(Adnkronos) - Sarà Ivan Juric il nuovo allenatore dell'Atalanta. Il club bergamasco ha deciso oggi, venerdì 6 giugno, di affidare la propria panchina al tecnico croato, che succederà quindi a Gian Piero Gasperini, pronto a diventare nuovo allenatore della Roma.Nel corso di un incontro tra il presidente e l'amministratore delegato, Antonio e Luca Percassi, il direttore sportivo Tony D'Amico e il co-chairman Stephen Pagliuca si è optato per l'ex tecnico di Roma e Southampton che è stato ex giocatore e assistente dello stesso Gasperini. Accordo trovato con il tecnico croato per un contratto biennale.
Juric ha vinto dunque la conferenza di Thiago Motta, esonerato dalla Juventus nella scorsa stagione, e Raffaele Palladino, appena dimessosi da tecnico della Fiorentina dopo aver centrato la qualificazione in Conference League. L'ex tecnico di Verona e Torino è chiamato a riscattare una stagione disastrosa, dove ha raccolto due esoneri, prima alla Roma, dove era succeduto a Daniele De Rossi, e poi al Southampton, retrocesso in Championship. Chiara la volontà, da parte dell'Atalanta, di affidarsi a un tecnico con modulo e principi di gioco simili a quelli di Gasperini, per dare continuità a un progetto tattico che negli ultimi anni ha portato la Dea sulla vetta del calcio italiano ed europeo, con l'Europa League conquistata lo scorso anno.
Leggi tutto: Atalanta, Juric è il nuovo allenatore: pronto un biennale
(Adnkronos) - La mini-impresa Pet Life del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Trento vince la terza edizione dei Campionati di imprenditorialità, la manifestazione che decreta il successo dei percorsi di imprenditorialità nella scuola secondaria di II grado di migliaia di studentesse e studenti sul territorio nazionale. Organizzati da Junior Achievement Italia in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del Merito, i Campionati di imprenditorialità rappresentano una competizione che percorre l’Italia da nord a sud in 14 tappe territoriali nelle quali si sfidano studenti e studentesse presentando idee e soluzioni imprenditoriali innovative. A Bergamo, durante l’evento conclusivo svoltosi presso l’Università degli Studi, sono arrivati in finale 180 ragazzi e ragazze, in rappresentanza di 60 mini-imprese progettate e realizzate nel percorso scolastico.
“E' un grande orgoglio per Bergamo ospitare la terza edizione dei Campionati di Imprenditorialità, un appuntamento che ben rappresenta lo spirito innovativo e dinamico della nostra città. La manifestazione offre ai giovani un’importante opportunità per esprimere idee, visioni e soluzioni concrete, dando voce alla loro creatività e capacità imprenditoriale. Bergamo e la sua provincia sono una realtà produttiva solida e all’avanguardia, ma per continuare a essere competitiva deve investire con decisione nella formazione, colmando il divario tra il mondo scolastico e quello lavorativo. L’istruzione terziaria, i percorsi Its e un orientamento efficace sono strumenti essenziali per sviluppare un capitale umano preparato e pronto ad affrontare le sfide di domani. Eventi come questo contribuiscono a rafforzare il legame tra i giovani e il tessuto imprenditoriale, mettendo in luce il valore delle loro idee e favorendo la collaborazione tra scuole, università, enti di formazione e imprese. Attraverso queste esperienze possiamo costruire una comunità più consapevole, capace di valorizzare l’innovazione e il merito, e di fornire alle nuove generazioni gli strumenti per diventare protagoniste del cambiamento. Investire nei giovani significa, in definitiva, investire nel futuro del nostro territorio e del Paese”, ha affermato la sindaca della città Elena Carnevali.
“L’Università degli studi di Bergamo - ha sottolineato Sergio Cavalieri, rettore dell'Università degli studi di Bergamo - è lieta di ospitare quest’anno la fase finale dei Campionati di Imprenditorialità, giunti alla loro terza edizione. Sostenere le giovani generazioni nel portare avanti, con coraggio e creatività, le proprie idee imprenditoriali e progetti di innovazione rappresenta un compito formativo che è da sempre al centro del nostro impegno come istituzione universitaria. Una responsabilità che proseguirà anche attraverso il centro di ateneo Cyfe (Center for young and family enterprise), promuovendo attività di ricerca e ulteriori iniziative sui temi dell’imprenditorialità giovanile, e che l'Ateneo concretizza già tramite un’ampia offerta di corsi di educazione all’imprenditorialità, sia curriculari che extracurriculari, con il coinvolgimento attivo di docenti e ricercatori di tutte le aree disciplinari e con il sostegno dell’ecosistema locale dell’innovazione. Tra le principali iniziative promosse, si cita il percorso Creo-Competencies and resources for entrepreneurial orientation, che ha l’obiettivo di stimolare la crescita personale, la creatività e la capacità di innovazione degli studenti, contribuendo alla diffusione della cultura imprenditoriale. Proprio in seno a Creo nasce Start cup Bergamo, progetto di formazione imprenditoriale e sviluppo di idee d’impresa ad alto contenuto innovativo, realizzato con il contributo scientifico dei diversi dipartimenti dell’ateneo e il coordinamento del Cyfe".
“Siamo entusiasti di vedere come i Campionati di imprenditorialità stiano diventando un appuntamento sempre più riconosciuto dal contesto scolastico, grazie alla solida e costante collaborazione con il ministero dell'Istruzione e del Merito. Inoltre, la partecipazione sempre maggiore delle istituzioni, locali e nazionali, è un segnale fondamentale e strategico per il sistema. Dimostra che educare all’imprenditorialità non è un lusso, ma una priorità. Questa iniziativa è stata concepita per essere inclusiva e partecipativa, coinvolgendo numerosi partner impegnati con noi nel valorizzare la creatività e l'innovazione dei giovani under 18 italiani. L'evento è un'occasione per affrontare le sfide più attuali del mercato del lavoro insieme ai giovanissimi, supportandoli nell'orientamento e nello sviluppo delle loro competenze personali e tecniche emergenti”, ha affermato Miriam Cresta, ceo di JA Italia. "Il nostro obiettivo è rendere i Campionati di imprenditorialità un evento accessibile e significativo per tutti, capace di rispondere alle esigenze delle imprese, a partire dalla scelta della prossima città ospitante, attualmente in fase di selezione tra le numerose candidature ricevute”, ha detto.
“L’impegno dei giovani nell'influenzare il futuro non solo stimola il progresso sociale, ma ispira anche le generazioni successive a seguire con audacia i propri sogni e obiettivi. In quest'ottica, il sistema educativo deve anticipare queste trasformazioni e dotare gli studenti delle competenze trasversali necessarie. I Campionati di imprenditorialità rappresentano quel collegamento verso il mondo del lavoro per le giovani imprese scolastiche, portando idee innovative e soluzioni su temi rilevanti dal punto di vista economico e sociale”, ha aggiunto Anna Gionfriddo, presidente di JA Italia.
Durante i Campionati di imprenditorialità, è stata presentata la ricerca 'Adolescenti e scelte di carriera' che ha l’obiettivo di indagare e mettere in relazione l’incidenza dei programmi di educazione imprenditoriale di JA promossi nell’anno scolastico 2024-2025 sulla propensione futura di formazione e di carriera degli studenti coinvolti. La ricerca, realizzata con il supporto scientifico del Center for young and family enterprise (Cyfe) dell’Università degli studi di Bergamo e finanziata da ABB, ha evidenziato come gli studenti che hanno partecipato ai programmi di JA Italia mostrino livelli superiori rispetto ai benchmark nazionali nelle dimensioni di entrepreneurial learning e entrepreneurial climate. Questo suggerisce come sia importante e necessario per la crescita del Paese favorire la diffusione delle competenze imprenditoriali nel sistema scolastico, valorizzando e sviluppando nelle giovani esperienze preziose per loro futuro e per l’inserimento nel mondo del lavoro: dalla capacità di identificare e valutare opportunità, alla proattività nel portare avanti progetti e idee.
(Adnkronos) - Oltre un milione di manager rappresentati, 15 Paesi coinvolti, decine di imprese e istituzioni italiane ed europee a confronto. Si è chiusa oggi a Milano la conferenza annuale della Cec european managers, la confederazione europea dei manager, organizzata in collaborazione con Cida e Regione Lombardia. Nell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, manager, imprese e istituzioni si sono interrogati sul ruolo strategico della leadership manageriale per una crescita sostenibile, tecnologicamente avanzata e socialmente coesa dell’Europa. Due le parole chiave: innovazione e sostenibilità, che per i dirigenti europei non possono più essere considerate strade parallele, ma parti di un’unica visione integrata. Ha aperto i lavori Marco Alparone, vicepresidente della Regione Lombardia: “Dobbiamo sostenere politiche trasversali che integrino innovazione, industria e capitale umano qualificato. Lombardia è pronta a fare la sua parte come polo dell’innovazione, ma il confronto europeo resta fondamentale per colmare i gap ancora esistenti”.
Stefano Cuzzilla, presidente di Cida, intervenuto con un messaggio da Roma, ha rilanciato l’impegno dei manager nel costruire valore nel tempo: “Non c’è innovazione che tenga se non è sostenibile. Oggi serve una nuova idea di impresa capace di rispondere non solo alla domanda del mercato, ma anche a quella di senso. Il nostro compito è fare da ponte tra progresso e sviluppo sociale”. A delineare le sfide europee, il messaggio del ministro per le Politiche Europee, Tommaso Foti, che ha richiamato la necessità di ridurre i costi dell’energia, accelerare sul trasferimento tecnologico e colmare il gap tra innovazione e impresa: “Il futuro dell’Europa si gioca sulla transizione ecologica e digitale. I manager devono diventare attori consapevoli e proattivi, non semplici esecutori”.
“Crediamo fermamente - ha dichiarato Valter Quercioli, presidente Federmanager - che l’Europa abbia bisogno di una voce manageriale unitaria, capace non solo di contribuire al dibattito politico, ma anche di incidere concretamente sull’attuazione delle politiche all’interno delle imprese. Ci sono sei ambiti fondamentali in cui una piattaforma manageriale più forte a livello europeo è essenziale, e la Cec può rappresentare un interlocutore strutturato e affidabile per le istituzioni europee: politica industriale e autonomia strategica, governance dell’intelligenza artificiale, transizione verde e rendicontazione Esg, riforma del mercato energetico, mobilità manageriale europea, welfare contrattuale integrativo (sanità e previdenza)”.
Nel corso dei lavori sono state presentate le priorità strategiche della Cec per i prossimi anni: digitalizzazione e intelligenza artificiale, innovazione per un’Europa più competitiva, leadership climatica e transizione equa, parità di genere e diversity. “Ci incontriamo a Milano non solo per condividere idee, ma per costruire una visione europea del management: più responsabile, più sostenibile, più umana”, ha dichiarato Maxime Legrand, presidente della Cec.
“La sostenibilità è ormai un requisito trasversale negli ambienti di lavoro moderni, in termini sia ecologici che organizzativi. In Cec vediamo la transizione verde come un punto di forza competitivo”, ha aggiunto Torkild Justesen, segretario generale Cec. Per Silvia Pugi, vicesegretario generale Cec, il ruolo dei manager sarà decisivo per coniugare competitività, innovazione e coesione: “Per garantire produttività e crescita, l’Europa ha bisogno di più innovazione. In Cec lavoriamo affinché i manager europei siano protagonisti della trasformazione, con strumenti e competenze all’altezza delle sfide".
“I manager - ha detto Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico del Comune di Milano - svolgono un ruolo decisivo nel guidare il cambiamento, traducendo la complessità in visione strategica e promuovendo una crescita equa, inclusiva e responsabile. Costruire un’Europa capace di affrontare le sfide digitali, ecologiche e sociali vuol dire restare fedeli ai valori di democrazia, giustizia e coesione”. L’evento ha confermato il ruolo della Cec come uno dei partner sociali riconosciuti dalla Commissione europea e punto di riferimento per la leadership manageriale del continente. Il percorso prosegue: prossima tappa, Bruxelles.
Leggi tutto: Manager europei, rotta futuro con al centro innovazione e sostenibilità e competenze
(Adnkronos) - "Brillerà tutta la filiera del gioiello e dell’oreficeria a Vicenzaoro, dal 5 al 9 settembre prossimi". Ad annunciarlo Matteo Farsura, global exhibition manager della jewellery & fashion division di Italian Exhibition Group (Ieg). Il quartiere fieristico vicentino si aprirà a 1.200 brand espositori da 30 Paesi per il business internazionale. L’appuntamento settembrino di VO risponderà alla domanda di novità e anticipazioni di gusto e design per l’annata successiva con il nuovo The Jewellery Trendbook 2027+ realizzato dall’Osservatorio indipendente di Ieg/Vicenzaoro Trendvision Jewellery + Forecasting; inviterà il pubblico dei tanti appassionati e collezionisti di gioielli e orologi a una inedita seconda edizione nel ’25 di VO Vintage, salone nel salone, per sognare e acquistare.
In Fiera, le principali associazioni di categoria, da Confindustria Federorafi, al Club degli Orafi, da Assogemme a Confcommercio Federpreziosi presenteranno i loro monitor economici per dare agli operatori una mappa chiara dei mercati internazionali. Mentre, in particolare, i retailer troveranno nel Palakiss l’area di vendita sul pronto per popolare le vetrine dei negozi. La città, infine, partecipa con il calendario di eventi del ViOff, il fuori salone di Vicenzaoro in collaborazione con il Comune di Vicenza. Non solo.
"Vicenzaoro September - aggiunge Farsura - sarà anticipato, quest’anno, da The Vicenza Symposium, evento dedicato all’evoluzione prettamente tecnologica del settore, in Basilica Palladiana dal 2 al 4 settembre. Una conferma per la business community internazionale che conosce il nostro appuntamento come lo show dei trend".
Italian Exhibition Group interpreta gli orientamenti del mercato con nuovi brand e adattando l’offerta espositiva di VO sull’intera filiera del gioiello: dai luxury brand di Icon alla manifattura orafa e componenti e semilavorati di Creation, sino al packaging di Expression. Centrale per il mercato europeo e italiano è il segmento della community Look; la gioielleria del lusso accessibile o di fascia media dei brand più di tendenza. Un segmento che già nel 2023 rappresentava il 38% del mercato a livello globale (fonte: Market Research Future) e che, secondo analisti internazionali, potrà arrivare a coprire tra il 30% e il 70% del fatturato di un marchio (fonte: Financial Times). Una fascia di prodotto strategica per i retailer per il riassortimento in vista delle festività invernali, cui VO aggiunge una vetrina dedicata ai marchi emergenti, che espongono nella Glamroom.
Altra community nei riflettori di VO è Essence, che raccoglie gli espositori di diamanti, pietre preziose e altre gemme. Ieg abbina agli espositori che le commercializzano anche le tecnologie dei gemmologi, dei laboratori di analisi e la ricercatezza dei maestri tagliatori in una vera e propria filiera nella filiera. Time è la community b2b nata nel 2022, che ospita le proposte dell’orologeria contemporanea e gli accessori, con una costante crescita e integrazione nella piazza business di VO mirata sui distributori nazionali e internazionali. A settembre saranno oltre 40 i brand presenti in fiera.
Proseguono i lavori nel cantiere 'a impatto zero' per il nuovo padiglione da 22 mila metri quadri progettato dallo Studio Gmp di Amburgo, al centro del quartiere fieristico vicentino di Ieg. Vicenzaoro September 2025 segna la metà del cronoprogramma che porterà alla consegna operativa del nuovo manufatto per l’edizione di settembre del 2026. Cantiere invisibile, poiché la nuova e ottimizzata 'navigabilità' interna tra padiglioni e ampliamenti temporanei su tensostrutture gira 'ad anello' attorno al lavoro di riqualificazione della fiera di Vicenza.
(Adnkronos) - All'inizio è stata una bromance, una profonda relazione di amicizia e di complicità, un rapporto fraterno e di grande fiducia. Poi, a distanza di quasi un anno, la rottura. Consumata in pubblico, e a colpi di post sui social, e le accuse reciproche, il sentimento di ''delusione''. Il rapporto tra il presidente americano Donald Trump e l'amministratore delegato di Tesla Elon Musk sembrava destinato a durare, forte dei miliardi forniti da quest'ultimo a sostegno dell'elezione del candidato repubblicano e dell'incarico governativo oltre che del ruolo di consigliere esterno riconosciuti al miliardario sudafricano. Così non è, almeno per ora.
Il rapporto tra i due, pubblicamente, è iniziato il 13 luglio del 2024, quando Musk ha espresso su 'X' il suo sostegno a Trump poche ore dopo che l'allora candidato alla presidenza era sopravvissuto a un tentativo di omicidio durante un comizio a Meridian, in Pennsylvania.
Circa un mese dopo, il 12 agosto 2024, Musk ha ospitato Trump su 'X' per una "conversazione" che si è trasformata nel prolungamento di un discorso della sua campagna elettorale. In quella occasione, Musk ha suggerito a Trump di istituire una commissione incentrata sull'"efficienza del governo" e di nominarlo al suo interno.
Il 5 ottobre dello scorso anno, per la prima volta, Musk partecipa a un comizio elettorale di Trump. Dopo aver espresso il suo sostegno al candidato repubblicano, Musk appare all'evento indossando un berretto nero con la scritta 'Make America Great Again'. In quell'occasione, Musk ha affermato: "Come potete vedere, non sono solo Maga, sono un Maga dark".
Il 16 ottobre è una data significativa, che 'trasforma' Musk da un 'semplice sostenitore' a un 'mega-donatore' della campagna repubblicana. In tre mesi, Musk ha donato quasi 75 milioni di dollari, sottolineando il suo impegno affinché Trump venga eletto. Alla fine, durante la campagna elettorale del 2024, Musk ha donato più di 250 milioni di dollari, diventando così il più grande finanziatore di Trump.
Il 6 novembre, la notte delle elezioni americane, Musk è al fianco di Trump, insieme alla famiglia del tycoon e a una ristrettissima cerchia di amici nella residenza del tycoon a Mar-a-Lago. Quando il candidato repubblicano viene dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali, Musk è con lui ed esulta su X: "Game, set, match".
Il 12 novembre 2024 Trump annuncia che Musk e Vivek Ramaswamy guideranno un nuovo 'Dipartimento per l'efficienza governativa', il Doge, che opererà come un gruppo consultivo indipendente per tagliare la spesa pubblica e snellire la burocrazia.
L'11 febbraio di quest'anno, Musk, con il figlio di 4 anni in braccio, è apparso accanto a Trump nello Studio Ovale. I due hanno difeso i loro sforzi per apportare cambiamenti sostanziali al governo e limitare la spesa.
Il 28 maggio Musk annuncia che lascerà l'Amministrazione Trump, ringraziando il presidente americano "per l'opportunità di ridurre gli sprechi di spesa". Il miliardario ha parlato dei suoi ultimi giorni da "dipendente speciale del governo", ribadendo pubblicamente il suo impegno per Marte, le automobili e i robot dopo un anno difficile sotto i riflettori della politica.
Due giorni dopo, il 30 maggio, Trump dichiara durante una conferenza stampa che Musk "non se ne andrà davvero" e che "farà avanti e indietro". Musk ha affermato che continuerà a far visita al presidente in qualità di "amico" e consigliere.
Il 3 giugno lo screzio pubblico. Musk definisce il disegno di legge come "un abominio disgustoso", scrivendo in un post su X : "Vergogna a chi l'ha votato: sapete di aver sbagliato. Lo sapete". In un altro post , Musk risponde alle critiche di un utente al disegno di legge scrivendo: "A novembre del prossimo anno licenzieremo tutti i politici che hanno tradito il popolo americano".
Ieri, 5 giugno, Trump ammette la rottura, dicendo di non sapere più se lui e Musk avranno ancora "un ottimo rapporto", dopo che l'ex capo del Doge ha trascorso giorni a criticare il disegno di legge sulla spesa. Musk ha risposto su X scrivendo: "Senza di me, Trump avrebbe perso le elezioni, i democratici avrebbero il controllo della Camera e i repubblicani sarebbero 51-49 al Senato".
Leggi tutto: Trump-Musk, ecco come sono passati dalla bromance alla rottura
(Adnkronos) - Sara Errani e Jasmine Paolini tornano in campo al Roland Garros 2025. La coppia di tenniste azzurre sfida oggi, venerdì 6 giugno, le russe Mirra Andreeva, numero sei del mondo eliminata a sorpresa pochi giorni fa dalla rivelazione Lois Boisson ai quarti del tabellone singolare femminile, e Diana Shnaider nella semifinale di doppio dello Slam parigino. Le due azzurre sono reduci dal trionfo, sempre in doppio, agli ultimi Internazionali d'Italia, con Sara Errani che ha già conquistato il titolo vincendo il doppio misto al Roland Garros insieme ad Andrea Vavassori.
La sfida tra Errani e Paolini con Andreeva e Shnaider è in programma oggi, venerdì 6 giugno, non prima delle ore 15. Le due coppie si sono affrontate in quattro precedenti, con le azzurre che conducono con un parziale di tre successi a uno. L'ultimo incontro è avvenuto proprio nella semifinale degli ultimi Internazionali d'Italia, quando sulla terra del Foro Italico di Roma Errani e Paolini si sono imposte in due set.
Errani/Paolini-Andreeva/Shnaider, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
Leggi tutto: Errani/Paolini-Andreeva/Shnaider: orario, precedenti e dove vederla in tv
(Adnkronos) - "Ora più che mai è necessario che le istituzioni interloquiscano con le professioni infermieristiche". La Federazione nazionale ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) interviene all’indomani della firma del Decreto ministeriale n. 418 del 30-05-2025 recante la disciplina di attuazione delle nuove modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria (semestre aperto) per l’anno accademico 2025-2026. In sede di audizione parlamentare, e attraverso dettagliata documentazione depositata presso il ministero dell’Università e della Ricerca, la Fnopi - riporta una nota - ha più volte evidenziato una serie di criticità che andranno a impattare soprattutto sui corsi di laurea in Infermieristica.
"In particolare – spiegano dalla Federazione - il decreto appena firmato individua nel dettaglio le procedure relative alla doppia iscrizione, contemporanea, gratuita e obbligatoria, ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia e ai corsi di laurea di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, anche in sovrannumero. La Federazione – continua la nota - apprezza gli sforzi visibili all’interno del testo volti ad attenuare l’impatto del trasferimento di studenti in sovrannumero recependo in parte le istanze della Fnopi, ma la priorità deve rimanere quella di garantire standard di qualità formativa dei Corsi di Laurea in Infermieristica. Una professione in continua evoluzione non dovrebbe essere subordinata a nessun’altra, invece in questo modo si afferma una sussidiarietà della scelta del percorso formativo infermieristico a un insuccesso di entrata a Medicina, alimentando una immagine sociale che da tempo siamo impegnati a superare, privilegiando l’accesso dei giovani che si riconoscono in una mission assistenziale. Il rischio è, dunque, quello che le maglie di questo provvedimento abbiano un impatto negativo rispetto agli sforzi messi in campo per valorizzare la professione. Inoltre, i primi a farne le spese sono i nostri giovani che non dovrebbero trovarsi nella condizione di tentare più strade per definire il proprio futuro".
Tali perplessità sono state espresse anche dalla Conferenza delle Regioni che il 17 aprile scorso ha approvato un documento in cui ritiene urgente e necessario un confronto istituzionale costruttivo per promuovere misure coerenti con le reali esigenze del sistema. "In questo contesto, la Fnopi rinnova la piena disponibilità a collaborare con le istituzioni al fine di monitorare il processo in atto andando – concludono dalla Federazione - a intervenire per risolvere criticità e garantire un sistema formativo efficiente per non disperdere potenziali futuri professionisti e tutelare il valore delle professioni sanitarie e la sicurezza pazienti".
Leggi tutto: Nuovo accesso a Medicina, infermieri: "Garantire qualità della formazione"
(Adnkronos) - Dazi sì, dazi no. Un'altalena che potrebbe avere effetti sui prezzi esposti dai cartellini dei commercianti. "Le imprese della distribuzione moderna come l’intero sistema produttivo - dice all'Adnkronos/Labitalia Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione - seguono con attenzione l’evoluzione delle politiche commerciali sui dazi. In un contesto già segnato da consumi deboli, le crescenti tensioni geopolitiche e l’eventuale introduzione di misure protezionistiche tra le grandi aree economiche rischiano di accentuare l’attuale clima di incertezza. Uno scenario le cui prospettive preoccupano le imprese del retail moderno non solo per possibili ritorni di ulteriori fiammate inflazionistiche ma anche per l’effetto di disorientamento che colpisce le famiglie con conseguenze significative sulla propensione al consumo".
"Questa situazione - avverte - rischia di vanificare l’impegno delle imprese del retail moderno, fortemente impegnate a difendere il potere d’acquisto delle famiglie, garantendo un’offerta di qualità a prezzi competitivi. In questo contesto il settore, che svolge ogni giorno un ruolo fondamentale nel valorizzare e promuovere i prodotti delle filiere del Made in Italy, anche grazie ai prodotti a marca del distributore (mdd), conferma il proprio impegno nel sostegno a filiere produttive e cittadini".
"Auspichiamo inoltre che, a fronte delle attuali condizioni geopolitiche e commerciali, venga mantenuta una visione unitaria europea per affrontare con realismo le sfide attuali, sapendo coglierne anche eventuali opportunità, e che possa rassicurare cittadini e imprese", conclude.
Leggi tutto: Dazi sì, dazi no: l'altalena che può colpire i prezzi esposti dai commercianti
(Adnkronos) - Artem, l'attore protagonista della serie 'Mare fuori', si è raccontato a 'Ciao Maschio' nell'ultima puntata stagionale che andrà in onda sabato 7 giugno in seconda serata su Rai 1. A Nunzia Di Girolamo, il 24enne ha dichiarato: "Ho scoperto di avere una sorella, però non l'ho mai vista".
"L'ho conosciuta forse un anno fa - ha aggiunto Artem - e ci siamo scritti perché poi sono successe alcune dinamiche. L'ho scoperto perché sono diventato zio. Lei ha un figlio, il marito è in guerra e lei sta da sola, delle volte le scrivo un messaggio, le mando qualsiasi sostegno, qualsiasi cosa. La conosco, però, solo tramite Instagram".
"Appena finisce la guerra - ha dichiarato - magari vado a trovarla. Anche se non vi nascondo che all'inizio di quest'anno, periodo di marzo, ho avuto un po' dei momenti di nostalgia forte come se non sentivo di voler continuare a vivere qua".
"Ho avuto un momento mio molto intimo, - ha proseguito - molto personale, ho fatto pure i biglietti per andare in Ucraina. Ma se vado lì, rischio di non ritornare più, perché comunque lì ho la mia residenza, ancora vecchi dati anagrafici. Purtroppo non posso tornarci, perché dopo non tornerei più qua. Mi arruolerebbero".
L'attore italiano di origini ucraine ha poi rivelato: "Io stavo andando, stavo partendo, poi all'improvviso mi ha fermato un angelo custode. Perché avevo detto, se devo morire, preferisco morire là che qua in Italia. E sono entrato in questo loop".
Leggi tutto: Artem di Mare Fuori: "A marzo volevo andare in Ucraina ad arruolarmi"
(Adnkronos) - La lite tra il presidente americano Donald Trump e il miliardario Elon Musk potrebbe avere conseguenze di vasta scala se continuasse o si intensificasse. Ma, secondo il New York Times, in particolare ci sono otto mosse che i due potrebbero compiere per farsi male, per infliggersi reciprocamente dolore.
Musk, ad esempio, potrebbe ''usare i suoi miliardi contro Trump, contro i suoi alleati e contro la sua agenda politica''. Perché, dopo aver speso più di 250 milioni di dollari per contribuire all'elezione del presidente americano e assicurargli un secondo mandato alla Casa Bianca, Musk potrebbe altrettanto facilmente finanziare campagne contro i repubblicani. D'altronde, ed è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, Musk ha definito un "abominio disgustoso" il disegno di legge di politica interna di Trump. E ieri ha anche attaccato i leader repubblicani del Congresso su X. Come prossimo passo, Musk potrebbe anche trattenere gli ultimi 100 milioni di dollari promessi a sostegno di Trump.
La seconda mossa che Musk potrebbe fare contro Trump, e che sa padroneggiare bene, è usare i social contro il presidente americano. Già nelle score ha condiviso attraverso 'X' un sondaggio per chiedere agli utenti se fosse giunto il momento di "creare un nuovo partito politico in America che rappresenti effettivamente l'80 per cento della fascia media" della popolazione. E oltre l'80 per cento di quasi due milioni di intervistati ha votato "sì". Inoltre, rispondendo a un post che suggeriva che "Trump dovrebbe essere messo sotto accusa", Musk ha risposto: "Sì".
Musk potrebbe poi voler cercare di trascinare Trump nella polemica. Dopo aver goduto di uno stretto rapporto con il presidente americano per mesi, Musk potrebbe infatti ora provocargli problemi sostenendo di possedere informazioni riservate. I segnali ci sono tutti: senza fornire prove, Musk ha affermato nelle scorse ore che ''Trump è nei file di Jeffrey Epstein''. Ed è per questo, ha aggiunto, che l'Amministrazione Trump aveva rallentato la pubblicazione dei documenti sul finanziatore suicida in cella mentre era in attesa di essere processato per reati sessuali. "Segnatevi questo post per il futuro - ha scritto Musk -. La verità verrà a galla".
La quarta mossa che Musk potrebbe compiere è quella di utilizzare le sue aziende per creare problemi all'Amministrazione Trump. Come prima azione, poi ritrattata, Musk ha detto che avrebbe "immediatamente" dismesso la navicella spaziale Dragon di SpaceX, l'unica capsula statunitense a essere autorizzata a trasportare astronauti e rifornimenti della Nasa da e verso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). La minaccia ha spinto Stephen K. Bannon, ex stratega di Trump e uno dei principali critici di Musk, a suggerire al presidente americano di "nazionalizzare SpaceX stasera prima di mezzanotte" tramite un ordine esecutivo. Bannon ''è un ritardato allo stato puro'', è stata la risposta che Musk ha affidato a 'X'.
Ma ci sono anche quattro mosse che Trump potrebbe compiere per danneggiare Musk. A partire dalla decisione di tagliare i contratti con le aziende di Musk. Sulla sua piattaforma social, Truth Social, il presidente americano ha già suggerito che porre fine ai contratti governativi con le varie aziende di Musk, tra cui SpaceX e Tesla, sarebbe "il modo più semplice per risparmiare sul nostro bilancio". L'anno scorso alle aziende di Musk sono stati promessi tre miliardi di dollari tramite quasi 100 contratti con 17 agenzie governative.
Un'altra decisione che Trump potrebbe prendere è quella di avviare una indagine sul consumo di droghe da parte di Musk, anche durante la campagna elettorale, e sul suo status di immigrato negli Usa, che secondo Bannon è ''illegale'' tanto che dovrebbe ''essere espulso immediatamente dal Paese''. Secondo quanto riferito dal New York Times, infatti, Musk avrebbe fatto uso di ketamina, in dosi talmente alte da avere effetti collaterali sulla vescica, di ecstasy e funghi allucinogeni anche mentre consigliava Donald Trump durante la campagna elettorale per un secondo mandato presidenziale. Non è chiaro come queste droghe e farmaci abbiano influenzato Musk a capo del Doge, ma, sottolinea il New York Times, spesso ha mostrato un comportamento irregolare, insultando i membri del governo e gesticolando come un nazista.
Terza decisione che Trump potrebbe prendere per danneggiare Musk è quella di revocargli l'autorizzazione di sicurezza di cui gode in virtù dei contratti governativi di SpaceX con la Nasa. Bannon ha suggerito a Trump di revocare questo privilegio durante le indagini sul consumo di droghe e sullo status di immigrato, ma il presidente americano potrebbe optare per una revoca completa. Che, di fatto, impedirebbe a Musk di continuare a collaborare con il governo.
Infine, come quarta e ultima mossa Trump potrebbe esercitare il potere della presidenza contro di lui. L'inquilino della Casa Bianca ha un'enorme quantità di poteri a sua disposizione, con la possibilità di firmare ordini esecutivi che puniscono gli avversari politici e di ordinare ad agenzie come il Dipartimento di Giustizia di avviare indagini. Potrebbe inoltre termine alcuni dei progetti preferiti di Musk, come il cosiddetto Dipartimento per l'Efficienza del Governo (Doge) o il suo sostegno ai sudafricani bianchi.
Leggi tutto: Trump contro Musk, le otto mosse che possono compiere per farsi male
(Adnkronos) - Il video di Meghan che, incinta della figlia, balla assieme a Harry in una stanza d'ospedale, col sottofondo della canzone 'Baby Mama', è diventato virale sui social. A molti fan del duca e della duchessa di Sussex, il filmato, pubblicato in occasione del quarto compleanno di Lilibet, è piaciuto molto, anche perché la cosiddetta 'sfida Baby Mama' è di gran moda su TikTok, con tante donne incinte che postano i loro balli sulle note del brano musicale che nel testo include il verso "sono incinta da troppo tempo". Ma accanto ai fan, com'era prevedibile, adesso si fanno largo anche i critici del comportamento "poco nobile" del figlio di re Carlo.
Il principe Harry e Meghan Markle sono stati attaccati dal commentatore televisivo Nile Gardiner che spesso interviene sul duca e la duchessa del Sussex, che ha definito il loro comportamento "folle" e chiedendo che vengano privati dei loro titoli reali. Ha scritto su X: "Questo è folle. La regina sarebbe rimasta sconvolta. I titoli reali di Meghan e Harry dovrebbero essere rimossi il prima possibile".
Anche la biografa reale Angela Levin è intervenuta, dicendo: "Anch'io sono sconvolta. È orribile". Il video, condiviso da Meghan in occasione del quarto compleanno della figlia Lilibet, ha riacceso il dibattito sull'uso che prosegue dei titoli reali da parte della coppia, nonostante l'abbandono degli incarichi ufficiali all'inizio del 2020. I critici sostengono che il video mina la dignità della monarchia e rappresenta l'ultimo di una serie di azioni insensibili da parte dei reali autoesiliati.
Leggi tutto: Harry e il ballo con Meghan incinta scatena l'indignazione: "Via i titoli reali"
(Adnkronos) - Sono passate due settimane dalla chiusura del festival di Cannes ed è già tempo di toto-Venezia. Da questa settimana, al Lido di Venezia, entra nel vivo la fase finale del lavoro di selezione che porterà alla composizione del cartellone della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, che quest'anno si terrà dal 27 agosto al 6 settembre. Così, mentre a Roma inizia un dialogo ufficiale tra la filiera dell'audiovisivo e il Mic, cominciano a circolare ipotesi e indiscrezioni sui film italiani papabili per un approdo al festival veneziano.
Tra i titoli più gettonati per il concorso, almeno nei pronostici, ci sarebbero - a quanto apprende l'Adnkronos - 'Duse' di Pietro Marcello, che tutti si aspettavano di vedere all'ultimo Festival di Cannes e che segue l'ultima stagione della celebre attrice interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, e 'La Grazia' di Paolo Sorrentino, dove il regista napoletano ritrova Toni Servillo in una storia ancora top secret. Quello che si sa, invece, è che il regista starebbe lavorando alacremente al montaggio proprio per poter presentare il film a Venezia. Un altro titolo molto citato è 'After the hunt' di Luca Guadagnino, che vanta un cast di grandi star Usa, con Julia Roberts, Andrew Garfield, Chloë Sevigny e Ayo Edebiri (star della serie 'The Bear', disponibile su Disney+). Così come avrà delle chance 'Sotto le nuvole' di Gianfranco Rosi, dove il maestro del cinema del reale si cimenta nell'esplorazione del mondo intorno al Vesuvio.
Attenzionato dal festival veneziano sarebbe anche 'Un anno di scuola', il nuovo film di Laura Samani, opera seconda della regista dopo il pluripremiato 'Piccolo Corpo', liberamente ispirata al libro omonimo di Giani Stuparich, ambientato nella Trieste del 2007, che segue una esuberante e coraggiosa studentessa diciassettenne svedese alle prese con un'esperienza di studio all'estero in una classe di soli maschi. Un'altra regista di cui si vocifera è Elisa Amoruso con il suo nuovo film 'Dieci giorni', interpretato da Miriam Leone, Stefano Accorsi e Tecla Insolia, che affronta il delicato tema della maternità in una chiave insolita, quella di Nunzia, una giovane studentessa fuori sede che, dopo aver affrontato una gravidanza segreta, decide di affidare la neonata Margherita alle cure dell'ospedale. Ma ha soltanto dieci giorni per scegliere se confermare la sua decisione di far crescere ad altri sua figlia o tornare sui suoi passi. Pronto per uno sbarco al Lido anche 'Cinque Secondi' di Paolo Virzì, con Valerio Mastandrea, Galatea Bellugi (reduce dal successo di 'Gloria!', esordio alla regia di Margherita Vicario), Valeria Bruni Tedeschi e Ilaria Spada. Ma in quale sezione del cartellone è ancora un mistero.
Per il fuori concorso, circolano insistentemente tre titoli molto attesi: 'Portobello' di Marco Bellocchio, che racconta la vicenda di Enzo Tortora, con Fabrizio Gifuni nei panni del conduttore tv vittima di un clamoroso errore giudiziario, e 'Gomorra - Le Origini' di Marco D'Amore, che racconta l'adolescenza di Don Pietro Savastano. Entrambe serie tv in 6 episodi che potrebbero aspirare ad un'anteprima in grande stile (di un paio di episodi) al Lido. (di Lucrezia Leombruni)
Leggi tutto: Venezia 82, parte il toto-italiani: da Paolo Sorrentino a Pietro Marcello
(Adnkronos) - E' stata firmata dal Direttore generale per il mare, il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una nuova circolare di chiarimenti in merito alle modalità d’esame per il conseguimento del titolo professionale di ufficiale di navigazione del diporto di 2a classe. Nel documento si spiega alla Capitaneria di Gaeta come la disposizione del decreto dirigenziale dello scorso 14 marzo per cui “le domande di conseguimento del titolo professionale presentate prima dell’entrata in vigore del presente decreto seguono la disciplina più favorevole, con particolare riferimento al rilascio del titolo professionale senza esami”, va interpretata in maniera testuale, nel senso che si applica la disposizione più favorevole al candidato, ancorché adottata successivamente alla data di presentazione della sua domanda di ammissione agli esami".
Inoltre alla Capitaneria di Pesaro, viene chiarito che il certificato Master GT 200 rilasciato dall’ente inglese MCA nel rispetto della Convenzione IMO STCW’78, in base agli accordi esistenti con la Gran Bretagna, è riconosciuto al fine del conseguimento del titolo senza esami. Alla Capitaneria di Salerno, viene chiarito che i certificati rilasciati nel rispetto della Convenzione IMO STCW’78 consentono il conseguimento senza esami del titolo professionale.
Per tutte le Capitanerie, viene chiarito che: la prova di carteggio nautico, come previsto dall’articolo 2, del d.d. n. 40/2025, è la medesima prevista dagli esami di patente nautica (articolo 6, del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 10 agosto 2021) e ne sono esonerati i candidati titolari di una patente nautica di categoria A che abilita alla navigazione senza alcun limite di distanza dalla costa; - per il conseguimento della specializzazione vela non vi sono eccezioni all’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 8 del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 10 maggio 2005, n. 121; per il rilascio senza esami ai possessori di patente nautica di categoria B (navi da diporto) è mantenuta la prassi e cioè che il titolo professionale è rilasciato dalla medesima Capitaneria di porto che ha emesso la patente.
“È stato necessario un nuovo intervento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per provare a sbloccare gli esami per il rilascio del nuovo titolo professionale del noleggio, ad oggi aperti in sole 5 Capitanerie in tutta Italia” - spiega Simone Morelli, Ad di North Sardinia Sail, tra i principali operatori nazionali e presidente dell’Assemblea delle imprese di noleggio e locazione di Confindustria Nautica - “mentre diversi altri uffici territoriali hanno inviato interpelli e richieste di chiarimento al Ministero. Gli operatori non possono che ringraziare la Direzione generale, augurandosi che ora si faccia prestissimo”.
“La stagione 2025 è fortemente a rischio. L’unica certezza è che oggi non abbiamo sufficiente personale per le unità in ‘noleggio’ (con equipaggio), mentre anche la legittima soluzione di ‘locare’ le barche (senza equipaggio) lasciando il cliente eventualmente libero di contrattualizzare direttamente un comandante, viene osteggiata sulla base di un’erronea interpretazione (peraltro già cassata nel lontano 2009 dalla giustizia amministrativa), conseguenti verbali e pesanti sanzioni” - conclude Morelli. Il bacino della richiesta è stimata in circa 3.000 persone, mentre allo stato risultano oltre 1.500 le domande di esame presentate in tutta Italia. Il nuovo titolo professionale semplificato per il diporto è stato atteso 15 anni a seguito della sospensione del rilascio del precedente attestato di “Conduttore del diporto”.
(Adnkronos) - Giuseppe Conte, manager delle risorse umane, nel suo libro 'In difesa dello smart working' (edito da Castelvecchi) affronta le sfide e le opportunità legate al lavoro flessibile. Con un’esperienza consolidata nel management pubblico, Conte esplora l'importanza di conciliare l'impiego con la vita privata, sottolineando la necessità di una nuova cultura aziendale. "Con l’autorità si può chiedere il rispetto delle regole, ma non si può imporre un cambiamento culturale", afferma Conte. Il suo approccio propone che motivare le persone non è questione di premi o punizioni, ma di ispirarle a trovare gratificazione nel loro lavoro. Lo smart working diventa così un potente strumento di fiducia, responsabilità e crescita reciproca.
In un contesto in continua evoluzione, il trattenere i talenti è essenziale. Lo smart working, promuovendo una leadership orizzontale e un paradigma di collaborazione, risponde a questa sfida, mettendo le persone al centro dell’organizzazione.
'In difesa dello smart working' diventa così un invito a ripensare il lavoro con un approccio innovativo, dove la sostenibilità sistemica assieme al benessere e alla motivazione del lavoratore diventano priorità indiscutibili.
Leggi tutto: Lavoro, 'In difesa dello smart working', il libro del manager Giuseppe Conte
(Adnkronos) - "Non è vero che il botulino va evitato d’estate: è uno dei falsi miti su trattamenti estetici e stagione estiva da sfatare". A dirlo è Giovanni Salti, presidente di Aiteb - Associazione italiana terapia estetica botulino, che si occupa specificamente del tema - in merito alla possibilità di effettuare trattamenti con tossina botulinica anche nei mesi caldi: "si può fare a patto, però, di rispettare alcune regole comportamentali".
"Non esistono - precisa Salti - controindicazioni stagionali: il caldo non incide sull’efficacia della tossina botulinica. Basta evitare - elenca l'esperto - per le prime 24 ore, l’esposizione diretta al sole, le saune, l’attività fisica intensa e le docce troppo calde. Non va inoltre dimenticato che il corpo termoregola ed è sempre a 36° a prescindere dalla temperatura esterna".
Inoltre, continua, "è importante distinguere il botulino da altri trattamenti come i filler: la tossina non è fotosensibilizzante e non altera l’abbronzatura. Molti pazienti scelgono proprio l’estate per un refresh del viso che li faccia sentire più a proprio agio in vacanza. Quello che conta - conclude il presidente - è affidarsi sempre a professionisti abilitati e non improvvisare: un trattamento fatto bene, anche in estate, è sicuro ed efficace".
Leggi tutto: Medici estetici: "Il botulino? Si può fare d’estate ma con giuste regole"
(Adnkronos) - Una truffa sofisticata che sta mietendo vittime in tutta Italia e che ha spinto persino Iliad a presentare un esposto alla Procura di Milano. Si tratta dello spoofing telefonico - dall’inglese 'to spoof', ingannare –, una tecnica che permette di falsificare il numero del chiamante, facendo apparire sul display del destinatario una numerazione diversa da quella reale.
La storia che ha portato alla denuncia è emblematica. Michele Rillo riceve una chiamata apparentemente dalla sua stessa azienda. Una voce femminile lo informa di un imminente “disservizio sulla linea” e di una conseguente “rimodulazione tariffaria”, spingendolo a migrare verso un nuovo contratto per evitare problemi. Ma Michele non è un cliente qualunque: lavora proprio per Iliad e sa che l’azienda non utilizza mai il teleselling. La trappola viene smascherata, la chiamata registrata, l’esposto depositato.
Il telefono squilla e sul display appare un numero familiare: il prefisso di Roma, quello della banca, magari persino quello dei Carabinieri. Rispondi, ma dall’altra parte c’è un truffatore che ha manipolato la sua identità digitale per sembrare qualcun altro. Sembra assurdo, ma esistono app (anche gratuite) che consentono di modificare facilmente il numero mostrato sul display di chi riceve la telefonata. Spesso i numeri sono completamente fittizi; per questo, se si prova a richiamarli, risultano inesistenti. In altri casi, vengono utilizzati numeri reali di persone totalmente all’oscuro di questa truffa.
Il meccanismo funziona attraverso tre passaggi precisi: la prima fase è il Cli Spoofing (Calling Line Identification Spoofing) che maschera il numero autentico facendo apparire una numerazione credibile; nella seconda l’agenzia truffaldina costruisce una narrativa d’urgenza per carpire la fiducia dell’utente e ottenere i suoi dati di contatto; nella terza fase un canale di teleselling, formalmente regolare, sottopone un’offerta e attiva il contratto per conto di un operatore terzo. La sofisticatezza di queste operazioni è impressionante. I truffatori utilizzano software specializzati o servizi online per generare numeri casuali o clonare quelli di aziende affidabili.
Leggi tutto: Spoofing telefonico, ecco la nuova truffa che miete vittime in Italia
(Adnkronos) - Due donne uccise, due confessioni in meno di ventiquattro ore, una sola, agghiacciante domanda ancora senza risposta: è possibile che Vasile Frumuzache, 32 anni, cittadino romeno residente a Monsummano Terme (Pistoia), sia un serial killer di prostitute? È questa l'ipotesi al vaglio della Procura di Prato che, dopo le ammissioni dell'uomo sui due femminicidi, ha deciso di estendere gli accertamenti alle città dove Frumuzache ha vissuto in passato, compresa la Sicilia, dove aveva abitato da ragazzo con la madre, arrivato a 14 anni in Italia.
Le verifiche sono appena iniziate, ma una cosa è chiara: gli inquirenti, al momento, non sono in grado di escludere la presenza di altre vittime. "Stiamo valutando eventuali collegamenti con casi di donne scomparse - ha fatto sapere una fonte investigativa all'Adnkronos - soprattutto nell'ambito della prostituzione". La Procura pratese, diretta dal procuratore Luca Tescaroli, ha ordinato ai carabinieri verifiche sulle donne scomparse in Toscana negli ultimi anni. Dal 2022 il 32enne romeno arrivò da Trapani in Toscana con la moglie Luizsa, anche lei romena. La coppia ha due figli piccoli, oggi di 4 e 5 anni.
Frumuzache è attualmente in carcere con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Due le donne uccise: Denisa Maria Adas Paun, 30 anni, decapitata dopo un incontro sessuale a pagamento nella notte tra il 15 e il 16 maggio a Prato; e Ana Maria Andrei, anche lei escort romena, 28 anni, scomparsa da Montecatini Terme (Pistoia) il 1º agosto 2024 e ritrovata nei giorni scorsi nel medesimo campo dove era stato occultato il cadavere della prima vittima.
L'uomo, reo confesso, ha ammesso entrambi gli omicidi. Ha raccontato agli inquirenti di aver ucciso Denisa per timore che potesse rivelare la loro relazione extraconiugale alla moglie, minacciandolo di ricatto economico. Dopo averla strangolata, ha decapitato il corpo e l’ha nascosto in un trolley. Più tardi, ha bruciato la testa nel giardino di casa.
Fino a poche settimane fa, nessuno avrebbe sospettato nulla. Frumuzache conduceva una vita apparentemente normale: lavorava come guardia giurata, era sposato, padre di due bambini piccoli, integrato nella comunità romena della Valdinievole. Sui social, pubblicava foto sorridenti con la moglie e i figli, ritratto di una vita semplice e affettuosa. "Lo conoscevamo bene - racconta un amico di famiglia - non possiamo credere a quello che abbiamo letto. Era riservato, mai aggressivo, lavorava duramente per mantenere la famiglia". Eppure, dietro questa immagine da padre modello, Vasile portava avanti una doppia vita: frequentazioni con escort, rapporti nascosti, segreti che alla fine sono esplosi nella forma più violenta.
Dopo la seconda confessione, la Procura ha disposto ulteriori accertamenti. Gli investigatori stanno esaminando denunce di scomparsa, casi irrisolti e sparizioni sospette avvenute negli ultimi dieci anni nei territori dove Frumuzache ha vissuto: dalla provincia di Trapani alla Toscana. "C'è un modus operandi che si ripete - spiegano fonti vicine all'inchiesta all'Adnkronos - vittime donne, connazionali, escort, uccise e occultate con freddezza". Un pattern che fa temere ci si trovi davanti non a due casi isolati, ma a un potenziale serial killer, che per anni ha vissuto indisturbato.
La parola chiave, adesso, è profilazione criminale. Gli investigatori stanno analizzando la personalità dell'uomo, le sue abitudini, la possibile presenza di precedenti mai denunciati. Sul piano giudiziario, sarà centrale la perizia psichiatrica che probabilmente sarà richiesta. Ma intanto, il cerchio si allarga. "Ogni dettaglio va verificato. Le sue parole, le tracce, i luoghi. Non si può escludere che ci siano altri casi", sottolineano gli inquirenti.
Leggi tutto: Vasile Frumuzache e i due femminicidi confessati: a Prato l'ombra del serial killer
(Adnkronos) - “Franco Carraro candidato alla presidenza del Coni all’ultimo momento? Invece di essere in sette saremo in otto….”, Questa la candida risposta di Luciano Buonfiglio, presidente della Federazione Canoa Kayak, all’Adnkronos in merito all’ufficializzazione delle otto candidature, tra cui la sua, alla presidenza del Coni. Sono otto i candidati che si sfideranno il 26 giugno: Duccio Bartalucci, Luciano Buonfiglio, Franco Carraro, Mauro Checcoli, Pierluigi Giancamilli, Carlo Iannelli, Giuseppe Macchiarola, Luca Pancalli. “Carraro è una persona che merita rispetto, ma non cambia lo scenario. Io sinceramente sto pensando già al dopo, perché è una macchina che deve partire in fretta. In questo periodo ho continuato ad avere contatti con tutte le forze in campo, con i presidenti federali, con le discipline associate, con il territorio, con gli enti di promozione. Ho un rapporto veramente bello con gli atleti, che hanno contribuito in maniera determinante a costruire il programma che vorremmo mettere in piedi. Ho dialogato con i membri Cio e con i presidenti degli organismi internazionali. Non ho tralasciato nessuno per cercare di comporre, non il mio programma, ma un programma condiviso da tutte le forze in campo”, ha spiegato Buonfiglio.
“Questa è una competizione che sarà serrata, non è una guerra, non abbiamo bisogno di pacificatori, ma abbiamo bisogno di ridare un senso di appartenenza al Coni che molti dicevano fosse depauperato, decapitato, che non interessava più a nessuno, invece mi sembra che sia il contrario”, ha sottolineato il numero uno della Federcanoa. “La candidatura di Carraro non mi ha né sconvolto, né preoccupato, io non ho mai escluso nulla, però vado a vedere i risultati di ogni azione. Se è vero che dobbiamo costruire un Coni del futuro, credo forse che sia opportuno coinvolgere di più i presidenti neoeletti, quelli giovani, condividere le idee con gli atleti, che saranno i futuri manager. E per fare questo devi essere conoscitore del nostro mondo e lo devi vivere quotidianamente. Se tu vuoi migliorare il traffico a Roma, probabilmente devi chiamare in causa i tassisti...”, ha concluso con una battuta Buonfiglio.
(Adnkronos) - Offriva trattamenti personalizzati con percorsi di benessere a base di ecstasy, cocaina e prestazioni sessuali. La donna, una 28enne colombiana che pubblicizzava i 'pacchetti' su un sito di incontri a pagamento, è stata arrestata dagli agenti del III Distretto Fidene-Serpentara per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo quanto emerso dalle indagini, gestiva una casa di appuntamenti in zona Porta di Roma avvalendosi della collaborazione di altre due giovani connazionali. Gli appuntamenti, concordati tramite un’applicazione di messaggistica istantanea, a fronte del pagamento di 70 euro, prevedevano un pacchetto di 15 minuti comprensivo delle prestazioni sessuali e un piccolo omaggio, a scelta, a base di ecstasy o cocaina.
La cessazione immediata dell’attività è scattata ieri pomeriggio a conclusione delle indagini avviate dai poliziotti, a cui non era sfuggito quello strano andirivieni di persone, a intervalli regolari di un quarto d’ora l’uno dall’altro, proveniente da un appartamento di via Sebastiano Satta Flores. Così, all'ora di pranzo, gli agenti si sono appostati su un terrazzino condominiale con visuale sull'oasi benessere e hanno atteso che il primo cliente della giornata consumasse i suoi 15 minuti di ecstasy. A quel punto, è scattato il blitz. Una volta entrati nell’appartamento, gli investigatori hanno trovato la tenutaria e le sue due ragazze nude, in attesa dei clienti successivi.
Nella camera della maîtresse colombiana, sono state trovate le confezioni regalo riservate ai clienti fidelizzati: 19 involucri di cellophane contenente cocaina e 18 pasticche di ecstasy, oltre a circa 200 euro in contanti. Al termine degli accertamenti, l’appartamento è stato sequestrato; per la donna, invece, è scattato l’arresto, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria che ha riconosciuto i gravi indizi di colpevolezza a suo carico per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Leggi tutto: Pacchetti benessere a base di ecstasy, cocaina e sesso: arrestata a Roma