(Adnkronos) - Mentre Vasile Frumuzache, la guardia giurata romena di 32 anni resta in carcere con l'accusa di duplice omicidio, le indagini sulle brutali uccisioni delle escort romene Denisa Maria Adas Paun e Ana Maria Andrei proseguono con nuovi sopralluoghi nel "campo degli orrori" di Montecatini Terme (Pistoia).
Gli investigatori diretti dalla Procura di Prato si concentrano sul possibile coinvolgimento di complici, alla luce di immagini e telefonate che sembrano confermare la presenza di altre persone nei momenti chiave degli omicidi. Nel frattempo, continuano le analisi su telefoni cellulari e oggetti sequestrati, alla ricerca di ulteriori prove per ricostruire con precisione i terribili fatti.
Maria Denisa Paun, 30 anni, è stata decapitata con un'arma pesante, probabilmente un’accetta o una mannaia, come confermato dall’autopsia, smentendo la versione dell’assassino che aveva parlato di un coltello da cucina. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di quattro lame bruciate e di quattro telefoni cellulari, uno dei quali nascosto sotto il sedile dell'auto del killer. Le analisi hanno mostrato uno strano "flusso informatico" tra i cellulari di Denisa e Frumuzache nella notte dell'omicidio, il 15 maggio scorso. Un elemento di particolare interesse è la presenza di un uomo italiano, residente in provincia di Pistoia, ripreso dalle telecamere del residence di Prato poco prima dell'aggressione mortale a Denisa. L'uomo si allontanò con aria contrariata, e la Procura ha definito "comprensibile" il sospetto che Frumuzache non abbia agito da solo.
Il gip del Tribunale di Prato che ha convalidato il fermo ha evidenziato come Frumuzache abbia agito con lucidità e premeditazione. L'uomo ha già confessato entrambi gli omicidi, ma ha fornito versioni discordanti su diversi aspetti, tentando di minimizzare la sua responsabilità.
Dopo un'aggressione subita nel carcere di Prato, durante la quale un cugino di Ana Maria Andrei, anche lui detenuto, gli ha gettato dell'olio bollente sul volto, Frumuzache è stato trasferito nel carcere di Sollicciano a Firenze, dove si trova in regime di massima sorveglianza.
Nel frattempo le ricerche degli investigatori proseguiranno nel campo incolto a Montecatini in uso al killer, con l’obiettivo di scoprire eventuali altri elementi o vittime. Gli investigatori stanno inoltre approfondendo il materiale sequestrato, inclusi telefoni e oggetti personali, per fare chiarezza sul ruolo di eventuali complici e ricostruire ogni dettaglio della vicenda.
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(Adnkronos) - Fabio Capello 'attacca' la Nazionale. L'ex allenatore ha parlato oggi, lunedì 9 giugno, della crisi tecnica e di risultati dell'Italia, che ha portato all'esonero di Luciano Spalletti. L'ormai ex ct siederà per l'ultima volta sulla panchina azzurra questa sera contro la Moldavia, nella seconda giornata del gruppo I, valido per le qualificazioni ai Mondiali 2026, inaugurato con la pesante sconfitta contro la Norvegia. Proprio la debacle di Oslo, che ha compromesso il percorso italiano verso la rassegna iridata in programma in Stati Uniti, Messico e Canada, è stata la goccia che ha provocato l'addio di Spalletti, ma secondo Capello i problemi degli Azzurri sono molto più radicati.
"Sicuramente le cose non andavano bene, visto che molti giocatori non volevano andare in Nazionale. Questa è una cosa molto brutta, non avrei mai pensato potesse succedere. Giocatori come Calafiori, che dicono che devono curarsi quando la settimana prima aveva giocato. Buongiorno la stessa cosa. Poi il caso Acerbi : non vengo perché l'allenatore mi dice che sono vecchio. Quando sento che non c'è amore per la maglia azzurra, mi viene un magone e una rabbia che spaccherei tutto", ha detto Capello ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1
"La squadra non aveva un gioco. Spalletti voleva giocare in un certo modo, i giocatori invece non hanno assorbito gli schemi che lui voleva vedere in campo. Ho seguito gli Europei in Germania, è stata una cosa penosa, mi sono anche vergognato in certi momenti nel vedere una pochezza in campo di questo tipo. L'abbiamo rivista, c'è qualcosa che non funziona, qualcosa che Spalletti non è riuscito a dare alla squadra", ha detto l'ex allenatore, "quando c'è questo contrasto, è difficile andare avanti. In questo momento i responsabili numeri uno sono i giocatori. La passività dell'altra sera è stata una cosa bruttissima. Ora non ci sono scusanti. Vogliamo rivedere nei giocatori corsa, gioco, aiuto al compagno di squadra".
Fabio Capello ha parlato anche del possibile sostituto di Spalletti: "Ranieri è il nome giusto. Ha preso la Roma che non stava andando bene e ha fatto un miracolo. Ranieri è un uomo d'esperienza, che conosce tutti i giocatori della Nazionale ed è capace di entrare nella testa dei giocatori. Credo sia il più adatto a gestire la Nazionale, per esperienza e carisma".
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(Adnkronos) - A due mesi dall'operazione al cuore, Omar Pedrini è tornato in ospedale per proseguire il percorso di recupero. Il cantautore bresciano, operato lo scorso 19 marzo, ha raccontato di star affrontando alcune conseguenze post operatorie, in particolare alle corde vocali che, come lui stesso ha spiegato, sono state "danneggiate".
"Non so se per l’umanità sia un bene", scherza Omar Pedrini che tira un respiro di sollievo. "Mi è stato detto che la voce, danneggiata dalla lunga intubazione ritornerà quella di prima, lentamente ma tornerà...", dice rassicurando i fan.
"Io intanto sono ritornato a Genova. Grazie per le preziose cure", aggiunge il cantautore bresciano che ringrazia il dottore che si è preso cura di lui e tutta la crew della Clinica Otorino dell’ospedale San Martino di Genova.
Omar Pedrini si era sottoposto all'operazione al cuore lo scorso 19 marzo, nel giorno della festa del papà e con un post pubblicato sui social aveva raccontato di essere rimasto in coma farmacologico per 4 giorni, secondo la volontà dei medici. "Sono stato sedato per l’intervento il 19/03 alle ore otto ed ero convinto che, al mio risveglio avrei ricevuto il conforto e i pensierini dei miei figli. Invece mi sono risvegliato 4 giorni dopo perché per un problema serio hanno deciso di tenermi in coma farmacologico per qualche giorno e mi sono risvegliato chiedendo della festa del papà ma era ben passata", aveva raccontato l'ex frontman della band Timoria.
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(Adnkronos) - Quando torna in campo Jannik Sinner? Dopo la finale del Roland Garros 2025 persa ieri domenica 8 giugno contro Carlos Alcaraz, il tennista azzurro si concederà un periodo di riposo prima di rientrare e inaugurare la stagione dell'erba. L'obiettivo, ovviamente, è arrivare al massimo della condizione, sia fisica che mentale, a Wimbledon, terzo Slam dell'anno in programma dal 30 giugno al 13 luglio 2025.
Ma a differenza di quanto avvenuto dopo gli Internazionali d'Italia, quando rinunciò al torneo di Amburgo puntando direttamente a rientrare in campo a Parigi, Sinner dovrebbe tornare a giocare almeno uno dei tornei preparatori a Wimbledon, per riprendere confidenza con l'erba e scacciare i fantasmi della finale-maratona persa con Alcaraz. Nel mirino ora c'è l'Atp 500 di Halle.
Wimbledon è il grande obiettivo di Jannik Sinner, che arriverà allo Slam di Londra ancora da numero uno del ranking Atp e sicuro di rimanerci almeno fino al termine del torneo. Prima però l'azzurro dovrebbe scendere in campo all'Atp 500 di Halle, volando in Germania per uno dei tornei sull'erba preparatori a Wimbledon. Il torneo inizierà lunedì 16 giugno e durerà fino a domenica 22, con Sinner che dovrebbe essere uno dei due top 10 della entry list insieme al padrone di casa Alexander Zverev, numero tre del mondo.
Ma come riprendersi dalla delusione per la finale persa al Roland Garros contro Alcaraz? A dare la soluzione e la 'ricetta' vincente è stato proprio Sinner, durante la conferenza stampa che ha seguito l'ultimo atto dello Slam parigino: "Mi aiuterà la mia famiglia, le persone che mi conoscono. Già ora mi stanno aiutando", ha detto l'azzurro.
"A volte lasci qualcosa e altre volte prendi. Ora è il mio momento di prendere qualcosa dalle persone a me vicine. Saranno sicuramente felici del mio ritorno a casa. Starò con la mia famiglia, con tutti i miei amici. Siamo una famiglia molto semplice. Mio padre non era qui perché oggi lavorava, il successo non ci ha cambiati. È stato bello vedere mia madre qui. Immagino che mio padre stesse guardando la tv quando ha finito di lavorare", ha concluso Sinner.
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(Adnkronos) - Lidl Italia, uno dei principali player della Grande distribuzione italiana, ha lanciato lo scorso aprile l'iniziativa benefica 'Uovo solidale Deluxe' a sostegno di Fondazione Abio Italia Ets. Per ogni uovo di cioccolato al latte con nocciole intere Deluxe venduto, l'insegna si è impegnata a donare 1 euro a favore di Abio, organizzazione che si occupa di aiutare i pazienti pediatrici e le loro famiglie ad affrontare la permanenza in ospedale. I clienti Lidl hanno reagito con entusiasmo all'iniziativa - informa una nota - e nel giro di poche settimane sono state acquistate oltre 75mila uova. Un gesto che si è trasformato in una donazione di 75.771 euro, che si aggiungono agli oltre 100mila euro raccolti nelle precedenti edizioni del progetto.
"Siamo orgogliosi di sostenere la comunità con questa donazione a Fondazione Abio, che ogni giorno offre supporto e conforto ai bambini ricoverati e alle loro famiglie, cercando di rendere più sereni momenti molto difficili da affrontare - dichiara Alessia Bonifazi, responsabile Public Affairs Lidl Italia - Questo risultato è il frutto di una sinergia preziosa tra la nostra azienda, la Fondazione e i nostri clienti che, ancora una volta, hanno dimostrato grande partecipazione e sensibilità. Insieme vogliamo continuare a costruire un percorso di solidarietà e aiuto concreto verso chi ne ha più bisogno". Commenta Giuseppe Genduso, presidente di Fondazione Abio Italia Ets: "Ringraziamo di cuore Lidl Italia per la fiducia e la cura con cui da anni collabora con noi e tutti coloro che hanno scelto di sostenere l'impegno quotidiano di Abio aderendo a questa iniziativa, perché è grazie ad opportunità come queste che possiamo continuare a prenderci cura in modo attento e qualificato dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie che in tutta Italia vivono la difficile esperienza dell'ospedalizzazione".
Il contributo di Lidl - riporta la nota - permette di sostenere due progetti importanti: il primo, 'Ripartiamo da Abio', è rivolto alla formazione dei volontari che quotidianamente coinvolgono i bambini in giochi e attività per aiutarli ad affrontare la permanenza in ospedale; il secondo è il 'kit d'accoglienza', che prevede la distribuzione di uno zainetto con matite, giochi e libri da regalare ai bambini per accompagnarli in momenti di svago e spensieratezza.
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(Adnkronos) - Ennesimo suicidio in carcere. A togliersi la vita nella notte il latitante di Arzana Sandro Arzu, arrestato a fine maggio e rinchiuso da tre settimane nella Casa circondariale di Cagliari-Uta. Ad annunciarlo l'associazione Socialismo Diritti Riforme, spiegando che "a nulla è valso l'intervento dei sanitari che, allertati dagli agenti penitenziari, hanno tentato lungamente ma invano di rianimarlo". La presidente Maria Grazia Caligaris esprime "vicinanza ai familiari per questo epilogo tragico".
Due anni fa non aveva rispettato l'obbligo di firma ad Arzana, nel Nuorese, ed era sparito nel nulla aggiungendo un nuovo capitolo alla sua carriera criminale con omicidio e droga. Pochi giorni dopo la sua auto era stata trovata con sangue e fori di proiettile e si pensava che potesse essere stato vittima di un agguato, già nel 2021 aveva riportato ferite in una circostanza analoga. A fine maggio, invece, la svolta con i carabinieri che lo avevano rintracciato e arrestato a Cagliari. Stanotte in carcere si è tolto la vita a 56 anni.
“Il 33esimo suicidio di un detenuto dall’inizio dell’anno", afferma il sindacato Uilpa Polizia penitenziaria. “L’ennesimo suicidio nelle nostre prigioni – commenta Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato -, unito a tutto ciò che sta assurgendo alla ribalta della cronaca in questi giorni, che è solo la punta di un iceberg con una base ben più vasta, dimostra che le carceri nello stato attuale sono ben lontane dal perseguire gli obiettivi costituzionali, ma solo luoghi di sofferenza e morte”. La tensione dietro le sbarre è alle stelle. “Lo sfascio del sistema è sotto gli occhi di tutti, persino di chi si ostina (ma secondo noi finge) a non volerlo vedere – continua De Fazio . Lo stesso ministro della Giustizia, Carlo Nordio, qualche giorno fa ha candidamente ammesso che le rivolte sono in aumento, nonostante il decreto sicurezza”. Gli esponenti del sindacato chiedono “provvedimenti immediati e tangibili” perché ci sono 16 detenuti in più del dovuto e 18mila agenti in meno. “La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – conclude De Fazio -, farebbe bene, anziché lavorare di notte per far funzionare i centri in Albania, a lavorare di giorno per migliorare le condizioni delle carceri in ‘patria’”.
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(Adnkronos) - Possono essere evitate il 40% delle malattie adottando stili di vita sani e sottoponendosi agli screening nazionali, ma perché queste diventino abitudini consolidate è importante sensibilizzare ogni fascia d'età, dai giovani ai ragazzi fino agli adulti. E' il tema del convegno 'L'età della salute: un viaggio che guarda all'Europa. La sanità di domani fra health literacy, prevenzione e personalizzazione', organizzato oggi da Cesc (Centro europeo studi culturali), Spazio Europa, Commissione europea, Ciu Unionquadri (Confederazione italiana di unione delle professioni intellettuali) e dal Parlamento europeo, anche sede del meeting, a Roma, su iniziativa di Francesco Riva, Consigliere Cnel e Vicepresidente Ciu.
"Il concetto di salute assume un'accezione diversa in ogni fascia d'età - spiega Riva - Per un bambino è una condizione naturale, è però importante che inizi a conoscere il proprio corpo e ad apprendere le basi per il benessere futuro. L'età della consapevolezza è quella in cui si inizia a costruire il domani, in cui gli stili di vita fanno la differenza e possono ritardare l'insorgenza di patologie croniche e acute. Poi si arriva all'età adulta, in cui si deve essere proattivi nel difendere la propria salute sia partecipando ai programmi di screening che correggendo i comportamenti scorretti. Questo convegno è stato l'occasione per provare a delineare, in 12 punti, i percorsi più virtuosi e le azioni che, come singoli e come società, possiamo mettere in campo per costruire un domani più in salute".
L'incontro, a cui hanno partecipato alcuni tra i principali opinion leader italiani in tema salute - informa una nota - è stato l'occasione per definire il documento 'Promuoviamo il futuro', che include 12 best practices in grado di diventare modelli per il miglioramento della salute in ogni fascia d'età. Gli interventi si sono suddivisi per target interessato: dall'età dell'apprendimento (health literacy e lezioni di salute) all'età della consapevolezza (prevenzione e programmazione), fino all'età dell'azione (consueling, screening e riduzione del rischio personalizzato). Le buone azioni consigliate partono dai 'primi mille giorni' con attenzione alla gravidanza, alla formazione del microbiota e all'allattamento, per poi passare a corretta alimentazione e movimento, importanza della salute mentale con riduzione dello stress, conoscenza dei rischi connessi alle malattie sessualmente trasmissibili e ai danni da fumo, abuso di alcool e droghe. Nella fascia d'età più avanzata le raccomandazioni vertono sull'utilizzo della medicina preventiva per poter conoscere il profilo di rischio personale e familiare, sull'attenzione alle malattie croniche, all'epigenetica, alla salute nel mondo del lavoro e alla global health. Anche le tecnologie ricoprono un ruolo importante, se utilizzate in modo etico e virtuoso. Infine si ricordano i rischi legati all'antibiotico-resistenza e la necessità di creare una nuova cultura nell'utilizzo dei farmaci.
"Con la partecipazione dei rappresentanti di alcune tra le società scientifiche e associazioni italiane più influenti - aggiunge Riva - abbiamo parlato dell'importanza di trasformare la salute in argomento di studio nelle scuole perché alimentazione, attività fisica, malattie sessualmente trasmissibili, uso di sostanze, salute mentale e prevenzione primaria diventino temi di discussione già dai primi anni di istruzione, ed entrino così a far parte del linguaggio e delle abitudini corrette di ogni bambino. E' poi necessario - sottolinea - che questi stili di vita vengano visti non come privazioni e rinunce, ma come un investimento sul proprio futuro. Arriva un momento in cui diventa inevitabile fare i conti con gli anni che passano, con l'impronta genetica e con le conseguenze dei comportamenti che abbiamo adottato, soprattutto se non sono stati i migliori. E' la fase in cui bisogna fare attenzione ai fattori di rischio, correggere le abitudini e svolgere controlli periodici".
"Con questo incontro - conclude - abbiamo voluto portare l'attenzione delle istituzioni alla necessità di interventi concreti e mirati a ogni fascia d'età, perché la salute è un diritto di tutti e deve essere declinata secondo le esigenze di ogni momento della vita".
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(Adnkronos) - Funzionari del Cremlino e il ministero della Difesa russo hanno annunciato che le forze di Mosca hanno raggiunto il confine tra l'oblast' di Donetsk e la regione, non ancora dichiarata annessa dalla Russia, di Dnipropetrovsk, dove stanno conducendo operazioni offensive. Il ministero ha reso noto che elementi della 90ª Divisione Corazzata russa hanno raggiunto il confine occidentale dell'oblast', dove continuano a portare aventi la loro offensiva.
L'Institute for the Study of War (Isw), nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, mette a confronto il nuovo successo di Mosca con le parole del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, che sempre ieri ha confermato che le forze russe "hanno iniziato un'offensiva" nell'oblast' di Dnipropetrovsk e soprattutto ha minacciato che coloro che non riconoscono le attuali 'realtà della guerra' sul campo di battaglia durante i negoziati riceveranno nuove realtà sul campo". In altre parole: "Meglio che, in sede di trattativa, Kiev si 'accontenti' della situazione 'de facto', prima che sia costretta ad accettare condizioni ben peggiori, con altri territori da cedere a Mosca".
I funzionari del Cremlino hanno ripetutamente affermato che qualsiasi negoziato per porre fine alla guerra deve considerare le "realtà sul campo" (un riferimento all'attuale linea del fronte in Ucraina) - ricorda il think tank americano - per chiedere che l'Ucraina ceda alle richieste della Russia sotto la minaccia di ulteriori richieste russe. Un milblogger russo ha affermato ieri che le forze russe hanno raggiunto il confine tra l'oblast' di Donetsk e Dnipropetrovsk a nord-ovest di Horikhove (a sud-est di Novopavlivka) e sono avanzate a sud-est di Muravka (a nord-est di Novopavlivka), a ovest di Kotlyarivka (a est di Novopavlivka) e a ovest e sud-ovest di Bohdanivka (a sud-est di Novopavlivka). Al momento della stesura di questo documento, l'Isw non ha rilevato prove geolocalizzate di queste presunte avanzate in prossimità del confine dell'oblast' di Dnipropetrovsk.
L'Isw aveva previsto nel novembre 2024 che il comando militare russo potrebbe avanzare nella parte più sud-orientale dell'oblast' di Dnipropetrovsk per interdire le linee di comunicazione terrestri ucraine che supportano le posizioni di Kiev nell'oblast' di Donetsk e per circondare queste posizioni a supporto della più ampia campagna russa per la conquista dell'intero oblast' di Donetsk".
"Il portavoce del Gruppo di forze ucraino Khortytsia, il colonnello Viktor Trehubov - prosegue l'Isw - ha dichiarato ieri che i combattimenti continuavano in direzione di Novopavlivka, ma solo nell'oblast di Donetsk. Il portavoce di una brigata ucraina operante nell'area ha affermato che le forze russe non hanno attraversato il confine tra l'oblast di Donetsk e Dnipropetrovsk. Il quotidiano ucraino Suspilne ha riportato che il rappresentante dello Stato maggiore ucraino Andriy Kovalev ha dichiarato che le affermazioni secondo cui le forze russe avrebbero attraversato il confine sono 'disinformazione russa' e non vere. I dati del Fire Information for Resource Management (Firms) della Nasa mostrano anomalie termiche e infrarosse rilevate dai satelliti lungo il confine tra il Donetsk e il Dnipropetrovsk, e le immagini satellitari raccolte il 7 e l'8 giugno mostrano la comparsa di nuovi crateri di artiglieria vicino al confine con il Dnipropetrovsk".
"I dati Firms e i crateri di artiglieria vicino al confine indicano missioni di artiglieria nell'area e non sono incoerenti con le dichiarazioni ufficiali ucraine sulla continuazione dei combattimenti nell'oblast' di Donetsk a est del confine. L'Isw ritiene che l'attuale attività tattica russa nelle vicinanze dell'oblast' di Dnipropetrovsk sudorientale sia una continuazione degli sforzi offensivi russi in corso nel Donetsk sudoccidentale, non l'inizio di una nuova importante operazione offensiva per conquistare territorio operativamente significativo nel Dnipropetrovsk. Funzionari russi hanno ripetutamente segnalato che il Cremlino nutre ambizioni territoriali più ampie in Ucraina, incluso il Dnipropetrovsk".
"I funzionari russi hanno chiesto alla Russia di controllare le aree del fiume Dnipro che attraversano l'oblast di Dnipropetrovsk e invocano regolarmente il concetto di 'Novorossiya' del Cremlino, che include tutta l'Ucraina orientale e meridionale. Isw ha osservato che nel maggio 2025 la Russia stava definendo le condizioni per stabilire un controllo permanente sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dai russi, suggerendo che Mosca potrebbe pianificare di occupare e annettere l'oblast di Dnipropetrovsk. Il vice capo dell'ufficio presidenziale ucraino, il colonnello Pavlo Palisa, ha anche dichiarato il 5 giugno che la Russia intende occupare l'intera Ucraina sulla riva orientale del fiume Dnipro, compresa l'oblast orientale di Dnipropetrovsk, entro la fine del 2026".
Leggi tutto: Ucraina, Russia potrebbe chiedere nei negoziati annessione Dnipropetrovsk: l'analisi
(Adnkronos) - Leone d'oro alla carriera dell'82esima Mostra internazionale d'arte Cinematografica della Biennale di Venezia (27 agosto-6 settembre 2025) alla leggendaria attrice statunitense Kim Novak ('La donna che visse due volte', 'Picnic', 'Una strega in paradiso').
La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera. Per l'occasione, sarà presentato in prima mondiale il documentario 'Kim Novak's Vertigo' di Alexandre Philippe, realizzato con la collaborazione esclusiva dell'attrice. Kim Novak, 92 anni, nell'accettare la proposta, ha dichiarato: "Sono molto, molto colpita di ricevere il prestigioso premio del Leone d'oro da un festival cinematografico tanto rispettato. Essere riconosciuta per l’insieme del mio lavoro in questo momento della mia vita è un sogno che si avvera. Conserverò nella memoria ogni momento trascorso a Venezia. Riempirà il mio cuore di gioia".
A proposito di questo riconoscimento, il direttore Alberto Barbera ha affermato: "Assurta al ruolo di diva senza averne l'intenzione, Kim Novak è stata una delle protagoniste più amate di un’intera stagione del cinema hollywoodiano, dall'esordio casuale alla metà degli anni Cinquanta, sino al prematuro e volontario esilio dalla prigione dorata di Los Angeles, non molto tempo dopo. Un sistema che l’attrice non ha mai smesso di criticare, scegliendo i suoi ruoli e anche il suo nome. Costretta a rinunciare a quello di battesimo, Marilyn Pauline, perché associato alla Monroe, si batté per conservare il cognome, accettando in cambio di tingersi di quel biondo platino che fece epoca. Indipendente e anticonformista, creò una propria casa di produzione e scioperò per rinegoziare uno stipendio molto inferiore a quello dei suoi partner maschili".
"All'esuberante bellezza, alla capacità di dar vita a personaggi ingenui e discreti ma anche sensuali e tormentati, al suo sguardo seducente e talvolta dolente - continua Barbera - deve l'apprezzamento di alcuni dei maggiori registi americani del momento, da Billy Wilder (Baciami stupido), a Otto Preminger (L'uomo dal braccio d’oro), Robert Aldrich (Quando muore una stella), George Sidney (Incantesimo, Un solo grande amore, Pal Joey) e Richard Quine, con il quale diede vita ad alcune indimenticabili commedie romantiche (Criminale di turno, Una strega in paradiso, Noi due sconosciuti, L'affittacamere). Ma la sua immagine resterà per sempre legata al doppio personaggio di La donna che visse due volte di Hitchcock, diventato il ruolo della sua vita. Il Leone d’oro alla carriera intende celebrare una star libera, una ribelle nel cuore del sistema, che ha illuminato i sogni della cinefilia prima di ritirarsi in un ranch nell’Oregon per dedicarsi alla pittura e ai cavalli".
Kim Novak, l'ultima delle grandi stelle del cinema dell'epoca d'oro, che fu la star numero uno al box office mondiale nel 1958, 1959 e 1960, vive oggi come una felice leggenda. A dispetto della sua fisionomia glamour, pochi sanno che è stata la prima donna ad avviare una propria società di produzione nel 1958. Sapeva che così poteva avere il controllo, e non le interessava essere una marionetta di Harry Cohn alla Columbia. Cohn diceva di aver "fabbricato Novak per rendere nervosa Rita Hayworth".
La sua brillante interpretazione in 'La donna che visse due volte' di Alfred Hitchcock, con James Stewart, è diventata indimenticabile e continua oggi a emozionare e ossessionare il pubblico. 'La donna che visse due volte' è stato definito il miglior film mai realizzato dal BFI e da altri autorevoli sondaggi, ed è stato il primo film a diventare parte della Library of Congress. I film di Kim Novak sono oggi considerati dei veri classici: 'Picnic' (1955), 'L'uomo dal braccio d'oro' (1955), 'Pal Joey' (1957), 'La donna che visse due volte' (1958), 'Una strega in paradiso' (1958). Tutti questi titoli hanno contribuito a rendere Kim Novak la star numero uno al box office mondiale tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60. Le sue performance toccanti e segnate dalla "vita vera", non sono mai state tratteggiate per il periodo in cui furono realizzate. Purtroppo il suo lavoro di attrice non è stato sempre apprezzato dalla critica dell'epoca. Tuttavia, Novak viene tuttora considerata autentica e importante, sopravvivendo così alla prova del tempo per il pubblico di tutto il mondo. Negli ultimi anni, i critici hanno cambiato idea e hanno precipitosamente riscritto le loro opinioni sulle sue interpretazioni.
E' diventata una leggenda vivente, guadagnandosi la giusta collocazione nella storia del cinema, con il rispetto e la stima della critica e dell'industria. Kim Novak è stata premiata dal Festival di Toronto nel 2015, dal Festival di Praga nel 2014 e dal Festival di Cannes nel 2013. È stata anche insignita dell’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino. Nel 2003 le è stato assegnato l'Eastman Kodak Archives Award per il suo contributo al cinema (in precedenza erano stati premiati Greta Garbo, Audrey Hepburn, James Stewart, Martin Scorsese e Meryl Streep). È apparsa due volte sulle copertine delle riviste Life, Look e Time e in tutte le principali pubblicazioni dal 1955 ad oggi. Kim Novak non ha mai scelto di diventare un'attrice.
Da giovane ricevette due borse di studio grazie alle quali frequentò il prestigioso Chicago Art Institute. Durante il suo secondo semestre al Wright Junior College nella sua città natale, Chicago, accettò un impiego estivo viaggiando da una grande città all'altra, lavorando come modella con il nome di Miss Deep Freeze. Quando il tour finì a San Francisco, lei e un'altra modella decisero di fare una deviazione a Hollywood, dove ottenne un ruolo da modella nel film La linea francese (1953), con Jane Russell. Lì fu notata da un talent scout che le offrì un contratto con la Columbia Pictures. Cosa insolita per una nuova attrice appena scritturata, le sono stati assegnati nel suo primo anno di attività, dal capo della Columbia Harry Cohn, i ruoli da protagonista in Criminale di turno (1954) e 5 contro il casinò (1955). Cohn, una persona molto dura, era interessato a lanciare la sua carriera come minaccia per la sua stella ribelle, Rita Hayworth. Invece, Novak e Hayworth diventarono amiche, entrambe con carriere di grande successo.
Dopo la morte di Harry Cohn, lo studio frenò per un certo periodo, incapace di trovare o offrire sceneggiature di qualità degne della Novak. Lei valutò attentamente le insidie della perdita della propria identità, così come il possibile rischio di perdere la vita stessa, come accadde con Marilyn Monroe. Pertanto, trovò il coraggio di abbandonare fortuna e fama alla ricerca di un proprio io, volendo dimostrare che una donna indipendente valeva abbastanza per farcela da sola. Si è stabilita in una dimora sulla scogliera sull'Oceano Pacifico vicino a Carmel, in California, chiamata Gull House, dove ha lavorato per sviluppare il proprio talento come artista visiva. Ha sposato il suo primo marito, l'attore britannico Richard Johnson, nel 1965. Hanno divorziato dopo un anno. Dopo diversi anni vissuti da sola, ha sposato il dottor Robert Malloy, l'amore della sua vita, un veterinario equino. Hanno creato un paradiso personale che hanno chiamato Wingsong sul fiume Rogue, nel sud dell'Oregon, rispettando e prendendosi cura della natura selvaggia che hanno esplorato a cavallo, insieme ai loro cani e ad altri animali. Le opere d’arte di Kim Novak sono state esposte e omaggiate in una retrospettiva sul suo lavoro dal prestigioso Butler Museum of American Art a Youngstown, Ohio, dove alcuni dei suoi pezzi sono in mostra permanente. Le sue opere sono state esposte anche alla San Francisco Historical Society e al Museo Nazionale di Praga. Il Butler Museum ha pubblicato un libro sulla sua vita e sulla sua arte nel 2020. Kim Novak ha dipinto opere che simboleggiano l'influenza che su di lei hanno avuto sia l’infanzia travagliata, sia il periodo a Hollywood. È stato solo dopo la fine della sua carriera nel mondo dello spettacolo, che le è stata diagnosticata la bipolarità. Dopo la morte del marito nel 2020 per un tumore, ha dedicato la sua vita alla pittura e alla scrittura di poesie. Ha pure continuato a coltivare il sogno di cavalcare il suo cavallo preferito, Poet, e a vivere in casa con i suoi tre cani da salvataggio.
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(Adnkronos) - Salvare i pronto soccorso toscani e la rete del 118 per garantire a tutti i pazienti una presa in carico sicura ed efficace. E' l'appello lanciato dal sindacato dei medici Cimo che ha organizzato a Firenze, insieme all'Anaao Assomed, sindacato dei medici dirigenti del Ssn, e con il patrocinio dell'Ordine provinciale dei medici, l'evento 'Una rete emergenza urgenza tra territorio e ospedale: soluzioni per oggi e per domani'. Nel corso dell'evento, rappresentanti dei sindacati di categoria, delle società scientifiche, delle aziende sanitarie, politici e medici dell'emergenza-urgenza hanno raccontato cosa significa oggi lavorare in un pronto soccorso o su un'ambulanza.
Numerose - si legge in una nota - le proposte avanzate dalla Cimo alla Regione per risolvere criticità ormai strutturali che potrebbero mettere a rischio la salute dei pazienti che chiedono supporto e assistenza ai servizi d'emergenza, sia ospedalieri che sul territorio: l'istituzione di un quarto Lea (Livelli essenziali di assistenza) dedicato esclusivamente all'emergenza-urgenza, che racchiuda in un'unica filiera, con finanziamenti adeguati, il 118, i pronto soccorso, la medicina d'urgenza, gli Obi (Osservazione breve intensiva) e i reparti di terapia semintensiva; un'adeguata valorizzazione del personale sanitario in modo da rendere nuovamente attrattivi, per i professionisti, i pronto soccorso, consentendo al contempo ai medici che operano sulle ambulanze di poter diventare dipendenti, ma di continuare a lavorare sul territorio; la previsione di postazioni del 118 anche nelle aree più periferiche e disagiate e non solo negli ospedali, per garantire a tutti i cittadini toscani interventi tempestivi e sicuri.
"I servizi di emergenza-urgenza, sia in ospedale che sul territorio, sono di fondamentale importanza per garantire la salute dei cittadini, perché in queste circostanze è in gioco la vita stessa dei pazienti - afferma Morando Grechi, segretario Cimo Toscana - I mezzi di soccorso avanzato devono essere in numero congruo, avere personale adeguato. Non possiamo pensare che chiudere delle postazioni di soccorso, come sta avvenendo sempre più spesso, non abbia conseguenze. Si allungano i tempi per dare assistenza a chi chiede aiuto: è la sopravvivenza stessa del paziente ad essere a rischio. E se la situazione dell'emergenza territoriale è critica - sottolinea - è ancora più drammatica quella dei pronto soccorso, dove i medici in servizio sono la metà di quanti dovrebbero essere e mancano posti letto: sono le conseguenze di un decennio di tagli alla sanità. In queste condizioni non si riesce più a dare un'adeguata risposta alle esigenze di salute della popolazione. Molti pazienti rinunciano per le lunghe attese".
"Non è un problema nuovo - aggiunge Lorenzo Preziuso, presidente regionale della Federazione Cimo-Fesmed - il personale manca da oltre un decennio. Tutti i provvedimenti presi finora non hanno portato a risultati concreti. Non possiamo accettare che servizi essenziali come questi si basino ormai solo sull'adesione volontaria dei medici a turni aggiuntivi. E' fondamentale che su questi temi si avvii un confronto immediato con le istituzioni regionali e siano presi provvedimenti coraggiosi e concreti, se vogliamo continuare ad assicurare a tutta la popolazione cure adeguate, soprattutto nelle situazioni critiche e urgenti".
"La rete dell'emergenza-urgenza in Toscana - conclude il sindacalista - va evidentemente riformata, ma questo non può essere fatto senza tenere in adeguata considerazione il punto di vista dei medici e dei professionisti sanitari che la animano. Ci auguriamo - conclude - che il vivo dibattito scaturito da questo convegno arrivi alle porte di Palazzo Strozzi Sacrati, e che si avvii immediatamente un percorso di riforma che ponga al centro la tutela della salute dei cittadini".
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(Adnkronos) - Sono 155 i pedoni morti dal 1° gennaio 2025, con 102 maschi e 53 femmine, di cui ben 78 avevano più di 65 anni, la metà del totale. Sono stati 43 i decessi a gennaio, 31 a febbraio. A marzo 32 vittime. Ad aprile 19, con un trend in calo rispetto al 2024, quando in tutto il mese furono 24. Maggio chiude con 22 decessi, con tendenza in calo rispetto al maggio 2024 quando furono 36. Otto i decessi all'8 giugno. Complessivamente nei primi 5 mesi dell'anno 2025 sono deceduti 147 pedoni, a fronte dei 169 dell'anno precedente, con un calo del 12%. Sono i dati dell'Osservatorio Pedoni Asaps - Sapidata. Nel 2023 sono morti 485 pedoni, come comunicato da Istat, mentre la stima preliminare Asaps del 2024 ha portato 475 decessi sulle strade italiane.
In testa per numero di decessi c'è il Lazio (27 di cui ben 18 a Roma), poi la Lombardia con 23. Seguono la Campania e l'Emilia Romagna con 13, e Sicilia con 11. Gli investimenti mortali avvenuti sulle strisce pedonali sono stati complessivamente 72 dal 1° gennaio. Nell'ultima settimana 7 i decessi tra gli utenti più vulnerabili. Dodici gli episodi di pirateria contati da Asaps da inizio anno, con il conducente fuggito dopo aver investito il pedone.
(Adnkronos) - Potrebbe essere stata uccisa, soffocata, la neonata di circa sei mesi ritrovata morta sabato pomeriggio a Villa Pamphili a Roma. È questa al momento l'ipotesi degli inquirenti alla luce dell'autopsia svolta ieri.
Risposte sull'identità e sulla possibile parentela tra la neonata e la donna trovata anche lei senza vita nella villa a breve distanza sono attese nelle prossime ore dall'esame del Dna. Sul corpo della donna, ritrovata coperta da un sacco, sono presenti vistosi tatuaggi, uno con un teschio su un surf e un altro floreale. Dall'esame autoptico sulla donna non sono emerse lesioni esterne evidenti.
Sul caso vertice in Procura oggi a Roma tra inquirenti e investigatori. Presenti alla riunione il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, il pm Antonio Verdi, titolari dell’inchiesta, e i vertici della Squadra Mobile.
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(Adnkronos) - Sostenibilità ambientale e innovazione nella logistica: sono questi i cardini della partnership tra Barilla, Nicolosi Trasporti e Vulcan, che da anni collaborano per ridurre l’impatto ambientale della filiera alimentare. Dal 2020, le spedizioni su gomma verso la Sicilia e parte del Nord Italia firmate Barilla sono affidate a Nicolosi Trasporti, realtà siciliana, oggi Società di Benefit, che ha scelto di investire in una flotta interamente alimentata a Gnl e Bio-Gnl, quest’ultimo ottenuto da scarti agricoli.
Con circa 5.000 viaggi all’anno, Nicolosi contribuisce in modo significativo alla riduzione delle emissioni climalteranti, rendendo tangibile l’impegno green di Barilla. Un ruolo chiave lo gioca anche Vulcan, storico operatore italiano con oltre 50 anni di esperienza nella distribuzione di gas naturale liquefatto e pioniere nella creazione di una filiera certificata del Bio-Gnl. È grazie alla sua infrastruttura - tra cui numerose stazioni di rifornimento in Italia e in Europa - e al sistema di tracciabilità Vulcancard, che Barilla può contare su dati trasparenti e certificazioni ufficiali.
Il sistema consente infatti di intestare all’azienda i certificati di Garanzia d’Origine emessi dal Gse, documentando con precisione la riduzione dell’impronta carbonica del trasporto. Il percorso di Vulcan verso la sostenibilità è stato segnato da tappe importanti, come la prima distribuzione di Bio-Gnl in Italia nel 2020, trasportato direttamente da una bioraffineria. Oggi Vulcancard è accettata in oltre 150 stazioni in Italia e 150 stazioni europee.
Da parte sua, Nicolosi Trasporti integra il suo impegno ambientale con un modello logistico che comprende la produzione di energia rinnovabile. I depositi, tra cui quello di Catania, sono alimentati da impianti fotovoltaici, mentre il primo impianto privato di Lng in Sicilia, di proprietà dell’azienda, rappresenta un ulteriore tassello nella transizione ecologica del settore.
Negli ultimi due anni, l’uso di centinaia di tonnellate di Bio-Lng da parte di Nicolosi - anche grazie alla collaborazione con la Società Italiana Gas Liquidi Spa Vulcan - ha permesso di ottenere importanti riconoscimenti, come le Garanzie d’Origine, che attestano l’utilizzo di fonti rinnovabili e il relativo recupero energetico in termini di MWh.
Sfide attuali e prospettive future del trasporto sostenibile sono state al centro dell’evento del 4 giugno dal titolo: 'Trasporto: sfide e cambiamenti in atto', organizzato da Barilla, Nicolosi Trasporti e Vulcan. Dopo un momento conviviale presso la stazione di servizio bio-Lng gestita da Tanzi Aurelio Petroli, l’evento è proseguito presso l’Academia Barilla di Parma, dove si è svolta una tavola rotonda incentrata sulle opportunità e criticità del trasporto sostenibile.
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(Adnkronos) - Un ragazzo di 29 anni è caduto in un canale in via Camerona, a Cerano (Novara) ed è annegato. Inutili i soccorsi. Sul posto i sanitari del 118 e i vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo. In corso le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti.
(Adnkronos) - Da oggi, lunedì 9 giugno, arriva il nuovo trio di agenti immobiliari toscani di ‘Casa a prima vista’. Dieci puntate inedite in onda dal lunedì al venerdì alle 20:30 su Real Time e disponibile on demand su discovery+.
Dopo il successo con gli agenti di Milano e Roma - Ida, Gianluca e Mariana, Nadia, Corrado e Blasco - ‘Casa a prima vista’ arriverà anche nella patria di Dante e del genio di Leonardo da Vinci, tra colline verdeggianti, litorali mondani e città medievali, nelle quali il nuovo trio di agenti – Moira, Nico e Matteo – si sfiderà per soddisfare le richieste di clienti in cerca della casa dei loro sogni in Toscana.
La formula del programma è sempre la stessa, che ha reso ‘Casa a prima vista’ il programma rivelazione dell’ultima stagione, rivalutando nel pubblico la figura dell’agente immobiliare, grazie alla professionalità, alla determinazione e all’ironia dei suoi protagonisti.
In ogni puntata, una volta raccolte le indicazioni di clienti molto esigenti, i tre agenti – divisi tra Roma, Milano e ora anche la Toscana - si metteranno alla ricerca della casa ideale: mentre ognuno di loro presenterà la propria proposta, gli altri due colleghi, appostati poco distanti nel van del programma, commenteranno la visita, svelando retroscena e segreti del mestiere. Alla fine, chi tra i tre agenti avrà convinto di più l’acquirente vincerà la puntata, aggiudicandosi il premio in denaro.
Saranno tante le location a fare da sfondo alle ricerche dei tre nuovi agenti: Moira Quartieri, una 'peperina' con trent’anni di carriera alle spalle, una folta massa di ricci, uno stile che non passa inosservato e una personalità diretta ed empatica.
Nico Tedeschi, figlio d’arte - lavora nell’agenzia immobiliare di famiglia - ragazzo ironico, eclettico e versatile, con la battuta pronta e un’attitudine a rispondere alle critiche con una certa disinvoltura.
Matteo Nencioni, sognatore e appassionato del proprio lavoro, con un passato da dj alle spalle, era un predestinato del mondo immobiliare fin dall’infanzia, quando i suoi amici disegnavano navicelle spaziali, lui case.
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