(Adnkronos) - Associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta. Sono queste le ipotesi di reato nei confronti di 5 persone, sottoposte a custodia cautelare in carcere, per i quali i finanzieri del Comando provinciale di Roma stanno eseguendo un’ordinanza di applicazione di misura cautelare e 17 società, per le quali è stata disposta la misura interdittiva del divieto di contrarre con la Pubblica amministrazione.
I finanzieri hanno scoperto che gli indagati avrebbero costituito una serie di società intestate a prestanome riconducibili a un unico gruppo imprenditoriale attivo nel settore dei lavori di manutenzione stradale. Attraverso tali società l’organizzazione si sarebbe aggiudicata, anche mediante accordi o promesse corruttive, diversi appalti di lavori per il rifacimento di arterie stradali di Grande Viabilità, banditi da Roma Capitale e Astral Spa - Azienda Strade Lazio.
L’aggiudicazione sarebbe avvenuta in diversi casi attraverso il turbamento della procedura di gara, perpetrata facendo figurare come offerenti più società, solo apparentemente non tra loro collegate, riconducibili a un unico centro di interessi. Sono stati, inoltre, raccolti rilevanti elementi indiziari relativi a condotte di frode attuate dagli indagati nell’esecuzione dei lavori oggetto degli appalti. In particolare, le ditte aggiudicatarie avrebbero beneficiato di un illecito abbattimento dei costi di esecuzione in ragione dell’applicazione di un manto di asfalto di spessore inferiore rispetto a quello pattuito, ovvero dell’utilizzo di materiali di qualità e/o quantità inferiore rispetto a quanto stabilito dai capitolati di gara. Le investigazioni delegate in rassegna sono state anche arricchite dalla collaborazione di Roma Capitale e Astral Spa le quali hanno avviato specifiche procedure interne di audit.
C’è anche Mirko Pellegrini, imprenditore già al centro di un’inchiesta dei mesi scorsi della procura di Roma per corruzione su un presunto giro di ‘mazzette’ per pilotare una serie di appalti per lavori di manutenzione delle strade, fra i cinque arrestati oggi dalla Guardia di Finanza, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare in carcere.
Secondo il gip “si tratta di un'associazione per delinquere che programmaticamente opera come un cartello di imprese diretto, in modo univoco stabile e organizzato, a condizionare la libera concorrenza nelle gare pubbliche, determinando l'aggiudicazione degli appalti, e a frodare l'amministrazione in fase esecutiva”. Le società, “dunque – viene riportato nell’ordinanza di 100 pagine - rappresentano lo strumento dell'organizzazione funzionale alla consumazione degli illeciti o, meglio, parte integrante dell'assetto organizzativo dell'associazione per delinquere. Senza dubbio la gestione unitaria delle varie persone giuridiche ha consentito loro di sfruttare la loro posizione nell'ambito dell'associazione per ottenere i benefici dell'aggiudicazione illecitamente determinata di appalti di lavori, di una gestione finanziaria unitaria e comune, di un afflusso di fondi ingente a fronte di costi fraudolentemente lievitati agli occhi della stazione appaltante, vantaggi economici e finanziari che, senza l'appartenenza al cartello associativo, le singole persone giuridiche non avrebbero in alcun modo conseguito”.
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(Adnkronos) - ''Siamo amici di Israele, ma ora diciamo basta'' guerra, ''ora è il momento di fare la tregua''. Perché ''Israele ha vinto la guerra contro Hamas'' e ora ''la popolazione civile di Gaza sta soffrendo troppo''. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo a ReStart su Rai3.
''La trappola di Hamas ha trascinato Israele in una guerra che la popolazione civile sta pagando'', ha affermato Tajani sottolineando che ''Hamas ha un'enorme responsabilità rispetto al proprio popolo, che sta usando come scudo umano'' ed ''è criminale costruire basi militari sotto gli ospedali''.
Poi l'Ucraina. Tajani ha detto di ''non credere in un disimpegno dell'America'' rispetto alla guerra in Ucraina, sottolineando che ''le parole di ieri di Trump sono state ferme nei confronti di Putin''. Allo stesso tempo il vicepremier ha sottolineato che ''la Russia non chiuderà mai un accordo in tempi brevissimi''. Anzi, ''cercherà di conquistare più terreno possibile'' e per Mosca ''è difficile fare una marcia indietro repentina''.
Tajani ha parlato anche del programma nucleare di Teheran. ''Roma è diventata centrale di pace'' e dopo che ''è andata bene la riunione tra Iran e Usa con la mediazione dell'Oman'', ''siamo pronti a ospitare un nuovo round di colloqui'', ha dichiarato il titolare della Farnesina.
''Ho parlato con gli interlocutori'' ed è emerso che ''si può disinnescare il rischio che l'Iran costruisca un ordigno nucleare - ha proseguito - Stiamo sostenendo la propositiva mediazione dell'Oman e siamo pronti a ospitare un nuovo round colloqui qui a Roma'.
Questione dazi. ''E' grazie all'Italia se c'è un rapporto diretto tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente americano Donald Trump'', ha sottolineato il vicepremier. ''Grazie al lavoro diplomatico italiano e della presidente del Consiglio si è riusciti ad agevolare il dialogo tra l'Europa e gli Stati Uniti'', ha evidenziato Tajani ricordando la prima telefonata di ieri tra Trump e von der Leyen durante la quale ''è stato trovato un accordo per ritardare fino al 9 luglio l'introduzione dei dazi'' e usare questo lasso di tempo per ''trattare''.
''Più la situazione appare complicata, più bisogna stare calmi. Mai farsi prendere dal panico'', ha aggiunto Tajani riferendosi alla minaccia dei dazi al 50% sull'Europa da parte di Trump. ''Non dobbiamo spaventare i mercati, bisogna impedire la crescita dell'inflazione e i danni in Borsa. Occorre lavorare con grande prudenza e determinazione'', ha rimarcato.
Intervenendo a ReStart il ministro ha poi messo in chiaro: ''Se il governo italiano fosse antieuropeista non esiterei un attimo a lasciare il governo''. ''La retorica antieuropeista lascia il tempo che trova'' e ''in Italia, fino a quando ci sarà Forza Italia al governo, non permetteremo di distruggere l'Europa'', perché ''senza l'Europa non si va da nessuna parte'', ha scandito Tajani. E ''parlare contro l'Europa non serve a nulla, è soltanto propaganda'', ha sottolineato il vicepremier, aggiungendo: "Noi crediamo che l'Europa sia la soluzione ai nostri problemi''.
Leggi tutto: Tajani: "Israele ha vinto battaglia contro Hamas, ora basta"
(Adnkronos) - Canva, la nota piattaforma online per la progettazione grafica, sta avendo dei problemi oggi, 26 maggio. In tutto il mondo gli utenti stanno riscontrando difficoltà nell'accedere al sito. Anche in Italia sono tanti a segnalare sui social media di non riuscire ad accedere tramite browser e a utilizzare le funzioni di Canva: su X è già pieno di meme sul 'panico' dei social media manager e di chi utilizza questa app per lavoro.
Canva ha fatto sapere su X di essere a conoscenza del problema in corso e di essere a lavoro per risolverlo. "Sappiamo che alcune persone hanno problemi ad accedere a Canva. Stiamo lavorando il più velocemente possibile per ripristinare la funzionalità", si legge sul loro profilo ufficiale.
Leggi tutto: Canva down, la piattaforma di progettazione grafica non è raggiungibile
(Adnkronos) - Fa sempre più caldo ma il tempo sull'Italia è ancora instabile anche se c'è la data di una possibile svolta. Oggi, lunedì 26 maggio, spiegano i meteorologi del sito www.iLMeteo.it, l’Italia si troverà ancora protetta da una campana anticiclonica di matrice azzorriana. La giornata sarà in prevalenza soleggiata al Centro-Sud, mentre al Nord avremo il passaggio di nubi sparse ma con basso rischio di precipitazioni, almeno nelle ore mattutine. Infatti, dal pomeriggio non si escludono acquazzoni o temporali di calore sui rilievi, tipici della stagione. Temperature in aumento ma senza eccessi, decisamente gradevoli.
Federico Brescia, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma generale stabilità grazie alla presenza dell’Anticiclone delle Azzorre, il grande assente delle ultime estati. Quando questo tipo di alta pressione interessa l’Italia, il nostro Paese sperimenta giornate in prevalenza soleggiate con qualche rovescio pomeridiano sui rilievi e nel peggiore dei casi anche nelle alte pianure adiacenti. Le temperature aumentano ma senza troppi eccessi, restando su valori accettabili e piacevoli per ogni attività all’aperto.
A conferma di ciò, possiamo dire che i termometri non supereranno i 30-32°C e le massime saranno comprese generalmente tra 24 e 27°C, con picchi di 28-30°C solo nelle zone interne della Puglia e della Sardegna.
Purtroppo non bisogna fare troppo affidamento su questa rimonta anticiclonica, in quanto sarà facilmente disturbata da correnti più fresche in discesa dal Nord Europa che riporteranno instabilità e un nuovo calo termico fino a martedì 27 giugno. La Penisola italiana si troverà in una sorta di “zona di convergenza” tra una massa d’aria più calda e una più fresca. Questo scenario provocherà il passaggio e la formazione di temporali, anche a carattere grandinigeno, dal Nord verso il Centro-Sud. Particolare attenzione alla Lombardia, infatti temporali piuttosto forti colpiranno la regione tra la notte e la mattinata di martedì 27, colpendo anche Milano.
Una prima svolta meteo potrebbe esserci a partire da mercoledì 28 quando verremo interessati da una nuova rimonta anticiclonica, questa volta di origine africana, quindi con un netto aumento delle temperature e valori che tra sabato 31 e domenica 1 potranno superare diffusamente i 30°C al Centro-Sud. Ricordiamoci però che le fiammate africane hanno spesso vita breve, in particolare al Nord, infatti i modelli intravedono già possibili cambiamenti da domenica 1 giugno.
Lunedì 26. Al Nord: soleggiato e più caldo, temporali dal pomeriggio. Al Centro: bel tempo e caldo. Al Sud: soleggiato e più caldo.
Martedì 27. Al Nord: temporali forti con grandine. Al Centro: veloci rovesci temporaleschi. Al Sud: nubi irregolari, rare piogge.
Mercoledì 28. Al Nord: bel tempo e caldo in aumento. Al Centro: stabile, caldo in aumento. Al Sud: stabile e ampiamente soleggiato.
Tendenza: sole e sempre più caldo.
Leggi tutto: Caldo ma tempo ancora instabile sull'Italia, ecco quando la svolta
(Adnkronos) - Il partito del presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha trionfato alle elezioni legislative e regionali che si sono svolte ieri. Secondo quanto ha riferito il Consiglio elettorale nazionale, il Partito Socialista Unito del Venezuela e i suoi alleati hanno ottenuto l'82,68 per cento dei voti e 23 dei 24 governatorati dello Stato. Probabile, quindi, che Maduro e i suoi alleati ottengano la maggioranza assoluta nell'Assemblea nazionale.
Le elezioni sono state boicottate dall'opposizione. L'unico stato in cui il Partito Socialista Unito del Venezuela non ha vinto è quello centroccidentale di Cojedes.
(Adnkronos) - E' salito ad almeno 33 morti il bilancio di un raid aereo israeliano condotto questa notte contro la scuola Fahmi Al-Jarjawi a Gaza City trasformata in un rifugio per sfollati palestinesi. Lo ha reso noto l’Agenzia di protezione civile di Gaza. “Il numero dei martiri nel massacro della scuola Fahmi Al-Jarjawi, nel quartiere Al-Daraj di Gaza City, è di almeno 33, con decine di feriti, soprattutto bambini, tra cui diverse donne”, ha dichiarato Mahmud Bassal, portavoce dell’agenzia, all'Afp.
Altre 19 persone sono state uccise a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, dove un raid israeliano ha colpito l'abitazione di una famiglia palestinese.
Per l'Idf c'erano ''terroristi chiave'' nascosti all'interno della scuola ed è per questo che l'esercito israeliano l'ha colpita. Le Idf hanno affermato che la scuola veniva utilizzata da Hamas e dalla Jihad islamica palestinese come centro di comando. "Il centro di comando e controllo è stato utilizzato dai terroristi per pianificare e raccogliere informazioni al fine di compiere attacchi terroristici contro i civili israeliani e le truppe dell'Idf nella zona", ha dichiarato l'esercito in una nota. L'esercito israeliano ha sostenuto di aver adottato "molte misure" per mitigare i danni ai civili, tra cui l'uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e forme di intelligence.
Le Idf hanno inoltre segnalato che tre razzi sono stati lanciati questa mattina dal sud della Striscia di Gaza e uno è stato intercettato prima che attraversasse il confine con Israele. Gli altri due, ha spiegato l'esercito israeliano, sono caduti all'interno della Striscia di Gaza.
Una delegazione israeliana sarà oggi al Cairo per negoziare la liberazione degli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco per la Striscia di Gaza. Lo riporta il canale di notizie saudita Al-Hadath.
Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa egiziana Al-Ghad, si sono registrati dei ''progressi'' nei negoziati indiretti tra Israele e Hamas per arrivare al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e alla liberazione degli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese. Al-Ghad spiega che i progressi riguardano il quadro proposto dall'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff. Il piano prevede il rilascio, da parte di Hamas, di 10 ostaggi in vita e la riconsegna di 16 corpi in cambio di un cessate il fuoco di 60 giorni.
Secondo l'agenzia di stampa Al-Ghad, Hamas chiede anche il rilascio di tutti i palestinesi di Gaza dalle carceri di Israele, sia quelli arrestati prima del 7 ottobre 2023, sia quelli detenuti dopo l'attacco.
Il giornale israeliano Haaretz, citando una propria fonte ben informata, scrive che gli Stati Uniti stanno esercitando ''forti pressioni su Israele affinché metta fine alla guerra a Gaza''. In particolare un ''messaggio'' in tal senso sarebbe stato consegnato da Witkoff al ministro israeliano degli Affari strategici Ron Dermer durante il loro incontro a Roma a margine dei colloqui tra Iran e Usa sul programma nucleare di Teheran venerdì scorso.
Haaretz ha cercato conferme presso lo staff di Dermer e l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che però hanno rifiutato di commentare. Dermer è il più stretto collaboratore di Netanyahu.
Leggi tutto: Gaza: "Almeno 33 morti in raid Israele su scuola". Idf: "C'erano terroristi"
(Adnkronos) - E' salito a 30 morti, per la maggior parte bambini, il bilancio di un raid aereo israeliano condotto questa notte contro la scuola Fahmi Al-Jarjawi a Gaza City trasformata in un rifugio per sfollati palestinesi. Lo riporta l'emittente al-Jazeera citando fonti mediche locali.
Sono invece 19 le persone che hanno perso la vita a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, dove un raid israeliano ha colpito l'abitazione di una famiglia palestinese.
Per l'Idf c'erano ''terroristi chiave'' nascosti all'interno della scuola ed è per questo che l'esercito israeliano l'ha colpita. Le Idf hanno affermato che la scuola veniva utilizzata da Hamas e dalla Jihad islamica palestinese come centro di comando. "Il centro di comando e controllo è stato utilizzato dai terroristi per pianificare e raccogliere informazioni al fine di compiere attacchi terroristici contro i civili israeliani e le truppe dell'Idf nella zona", ha dichiarato l'esercito in una nota. L'esercito israeliano ha sostenuto di aver adottato "molte misure" per mitigare i danni ai civili, tra cui l'uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e forme di intelligence.
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(Adnkronos) - Nuovo, duro affondo di Donald Trump contro Vladimir Putin e poi contro Volodymyr Zelensky. "Ho sempre avuto un ottimo rapporto con Vladimir Putin, ma gli è successo qualcosa - scrive nella notte in un post su Truth, commentando gli ultimi attacchi - È diventato assolutamente pazzo! Sta uccidendo inutilmente molte persone, e non parlo solo di soldati. Missili e droni vengono sparati sulle città dell'Ucraina, senza alcun motivo". Poi, il presidente americano continua: "Ho sempre detto che vuole TUTTA l'Ucraina, non solo una parte, e forse si sta rivelando giusto, ma se lo fa, porterà alla caduta della Russia!".
Quindi l'attacco al presidente ucraino, che ieri aveva denunciato il silenzio americano sugli attacchi, sostenendo che "incoraggia" la Russia. "Il presidente Zelensky non sta facendo un favore al suo Paese parlando come fa. Tutto ciò che esce dalla sua bocca causa problemi, non mi piace, ed è meglio che smetta", intima Trump. Che poi conclude ribadendo: "Questa è una guerra che non sarebbe mai iniziata se io fossi stato presidente. Questa è la guerra di Zelensky, Putin e Biden, non di 'Trump', io sto solo aiutando a spegnere i grandi e brutti incendi che sono stati appiccati per grave incompetenza e odio".
Trump ha parlato di Putin anche con i giornalisti che gli chiedevano se abbia intenzione di imporre nuove sanzioni alla Russia. Da Morristown, in New Jersey, prima di rientrare a Washington, il tycoon ha risposto: "Assolutamente, sta uccidendo molte persone. Non so cosa gli sia preso. Che diavolo gli è successo? Sta uccidendo un sacco di persone e non sono contento di questo".
"Non sono contento di quello che sta facendo... - ha ribadito - Lo conosco da molto tempo, sono sempre andato d'accordo con lui, ma sta mandando razzi nelle città e uccidendo persone e non mi piace affatto. Siamo nel mezzo dei colloqui e lui manda razzi contro Kiev e altre città. Non mi piace affatto".
"Sono molto sorpreso - ha insistito Trump - Vedremo cosa fare.... Non mi piace quello che sta facendo Putin... sta uccidendo delle persone. È successo qualcosa a questo tizio e non mi piace".
Intanto ''Kiev ha subito bombardamenti russi per la terza notte consecutiva. Questa notte l'allerta è durata sei ore. Il nemico ha colpito con droni d'attacco'', ha affermato il capo dell'amministrazione militare di Kiev Timur Takachenko.
''L'attacco ha causato danni nel quartiere di Dnipro. Le finestre di uno degli edifici residenziali sono state rotte. Inoltre, si è registrata la caduta di detriti sul territorio di una cooperativa e di un centro ricreativo. Fortunatamente, non ci sono stati feriti'', ha spiegato Takachenko con un post su 'X'.
Leggi tutto: Ucraina, Trump: "Putin è impazzito". Ancora droni russi su Kiev
(Adnkronos) - Jannik Sinner si prepara all'esordio al Roland Garros. Oggi, lunedì 26 maggio, il numero uno al mondo affronterà il francese Arthur Rinderknech nel primo turno dello Slam francese. I due si sfideranno per la quarta volta e la curiosità è che Sinner ha superato il transalpino in due dei tre precedenti. L'ultimo confronto, vinto dall'azzurro in due set, all'Atp Cup del 2022.
Ma chi è Arthur Rinderknech? Classe '95, figlio del direttore di un circolo tennis di Parigi e dell'ex tennista Virginie Paquet, il francese si divertì per anni con tennis e calcio: da piccolo, i genitori lo iscrissero al Co Vincennes, club in cui si formò anche l'ex Juve Matuidi. Dopo aver praticato i due sport in contemporanea, intorno ai 14 anni fu chiamato alla scelta e optò per la racchetta.
Poi, per tenere insieme sport e studio, Rinderknech si trasferì in America per frequentare la Texas A&M University, la quarta università più importante degli States. "Sentivo che era la scelta migliore - le sue parole in un'intervista del 2022 al sito dell'Atp -. Non ero il più bravo tra gli juniores. Volevo continuare a giocare a tennis, non solo andare a scuola, e negli Stati Uniti potevo fare entrambe le cose". Dopo la laurea alla Mays Business School nel 2018, Rinderknech cominciò a fare sul serio con il tennis. Risultati? I primi titoli Challenger, vinti a Rennes e Calgary.
Il primo titolo Atp arrivò invece ad Adelaide, nel 2022, anno a cui si lega anche il suo best ranking (42). A livello Slam, l'anno scorso ha centrato per la prima volta un terzo turno (agli Us Open). Nei Masters 1000, il suo miglior risultato è un terzo turno centrato a Montreal sempre nel 2024. Al momento, Rinderknech è il numero 75 del ranking Atp.
Leggi tutto: Arthur Rinderknech, dal calcio al college in America: chi è l'avversario di Sinner
(Adnkronos) - Jannik Sinner esordisce nel Roland Garros 2025. Oggi, lunedì 26 maggio, il tennista azzurro sfida il francese Arthur Rinderknech nel primo turno di Parigi, il secondo Slam dell'anno dopo gli Australian Open, vinti proprio da Sinner lo scorso gennaio. Dopo la finale conquistata agli Internazionali d'Italia dunque, il primo torneo dopo la sospensione di tre mesi per il caso Clostebol, Jannik torna in campo sulla terra rossa. La scorsa edizione del Roland Garros, per Sinner, si era conclusa in semifinale, quando fu eliminato da Carlos Alcaraz, poi trionfatore in finale contro Alexander Zverev.
La sfida tra Sinner e Rinderknech è in programma oggi, lunedì 26 maggio, e cadrà nella fascia serale del Roland Garros, con l'inizio del match che non sarà prima delle ore 20.15. I due tennisti si sono affrontati in tre occasioni, con l'azzurro che conduce con un parziale di 2-1: l'ultimo incontro risale al 2022, quando Sinner si impose in due set, mentre Rinderknech ha vinto il primo match tra i due, trionfando in tre set negli ottavi dell'Atp di Lione nel 2021.
Sinner-Rinderknech, così come tutte le partite del Roland Garros, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
Leggi tutto: Sinner-Rinderknech: orario, precedenti e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Urne aperte anche oggi, lunedì 26 maggio, per le elezioni amministrative 2025. Dopo la prima giornata di voto terminata ieri alle 23, i seggi resteranno aperti fino alle 15 di questo pomeriggio nei 117 comuni delle regioni a statuto ordinario e in nove comuni commissariati della Sicilia, chiamati all'elezione diretta del sindaco e al rinnovo dei consigli comunali.
Sono tre i capoluoghi di provincia al voto, ossia Taranto, Ravenna e Matera, insieme a Genova, capoluogo di regione. Circa due milioni i cittadini chiamati alle urne. L'eventuale turno di ballottaggio si svolgerà quindi domenica 8 e lunedì 9 giugno.
Intanto, dopo la prima giornata di voto, il dato sull'affluenza è risultato in calo rispetto alla scorsa tornata elettorale: alle 23 aveva votato il 43,85%, nella tornata precedente a votare era stato il 49,52%.
Alle 19 il dato era stato quindi del 33,48% (alle precedenti amministrative, alle 19 aveva votato il 36,25% degli aventi diritto). Alle 12.00 si era invece attestata al 13,55%, alle precedenti elezioni alla stessa ora l'affluenza era stata del 15,54%.
A Genova voto anticipato rispetto alla naturale scadenza del 2027, perché l'ex sindaco Marco Bucci ha lasciato palazzo Tursi, dopo essere stato eletto presidente della Regione. Sono sette i candidati alla carica di primo cittadino. L'attuale vicesindaco reggente Pietro Piciocchi è candidato per il centrodestra con il supporto di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e alcune liste civiche. Il centrosinistra schiera Silvia Salis, sostenuta da Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza verdi e sinistra, Azione, Italia Viva, +Europa e alcune liste civiche. Gli altri cinque candidati sono Mattia Crucioli, per Uniti per la Costituzione, Raffaella Gualco, candidata per Genova Unita, Antonella Marras, candidata per la Sinistra Alternativa, Cinzia Ronzitti, candidata per il Partito Comunista dei Lavoratori e Francesco Toscano, candidato per Democrazia Sovrana e Popolare.
Anche Taranto è tornata alle urne dopo la fine anticipata della legislatura, a febbraio scorso, due anni prima del termine naturale, a causa delle dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri e la conseguente 'caduta' dell'amministrazione, guidata da Rinaldo Melucci, eletto nel 2022 a capo di una maggioranza di centrosinistra. Sei i candidati alla carica di primo cittadino. Una sola la donna aspirante: è Annagrazia Angolano, giornalista, candidata del Movimento Cinque Stelle. Due le liste a sostegno: M5s e Angolano sindaca. Il candidato del centrosinistra è Pietro Bitetti, già presidente del consiglio comunale, sostenuto dal Pd, Avs-Socialismo XXI-Possibile, Per Bitetti, Demos, Unire Taranto, Movimento Politico Con (presente a livello regionale e fondato da Michele Emiliano e di cui l'aspirante sindaco è esponente), Democrazia Cristiana e Partito Liberal Democratico. Il centrodestra, alla fine, dopo qualche incertezza, ha fatto cadere la sua scelta su Luca Lazzàro, presidente regionale di Confagricoltura che si è dimesso dalla carica subito dopo la candidatura. A proporlo Fratelli d'Italia, mentre Forza Italia, che pure per lungo tempo aveva pensato a qualche suo esponente, ha accettato e lo sostiene insieme a Partito Liberale e a Noi Moderati-Lazzàro sindaco. Quattro, dunque, le liste in suo sostegno. E' di natura centrista la candidatura di Francesco Tacente, presidente uscente del Consorzio Trasporti Pubblici. Sette le liste a supporto: Taranto Popolare, Prima Taranto, Patto Popolare, Fortemente Liberi, Noi Taranto, Riformisti-Socialisti, Evviva Taranto- Udc. Tacente è sostenuto dalla Lega in particolare attraverso la lista Prima Taranto. A suo favore si sono espressi Matteo Salvini e il vicesegretario Roberto Vannacci. Altro avvocato candidato per un raggruppamento che sembra avere i connotati del classico civismo è Mirko di Bello, nipote della ex sindaca di centrodestra della città, Rossana Di Bello, scomparsa qualche anno fa. E' supportato da sei liste: Lista con Di Bello, Taranto e Futuro, Lista Movimento Sportivo, I Rioni, Tre Terre-Talsano-Lama/San Vito, Impronta Verde. La sua coalizione si chiama 'Adesso'. Ripropone per l'ennesima volta la sua candidatura Mario Cito, figlio di Giancarlo Cito, già sindaco e parlamentare, scomparso solo pochi giorni fa. Una sola la lista in corsa che poi è sempre quella del padre: At6-Lega d'Azione Meridionale. Sono in tutto 28 le liste presentate per circa 860 candidati e 32 posti di consigliere comunale disponibili.
Ravenna ancora al voto per eleggere il nuovo sindaco che 'succederà' a Michele De Pascale, nel frattempo divenuto presidente dell’Emilia Romagna alle elezioni regionali dello scorso novembre. I candidati alla carica di primo cittadino sono sette, sostenuti da un totale di 18 liste. In campo c'è Alessandro Barattoni, segretario del partito democratico locale. Appoggiato da una coalizione di centrosinistra, composta da Pd, Movimento 5 stelle, Alleanza verdi sinistra, partito Repubblicano italiano e dalle due liste civiche 'Ama Ravenna' e 'Progetto Ravenna', ha alle spalle diversi anni di esperienza in consiglio comunale. Sul fronte opposto, il centrodestra si presenta diviso, vista la corsa di due candidati distinti: da una parte Nicola Grandi (sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e dalla lista civica 'Viva Ravenna'), dall’altra Alvaro Ancisi (sostenuto dalla Lega e dalla lista civica 'Ambiente e animali'). Gli altri candidati sono Maurizio Miserocchi (lista civica 'Ravenna al centro'), Giovanni Morgese (Democrazia Cristiana), Marisa Iannucci (Rifondazione comunista, Potere al popolo, Partito comunista italiano e lista civica 'Ravenna in comune') e Veronica Verlicchi (lista civica 'La Pigna').
A Matera la sfida è a cinque, con 18 liste in tutto. Si candida per il bis Domenico Bennardi che da primo cittadino del M5s ha governato la città per quattro anni, dall'elezione nell'ottobre 2020 sino allo scioglimento anticipato per le dimissioni contestuali di 17 consiglieri comunali di cui tre del partito democratico, nell'ottobre dello scorso anno. Il centrodestra è unito, con sei liste a favore di Antonio Nicoletti, ex direttore generale di Apt Basilicata e direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019. Nicoletti, alla prima esperienza politica, è sostenuto da Fratelli d'Italia, Forza Italia, Io Sud, La scelta giusta, Acito-Udc, Nicoletti sindaco per Matera capitale. Il centrosinistra non è riuscito a trovare compattezza, anzi si è diviso nel sostegno a tre dei cinque candidati. Il Pd è assente, non ha presentato lista. Manca il simbolo ma c'è un suo esponente, il consigliere regionale Roberto Cifarelli, che ha vinto le primarie ''Matera Open City'' indette dal Movimento Giovani x Matera, ed è sostenuto da una coalizione civica trasversale in cui ci sono esponenti di Forza Italia, Azione, +Europa. Le liste sono Matera nel cuore, Matera Democratica, Materia Futura - dai giovani per Matera, Volt, Matera 2030, Matera in Azione, Periferie per Matera, Socialisti e Più Matera, Basilicata Casa Comune. Gli altri due candidati sono Vincenzo Santochirico, che si presenta con la civica Progetto Comune Matera dopo che è sfumata la possibilità di essere il candidato di tutto il centrosinistra, e Luca Prisco, candidato civico con Democrazia materana.
Leggi tutto: Elezioni comunali, si vota anche oggi: seggi aperti fino alle 15
(Adnkronos) - Sentenza del processo di Appello, oggi, sui depistaggi seguiti al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi, il 31enne romano arrestato il 15 ottobre del 2009 e deceduto sette giorni dopo all'ospedale Sandro Pertini, che vede imputati otto carabinieri.
“Alle 11 la Corte d’Appello di Roma si ritirerà in camera di consiglio per giudicare la ‘scala gerarchica’ dell’Arma dei Carabinieri di Roma. I vertici che hanno nascosto la verità, scritto il falso e depistato le indagini per garantire l’impunità degli assassini di Stefano Cucchi, consentendo che fossero processati agenti della Polizia Penitenziaria al loro posto. Così hanno inteso garantire lo spirito di corpo e salvaguardare l’onore dei propri sottoposti”. Queste le parole in un post sui social di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano e senatrice di Sinistra Italiana, alla vigilia della sentenza.
“Sono già stati tutti condannati dal Tribunale di Roma. Le loro responsabilità sono gravissime. Due Comandanti Generali hanno voluto manifestarmi la loro vicinanza, e uno in particolare si è scusato con me e con tutta la mia famiglia. Si sono costituiti parte civile - ricorda - al nostro fianco. Anche l’ex Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha voluto riceverci e porgerci le sue scuse, dopo che un suo predecessore, subito dopo la morte di mio fratello, aveva pubblicamente dichiarato che i Carabinieri non c’entravano. E invece c’entravano eccome. La scala gerarchica aveva già scritto le cause della sua morte quando il corpo di quel povero ragazzo era ancora caldo e l’autopsia non era nemmeno terminata”, continua.
“Sono passati 16 anni, anche grazie a loro. I reati ormai sono tutti prescritti. E a me sta bene così. Sta bene perché, se verrà dichiarata la prescrizione, non potranno più indossare la divisa che portano, né, peggio ancora, fare carriera. So però che per loro non basta evitare di scontare gli anni di reclusione cui sono stati condannati. No. Loro vogliono fare carriera e recuperare il ‘prestigio’ di cui sono stati privati. Di noi, comuni cittadini, non importa loro nulla. Vorrei tanto poter portare mio padre in quell’aula domani, affinché potessero vedere quell’uomo, superstite di una famiglia che amava più di ogni altra cosa al mondo. Costringerli a confrontarsi con la sua dignità enorme, tanto quanto la sua sofferenza, mai esibita. Ma non potrò farlo. Spero con tutto il cuore che tutti i Carabinieri e gli agenti della Penitenziaria, nei quali ripongo la massima fiducia, possano domani essere ben distinti da quelle persone”, conclude.
(Adnkronos) - Donald Trump congela i dazi al 50% per l'Ue. Il presidente degli Stati Uniti annuncia che le tariffe, destinate a entrare in vigore il primo giugno, non verranno adottate fino al 9 luglio. Il rinvio, scrive Trump in un post sul social Truth, viene deciso dopo un colloquio telefonico con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
La scadenza del 9 luglio coincide con quella determinata inizialmente dal rinvio di 90 giorni accordato da Trump ad aprile, dopo l'introduzione delle tariffe nei confronti di un lunghissimo elenco di paesi. In settimana, Trump ha preannunciato il varo di nuove tariffe al 50% a partire dal primo giugno. Ora, dopo l'ennesima virata, lo slittamento.
"Oggi ho ricevuto una chiamata da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, che mi ha chiesto una proroga della scadenza del primo giugno per le tariffe del 50% in relazione al commercio e all'Unione Europea. Ho detto sì alla proroga, che è stata fissata al 9 luglio 2025. È stato un privilegio per me farlo. La presidente della Commissione ha affermato che i colloqui inizieranno rapidamente", aggiunge Trump.
L'annuncio arriva dopo il colloquio avvenuto nella giornata di domenica 25 maggio. "Buona telefonata con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L'Ue e gli Stati Uniti condividono le più importanti e strette relazioni commerciali del mondo. L'Europa è pronta a portare avanti i colloqui in modo rapido e deciso. Per raggiungere un buon accordo, avremmo bisogno del tempo necessario fino al 9 luglio", il post di von der Leyen.
La schiarita arriva dopo giorni di rapporti tesi. Sui dazi all'Ue "non sto cercando un accordo, l'accordo è stato già fissato: è al 50%", ha detto venerdì scorso Trump, che ha accusato l'Unione Europea di aver approfittato degli Usa in rapporti commerciali sbilanciati per decenni. Nonostante il tono è perentorio, anche nelle dichiarazioni più dure il presidente americano nei giorni scorsi ha però lasciato spazio alla possibilità di dialogo. Nelle ultime ore, con la telefonata con von der Leyen, il segnale distensivo e la proroga, in attesa della ripresa del dialogo.
(Adnkronos) - Lorenzo Sonego eliminato al primo turno del singolare maschile del Roland Garros 2025. L'azzurro è stato sconfitto dallo statunitense Ben Shelton, testa di serie numero 13, che si è imposto per 6-4, 4-6, 3-6, 6-2, 6-3 in 3h31'.
(Adnkronos) - Sull'Ucraina, martoriata da bombe e droni russi che continuano a colpire pesantemente il Paese ormai da giorni, "il silenzio dell'America e di altri in tutto il mondo non fa che incoraggiare Putin". Parola di Volodymyr Zelensky, che è tornato a lanciare un appello urgente alla comunità internazionale chiedendo nuove sanzioni contro Mosca ma anche, e soprattutto "determinazione", ai suoi alleati.
In un accorato post sui social, il leader di Kiev ha parlato di 30 città e villaggi colpiti dal massiccio attacco russo della notte scorsa, con "quasi 300 droni d'attacco lanciati dai russi, la maggior parte dei quali Shahed". E sono quasi 70 i missili di vario tipo, compresi quelli balistici, utilizzati inoltre da Mosca negli attacchi che ormai sembrano inarrestabili. "Attacchi deliberati", denuncia Zelensky, "contro città ordinarie. Edifici residenziali sono stati distrutti e danneggiati. A Kiev, sono stati colpiti i dormitori del dipartimento di storia dell'università. Ci sono stati anche attacchi contro aziende. Tragicamente, alcune persone sono state uccise, compresi bambini", spiega.
Per il numero uno di Kiev, "ogni attacco terroristico russo di questo tipo è una ragione sufficiente per nuove sanzioni contro la Russia". Perché Mosca, assicura, "sta prolungando questa guerra e continua a uccidere ogni giorno". Un fatto che, attacca il presidente ucraino, "non può essere ignorato. Il silenzio dell'America e di altri in tutto il mondo non fa che incoraggiare Putin", punta il dito Zelensky.
Ed è per questo che, "senza una pressione davvero forte sulla leadership russa, questa brutalità non può essere fermata". Ma per il presidente ucraino, oltre all'aiuto delle sanzioni, "ora conta la determinazione: la determinazione degli Stati Uniti, dei Paesi europei e di tutti coloro che in tutto il mondo cercano la pace. Il mondo conosce tutte le debolezze dell'economia russa. La guerra può essere fermata, ma solo attraverso la necessaria pressione sulla Russia. Putin deve essere costretto a pensare non a lanciare missili, ma a porre fine alla guerra", l'appello di Zelensky.
Secondo un'analisi del Washington Post, Vladimir Putin avrebbe a disposizione poco più di 6 mesi per tentare una spallata nella guerra con l'Ucraina, con la Russia che rischia di andare in crisi sul campo di battaglia. Mosca deve infatti fare i conti con la prospettiva di una carenza di uomini e mezzi che potrebbe avere effetti rilevanti a partire dal prossimo anno sul campo di battaglia. L'analisi evidenzia che un aumento della pressione sugli invasori, in questo momento, potrebbe produrre conseguenze e spingere il presidente russo verso una soluzione negoziale del conflitto.
In questo quadro, spicca però l'orientamento mostrato nelle ultime settimane dagli Stati Uniti. Il presidente americano Donald Trump, dopo l'ultimo colloquio telefonico con Putin, non ha premuto l'acceleratore sull'adozione di nuove sanzioni nei confronti di Mosca e ha scelto una linea diversa rispetto all'Unione Europea. Washington, in base a messaggi e dichiarazioni del presidente, sembra intenzionata a prendere le distanze dal conflitto, considerato una 'questione europea'. "Non avremmo dovuto farci coinvolgere", ha detto Trump in diverse occasioni nell'ultima settimana.
Secondo gli analisti a cui fa riferimento il Washington Post, senza un'intesa che ponga fine alle ostilità e senza un "robusto" sostegno occidentale, la guerra "probabilmente continuerà lentamente a svilupparsi con un trend favorevole alla Russia nel 2025". I progressi di Mosca, si spiega in un report dell'U.S. Defense Intelligence Agency presentato al Congresso, "stanno rallentando e arrivano con grandi perdite di uomini e mezzi".
Senza una tregua, è tuttavia probabile che la Russia cercherà di sfruttare nelle prossime settimane le condizioni generali ancora vantaggiose. I movimenti di truppe nell'area del Donetsk lasciano infatti ipotizzare un'offensiva estiva, per cercare di sfondare le linee ucraine. Ma, anche in caso di successo immediato, sarebbe complesso capitalizzare in maniera stabile: mancherebbero uomini e mezzi per consolidare il controllo in eventuali nuovi territori. Il blitz, però, potrebbe offrire ulteriori carte da giocare al tavolo dei negoziati. Già ora il Cremlino rivendica le regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, che in realtà sono solo parzialmente controllate.
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(Adnkronos) - "Il mio futuro? Si saprà prima del Mondiale per club". Igor Tudor ha portato la Juventus in Champions League e ora mette fretta al club bianconero. L'allenatore croato, in panchina negli ultimi 3 mesi dopo l'esonero di Thiago Motta, aspetta news prima del Mondiale per club in programma a giugno.
"Ci vedremo presto con la società e si deciderà. Eravamo tutti concentrati sulle partite, non volevo neanche parlare di futuro: ora c'è il Mondiale per club, ma si risolverà tutto prima", dice Tudor prima a Sky e poi a Dazn. "Con due-tre colpi mirati che danno esperienza e peso questa squadra può migliorare, ci vuole un numero di giocatori di una certa età, siamo un po' verdi", aggiunge Tudor.
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(Adnkronos) - Juventus in Champions League, Empoli e Venezia in Serie B. Sono i verdetti dell'ultima giornata del campionato di Serie A, che si chiude oggi 25 maggio con l'ultimo turno. I bianconeri vincono 3-2 sul campo del Venezia e con 70 punti conquistano il quarto posto - alle spalle di Napoli, Inter e Atalanta - con la qualificazione alla principale competizione europea. In coda, Empoli e Venezia scendono in Serie B insieme al Monza già retrocesso da settimane. L'Empoli perde in casa contro il Verona per 2-1 e chiude il torneo in terz'ultima posizione a 31 punti. Il Venezia, a 30, è penultimo.
Europa League per la Roma, vittoriosa 3-0 a Torino contro il Toro. Conference League per la Fiorentina, che batte 3-2 l'Udinese in trasferta. Resta fuori dalle coppe la Lazio, caduta clamorosamente in casa contro il Lecce: i giallorossi di Giampaolo festeggiano la salvezza all'Olimpico.
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(Adnkronos) - Dazi Usa contro l'Ue al centro del colloquio di oggi tra Ursula von der Leyen e Donald Trump, telefonata arrivata a pochi giorni dalle minacce del tycoon di rendere effettive le tariffe al 50% a partire dal 1° giugno e non più dal 9 luglio, come da scadenza della pausa di 90 giorni accordata per favorire negoziati tra Europa e Usa. A riferire della telefonata è stata la stessa presidente della Commissione Ue sui social.
"Buona telefonata con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L'Ue e gli Stati Uniti condividono le più importanti e strette relazioni commerciali del mondo. L'Europa - scrive su X - è pronta a portare avanti i colloqui in modo rapido e deciso. Per raggiungere un buon accordo, avremmo bisogno del tempo necessario fino al 9 luglio".
Sui dazi all'Ue "non sto cercando un accordo, l'accordo è stato già fissato: è al 50%", aveva detto venerdì scorso Trump rincarando la dose contro l'Unione europea, dopo una prima minaccia via social sull'introduzione delle tariffe a partire dal primo giugno. Il nuovo messaggio all'Europa era arrivato dallo Studio Ovale. Ma nonostante il tono è perentorio, il tycoon aveva però lasciato spazio a una minima apertura per un ulteriore rinvio della scadenza: "Se qualcuno arriva e vuole costruire una centrale qui, posso parlargli di una piccola proroga", aveva spiegato.
Trump aveva minacciato dazi del 50% sulle merci provenienti dall'Unione Europea, citando la mancanza di progressi negli attuali negoziati commerciali. "Le loro potenti barriere commerciali, le imposte sull'Iva, le ridicole sanzioni aziendali, le barriere commerciali non monetarie, le manipolazioni monetarie, le cause legali ingiuste e ingiustificate contro le aziende americane e altro ancora - aveva scritto il leader Usa in un post su Truth -, hanno portato a un deficit commerciale con gli Stati Uniti di oltre 250.000.000 di dollari all'anno, una cifra totalmente inaccettabile".
Per il tycoon infatti, i colloqui con l'Ue "non stanno portando a nulla" e "pertanto, raccomando un dazio diretto del 50% sull'Unione Europea, a partire dal 1° giugno 2025", il messaggio social del presidente con una marcia indietro rispetto alla pausa di 90 giorni dell'applicazione dei dazi annunciata il 9 aprile scorso e destinata a scadere solo a luglio.
Nel rispondere al presidente americano, l'Ue aveva comunque mirato a tenere aperto il canale di comunicazione. Il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, dopo aver parlato con le sue controparti americane Jamieson Greer e Howard Lutnick, si era quindi affidato ai social: l'Unione Europea, aveva detto, "è pienamente impegnata, decisa a garantire un accordo che vada bene a entrambi. La Commissione Europea rimane pronta a lavorare in buona fede. Il commercio tra Ue e Stati Uniti è ineguagliabile e deve essere guidato dal rispetto reciproco, non dalle minacce. Siamo pronti a difendere i nostri interessi", concludeva. Oggi, quindi, la "buona telefonata" tra von der Leyen e Trump.
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(Adnkronos) - Sul caso Garlasco, "premesso che, come sapete, non posso, non debbo e non voglio parlare di vicende in corso, quello che posso dire è che trovo irragionevole che dopo una sentenza o due sentenze di assoluzioni, sia intervenuta una condanna senza nemmeno rifare l'intero processo. Tutto questo è irrazionale". A dirlo è il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a Zona Bianca su Rete4.
"È irrazionale perché se per legge si può condannare soltanto, al di là di ogni ragionevole dubbio, quando uno o più giudici hanno già dubitato al punto da assolvere, non si vede come si possa condannare. Questo secondo me è irragionevole e andrebbe cambiato con una riforma che noi abbiamo provato a fare e abbiamo fatto a metà".
"No, questo assolutamente no", risponde poi il ministro a chi gli chiede se possano esserci conseguenze per i magistrati della vecchia inchiest a su Garlasco nel caso in cui emergessero delle nuove verità. "Secondo me la responsabilità si può avere soltanto quando il magistrato o non conosce la legge o dimostra di non conoscere le carte. E' proprio per questo che per tutti i processi esiste nei paesi democratici un doppio o triplo grado perché si presume che la sentenza possa essere sbagliata".
"Io credo che purtroppo in questo momento l'opinione pubblica e l'opinione del cittadino nei confronti della giustizia sia abbastanza negativa", replica quindi il ministro a chi chiede se tema che la vicenda possa avere un impatto negativo per la giustizia a livello di opinione pubblica.
"Secondo me - ha poi aggiunto - più di una colpa dei magistrati è una colpa delle leggi. I magistrati amministrano queste leggi che sono imperfette e che consentono addirittura di procrastinare dei processi all'infinito anche quando bisognerebbe avere il coraggio di chiuderli".
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