(Adnkronos) - La recente giurisprudenza civile sui ricoveri ad elevata integrazione sanitaria e socio-sanitaria "crea un problema perché afferma che le prestazioni delle Rsa in regime di accreditamento sono parte del Servizio sanitario nazionale e si esclude che debbano essere corrisposte e pagate dall’utente. Dall’altro lato, però, si limita la rimborsabilità delle Rsa all’interno di un budget che non le prevede. In questo modo non sono sostenibili perché, se non si chiarisce chi le paga, queste prestazioni non saranno più rese, deprimendo il diritto alla salute". Così Luca Perfetti, professore di diritto amministrativo e senior partner di BonelliErede, partecipando a Milano al convegno ‘Rs(a)ppropriatezza: leggi chiare, costi certi. Chi paga le Rsa?’, organizzato da Associazione RisoRsa.
"Le sentenze della Cassazione" secondo cui alcune prestazioni socio-assistenziali strettamente collegate a quelle sanitarie sono a carico del Ssn "sono sbagliate perché immaginano che i diritti fondamentali siano finanziariamente condizionati alla presenza di soldi pubblici per finanziarli. La Corte Costituzionale afferma, invece, il contrario: il bilancio deve conformarsi ai diritti e non i diritti al bilancio. La soluzione è un intervento del legislatore che chiarisca la situazione. Il rischio è che si espanda il contenzioso tra utenti, gestori delle Rsa e Ats, cosa che porta a molte spese, molta confusione e pochi risultati", conclude.
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(Adnkronos) - Sarebbe stato ucciso con colpi d'arma da fuoco, esplosi a distanza ravvicinata Giovanni Mastropasqua, detto Gigi, 51 anni, trovato senza vita in una Smart rossa verso il mezzogiorno di oggi, giovedì 19 giugno, a Foggia. Uno dei colpi lo ha raggiunto al collo. Si indaga nel mondo della droga.
Leggi tutto: Foggia, 51enne ucciso a colpi d'arma da fuoco: corpo era in Smart
(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo nell'Atp di Halle. Oggi, giovedì 19 giugno, l'azzurro affronta Alexander Bublik nel sedondo turno del torneo tedesco. Il numero uno del ranking arriva dal successo in due set contro Yannick Hanfmann, mentre il tennista kazako (numero 45 Atp) è reduce dal successo contro Alexandre Muller nel primo turno.
I due si sono affrontati in cinque precedenti, con l'azzurro che guida con un parziale di 4-1. L'ultimo match risale all'ultimi Roland Garros, con successo di Sinner a quarti.
Leggi tutto: Atp Halle, oggi Sinner-Bublik - Il match in diretta
(Adnkronos) - Una nuova vita per uno spazio leggendario che ha segnato la storia del divertimento italiano. Con l’apertura di Twiga Porto Cervo, dall’acquisizione delle mura dell’ex Billionaire, Lmdv Hospitality Group compie un passo strategico che non segna solo l’espansione del brand, ma anche l’inizio di una nuova visione per l’hospitality di lusso in Italia. Con un progetto che parla anche molto di identità locale e di una nuova dimensione dell’esperienza 'dalla cena al club'. A illustrarlo è Carlo Ziller, Ceo del Gruppo.
Nell’operazione Twiga Porto Cervo c’è una forte attenzione per il territorio. Che indotto vi aspettate e quante persone saranno impiegate?
"La nostra visione parte sempre dal concetto di integrazione locale. Crediamo che ogni apertura debba generare valore reale per il territorio, non solo a livello economico, ma anche culturale, sociale e relazionale. Twiga Porto Cervo impiegherà oltre 150 professionisti, selezionati con attenzione, molti dei quali provenienti direttamente dalle altre nostre strutture. Allo stesso tempo, lavoreremo per aumentare progressivamente il coinvolgimento di professionisti provenienti dalla Sardegna, creando sinergie con il territorio e valorizzando il capitale umano locale. L’indotto complessivo, tra collaborazioni con fornitori, artigiani, servizi logistici, accoglienza e intrattenimento, sarà significativo e destinato a crescere, soprattutto in una prospettiva di allungamento della stagione e radicamento nel tessuto economico di Arzachena e della Costa Smeralda".
Montecarlo, Forte dei Marmi e Baia Beniamin e ora Porto Cervo interpretano un'identità globale del lifestyle, adattandola però al contesto unico di ciascuna destinazione. Quanto è strategica oggi la capacità di interpretare le specificità locali senza tradire la vocazione dei brand?
"Ogni Twiga nasce per essere riconoscibile ovunque nel mondo, ma mai replicato. La nostra identità globale si fonda su eleganza, energia e qualità dell’esperienza, e trova espressioni diverse a seconda del contesto in cui si inserisce. Porto Cervo rappresenta per noi una sfida importante: integrare l’identità storica di una destinazione iconica, fatta di storia e stile, con un linguaggio più contemporaneo e aperto a nuove generazioni. Significa rispettare ciò che questo luogo ha rappresentato per decenni, ma al tempo stesso offrirgli una nuova energia, più trasversale e attuale. Saper leggere e valorizzare le specificità locali è oggi una competenza imprescindibile. Non si tratta di adattarsi, ma di dialogare profondamente con il territorio, comprenderne la cultura, le abitudini, le aspettative. Solo così possiamo restare coerenti con la nostra voce e far evolvere il brand senza tradirlo".
Il concetto di lifestyle esperienziale è al centro della strategia di Lmdv Hospitality Group. Quanto pesa la valorizzazione del territorio, dalle materie prime sarde alla cornice naturale, nella vostra visione?
"Per noi valorizzare il territorio non è un’opzione, ma una parte essenziale della nostra visione. Oggi il concetto di lusso è sempre più legato all’autenticità, le persone vogliono emozionarsi, creare un legame profondo con il luogo in cui si trovano. In Sardegna questo significa dialogare con la cornice naturale, non cercando di sovrastarla, ma integrandosi con essa. Twiga ha un’identità forte e riconoscibile, ma in ogni destinazione in cui investiamo ci impegniamo ad integrare le materie prime locali, raccontando i sapori del territorio attraverso la nostra cucina, che deve essere capace di parlare anche la lingua del luogo. La Costa Smeralda ha una forza visiva e simbolica straordinaria e il nostro compito non è imitarla, ma incorniciarla. L’esperienza Twiga nasce per esaltare ciò che già esiste, aggiungendo contenuto, visione e cura in ogni dettaglio".
In che modo puntate anche a favorire la destagionalizzazione?
"Crediamo molto nel potenziale della Costa Smeralda anche oltre i classici mesi estivi. A partire dalla prossima stagione, il nostro obiettivo sarà prolungare l’apertura del Twiga e costruire una programmazione pensata per un pubblico che cerca esperienze di qualità anche a giugno, settembre e ottobre. La chiave sarà offrire contenuti capaci di attrarre un turismo consapevole, attraverso eventi gastronomici, musicali e culturali su misura, in sinergia con le nuove aperture nel settore dell’hotellerie e con l’allungamento naturale che questi investimenti stanno già generando sul territorio. Siamo pienamente disponibili a dialogare con le amministrazioni locali e con gli altri operatori privati, per creare insieme un sistema solido e condiviso. L’obiettivo è chiaro, non limitare la stagione a soli due mesi, ma contribuire a un nuovo modello di sviluppo per la Costa Smeralda".
Lmdv Hospitality Group porta in Costa Smeralda il suo format che unisce ristorazione di alto profilo e nightlife esclusiva. Quanto conta oggi, per una clientela cosmopolita, vivere l’esperienza completa 'dalla cena al club'?
"Oggi il vero lusso è il tempo e la qualità con cui viene vissuto. I nostri ospiti non cercano semplicemente un buon ristorante o un buon club, ma un’esperienza completa, continua, senza interruzioni. Vogliono sentirsi trasportati, senza dover cambiare luogo, ma poter cambiare atmosfera. Il format 'dalla cena al club' risponde perfettamente a questa esigenza, ovvero permette di passare da un aperitivo elegante a una cena divertente, fino a una serata coinvolgente, tutto in uno stesso spazio curato nei minimi dettagli. In destinazioni come Porto Cervo, questa continuità dell’esperienza diventa ancora più centrale, perché il pubblico è esigente, abituato al meglio, e desidera vivere ogni momento con intensità, ma anche con comfort, in un flusso coerente fatto di eleganza, atmosfera e attenzione al dettaglio. La forza di Twiga sta proprio nella capacità di unire questi mondi, gastronomia, intrattenimento, design, in un racconto unico, riconoscibile, ma sempre diverso in ogni luogo".
Può svelarci qualche dettaglio dell’offerta food?
"Senza anticipare tutto, posso dire che l’offerta sarà sfaccettata ma coerente, con grande attenzione alla materia prima locale, alla tecnica contemporanea e alla leggibilità dei piatti. Casa Fiori Chiari porterà in Costa Smeralda una cucina calda e conviviale, di chiara ispirazione mediterranea, con un’anima italiana e partenopea. Vesta, invece, avrà un’identità più essenziale e sofisticata, con una proposta gastronomica centrata su crudi e pescato locale, e che includerà piatti reinterpretati della tradizione sarda. In entrambi i format non mancheranno omaggi alla tradizione sarda, alcuni reinterpretati con rispetto e creatività. Entrambe le cucine saranno pensate per integrarsi con il ritmo della serata e offrire un’esperienza che accompagna, non interrompe".
Il Twiga è diventato negli anni un'icona di stile e di nightlife esclusiva. Con l'acquisto delle mura del Billionaire a Porto Cervo, vi aspettate di entrare in una nuova dimensione per questo marchio così rinomato?
"L’acquisto delle mura dell’ex Billionaire ha un valore che va oltre l’aspetto immobiliare, è un gesto simbolico, che segna l’inizio di una nuova fase per Twiga. Prendere in mano uno spazio così carico di storia, trasformarlo e reinterpretarlo significa posizionarsi con chiarezza nel presente, ma con una visione rivolta al futuro. Porto Cervo ci offre l’occasione di elevare ulteriormente il brand, creando un punto di riferimento non solo per l’estate italiana, ma per l’intero Mediterraneo. Le migliorie riguardano ogni aspetto dell’esperienza da un layout completamente ripensato, una qualità architettonica allineata ai nuovi codici dell’ospitalità, una proposta gastronomica ancora più curata e un’identità musicale trasversale, pensata per un pubblico intergenerazionale. Inoltre, la nostra visione è quella di contribuire attivamente all’allungamento della stagione, già a partire dalla prossima estate. Vogliamo essere presenti più a lungo e in modo sempre più integrato, in sintonia con la direzione di sviluppo del territorio e con i nuovi investimenti che stanno interessando il comune di Arzachena. L’obiettivo è dare continuità e valore, allineandoci a un’idea di Costa Smeralda sempre più viva, sostenibile e internazionale. Twiga Porto Cervo rappresenta la naturale evoluzione del brand, ovvero un luogo dove tutto è pensato per coinvolgere, sorprendere e far sentire ogni ospite parte di qualcosa di unico".
Dopo il Twiga Porto Cervo state già pensando di esportare il modello in altre destinazioni di punta?
"Sì, stiamo già guardando a nuove destinazioni, sia italiane che internazionali. Il nostro obiettivo non è aprire in modo indiscriminato, ma solo dove ci siano le condizioni per portare valore reale, integrandoci nel contesto. Valuteremo attentamente altri mercati di riferimento, con lo stesso approccio che ci contraddistingue, identità forte, cura del dettaglio e rispetto per il luogo".
(Adnkronos) - "Oggi ci siamo visti per mettere a tema il nuovo sistema di garanzia dei Lea, quindi quegli indicatori che oggi sono forniti alle aziende, alle regioni e che identificano anche una performance, una risposta quindi complessiva alla capacità di rendere esigibile ai cittadini la risposta ai bisogni come definito della legge 833/78" che ha istituito il Ssn. "Questo è uno strumento fondamentale, nel senso che si governa ciò che si misura e quindi è necessario misurare tutti i fenomeni all'interno del sistema salute per poter migliorare. Quindi la quantità di indicatori e la complessità di quel sistema è sicuramente di ausilio alle regioni e alle aziende". Lo ha detto Mattia Altini, direttore generale azienda Usl di Modena, in occasione di un incontro promosso oggi a Roma da Salutequità dal titolo "Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea", con i principali stakeholder, per richiamare l’attenzione sul fatto che la valutazione delle performance non basta, ma servono interventi tempestivi e decisivi sulle Regioni per ristabilire l’effettiva applicazione dei Lea laddove non sono garantiti.
"Una delle cose che però abbiamo fatto notare oggi è che quel sistema di garanzia, quindi ciò che ne deriva in termini di risposta al cittadino, non influenza abbastanza il sistema di finanziamento - spiega Altini -. Nel senso che oggi il sistema di finanziamento nazionale verso le regioni è basato sul numero di residenti, quindi quota capitali è pesata. Dunque, la nostra capacità di rispondere ai bisogni, che è in realtà la cosa più importante nei confronti dei cittadini, influenza ancora poco il sistema di finanziamento. Quindi questo dobbiamo certamente modificarlo". "Restano alcune criticità rilevanti, come il tema della rinuncia alle cure. Oggi abbiamo discusso anche di come questo fenomeno però si intrecci con l'overuse (sovra-utilizzo), perché c'è qualcuno che rinuncia, perché gli indici di consumo delle attività sanitarie sono molto disomogenei, quindi ci sono quote di popolazioni che accedono alle prestazioni e attività sanitarie, e per questo il sistema complessivo è in difficoltà, di cui altri invece non riescono a fruire".
Leggi tutto: Sanità, Altini (Usl Modena): "Nuovo sistema garanzia dei Lea strumento fondamentale"
(Adnkronos) - "La politica nazionale deve portare avanti la riforma della non autosufficienza, investendo risorse nei servizi rivolti alla popolazione anziana e fragile. Per il tipo di utenza delle Rsa, non gestibile a domicilio, servono maggiori risorse pubbliche. Credo non siano sufficientemente adeguate le quote mediamente riconosciute dai fondi sanitari regionali". E' l’analisi di Antonio Sebastiano, direttore dell’Osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc Business School, intervenuto in occasione del convegno ‘Rs(a)ppropriatezza: leggi chiare, costi certi. Chi paga le Rsa?', che si è svolto oggi a Milano, promosso dall'Associazione RisoRsa.
Per il settore resta centrale il tema dell’equilibrio economico. "Il fatto che storicamente ci sia un numero molto cospicuo di enti che chiude con la gestione caratteristica in negativo - osserva Sebastiano - riuscendo poi a recuperare in termini di risultato finale grazie a ricavi straordinari, evidenzia ancor di più le difficoltà di questo settore".
L’incontro milanese ha offerto anche l’occasione per fare il punto sugli ultimi bilanci. "All’interno del nostro campione - illustra l'esperto - il bilancio del 2022 è risultato in perdita per quasi 1 ente su 2. È stato un anno particolarmente difficile, che ha pagato l’effetto dell’aumento dei costi, della crisi energetica e in generale dell'inflazione. Fortunatamente i bilanci del 2023 che stiamo esaminando in questo momento evidenziano un buon recupero".
Leggi tutto: Sebastiano (Liuc): "Per utenza Rsa servono maggiori risorse pubbliche"
(Adnkronos) - È iniziata la stagione della piscina, in vacanza o come fuga dal caldo della città. La nuotata in piscina o i giochi nei parchi acquatici sono uno dei passatempi più piacevoli dell’estate. Si tratta, però, di ambienti caratterizzati da umidità e calore che, soprattutto quando sono affollati, possono diventare una fonte di infezioni. "Il cloro, infatti, non uccide ogni tipo di germe. Così, nelle piscine proliferano virus, batteri, funghi; insomma un’ampia varietà di microrganismi che possono provocare infezioni e malattie con sintomi piuttosto fastidiosi. Divertirsi e praticare una salutare attività fisica senza rischi è possibile: basta seguire poche ma rigorose norme igieniche". A fare il punto sono i medici anti-bufala del sito 'Dottore ma è vero che...?' della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri.
Quali sono i rischi possibili quando si frequenta una piscina? "Può succedere - chiariscono i medici - di venire a contatto con diversi patogeni che sono presenti in acqua e negli ambienti circostanti. Batteri, virus, funghi e altri microrganismi possono causare infezioni e malattie, spesso non gravi, che si innescano con il contatto o con l’ingestione di acqua. La contaminazione può avvenire anche attraverso gli occhi, le orecchie, il naso e le mani. Alcuni di questi virus sono molto resistenti: sopravvivono a temperature oltre i 60 gradi e al cloro, utilizzato per disinfettare le acque. Nelle piscine all’aperto, che sono frequentate soprattutto in estate, il rischio di contaminazione con le feci di animali, di solito uccelli o roditori, non è raro. Meno patogene, ma ugualmente presenti, sono le secrezioni umane, comprese la saliva e il sudore, che potrebbero rappresentare una fonte di infezioni".
Come ci si accorge di essere entrati a contatto con un virus in piscina? "I più diffusi sono l’adenovirus, il rotavirus, il norovirus, che provocano gastroenteriti soprattutto nei bambini. I sintomi a cui fare attenzione sono nausea e diarrea. In altri casi possono provocare infezioni agli occhi (congiuntivite) e alla gola - rispondono - Nei periodi di sovraffollamento delle piscine, o quando non sono garantite adeguate condizioni igieniche, si sono registrati anche casi di epatite virale di tipo A. Questa infezione – che si sta manifestando con maggior frequenza anche in Italia – provoca dolori addominali, nausea, febbre, ma molto spesso, soprattutto nei più giovani, è asintomatica e regredisce spontaneamente".
E invece i batteri? "I più comuni batteri associati agli impianti per il nuoto sono la Salmonella, la Shigella e l’Escherichia coli. Tutti provocano diarrea e disidratazione che, specialmente nei più piccoli, è da non sottovalutare. L’Escherichia coli è il più insidioso: i sintomi più gravi, benché rari, sono la colite emorragica e l’insufficienza renale acuta. La maggior parte dei batteri si diffonde nelle acque da utenti che ne sono portatori. Per questo, è buona norma non frequentare piscine in presenza di disturbi gastrointestinali - avvertono gli esperti - Consideriamo anche la Legionella, sebbene il contagio avvenga diversamente. Si trasmette infatti per via respiratoria: l’origine dell’infezione potrebbe trovarsi negli impianti sanitari, nelle fontanelle di acqua potabile e nelle docce oppure, nel caso di piscine coperte, negli impianti di climatizzazione".
Altri batteri sono responsabili di una particolare infezione nota come 'otite del nuotatore', causata da patogeni che penetrano nell’orecchio, un ambiente favorevole al loro sviluppo. I batteri di cui si è parlato potrebbero causare anche la cistite? "Uno dei batteri più comuni responsabile della cistite è proprio l’Escherichia coli che, come abbiamo visto in questa scheda, dall’intestino può passare alla vescica. Causa - rimarcano - così la fastidiosa infezione, caratterizzata soprattutto da dolore e bruciore quando si fa pipì e dal bisogno di urinare spesso. L’associazione tra i bagni in piscina e la cistite non è comunemente citata negli studi, probabilmente perché il contatto con il batterio e il suo passaggio nell’apparato urinario non sono necessariamente collegati alla frequentazione di una piscina. O, almeno, è difficile verificare questo collegamento, visto che Escherichia coli è parte della nostra flora batterica".
In piscina ci possono essere anche contatti con funghi. "Sì, in piscina, come si sa, è possibile entrare in contatto alcuni tipi di funghi che causano infezioni dette micosi. La trasmissione può avvenire tra persone o dal contatto con materiali infetti. Di solito si tratta di micosi superficiali, non gravi, che si manifestano con cambiamenti del colore e dell’aspetto in piccole porzioni di pelle (compreso il cuoio capelluto) o sulle unghie - chiosano i medici - Non provocando dolore, spesso questi segni si trascurano, con il rischio che l’infezione si diffonda o che si contagino altre persone. Una visita dal medico di medicina generale, o dal dermatologo, permette la diagnosi e la terapia più adeguata che consiste in un antimicotico da applicare sulla parte lesa o da assumere oralmente".
Esistono anche malattie causate da parassiti che posso prendere in piscina? "Un’infezione possibile è la giardiasi, causata dalla giardia, un minuscolo organismo che attacca l’intestino dell’organismo ospite, in questo caso l’uomo. Il rischio che si trasmetta in piscina c’è, perché la giardia resiste al cloro. L’infezione avviene tramite l’ingestione di acqua contaminata da materiale fecale e provoca sintomi anche a distanza di una o due settimane dal contagio: diarrea e disidratazione, soprattutto. Con una diagnosi tempestiva (basta un’analisi delle feci) si procede al trattamento più adeguato, con farmaci specifici che saranno prescritti dal medico. Per prevenire la giardiasi valgono le stesse precauzioni adottate contro virus e batteri", ricordano.
Un altro organismo capace di scatenare infezioni in piscina è l’ameba, ed è molto pericolosa. "Negli ultimi anni sulla stampa sono apparsi allarmi a proposito della cosiddetta 'ameba mangia-cervello', più correttamente Naegleria fowleri. Questo parassita - raccontano - riesce a penetrare nel naso attraverso l’acqua inalata o schizzata; da lì cerca di introdursi verso il cervello e il sistema nervoso centrale. E il soprannome spaventoso ha una motivazione: sebbene i contagi siano rari, l’infezione provocata non è guaribile e porta alla morte il soggetto infetto nel 97% dei casi. Ciò accade soprattutto a causa di diagnosi tardive: i sintomi iniziali non sono gravi (disturbi intestinali, mal di testa, talvolta febbre), ma dopo circa cinque giorni sopraggiungono rigidità della nuca, allucinazioni, convulsioni, fino al coma. In ogni caso si tratta di un’infezione estremamente rara e sporadica, possibile solo in piscine che non sono adeguatamente pulite e disinfettati o non contengono abbastanza cloro".
Quali sono le precauzioni da adottare per godersi una nuotata? "Quando si frequentano le piscine o i parchi acquatici, occorre seguire (e far seguire ai più piccoli) alcune norme igieniche: non frequentare la piscina in presenza di disturbi gastrointestinali; utilizzare sempre le ciabatte; utilizzare un telo per sedersi o sdraiarsi su qualunque superficie; fare la doccia prima di entrare in acqua; utilizzare una cuffia o i tappi per le orecchie; cercare di non ingerire l’acqua; non fare pipì in acqua; risciacquarsi dopo il bagno; asciugarsi bene, orecchie comprese; non condividere con altre persone indumenti e asciugamani; lavare sempre le mani prima di mangiare o bere; lavare ogni indumento e accessorio al rientro a casa. Assicurarsi, infine, che la gestione dell’impianto sia corretta, che ogni utente segua le norme igieniche, che non siano presenti materiali estranei in acqua", concludono i medici anti-bufale.
(Adnkronos) - Un'epidemia da 17 casi in 13 Stati Usa, 16 dei quali ricoverati in ospedale e 3 morti, tutti collegati allo stesso ceppo di listeria. Nel mirino ci sarebbero i pasti pronti di fettuccine Alfredo con l'aggiunta di pollo, ritirati dall'azienda produttrice nei giorni scorsi. A lanciare l'alert, dopo un bilancio delle infezioni, censite sono i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), che a seguito dell'epidemia multistato hanno pubblicato un avviso di sicurezza alimentare. Una di queste infezioni in una donna in gravidanza ha avuto come esito la perdita del feto. I decessi sono stati segnalati in Illinois, Michigan e Texas. E i casi si sono verificati tra il 24 luglio 2024 e il 10 maggio 2025.
L'azienda FreshRealm ha ritirato dal mercato i pasti a base di fettuccine di pollo Alfredo il 17 giugno 2025. Questi prodotti erano venduti da Kroger e Walmart con i marchi Marketside e Home Chef nei reparti refrigerati di quei negozi, mentre sono esclusi dal ritiro i pasti surgelati. L'invito dei Cdc è a non consumare i prodotti oggetto del ritiro, di gettarli via o restituirli dove sono stati acquistati. Si raccomanda poi di pulire frigorifero, contenitori e superfici che potrebbero essere entrate in contatto con gli alimenti ritirati. La Listeria può infatti sopravvivere nel frigorifero e può diffondersi facilmente ad altri alimenti e superfici. In caso di sintomi va ovviamente contattato un medico.
La listeria è particolarmente pericolosa per le persone di età pari o superiore a 65 anni, le donne in gravidanza o le persone con un sistema immunitario indebolito. Questo perché ha maggiori probabilità di diffondersi oltre l'intestino ad altre parti del corpo, causando una grave condizione nota come listeriosi invasiva. Nelle donne in gravidanza, questo batterio può causare aborto spontaneo, parto prematuro o un'infezione potenzialmente letale nel neonato. Negli over 65 anni o nelle persone con sistema immunitario indebolito, spesso comporta il ricovero ospedaliero e talvolta la morte. I sintomi di solito - febbre dolori muscolari, stanchezza, ma anche mal di testa, rigidità del collo, confusione, perdita di equilibrio o convulsioni - si manifestano entro 2 settimane dall'ingestione del cibo contaminato, ma possono manifestarsi anche lo stesso giorno oppure al contrario dopo 10 settimane.
Leggi tutto: Usa, 17 casi di listeria con 3 morti. Nel mirino fettuccine Alfredo pronte
(Adnkronos) - C'è un protagonista, Gianni Crevatin, ma c'è soprattutto un protagonista che va oltre il racconto: è il giornalismo, con i suoi limiti e le sue nevrosi, con le sue conquiste e i suoi eccessi. 'Buono per incartare il pesce' è il racconto di esordio, edito da Castelvecchi, di Willy Labor, che ha alle spalle una lunga esperienza da giornalista economico e parlamentare e che oggi è il responsabile della comunicazione di Unioncamere.
E' un lavoro che va letto per lo sviluppo del suo intreccio narrativo, che ruota intorno a uno scoop su un politico locale, ottenuto senza troppi scrupoli, che porta notorietà al giornalista che lo fa, Crevatin, ma che lo costringe anche a fare i conti con le sue conseguenze, che gli impongono un confronto con la propria coscienza, che diventa una riflessione pubblica sull'etica del giornalismo.
Ma è anche un racconto in cui si riconosce facilmente chi il giornalismo lo frequenta tutti i giorni. Partendo dalle basi del mestiere. "La notizia era vera e il mio compito è non nascondere le notizie". E arrivando all'autoassoluzione che ricorre quando si chiama in causa il sistema. E che dà il titolo al racconto. "Sono solo un ingranaggio di un sistema informativo che funziona così e quando si trova una cosa che fa notizia e che fa vendere copie, si cavalca fino a che dura. Tanto poi, il giorno dopo, ci si incarta il pesce...". La replica del suo interlocutore è la molla che fa scattare la coscienza. "Col giornale il giorno dopo ci si incarta il pesce ma le ferite inferte restano, a volte, per sempre".
La forza narrativa di Crevatin è che può essere ognuno di noi. Ambizioni, vanità, rimpianti e giustificazioni incluse. "La libertà assoluta non esiste per un giornalista. Hai sempre un editore che puoi danneggiare o dei lettori che vanno assecondati in qualche modo nelle loro convinzioni altrimenti non comprano più il giornale (...) All'interno di questi paletti si può essere liberi. Se ho una notizia, qualsiasi notizia, la pubblico e il mio compito è finito". E' una semplificazione, a volte anche un alibi, ma chiunque abbia scritto una notizia, almeno per un momento, si è sentito protetto da questa ferma, volubile, convinzione.
Il resto va letto, possibilmente senza concedersi troppe pause, come si deve fare quando si incontra un buon racconto. (Di Fabio Insenga)
(Adnkronos) - "Indubbiamente quando si parla di indicatori, di Nuovo sistema nazionale di garanzia dei Lea, parliamo di punti di riferimento molto importanti per quanto riguarda la programmazione e la valutazione di dove stiamo andando con la qualità dei nostri servizi sanitari regionali. Noi abbiamo inserito questi indicatori sia negli obiettivi dei direttori generali sia in tutti i nostri sistemi di valutazione della performance, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto delle reti regionali, di patologie e di specialità e li abbiamo inseriti anche in un'ottica di programmazione nel nuovo Piano sociosanitario regionale. È logico che i monitoraggi devono essere fatti costantemente, la valutazione ci consente di modificare sostanzialmente quelli che sono poi i nostri andamenti a livello regionale e a livello di qualità del servizio che noi andiamo ad erogare". Lo ha detto Daniela Donetti, direttrice Direzione Regionale Salute e Welfare Regione Umbria, durante un incontro promosso oggi a Roma da Salutequità dal titolo "Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea", con i principali stakeholder, per richiamare l’attenzione sul fatto che la valutazione delle performance non basta, ma servono interventi tempestivi e decisivi sulle Regioni per ristabilire l’effettiva applicazione dei Lea laddove non sono garantiti.
Nel corso dell’evento, che ha il contributo non condizionato del Gruppo Servier in Italia, si è ricordato che, fino al 2023 gli indicatori 'core' di base, ai quali è collegato anche il meccanismo di premialità delle Regioni (cioè una quota integrativa di risorse che viene loro erogata solo dopo la verifica del raggiungimento degli obiettivi) erano solo 22. Dal 2023 sono diventati 24 e nel 2024 sono passati a 27.
"L'aderenza terapeutica - spiega Donetti - è un elemento fondamentale, consente non solo la sostenibilità ma anche la qualità delle prestazioni che noi eroghiamo. Noi lo abbiamo inserito anche negli atti di negoziazione con la Medicina generale e con i nostri professionisti, ma è un percorso culturale che dobbiamo fare anche con i cittadini in logica di consapevolezza delle terapie e delle cure. L'altro termine, parlando di equità, è anche quello della consapevolezza. Cioè la costruzione di un sistema di equità è la costruzione di un sistema partecipato dove la consapevolezza delle cure è costruita col cittadino e per il cittadino con i professionisti e questo è un elemento su cui noi stiamo lavorando in modo veramente molto importante" conclude.
Leggi tutto: Sanità, Donetti (Reg. Umbria): "Nuovo sistema di garanzia dei Lea fondamentale per Ssr"
(Adnkronos) - Incidente mortale oggi, giovedì 19 giugno, sul Lungotevere a Roma. A perdere la vita è stata una ragazza di 22 anni dopo che lo scooter sul quale viaggiava insieme a un 23enne, si è scontrato con un minivan guidato da un 28enne.
Lo scontro intorno alle 12 sul lungotevere Flaminio all'altezza del civico 78. Inutili i tentativi dei sanitari del 118 di rianimare la giovane, mentre il ragazzo è stato trasportato all'ospedale Gemelli per le ferite riportate.
In corso gli accertamenti per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. Entrambi i mezzi sono stati posti sotto sequestro. Temporaneamente chiuso il tratto del lungotevere da Ponte Duca D'Aosta a piazza Gentile da Fabriano in direzione della piazza.
Leggi tutto: Roma, minivan contro scooter sul lungotevere: morta una ragazza di 22 anni
(Adnkronos) - L'Iran ha minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz alla navigazione in risposta all'attacco in corso da parte di Israele. Lo ha affermato Behnam Saeedi, membro del Comitato per la sicurezza nazionale del Parlamento di Teheran, citato dall'agenzia di stampa Mehr. "L'Iran ha numerose opzioni per rispondere ai suoi nemici e utilizza tali opzioni in base alla situazione", ha affermato Saeedi.
"La chiusura dello stretto di Hormuz è una delle possibili opzioni per l'Iran", ha affermato. Mehr ha poi citato un altro parlamentare, Ali Yazdikhah, secondo cui l'Iran avrebbe continuato a consentire la libera navigazione nello Stretto e nel Golfo fino a che i suoi vitali interessi nazionali non fossero a rischio.
"Se gli Stati Uniti entrassero ufficialmente e operativamente in guerra a sostegno dei sionisti, l'Iran avrebbe il legittimo diritto di esercitare pressione sugli Stati Uniti e sui paesi occidentali per ostacolare il transito del loro commercio di petrolio", ha affermato Yazdikhah.
Lo Stretto di Hormuz è una rotta strategica per il trasporto di petrolio e Gnl. 'Corridoio marittimo' fra Iran e Oman, collega il Golfo Persico con il Golfo dell'Oman e il Mar arabico. La maggior parte del petrolio e del Gnl esportato da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Iraq, Qatar e dallo stesso Iran passa da qui-
Appena 33 chilometri nel punto più stretto, dallo Stretto di Hormuz - stando alla U.S. Energy Information Administration - nel 2024 sono passati in media 20 milioni di barili di greggio al giorno e il transito è stato cruciale per circa un quinto del commercio globale di Gnl, innanzitutto dal Qatar. Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia, lo Stretto di Hormuz è "la via d'uscita dal Golfo per circa il 25% delle forniture di petrolio a livello globale" e la sua "chiusura, anche per un tempo limitato, avrebbe un impatto importante sul mercato del petrolio e del gas".
In passato non sono mancati casi di sequestri di petroliere da parte dei Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani. Negli anni Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita hanno cercato di trovare altre rotte per bypassare lo Stretto di Hormuz, anche con la costruzione di oleodotti.
Leggi tutto: Iran minaccia chiusura stretto di Hormuz, a rischio il 25% del petrolio mondiale
(Adnkronos) - Una mamma di 30 anni è stata trovata morta nella sua casa con diverse coltellate sull'addome e al torace. Riversa a terra, in posizione supina, è stata trovata dai genitori ieri pomeriggio nella sua abitazione a Jesi nell'Anconetano, mentre il figlio minore, otto mesi appena, dormiva nel suo lettino e la maggiore era all'asilo. Sul posto i carabinieri impegnati nelle indagini. La pista più accreditata resta quella del gesto volontario anche se non è stato trovato alcun biglietto o avesse dato segnali di istinti suicidi.
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(Adnkronos) - Aggiornamento delle tariffe secondo i costi standard reali; chiarezza normativa sul regime delle prestazioni in Rsa; un modello di finanziamento sostenibile per garantire servizi essenziali e tutelare i diritti delle persone più fragili. Sono le richieste alle istituzioni emerse in occasione del del convegno 'Rs(a)ppropriatezza: leggi chiare, costi certi. Chi paga le Rsa?', organizzato da Associazione risoRsa e patrocinato dal Comune di Milano. L’incontro, che si è svolto oggi a Palazzo Reale del capoluogo lombardo - informa una nota - è stato molto importante anche alla luce di recenti sentenze della Cassazione ritenute da tecnici ed esperti contraddittorie e non coerenti con la previsione normativa e la successione delle leggi nel tempo. Una confusione che mette in difficoltà un settore essenziale in un contesto sociale di popolazione sempre più anziana.
"Non si tratta solo di numeri - ha affermato Massimo Riboldi, presidente Associazione RisoRsa e Villaggio Amico - dietro ogni retta c’è una persona, una famiglia, un bisogno reale. È tempo che la legge e la politica riconoscano pienamente il valore sociale delle Rsa", residenze sanitarie assistenziali. L’assessore al Welfare e salute del Comune di MilanoLamberto Bertolè, sottolineando la grande attenzione del Comune di Milano su un tema di cui, afferma, “si parla troppo poco”, ha osservato che l’assistenza agli anziani è un problema che sta deflagrando, sia per la mutata composizione demografica, sia per la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie con il progressivo passaggio al sistema contributivo delle pensioni. Per questo ha chiesto con forza di porre al centro dell’agenda politica il futuro dell’assistenza agli anziani.
A fare luce sulla dimensione sociale e sanitaria dell’invecchiamento, è intervenuta Juliette Gagliardi, ricercatrice esperta in economia sanitaria, del team di Statista, osservando che "nel 2030 la generazione più numerosa e longeva dei nostri tempi, quella dei baby boomers, avrà superato i 65 anni di età mettendo a dura prova la sostenibilità dei sistemi sanitari e previdenziali". Il suo contributo ha analizzato come la crescita della quota di popolazione interessata da sindromi croniche come l’Alzheimer e altre demenze impatta il Sistema sanitario italiano e le famiglie colpite. Dagli interventi è emerso che il sistema Rsa sta affrontando una crisi strutturale aggravata da tre fattori principali: le recenti sentenze della Corte di Cassazione che stabiliscono a carico del Ssn l'intera retta per i pazienti affetti da Alzheimer, in contrasto con altre sentenze, creando così incertezza su chi paga; la mancata applicazione, ad esempio in Regione Lombardia, delle modalità di calcolo delle tariffe previste dal d.lgs. 502/92, dal decreto Lea del 2017 e dal DM 15 aprile 1994, con impatti negativi su bilanci e rette a carico dei cittadini; la crescente insostenibilità finanziaria, documentata da uno studio validato dall’Osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc Business School che mostra le difficoltà economiche del settore, con il 46% degli enti in perdita già nel 2022.
A questo si aggiunge che in Italia, secondo Paese più longevo al mondo, in media ci sono 22 posti letto in Rsa ogni mille residenti anziani mentre nei Paesi Ocse sono circa il doppio. "Le analisi del nostro Osservatorio evidenziano che a partire dal 2020 il settore delle Rsa sta affrontando una crisi strutturale di sostenibilità economico-finanziaria - ha illustrato Antonio Sebastiano, direttore Osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc Business School - Nel 2022, su un campione di circa 400 Rsa, quasi la metà ha chiuso li bilancio in perdita e, in molti casi, la gestione caratteristica è in negativo e viene sanata attraverso ricavi straordinari, anche derivanti da cessione di asset immobiliari e finanziari. Non è più solo un problema per i gestori: è un tema che deve interessare anche i decisori pubblici. Servono politiche di sostegno mirate, perché un welfare territoriale efficace non può prescindere da strutture solide ed efficienti".
È stato presentato inoltre uno studio inedito e attuale, condotto all’interno del nucleo Alzheimer di Villaggio Amico, che ha indagato natura delle prestazioni, livello, tempistiche e costi in relazione sia al totale dei servizi erogati, che comprendono anche i servizi assistenziali, alberghieri e generali, sia al totale delle prestazioni che rientrano nello standard assistenziale imposto dalla normativa regionale in materia di autorizzazione e accreditamento. I risultati hanno evidenziato che il 18,3% del tempo assistenziale è occupato da attività sanitarie; il 45,7% a prestazioni assistenziali; il 29,3% a servizi alberghieri e generali; il 6,7% a pause e spostamenti.
"A oltre 30 anni dal Decreto del 15 aprile 1994 - ha evidenziato Riboldi - è arrivato il momento di applicare davvero criteri oggettivi e trasparenti per il calcolo della quota sanitaria nelle Rsa. I dati dimostrano che Regione Lombardia dovrebbe corrispondere circa 90 euro al giorno per coprire la componente sociosanitaria, come previsto dai Lea, Livelli essenziali di assistenza. È una questione di equità, di sostenibilità per le famiglie e di rispetto per le strutture che operano con efficienza e qualità". Aggiunge Andrea Lopez, avvocato specializzato in diritto sanitario e sociosanitario, founding partner Lda Legal & Consulting: "È fondamentale sgombrare da dubbi interpretativi la natura dei ricoveri in Rsa sulla base delle definizioni normative e, laddove il legislatore ritenesse che le prestazioni sociosanitarie residenziali non siano qualificabili come lungo-assistenza, il sistema venga finanziato affinché i gestori delle strutture siano in grado di garantire la continuità dei servizi. I costi derivanti dalle pronunce giudiziarie non possono ricadere sui gestori, poiché ciò comprometterebbe non solo i diritti dei cittadini - ha concluso - ma anche la continuità dei servizi essenziali per la collettività e i posti di lavoro degli operatori quotidianamente impiegati".
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(Adnkronos) - Sono stati presentati al Congresso europeo di reumatologia (Eular) 2025 di Barcellona, da Johnson & Johnson, i nuovi dati dello studio di fase 3b Apex che dimostrano l’efficacia a 24 settimane di guselkumab, anticorpo monoclonale inibitore di Il-23, nel ridurre significativamente sia i segni sia i sintomi dell'artrite psoriasica attiva (PsA) e di inibire la progressione del danno strutturale articolare, comprese le erosioni articolari e il restringimento dello spazio articolare, rispetto al placebo, come valutato dal punteggio van der Heijde-Sharp modificato per la PsA (vdH-S). Nello specifico - si legge in una nota - la variazione media dal basale alla settimana 24 nel punteggio van der Heijde-Sharp (vdH-S) è stata di 0,55 e 0,54 per i pazienti trattati con guselkumab ogni quattro settimane (Q4W) e ogni otto settimane (Q8W), rispettivamente, rispetto a 1,35 nel gruppo placebo (p=0,002 per il dosaggio Q4W e p
“Nell'artrite psoriasica, il danno articolare può insorgere precocemente e progredire rapidamente, se non trattato, compromettendo in modo significativo la capacità del paziente di muoversi, lavorare e mantenere l'indipendenza - ha affermato Philip J. Mease, MD, direttore della ricerca reumatologica presso lo Swedish Medical Center e ricercatore dello studio - I risultati dello studio Apex sono promettenti poiché dimostrano che guselkumab è in grado di inibire la progressione del danno strutturale nei pazienti, fornendo così nuove informazioni cliniche per i pazienti affetti da malattia psoriasica e sottolineando la necessità di avere opzioni terapeutiche ben tollerate ed efficaci che tengano conto dell'intero peso della malattia”.
Guselkumab, inoltre, ha migliorato i sintomi articolari e cutanei nei pazienti con PsA attiva. Una percentuale significativamente maggiore di pazienti trattati (67% Q4W e 68% per Q8W) ha raggiunto i criteri di risposta dell'American College of Rheumatology (ACR20) alla settimana 24 rispetto al 47% del placebo (p
"Con questi risultati dello studio Apex, guselkumab ha stabilito un nuovo standard nel preservare le articolazioni, diventando l’unico inibitore dell'Il-23 che ha dimostrato di inibire in modo significativo il danno strutturale - ha sottolineato Terence Rooney, Vice President, Rheumatology Disease Area Leader, Johnson & Johnson Innovative Medicine - Il profilo di efficacia e sicurezza offre agli operatori sanitari e ai pazienti con malattia psoriasica un'opzione innovativa per il controllo della malattia". Come ha ricordato Mark Graham, Senior Director, Therapeutic Area Head, Immunology, Johnson & Johnson Innovative Medicine Ema, "l'artrite psoriasica è una malattia cronica che causa dolore, rigidità e gonfiore delle articolazioni e ha un impatto negativo sulla qualità della vita dei pazienti. I risultati dello studio Apex rafforzano il nostro impegno a fornire ai pazienti e agli operatori sanitari un sollievo a lungo termine".
Alla settimana 24, si sono verificati eventi avversi (Ea) nel 38, 42 e 37 per cento dei pazienti (più comunemente infezioni respiratorie, cefalea, diarrea e artropatia psoriasica), mentre eventi avversi gravi si sono verificati nel 2, 3 e 3 per cento dei pazienti nei gruppi trattati con guselkumab Q4W, Q8W e placebo, rispettivamente. Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza. Guselkumab è il primo inibitore approvato della subunità p19 di Il-23, completamente umano e a doppia azione, che agisce bloccando l'interleuchina 23 (Il-23) e legandosi al Cd64, un recettore presente sulle cellule che producono l'Il-23. Questa è una citochina secreta dai monociti/macrofagi attivati e dalle cellule dendritiche, nota per essere un fattore scatenante delle malattie immuno-mediate, tra cui l'artrite psoriasica attiva.
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(Adnkronos) - "Questa mattina abbiamo parlato di un sistema di valutazione che riguarda ovviamente il sistema sanitario pubblico e quindi le prestazioni sanitarie che vengono erogate ai nostri cittadini. Io penso che il Nuovo sistema di garanzia (Nsg) dei Lea sia un sistema di valutazione, di misurazione delle performance delle nostre regioni importante. È un sistema che ci dice il livello di salute del Ssn, i punti di debolezza che ci sono, i punti di fragilità, ma anche i punti di forza, facendo emergere un quadro abbastanza preoccupante: ci sono 8 regioni su 20 inadempienti, che non riescono a garantire gli stessi livelli di prestazioni, di prese in carico dei pazienti, di efficacia e di efficienza del sistema per garantire un buon diritto alla salute". Lo ha detto la deputata del Pd Ilenia Malavasi, membro della XII Commissione (Affari sociali) della Camera durante un incontro promosso oggi a Roma da Salutequità dal titolo "Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea", con i principali stakeholder, per richiamare l’attenzione sul fatto che la valutazione delle performance non basta, ma servono interventi tempestivi e decisivi sulle Regioni per ristabilire l’effettiva applicazione dei Lea laddove non sono garantiti.
Il Nsg "è un sistema oggettivo sul quale dobbiamo continuare a investire - avverte Malavasi - aggiungendo anche ulteriori indicatori e in questo momento le cose che a me fanno riflettere di più riguardano proprio gli indici di consumo, quindi il livello di appropriatezza delle prestazioni per evitare che il sistema diventi un erogatore di prestazioni fine a se stesso, alimentando un consumismo sfrenato di prestazioni, insieme ovviamente a livello della sostenibilità economica". "Visto che parliamo tanto di risorse e di quanto oggi sia necessario investirne di ulteriori sul Ssn, io credo che serva anche un indicatore e una valutazione per misurare il costo efficace e garantire quindi che la prestazione sia adeguata e che sia erogata nei tempi opportuni" conclude.
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(Adnkronos) - "Per garantire un'equità di accesso alle cure nel Ssn in termini di qualità delle stesse, misurabilità e giustizia, si deve rinnovare il nostro sistema. In legge di Bilancio sono stati fatti dei cambiamenti importanti ed è stato introdotto un nuovo sistema dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Per poter avere accesso diretto e rispecchiare quelle che sono le esigenze dei cittadini è un sistema che deve essere implementato e quindi non avrà purtroppo ripercussioni a breve termine, ma nel lungo termine porterà sicuramente dei cambiamenti importanti, perché il Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea permetterà la misurabilità in modo tale che gli indicatori possano misurare effettivamente delle disomogeneità, dei gap, sui diversi territori tra Nord a Sud, ma soprattutto a livello interregionale, tra le diverse aziende sanitarie locali". Lo ha detto la senatrice della Lega Elena Murelli, segretario di Presidenza del Senato, membro della X Commissione Affari sociali, lavoro e sanità del Senato in occasione di un incontro promosso oggi a Roma da Salutequità dal titolo "Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea", con i principali stakeholder, per richiamare l’attenzione sul fatto che la valutazione delle performance non basta, ma servono interventi tempestivi e decisivi sulle Regioni per ristabilire l’effettiva applicazione dei Lea laddove non sono garantiti.
"Tra coloro che vivono ogni giorno le criticità del Ssn, oltre ai professionisti sanitari ci sono le Associazioni dei pazienti", il cui ruolo verso una sanità partecipata "nei tavoli del Ministero della Salute è diventato un tema rilevante". Non a caso, "grazie a un emendamento inserito in legge di Bilancio 2025, e approvato, le associazioni dei pazienti - ricorda Murelli - potranno prendere parte ai processi decisionali in materia di salute. Come prima firmataria della proposta di legge in Senato sono davvero orgogliosa. La voce dei cittadini potrà finalmente essere ascoltata e far emergere le criticità del sistema nelle diverse regioni", conclude.
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(Adnkronos) - Se Jannik Sinner oggi è il numero uno del mondo, il merito è anche di Novak Djokovic. Strano e curioso, ma vero. Il motivo è stato svelato dal tecnico dell'azzurro Darren Cahill, che ha raccontato un aneddoto emblematico nel podcast dell’ex tennista Andy Roddick. Un fatto risalente al 2022 e al match dei quarti di Wimbledon. Il serbo, allora dominatore incontrastato del circuito, diede un consiglio netto a Cahill: “Jannik colpisce benissimo la palla, ma non c’è variazione. Ci sono pochi cambi di traiettoria, nessuna altezza sopra la rete, non viene a rete, non cerca di portarmi dentro il campo. So che risponde bene, ma non è aggressivo sulla risposta. Non attacca il mio servizio e non fa male”. Un parere molto duro, ma che ha aiutato lo staff di Sinner a capire meglio su cosa concentrarsi durante gli allenamenti.
Ascoltare le parole di Darren Cahill tre anni dopo quel match, con Sinner numero uno del mondo, fa quasi sorridere. "Djokovic - ha continuato il coach - non ci ha detto nulla che non sapevamo. Quando lo abbiamo raccontato a Jannik, dicendogli che veniva da Novak, l’effetto è stato però completamente diverso". Lo scatto di Sinner, dunque, si deve anche al suo grande rivale.
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(Adnkronos) - Donald Trump non vuole rischiare flop in caso di intervento degli Stati Uniti nella guerra tra Israele e Iran. Il presidente, che ha già approvato i piani d'attacco, non ha ancora dato il via libera definitivo alle operazioni. Nel frattempo, ha chiesto ai militari garanzie che le bombe bunker-buster negli arsenali americani siano effettivamente in grado di distruggere i siti per l'arricchimento dell'uranio in Iran, in particolare a Fordow. Nella 'fortezza' nucleare, un sito che si sviluppa nel sottosuolo, e centrifughe e le riserve di uranio già arricchito all'83,7% (secondo l'Aiea) si trovano a una profondità di 90 metri (stime dell'intelligence israeliana): gli ordigni 'normali' non hanno chance.
La partecipazione degli Stati Uniti al conflitto, ha lasciato intendere il presidente americano che la sta vagliando in queste ore, avrebbe un senso solo con precise garanzie che le bombe GBU-57 da 13,6 tonnellate abbiano la capacità di distruggere completamente il programma nucleare iraniano e non solo di farlo slittare di alcuni anni.
A Trump, scrive il Guardian, sono state date assicurazioni: la bomba eliminerebbe Fordow, anche se a lungo si è discusso della possibilità che solo un ordigno nucleare tattico avrebbe potuto fornire tale garanzia. Il presidente, alla fine, non sembra essersi pienamente convinto. Trump, che ha comunque da subito escluso l'impiego di una testata nucleare tattica, sta ancora valutando la possibilità che la sola minaccia del coinvolgimento americano costringa l'Iran al tavolo dei negoziati.
Alcuni esponenti dell'apparato militare Usa, come la Defense Threat Reduction Agency del Pentagono (Dtra) ritengono tuttavia che la GBU-57 potrebbe solo 'ammorbidire' il terreno su cui poi lanciare una testata tattica da un bombardiere B2 per eliminare l'intero sito, scenario che il Presidente americano non è disposto a considerare. Fordow si trova incastonato in una montagna e la GBU-57 non è stata usata in una situazione paragonabile. "Non sarebbe un colpo e via", afferma l'ex vicedirettore della Dtra, il generale in pensione Randy Manner.
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