(Adnkronos) - Gli attacchi di Israele contro l'Iran sono ripresi nella serata di oggi, 13 giugno. Numerose esplosioni segnalate nell'area della capitale Teheran, in particolare nelle nelle zone orientali e occidentali della città, come riporta il New York Times.
Il capo di stato maggiore israeliano, Eyal Zamir, rende noto che l'esercito sta proseguendo gli attacchi contro l'Iran "a piena forza e a ritmo elevato" con l'obiettivo di completare la missione lanciata nella giornata stessa, che ha visto colpiti siti militari e nucleari iraniani. Zamir sottolinea l'importanza di mantenere un alto livello di preparazione e disciplina sul fronte interno, anticipando "momenti difficili" e la necessità di essere pronti a fronteggiare diversi scenari.
L'offensiva nell'ambito dell'operazione Rising Lion sarebbe arrivata all'impianto nucleare di Fordow, che si trova a centinaia di metri di profondità. L'agenzia Fars fa riferimento a due esplosioni nella zona, mentre l'emittente iraniana Press Tv afferma che le difese aree della Repubblica islamica hanno abbattuto un drone israeliano nei pressi di Fordow, che si trova a sud di Qom, città santa per gli sciiti.
Le autorità della provincia dell’Azerbaigian orientale, nel nord-ovest dell’Iran, intanto hanno aggiornato a 18 il numero dei morti a seguito dei raid israeliani, raddoppiando il precedente bilancio di 8 vittime. Le cifre sono riferite dall'agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, che parla anche di 35 feriti causati dalle "aggressioni brutali". Gli attacchi hanno colpito 11 siti nella provincia, secondo quanto riferito dalle autorità locali.
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(Adnkronos) - Gennaro Gattuso sarà il prossimo ct della Nazionale? La risposta è vicina e i segnali arrivano proprio da 'casa Gattuso'. In queste ore il futuro della panchina dell'Italia appare sempre più indirizzato verso l'ex allenatore di Napoli e Milan, reduce dall'ultima stagione in Croazia all'Hajduk Spalato. La soluzione del presidente Figc Gabriele Gravina, dopo l'esonero di Luciano Spalletti e il no di Claudio Ranieri, sembra essere quindi quella di affidare l'incarico di commissario tecnico a un ex bandiera azzurra, a un eroe del 2006, magari affiancato da altri ex calciatori che possano resistuire, oltre a gioco e risultati, anche un'identità alla Nazionale.
A confermare che Gattuso sia molto vicino a diventare il prossimo ct della Nazionale italiana, in attesa dell'annuncio ufficiale, è stato il padre di Gennaro, Franco Gattuso, all'Adnkronos: "La fumata bianca è molto vicina, Rino potrebbe essere il nuovo allenatore dell'Italia. Saremmo tutti contentissimi per lui, se lo merita", ha detto l'uomo, che abita ancora a Corigliano Calabro, dove Gattuso è cresciuto e dove portò la Coppa del Mondo vinta nel 2006 in Germania. "Qui in città c'è già grande soddisfazione, se riportasse quella coppa a Corigliano sarebbe un evento straordinario. Ora lui deve dimostrare di essere all'altezza del compito, ma gli va dato tempo di lavorare". (di Simone Cesarei)
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(Adnkronos) - "Ho un braccio rotto. Ho ferite su tutte le braccia e le gambe, mi hanno fatto molte iniezioni per curarle. Ho anche problemi agli occhi. Quando mi hanno chiamato e mi hanno detto che sarei partito, ero molto felice ed emozionato". A parlare è Adam - l'11enne di Gaza figlio della pediatra Alaa al-Najjar, che a maggio in un raid israeliano ha perso il marito e gli altri suoi 9 bimbi - arrivato mercoledì 11 giugno in Italia e trasferito all'ospedale Niguarda di Milano. L'Organizzazione mondiale della sanità ha diffuso un video girato durante il viaggio che Adam, insieme alla mamma, ad altri bambini evacuati e ai loro accompagnatori, ha affrontato prima di imbarcarsi sul volo della salvezza. "Mia madre e io, se Dio vorrà, andremo in Italia. Così potrò continuare le cure e spero di guarire", dice il bimbo.
La camera riprende le ferite di Adam, mostra il suo braccio sinistro bendato e immobilizzato, ma zooma su due occhi pieni di speranza e sogni di bambino. Adam vuole tornare a giocare: "C'è un rompicapo che si chiama Cubo di Rubik 3x3, ogni volta lo risolvo facilmente", racconta orgoglioso. Il suo desiderio, quello che confida pensando all'avventura che lo attende, è avere un cubo più grande, potersi cimentare con un'impresa ancora più complicata: "Spero di riuscire a procurarmi anche un cubo 4x4 e uno 5x5, così potrò imparare a risolvere anche quelli".
L'inquadratura si sposta su mamma Alaa. "Cercherò sempre di essere per Adam tutta la famiglia", quella che gli rimane, "per aiutarlo ad adattarsi alla nuova situazione. Avrà sicuramente bisogno di tempo - sottolinea - io devo esserci per lui. Non sono una persona forte", tiene a precisare. "La gente mi chiede sempre da dove prendo la mia forza, ma io sono solo una persona normale, come chiunque altro. Come ogni madre mi preoccupo per i miei figli, non voglio che nulla ferisca i loro sentimenti o il loro corpo, o che qualcosa li sconvolga". Alaa e Adam, in Italia, oggi provano a guardare avanti.
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(Adnkronos) - Covid rialza la testa. L'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, segnala nelle ultime settimane "un lieve aumento dell'attività del virus Sars-CoV-2 rispetto ai bassi livelli basali in molti Paesi dell'Unione europea/Spazio economico europeo". Un trend che l'Ecdc sta "monitorando attentamente" e che collega all'emergere di Nimbus, "la variante discendente di Omicron recentemente identificata, NB.1.8.1", che "è stata associata a un aumento delle infezioni in alcuni Paesi asiatici tra cui Cina, Hong Kong e Singapore. L'Ecdc - spiega l'agenzia - sta monitorando 5 varianti di Sars-CoV-2 attualmente in circolazione nell'Ue/See, tra cui NB.1.8.1, ora classificata come variante sotto monitoraggio" o Vum sia dal centro europeo che dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Nonostante il lieve aumento rilevato in Europa, la richiesta di cure primarie per problemi respiratori mantiene "tassi pari o inferiori ai livelli tipicamente osservati durante questo periodo nelle passate stagioni", precisa l'Ecdc. "E' importante sottolineare che finora non è stato osservato alcun impatto significativo sugli indicatori di malattia grave, come ricoveri ospedalieri, ricoveri in terapia intensiva o decessi", tiene a puntualizzare l'agenzia.
"Sars-CoV-2 circola attualmente a bassi livelli nell'Ue/See, ma la sua incidenza potrebbe aumentare nelle prossime settimane", dichiara Edoardo Colzani, responsabile Virus respiratori dell'Ecdc. "Non prevediamo che la variante NB.1.8.1 rappresenti un rischio maggiore per la salute pubblica rispetto ad altre varianti discendenti da Omicron, né prevediamo un impatto significativo sull'efficacia del vaccino contro la malattia grave - sottolinea l'esperto - Tuttavia, a seguito di un inverno con bassa circolazione di Sars-CoV-2, l'immunità della popolazione contro il virus potrebbe essersi parzialmente attenuata, in particolare tra gli anziani e altri soggetti a più alto rischio di malattia grave, aumentandone potenzialmente la vulnerabilità con la crescita dell'attività virale".
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(Adnkronos) - Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha riconosciuto Conflavoro come associazione datoriale maggiormente rappresentativa a livello nazionale, ai sensi della circolare n. 14/1995 dello stesso Ministero. Il provvedimento, con protocollo n. 8847 dell’11 giugno 2025, è stato firmato dalla dirigente della Direzione generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni istituzionali. Si conclude così, positivamente, l’iter di riconoscimento richiesto dalla stessa Conflavoro per attestare, con piena oggettività, il proprio grado di rappresentatività su tutto il territorio italiano. L’iter del Ministero era volto a certificare il possesso dei tre requisiti necessari, previsti appunto dalla circolare numero 14/1995, affinché un’organizzazione sindacale datoriale, quale è Conflavoro, possa definirsi maggiormente rappresentativa: la consistenza associativa, la diffusione territoriale in almeno metà delle province italiane e l’aver siglato contratti collettivi nazionali regolarmente depositati nell’Archivio nazionale dei contratti del Cnel.
“Abbiamo avviato con determinazione questo processo di riconoscimento per consolidare la nostra posizione come associazione legittimata dei datori di lavoro”, afferma Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro. “Questo risultato non solo conferma la nostra trasparenza e rappresentatività, ma dovrebbe essere un esempio per tutte le altre organizzazioni sindacali, siano esse dei datori di lavoro o dei lavoratori, affinché si sottopongano allo stesso iter con l’obiettivo di rendere il sistema delle relazioni industriali più chiaro e oggettivo anche per le stesse imprese e gli stessi lavoratori”.
“Il riconoscimento come associazione maggiormente rappresentativa a livello nazionale, peraltro, giunge in un momento simbolico: Conflavoro nel 2025 compie 15 anni, un traguardo importante per una realtà giovane, dinamica e in continua crescita come la nostra. Questo risultato è merito delle oltre 90 mila imprese che rappresentiamo in ogni settore, delle nostre associazioni confederate e, soprattutto, dei nostri 80 presidenti territoriali che ogni giorno lavorano con dedizione per lo sviluppo e la tutela delle pmi italiane. Ringrazio soprattutto questi ultimi per l’importante obiettivo raggiunto e l’Ispettorato nazionale del lavoro per aver accertato con estrema professionalità la presenza dei tre requisiti necessari al riconoscimento”, conclude Capobianco.
(Adnkronos) - Il tribunale di Roma ha condannato a 10 mesi, pena sospesa, il giornalista televisivo Enrico Varriale, imputato per stalking e lesioni nei confronti della sua ex. Il giudice monocratico ha disposto per Varriale, una volta che la sentenza diventerà definitiva, un percorso che prevede la partecipazione a un percorso di recupero presso enti o associazioni, rivolti a 'uomini maltrattanti'. Il pm oggi in aula aveva chiesto una condanna a 2 anni. "In molte storie sentimentali capita che una delle due parti voglia terminare la storia e che l'altra parte invece non si rassegni, mettendo in atto comportamenti esasperanti ed è ciò che abbiamo visto in questa vicenda" ha sottolineato il pm in aula sollecitando la richiesta di condanna.
"La giustizia continua a stupirmi. Non avrei mai creduto che si potesse condannare per stalking una persona la cui unica colpa è avere mandato decine di messaggi alla ex compagna, al fine di incontrarla per chiarire e chiederle scusa. Leggerò le motivazioni e sicuramente proporrò appello" commenta l'avvocato Fabio Lattanzi, difensore di Varriale.
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(Adnkronos) - Arianna Montefiori e Briga sono stati ospiti oggi, venerdì 13 giugno, a La volta buona. L'attrice e il cantante hanno ripercorso alcuni dei momenti più belli della loro storia d'amore. Sposati dal 18 settembre 2021, Arianna e Briga hanno svelato alcuni gesti e piccole "follie" d'amore fatte l’uno per l’altra.
L'ultimo progetto musicale di Briga, ex allievo di Amici, è dedicato interamente alla moglie. "Io gli dicevo sempre 'tutte le tue canzoni passate sono state dedicate alle tue ex fidanzate' e me questa cosa non andava affatto bene e così lui ha deciso di dedicarmi non solo una canzone, ma un intero album", ha detto l'attrice sorridendo. Tra i brani spicca, 'Il Metodo Migliore', scritta proprio pensando ad Arianna e alle sue paure più curiose, come quella degli aerei e degli... ascensori.
Una paura che ha ispirato Briga a compiere un gesto d'amore nei suoi confronti. "Un giorno lui ha attaccato dei bigliettini d'amore ovunque sull'ascensore di casa, è stato molto carino", ha detto Arianna visibilmente commossa.
A fare da cupido alla coppia è stata Diana Del Bufalo, grande amica dell'attrice: "Ci siamo conosciuti grazie a lei che ha pensato che saremmo stati perfetti insieme e alla fine aveva ragione", ha raccontato Arianna Montefiori con gli occhi pieni di amore. "A me piace tanto essere corteggiata, e quindi l'ho fatto attendere un po' prima di uscire insieme, ma è stato bravissimo con me", ha aggiunto l'attrice.
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(Adnkronos) - I suoi spettacolari voli sulla neve hanno lasciato a bocca aperta mezzo mondo. "Ma magari, la mamma qualche volta ha evitato di guardare. Nel vedere certe acrobazie, capisco che si possa preoccupare". Flora Tabanelli fa cose straordinarie sugli sci. Ne è consapevole, ma mentre si racconta all’Adnkronos un po’ ci ride su. È la stella del freestyle azzurro, tra le discipline più artistiche, acrobatiche e divertenti di Milano Cortina 2026. E si avvicina ai prossimi Giochi Invernali sulla scia di una stagione perfetta, chiusa portando in cameretta la Coppa del Mondo generale femminile, gli X-Games e l’oro agli ultimi Mondiali. Piccolo particolare: ha 17 anni.
Ti aspettavi una stagione così?
"Qualche mese fa, non avrei mai immaginato un simile percorso. Ero partita con un obiettivo semplice, dare il meglio in ogni gara. È finita con la Coppa del mondo, è stato tutto eccezionale".
Qual è stata la chiave?
"Forse la spensieratezza, ho affrontato tutto senza aspettative. Poi, di gara in gara sono cresciuta in sicurezza. Era solo il mio secondo anno in Coppa del Mondo, potevo permettermi anche qualche errore".
La spensieratezza comanda quando voli in pista, ma forse non è lo stesso per i tuoi genitori…
"Diciamo di no". E se la ride. "Ma mamma e papà mi supportano da sempre, sanno quanto amo questo sport".
Quella per il freestyle, lo sci acrobatico, è anche una passione di famiglia, nata con e grazie a tuo fratello Miro.
"Sono nata nell’Appennino modenese, ho messo gli sci ai piedi a due anni per colpa dei miei genitori, che gestivano un rifugio in alta quota. Io e i miei fratelli passavamo i weekend lì, liberi di divertirci sulla neve. Io e Miro facevamo sci alpino, ma anche pattinaggio artistico e ginnastica artistica. Con il freestyle ho iniziato solo qualche tempo dopo ed è lui che mi ha convinto, ha iniziato a portarmi fuori per provare salti e acrobazie e pian piano mi sono appassionata".
Quanto aiuta il confronto quotidiano?
"Facciamo una vita diversa dai nostri coetanei, frenetica, piena di impegni e spesso e volentieri in giro per il mondo. Stiamo tanto lontano da casa, viaggiare insieme aiuta perché sappiamo di poter sempre contare su qualcuno. Ogni tanto litighiamo per piccole cose, come la stanza un po’ in disordine (ride), ma tra fratelli penso sia normale”.
Hai parlato dei timori dei tuoi genitori. Tu hai mai avuto paura in gara o in allenamento?
“Vado abbastanza in scioltezza. A volte subentra un po' di paura, ma riguarda soprattutto le condizioni esterne, che contano tanto. Un po’ di vento, ma anche la nebbia, può stravolgere l’evoluzione. Bisogna valutare tutti i parametri e stare attenti, riflettere quando è il caso di fare un trick più lentamente”.
Come si allena una campionessa di freestyle?
"D'estate si fa molta preparazione atletica, è la parte fondamentale dell'anno perché d'inverno non si può provare granché tra una gara e l’altra. In Austria c’è il Banger Park, una struttura nuova di zecca che permette di allenare i trick in sicurezza grazie a neve artificiale e atterraggi su gonfiabili. Così evitiamo di farci male, anche in caso di cadute e imprevisti vari”.
Tra poco più di 200 giorni inizieranno le Olimpiadi e ci sono tante aspettative su di te. Ci pensi?
“Sono un grande obiettivo e averle in Italia rende tutto più speciale. Livigno poi, dove si disputeranno le gare di freestyle, è un po’ la mia seconda casa e questo sport è in grande crescita. C’è tutto per far bene. Le Olimpiadi potranno dare una mano e maggiore popolarità a tutto il movimento. Non solo tra i più giovani, che già ci seguono e ci supportano sui social grazie ai video delle nostre acrobazie”.
Nel tuo futuro c’è anche la scuola, visto che poche settimane fa hai vinto una borsa di studio del Comitato Olimpico Internazionale.
“Fin dai tempi delle elementari, i nostri genitori ci hanno insegnato l’importanza di conciliare la scuola con lo sport. In futuro vorrei continuare a coltivare questo aspetto, magari iscrivendomi all’università. Mi piace molto la matematica ma non ho le idee chiarissime, vedremo. Intanto, dopo le Olimpiadi ci sarà da affrontare la maturità al liceo artistico”.
Acrobazie, talento, personalità. Ma chi è Flora Tabanelli oltre lo sport?
“Una ragazza normale, con una passione per i bonsai e che ama disegnare e suonare il pianoforte”.
Tanti sportivi crescono anche grazie agli esempi di grandi campioni del passato. Per te vale lo stesso?
“Alberto Tomba è un idolo per tutta la famiglia. Veniva nel nostro rifugio e ancora oggi io e Miro guardiamo i video delle sue gare. È un esempio di forza e carisma. È capitato che mi abbia mandato anche qualche messaggio dopo le gare, per spronarmi o farmi i complimenti”. Non male come inizio. (di Michele Antonelli)
(Adnkronos) - Il tema del fine vita continua a sollevare interrogativi e dibattiti all'interno della bioetica contemporanea, in particolare nel contesto delle patologie neurologiche. La Società italiana di neurologia (Sin) si trova in prima linea in questo delicato confronto - si legge in una nota - consapevole dell'importanza di affrontare le questioni legate al fine vita di chi soffre di una malattia neurologica con sensibilità e rigore scientifico. Negli ultimi anni, il suicidio assistito è diventato un argomento di crescente attenzione, non solo per i tribunali italiani, ma anche per l'opinione pubblica. La maggior parte dei casi che giungono all'attenzione della giustizia e dei media riguardano persone affette da malattie neurologiche, evidenziando la necessità di un dibattito informato e rispettoso, che ponga al centro del dibattito la presa in cura di persone sofferenti a causa di malattie croniche, progressive, la cui assistenza pesa quasi esclusivamente sui congiunti. La Sin, pur non esprimendo giudizi di merito, riconosce l'urgenza di una riflessione approfondita su questi temi, che toccano la vita e la dignità delle persone e l'equità dell'accesso alle cure.
La società ritiene fondamentale sottolineare l'urgenza di un investimento reale e strutturale nelle cure palliative dedicate ai malati neurologici. Queste persone sono spesso colpite da condizioni gravi, disabilitanti e invalidanti, che necessitano di un supporto integrato, multidisciplinare che garantisca qualità di vita e rispetto dei loro diritti fondamentali. Purtroppo, ad oggi, le cure palliative per coloro che soffrono una malattia neurologica sono ancora scarsamente implementate nel nostro Paese, con carenze di risorse, formazione e servizi dedicati. E' quindi imprescindibile che le istituzioni e le forze politiche si impegnino a destinare risorse adeguate a potenziare questi servizi, affinché siano accessibili a tutti coloro che ne hanno bisogno, indipendentemente dalla regione di residenza. Inoltre, la Sin invita le forze politiche ad approvare una legge che sia in piena sintonia con le indicazioni della Corte costituzionale, che ha più volte sottolineato l'importanza di garantire un'assistenza dignitosa e rispettosa dei diritti dei malati in fase terminale. Una normativa chiara, efficace e condivisa rappresenta un passo essenziale per rafforzare il sistema di cure palliative, tutelare la dignità dei malati neurologici e favorire un dibattito etico e scientifico responsabile che miri a non fare del suicidio, assistito o non assistito, l'unica estrema soluzione, ma che possa offrire un percorso di cura e accompagnamento.
La Sin si impegna a collaborare con le istituzioni e le altre realtà coinvolte per promuovere una riforma che metta al centro il benessere e i diritti dei pazienti, affinché nessuno sia lasciato solo di fronte alla malattia e alla fine della vita. In Italia la legge sulle cure palliative (Legge 38/2010) ha rappresentato un passo importante verso il riconoscimento del diritto a una morte dignitosa. Tuttavia, la neurologia italiana si trova in una posizione di ritardo rispetto ad altre discipline nel garantire un adeguato supporto ai pazienti in fase terminale. Le cure palliative, che dovrebbero essere parte integrante del percorso di cura per i pazienti neurologici, sono ancora scarsamente implementate nei contesti formativi e professionali.
La Società italiana di neurologia - prosegue la nota - è consapevole che il tema delle cure di fine vita si intrecci inevitabilmente con quello delle cure palliative. Per questo motivo, ha avviato un'iniziativa volta a fornire un glossario che raccolga definizioni chiare e coerenti su argomenti cruciali come l'autonomia dei pazienti, le limitazioni dei trattamenti, le cure di fine vita, le cure palliative, l'eutanasia, e altri temi correlati. Questo strumento si propone di favorire un linguaggio comune e di facilitare il dibattito bioetico, non solo all'interno della comunità neurologica, affinché le discussioni siano basate su una comprensione condivisa e rispettosa delle diverse posizioni.
Il glossario della Sin, unitamente al documento 'Neurology and physician-assisted suicide: position of the Italian Society of Neurology', recentemente pubblicato, rappresenta un passo fondamentale per promuovere una cultura della comunicazione chiara e informata, che possa supportare i professionisti della salute, i pazienti e le loro famiglie nel difficile percorso delle decisioni di fine vita. La Sin invita tutti gli attori coinvolti a partecipare attivamente a questo dibattito, affinché si possano trovare soluzioni condivise e efficaci.
"La Sin, come società scientifica, riconosce l'importanza di affrontare il tema dell'assistenza al fine vita con sensibilità e rigore. E' fondamentale - dichiara Alessandro Padovani, presidente Sin - promuovere un dialogo aperto e informato, che tenga conto non solo degli aspetti etici e legali, ma anche delle implicazioni neurologiche e psicologiche per le persone che soffrono e le loro famiglie. La nostra missione è garantire che ogni decisione sia presa nel rispetto della dignità umana e della qualità della vita". Sin ribadisce il suo impegno a promuovere una neurologia che non solo si occupi di prevenzione e di cura delle malattie, ma che si rivolge alla persona nella sua interezza, anche nei momenti più gravosi e penosi della vita. La società è pronta a collaborare con le istituzioni e le altre discipline per garantire che ogni persona riceva il supporto e le cure necessarie, rispettando le scelte individuali e promuovendo un approccio etico e umano alla fine della vita.
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(Adnkronos) - Il conto alla rovescia è quasi terminato. La 1000 Miglia torna dal 17 al 21 Giugno con un percorso a “otto” ispirato alle epiche edizioni anteguerra che, oltre all’asse Brescia-Roma e ritorno, unirà l’Est della costa adriatica con l’Ovest di quella tirrenica. 1900 i km e 5 le giornate di gara per i 420 gioielli a quattro ruote del Museo viaggiante unico al mondo. Dopo il via da Viale Venezia a Brescia, la prima tappa si concluderà a San Lazzaro di Savena (Bologna). Mercoledì l’arrivo nella Capitale, dopodiché, nel percorso di risalita, la terza tappa si chiuderà a Cervia-Milano Marittima. Venerdì gli equipaggi attraverseranno l’Italia da Est a Ovest: raggiunto il Tirreno, il passaggio dall’Accademia Navale di Livorno suggellerà la partnership con la Marina Militare, indicativa della collaborazione e vicinanza che da sempre le Forze Armate e di Polizia riservano alla 1000 Miglia.
A Parma la conclusione della quarta tappa precederà il gran finale di sabato 21: da mezzogiorno le auto torneranno in Viale Venezia prima del saluto del pubblico in Piazza Vittoria con la sfilata nel clima festoso della Festa della Musica. Ad anticipare il convoglio della 1000 Miglia 2025 ci saranno 123 Ferrari del Tribute 1000 Miglia e le auto elettriche della 1000 Miglia Green, accompagnate dalle vetture con robo-driver del Politecnico di Milano, il cui progetto verte sull’introduzione della guida autonoma per l’ottimizzazione del trasporto urbano.
Il programma di eventi pre-gara entrerà nel vivo nella giornata di domenica 15 Giugno con l’inaugurazione del Villaggio 1000 Miglia nella storica cornice di Piazza Vittoria: i bambini del progetto “La 1000 Miglia va a scuola” decoreranno l’auto dedicata all’iniziativa che viaggerà al seguito del convoglio. Animeranno le giornate le voci di Radio Deejay, i cui volti ufficiali si alterneranno poi lungo il percorso, raccontando la corsa con tutto l’entusiasmo che li contraddistingue. La prima edizione del Talk 1000 Forme-Disegnate per vincere al Teatro Grande e la proiezione in anteprima del film Fury&The Monster nel sito Unesco del Museo Santa Giulia caratterizzeranno la giornata di lunedì, mentre nel Villaggio di Piazza Vittoria le auto sfileranno per la punzonatura. La 1000 Miglia Charity Car, con La Zebra Onlus, sensibilizzerà il pubblico all’acquisto di un ecografo di ultima generazione da donare all’Ospedale dei Bambini di Brescia.
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(Adnkronos) - L’Agenzia di promozione territoriale basilicata (Apt) Basilicata annuncia la collaborazione al progetto artistico "Nostalgia" del maestro Giovanni Allevi, realizzato in partnership con Bizart. Il videoclip si sviluppa tra due location simboliche della regione: i Sassi di Matera, patrimonio Unesco e set cinematografico di fama mondiale, offrono panorami dove la luce del sole crea giochi di chiaroscuri sui millenari edifici rupestri, evocando quella dimensione di eternità e rinascita che permea l'intera composizione. Le riprese catturano anche vedute della Murgia materana e del Parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri, fino ad abbracciare l'orizzonte del mar Ionio. A Potenza le scene orchestrali prendono vita nel Teatro Francesco Stabile, gioiello ottocentesco e unico teatro lirico della regione, dove l'orchestra si fonde armoniosamente con l'architettura storica del luogo.
“La Basilicata accoglie con orgoglio il progetto del maestro Giovanni Allevi, artista di fama mondiale che ha scelto i nostri paesaggi per raccontare un’emozione universale come la nostalgia - dichiara il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi - Questa collaborazione artistica rappresenta un connubio perfetto tra la sensibilità del musicista e l’anima profonda della nostra terra, da sempre fonte di ispirazione per chi cerca autenticità, bellezza e spiritualità. La Regione Basilicata continuerà a sostenere con convinzione progetti culturali di alto profilo, capaci di valorizzare il nostro patrimonio e proiettarlo nel mondo attraverso linguaggi universali come la musica. Un plauso va all’Apt Basilicata per la visione e la qualità del lavoro svolto: iniziative come questa confermano la nostra vocazione culturale e rafforzano l’immagine della Basilicata sulla scena internazionale".
"Questa collaborazione, che abbiamo fortemente voluto, rappresenta un momento significativo per la promozione della Basilicata", aggiunge Margherita Sarli, direttore generale di Apt Basilicata.
"L'incontro tra l'arte musicale del maestro Allevi e la bellezza autentica del nostro territorio genera una narrazione che parla al mondo intero - sottolinea Sarli - Quando la musica incontra paesaggi così carichi di storia e suggestione, nasce una forma di comunicazione che supera ogni confine linguistico e culturale". Il progetto conferma la vocazione della Basilicata come terra d'ispirazione per artisti di calibro internazionale, dimostrando come la cultura possa fungere da ponte tra l'identità locale e una dimensione globale.
La partnership con Bizart e il sostegno regionale testimoniano l'impegno delle istituzioni lucane nel promuovere iniziative artistiche di alta qualità che valorizzino il patrimonio paesaggistico e culturale del territorio. Il brano fa parte del "Concerto Mm22 per violoncello e orchestra d'archi" che sarà eseguito integralmente durante le quattro date estive del progetto "Musica dall'Anima" 2025 e porterà il maestro Allevi nei teatri più prestigiosi d'Italia, da Roma a Venezia, da Taormina a Firenze.
"La Basilicata si conferma così protagonista di un'estate all'insegna della cultura e della musica d'autore, dimostrando ancora una volta come il territorio lucano sappia coniugare tradizione e innovazione, autenticità e apertura internazionale", osserva l'Apt Basilicata.
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(Adnkronos) - Ogni anno migliaia di persone ricevono una diagnosi che cambia tutto, anche se all'inizio non dà sintomi. E' il caso della leucemia linfatica cronica (Cll), una forma di tumore del sangue che colpisce soprattutto gli anziani e che, in molti casi, accompagna il paziente per anni prima di farsi davvero sentire. Quando si manifesta, può farlo con stanchezza profonda, febbre leggera ma persistente, sudorazioni notturne, perdita di peso o ingrossamento dei linfonodi e della milza. E con lei cambia anche la quotidianità. Per questi pazienti arrivano buone notizie dal Congresso annuale della European Hematology Association (Eha), fino al 15 giugno a Milano.
"In questa occasione - spiega Paolo Ghia, direttore del programma di ricerca strategica sulla Leucemia linfatica cronica dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano e professore di Oncologia medica dell'Università Vita-Salute San Raffaele - è stato presentato lo studio Amplify, uno degli studi che sta portando all'approvazione di una nuova combinazione di farmaci innovativi e non chemioterapici. Amplify ha studiato la combinazione di due farmaci che conosciamo da qualche anno e che usiamo anche con i nostri pazienti con leucemia linfatica cronica come singole terapie, ossia acalabrutinib e venetoclax. Li abbiamo messi insieme e il grosso vantaggio è che finalmente le terapie sono date per un periodo limitato, pari a 14 mesi, e poi paziente il paziente smette".
"E' stato dimostrato che questa combinazione - aggiunge Ghia - è molto più efficace dell'immuno-chemioterapia, per cui non ci sono più scuse per usare ancora l'immuno-chemioterapia nei nostri pazienti. Abbiamo anche fatto un passo ulteriore, aggiungendo ad acalabrutinib e venetoclax un terzo farmaco, l'obinutuzumab, un anticorpo monoclonale usato da molti anni nella leucemia linfatica cronica. La tripletta è risultata essere addirittura migliore nel controllo della malattia. Naturalmente, come sempre, incrementando la quantità di farmaci possiamo avere più difficoltà a somministrare la terapia, per cui questa è una terapia più per i nostri pazienti giovani, con meno anni".
Leggi tutto: L'oncologo: "Nuovi non chemioterapici più efficaci per leucemia linfatica cronica"