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Caso Garlasco, fonti: "Nessuna impronta su Frùttolo e spazzatura di casa Poggi"

19 Giugno 2025
Chiara Poggi e la villetta di via Pascoli a Garlasco (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - Un piattino di carta, due vaschette vuote di Frùttolo e la plastica della confezione, un contenitore vuoto di EstaThé con cannuccia, una scatola vuota di biscotti e un sacchetto contenente dei cereali. Su nessuno di questi oggetti, trovati nella spazzatura della villetta Poggi a Garlasco sono state trovate impronte. Lo apprende l'Adnkronos mentre l'incidente probatorio sul delitto di Chiara Poggi è appena terminato. Sugli stessi reperti verranno svolti ulteriori approfondimenti sul fronte delle impronte e sulla ricerca di Dna utili alle indagini.  

Negli uffici della polizia scientifica da stamattina sono a lavoro i periti della giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli, i consulenti del nuovo indagato Andrea Sempio, gli esperti scelti da Alberto Stasi condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio della fidanzata e i consulenti della famiglia della vittima. A rallentare le operazioni c'è stato anche un breve blackout energetico che nel tardo pomeriggio ha colpito la zona della Questura.  

Sul Frùttolo - analizzato a quasi 18 anni dal delitto, come l'intero contenuto della pattumiera - si sono concentrati gli 'incubi' onirici dell'avvocato Massimo Lovati difensore di Sempio, ma anche le aspettative della difesa Stasi e della stessa Procura di Pavia che nella nuova indagine per omicidio in concorso ritiene che gli assassini possano aver fatto colazione con la vittima la mattina del 13 agosto 2007.  

Sulle impronte repertate su fogli di acetilato, materiale che sostanzialmente ricalca una fascetta para-adesiva, analizzate oggi da periti e consulenti nell'incidente probatorio sull'omicidio di Chiara Poggi non è stato trovato sangue come apprende l'Adnkronos. La prima metà delle impronte era stata analizzata nel primo giorno di incidente probatorio (esito negativo), oggi i test sono proseguiti e l'esame con l'Obti test, il metodo più certo per verificare la presenza di sangue umano, ha dato ancora esito negativo. 

 

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Automobilismo, 1000 Miglia al terzo pomeriggio di gara

19 Giugno 2025

(Adnkronos) - Ripartiti dalla sosta per il pranzo in gara ad Arezzo, che ha riabbracciato la Freccia Rossa dopo quattro anni di assenza, gli equipaggi si sono diretti verso San Sepolcro. Nella frazione aretina di Palazzo del Pero, a circa 10 chilometri dal Controllo Orario di ripartenza, sono scattati i cronometri per una serie di 8 Prove Cronometrate. A seguire i timbri ad Anghiari, su uno stradone in discesa con vista sulle colline, e San Sepolcro, patria del pittore Piero della Francesca, nella quale centinaia di persone hanno salutato il passaggio delle vetture fra le vie del borgo. In direzione della Riserva Naturale Alpe della Luna, costeggiando il Monte dei Frati, si è tenuta poi una Prova di Media sul Valico di Viamaggio. 

I risultati aggiornati alla Prova Cronometrata 80 confermano Andrea Vesco e Fabio Salvinelli in testa alla classifica au Alfa Romeo 6C 1750 Ss, con gli argentini Daniel Andres Erejomovich e Gustavo Llanos in seconda posizione su Alfa Romeo 6C 1500 Ss. Terzi Lorenzo e Mario Turelli su una O.M. 665 S Mm Superba 2000. Percorsa una sessantina di chilometri di saliscendi nel verde, il convoglio ha raggiunto la Repubblica San Marino per un inedito passaggio serale. Nel territorio sammarinese si è tenuta una serie di Prove Cronometrate valide per il Trofeo San Marino. Terminate le prove, le vetture han proseguito verso Gambettola per un Controllo Timbro, per poi dirigersi a Cesena, dove gli equipaggi della 1000 Miglia 2025 saranno ospiti nel Village di Technogym, azienda italiana leader nella produzione di attrezzi per sport e wellness, per la terza (ed ultima) cena in gara di questa edizione. 

Dopo la sosta, alle vetture non resteranno che quindici chilometri da percorrere per giungere al Controllo Orario di fine giornata, situato in Piazza Andrea Costa a Milano Marittima. Chiusa la tappa, ci sarà spazio anche per una passerella a favor di pubblico degli equipaggi sulla pedana di Piazza Maffei, ai piedi della Torre San Michele. 

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Martina Stella, 'torno a teatro senza rimpianti'

19 Giugno 2025
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19 Giugno 2025
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19 Giugno 2025
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L'Iran e lo stretto di Hormuz, l'arma economica (della disperazione) in mano a Teheran

19 Giugno 2025
Stretto di Hormuz

(Adnkronos) - La minaccia dell'Iran è esplicita: chiudere lo stretto di Hormuz come ritorsione per la guerra scatenata da Israele. Vorrebbe dire tagliare la rotta del petrolio, e anche del gas liquido, e causare danni per miliardi di dollari a tutta l'economia globale, colpendo soprattutto i paesi più dipendenti da quel 25% delle forniture di oro nero, un quarto di quello che circola a livello mondiale. Questo, considerando sia chi lo esporta sia chi lo importa, Italia inclusa.  

Teheran potrebbe ricorrere a un'arma economica che innescherebbe conseguenze immediate, facendo schizzare i prezzi dell'energia e i costi per il trasporto di qualsiasi merce, alimentando tensioni ulteriori sui mercati finanziari. Sarebbe però anche l'arma della disperazione, perché infliggerebbe danni anche all'Iran, che con le rotte commerciali che passano dallo stretto fa buoni affari da sempre.  

La carta geografica delinea con assoluta chiarezza l'area più colpita. Attraverso il corridoio fra Iran e Oman , che collega il Golfo Persico con il Golfo dell'Oman e il Mar arabico, passa la maggior parte del petrolio e del Gnl esportato da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Iraq, Qatar e dallo stesso Iran. In questo senso, la minaccia può essere un deterrente nei confronti dei Paesi arabi più ricchi, finora sostanzialmente neutrali di fronte alle operazioni militari di Israele.  

I numeri, invece, quantificano la portata del danno potenziale. Appena 33 chilometri nel punto più stretto, dallo Stretto di Hormuz, secondo la U.S. Energy Information Administration, nel 2024 sono passati in media 20 milioni di barili di greggio al giorno e il transito è stato cruciale per circa un quinto del commercio globale di Gnl, innanzitutto dal Qatar. Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia, lo Stretto di Hormuz è "la via d'uscita dal Golfo per circa il 25% delle forniture di petrolio a livello globale" e la sua "chiusura, anche per un tempo limitato, avrebbe un impatto importante sul mercato del petrolio e del gas". 

L'altro rischio che si sta correndo è che lo stretto di Hormuz, anche se ancora aperto, diventi un passaggio troppo pericoloso. Come è avvenuto nel Mar Rosso con gli Houti, in passato non sono mancati casi di sequestri di petroliere da parte dei Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani. Proprio per questo, negli anni, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita hanno cercato senza particolare successo di trovare altre rotte per bypassare lo Stretto di Hormuz, anche con la costruzione di oleodotti. Un indicatore eloquente rispetto all'aumento del rischio è dato dai costi di assicurazione per le navi che devono attraversare lo stretto, che, come ha evidenziato il Financial Times in una recente analisi, sono saliti del 60% in una settimana, dall'inizio dell'offensiva israeliana. (Di Fabio Insenga)  

 

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Caso Paragon, accertamenti su cellulari giornalisti spiati: c'è anche D’Agostino

19 Giugno 2025
Caso Paragon, accertamenti su cellulari giornalisti spiati: c

(Adnkronos) - Accertamenti tecnici irripetibili sono stati disposti dalle procure di Roma e Napoli, nell’ambito dell’inchiesta sul caso Paragon, sui telefoni in uso a sette persone, che sono parti lese nel procedimento, tra i quali Luca Casarini, Giuseppe Caccia, Don Mattia Ferrari, Roberto D’Agostino e i giornalisti Eva Vlaardingerbroek, Francesco Cancellato e Ciro Pellegirno. L’incarico verrà conferito il 23 giugno. 

Nell’inchiesta, al momento contro ignoti, si procede per accesso abusivo a sistema informatico e quanto previsto all’articolo 617 del codice penale su reati informatici, cognizione, interruzione o impedimento illecito di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche e installazioni abusiva di apparecchiature atte ad intercettare. 

 

"In questa delicatissima fase delle indagini sullo spionaggio illegale perpetrato a danno di diversi giornalisti italiani, Ordine dei Giornalisti e Federazione nazionale della Stampa italiana ritengono di dover bilanciare l'imprescindibile esercizio del diritto di cronaca con il rispetto dell'onere di segretezza sugli accertamenti investigativi disposti dalla Procura di Roma e Napoli. Con questo spirito, intendiamo ribadire il pieno sostegno al meritorio lavoro degli inquirenti che hanno mostrato di cogliere in pieno la gravità e la solidità della denuncia presentata dall'Ordine dei Giornalisti e dalla Fnsi sull'utilizzo illegale dello spyware Graphite. Confidiamo che l'inchiesta giudiziaria saprà rispondere, in tempi rapidi, alle domande che Ordine dei Giornalisti e Fnsi hanno posto immediatamente: quanti sono realmente i giornalisti spiati? Da chi? E perché?", affermano, in una nota congiunta, Fnsi e Ordine. 

 

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Papa Leone XIV al Tg1: "Mettiamoci insieme per cercare una soluzione alla guerra"

19 Giugno 2025
Papa Leone XIV al Tg1:

(Adnkronos) - "Giorno e notte cerco di seguire ciò che sta succedendo in tante parti del mondo. Si parla soprattutto del Medio Oriente oggi, ma non è soltanto lì". Sono le parole di Papa Leone XIV in un'anteprima dell'intervista rilasciata al Tg1 e che andrà in onda questa sera. "Vorrei rinnovare questo appello per la pace, a cercare a tutti i costi di evitare l'uso delle armi. Ci mettiamo insieme per cercare una soluzione. Ci sono tanti innocenti che stanno morendo. Bisogna promuovere la pace". 

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Green e innovativo, il primo bilancio di sostenibilità per Policlinico Campus Bio-Medico Roma

19 Giugno 2025
Policlinico Campus Bio-Medico Roma

(Adnkronos) - Oltre trent'anni di storia al servizio della salute e della persona, una visione che guarda al futuro e un impegno concreto che ora viene tradotto in numeri, scelte e progetti concreti. La Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico ha presentato oggi a Roma il suo primo Bilancio di Sostenibilità, che fornisce una testimonianza tangibile di un percorso che mette insieme innovazione sanitaria, centralità dell’essere umano, impegno sociale e rispetto per l’ambiente. La presentazione si è svolta presso Palazzo Colonna, nel centro di Roma, durante l’evento dal titolo 'Sostenibilità in sanità: una nuova sfida' con gli interventi del presidente della Fondazione Carlo Tosti e dell’amministratore delegato e direttore generale Paolo Sormani. 

All’iniziativa hanno partecipato numerosi tra esperti di settore, accademici e rappresentanti del mondo delle istituzioni e dell’impresa, con i contributi, tra gli altri, del Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, del capo di Gabinetto del ministero della Salute Marco Mattei e della deputata Ylenja Lucaselli, componente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione. L’evento di presentazione ha previsto anche un talk sul tema della sostenibilità in sanità a cui hanno preso parte l’amministratore Delegato di Deloitte & Touche Valeria Brambilla, la Theme Chair of Planetary Health dell’Erasmus School of Health Policy & Management University di Rotterdam Chiara Cadeddu e il responsabile del progetto Green Hospital della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico Lorenzo Sommella. 

Il bilancio, redatto con il supporto metodologico di Deloitte & Touche secondo gli standard internazionali Gri (Global Reporting Initiative), racconta "la sempre crescente attenzione del Policlinico Campus Bio-Medico ai temi della sostenibilità sociale e ambientale, confermata da numerose attività: dal progetto Green Hospital, con un team multidisciplinare dedicato proprio alla transizione ecologica, fino alle azioni a forte impatto sociale rivolte al benessere delle persone – professionisti e pazienti – che vivono ogni giorno la realtà del Policlinico. Un approccio che riflette la volontà di coniugare sostenibilità ambientale, responsabilità sociale, innovazione tecnologica e qualità delle cure".  

Le misure per l’ambiente. Tra i dati più significativi sul fronte ambientale, nel rapporto spicca l’investimento del Policlinico Campus Bio-Medico nell’efficientamento energetico: già oggi quasi il 57% dell’energia elettrica necessaria alla struttura viene autoprodotta grazie all’impiego di fonti alternative. Dal 2025, inoltre, è previsto che il Policlinico utilizzi energia prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili. A questo si aggiungono i risultati nella gestione dei rifiuti, con una riduzione del 31% degli imballaggi misti e un deciso orientamento verso materiali riutilizzabili ed eco-compatibili. 

Sotto l’aspetto della sostenibilità sociale, "il bilancio restituisce l’immagine di un’organizzazione che crede convintamente nelle proprie persone. Nel 2024 - riporta la nota del Policlinico - l’organico è cresciuto del 4%, raggiungendo quota 1.775, con una presenza femminile pari al 61,5% del totale. Un dato che conferma l’importanza fondamentale del ruolo delle donne nel Policlinico, anche nei ruoli apicali: quasi un dirigente su due (il 49,1%) è, infatti, di genere femminile. Tutto questo si inserisce in un più ampio impegno a favore della parità, sostenuto dal Gender Equality Plan e da iniziative strutturali come l’asilo aziendale, attivo per i figli dei dipendenti dai 3 mesi ai 6 anni e teso a favorire il benessere lavorativo e il bilanciamento tra vita privata e professionale". 

Le attività di impatto sociale. "Non meno rilevanti sono le azioni rivolte alla comunità. In particolare, la Fondazione mette a disposizione della cittadinanza gli ambulatori open: accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale e operativi tutto l’anno, consentono di svolgere visite specialistiche in chirurgia toracica, senologia e nella diagnosi delle neoplasie del colon-retto senza prenotazione, con la sola presentazione dell’impegnativa del medico - continua la nota - Vi sono poi le numerose campagne di screening gratuiti come, ad esempio, 'Ottobre rosa', mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, 'Marzo blu' per quella del tumore del colon-retto o 'Novembre azzurro', rivolto agli uomini per i controlli sulle principali patologie maschili".  

L’attenzione del Policlinico Campus Bio-Medico al territorio "si manifesta, inoltre, con Tariffa Amica, l’iniziativa di privato sociale che consente ai pazienti di accedere a visite ed esami diagnostici con tariffe agevolate e tempi di attesa ridotti. Soltanto nel 2024, le prestazioni in questo regime sono state 141.841, con un incremento del 16% sul 2023 e del 33% sul 2022, a conferma ulteriore che il bisogno è reale e diffuso e la Fondazione Policlinico è impegnata nel farsene carico. Un modello assistenziale in grado di tenere insieme qualità clinica e accessibilità, con particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione. Il bilancio di sostenibilità diventa così per il Policlinico Campus Bio-Medico una traccia concreta su cui basare il processo di sviluppo in cui è impegnato e ribadire l’identità di istituzione sanitaria no profit e ispirata ai valori cristiani, capace di guardare alla persona in tutte le sue dimensioni, di misurarsi, di progredire e, al tempo stesso, di restare fedele alla sua vocazione originaria.  

“Questo bilancio non è solo uno strumento di rendicontazione, ma un atto di trasparenza e coerenza tra i valori che ci guidano e le decisioni che prendiamo ogni giorno - ha commentato il presidente della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico Carlo Tosti, che poi ha aggiunto: “In fondo, questo documento racconta ciò che siamo fin dalla nostra nascita: un’istituzione attenta alla dignità dell’essere umano, che mira a massimizzare l’impatto sociale e ambientale delle sue progettualità e che guarda al domani con spirito di programmazione e fiducia. Tutto ciò deriva da un’idea precisa di sostenibilità: che assistere il prossimo significhi anche prendersi cura di tutto ciò che esiste al di fuori del Policlinico, con la consapevolezza di avere una forte responsabilità nei confronti dell’ecosistema, della società e delle future generazioni”.  

“La presentazione del nostro primo Bilancio di Sostenibilità segna un momento cruciale nel percorso di crescita del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e della sua comunità - ha affermato l’amministratore delegato e direttore generale della Fondazione Paolo Sormani. “Tale report si inserisce all’interno della nostra più ampia strategia di consolidamento e sviluppo, consapevoli dell’importanza fondamentale che il settore sanitario riveste dal punto di vista della sostenibilità sociale e ambientale. In un contesto in continua trasformazione e che ha davanti a sé sfide epocali – dal processo di progressivo e inesorabile invecchiamento della popolazione al conseguente fenomeno della multicronicità, fino alla diffusione sempre più pervasiva dell’intelligenza artificiale e della robotica – sono convinto che il nostro impegno sul versante sociale e della transizione ecologica ci aiuterà ad affrontare le sfide di oggi e di domani con maggiore efficacia, con l’obiettivo di garantire ai cittadini un accesso alle cure sempre più ampio, equo e di qualità”. 

Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha affermato: “Il Bilancio di Sostenibilità del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico rappresenta un esempio concreto di come la sanità possa e debba essere protagonista della transizione ecologica e sociale. In un momento storico in cui sostenibilità significa garantire salute, equità e futuro alle prossime generazioni, iniziative come questa indicano la direzione giusta. La Regione Lazio guarda con grande favore a percorsi di innovazione responsabile come quello del Policlinico, che coniugano eccellenza clinica, attenzione all’ambiente e cura della persona in tutte le sue dimensioni. È questo lo spirito con cui vogliamo costruire il sistema sanitario del futuro”.  

Secondo Marco Mattei, capo di Gabinetto del ministero della Salute, "la sostenibilità è sicuramente una leva strutturale della programmazione sanitaria: non riguarda soltanto la tutela dell’ambiente, ma incide sull’organizzazione dei servizi, sulla capacità di innovare i modelli di assistenza e sul rafforzamento delle politiche di prevenzione. In questo senso, è fondamentale promuovere una cultura della misurazione e della trasparenza, con l’obiettivo di rendere il Servizio Sanitario Nazionale sempre più efficiente, vicino ai cittadini e pronto ad affrontare le transizioni attualmente in corso”. 

Ylenja Lucaselli, deputata della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, ha rilevato: “La sostenibilità in sanità non può essere affrontata in modo settoriale. L’esperienza del Covid ci ha insegnato quanto sia indispensabile un approccio integrato alla salute, capace di mettere in relazione saperi e competenze diverse. Il lavoro svolto dal Policlinico Campus Bio-Medico si muove esattamente in questa direzione, dimostrando come sia possibile declinare tale principio in modo concreto e coerente con le sfide del nostro tempo. È anche quello che siamo impegnati a fare in Commissione Bilancio e con l’Intergruppo parlamentare One Health. Il compito delle istituzioni è creare le condizioni affinché esperienze come questa si moltiplichino e diventino strumento di programmazione, responsabilità e crescita per l’intero sistema salute”. 

Valeria Brambilla, amministratore Delegato di Deloitte & Touche, ha osservato: “Il settore Health Care è intrinsecamente connesso allo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alla capacità delle strutture sanitarie e ospedaliere di generare impatto sociale grazie ai servizi offerti e all’attenzione alla cura della persona. In questo senso, la rendicontazione non finanziaria rappresenta un elemento chiave nel percorso di continuo miglioramento delle performance, a favore della collettività. L’Unione europea ci mette oggi a disposizione gli strumenti giusti per comunicare in modo chiaro, trasparente e comparabile tali informazioni, che devono sempre più costituire parte integrante non solo del reporting delle organizzazioni, ma anche e soprattutto dei loro piani strategici”. 

Chiara Cadeddu, Theme Chair of Planetary Health dell’Erasmus School of Health Policy & Management University di Rotterdam, ha dichiarato: “È fondamentale riconoscere il paradosso che affligge il settore sanitario: se non intraprendiamo azioni decisive per decarbonizzare questo settore, ci troveremo ad affrontare conseguenze dirette che impatteranno la salute pubblica. L'incremento di patologie e ospedalizzazioni dovuto alla tripla crisi planetaria – climatica, della biodiversità e dell’inquinamento – rappresenta una sfida che dobbiamo affrontare con urgenza e determinazione. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo garantire un futuro sostenibile per la salute del pianeta e delle generazioni presenti e future”.  

Per Lorenzo Sommella, responsabile del progetto Green Hospital della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, "la sostenibilità ambientale in sanità non può più essere considerata un tema di nicchia. Fin qui si è proceduto con iniziative virtuose di singole aziende sanitarie, tra cui anche la nostra Fondazione, per via della mancanza di una policy a livello nazionale. L’attenzione all’ambiente circostante allunga la catena del valore dei processi sanitari, a monte con il green procurement e l’economia circolare e a valle con la riduzione della carbon footprint. Solo l’impegno per tutti di redigere un Green Plan, con azioni chiare ed efficaci, potrà però fare davvero la differenza”. 

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Rai, Roberto Benigni torna in autunno su Rai1

19 Giugno 2025
Roberto Benigni

(Adnkronos) - Roberto Benigni torna in autunno con un programma su Rai1. A quanto apprende l'Adnkronos, il regista e attore toscano sarà protagonista di una trasmissione sulla rete ammiraglia, a cui sta probabilmente ancora lavorando e il cui contenuto è ancora top secret.  

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Algieri: "Da sabato a Cosenza convention mondiale Camere commercio italiane all’estero"

19 Giugno 2025
Il presidente della Camera di commercio di Cosenza, Klaus Algieri

(Adnkronos) - Cosenza per tre giorni capitale del commercio globale. Dal 21 al 23 giugno, infatti, il capoluogo bruzio ospiterà la 34ª convention mondiale delle Camere di commercio italiane all’estero. L’evento, organizzato dalla Camera di commercio di Cosenza e da Assocamerestero, in collaborazione con Unioncamere e con il supporto di Promos Italia, porterà in città oltre 200 delegati in rappresentanza di 63 Paesi e delle 86 Ccie nel mondo. 

"È un’occasione preziosa per far conoscere ai delegati la vera Calabria, fatta di eccellenze imprenditoriali, cultura, tradizioni e spirito di accoglienza", spiega ad Adnkronos/Labitalia il presidente della Camera di commercio di Cosenza, Klaus Algieri.  

Secondo Algieri, si tratta di "un’opportunità non solo per le imprese, ma per tutti i cittadini: un momento storico per aprirci al mondo e mostrare la nostra migliore versione". Il Palazzo dell’Economia infatti ospiterà riunioni di area suddivise per continente, sessioni plenarie, tavoli tecnici e confronti tra il sistema camerale estero e le associazioni di categoria locali.  

E la 'tre giorni' sarà anche l'occasione per la partecipazione al confronto delle istituzioni nazionali. Interverranno infatti anche il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, e il ministro Adolfo Urso, protagonista del convegno istituzionale 'Destinazione Calabria: investimenti e talenti per lo sviluppo della Calabria all’estero', previsto lunedì 23 giugno.  

Elemento chiave della 'tre giorni' saranno gli incontri B2B tra oltre 140 imprese calabresi e i delegati esteri, momento definito da Algieri "una vera e propria finestra sul mondo", in grado di generare nuove reti commerciali, attrarre investimenti e valorizzare il 'Made in Calabria'. Le imprese, iscritte al progetto Sei - Sostegno all’export delle Imprese avranno inoltre accesso a consulenze personalizzate, voucher economici e altri incentivi.  

"Si tratta di una svolta: la Calabria - aggiunge Algieri- può smettere di inseguire lo sviluppo e iniziare a guidarlo. Grazie a manager di alto profilo, alla qualità dei contenuti e alla concretezza degli incontri, possiamo costruire un nuovo modello economico fondato sull’innovazione, l’apertura ai mercati e la cooperazione". La Convention si concluderà con un momento di grande valore simbolico: la cena di gala del 22 giugno al Castello Svevo, per celebrare la cultura e l’identità del territorio in uno dei luoghi più iconici della città. 

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Nba, Lakers verso la cessione record per 10 miliardi

19 Giugno 2025
LeBron James - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - I Los Angeles Lakers, leggendaria franchigia Nba, guidata dalle superstar LeBron James e Luka Doncic, sono pronti per un cambio di proprietà multimiliardario. Secondo quanto riportato da fonti statunitensi, il miliardario Mark Walter acquisterà la maggioranza delle azioni della famiglia Buss "per una valutazione di circa 10 miliardi di dollari", ha dichiarato Shams Charania, giornalista di Espn, citando fonti dell'affare. 

A marzo, gli storici rivali dei Boston Celtics sono stati venduti per poco meno di 6 miliardi di dollari, in quella che era stata la vendita più costosa di sempre per una franchigia sportiva nordamericana. Nell'ambito dell'accordo, Jeanie Buss rimarrebbe alla guida dei Lakers. Inoltre, la famiglia manterrebbe una quota di minoranza del 15% nella squadra per un certo periodo di tempo, ha riportato Espn. 

La famiglia Buss è proprietaria di maggioranza dei Lakers dal 1979. In questo periodo, la squadra della California meridionale ha vinto 11 campionati Nba. Walter, 65 anni, è a capo di una società globale di servizi finanziari. È già proprietario dei Los Angeles Dodgers nella Mlb e detiene anche una partecipazione nel Chelsea nella Premier League inglese. 

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Iran, media: Israele aspetta decisione Trump entro 24-48 ore

19 Giugno 2025
Donald Trump - (Afp)

(Adnkronos) - Israele si aspetta "nelle prossime 24-48 ore" una decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sull'entrata in guerra contro l'Iran. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al Times of Israel. "Ci si aspetta che (gli americani, ndr) si uniscano, ma nessuno li spinge - ha precisato il funzionario - Sono loro a dover prendere la decisione". 

 

Intanto Tel Aviv, attraverso il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha fatto sapere che "continueremo la nostra operazione in Iran" e "non ci fermeremo neanche per un minuto fin quando la missione non sarà stata completata". "Abbiamo un piano ben dettagliato e sappiamo esattamente quello che stiamo facendo", ha detto in dichiarazioni riportate dal Times of Israel durante una visita a Be'er Sheva, nel sud di Israele, dove il Soroka Medical Center è stato colpito da un missile iraniano. "Continueremo a colpire gli obiettivi militari e l'infrastruttura dei missili balistici", ha ripetuto. 

Sa'ar ha definito l'attacco all'ospedale "chiaramente un crimine di guerra". "Rispecchia la strategia del regime iraniano. Stanno colpendo deliberatamente i civili, obiettivi civili, bambini, anziani. E' inaccettabile", ha tuonato, riferendo di "molte telefonate di condanna ricevute da ministri di altri Paesi".  

Da parte sua il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha scritto su X che le forze iraniane "hanno eliminato un comando militare israeliano, una sede dell'intelligence e un altro obiettivo cruciale". Secondo Araghchi, "l'onda d'urto ha provocato danni superficiali a una piccola sezione del vicino, e per lo più già vuoto, Soroka Military Hospital, usato principalmente per curare i soldati israeliani" impegnati nella campagna militare che va avanti dal 7 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza, dove "Israele ha distrutto o danneggiato il 94% degli ospedali". 

 

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha avuto questo pomeriggio una conversazione telefonica con il segretario di Stato Usa, Marco Rubio. Stando a una nota della Farnesina, il ministro ha ricevuto da Rubio l'indicazione che gli Stati Uniti sono pronti a negoziati diretti con le controparti iraniane, come annunciato da Trump. 

Nel corso del colloquio Tajani ha ribadito l'impegno italiano per una de-escalation che favorisca una soluzione diplomatica nel conflitto fa Israele e Iran. Con il segretario di Stato, Tajani ha concordato sul fatto che l'Iran non deve avere la bomba atomica.  

Tajani, ha avuto in serata anche una conversazione telefonica con il ministro degli Affari esteri della Repubblica Islamica dell'Iran, Abbas Araghchi, dove ha confermato la contrarietà italiana al fatto che l'Iran si doti dell'arma atomica e ha ripetuto l'impegno del governo italiano per arrivare rapidamente a una de-escalation che porti alla fine degli scontri militari Iran-Israele. 

 

Secondo il Jerusalem Post, l'Iran ha usato bombe a grappolo nei suoi attacchi odierni contro Israele. Questo tipo di ordigno, vietato da una convenzione internazionale, è stato utilizzato in un raid su Azor, alla periferia di Tel Aviv. 

Il missile, ricorda il giornale, a circa sette chilometri dal suolo si divide in diversi ordigni più piccoli, ognuno dei quali ha un impatto in un raggio di otto chilometri. Ognuna delle bombe più piccole trasporta circa due chilogrammi di esplosivo. Questo, stando al Jerusalem Post, spiegherebbe il ritrovamento di un ordigno a Holon, vicino Azor, e perché molti hanno udito "mini-deflagrazioni" dopo l'esplosione iniziale. 

 

L'Iran ha minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz alla navigazione in risposta all'attacco in corso da parte di Israele. Lo ha affermato Behnam Saeedi, membro del Comitato per la sicurezza nazionale del Parlamento di Teheran, citato dall'agenzia di stampa Mehr. "L'Iran ha numerose opzioni per rispondere ai suoi nemici e utilizza tali opzioni in base alla situazione", ha affermato Saeedi. 

"La chiusura dello stretto di Hormuz è una delle possibili opzioni per l'Iran", ha affermato. Mehr ha poi citato un altro parlamentare, Ali Yazdikhah, secondo cui l'Iran avrebbe continuato a consentire la libera navigazione nello Stretto e nel Golfo fino a che i suoi vitali interessi nazionali non fossero a rischio. 

"Se gli Stati Uniti entrassero ufficialmente e operativamente in guerra a sostegno dei sionisti, l'Iran avrebbe il legittimo diritto di esercitare pressione sugli Stati Uniti e sui paesi occidentali per ostacolare il transito del loro commercio di petrolio", ha affermato Yazdikhah. 

 

L'inviato speciale americano, Steve Witkoff, ha avuto diversi colloqui telefonici con il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, da quando - venerdì scorso - è iniziata l'escalation militare, con l'obiettivo di trovare una soluzione diplomatica alla crisi. Araghchi, secondo fonti diplomatiche le cui dichiarazioni sono state rilanciate tra gli altri dal Times of Israel ed il Guardian, ha escluso un ritorno di Teheran ai negoziati fino a quando Israele non avrà cessato gli attacchi.  

Le fonti hanno precisato che durante i colloqui si è parlato brevemente anche della proposta che gli Stati Uniti hanno sottoposto all'Iran a fine maggio che prevede la creazione di un consorzio regionale per l'arricchimento dell'uranio fuori dalla Repubblica islamica e che Teheran ha respinto. Secondo le fonti, Araghchi ha detto a Witkoff che l'Iran potrebbe mostrare flessibilità sulla questione nucleare se gli Stati Uniti facessero pressioni su Israele per mettere fine alla guerra. 

 

 

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Ingegneri clinici, Convegno Aiic riferimento per tecnologia Ia e sostenibilità

19 Giugno 2025

(Adnkronos) - "Anche quest'anno il nostro convegno è riuscito a lasciare il segno, nel senso che abbiamo avuto oltre 2.500 partecipanti, con esperti, società scientifiche, istituzioni, ricercatori ed accademici che hanno condiviso ciò che nel settore della sanità si muove in tema di sostenibilità. Abbiamo poi avuto un riscontro da un punto di vista delle aziende davvero importante. Tutto questo conferma il nostro evento come un momento di riferimento per la sanità, per le tecnologie e per gli operatori". Così Lorenzo Leogrande, presidente del 25esimo Convegno nazionale Aiic, Associazione italiani ingegneri clinici, a Napoli, al termine dei lavori dell'evento. "E' stato un appuntamento che ha certamente avuto sostenibilità ambientale e intelligenza artificiale come i due temi-pilastro - ha sottolineato Umberto Nocco, presidente Aiic - Sono argomenti su cui tutta la nostra associazione si è impegnata, e su cui intendiamo prenderci anche nel futuro responsabilità specifiche, ampliando le nostre competenze e generando un sistema virtuoso di dialogo ad ampio raggio con tutti gli stakeholder. Argomenti su cui anche il prossimo Convegno Aiic, che terremo nel giugno 2026 a Torino, potrà fare ulteriori approfondimenti".  

L'impianto autorevole del convegno, dal titolo 'Tecnologie, sostenibilità, ambiente. Il contributo dell'innovazione alla sanità del futuro', ha posto in modo inedito l'attenzione sull'impatto ambientale dello sviluppo tecnologico all'interno di un programma messo a punto da Stefano Bergamasco, coordinatore Centro Studi Aiic, con il contributo di tutto il direttivo dell'associazione (Gianluca Giaconia, Leo Traldi, Carmelo Minniti, Alberto Lanzani, Pasquale Garofalo, Danilo Gennari, Andrea Fisher, Emilio Chiarolla, Francesco Pezzatini), di Giovanni Poggialini, responsabile corsi di formazione, e dei 2 coordinatori Aiic della Campania, Nicola Tufarelli e Antonio Mancaniello. Per Leogrande "al termine dei lavori di Napoli possiamo dire che la sostenibilità, soprattutto in riferimento all'ambiente, è un tema non ancora maturo all'interno dei contesti assistenziali e l'obiettivo di questo nostro convegno era proprio quello di sensibilizzare tutti i professionisti, gli operatori della sanità, in generale, le istituzioni e anche il mercato. Siamo agli inizi di questo percorso, ma abbiamo registrato che sono davvero tanti gli ambiti su cui lavorare per rendere più sostenibili e più green le nostre strutture sanitarie, in stretta collaborazione con le società scientifiche disponibili ad un autentico cambiamento di sistema". 

E' tempo di parlare di riutilizzazione di tecnologie sanitarie. "Il fenomeno delle tecnologie second hand - precisa Minniti - è in piena espansione tanto in ambiti con alto contenuto tecnologico quanto in sistemi a ridotta disponibilità economica. Il nostro obiettivo è analizzare la tematica in modo da consentire che una scelta di ripiego, diventi invece una scelta strategica per una sanità più accessibile e più sostenibile".  

A tale proposito - riporta una nota - Federico Lega, professore ordinario di Economia politica e Management sanitario dell'Università di Milano, ha dimostrato che, dati alla mano, il mercato del riuso e condizionamento delle tecnologie medicali obsolete è in crescita e che anche in Italia potrebbe essere utile la messa a punto di un'Agenzia nazionale per la gestione di queste tecnologie. Ma perché il tutto possa avvenire occorre ricordare che "nessuno può prendere una decisione da solo - puntualizza Pietro Derrico, past president Aiic e SiHta - Non lo possono fare i burocrati, i funzionari, i professionisti sanitari, né tantomeno i gestori di tecnologia come ingegneri clinici. Lo devono comprendere tutti, insieme ai legislatori che definiscono le norme sui grandi ideali della convivenza della società. Si tratta qui di riutilizzare un dispositivo monouso, come fanno molti Paesi nel mondo, prendendosi la responsabilità di garantire al paziente la sicurezza intrinseca del nuovo prodotto: così si possono perseguire gli obiettivi di sostenibilità dell'ambiente e dei costi sociali". Ma "per accedere ad un riutilizzo sicuro dell'apparecchiatura - osserva Alessandro Preziosa, presidente Associazione elettromedicali, Confindustria Dispositivi medici - dobbiamo conoscere a fondo quelli che sono i dati e quelle che sono effettivamente le situazioni dell'obsolescenza dell'apparecchiatura". 

Connesso al riutilizzo e alla necessità de basso impatto ambientale c'è anche il 'Right to Repair', approccio sempre più sostenuto in Unione europea. "Rivendicare il diritto alla riparazione - afferma Lanzani, vicepresidente Aiic - significa difendere la possibilità per gli ospedali di scegliere liberamente come gestire il ciclo di vita dei dispositivi medici, senza vincoli imposti da monopoli commerciali. Come ingegneri clinici, siamo non solo utenti consapevoli, ma garanti della sicurezza e dell'efficienza delle tecnologie al servizio del paziente, che rappresenta il consumatore più fragile".  

Uno dei temi che affrontati e approfonditi al convegno è stato quello "dell'interoperabilità tra sistemi informativi e soprattutto dei medical device - evidenzia Giaconia, vicepresidente Aiic - Ovviamente non è un tema nuovo, perché Aiic affronta l'argomento dell'interoperabilità da anni, soprattutto con il coinvolgimento di Maurizio Rizzetto, esperto dell'Associazione e di Himms, comunità professionale internazionale. Ma il tema sta divenendo sempre più cruciale perché il dato è diventato veramente l'oro del valore in sanità. Il passo nuovo che dobbiamo compiere oggi è quello dell'interoperabilità tra i medical device e i sistemi informativi: e su questo purtroppo c'è un po' di ritardo. Facciamo un po' di autocritica perché abbiamo necessità come ingegneri clinici di fare formazione e di aggiornarci su questo tema, ma c'è anche un po' di ritardo anche da parte dell'industria perché i medical device spesso non hanno quegli standard di interoperabilità che invece oggi qualsiasi sistema informativo in sanità richiede". Da qui l'invito ad entrare nella fase 2 dell'interoperabilità. Per non perdere le occasioni offerte dallo sviluppo della sanità digitale. 

Al 25esimo Convegno Aiic si è parlato anche di criteri Esg, di Green procurement, di esperienze ospedaliere di sostenibilità ambientale, di telemedicina, con progetti eccezionali quali: il 'Telestroke' dell'Asl di Salerno; il progetto 'Metacare, metaverso per la sanità territoriale' della Asl 3 di Nuoro e il progetto 'Ted: the intelligent doctor at your home' dell'Università di Salerno. Non poteva mancare un approfondimento sulle stampanti 3D con le realizzazioni del 3D Innovation hub dell'Irccs Humanitas Research Hospital di Milano. 

Il mondo della produzione industriale è, in assoluta trasparenza - viene precisato - tra i protagonisti del convegno, perché qui gli ingegneri clinici italiani hanno la possibilità di vedere-testare-approfondire-comprendere le realizzazioni più avanzate del settore. L'industria a Napoli ha poi ricevuto anche i suoi riconoscimenti, grazie al Premio Innovazione che ha permesso ai soci Aiic di selezionare i migliori progetti presentati dalle aziende. Tra queste sono state premiate Moviebell (categoria sanità digitale e Ai), Medtronic (diagnostica-terapeutica-riabilitativa) e Native Digital (supporto-processo), mentre un gruppo di brand è stato selezionato per gli stand convegnistici più interattivi (Ge, Philips, Asp, AbMedica, Olympus e Altamed).  

Il mondo dei produttori è stato anche rappresentato da Fabio Faltoni, neo-eletto presidente di Confindustria Dispositivi medici che, in sessione plenaria, ha lanciato un appello: "Se vogliamo davvero che la sanità digitale italiana ed europea sia protagonista e non gregaria, dobbiamo creare un ambiente che accompagni l'innovazione, non che la rincorra a fatica. Il nostro settore - ha concluso - ha implicazioni etiche, cliniche, sociali troppo rilevanti per rinunciare a regole. Ma serve un cambio di passo, serve praticità, velocità, realismo su alcuni aspetti regolatori, soprattutto a livello europeo: ci ingabbiamo da soli, nel momento in cui dovremmo invece correre". 

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Ingegneri clinici, 2 campani tra i vincitori di Aiic Award

19 Giugno 2025

(Adnkronos) - Telemedicina con controllo vocale e ottimizzazione dei consumi energetici delle apparecchiature ospedalieri grazie a una presa elettrica smart. Sono i progetti campani che sono stati premiati con l'Aiic Awards, consegnati durante il 25esimo Convegno nazionale dell'Associazione italiana ingegneri clinici, in corso a Napoli, sul tema 'Tecnologie, sostenibilità, ambiente. Il contributo dell'innovazione alla sanità del futuro'.  

Il progetto di telemedicina Ted "è stato realizzato dalla collaborazione delle università di Salerno, del Salento e l'ospedale salernitano San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona", racconta all'Adnkronos Salute il vincitore, Massimo Giordano, Università degli Studi di Salerno. "Considerando che 24 milioni di italiani hanno una malattia cronica, la telemedicina, che è in grado di raccogliere dati e inviare notifiche in tempo reale, può semplificare l'accesso ai servizi sanitari, specie per over 75 che hanno anche delle barriere tecnologiche, per questioni generazionali - osserva Giordano - Proprio per ovviare al problema, abbiamo messo a punto un sistema basato sugli assistenti vocali che migliorano l'interazione con il clinico e l'aderenza alle terapie dei pazienti cronici, mantenendoli nel comfort abitativo. Il sistema impiegato nel progetto, dedicato a pazienti con diabete o scompenso cardiaco, si compone di sensori da indossare e anche ambientali, per rendere la casa sicura e intelligente. Rilevando parametri vitali come elettrocardiogramma (Ecg), frequenza cardiaca e respiratoria con dispositivi wearable - una pettorina o una fascia - il sistema permette di programmare triage vocali, promemoria farmacologici e consulenze nutrizionali, oltre al follow-up clinico. Il sistema, inoltre, proprio per il fatto di essere basato sull'interazione vocale limita l'isolamento sociale". 

L'altra idea premiata, nell'edizione dedicata all'innovazione come fattore chiave di sostenibilità, riguarda l'ottimizzazione energetica e gestione intelligente del parco tecnologico ospedaliero, messa a punto da Vincenzo Muto, ingegnere clinico di di Althea Italia Napoli, in collaborazione con l'Aou Federico II di Napoli e ControlloCasa di Roma. "Il progetto ha l'obiettivo di contribuire a contrastare l'aumento significativo dei costi legati al consumo di energia, in particolare all'interno delle strutture ospedaliere - spiega Muto - In questo scenario, è nata l'idea di introdurre una presa elettrica intelligente, chiamata Smarty, che rappresenta una soluzione innovativa e versatile per la gestione dell'energia e delle apparecchiature elettromedicali. Smarty è in grado di monitorare in tempo reale i consumi energetici degli apparati a cui è collegata, oltre a rilevare diversi parametri ambientali, come la temperatura. La presa si connette alla rete Wi-Fi e invia i dati a un sistema cloud dove non solo vengono archiviati, ma anche analizzati, tramite algoritmi dedicati, permettendo così una gestione evoluta dei dispositivi e una significativa riduzione degli sprechi energetici".  

Con questo dispositivo intelligente è inoltre possibile "abilitare una manutenzione programmata adattiva, cioè basata non su scadenze fisse, come una revisione annuale, ma modulata in base al reale utilizzo, quindi all'usura, del singolo dispositivo, pianificando in modo più efficace gli interventi manutentivi e riducendo così il rischio e i costi dei guasti". Infine, "grazie alla gestione da remoto - conclude l'ingegnere - è possibile accendere o spegnere i dispositivi collegati in modo centralizzato, evitando gli sprechi dovuti al funzionamento inutile (ad esempio durante la notte o nei fine settimana), contribuendo così a una gestione più sostenibile e intelligente delle risorse ospedaliere". 

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Roma, Massara è il nuovo direttore sportivo: "Bentornato Frederic"

19 Giugno 2025
Frederic Massara - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Frederic Massara è il nuovo direttore sportivo della Roma. Lo ha comunicato il club giallorosso con una nota ufficiale: "L’As Roma - si legge - è lieta di annunciare la nomina di Frederic Massara come nuovo Direttore Sportivo del Club. Per Massara si tratta di un ritorno a Trigoria, dove in passato ha già contribuito con professionalità e competenza allo sviluppo sportivo della Roma in una fase cruciale della storia recente della società. Con una vasta esperienza nel calcio italiano e internazionale, Massara porta con sé una profonda conoscenza e una chiara visione strategica per l’area tecnica. Il Club guarda con fiducia a questo nuovo capitolo, convinto che la leadership di Frederic contribuirà a costruire un futuro competitivo e ambizioso. Bentornato a Roma!". 

Per l'ex ds di Milan e Rennes si tratta di un ritorno in giallorosso. Massara ha già lavorato sia come collaboratore del ds Walter Sabatini sia come suo sostituto dal 6 ottobre 2016 fino all'1 settembre 2017 e come segretario generale e ds, in sostituzione di Monchi, per un anno dal 2018. 

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Studio, e-commerce in Italia ha generato 150 mld euro di valore condiviso e 1,8 mln addetti

19 Giugno 2025
Studio, e-commerce in Italia ha generato 150 mld euro di valore condiviso e 1,8 mln addetti

(Adnkronos) - L’e-commerce si conferma un motore fondamentale per lo sviluppo economico, sociale e ambientale dell’Italia. Il settore ha prodotto un impatto complessivo pari a 150,1 miliardi di euro - di cui 88,6 miliardi di euro di valore aggiunto - equivale al 7% del Prodotto interno lordo italiano, registrando una crescita del 6,6% rispetto all’anno precedente. Questo valore si suddivide in tre componenti principali: 58,9 miliardi di euro di ricadute dirette derivanti dalle attività degli online seller; 50 miliardi di euro di ricadute indirette, ovvero l’apporto economico dei fornitori e dei servizi a monte e a valle; e 41,2 miliardi di euro di ricadute indotte, cioè gli effetti positivi sul resto del sistema economico. 

Questo è quanto emerge dalla nuova edizione dello studio 'L’e-commerce crea valore per l’Italia', realizzato da Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale in Italia, in collaborazione con Althesys, società indipendente di consulenza strategica e ricerca economica. Il rapporto, presentato in occasione del convegno 'La Rete del Valore del Commercio Digitale per l'Italia e l'Unione Europea' - tenutosi oggi presso Spazio Europa a Roma - analizza l’intero comparto delle vendite online, con un focus sulla capacità dell’e-commerce di generare ricchezza, benessere diffuso e sostenibilità lungo tutta la filiera produttiva e distributiva nazionale. 

“L’e-commerce è oggi uno dei settori più dinamici e ad alto potenziale dell’economia italiana: il digitale equivale al 7% del PIL nazionale, con ricadute positive e crescenti su occupazione, innovazione e sostenibilità del sistema fiscale. Le imprese mostrano potenziale di crescita, resilienza e capacità di reagire anche nei momenti più critici, grazie a modelli collaborativi e a un forte lavoro di rete. Il concetto stesso di rete del valore è dimostrato dall’andamento aggregato di questi ultimi dieci anni: il sistema crea crescita al di là delle fluttuazioni di breve periodo. L’impresa singola si rafforza proprio perché è parte di una filiera strutturata e interconnessa, che tiene insieme competenze, occupazione, fiscalità, export e innovazione”, commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm.  

“Questo settore ha bisogno di politiche pubbliche che sostengano strategicamente un ecosistema capace di produrre valore e di creare un contesto che favorisca l’export, proprio in un momento in cui la rete del valore consente di adattarsi agilmente alla rapidità con cui mutano le nuove barriere. La vera sfida è quella della digitalizzazione delle pmi, che rappresentano il cuore del nostro tessuto imprenditoriale. Dobbiamo formarle, accompagnarle e farle crescere, anche sul mercato internazionale”, dice. 

“I risultati dello studio di Netcomm in collaborazione con Althesys evidenziano non solo che l’e-commerce è un settore molto dinamico che continua a crescere, ma anche che porta ricadute diffuse sul sistema socio-economico italiano. Benefici per i consumatori, acceleratore della crescita delle pmi, elemento abitatore delle esportazioni, sono alcuni dei fattori che contribuiscono a creare valore condiviso per il nostro Paese. Il comparto costituisce uno straordinario moltiplicatore per l’economia italiana: a un euro di valore aggiunto degli online seller ne corrispondono tre di benefici per il sistema, coinvolgendo quasi il 7% degli occupati in Italia”, afferma Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e presidente dello Shared Value Institute. 

"La ricerca di Netcomm in collaborazione con Althesys conferma il ruolo chiave della filiera digitale per lo sviluppo dell'economia del nostro Paese e, come Amazon, siamo orgogliosi di fare la nostra parte. In 15 anni di presenza in Italia, i nostri investimenti superano i 20 miliardi di euro e i posti di lavoro diretti creati a tempo indeterminato sono oltre 19.000. Negli anni abbiamo inoltre dimostrato di essere un alleato strategico per il tessuto imprenditoriale italiano: oggi sono più di 21.000 le PMI italiane presenti nel nostro negozio online e per loro mettiamo a disposizione strumenti mirati come la vetrina Made in Italy e il programma Accelera con Amazon, pensati per supportarle nel percorso di digitalizzazione e internazionalizzazione", commenta Francesca Pellizzoni, manager programmi Made in Italy e supporto alle pmi, Amazon.it. 

Dalla ricerca emerge chiaramente il dato strutturale sul moltiplicatore del valore: ad ogni euro di valore aggiunto generato direttamente dal comparto e-commerce, ne corrispondono tre di benefici per l’intero sistema economico italiano, tra ricadute dirette, indirette e indotte. Si tratta di un indicatore che evidenzia la forte capacità dell’e-commerce di attivare valore lungo tutte le maglie del sistema produttivo, confermando la natura interconnessa e sistemica del commercio digitale. Il contributo fiscale complessivo prodotto dalla filiera raggiunge i 44 miliardi di euro, pari al 7,7% delle entrate fiscali italiane nel 2023, confermando il ruolo determinante dell’e-commerce nel sostenere la spesa pubblica e il benessere collettivo.  

L’e-commerce e la sua filiera hanno coinvolto direttamente e indirettamente 1,8 milioni di lavoratori in Italia compreso l’indotto, in crescita del 15% tra il 2022 e il 2023, e pari al 6,8% degli occupati in Italia, e hanno contribuito a generare un totale di 40,3 miliardi di euro di salari lordi nella sola filiera (+13,8% rispetto al 2022). Di questi, 1,17 milioni di lavoratori sono impiegati direttamente nella value chain del commercio digitale: 310.000 nei comparti dei fornitori, 542.000 tra retailer, brand e marketplace, e 319.000 nei servizi di logistica, consegna e pagamento. La creazione di valore è ben distribuita tra le diverse fasi della filiera. La componente a monte - che comprende fornitori di servizi informatici, consulenza, marketing e componentistica - ha generato 35,5 miliardi di euro, pari al 23,7% del valore complessivo. La fase centrale, costituita dagli online seller, ha prodotto il maggior impatto con 79 miliardi di euro, pari al 52,6% del totale. Infine, la fase di supporto alle attività di vendita online, come logistica e pagamenti digitali, ha generato 35,6 miliardi di euro, corrispondenti al 23,7%. Questi dati dimostrano la natura estesa e inclusiva dell’e-commerce, che attiva risorse, competenze e investimenti in comparti eterogenei e complementari. 

Dal lato dei consumatori, i dati evidenziano che nel 2024 il 44,3% degli italiani sopra i 14 anni ha effettuato almeno un acquisto online, con un aumento di dieci punti percentuali rispetto al 2019. Il commercio elettronico ha consolidato il proprio ruolo non solo per il risparmio di tempo e l’ampiezza dell’offerta, ma anche per la trasparenza e la competitività dei prezzi. Dal punto di vista del capitale umano, il settore sta contribuendo in maniera significativa alla qualificazione del lavoro, attraverso l’adozione di contratti collettivi nazionali, la formazione continua e programmi aziendali di upskilling digitale, che stanno promuovendo l’innovazione dei profili professionali e la resilienza dell’occupazione lungo tutta la filiera. L’e-commerce sta assumendo un ruolo guida anche nella promozione di modelli di consumo circolari e sostenibili. L’introduzione di soluzioni logistiche a basso impatto ambientale, come i veicoli elettrici e il packaging riciclabile, ha contribuito in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2. Oggi, la maggioranza degli imballaggi utilizzati nella logistica e-commerce è costituito da cartone ondulato, e l’Italia si sta già preparando al raggiungimento degli obiettivi del nuovo Regolamento UE 2025/40, che prevede il 40% di packaging riutilizzabile entro il 2030. 

 

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