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Meloni: "Italia oggi credibile e attrattiva. Ue abbia coraggio di rimuovere dazi interni"

27 Maggio 2025
Meloni:

(Adnkronos) - "Oggi l'Italia si presenta credibile davanti a un quadro economico e finanziario di estrema difficoltà. Abbiamo restituito centralità al nostro Paese''. Così la premier Giorgia Meloni parlando all'Assemblea di Confindustria a Bologna.  

"In questa nazione ci sono anche problemi strutturali e la questione più urgente" da affrontare con "serietà e senza timore è il nodo del costo dell'energia", ha detto Meloni (questione posta nel suo intervento anche dal presidente di Confindustria), assicurando che "sulla materia energetica siamo sempre aperti a suggerimenti, idee nuove, proposte serie. C'è bisogno della collaborazione di tutte le persone di buona volontà. La porta del governo su questa materia è e rimane sempre aperta''. 

Davanti agli industriali la presidente del Consiglio ha parlato anche di dazi e Ue. "L'Europa abbia il coraggio di rimuovere quei dazi interni che si è autoimposta in questi anni", ha chiesto la premier.  

"La mia amica Roberta Metsola ha detto che il Parlamento europeo è dalla nostra parte. Sarò onesta. Questo dipende dalle maggioranze che si formano di volta in volta, ma sicuramente tu sei stata dalla nostra parte e sei dalla nostra parte... E quindi grazie davvero", le parole rivolte alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola presente tra gli ospiti in sala. 

Sull'ex Ilva ''il governo continuerà a fare la sua parte e sono certa che ognuno farà la sua parte. C'è bisogno che tutti gli attori diano una mano e non ci siano attori che preferiscano mettere i bastoni tra le ruote: credo tutti comprendano cosa c'è in ballo", ha detto la premier. 

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Referendum, costituzionalista Ainis: "Votare è un dovere costituzionale"

27 Maggio 2025
Foto di repertorio - FOTOGRAMMA

(Adnkronos) - “L’articolo 1 della Carta del 48 afferma che la sovranità appartiene al popolo. Una cosa che ci appartiene dobbiamo usarla altrimenti rimane impolverata in un cassetto. E come la si usi? La democrazia è una sorta di animale che non esiste in natura, è una creatura con tre zampe. Esistono strumenti di democrazia indiretta, cioè il voto alle politiche o alle amministrative per eleggere un sindaco o un parlamentare. Esistono strumenti di democrazia diretta, tra questi il principale è il referendum con cui il cittadino non delega ad altri la decisione ma decide, si impadronisce della decisione". Lo afferma il costituzionalista Michele Ainis in una lunga intervista rilasciata a Collettiva secondo il quale rinunciare agli strumenti di democrazia diretta come i referendum significa rinunciare alla Costituzione e se un pubblico ufficiale induce all’astensione commette un reato. 

"La terza zampa di questo animale fantastico è la democrazia partecipativa, è l’iscrizione alla Cgil oppure ad Amnesty International o una qualunque associazione per promuovere delle piattaforme politiche. Quindi tutti e tre questi strumenti hanno bisogno di un ruolo attivo di cittadino e cittadine - continua il docente universitario ed editorialista - Se il cittadino e la cittadina rinunciano a questo ruolo rinunciano alla Costituzione”. 

“In ogni caso, - conclude Ainis - sono preoccupato, tanto più che assistiamo a un sostanziale silenzio della televisione pubblica sull’appuntamento dell’8 e 9 giugno. Per questo credo che spingere la gente a ritrovare la voglia di partecipare sia assolutamente fondamentale. Il rischio dello stare a casa e della delega a prescindere è pericolosissimo". 

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Emma e la malattia: "Ho visto i miei cadere in pezzi, la rabbia mi ha salvato"

27 Maggio 2025
(Foto Adnkronos)

(Adnkronos) - Emma Marrone racconta di aver sviluppato un'abilità: "Leggere i volti dei medici". E' successo quando doveva ancora compiere 25 anni. "Stavo benissimo, avevo accompagnato un'amica dalla ginecologa e mentre eravamo lì mi hanno detto: ma perché non fai una visita anche tu? Faccio questa visita e lì vedo il volto della dottoressa mutare. 'Non voglio allarmarti, ma vedo qualcosa che non mi convince. Ti consiglio di ascoltare un altro parere', le sue parole".  

Quello che succederà dopo è noto, perché la cantante non ha mai tenuto segreto il suo tumore ovarico. Ma oggi ripercorre quei giorni dal palco di 'Ieo con le donne', l'evento che l'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano dedica ogni anno all'ascolto delle sue pazienti. Emma lo aveva promesso in un video di 9 anni fa che avrebbe condiviso la sua storia con altre donne che hanno vissuto esperienze simili alle sue e ha mantenuto la parola. 

Il suo racconto torna ai giorni della diagnosi: "Mi ricordo la sensazione, è come se da quel momento mi fossi estraniata dal mio corpo. Il mio problema non era quello che stava succedendo nel mio corpo, il mio problema era salvare i miei genitori prima che salvare me stessa, era questo il mio piano 'malefico', perché ho visto mia mamma e mio papà invecchiare di cent'anni di colpo, li ho visti cadere in mille pezzi. Poi è partita una pratica infinita, perché la situazione era abbastanza importante".  

"La rabbia mi ha salvato - racconta Emma, bellissima in blazer e jeans, e "particolarmente emozionata", come da lei stessa ammesso - Non sono una abituata a piangersi addosso. Poi in verità, ragazze, c'è stata tanta paura di non farcela. Eppure la rabbia mi ha spinto sempre a dire alla malattia 'non puoi vincere tu'".  

Dopo quel primo contatto con la ginecologa dell'amica, è il momento di parlarne in famiglia. "Sono tornata a casa da mamma e da papà, ho detto loro di essere andata a fare questa visita per caso e la dottoressa mi ha detto che devo vedere qualcun altro. Ma in che senso?", è stata la prima reazione. Incassato il colpo, mamma Maria ed Emma sono seduti davanti al ginecologo di famiglia, papà Rosario in sala d'attesa. "E lì si è fatta brutta - racconta la cantante - ho rivisto lo stesso sguardo. E' entrato anche mio papà e il medico ha detto: 'Rosario, Maria, le cose non sono per niente belle'. Si parlava di isterectomia su una ragazza di 25 anni e mio padre diceva 'no, non è possibile'. Quindi abbiamo iniziato a viaggiare, ad ascoltare tanti pareri, perché lui voleva trovare il modo di salvarmi sotto tutti i punti di vista".  

"Sono finita a Roma - continua Emma - e ho fatto un intervento che è durato 6-7 ore, perché oltre a cercare di togliere questa massa importante, dovevano capire se c'erano focolai, metastasi. Mi hanno sminuzzata pezzetto per pezzetto. E poi è iniziata la mia vita, forse. Una vita strana, per assurdo. E' iniziata la mia carriera, perché avevo deciso proprio che io non ero quel corpo, io non ero quel cancro. Io ero una ragazza giovane che voleva fare carriera, cantare, essere famosa. E volevo vivere". Il cancro "è stato un ospite importante da debellare - ammette - io pensavo di averla chiusa lì e invece mi ha torturato per 10 anni, questo maledetto", sorride. "Ogni volta che dovevo fare qualcosa di figo, arrivava lui. Mi aspettava. Devi fare qualcosa? Aspetta che arrivo. Però l'atteggiamento è sempre stato quello: io non sono quel corpo, non sono quella malattia. Io sono la mia testa, la mia rabbia. Sono la mia famiglia, i miei amici che sono stati un cuscinetto emotivo importante". "Lui", il tumore, "ogni volta che arrivava, si portava via un pezzo importante di me. E infatti io adesso mi definisco un 'minotauro': metà donna e metà campo di battaglia".  

Emma tiene a ribadirlo: "Il cervello, la testa può aiutare molto. Il fatto di non cedere, di non mollare, anche se ci sono stati dei momenti difficili, delicati. Non dovete mai mollare", dice rivolgendosi alla platea delle pazienti Ieo. "Anche quando ci sono quelle giornate in cui viene da dire 'perché tutte a me?', in realtà pensate che siamo tante, purtroppo. Ma siamo anche in tante che ce la facciamo e dobbiamo continuare ad essere sempre di più, grazie all'aiuto della ricerca che è fondamentale. Anche i medici, il modo in cui trattano la paziente può essere un aiuto in più. A volte mi sono sentita trattare come un numero e a volte invece sono finita nelle mani di medici che mi hanno fatto sentire come se fossi loro figlia e questo mi ha aiutato molto, la sensazione di non essere una patologia, un referto medico, ma di essere parte di una battaglia condivisa col mio medico mi ha aiutato molto. L'empatia e il rispetto per il malessere altrui, per la malattia dell'altro, credo possa in un certo senso infondere coraggio, perché poi siamo pronti a fare qualsiasi cosa, a prendere qualsiasi cura. Ma abbiamo bisogno anche della cura più importante, che è l'amore e il rispetto per il nostro dolore".  

 

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Mozzarella di Bufala Campana Dop, partito da Vienna e Ginevra il tour all’estero

27 Maggio 2025
Mozzarella di Bufala Campana Dop, partito da Vienna e Ginevra il tour all’estero

(Adnkronos) - È partita da Vienna e Ginevra la campagna di promozione in Europa del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. Gli scenari che si delineano per la filiera nel 2025 guardano innanzitutto all’estero, per incrementare l’export e diffondere la conoscenza dell’unicità della Bufala Campana Dop, insieme al Consorzio di Tutela della Ricotta di Bufala Campana Dop, partner del progetto. E si punta in particolare sul vecchio continente. Sono previsti da un lato seminari esteri con il coinvolgimento di ambasciate, consolati e uffici Ice e dall’altro iniziative con operatori del settore, con l’obiettivo di conquistare nuove fasce di consumatori e consolidare il consumo in Paesi chiave, attraverso eventi, campagne pubblicitarie e attività di degustazione mirate. Un investimento mirato per conquistare l’Europa, che assorbe la gran parte dell’export della Bufala Dop.  

Il primo appuntamento si è tenuto il 22 maggio a Vienna, con un seminario a Palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata italiana in Austria. Il 26 maggio ci si è spostati a Ginevra, negli spazi dell’Hotel President Wilson, per un nuovo appuntamento del tour, organizzato in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Ginevra, guidato dalla Console Nicoletta Piccirillo, con il supporto dell’ufficio Ccis di Ginevra e l’ufficio Ice di Berna, rappresentato dal direttore Samuele Porsia, il cui intervento ha aperto l’evento. La sinergia con il Consolato è il segnale dell’attenzione istituzionale alle eccellenze italiane e ha consentito di organizzare un intenso programma di attività. L’evento si è rivelato un percorso guidato tra i territori di produzione della mozzarella e della ricotta di bufala campana, ma anche un’occasione di divulgazione dell’impatto sociale ed economico delle due Dop. Le iniziative sono rivolte a operatori del settore, a consumatori e giornalisti. Altre tappe sono previste fino all’autunno in Belgio, Olanda, Francia e Germania. 

“In un contesto internazionale di grande incertezza - commenta Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop - abbiamo deciso di puntare sull’Europa innanzitutto per rafforzare la conoscenza di questi due prodotti simbolo del Made in Italy e promuoverne il consumo nei mercati europei con il maggiore potenziale di crescita. Oggi più che mai è necessario delineare strategie efficaci per affrontare i rapidi cambiamenti in atto e ringrazio tutte le autorità che rappresentano l’Italia all’estero per la preziosa collaborazione offerta, segno che il Sistema Paese sa fare rete”. 

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Blatte in cucina e nei bagni, chiuso ristorante a Cagliari

27 Maggio 2025
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E-Distribuzione, iniziative nelle scuole per la sicurezza

27 Maggio 2025
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27 Maggio 2025
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Tpl, dal 4 al 5 giugno convegno Asstra, focus sul futuro della mobilità collettiva

27 Maggio 2025
Tpl, dal 4 al 5 giugno convegno Asstra, focus sul futuro della mobilità collettiva

(Adnkronos) - Il 4 e 5 giugno 2025, presso l'Hotel Parco dei Principi a Roma in Via Gerolamo Frescobaldi 5, si terrà il 19° Convegno Nazionale Asstra, appuntamento annuale di riferimento per il mondo del trasporto pubblico locale e della mobilità collettiva. Titolo dell’evento: 'Pronti per il futuro. Costruiamo la mobilità di domani'.  

L’edizione 2025 si svolge in un momento cruciale per il settore: la trasformazione tecnologica e digitale innescata dal Pnrr è diventata realtà tangibile, con i cantieri degli impianti di ricarica e di approvvigionamento dei bus elettrici e dei mezzi a idrogeno, con l'implementazione di sensori, di applicativi Ai e dell'automazione. Il Convegno sarà occasione per riflettere su come proseguire questa transizione nel "dopo Pnrr", affrontando le sfide che attendono il Tpl nei prossimi dieci anni: investimenti, sostenibilità, digitalizzazione, sicurezza, nuove competenze e modelli contrattuali. 

Il programma è soggetto a modifiche. Dal seguente link è possibile consultare l’ultimo aggiornamento: 

https://www.asstra.it/calendario/eventi/in_corso/XIX_ConvegnoNazionaleAsstra  

 

Accreditamento stampa: 

https://iscrizioni.asstra.it/relatori_stampa/Iscrizione_19ConvegnoNazionale/11b5bf8b4d/2  

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Serie A, dall'incognita Conte fino a Juve e Milan: è iniziato il toto-allenatori

27 Maggio 2025
Conte, Tudor e Allegri - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Con la fine del campionato comincia il calciomercato degli allenatori. Le società devono scegliere la guida tecnica che verrà, con molte squadre di vertice deluse dai risultati ottenuti e speranzose che un cambio in panchina possa risollevare il morale della piazza e migliorare i risultati. Dall'incognita Conte fino alle panchine di Juventus, Milan, Roma e Lazio: la Serie A è pronta a essere rivoluzionata, con un toto-allenatori che è già iniziato. 

 

Il Napoli ha vinto lo Scudetto con Antonio Conte ma proprio il tecnico salentino è corteggiato dalla Juventus, sua ex squadra ma anche dal Milan, alla ricerca di un nome importante che possa scaldare il cuore dei tifosi, sempre più lontani dalla società, che ha appena annunciato il nuovo ds Igli Tare. Il presidente Aurelio De Laurentiis non si sta facendo cogliere impreparato come per il post Spalletti e, provando comunque a convincere Conte a rimanere, avrebbe già bloccato Massimiliano Allegri nel caso avvenisse la separazione con il predecessore del tecnico livornese alla Juventus. 

L’Inter è attesa dalla finale di Champions League contro il Psg sabato 31 maggio, dopo si siederà al tavolo con Simone Inzaghi per definire il futuro. L'allenatore nerazzurro ha ammesso di avere diverse offerte sul tavolo, corteggiato da squadre inglesi e dall’Arabia con offerte da capogiro, ma l’ex Lazio potrebbe rimanere se avesse la conferma che il progetto nerazzurro non è a fine ciclo. All'Atalanta c’è il rebus Gian Piero Gasperini: a marzo il divorzio sembrava scontato, dopo le recenti dichiarazioni del tecnico che ha parlato di ridimensionamento degli obiettivi, ora però le cose sembrano cambiate, con il matrimonio che potrebbe continuare, anche se non mancano le sirene di mercato. 

L’attuale allenatore della Juventus Igor Tudor dopo la partita che ha sancito la qualificazione alla prossima Champions League ha dichiarato che il suo futuro si sarebbe deciso prima del Mondiale per Club, che parte il prossimo 14 giugno. Il suo agente ha poi corretto il tiro ribadendo che il tecnico guiderà i bianconeri anche nella prossima competizione, con il rinnovo automatico fino al 2026 già scattato grazie al quarto posto ottenuto con la vittoria di Venezia. All’interno del contratto è presente però una clausola per cui la dirigenza potrebbe interrompere il rapporto con Tudor pagando una 'penale' da 1 milione di euro entro il 30 giugno 2025, mentre il Mondiale per Club che terminerà il 13 luglio. La posizione di Tudor, insomma, non è salda e l’ombra di Conte si fa sempre più ingombrante. 

 

A Roma tutto da scoprire il futuro della panchina giallorossa: Claudio Ranieri, che inizierà la sua nuova carriera da dirigente, ha affermato che è già stato scelto il sostituto con il favorito che sembra Cesc Fabregas, anche se il Como non sembra avere alcuna intenzione di privarsi del suo allenatore. Sullo sfondo rimane Gasperini ed è sempre viva l’alternativa Roberto Mancini, anche se i Friedkin, dopo aver sorpreso la piazza con Josè Mourinho, potrebbero tirar fuori dal cilindro un’altra sorpresa straniera. 

Sponda Lazio l’addio di Marco Baroni sembra sempre più certo, il tecnico toscano paga un 2025 al di sotto delle aspettative che ha lasciato i biancocelesti senza coppe europee la prossima stagione. Tra i nomi per sostituirlo il preferito della piazza è quello di Maurizio Sarri, ma il ritorno dell'ex Napoli, al momento, rimane solo una suggestione. 

La Fiorentina ha scelto di utilizzare l’opzione a proprio favore di prolungare di un anno il contratto con il tecnico Raffaele Palladino a inizio maggio. Dopo l'ottavo posto in campionato il Milan invece ha deciso di non continuare con Sergio Conceicao, altro nome in orbita Lazio, dopo aver cominciato la stagione con Paulo Fonseca. I nomi ci sono: Gasperini è una possibilità, come quella rappresentata da Vincenzo Italiano, in trattativa per il rinnovo con il Bologna. Allegri è sempre più promesso sposo al Napoli e sullo sfondo rimane Thiago Motta, trattato prima che andasse alla Juventus. 

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Zaniolo e la presunta rissa con due Primavera, procura Figc apre inchiesta

27 Maggio 2025
Nicolò Zaniolo - (IPa)

(Adnkronos) - La procura federale della Figc ha aperto un'indagine sulla presunta rissa che avrebbe coinvolto Nicolò Zaniolo. L'obiettivo è verificare quanto avvenuto lunedì sera al Viola Park negli spogliatoi giallorossi dopo la semifinale del campionato Primavera tra i giovani di Fiorentina e Roma. Il fascicolo è in mano al procuratore capo Giuseppe Chiné.  

La Roma ha denunciato ieri il comportamento del giocatore della Fiorentina dopo. "La AS Roma comunica che, al termine della gara odierna, si è verificato un episodio increscioso che coinvolge il calciatore Nicolò Zaniolo. Secondo quanto ricostruito, il calciatore si sarebbe recato nello spogliatoio della squadra Primavera al termine della partita e avrebbe avuto un comportamento provocatorio nei confronti di alcuni atleti del vivaio giallorosso. Durante il confronto, sarebbero stati colpiti fisicamente due calciatori della formazione Primavera", si legge nella nota del club capitolino. "La AS Roma condanna con fermezza ogni forma di comportamento aggressivo o non conforme ai valori dello sport", conclude la Roma. 

 

La replica di Zaniolo è arrivata a stretto giro. In una nota della Fiorentina si legge: "Al termine della partita sono sceso negli spogliatoi per complimentarmi con i ragazzi della Fiorentina e poi sono passato nello spogliatoio della Roma per salutare e complimentarmi anche con loro per la stagione, ma ad un certo punto - spiega Zaniolo - hanno iniziato ad insultarmi quindi, a quel punto, per evitare che la situazione degenerasse, ho preferito andare via". 

 

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Orsini: "Serve piano industriale straordinario per rilanciare economia europea e nazionale"

27 Maggio 2025
Emanuele Orsini (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - “Confindustria propone un Piano industriale straordinario per rilanciare l’economia europea e nazionale”. È la proposta di Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, dal palco dell’assemblea a Bologna. “L’amara verità - dice il numero uno degli industriali - è che oggi sia l’Europa che il nostro Paese affrontano un rischio concreto di deindustrializzazione, aggravato dalla guerra dei dazi, ma alimentato da un pregiudizio anti-industriale”. 

Questo piano si basa su due leve. La prima: “Investimenti, per sostenere la capacità innovativa dell’industria, da realizzare con il contributo delle risorse pubbliche e private”. Per attivarli, serve un “new generation Eu per l’industria” e un “mercato dei capitali realmente unico e integrato”, prosegue Orsini. La seconda sono “le regole per rimettere al centro la competitività, l’abbattimento degli oneri burocratici e l’unione tra le dimensioni della sostenibilità”. 

"Alle politiche europee serve un radicale mutamento di impostazione - scandisce - le scelte degli ultimi anni stanno presentando un conto pesantissimo. Hanno indebolito la nostra competitività industriale, hanno messo a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro e, di conseguenza, l’intero sistema di welfare e di coesione sociale". Il presidente di Confindustria chiede di "intervenire subito per cambiare questa rotta". "Se questo non accade, avremo dato ragione a chi non vuole un’Europa né più unita, né più forte. A volerla, unita e forte, siamo noi. E tutti quelli che con noi si battono per correggere gli errori compiuti", sottolinea. 

Dal palco dell’assemblea il presidente di viale dell’Astronomia dice che “al netto dell’effetto dei dazi, dopo due anni di flessione della produzione, l’industria italiana è in forte sofferenza. E’ ancora frenata da troppi ostacoli, che riducono la competitività delle imprese rispetto a quelle di Paesi con regole, sistemi fiscali e infrastrutture più favorevoli”, spiega rivolgendosi alle istituzioni presenti in sala, tra cui la premier Giorgia Meloni. “Troppo spesso in Italia i successi delle imprese vengono scambiati come effetto di grandi strategie di sviluppo che, invece, non ci sono state”, prosegue Orsini, chiedendo dunque di “cambiare prospettiva. Anzi, ribaltarla”. 

Per le imprese italiane quella della bolletta energetica è “una situazione insostenibile” su cui “bisogna agire con urgenza”, ribadisce il presidente di Confindustria, parlando “a nome di tutte le imprese che si trovano a fare i conti con bollette che rischiano di metterle fuori mercato”. Dopo “tutti gli incentivi per le rinnovabili, noi non possiamo più accettare di continuare a pagare l’energia al prezzo vincolato a quello del gas”, prosegue, esortando a entrare “subito nella logica del disaccoppiamento”. Sul punto, nelle settimane passate si era consumato un piccolo ‘strappo’ con il governo successivo al varo del decreto bollette, che aveva lasciato Confindustria amareggiata. Ora però alla premier Meloni il numero uno di viale dell'Astronomia dice che gli ha fatto “piacere quanto dichiarato” nelle interrogazioni parlamentari, in cui la presidente del Consiglio ha detto che bisogna abbattere il sovraccosto dell’energia. 

Le aziende italiane hanno un sovraccosto energetico “che supera il 35% del prezzo medio europeo e che arriva anche a toccare punte dell’80%, nel confronto con i maggiori Paesi europei” mentre i consumi industriali italiani “rappresentano il 42% del fabbisogno elettrico nazionale (125 twh) e per le imprese il prezzo dell’energia viene calcolato in base al costo dell’elettricità prodotta con il gas”, ricorda Orsini. Dunque, l’energia è “la componente più urgente” del Piano industriale straordinario proposto da viale dell’Astronomia. 

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Belve, ospiti oggi 27 maggio: chi sono i protagonisti delle interviste

27 Maggio 2025
Francesca Fagnani - (Ipa)

(Adnkronos) - Oggi, martedì 27 maggio, torna 'Belve', programma ideato e condotto da Francesca Fagnani in onda su Rai 2 alle 21.20. Ma chi sono gli ospiti di questa sera? 

Per i faccia a faccia in studio ci saranno il calciatore Mario Balotelli, l'attrice Lunetta Savino e l'imprenditore Massimo Ferrero. Gli ospiti di Fagnani si confronteranno e si metteranno mettersi in gioco rispondendo alle sue domande chiare, dirette e spesso irriverenti. A impreziosire la serata per il momento musicale ci sarà Serena Brancale che interpreterà una cover. Non mancherà come di consueto la sigla di chiusura con tutti i fuori onda degli ospiti, diventato ormai negli anni uno dei momenti più attesi dal pubblico di Belve. 

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Giornata senza tabacco, Fondazione Veronesi e Aiom: tassarlo funziona'

27 Maggio 2025
Giornata senza tabacco, Fondazione Veronesi e Aiom: tassarlo funziona

(Adnkronos) - Aumentare la tassazione sul tabacco è una misura fondamentale, efficace e largamente accettata. Lo dimostrano i dati provenienti da Francia e Irlanda raccolti e analizzati dal Centro di ricerche sulla Gestione dell’assistenza sanitaria e sociale (Cergas) di Sda Bocconi School of Management e una nuova indagine condotta da AstraRicerche su richiesta di Fondazione Veronesi. A partire da questi risultati, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità, Fondazione Umberto Veronesi Ets richiama l’attenzione su una delle misure più efficaci nella lotta al tabagismo: l’aumento delle tasse sul tabacco. Per questo, la Fondazione e l’Associazione italiana oncologia medica (Aiom) chiedono una strategia integrata e una fiscalità più coraggiosa. Mentre in Italia il prezzo medio di un pacchetto da 20 sigarette supera di poco i 5 euro, con incrementi minimi negli ultimi anni - informa una nota - in Francia è passato da 7,05 euro nel 2017 a quasi 11 euro nel 2023, con l’obiettivo di arrivare a 13 euro entro il 2027. In parallelo, il Paese ha osservato un calo significativo del consumo di tabacco, soprattutto tra i giovani: in soli 5 anni, tra il 2017 e il 2022, la quota di fumatori quotidiani tra i diciassettenni francesi è scesa dal 25,1% al 15,6%. In Irlanda, dove in seguito a una politica di aumenti intrapresa nel 2015 un pacchetto costa oggi oltre 15 euro, la percentuale di fumatori è scesa dal 23% al 18% tra il 2015 e il 2021.  

"Francia e Irlanda - afferma Amelia Compagni, direttrice Cergas di Sda Bocconi School of Management e professoressa associata dipartimento di Scienze sociali e politiche Università Bocconi - hanno adottato strategie fiscali ambiziose per contrastare il tabagismo, con prezzi delle sigarette tra i più alti in Europa. Negli ultimi anni, entrambi i Paesi hanno ottenuto riduzioni significative nel consumo di prodotti del tabacco, controbilanciate però da un aumento nell’utilizzo delle sigarette elettroniche. Emerge quindi l’importanza di una politica fiscale guidata da obiettivi di salute pubblica, e integrata da misure di educazione, prevenzione e trattamento, per creare la prima generazione libera dal tabacco". 

Secondo l’indagine AstraRicerche su un campione rappresentativo di oltre mille adulti italiani (18-65 anni), più della metà degli italiani riconosce che una tassazione più elevata sul tabacco aiuta a prevenire l’iniziazione, ridurre il consumo e favorisce la cessazione. Il 60% degli intervistati si dichiara favorevole a un aumento deciso delle tasse, che punti almeno a raddoppiare il prezzo del pacchetto, portandolo a 11-12 euro, come già avviene in altri Paesi europei. Solo il 20% sarebbe sfavorevole. Queste percentuali non cambiano se la misura includesse anche le sigarette elettroniche. Inoltre, se il prezzo del pacchetto di sigarette raddoppiasse, quasi un terzo delle persone dichiara che smetterebbe, mentre un altro terzo calerebbe i consumi: al contempo, non aumenterebbe la propensione all’acquisto di tabacco da fonti illegali come il contrabbando. 

Gli italiani chiedono anche un impiego mirato delle risorse fiscali raccolte: la maggioranza vorrebbe destinarle a educazione scolastica, prevenzione delle malattie fumo-correlate e servizi di disassuefazione dal fumo. L’esperienza internazionale e l’opinione pubblica convergono su un punto chiave: è urgente adottare una strategia integrata che combini leva fiscale, educazione, campagne informative, rispetto dei divieti, monitoraggio del mercato e supporto per chi vuole smettere. Il tabacco è la principale causa prevenibile di malattia e morte nel mondo. L’Oms stima 8 milioni di vittime all’anno, di cui 1,2 milioni di non fumatori esposti al fumo passivo. In Europa, si contano circa 700mila morti l’anno attribuibili al tabacco, di cui oltre 90mila in Italia, quasi la metà per tumori. Si stima che i costi diretti e indiretti dovuti al tabagismo tocchino i 26 miliardi di euro l’anno nel nostro Paese. Il fumo, inoltre, aggrava le disuguaglianze socioeconomiche, colpendo più duramente chi ha meno risorse per difendersi dalla promozione del tabacco, per accedere alla diagnosi precoce o alle cure. 

"L’uso di tabacco - sottolinea Giulia Veronesi, direttore Chirurgia Toracica ospedale San Raffaele, professore ordinario Università Vita e Salute San Raffaele di Milano e membro del Comitato di lotta al Fumo di Fondazione Umberto Veronesi Ets - è responsabile di circa l’85% dei decessi per tumore del polmone, dei bronchi e della trachea. A fronte di questi danni risaputi, l’Italia è rimasta indietro nella politica di lotta al tabagismo nel panorama internazionale secondo i criteri dell’Oms. Le evidenze ci sono e sono chiare: alzare le tasse sul tabacco significa ridurre i consumi e prevenire malattie e decessi evitabili e liberare risorse utili per il Sistema sanitario nazionale". 

Anche l’Aiom è fortemente impegnata nella promozione della prevenzione primaria e secondaria del cancro. "Agli stili di vita scorretti, e tra questi prima di tutto il fumo di sigaretta - rimarca Francesco Perrone, presidente Aiom - si attribuisce circa il 40% delle diagnosi di cancro, che in Italia si stimano nell’ordine di 390mila all’anno, oltre mille al giorno. Per questo motivo Aiom si è schierata a favore della campagna per ottenere dal governo un drastico aumento delle accise sul tabacco, forse l’unica strategia che abbia dimostrato di ridurre in maniera efficace il numero di fumatori, come dimostrato dai dati Cergas, con innegabili vantaggi per la salute dei cittadini. E, non ultimo, con notevoli risparmi per il Ssn a cui si potrebbero anche destinare i ricavi derivanti dall’aumento delle accise". 

Il tema del World No Tobacco Day 2025 - Unmasking the Appeal - punta a ‘smascherare’ le strategie dell’industria del tabacco che, attraverso marketing, packaging e lobbying, continua a rendere ‘attraente’ un prodotto letale. Fondazione Umberto Veronesi ETs è da più di vent’anni quotidianamente impegnata nella lotta al fumo, anche attraverso attività di advocacy per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sui danni causati dal tabagismo. Dal 2008 sul territorio nazionale sono stati realizzati progetti e iniziative dedicate alla dipendenza dal tabacco e ai danni del fumo di sigaretta, con attività educative e campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte a giovani ed adulti. Allo stesso tempo la Fondazione - conclude la nota - sostiene il finanziamento alla ricerca scientifica d’eccellenza per migliorare la diagnosi e la cura dei tumori correlati al fumo e realizza attività di well being aziendale al fine di promuovere una cultura no-smoking per i dipendenti. Per maggiori informazioni, fondazioneveronesi.it. 

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Per la prima volta al cinema Il viaggio della vita di Galici

27 Maggio 2025
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"Run Trip Life" venerdì 30 al Greenwich di Cagliari
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Ictus in aumento nei giovani: fattori di rischio, screening e prevenzione

27 Maggio 2025
Giovane con mal di testa (Foto )

(Adnkronos) - E’ convinzione diffusa che l’ictus cerebrale sia una patologia associata alle persone anziane ed è vero perché sia l’incidenza (cioè il numero di nuovi casi/anno) sia la prevalenza (numero di persone colpite dalla patologia, in un dato momento storico, in una data popolazione) aumentano con l’avanzare dell’età. Alice Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) intende però accendere i riflettori sul crescente numero di casi che si verifica anche tra i giovani adulti, con un inevitabile impatto devastante sulla vita di chi ne è colpito.  

"Si tratta, infatti, di una condizione non così rara: circa il 10-15% di tutti gli ictus si verifica negli adulti di età compresa tra 18 e 50 anni, con una sensibile prevalenza nel sesso femminile. Studi recenti, condotti sia negli Stati Uniti che in Europa, hanno confermato - osserva Alice Italia in una nota - come l’ictus ischemico nei giovani adulti sia in aumento, così come in aumento è la prevalenza dei tradizionali fattori di rischio di ictus, tipicamente comuni tra gli anziani (ipertensione, dislipidemia, diabete mellito, uso di tabacco e obesità)". 

“Questo fenomeno sembra attribuibile non solo alla mancata prevenzione dei classici fattori di rischio ma anche a condizioni peculiari dell’età più giovanile quali la presenza di predisposizioni genetiche e la diffusione dell’abuso di alcol e droghe, note per la capacità di favorire l’insorgenza di ictus o di aumentarne il rischio: i giovani sembrano sottovalutare i fattori di rischio, sottoponendosi raramente a controlli medici - spiega Marina Diomedi, responsabile Uosd Stroke Unit, Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma e membro del Comitato Tecnico-Scientifico di Alice Italia Odv - L’insorgenza di ictus nei giovani-adulti si associa, inoltre, ad un tasso maggiore di mortalità e, soprattutto, ad un aumento di disabilità permanente, tanto più grave considerando la lunga aspettativa di vita di chi sopravvive all’ictus”. 

I principali fattori di rischio per l’ictus nei giovani includono:  

1) Ipertensione arteriosa e dislipidemia. "L'ipertensione è uno dei principali fattori di rischio per l'ictus in età adulta, ma anche tra i giovani può avere gravi conseguenze, così come l’ipercolesterolemia (causa di formazione di placche coronariche e carotidee) perché non sempre vengono diagnosticate e trattate in modo adeguato". 

2) Diabete. "Sono almeno 4 milioni gli italiani che convivono con questa patologia, circa 500.000 quelli con il diabete di tipo 1 (detto anche insulino-dipendente) e oltre 3 milioni e mezzo quelli con il diabete di tipo 2, legato all’obesità e ad uno stile di vita scorretto - proseguono gli esperti - L’eccedenza di zuccheri nel sangue può indurire i vasi sanguigni, rendendo più difficile la circolazione e, di conseguenza, provocare l’accumulo di placche sulle pareti delle arterie. In presenza di diabete, il processo di aterosclerosi avviene più rapidamente e il rischio di ictus cerebrale raddoppia".  

3) Fumo di sigaretta. "E' dimostrato essere associato ad un aumentato rischio di ictus nei giovani, specie se in associazione ad altri fattori di rischio. L’aumento di rischio è del 40% circa nei modici fumatori (20 sigarette al giorno). L’aumento di rischio - si legge nella nota di Alice - è maggiore nei giovani, essendo di circa 3 volte nei soggetti di età inferiore a 55 anni, mentre di solo circa 1,5 volte nei soggetti più anziani. Nella donna è noto che l’associazione di fumo, emicrania con aura e assunzione di estro progestinici sia predisponente al tromboembolismo sistemico e all’ictus ischemico". 

4) Alcol etilico. "L’abuso, molto frequente nei soggetti giovani, è considerato un fattore di rischio per ictus ischemico e per quello emorragico - ricordano gli esperti - agirebbe sia come fattore di rischio classico, aumentando di 3-4 volte la probabilità di incorrere in un episodio di patologia cerebrovascolare, sia come fattore precipitante, che determina, cioè, l’insorgenza dell’evento acuto, in occasione di una forte bevuta (con 'binge drinking' si intende l'abitudine di consumare un'eccessiva quantità di alcol in un breve periodo di tempo, con l'obiettivo di raggiungere uno stato di ubriacatura. In sostanza, si tratta di un'abbuffata di alcol, spesso praticata fuori dai pasti). Il rischio aumenta proporzionalmente alla quantità di alcol assunta".  

5) Uso di sostanze (droghe). "L'abuso di sostanze come cocaina e anfetamine è un fattore di rischio significativo per l'insorgenza dell'ictus. Queste sostanze, infatti, aumentano la pressione arteriosa e danneggiano i vasi sanguigni, favorendo la formazione di coaguli". 

6) Emicrania con aura. "Nelle giovani donne al di sotto dei 45 anni, l’emicrania con aura è ritenuta un fattore di rischio indipendente per lo stroke ischemico e l’infarto miocardico. Questo rischio in media di circa 3 volte si moltiplica fino a 7 volte in caso di associazione con fumo e uso di contraccettivi orali e a 16 volte se presenti anche ipertensione e obesità".  

“Un giovane colpito da ictus può affrontare disabilità gravi, come perdita di mobilità, difficoltà cognitive, difficoltà linguistiche e problemi emotivi - afferma Andrea Vianello, presidente di Alice Italia Odv - E queste conseguenze possono interferire con la capacità di condurre una vita normale, interrompendo il proprio percorso educativo, professionale e sociale. Non solo, ma le famiglie sono spesso costrette a modificare radicalmente la propria vita per assistere un giovane che ha subito un ictus e in questo caso il supporto psicologico, per far fronte ai cambiamenti, diventa fondamentale. E’ necessario dunque sensibilizzare i giovani sulla conoscenza e sul monitoraggio dei fattori di rischio con un focus particolare sull'ipertensione, il diabete, la dislipidemia e l'abuso di sostanze e proprio per questo la nostra associazione prevede, nei prossimi mesi, attività di informazione e screening dedicati agli under 55". 

"L'ictus in età giovanile è un fenomeno in crescita che merita maggiore attenzione: è fondamentale intervenire con politiche di prevenzione, sensibilizzazione e supporto per migliorare la vita di chi ne è stato colpito e ridurre allo stesso tempo l'onere economico e sociale associato alla patologia. Un'educazione mirata sui principali fattori di rischio è l’elemento chiave per prevenire l'insorgenza di ictus e promuovere uno stile di vita sano anche tra le nuove generazioni", conclude Alice.  

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Ia: Compiti a portata di app? Facile ma verifica orale e esperienza docenti è dietro l’angolo

27 Maggio 2025
Flavio Coletta studente Its

(Adnkronos) - Youmath, Solvely, Socratic, TextCortex. Sono solo alcuni dei più famosi strumenti di Intelligenza Artificiale usati dagli studenti non solo per studiare, ma anche per superare le verifiche in modo più semplice, a patto però di non venire scoperti dai professori. Perché ormai, non è un segreto, l’intelligenza artificiale è entrata a gamba tesa nelle aule scolastiche. Una realtà, questa, confermata anche dall’edizione 2025 di ‘Dopo il diploma’, la ricerca condotta da Skuola.net insieme ad Elis, su un campione di 2.500 alunni delle scuole superiori. Il 51% degli intervistati dichiara di usare una o più risorse basate sull’Ia generativa - come ChatGpt, giusto per citare la più famosa - ‘molto spesso’ o ‘spesso’. Un numero, anche questo, lievitato da un anno all’altro: nel 2024 ci si fermava al 34%. Di conseguenza, se sono quasi raddoppiati quelli che usano spesso e volentieri l’Ia, si sono praticamente dimezzati quelli che non l’hanno mai fatto: sono passati dal 25% al 16%.  

Sbagliato però pensare che gli studenti siano così sprovveduti da utilizzare l’Ia solo per copiare e basta. L’indagine condotta da Generazioni Connesse - il Safer Internet Centre Italiano, coordinato dal ministero dell'Istruzione e del Merito - e curata da Skuola.net, Università degli studi di Firenze e Sapienza Università di Roma (Cirmpa), evidenzia che per scopi didattici l’Ia serve soprattutto per cercare informazioni utili alla preparazione di interrogazioni e verifiche sulle varie materie: così per il 62%. Solo in seconda posizione si piazza la produzione di testi (48%). L’intelligenza artificiale si dimostra, poi, un buon alleato anche per correggere testi o per tradurre contenuti in altre lingue: ci si affidano per tali scopi quasi 4 studenti su 10. Circa un terzo (33%) la usa per personalizzare tecniche di studio, il 30% per risolvere problemi di matematica. 

Sicuramente, su quest’ultimo campo, le alunne e gli alunni corrono più veloce dei loro docenti: solo il 18% degli intervistati, infatti, ha ricevuto dal proprio istituto indicazioni chiare sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito scolastico. E proprio su questo Francesco Amato, docente di 'Scienze e tecnologie informatiche' presso l’Itis 'Galileo Galilei' di Roma, spiega all’Adnkronos/Labitalia che “l’uso passivo dei Sistemi di Intelligenza Artificiale (Ai) da parte degli studenti può essere evitato con la guida del docente". "La Harvard University - prosegue - ha avviato una sperimentazione che consente agli studenti di un corso introduttivo di Computer Science di usare un’assistente virtuale che li aiuti nello studio senza rivelare loro le risposte complete a un quesito o a un esercizio. Lo studio passivo penso sia sempre esistito e, più recentemente, l’enciclopedia digitale Encarta prima e Wikipedia poi hanno reso sempre più facile copiare una serie di nozioni per portare a termine una ricerca assegnata. Il valore del docente, tuttavia, è sempre stato quello di guidare gli studenti verso un approccio allo studio ragionato e attivo ed il suo ruolo in classe sarà sempre più prezioso”. 

“E’ abbastanza facile - ammette - capire quando lo studente usa un sistema di intelligenza artificiale per svolgere i propri compiti sia perché un docente conosce lo stile espressivo di ciascuno dei suoi studenti, sia perché la soluzione a un esercizio proposta da un sistema di Ia, sebbene corretta, può essere stata ottenuta attraverso metodi risolutivi non spiegati a lezione”. Ma come contrastarne l’uso indiscriminato? “Sicuramente - afferma il professore Amato - diventa sempre più centrale il ruolo delle verifiche orali durante le quali gli studenti sono chiamati a spiegare gli argomenti studiati e a commentare le soluzioni proposte dei problemi assegnati. In mancanza di uno studio attivo ragionato fatto a casa, gli studenti non sapranno rispondere, le capacità espressive saranno limitate, e, davanti a un esercizio completamente nuovo, non sapranno né proporre soluzioni originali né tanto meno suggerire strategie risolutive”. 

Ci sono però altri metodi. “Un mio collega che insegna Lingua e Cultura Francese, per esempio, durante il compito in classe sulla comprensione del testo, ha inserito informazioni deliberatamente imprecise - fa notare - sulla cultura e la geografia della Francia: la città più a sud era Lille (e non Marsiglia), i famosi castelli si trovavano in Borgogna (e non lungo la Loira) e così via. Nel compito ha poi posto domande inerenti al testo e, se lo studente fosse riuscito a sottoporle ad un chatbot come ChatGpt, questi avrebbe dato la risposta geograficamente corretta, ma errata secondo il testo della verifica. In questo modo il docente è riuscito immediatamente ad individuare gli studenti che hanno ricorso ad un aiuto esterno con un cellulare ben nascosto e ha potuto prendere i provvedimenti del caso”. 

“Certo - sottolinea - un sistema di intelligenza artificiale può essere utile se usato in modo costruttivo dallo studente, ponendo ad esempio domande mirate, leggendo (e capendo) le risposte, verificandone la correttezza. Ancora, l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare lo studente a creare esercizi aggiuntivi a quelli assegnati dal docente e basati sulle tracce date dal docente stesso (o dal libro di testo) e molti altri validi usi”.  

Esistono molti sistemi di Ia a disposizione dello studente e sempre più sofisticati. “Con il riconoscimento delle immagini - spiega - adesso è possibile inviare una foto di un testo o una formula, per chiederne un riassunto o la soluzione dell’esercizio e questi strumenti vanno sempre più migliorando. Nel settore dell’intelligenza artificiale si possono identificare due figure: gli addestratori e i valutatori; i primi programmano i sistemi di Ia, i secondi stilano dei test cognitivi per verificarne il livello di preparazione. Man mano che il lavoro degli addestratori porta ad una nuova evoluzione dei sistemi di Ia i test vengono superati a pieni voti ed i valutatori devono pensarne di nuovi; tali test non valutano le emozioni, l’autocoscienza, il libero arbitrio, tutte facoltà che appartengono agli esseri umani. Tuttavia, sul piano cognitivo i sistemi di Ia stanno dimostrando di saper risolvere problemi ed eseguire compiti intellettuali sempre più complessi e se il loro utilizzo non fosse supervisionato o guidato da un docente potrebbe favorire un atteggiamento passivo degli studenti nei confronti dello studio”. 

E questo i ragazzi lo sanno bene, anche se è difficile farne a meno. Parola di Flavio Coletta, 18 anni rappresentante studenti Its 'Galileo Galilei' di Roma.  

“Tutti - dice all’Adnkronos/Labitalia - usano l’intelligenza artificiale per motivi di studio e anche per velocizzare i compiti in vista delle verifiche, magari per finire prima e andare a giocare. Personalmente uso l’intelligenza artificiale tutti i giorni per studiare e credo sia una svolta, ma non perché mi facilita, ma perché mi permette di apprendere in modo più veloce. Però ci sono ragazzi che pensano che con l’uso dell’intelligenza artificiale il lavoro da fare sia finito, non controllano ad esempio la scrittura dei testi con una duplice conseguenza negativa. Da una parte si consegna un lavoro fatto male e dall’altra non si impara".  

"Con questo atteggiamento - fa notare - l’intelligenza artificiale non aiuta lo studente nell’apprendimento delle competenze che poi servono per un futuro universitario e professionale. Eppure, si può usare l’intelligenza artificiale in modo positivo e costruttivo per preparare un riassunto accurato che poi mi servirà per un compito in classe o per un orale, anche se non si deve abbandonare la scrittura personale, perché alla lunga si perde la capacità di scrivere autonomamente. Per questo, a mio parere, l’intelligenza artificiale è un aiuto o meglio un valore aggiunto a disposizione di noi studenti che però non va a sostituirsi alla nostra capacità di pensare. Se usata con criterio facilita i concetti appresi durante le spiegazioni aiutando nello studio e quindi alla resa finale dell’interrogazione o della verifica scritta”.  

Tornando ai mezzi usati di intelligenza artificiale usati per superare le verifiche, Flavio ammette che “dovendo consegnare il cellulare, un secondo telefono si ha sempre a disposizione e viene nascosto sotto la gamba sperando di non essere beccato dal professore”.  

Tutti trucchetti che però servono a poco perché “se l’uso dell’intelligenza artificiale non è accompagnato da uno studio approfondito può essere facilmente ‘scoperto’ dai docenti. A nulla serve poi l’introduzione a scuola dell’uso del tablet. Nel nostro istituto, ad esempio, i dispositivi vengono bloccati che dalle 8 fino alle 13, impedendoci di navigare su determinate applicazioni”. Ma tutto si può fare, come dire fatta la legge trovato l’inganno.  

 

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Btp Italia 2025 al via oggi, dal rendimento a come si compra: ecco cosa sapere

27 Maggio 2025
Btp Italia 2025 al via oggi, dal rendimento a come si compra: ecco cosa sapere

(Adnkronos) - Scatta oggi, 27 maggio 2025, l’emissione della ventesima edizione del Btp Italia, il titolo di Stato pensato specificamente per i piccoli risparmiatori che vogliono proteggere i propri soldi dall’erosione dei prezzi. Il rendimento minimo reale minimo garantito è stato fissato all’1,85%, a cui si aggiunge l’adeguamento semestrale all’inflazione italiana misurata dall’Istat. La cedola definitiva, ha comunicato il ministero dell’Economia e delle Finanze, sarà invece stabilita con successiva comunicazione nella mattinata di venerdì 30 maggio, all’apertura della quarta giornata di emissione, e potrà essere confermata o rivista al rialzo. 

 

Ogni sei mesi, il capitale investito viene rivalutato in base all’andamento dei prezzi al consumo. Se l’inflazione sale, cresce anche il valore del titolo e delle cedole. Se invece i prezzi scendono o si verifica deflazione, lo Stato garantisce comunque il rendimento minimo dell’1,85%. 

Il nuovo titolo ha una durata di sette anni, con scadenza fissata al 4 giugno 2032. Per chi lo acquista durante l’emissione e lo mantiene fino alla fine è previsto un premio fedeltà aggiuntivo dell’1% sul capitale iniziale investito. 

La tassazione è agevolata al 12,5% invece del 26% applicato alla maggior parte degli investimenti finanziari. Il titolo è inoltre esente dalle imposte di successione e, fino a 50.000 euro investiti, non concorre al calcolo dell’Isee per l’accesso ai servizi pubblici. 

 

La Prima Fase del periodo di collocamento, dedicata a risparmiatori individuali e affini, si svolgerà dal prossimo martedì 27 maggio fino a giovedì 29 maggio, salvo chiusura anticipata. Il numero indice dell’inflazione calcolato alla data di godimento e regolamento del titolo è 121,39000. 

Per coloro che sottoscriveranno il titolo in questa fase e lo deterranno fino a scadenza (4 giugno 2032), è previsto un premio fedeltà pari all’1% del capitale investito. Per la sottoscrizione del BTP Italia, oltre a recarsi in banca o all’ufficio postale, è possibile anche l’acquisto online mediante il proprio home-banking (con funzione di trading abilitata). 

La Seconda Fase, dedicata agli investitori istituzionali, avrà luogo nella giornata di venerdì 30 maggio dalle ore 10 alle 12. La data di regolamento di tutti gli ordini di acquisto eseguiti nella Prima e nella Seconda Fase è unica e coincide con quella di godimento. 

Chi compra nei primi giorni si assicura il tasso minimo dell’1,85%, anche se venerdì 30 maggio potrebbe essere rivisto al rialzo. L’investimento minimo è di 1.000 euro e non sono previsti tetti massimi. 

 

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