USA J. Pegula [4] vs V. Azarenka 

Arthur Ashe, dall'1  

SER N. Djokovic [7] vs GBR C. Norrie 

USA T. Townsend vs M. Andreeva [5] 

Louis Armstrong, dalle 17  

KAZ E. Rybakina [9] vs GBR E. Raducanu 

USA B. Shelton [6] vs A. Mannarino 

Louis Armstrong, dall'1  

A. Sabalenka [1] vs CAN L. Fernandez [31] 

SUI J. Kym vs USA T. Fritz [4] 

Grandstand, dalle 17  

CZE J. Lehecka [20] vs BEL R. Collignon 

CZE M. Vondrousova vs ITA J. Paolini [7] 

USA F. Tiafoe [17] vs GER J. Struff 

USA E. Navarro [10] vs CZE B. Krejcikova 

Campo 17, dalle 17  

FRA B. Bonzi vs FRA A. Rinderknech 

BEL E. Mertens [19] vs ESP C. Bucsa 

AUS P. Hon vs USA A. Li 

FRA U. Blanchet vs CZE T. Machac [21] 

 

Le partite degli Us Open 2025 sono trasmesse in diretta tv in Italia in chiaro su Supertennis e via satellite sui canali di Sky Sport. I match saranno visibili anche in streaming sulle piattaforme Sky Go, NOW e SuperTenniX. 

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Scontro tra due auto a Nettuno, un morto e un ferito grave

29 Agosto 2025
Ambulanza (Fotogramma)

(Adnkronos) - Un incidente fra due automobili si è verificato questa mattina intorno alle 7 in via Santa Maria Goretti a Nettuno, in provincia di Roma: uno dei due conducenti è morto mentre l'altro è stato trasportato in ospedale in codice rosso. Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Anzio e la polizia di Stato. 

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Mourinho, dal Chelsea a Roma e Fenerbahce: tutti gli esoneri dello Special One

29 Agosto 2025
José Mourinho - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - José Mourinho è stato esonerato dal Fenerbahce. Il club turco ha ufficializzato oggi, venerdì 29 agosto, la separazione con il tecnico portoghese, che non è riuscito a regalare alla squadra di Istanbul la qualificazione alla prossima Champions League. Fatale, per lo Special One, proprio la sconfitta per 1-0 rimediata al ritorno del preliminare con il Benfica, dopo lo 0-0 dell'andata, che ha sancito la 'retrocessione' dei turchi in Europa League. 

Il comunicato ufficiale, piuttosto breve e conciso, con cui il Fenerbahce ha detto addio a Mourinho chiude l'esperienza turca dello Special One, che negli ultimi anni ha collezionato più esoneri che successi. Da troppo tempo infatti di Mourinho si parla più per i suoi comportamenti fuori dal campo, e anche Istanbul non ha fatto eccezione, che per i risultati sportivi. Il tecnico portoghese sta attraversando una fase complicata della carriera, dopo essersi affermato come uno degli allenatori più vincenti di sempre.  

A volte però non bastano i trofei del passato a mantenerti nell'elite del calcio europeo, specialmente in un mondo che sta abbracciando sempre più una svolta 'giochista', con i top club che preferiscono affidarsi ad allenatori giovani seguaci del mito di Guardiola. Mourinho, insomma, in panchina sta vivendo una seconda vita. E sebbene non perda occasione per ricordare a tutti i successi del passato, il fatto di aver vinto almeno un trofeo in ogni squadra che ha allenato, ad eccezione del Tottenham, quando fu mandato via a pochi giorni dalla finale di Carabao Cup, José si sta scontrando con un calcio che sembra essere andato avanti e averlo lasciato indietro. E quello al Fenerbahce è soltanto l'ultimo degli esoneri 'collezionati' in carriera. 

 

Il primo esonero della carriera di José Mourinho arrivò al Chelsea. Lo Special One era approdato a Londra nel 2004 dopo aver vinto la Champions League con il Porto e con i Blues riuscì a vincere, nel 2006, FA Cup e Coppa di Lega. L'anno successivo però fu mandato via a causa di tensioni con la dirigenza. Ma la parte Blues di Londra è un capitolo che ricorre nella carriera di Mou, senza però riuscire a trovare un lieto fine. Nella sua seconda parentesi al Chelsea, iniziata nel 2013, il tecnico portoghese viene esonerato dopo due anni in seguito a un inizio di stagione disastroso, con la squadra sedicesima in campionato e a un solo punto di distanza dalla zona retrocessione, nonostante pochi mesi prima avesse rinnovato il suo contratto. 

L'esperienza al Manchester United, partita nel 2016 e che ha toccato il suo punto più alto con la vittoria dell'Europa League nel 2017, terminò con un altro esonero nel dicembre 2018, in seguito al peggior inizio di stagione dei Red Devils dall'annata 1990-91. Poi l'approdo al Tottenham, nel 2019, e l'amarezza per un esonero arrivato a pochi giorni dalla finale di Carabao Cup, la coppa di Lega inglese, un addio che Mou ha spesso dichiarato di non aver mai digerito. 

Il ritorno in Serie A dello Special One, alla Roma nel 2021 dopo il Triplete vinto nel 2010 con l'Inter, è stato una continua montagna russa. Nella Capitale Mourinho ha vinto la Conference League 2022, battendo il Feyenoord in fnale grazie al gol di Zaniolo, riportando così un trofeo nella parte giallorossa del Tevere dopo oltre 10 anni, ma è stata anche segnata da continue tensioni con dirigenza e ambiente, oltre che polemiche arbitrali e con gli allenatori avversari. L'esonero che ha concluso la sua partentesi romanista è arrivato nel gennaio 2024, dopo un inizio di stagione deludente e a pochi giorni dall'eliminazione in Coppa Italia contro la Lazio. 

 

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Agenzia sanitaria Usa, Casa Bianca sceglie nuovo direttore ad interim: è il vice di Kennedy Jr

29 Agosto 2025
Casa Bianca - Ipa

(Adnkronos) - Jim O'Neill al posto di Susan Monarez. O'Neill, vice del segretario alla Salute degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr, è stato scelto dalla Casa Bianca per prendere il posto della direttrice dei Centres for Disease Control and Prevention (Cdc), rimossa mercoledì dall'incarico dopo appena un mese, hanno confermato fonti informate alla Cbs riferendo della scelta di O'Neill come direttore ad interim. 

La notizia della nomina è contenuta in un messaggio di Kennedy allo staff dei Cdc ottenuto dalla Cbs, che insiste sull'auspicio di "ricostruire questa istituzione riportandola a ciò che avrebbe sempre dovuto essere: custode della salute e della sicurezza dell'America".  

O'Neill è da giugno vice segretario del Dipartimento della Salute (Hhs), dove aveva lavorato già all'epoca dell'Amministrazione di George W. Bush. Proprio a giugno Kennedy Jr ne ricordava "la vasta esperienza nella Silicon Valley". La biografia ufficiale non tralascia il passato a Clarium Capital e da Ceo di Thiel Foundation. 

Sinora non ci sono commenti dalla Casa Bianca sulle notizie sulla scelta di O'Neill, né reazioni da parte di quest'ultimo. Ieri invece la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, diceva senza mezzi termini ai giornalisti che "se ci sono persone non allineate con la visione del presidente e del segretario di riportare in salute il nostro Paese, siamo lieti di accompagnarle alla porta". E Ieri a Fox & Friends su Fox News Kennedy Jr parlava di una "leadership forte che sia in grado di realizzare le grandi ambizioni del presidente Trump". 

Per gli avvocati della Monarez il licenziamento della loro assistita è illegale. Sospettano sia finita nel mirino per essersi "rifiutata di approvare direttive poco scientifiche, sconsiderate". Al centro dello scontro, la politica vaccinale. Per la Casa Bianca "non era allineata con l'agenda del presidente". Nel frattempo, si sarebbero dimessi almeno quattro funzionari di alto grado dei Cdc, anche Debra Houry, Chief Science and Medical Officer dei Cdc, e Demetre Daskalakis, che era alla guida del National Center for Immunization and Respiratory Diseases. 

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Coniugi uccisi a Cagliari, non avvelenati ma aggrediti

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Djokovic-Norrie oggi agli Us Open: orario, precedenti e dove vederla in tv e streaming

29 Agosto 2025
Novak Djokovic - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Torna in campo Novak Djokovic agli Us Open 2025. Oggi, nella notte italiana tra venerdì 29 agosto e sabato 30, il fuoriclasse serbo affronterà il britannico Cameron Norrie nel terzo turno dello Slam americano. L'ex numero uno del ranking Atp arriva dalla vittoria facile contro Svajda, mentre Norrie ha eliminato l'argentino Comesana nel secondo turno a New York. Ecco orario e dove vedere il match in tv e streaming.  

Djokovic e Norrie si sono affrontati sei volte in carriera, l'ultima al Roland Garros negli ottavi di finale. Il serbo ha sempre vinto contro il britannico.  

Djokovic-Norrie inizierà nella notte italiana tra venerdì 29 agosto e sabato 30, intorno all'una sull'Arthur Ashe. Come tutte le partite degli Us Open 2025, sarà trasmessa in diretta tv in chiaro su SuperTennis, ma anche sui canali di SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming sull'app Sky Go, su NOW e SuperTenniX 

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Molise, Fortune racconta la magia della 'regione che non esiste'

29 Agosto 2025
Molise, Fortune racconta la magia della

(Adnkronos) - Secondo una diffusa battuta 'il Molise non esiste'. Ma un reportage dell'edizione americana di 'Fortune' rivela che non solo 'esiste' ma è un posto 'magico, una versione diversa dell'Italia prima del turismo di massa: più tranquilla, più lenta e in qualche modo molto più vera". Un viaggio nella regione meno conosciuta del nostro paese che il mensile americano compie guidato da Giovanni Colavita, produttore di olio d'oliva molisano che vende i suoi prodotti in oltre 70 paesi. Una storia di olivicultori, quella della famiglia Colavita, che da un frantoio di paese ha raggiunto nei decenni successivi gli Stati Uniti, fino a diventare un marchio globale, ma ancora con profonde radici nel Molise.  

Non solo - ricorda Fortune - Colavita si distingue negli Stati Uniti come unico marchio ad aver raggiunto la leadership nazionale in ciascuna delle categorie di olio d'oliva, aceto e pasta italiana, sia nel canale retail che nei canali e-commerce e foodservice in rapida crescita. Secondo i dati diffusi dal canale alimentare statunitense, il marchio si colloca attualmente al quinto posto tra gli oltre 400 marchi che vendono nel segmento Extra Vergine. 

Alla testata americana Colavita descrive un angolo del suo Molise, un "piccolo paese immerso in un paesaggio collinare di boschi, campi dorati e ulivi che offrono pace e armonia. Si vedono solo pochi paesi limitrofi, il resto è natura incontaminata." 

E nel reportage si riconosce che in effetti "il Molise non è un mito. È semplicemente, meravigliosamente trascurato. Ed è questo che lo rende speciale". "Il Molise è l'Italia in miniatura. I paesi collinari si aggrappano ai pendii, gli Appennini si ricoprono di neve in inverno e in estate si trovano spiagge adriatiche beatamente deserte. I turisti sono pochi e rari. È uno scorcio autentico della vita così come si svolge realmente, senza intoppi, senza fretta, un ritmo più difficile da trovare nelle destinazioni italiane più famose. 

Il Molise rimane la regione meno visitata d'Italia. Nel 2023, ha registrato circa 20.000 visitatori internazionali, rispetto ai 3,6 milioni della Toscana, secondo la Banca d'Italia. Ma - ammette Fortune - "la differenza si percepisce immediatamente: tranquilla, sobria, autentica". "Il Molise ha tutto ciò che un viaggiatore può desiderare", spiega Colavita. "Storia, natura, cibo e persone che vogliono davvero condividerlo. È l'Italia più autentica". 

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Sinner numero uno anche nel baseball? Risate nel riscaldamento prima della sfida con Popyrin

29 Agosto 2025
Jannik Sinner - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Jannik Sinner ha archiviato il secondo turno degli Us Open con una vittoria poco sofferta contro Alexei Popyrin. Il numero uno del ranking Atp ha affrontato il match del secondo turno agli Us Open con grande tranquillità, scherzando con il suo staff anche pochi minuti prima di entrare in campo. Come raccontato da una serie di video pubblicati sui social, l'azzurro si è anche divertito giocando a baseball con il team, usando uno dei materassini presenti nella palestra di Flushing Meadows come mazza.  

 

Il risultato? Tutto da ridere. Jannik ha colpito più volte la pallina con il materassino, tra le risate di Simone Vagnozzi e Darren Cahill. Nonostante l'ilarità, Sinner si è dimostrato ancora una volta poliedrico quando si parla di sport. Nelle scorse settimane si era divertito per esempio a giocare a golf, anche lì per scaricare la tensione. Fotografia di un clima disteso nel torneo in corso a New York. Con un titolo Slam da difendere e che vale anche la posizione numero uno del ranking Atp.  

 

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Mourinho, niente qualificazione in Champions: il Fenerbahce lo esonera

29 Agosto 2025
José Mourinho - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - José Mourinho non è più l'allenatore del Fenerbahce. Oggi, venerdì 29 agosto, il club turco ha ufficializzato la separazione con il tecnico portoghese dopo l'eliminazione ai preliminari di Champions League contro il Benfica, che si è imposto al ritorno 1-0 dopo lo 0-0 dell'andata. "Ci siamo separati da José Mourinho, allenatore della nostra squadra di calcio professionistica A dalla stagione 2024-25", ha scritto il club di Istanbul in una nota pubblicata sui propri canali ufficiale, "lo ringraziamo per l'impegno profuso per la nostra squadra e gli auguriamo successo nella sua futura carriera". 

Mourinho così si ritrova, a stagione appena iniziata, senza squadra. Lo Special One era approdato sulla panchina del Fenerbahce lo scorso anno, seminando fin da subito polemiche e veleni, in particolare con i rivali del Galatasaray e la Federazione turca. L'esperienza in Super Lig era arrivata dopo la fine della sua esperienza alla Roma, dal 2021 al gennaio del 2024, e con cui ha vinto una Conference League. 

 

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"Picchiato e sequestrato per due giorni da altri detenuti a Regina Coeli", la denuncia choc

29 Agosto 2025
Le immagini Adnkronos delle ferite

(Adnkronos) - Picchiato, legato al letto con le lenzuola e tenuto per due giorni e mezzo sotto scacco da altri detenuti dopo essersi rifiutato di nascondere un cellulare e dopo una richiesta di denaro, fallita, nei confronti di sua madre contattata telefonicamente. A quanto apprende l'Adnkronos  è quanto ha denunciato un detenuto - che preferisce rimanere anonimo - del carcere di Regina Coeli alla polizia penitenziaria della stessa casa circondariale raccontando di "un sequestro a scopo di estorsione" (così si indica nella querela presentata che lascia aperta alla valutazione del pm ogni altra ipotesi di reato), su cui la Procura di Roma ha già avviato le indagini aprendo un fascicolo. Una denuncia che ha riportato alla luce il 'business' dei cellulari e della droga gestito da gruppi di detenuti, che grazie ai loro 'servizi' acquisiscono sempre più potere all'interno dei penitenziari.  

E' luglio scorso inoltrato quando il detenuto - che ora non è più in carcere - si trova a Regina Coeli, dopo una misura cautelare. Tutto ha inizio quando, metterà a verbale davanti alla penitenziaria, sente altri detenuti parlare dell'arrivo "di cellulari e droga tramite lancio" e, sostiene, un detenuto di un'altra cella gli chiede di "nasconderne uno (telefono, ndr)". Lui si rifiuta e, ricostruisce, un detenuto inizia "a colpirmi con schiaffi e pugni" e a lui poi si uniscono altri tre detenuti. A quel punto avverrebbe, secondo il racconto dell'uomo, il tentativo di estorsione: uno "ha chiamato mia madre al cellulare e mi ha imposto di chiederle di mandare i soldi tramite una ricarica poste pay", sostiene. Alla donna, secondo il racconto del figlio, sembra impossibile una situazione simile e non cede. Gli aggressori "hanno ricominciato a picchiarmi e a farmi dei tagli sulla gamba destra tramite coltelli rudimentali", sostiene l'uomo nella denuncia aggiungendo che, "terminata la socialità", le "violenze si sono momentaneamente interrotte". Quella sera però, riferisce poi, rimane 'sorvegliato' da altri due detenuti che "mi hanno legato al letto (il posto più alto di un letto a castello, ndr) con delle lenzuola fissate al petto e ai piedi". Nella serata viene poi "ripetutamente colpito sia a mani nude che con bastoni nella gamba e soprattutto nella testa".  

L'uomo si descrive in balia degli aggressori, impossibilitato anche la mattina seguente a chiedere aiuto: "Mi tenevano legato, sotto controllo e mi impedivano di muovermi, mangiare, bere, andare in bagno e chiamare i soccorsi". E, in base alla sua ricostruzione, gli episodi di violenza non sono ancora finiti: "Mi hanno inserito - sostiene - due dita nell'occhio destro e hanno spinto tantissimo tanto che mi è uscito il sangue dall'occhio e pensavo di averlo perso". Addormentatosi dopo che "mi hanno messo in gola le pasticche", continua a far finta di dormire finché, trascorsi ormai due giorni e mezzo, tutto finisce quando entra un poliziotto della penitenziaria: "Ho preso coraggio - mette a verbale - e mi sono buttato dal letto con tutto il materasso per chiedere aiuto". Da lì la denuncia e poi la visita al pronto soccorso dell'ospedale Santo Spirito dal quale viene inviato anche al pronto soccorso oftalmico per una consulenza urgente.  

L'uomo viene assistito "per riferita aggressione prolungata da giorni" ed emergono "ecchimosi, ferite da taglio, dolorabilità diffuse" e un "enoftalmo" ossia un infossamento del bulbo oculare destro. "In totale mi hanno dato 25 giorni di prognosi - fa sapere all'Adnkronos l'uomo, assistito per questa vicenda dall'avvocato Marco Valerio Verni - e dall'occhio destro ancora non ci vedo bene". "Ho vissuto un incubo, pensavo di morire - continua - Non riesco a dormire, mi sveglio ancora tutte le notti. Era la prima volta che mettevo piede in una casa circondariale: ho sbagliato e sono finito in carcere; una persona che ha sbagliato deve pagare ma non in questo modo. Per due giorni e mezzo nessuno si è accorto di niente". "Ho deciso di denunciare perché non deve succedere a nessun altro quello che ho vissuto io", conclude. 

In seguito alla denuncia presentata dall'uomo la Procura di Roma ha acceso un faro sul fenomeno dei telefonini e della droga all'interno delle carceri capitoline. Proprio pochi giorni fa all'interno di Regina Coeli durante alcune perquisizioni gli agenti della polizia penitenziaria hanno trovato e sequestrato decine di armi rudimentali e apparecchi telefonici per comunicare con l'esterno. E già dai primi riscontri sta emergendo uno scenario ampio, sul quale gli inquirenti stanno valutando anche l'aspetto associativo. In particolare, si è avuta conferma di gruppi di detenuti che offrono 'servizi' a pagamento, come droga e possibilità di effettuare telefonate, con un vero e proprio 'tariffario'. (di Sara Di Sciullo e Daniele Dell'Aglio) 

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Venezia 2025, Verdone: "Con firma pro Gaza mi hanno messo in mezzo, non si escludono gli artisti"

29 Agosto 2025
Carlo Verdone (Ipa)

(Adnkronos) - "Diciamo la verità, mi hanno messo in mezzo". Così Carlo Verdone spiega, in un'intervista di oggi sul 'Corriere', il perché della sua firma sulla lista dei 1.500 attori e registi italiani che mirano a boicottare la presenza di due colleghi, Gerald Butler e Gal Gadot, considerati vicini alle posizioni di Israele, escludendoli dalla Mostra del Cinema di Venezia. I due attori sarebbero potuti essere presenti sulla carta in quanto nel cast del film di Julian Schnabel 'In the Hand of Dante'. "Mi ha chiamato Silvia Scola, la figlia di Ettore Scola - spiega Verdone - chiedendomi se volevo firmare un appello contro quello che sta accadendo a Gaza, che va condannato in tutti i modi, nell’ambito della Mostra, manifestando a una platea ampia la sensibilità del cinema, che non è chiuso nell’indifferenza. E ho firmato. In un secondo momento i promotori pro Palestina hanno aggiunto i nomi di quei due attori".  

Un gesto dunque che non si allineerebbe con le reali intenzioni del regista e attore romano. "Non sono d’accordo nell’escludere gli artisti - sottolinea Verdone al 'Corriere' - Anche all’inizio della guerra in Ucraina ricordo il boicottaggio verso i tennisti russi. Ma cosa c’entravano loro? Sono sportivi, non militari né politici, giocano a tennis". Gli attori "non possono diventare il tribunale dell’Inquisizione. Un festival è un tavolo di confronto, di tolleranza e di libertà. Questo invece significa censurare. Poi certo non si possono chiudere gli occhi su ciò che sta accadendo a Gaza". Non si tratterebbe dunque "di fare un passo indietro per paura, ma di ristabilire la verità - scandisce Verdone - Io sull’esclusione non ci sto. Meglio un confronto tra di noi".  

Pertanto, il fatto di avere firmato l'appello è dovuto, spiega Verdone, al fatto che "forse da parte mia c’è stato un attimo di superficialità, sai come vanno queste cose, ti dicono ha già firmato questo e quello, ma, ripeto, Gadot e Butler non c’erano sotto quello che ho sottoscritto. Quei due non sono gente che tira le bombe, sono attori come me. Gadot è israeliana, ha prestato il servizio militare, lo fanno tutti lì". E sulla manifestazione che domani il movimento Venice4Palestine farà al Lido davanti al Palazzo del Cinema, Verdone precisa: "La facessero, per carità, non contesto nulla. La cultura non dev’essere un’arma, escludere non è cultura. Ha ragione Buttafuoco, non si può caricare sulle spalle di due attori la disumanità di una guerra infinita, che va fermata". 

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