(Adnkronos) - Carlos Alcaraz pensa ancora al Roland Garros 2025. Il tennista spagnolo si prepara a inaugurare la stagione sull'erba partecipando al torneo del Queen's per arrivare al top della forma a Wimbledon, dove scenderà in campo da campione in carica. Nel media day però Alcaraz ha parlato della finale vinta a Parigi contro Jannik Sinner: "Quei match point annullati li guardo e riguardo, ho parlato coi miei amici di quello che è successo, ma è ancora difficile per me credere di aver vinto quella partita. Sembra qualcosa di impossibile".
Nessun dubbio sulle capacità di 'recupero' di Sinner dopo la delusione di Parigi: "Ci sono sconfitte in finale che assimili più difficilmente di altre, è capitato anche a me. Però so bene le capacità che ha Jannik: so che tornerà più forte, che imparerà da questa situazione, che tornerà a competere al massimo livello, anche mentale, come sempre. Non penso di avere un vantaggio mentale su di lui ora. Immagino quello che può aver passato, quanto male gli abbia fatto la finale di Parigi".
"La cosa bella del tennis però è che non ci si ferma mai: non hai molto tempo per disconnettere e riflettere perché dietro l’angolo c’è sempre un’altra partita importante", ha continuato Alcaraz, "Sinner tornerà con una forza e una motivazione mai viste prima, anche perché Wimbledon è un torneo che lo esalta, sa giocare molto bene sull’erba e ovviamente è uno dei candidati principali per arrivare in finale e vincere".
(Adnkronos) - Un giro di affari da 5,4 miliardi di euro, ma un imprenditore su due ritiene di aver buttato via il proprio denaro. Con 2,7 miliardi letteralmente bruciati o spesi a vuoto. E' quanto emerge da un’indagine dell'International center for social research, che rivela come oltre il 60% delle aziende si dichiari insoddisfatto dei servizi acquistati e solo il 5% esprima un giudizio pienamente positivo. Nonostante il ruolo fondamentale nelle dinamiche aziendali, le principali criticità emerse riguardano risultati inferiori alle aspettative, inefficacia del messaggio veicolato, scarsa creatività, ritardi nell'implementazione delle campagne e costi troppo elevati. La scelta di partner rimane un passo cruciale ma non semplice. Si stima infatti che in Italia operino circa 41.000 web agency, a cui si aggiungono numerosi freelance.
A farsi sentire sono anche la mancanza di un albo professionale dedicato e le basse barriere d'ingresso nel settore, che rendono difficile per le aziende identificare partner affidabili. "Si tratta di un mercato dalle potenzialità enormi che tuttavia deve fare i conti con un’insoddisfazione generalizzata. Da qui, la necessità di affidarsi a professionisti preparati che siano capaci, dopo un'attenta analisi, di studiare un'adeguata strategia comunicativa", spiega ad Adnkronos/Labitalia l’esperto Gianpaolo Antonante, ceo di Stratego Swat. Secondo il sondaggio, infatti, il 61% delle aziende ha ritenuto mediocre o scarso il servizio acquistato, mentre il 22% lo ha reputato accettabile, il 12% molto buono e solo il 5% eccellente.
"Un tema quello dell'insoddisfazione - avverte - che è ogni giorno sul nostro tavolo di lavoro. E' di fondamentale importanza affidarsi a professionisti qualificati che, dopo un'attenta analisi, siano in grado di sviluppare strategie comunicative adeguate. E' anche importante diffidare di preventivi forniti senza un'analisi preliminare dell'azienda e di evitare contratti a lungo termine senza una fase iniziale di valutazione".
"Contratti flessibili e testimonianze verificabili in queste situazioni - sottolinea - possono fare la differenza. Per evitare investimenti infruttuosi, è consigliabile stipulare contratti di breve durata, come quattro mesi, per valutare l'efficacia delle strategie adottate. Inoltre, è importante verificare l'autenticità delle testimonianze di clienti soddisfatti, assicurandosi che siano corredate da nome e cognome e, se possibile, contattando direttamente le aziende referenziate".
"Il digital marketing - spiega l’esperto - è tra i settori con la barriera di accesso al mercato più bassa che ci siano. Bastano un computer, una connessione a internet e si ha tutto il necessario per cominciare a vendere servizi. Ma è proprio questa facilità di ingresso che fa proliferare la nascita di attori senza alcuna competenza. Mentre si tratta di una professione complessa e che andrebbe riconosciuta, magari con la creazione di un albo professionale, certificato e che garantisca standard di qualità".
Come tutelarsi, quindi? Secondo Gianpaolo Antonante, ci sono alcune pratiche che si possono mettere in atto fin da subito: "Un’agenzia affidabile, ad esempio, non invia preventivi immediati: prima serve un’analisi approfondita dell’azienda, proprio come farebbe un medico prima di prescrivere una cura. La velocità di risposta è spesso indice di superficialità". "Meglio diffidare - suggerisce - anche da contratti annuali e preferire accordi brevi, di quattro mesi, per valutare i risultati senza vincolarsi per periodi troppo lunghi. Attenzione anche alle testimonianze: devono essere verificabili, con nomi reali e contattabili, pratica che è sempre consigliabile".
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(Adnkronos) - “Questo Centro rappresenta un primo passo significativo nella promozione della salute e nell'inclusione di persone con disturbi dello spettro autistico. Una struttura che migliorerà la qualità della vita per molti ragazzi e per le famiglie, offrendo sostegno, supporto e servizi specializzati. Un'iniziativa che mira a sensibilizzare la comunità sui temi legati all'autismo e a garantire che le persone interessate ricevano le cure e l'assistenza necessarie. E’ un segnale positivo dell'impegno dell'Asp nel rispondere alle esigenze della popolazione e nel promuovere un approccio integrato e multidisciplinare nella gestione dei disturbi dello spettro autistico”. A dirlo il direttore generale dell’Asp dí Messina Giuseppe Cuccì, inaugurando stamani il primo Centro Diurno per l’autismo in città presso il Polo Blu dell’Istituto Marino di Mortelle della città dello Stretto. “E’ il risultato - prosegue Cuccì- della sinergia e della grande collaborazione tra il Comune e l’Azienda Sanitaria di Messina, che sono riusciti a trovare il luogo adatto, reperire le risorse necessarie, ultimare i lavori, ottenere l’accreditamento e individuare i dipendenti per svolgere un compito istituzionale e delicato per garantire i diritti di tutti nella nostra società”.
Il sindaco Federico Basile ha sottolineato con forza il valore dell'integrazione, affermando che ogni individuo ha diritto a un ambiente che valorizzi le differenze e promuova la partecipazione attiva, poiché solo attraverso l'accettazione e il supporto reciproco possiamo costruire una comunità più forte e coesa, in grado di abbracciare la diversità come una risorsa preziosa”. L'assessore alle politiche sociali del Comune Alessandra Calafiore si è dichiarata “estremamente soddisfatta per questo risultato evidenziando l'importanza di questo spazio, non solo come un luogo di accoglienza e supporto, ma anche come un punto di riferimento fondamentale per le famiglie, dove promuovere, il benessere e lo sviluppo delle capacità individuali di ogni persona”.
Il Centro, ultimato quest’anno e quindi, tutto nuovo, sarà dedicato ad attività sanitarie, didattiche e ludiche ed è per 20 persone, tra giovani e adulti, che si trovano nello spettro autistico, e che saranno selezionati in base alle graduatorie provinciali. Per l’assistenza e per le cure necessarie, lAsp ha garantito personale sanitario qualificato: uno psichiatra infantile, diversi psicologi, fisioterapisti, logopedisti, infermieri, psicoterapeuti, psichiatra, che assicureranno un adeguato supporto. Il Centro è una struttura che verrà utilizzata anche per momenti ludici e didattici. La sinergia tra l’Azienda Sanitaria Provinciale e il Comune di Messina è stata cruciale, poiché ha permesso di unire risorse, competenze e servizi, fornendo un sostegno più efficace e integrato. Si svilupperanno in futuro sinergie con altre strutture e istituzioni come Crn Irib e cooperative sociali che si occupano di persone autistiche.
Per il Comune Messina Socialcity si occuperà, attraverso degli educatori e formatori, di un servizio di bus per il trasporto e l’assistenza dei giovani dalle loro case al Centro a Mortelle. Valeria Asquini, Presidente di Messina SocialCity ha dichiarato:"Forniremo anche i nostri servizi per creare un ambiente positivo e supportare le famiglie. Siamo impegnati inoltre per offrire opportunità educative, sociali e ricreative nel Centro contribuendo così a un futuro migliore per la comunità. La nostra mission è quella di garantire che ogni individuo possa sviluppare il proprio potenziale in un contesto favorevole e dignitoso".
Grazie all’importante lavoro svolto dal Comune per l’autismo in questi anni e all’esperienza sanitaria dell’Asp, saranno organizzati momenti di gioco, ricreativi e terapeutici, che favoriscono la socializzazione tra gli utenti, contribuendo così alla loro qualità di vita. Questo tipo di interazione si è dimostrato fondamentale per combattere l'isolamento e le problematiche molto complesse su questi temi. Grazie alla competenza dell’Asp, il Centro Diurno ha integrato i servizi sanitari, fornendo assistenza medica e monitorando la salute degli utenti, garantendo così una presa in carico più completa delle loro esigenze.
“In sintesi, - ha spiegato la Direzione Strategica dell’Asp - composta dal direttore generale Giuseppe Cuccì, dal direttore amministrativo Giancarlo Niutta dal direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi - il Centro Diurno realizzato grazie alla collaborazione tra l’azienda sanitaria e il Comune, non sarà dunque un luogo solo di assistenza, ma un vero e proprio punto di riferimento per le famiglie e le persone in difficoltà. Investire in tali iniziative significa puntare nel benessere della comunità, promuovendo una cultura di inclusione e sostegno reciproco”. Presenti oltre il sindaco Federico Basile, l’assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore, i deputati regionali Pino Galluzzo, Calogero Leanza, Alessandro De Leo, il deputato nazionale Dafne Musolino, la senatrice Ella Bucalo, i dirigenti Asp Nina Santisi, Pippo Rao e Santina Patanè, il direttore del Cnr Irib Giovanni Pioggia, i rappresentanti sindacali, le associazioni, e numerose le famiglie dei ragazzi autistici.
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(Adnkronos) - Sarebbe russa o ucraina la donna trovata morta a Villa Pamphili a Roma lo scorso 7 giugno. Gli investigatori della Polizia, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, stanno cercando di ricostruire gli ultimi spostamenti della donna in Italia con Rexal Ford.
Il 46enne californiano, fermato sull’isola greca di Skiathos, è accusato della morte della bimba di sei mesi, il cui corpo è stato trovato a pochi metri da quello della madre. Il cittadino americano, ora in carcere nella città greca di Volos, a Roma si presentava come produttore cinematografico ed era stato fermato dalla Polizia due giorni prima del ritrovamento dei cadaveri con in braccio la bimba che indossava la tutina rosa poi ritrovata in un cassonetto dei rifiuti. Per ricostruire gli spostamenti della coppia e per capire se la donna abbia soggiornato a Malta prima di venire in Italia si stanno facendo verifiche sul conto bancario e sulle ultime transazioni fatte dall'uomo con la carta di credito.
Entro una settimana Ford dovrà comparire davanti al giudice ellenico. Intanto, per quanto riguarda le procedure per l’estradizione, serviranno almeno una ventina di giorni, ma i tempi potrebbero allungarsi anche fino a due mesi se il 46enne chiederà di essere estradato negli Stati Uniti. Per lui le accuse, contenute nel mandato di arresto europeo, sono di omicidio volontario per strangolamento con l’aggravante della minore età della vittima e di occultamento di cadavere. L’eventuale aggravante per il legame di parentela con la bimba potrà essere contestata solo se dall’esame del Dna si accerterà che Ford è effettivamente il padre.
(Adnkronos) - Lutto per Soleil Sorge. L'influencer ed ex concorrente del Grande Fratello Vip ha annunciato sui social la morte della mamma Wendy Kay, che in alcune apparizioni televisive aveva parlato della sua lotta contro un tumore al seno.
"Amore infinito, forza sconfinata, magia eterna, fede incrollabile, classe, energia e vita oltre misura... il suo amore è l'universo, il suo spirito, infinito. Il tuo sorriso è per sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di averti nella sua vita. Possa la tua anima alzarsi in grazia eterna madre", ha scritto Soleil Sorge nella didascalia del post condiviso su Instagram che raccoglie le foto di alcuni dei momenti più belli vissuti con la mamma Wendy.
Poi, l'annuncio: "Con grande dolore nel cuore vi comunico che la mia amata mamma, l'anima che ha illuminato la mia vita con un amore infinito e una forza inarrivabile, è tornata nell'eternità. In questo momento di profonda tristezza e riflessione, ho bisogno di tempo per raccogliere i pezzi di questo grande vuoto che lascia, per onorare il legame che abbiamo condiviso".
La 30enne ha chiesto ai follower di rispettare il suo dolore e il suo silenzio: "E questo spazio che necessito per guarire, senza parole ma con il cuore che batte ancora per lei, per noi. Il tempo non guarisce, ma aiuta a trasformare il dolore il memoria. Scusate se non rispondo. Vi ringrazio di cuore per la comprensione e per l'affetto che mi avete sempre dato. Tornerò quando sarò pronta", ha concluso.
Wendy Kay ospite a Verissimo aveva parlato della sua lunga battaglia contro il tumore: "La prima diagnosi di tumore al seno era arrivata nel 2007, poi è tornato nel 2012 e infine nel 2022", aveva detto Wendy. "L'ultima volta però non è stato al seno, ma ha scoperto che il tumore aveva metastatizzato nelle ossa del bacino", aveva spiegato la figlia Soleil.
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(Adnkronos) - È morta all'età di 91 anni Nara Cambi, che da bambina aveva capito l'orrore della guerra e della deportazione nazista. Sapeva che nella sua casa a Campi Bisenzio (Firenze) i genitori, Luigi e Nella, nascondevano gli ebrei e tutti quelli a rischio deportazione in una stanza semi nascosta dove gli sguardi dei tedeschi sarebbero potuti arrivare più difficilmente. E quindi, ogni volta che c'era il rischio di rastrellamenti, lei dava una mano. Aveva dieci anni. "Si nascondevano le persone in una specie di soffitta a cui si accedeva da una porticina, dentro quella stanza si rifugiavano fino a venti persone, stavano sdraiati sui materassi - ha raccontato - Quando arrivavano i tedeschi, dicevo loro di nascondersi, quando i tedeschi erano passati, dicevo loro che potevano uscire".
Nara Cambi ha vissuto gli ultimi anni della sua vita nella Rsa 'La Mimosa', struttura per anziani gestita dal Consorzio Zenit, a Campi Bisenzio, a pochi metri da quella che una volta era la sua abitazione.
I ricordi di Nara, che era cugina del celebre cantante Narciso Parigi, sono stati vividi fino agli ultimi giorni: "Ricordo i bombardamenti dagli aerei, ci nascondevamo nelle fosse in mezzo ai campi, ci portavamo le coperte per ripararci dal freddo. Era difficile perfino trovare cibo, ricordo che i miei parenti rubavano il grano per sopravvivere". E poi quei ricordi in mezzo ai tedeschi: "Mi avevano reclutata per pelare le patate nelle loro cucine, con me non erano cattivi, ricordo che mi regalavano le caramelle".
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(Adnkronos) - Una notte da incubo per 16 tesserati - tra calciatori e staff - della Salernitana. Al rientro della trasferta di Genova, dopo il playout con la Sampdoria, il gruppo è stato trasferito d'urgenza in ospedale a causa di un'intossicazione alimentare.
È accaduto ieri, domenica 15 giugno, dopo il playout d’andata contro la Sampdoria, vinto 2-0 dai blucerchiati. Alla società sportiva campana era stato consegnato un pranzo a sacco, a base di riso. Al termine dell'incontro, in molti hanno avvertito problemi gastrointestinali che con il passare del tempo sono peggiorati.
Arrivati all’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi, sono arrivate in soccorso quattro ambulanze che hanno portato i membri del gruppo all’ospedale di Salerno. Alcuni di loro sono rimasti sotto osservazione, altri sono stati dimessi dopo alcune ore dal ricovero.
La polizia sta facendo gli accertamenti del caso, nel frattempo, secondo quanto si apprende, la società avrebbe chiesto il rinvio del playout di ritorno in programma per venerdì 20 giugno, allo stadio Arechi di Salerno.
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(Adnkronos) - "Questo Governo considera fondamentale investire nelle politiche di prevenzione. E' la ragione per quale stiamo lavorando, fin dal nostro insediamento, per consolidare un cambio di paradigma e promuovere con sempre maggiore determinazione l'adozione di stili di vita sani e la partecipazione ai programmi di screening che, come sapete, sono uno strumento decisivo per migliorare lo stato di salute, evitare l'insorgenza di malattie, e per intervenire con tempestività laddove è necessario. Ecco perché la scelta del ministero della Salute di organizzare gli Stati generali a Napoli non è casuale, ma rientra nella strategia più ampia che il Governo sta portando avanti per colmare i divari che esistono tra i territori e rendere il sistema sanitario nazionale più moderno ed efficiente, garantendo ai cittadini risposte sempre più adeguate e tempestive, su tutto il territorio nazionale e nello stesso modo". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel suo videomessaggio all'apertura degli Stati generali della prevenzione a Napoli.
"E rientrano in questa strategia - ha sottolineato - le tante azioni che il Governo ha messo in campo in questi 2 anni e mezzo. Penso alla scelta di destinare alla sanità stanziamenti record, che porterà il Fondo sanitario nazionale a 141 miliardi di euro nel 2027. Ricordo la decisione di valorizzare il personale sanitario, assicurando anche le risorse per i rinnovi contrattuali. Mi riferisco inoltre all'entrata in vigore dei nuovi Lea, che si aspettava da oltre 20 anni e che consente di accedere a prestazioni coperte dal sistema sanitario nazionale. E non dimentico, ovviamente, l'azione di sistema che abbiamo avviato per ridurre le liste d'attesae e assicurare ai cittadini risposte più veloci e tempestive ai loro bisogni".
"La nostra nazione deve viaggiare sui binari dell'eccellenza in ogni territorio - ha proseguito la premier - E questo vale, ovviamente, anche per ciò che riguarda la prevenzione. Sfida che oggi riparte da Napoli, con un evento che riunisce i principali protagonisti del sistema sanitario italiano. E il mio auspicio è che questi Stati generali possano rappresentare un nuovo inizio, e suggellare la nascita di un'alleanza che riconosce nella prevenzione il primo obiettivo dell'agenda della sanità e lo strumento per salvaguardare la sostenibilità del nostro Servizio sanitario nazionale. Da oggi parte un nuovo impegno collettivo per mettere al centro la prevenzione, colmare le distanze e costruire una sanità più equa, più giusta, più moderna. Un obiettivo che potrebbe sembrare ambizioso, e lo è, ma penso che sia alla nostra portata e che dobbiamo essere determinati a raggiungere. Per il bene dei cittadini e il futuro della nostra comunità nazionale".
"La cultura della prevenzione deve essere sempre più patrimonio di tutti. E' il miglior 'farmaco' per vivere meglio e più a lungo" ha rimarcarto il premier. "La partecipazione ai programmi di screening è decisiva per migliorare lo stato di salute", ha aggiunto. "Vogliamo costruire un modello proattivo che anticipi i rischi prima che diventino un'emergenza, con programmi di screening più diffusi e radicati sul territorio nazionale", ha concluso la presidente del Consiglio.
(Adnkronos) - "La prevenzione è l'elemento centrale della sfida della sanità italiana e globale, io ho la delega dell'Oms che svolge principalmente l'attività di prevenzione globale e che si muove come se fosse un ministero della Salute a livello globale e in giro per il mondo. Tutti sanno che la prevenzione inizia fuori dai confini nazionale. Il nostro 'vicino', l'Africa, ha più della metà della popolazione che non ha accesso ai servizi di base, oltre la metà dei presidi non ha acqua potabile o energia, più del 50% delle malattie trasmissibili si sviluppano in Africa e terminano con una mortalità di pari percentuale. La sfida, oltre che un impegno morale, è anche una convenienza per il nostro Paese: la cooperazione internazionale è impegnata in prima linea anche sul piano finanziario a far sì che le buone pratiche ed eccellenze siano messe a disposizione dell'Africa". Così Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, nel suo intervento oggi all'apertura degli Stati generali della prevenzione a Napoli.
"Abbiamo triplicato i fondi per l'Oms per la salute dei migranti", ha ricordato Cirielli. "Continueremo a lavorare insieme al ministro della Salute Schillaci, che voglio ringraziare perché ha realizzato nel suo ministero una struttura per la cooperazione internazionale", ha concluso.
(Adnkronos) - "La prevenzione non è solo una strategia sanitaria, ma è una vera sfida culturale, che interpella il modo in cui noi organizziamo i servizi. E' una dimensione trasversale che richiede nuove visioni e alleanze tra sanità, scuola, ricerca e amministrazioni locali". Lo ha detto il sindaco di Napoli e presidente dell'Anci, Gaetano Manfredi, durante il suo intervento agli Stati generali della prevenzione, in corso nel capoluogo campano.
"L'Anci - ha sottolineato - è fortemente impegnata nel costruire e rafforzare percorsi di collaborazione con tutti i livelli istituzionali affinché possiamo dotare di strumenti e risorse i Comuni italiani in prima linea nel promuovere salute, sport e stili di vita sani nella più ampia integrazione sociosanitaria".
"Il Sud Italia mostra ancora oggi un'offerta insufficiente di servizi di prevenzione, tutto ciò rende ancora più urgente investire in prevenzione come leva di equità e sviluppo", ha concluso Manfredi.
(Adnkronos) - Innovare si può, e qualcuno lo sta già facendo. Intelligenza artificiale applicata alla radiomica, telemedicina per avere "un dottore al proprio domicilio", azioni per realizzare una "ottimizzazione energetica" di un parco tecnologico ospedaliero. Sono solo alcuni dei progetti eccellenti premiati con gli Aiic Awards e consegnati durante il 25esimo Congresso nazionale dell'Associazione italiana ingegneri clinici in corso a Napoli. Per le 12 categorie del premio Aiic - informa una nota - sono arrivati oltre 250 progetti provenienti da team multidisciplinari di team ospedalieri, ricercatori universitari, startup, aziende italiane e multinazionali.
"Osservando il corpo complessivo dei progetti e dei lavori presentati - afferma Lorenzo Leogrande, presidente del Convegno Aiic - quello che emerge è sicuramente la dinamicità di un settore, quello delle tecnologie healthcare, in cui partendo dal confronto con le necessità del Ssn emerge la capacità di ragionare fuori dagli schemi consolidati, si afferma il desiderio di confrontarsi e collaborare tra professionisti, esprimendo la forza ideativa di team ricchi di competenze".
I vincitori dei premi Aiic - così come selezionati dalla giuria specialistica presieduta da Elena Sini, Chair internazionale della comunità di esperti Himms - sono stati: Maria Grazia Gambarota (Università Federico II, Napoli), per un progetto di analisi e interpretazione delle caratteristiche radiomiche in risonanza magnetica perpazienti con demenza; Aleksander Miladinovic (Irccs Burlo Garofolo, Trieste), che ha presentato un lavoro di intelligenza artificiale sull'apprendimento neurosimbolico per diagnosi patologie retiniche; Massimo Giordano (Università di Salerno), che ha definito un modello efficacissimo di telemedicina come sviluppo di un 'intelligent doctor at your home', mentre Ester Mura (Ares Sardegna, Cagliari) è stata selezionata per un lavoro di razionalizzazione dei criteri ambientali per il green public procurement come strumento di governance. A Greta Puleo (Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano) è stato assegnato l'award per la creazione di un modello di dashboard delle grandi apparecchiature come governance tecnologia di un grande centro di cura, e a Vincenzo Muto (Althea Italia, Napoli) il premio è stato attribuito per l'approccio innovativo descritto in un progetto di ottimizzazione energetica del parco tecnologico ospedaliero.
La Giuria Aiic ha poi premiato Paola Lualdi (Asst Valle Olona, Busto Arsizio) per un lavoro di building modeling del nuovo ospedale della Malpensa, e Gabriele Garavaglia (Medtronic Italia, Milano) per un sistema ibrido in grado di gestire il percorso complessivo del paziente con diabete. E ancora: Tullio Bucciarelli (Ausl Bologna) ha avuto ricevuto l'Award per un progetto di virtual clinic oculistica capace di superare la 'frattura' tra ospedale e territorio; Michele Gazzara (Humanitas Hospital, Milano) per la realizzazione di una 'rifunzionalizzazione automatizzata' del laboratorio di analisi cliniche di un ospedale di alta specializzazione. Infine, gli ultimi Aiic Awards sono stati assegnati a Santo Michele Pettignano (Asp Siracusa) per un progetto di change management per la trasformazione virtuosa del pronto soccorso siracusano, e a Matteo Milanesi (Ge System, Milano) per l'identificazione di soluzioni capaci di realizzare un rinnovamento dei sistemi di risonanza magnetica in termini di sostenibilità ambientale.
"Quest'anno - conclude Logrande - la grande partecipazione agli Aiic Awards ha sicuramente confermato l'attenzione con cui tutto il sistema degli esperti, dei ricercatori e degli operatori professionali segue il percorso dei nostri premi. In particolare,occorre segnalare che, sui temi che sono al centro del nostro convegno, in particolare la necessità di riflettere sull'impatto ambientale e la spinta ad un uso concreto dell'innovazione tecnologica, il nostro Paese offre già una moltitudine di progetti realizzati decisamente convincenti. A nostro modo di vedere, ciò significa che la governance sanitaria deve sapere che non si parte da zero per quel processo di innovazione di cui il Ssn ha così urgente bisogno".
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(Adnkronos) - La solitudine uccide? Secondo un nutrito filone di studi, che l'hanno collegata a un rischio aumentato di morte prematura, sì. Tanto che un rapporto del 2023, firmato Surgeon General degli Stati Uniti, aveva messo in guardia sul fatto che fosse dannosa per la salute come fumare 15 sigarette al giorno. Ma adesso un nuovo studio internazionale sfida il dogma: secondo le conclusioni degli autori, non ci sarebbe un legame tra la solitudine e il rischio di mortalità in categorie fragili come gli anziani, pur restando però un grave problema di benessere psicologico che va affrontato, sottolineano. Condotta da ricercatori della School of Public Health Sciences dell'Università di Waterloo, la ricerca - pubblicata sul 'Journal of the American Medical Directors Association' - ha permesso di rilevare che si tratta di una condizione comune tra gli anziani che ricevono assistenza domiciliare, ma non è comunque associata a un aumento del rischio di morte.
I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 380mila destinatari di assistenza domiciliare di età pari o superiore a 65 anni in Canada, Finlandia e Nuova Zelanda. Utilizzando valutazioni standardizzate e analisi di sopravvivenza, hanno scoperto che i solitari avevano un rischio inferiore di morire entro un anno rispetto alle loro controparti non solitarie. "I nostri risultati - spiega l'autore principale dello studio Bonaventure Egbujie, professore alla School of Public Health Sciences di Waterloo - suggeriscono che la solitudine potrebbe non aumentare in modo indipendente il rischio di morte dopo aver controllato altri fattori di rischio per la salute tra gli anziani nell'assistenza domiciliare. Questo contraddice gran parte della letteratura esistente basata sulla popolazione generale". La prevalenza della solitudine - definita come il numero di persone ogni 100 che riferiscono di sentirsi sole - variava dal 15,9% dei destinatari di assistenza domiciliare in Canada al 24,4% in Nuova Zelanda.
Le persone in forma fisica migliore e che hanno ricevuto meno aiuto da familiari o amici avevano maggiori probabilità di sentirsi sole, suggerendo un complesso legame tra lo stato di salute, le esigenze di assistenza e la connessione sociale.
Lo studio, precisano gli autori, esorta i responsabili politici e gli operatori sanitari a trattare la solitudine come un problema di qualità della vita piuttosto che concentrarsi esclusivamente sul suo potenziale legame con la mortalità.
"La solitudine è una seria minaccia per il benessere psicologico. Le conseguenze per la salute mentale della solitudine la rendono una priorità importante per la salute pubblica, anche se la solitudine non uccide", puntualizza l'autore senior dello studio, John Hirdes, professore della School of Public Health Science di Waterloo. "I servizi di assistenza domiciliare e comunitaria devono svolgere un ruolo protettivo sostenendo il contatto sociale per le persone isolate".
Gli autori chiedono ora studi a lungo termine per comprendere meglio la relazione causale tra solitudine e risultati di salute e per esplorare come le differenze in culture e sistema di assistenza influenzino queste dinamiche.
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