(Adnkronos) - I trattamenti long-acting permettono di "ridisegnare e ottimizzare la terapia antiretrovirale tenendo conto però di un dato importante, la qualità di vita del paziente" con Hiv. Non si tratta più di "una terapia obbligata e indicata dal medico", ma di "una possibilità per il paziente di scegliere le modalità migliori e più adeguate al proprio stile di vita e alla propria vita lavorativa". Così Roberto Gulminetti, responsabile Unità semplice Hiv Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia, nel presiedere il convegno 'Ridefinire il presente per vincere le sfide del futuro nella terapia dell'Hiv', organizzato, oggi all'università degli Studi di Pavia.
Tale approccio deve "coinvolgere il paziente" e rassicurare "il medico sull'efficacia delle terapie long-acting, ovvero dei trattamenti iniettabili a lunga durata d'azione che, in molti casi, garantiscono risultati paragonabili - se non superiori - alle tradizionali terapie orali. E' necessario strutturare ambulatori dedicati alla somministrazione delle terapie long-acting - sottolinea Gulminetti - in modo da permettere anche agli ospedali meno dotati di risorse di offrire questa opzione terapeutica, garantendo equità di accesso su tutto il territorio".
Durante il convegno è stato evidenziato come questi farmaci siano altamente efficaci, ma la necessità di recarsi in ambulatorio 2 o 3 volte l'anno per la somministrazione rappresenta ancora un ostacolo per molti pazienti, che potrebbero preferire soluzioni meno vincolanti. Gulminetti auspica quindi che in futuro si possa arrivare a formulazioni "ultra long-acting", capaci di ridurre ulteriormente la frequenza delle somministrazioni. "L'obiettivo - conclude - è liberare il paziente dagli obblighi di frequenza e dal peso psicologico di sentirsi malato quando in realtà è semplicemente portatore sano di un virus ormai silente".
Leggi tutto: Aids, infettivologo Gulminetti: "Terapia long-acting si adatta a stili di vita"
(Adnkronos) - "Questa è un'esperienza molto eccitante per i bambini” anche perché sono nel “loro territorio ed è importante che lo conoscano e capiscano che possono emanciparsi stando qui” dove possono “costruirsi un futuro anche economico e lavorativo. Vedere queste realtà è sicuramente è un aspetto rilevante". È quanto sostiene Enrico Serpieri, head of strategical development of Italy - Europe programmes di Save the Children, a margine della visita dei ragazzi e delle ragazze del Punto luce di Potenza allo stabilimento Ferrero di Balvano.
"Ferrero - ha continuato - per Save the children è prezioso ed è sempre molto importante" perché “sostiene molti nostri progetti”. “L'obiettivo in questo caso particolare è la partecipazione del Punto luce Save the children di Potenza”, ha aggiunto Serpieri spiegando che “i nostri Punti luce sono presidi di contrasto alla povertà educativa e questo è un obiettivo importantissimo qui a Potenza in Basilicata, come in tutta Italia”.
(Adnkronos) - "Un'azienda è vera quando restituisce al territorio quei valori che il territorio richiede. Non significa solamente far produzione e dare lavoro ma poter essere integrata, far parte del territorio per poter dare quella possibilità attraverso la conoscenza a questi ragazzi di potersi sentire come gli altri: questo è l'obiettivo". Lo dichiara Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata a margine della visita nello stabilimento Ferrero di Balvano (Potenza) di un gruppo di ragazzi e ragazze del ‘Punto Luce’ Save the Children di Potenza. Sono complessivamente 40 i partecipanti alla iniziativa. Si tratta di ragazzi e ragazze di età compresa tra i 6 e i 18 anni che hanno l’opportunità di visitare lo stabilimento e di conoscere le diverse tappe della lavorazione, approfondendo aspetti fondamentali del processo produttivo che vanno dalla selezione delle materie prime, alla lavorazione, ai controlli qualità fino al confezionamento.
Per Bardi, la fabbrica è “uno dei fiori all’occhiello della regione ed è un motivo di orgoglio per noi”. Lo stabilimento rappresenta “un esempio di come un'azienda possa restituire al territorio delle cose importanti come quello della collaborazione con le Istituzioni e con Save the children, nel caso specifico, per contrastare problemi legati alla povertà soprattutto educativa”, ha ribadito il Presidente che si è detto convinto che “queste manifestazioni possano dare delle opportunità concrete per far sentire i ragazzi che hanno delle difficoltà come gli altri”.
Leggi tutto: Ferrero, Bardi: "Esempio di azienda che restituisce valori a territorio"
(Adnkronos) - "Intesa Sanpaolo ha scelto di sostenere le start up da diverso tempo, e fin dall'inizio della manifestazione ha scelto di essere a fianco di Digithon. Le start up sono il motore fondamentale della nuova imprenditoria e Digithon è di certo un attore fondamentale dell'ecosistema italiano, che sicuramente muove l'interesse di tutti i vari attori verso il mercato delle start up e verso i nostri nuovi imprenditori". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marianna Ronzoni, responsabile della valutazione e della crescita delle start-up per Intesa San Paolo Innovation Center, a margine del suo intervento alla decima edizione di Digithon, in programma da oggi al 13 settembre a Bisceglie in Puglia con 100 startup in gara.
"Intesa Sanpaolo Innovation Center -ha sottolineato Ronzoni- è la società del gruppo dedicato alla crescita e al sostegno dell'innovazione, soprattutto sostenendo il paradigma dell'open innovation. Come si integra con l'attività di Digithon? Uno degli obiettivi di Intesa San Paolo Innovation Center è, da una parte, supportare gli ecosistemi italiani e per noi Digithon è a tutti gli effetti un ecosistema delle start-up e dell'innovazione. Dall'altra parte, un'altra mission di Intesa San Paolo Innovation Center è proprio quello invece di sostenere la crescita delle start-up", ha aggiunto.
"Quindi oggi siamo qui -ha concluso- anche per individuare le start up che sono più in linea con la nostra offerta e potere, oltre che premiare, anche proprio supportare nella crescita sicuramente la vincitrice del premio 'Sostenibilità e Circular Economy' di Intesa Sanpaolo Innovation Center che assegniamo nell'ambito della manifestazione e, se è possibile, se ne troveremo anche altre, offrendo il nostro supporto, il nostro advisory, oltre che il nostro network", ha concluso. Il premio 'Sostenibilità e Circular Economy' consiste in una sessione di coaching collettiva di 2 ore ed una individuale (1-to-1) da svolgersi presso la sede Intesa Sanpaolo Innovation Center a Torino.
(Adnkronos) - Domenica 28 settembre torna l'appuntamento con la Fitwalking for Ail, la camminata solidale non competitiva organizzata dall'Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma che unisce l'Italia a sostegno dei pazienti ematologici. Obiettivo dell'iniziativa: raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica e l'assistenza ai pazienti con tumori del sangue e ai loro familiari. Fitwalking for Ail, giunta alla nona edizione e nata per celebrare la Giornata mondiale della leucemia mieloide cronica, continua a crescere in tutta Italia tornando protagonista in 38 città, da Nord a Sud, nell'ultimo fine settimana di settembre.
Sono 38 le città nelle quali sarà possibile partecipare alla Fitwalking for Ail 2025: Alessandria, Ascoli Piceno, Caltanissetta, Campobasso (21 settembre), Campomarino (Campobasso, 27 settembre), Candelo (Biella), Castel del Monte (Bat), Cosenza, Forlì, Frosinone, Genova, Grignano Polesine (Rovigo), Grottaglie (Taranto), L'Aquila, Latina, Livorno, Messina, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Parma, Pesaro, Pietrelcina (Benevento), Polla (Salerno, 27 settembre), Ragusa, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Sanremo (Imperia), Savona, Siena, Siracusa, Teramo, Torino, Trapani, Trieste, Villa Santina (Udine). Dal 12 al 21 settembre è possibile acquistare il kit partecipante della Fitwalking for Ail anche in 22 negozi Decathlon. Per conoscere i punti vendita aderenti e tutti i dettagli su location, orari di partenza e su come partecipare, consultare il sito https://fitwalking.ail.it/. Giovedì 25 settembre a Roma, alle 11.30, presso il Circolo del Tennis del Foro Italico - informa l'Ail - si terrà la conferenza stampa nazionale per presentare questo importante appuntamento associativo che continua a crescere di anno in anno, alla presenza di rappresentanti dell'associazione, importanti ematologi e istituzioni.
Anche quest'anno la Fitwalking for Ail rientra tra le attività legate al progetto Ambiente e Salute, ricorda l'Ail in una nota. Secondo gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, infatti, un approccio integrato che comprende l'ambiente fisico, sociale, economico, ecologico e culturale del contesto territoriale è l'unico possibile per promuovere la salute umana e la sostenibilità ambientale. Per tutta la giornata sarà possibile testimoniare la solidarietà ai pazienti ematologici postando sui canali social di Ail una foto o un video con l'hashtag #versonuovitraguardi. Ogni partecipante iscritto riceverà un kit da utilizzare durante la camminata solidale. La quota di partecipazione alla Fitwalking for Ail è di 10 euro. L'obiettivo della Fitwalking for Ail - che vede il patrocinio di ministero della Salute, Stato maggiore della Marina e Arma dei Carabinieri, Coni, Csi Centro sportivo italiano, Aics Associazione italiana cultura sport, Aia Associazione italiana arbitri, Federazione italiana di atletica leggera, Fiasp Sport per Tutti e Sport e Salute - è raccontare i risultati raggiunti e le ulteriori prospettive nella cura dei tumori del sangue e informare i pazienti affetti da queste patologie sulla possibilità di condurre una vita attiva e incoraggiarli quindi alla pratica dello sport. Fitwalking for Ail ha il contributo incondizionato di Gsk, Pfizer, BeOne, Pasquier, Cbill, Novartis e Sanofi. Partner istituzionale UniCredit. Partner tecnico: Apeo Associazione professionale di estetica oncologica, Decathlon, Virtuoso.
Leggi tutto: Torna Fitwalking for Ail, camminata solidale per la ricerca e i pazienti ematologici
(Adnkronos) - "E' l'edizione numero 10, quindi un compleanno a doppia cifra. Siamo davvero cresciuti, abbiamo attraversato 10 anni di trasformazioni. Quando siamo partiti parlare di innovazione digitale significava parlare di temi che oggi sembrano già lontanissimi. Una trasformazione che corre veloce e che cerchiamo ogni anno di attraversare, di affrontare per esserne tutti più consapevoli. Siamo molto felici perché abbiamo raccolto circa 2.500 start-up nel nostro ecosistema in questo decennio di attività". Così Letizia D'Amato, presidente di Digithon, in apertura della decima edizione della maratona digitale, fondata da Francesco Boccia, che ha preso il via a Bisceglie in Puglia, con 100 startup in gara.
Tanti gli ospiti di questa edizione. "Si comincia con il presidente della Siae, Salvatore Nastasi, poi abbiamo una grande rappresentanza del team Innovation Center di Intesa Sanpaolo che da sempre affianca Digithon, Confindustria Bari e Bat che darà anche quest'anno il primo premio e che ci affiancherà anche in alcuni dibattiti di queste giornate. Poi abbiamo anche la novità del podcast realizzato da Ey in collaborazione con Digithon, che dietro le quinte scoprirà alcuni retroscena di queste start-up. E sabato sera arriverà il presidente della Camera Lorenzo Fontana a confrontarsi su queste tematiche, poi un grandissimo imprenditore come il presidente del gruppo Unipol, Carlo Cimbri. E poi ci saranno alcuni dei più importanti giornalisti, come l'inviata di guerra Lucia Goracci che dialogherà con Corrado Formigli".
E D'Amato ha sottolineato che "al termine di questi tre giorni racconteremo quello che sarà il futuro di Digithon e vi racconteremo anche perché sarà molto importante per il territorio e per il Sud". Soddisfatto anche Beppe Mastrodonato, co-founder di Digithon: "questa edizione, come ogni anno, è molto carica di contenuti, 100 start-up da tutta Italia, da tutti i settori del business. Vediamo anche quest'anno la conferma dell'ia come tema predominante, come vediamo anche noi nelle vite dei nostri giorni, l'ia è dappertutto. Supporta le aziende a crescere, a scalare più velocemente e a realizzare prototipi per controllare le start-up in tempi inimmaginabili qualche anno fa", conclude.
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(Adnkronos) - "Il re è fantastico": soltanto tre parole per commentare l'incontro con il padre Carlo. Per il resto, all'uscita di Clarence House, il principe Harry ieri è rimasto abbottonatissimo, proprio come da richiesta paterna, sul 'vertice di pace' con il sovrano. Dopo un anno e mezzo senza vedersi, re Carlo aveva lasciato la Scozia per Londra, dove aveva invitato il duca di Sussex per un tè, nel tardo pomeriggio nella sua residenza. Nessun dettaglio era trapelato prima del tanto atteso incontro. Ciò significa che l'accordo richiesto dal re, ovvero che il colloquio rimanesse privato, era stato rispettato. Dopo le tante dichiarazioni pubbliche dei Sussex su questioni che riguardano la famiglia reale, tra la coppia e il palazzo la questione della fiducia rimane particolarmente delicata. Ci vorranno tempo e prove, ma ieri un segnale positivo, che prelude alla riconciliazione, è arrivato.
Ieri alle 15, l'aereo privato di re Carlo, partito dalla Scozia, era atterrato sulla pista della base della Royal Air Force di Northolt. Poco prima delle 16, il corteo reale aveva varcato i cancelli di Clarence House. Poco dopo, Harry aveva lasciato frettolosamente un impegno che aveva nella zona ovest della città, facendo ipotizzare la possibilità del tanto atteso incontro con il padre. Prima dell'incontro di ieri, il sovrano e il figlio non si vedevano dal febbraio 2024 , quando il duca di Sussex era volato dalla California a Londra dopo aver appreso, contemporaneamente al resto del mondo, che a suo padre era stato diagnosticato un cancro. Allora, il re lo aveva ricevuto, a Clarence House, assieme alla regina Camilla, per poco più di 30 minuti.
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(Adnkronos) - Il Parlamento Europeo ha approvato a maggioranza, per la prima volta dall'inizio della guerra scatenata da Israele a Gaza come rappresaglia ai massacri perpetrati da Hamas il 7 ottobre 2023, una risoluzione sulla materia, presentata dai gruppi S&D, Verdi e Renew. Il titolo della risoluzione è "Gaza al limite: l’azione dell’Ue per combattere la carestia, l’urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due Stati". Il testo è passato a Strasburgo con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122 astenuti. Tra l'altro nella risoluzione il Parlamento "invita gli Stati membri a valutare la possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina, nell'intento di realizzare la soluzione dei due Stati".
Hanno votato a favore del testo emendato la maggior parte del Ppe, inclusa Forza Italia, del gruppo S&D, compreso il Pd, e di Renew, gran parte dei Verdi e una parte della Left, inclusa la copresidente Manon Aubry. Contro i Patrioti, con la Lega, parte dell’Ecr, l’Esn e una parte del Ppe, più alcuni della Left. I Cinquestelle hanno votato contro. Astenuta una parte dell’Ecr, inclusi i Fratelli d’Italia, e altri deputati di vari gruppi, tra i quali Ilaria Salis di Avs.
Nel testo, spiega l’Aula, i deputati esprimono seria preoccupazione per la “catastrofica” situazione umanitaria a Gaza e sollecitano un’azione urgente da parte dell’Ue. Il Parlamento condanna con forza il blocco degli aiuti umanitari a Gaza da parte del governo israeliano, che ha provocato una carestia nel nord di Gaza, e chiede l’apertura di tutti i pertinenti valichi di frontiera. Invita a ripristinare con urgenza il mandato e i finanziamenti dell’Unrwa, con un controllo “rigoroso”, e si oppone fermamente all’attuale sistema di distribuzione degli aiuti.
I deputati, allarmati dalle gravi carenze alimentari e dalla malnutrizione dovute alla restrizione degli aiuti, chiedono accesso pieno, sicuro e senza ostacoli a cibo, acqua, forniture mediche e riparo, nonché il ripristino immediato delle infrastrutture vitali. Sollecitano tutte le parti a rispettare i propri obblighi umanitari ai sensi del diritto internazionale. I deputati chiedono anche un cessate il fuoco immediato e permanente e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, invitando l’Ue e gli Stati membri ad avvalersi della loro influenza diplomatica per esercitare pressioni su Hamas affinché accetti di liberare tutti gli ostaggi.
Il Parlamento condanna nei termini più duri i “crimini barbari” di Hamas contro Israele e chiede sanzioni concrete contro il gruppo terroristico, riaffermando l’impegno per la sicurezza di Israele e il suo “inalienabile diritto all’autodifesa” nel rispetto del diritto internazionale, riconoscendo che Israele resta un partner strategico dell’Ue nella lotta al terrorismo nella regione.
Tuttavia, gli eurodeputati sottolineano che questo diritto non può giustificare azioni militari “indiscriminate” a Gaza ed esprimono preoccupazione per le continue operazioni militari nella Striscia di Gaza, che si sono tradotte in sofferenze insopportabili per la popolazione civile, denunciando allo stesso tempo l’uso di civili come scudi umani da parte di Hamas. Nella risoluzione, i deputati sostengono la decisione della presidente della Commissione Europea di Ursula von der Leyen di sospendere il sostegno bilaterale dell’Ue a Israele e di sospendere parzialmente l’accordo Ue-Israele in materia commerciale. I deputati chiedono indagini complete su tutti i crimini di guerra e sulle violazioni del diritto internazionale, volte a chiamare tutti i responsabili a rispondere delle proprie azioni.
Sostengono inoltre le sanzioni dell’Ue contro coloni e attivisti israeliani violenti in Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est, e contro i ministri israeliani Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir. Il Parlamento invita le istituzioni e i Paesi Ue a compiere passi diplomatici per garantire l’impegno verso la soluzione dei due Stati, con progressi politici concreti verso la sua realizzazione, in vista dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del settembre 2025. Sottolinea la necessità di una completa smilitarizzazione a Gaza e dell’esclusione di Hamas dal governo, chiedendo il ritorno di un’Autorità palestinese riformata come unico organo di governo. Secondo i deputati, la creazione di uno Stato di Palestina è fondamentale per la pace, la sicurezza di Israele e la normalizzazione regionale. Proprio per questo, invitano gli Stati membri a valutare la possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina, per sostenere la soluzione dei due Stati.
Leggi tutto: Parlamento Europeo invita i Paesi Ue a riconoscere la Palestina, approvata risoluzione
(Adnkronos) - Il Parlamento Europeo ha approvato a maggioranza, per la prima volta dall'inizio della guerra scatenata da Israele a Gaza come rappresaglia ai massacri perpetrati da Hamas il 7 ottobre 2023, una risoluzione sulla materia, presentata dai gruppi S&D, Verdi e Renew. Il titolo della risoluzione è "Gaza al limite: l’azione dell’Ue per combattere la carestia, l’urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due Stati". Il testo è passato a Strasburgo con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122 astenuti. Tra l'altro nella risoluzione il Parlamento "invita gli Stati membri a valutare la possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina, nell'intento di realizzare la soluzione dei due Stati".
Hanno votato a favore del testo emendato la maggior parte del Ppe, inclusa Forza Italia, del gruppo S&D, compreso il Pd, e di Renew, gran parte dei Verdi e una parte della Left, inclusa la copresidente Manon Aubry. Contro i Patrioti, con la Lega, parte dell’Ecr, l’Esn e una parte del Ppe, più alcuni della Left. I Cinquestelle hanno votato contro. Astenuta una parte dell’Ecr, inclusi i Fratelli d’Italia, e altri deputati di vari gruppi, tra i quali Ilaria Salis di Avs.
Leggi tutto: Parlamento Europeo chiede il riconoscimento della Palestina, approvata risoluzione
(Adnkronos) - Sono stati aperti e pubblicati i due testamenti di Giorgio Armani, lo stilista scomparso il 4 settembre scorso.
L'apertura e la pubblicazione dei due documenti sono avvenute martedì 9 settembre scorso da parte del notaio Elena Terrenghi. Al momento non si conoscono i contenuti.
Leggi tutto: Armani, aperti e pubblicati i testamenti di 'Re' Giorgio
(Adnkronos) - E' la figlia Ju Ae l'erede riconosciuta del leader nordcoreano Kim Jong un. A questa conclusione è giunta l'agenzia di intelligence sudcoreana, stando a quanto comunicato ai giornalisti dal parlamentare di Seul Lee Seong-kweun, informato in proposito dalla stessa agenzia. Ju Ae ha accompagnato il padre in una visita di alto profilo a Pechino all'inizio di settembre, il suo primo viaggio ufficiale all'estero, dove Kim ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin.
Gli analisti la considerano da tempo la probabile erede del padre, sebbene si siano fatte illazioni sul fatto che Ju Ae abbia un fratello maggiore che viene segretamente preparato per diventare il prossimo leader. L'agenzia di intelligence sudcoreana parla di "una narrazione rivoluzionaria sufficiente a rafforzare la posizione di probabile erede", di Ju dopo il suo viaggio in Cina. "L'agenzia percepisce Ju Ae come l'erede riconosciuta e vede la sua partecipazione alla visita in Cina come parte del completamento della narrazione della successione", ha riferito il parlamentare.
I media statali nordcoreani hanno pubblicato una sua foto all'interno del treno blindato del Paese, insieme al padre e ad altri funzionari, al loro ritorno da Pechino. L'intelligence di Seul ha affermato di aver appreso che Kim e sua figlia "hanno soggiornato presso l'ambasciata nordcoreana" durante il loro soggiorno in Cina e sono stati circondati da una rigorosa rete di protezione, anche delle informazioni biometriche, "da tempo parte del protocollo di sicurezza della Corea del Nord" secondo Ahn Chan-il, un disertore diventato ricercatore che dirige il World Institute for North Korea Studies. "Il fatto che Ju Ae abbia ricevuto lo stesso livello di protezione di Kim Jong Un dimostra ancora una volta che è una probabile successore", ha dichiarato all'Afp. (segue)
Ju Ae è stata presentata pubblicamente nel 2022, quando ha accompagnato il padre al lancio di un missile balistico intercontinentale. Da allora, i media statali nordcoreani l'hanno definita "la bambina amata" e una "grande guida" - "hyangdo" in coreano - un termine tipicamente riservato ai massimi dirigenti e ai loro successori. Prima del 2022, l'unica conferma della sua esistenza era arrivata dall'ex stella dell'NBA Dennis Rodman, che aveva visitato la Corea del Nord nel 2013.
Seul aveva inizialmente indicato che Kim e sua moglie Ri avevano avuto il loro primo figlio, un maschio, nel 2010, e che Ju Ae era la loro secondogenita. Ma nel 2023, il ministro dell'Unificazione di Seul ha dichiarato che il governo "non era in grado di confermare" l'esistenza del figlio di Kim. Per il deputato Lee le voci secondo cui Kim avrebbe un altro figlio, forse con disabilità, forse che si trova all'estero per studiare, secondo le varie illazioni fatte, "non sono considerate credibili". "In particolare, nel caso degli studi all'estero, l'intelligence ha osservato che, per quanto si cerchi di nascondere un fatto del genere, questo inevitabilmente verrebbe a galla, e quindi la possibilità è considerata molto bassa".
Leggi tutto: Ju Ae, è la figlia minore l'erede riconosciuta di Kim Jong un
(Adnkronos) - "Il grande, nuovo, paradigma introdotto dalle terapie long-acting è la dimensione che riguarda la qualità della vita del paziente con Hiv. Queste formulazioni mettono la persona al centro del percorso terapeutico: un cambiamento radicale rispetto al passato, quando era esclusivamente il medico a decidere la terapia più adatta". Lo sottolinea Paolo Bonfanti, professore di Malattie infettive all'università di Milano-Bicocca e direttore di Malattie infettive all'Irccs San Gerardo di Monza, partecipando al convegno organizzato oggi a Pavia 'Ridefinire il presente per vincere le sfide del futuro nella terapia dell'Hiv’.
Il professore, che ha partecipato al panel dedicato a 'Come le formulazioni long-acting cambieranno la gestione dell'Hiv', spiega che "oltre all'efficacia e sicurezza, il grande vantaggio di queste terapie a base di farmaci antiretrovirali a lunga durata d'azione che bloccano la replicazione dell'Hiv è che permettono una qualità di vita migliore. Sono per questo spesso preferite dai pazienti".
"Attualmente - aggiunge l'infettivologo - le terapie long-acting non sono prescrivibili in Italia ai pazienti con scarsa aderenza, anche se in futuro questa possibilità potrebbe essere rivalutata. In alcuni casi, infatti, la scarsa aderenza è legata alla difficoltà di assumere compresse quotidianamente. Inoltre - conclude - sono in fase di sviluppo nuove molecole con durata d'azione ancora maggiore che, proprio per questa caratteristica, potrebbero essere impiegate anche nella prevenzione dell'infezione in soggetti non ancora contagiati".
(Adnkronos) - Nel trattamento di pazienti con Hiv, "la nostra esperienza all'ospedale San Raffaele è ormai consistente. Abbiamo oltre 700 persone in trattamento con il long-acting da oltre 2 anni e abbiamo documentato che questi regimi sono altamente efficaci. I fallimenti biologici sono veramente rarissimi e limitati nei primi mesi. Direi un'opzione irrinunciabile che, anche nella pratica clinica, si rivela importante e solida per il futuro. Se un paziente ha i criteri per accedere alle long-acting, è una possibilità che va data". Così Antonella Castagna, professoressa di Malattie infettive all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, intervenendo al convegno organizzato oggi a Pavia 'Ridefinire il presente per vincere le sfide del futuro nella terapia dell'Hiv', con i massimi esperti del settore per fare il punto sulla migliore gestione dell'infezione.
La specialista, che ha moderato il panel dedicato a 'Il futuro della terapia antiretrovirale inizia da una gestione consapevole del presente', sottolinea che "le terapie long-acting rappresentano probabilmente uno degli elementi più importanti della rivoluzione a cui stiamo assistendo nella gestione dei pazienti con Hiv".
Oggi, spiega Castagna, "abbiamo una terapia long-acting legata all'associazione di 2 farmaci, cabotegravir (Cab) e rilpivirina (Rpv), somministrati a livello intramuscolare una volta ogni 2 mesi, che hanno rappresentato un'opzione importante per una gestione più semplice dei pazienti virologicamente soppressi. Altre terapie long-acting sono attualmente in corso di implementazione. Hanno un impatto positivo sulla qualità di vita del paziente: la persona non deve più assumere la terapia orale e, di conseguenza, il ricordo quotidiano dell'infezione viene un po' a diminuire, unitamente alle difficoltà logistiche" di partecipare alla vita sociale. "E' un passo avanti importante a favore della qualità di vita", conclude l'infettivologa.
Leggi tutto: Aids, infettivologa Castagna: "Long-acting è opzione irrinunciabile in trattamento Hiv"
(Adnkronos) - Un'aggressione brutale, avvenuta nella notte del 4 settembre, ha portato all’arresto di una donna italiana di 47 anni, accusata di tentato omicidio nei confronti del compagno convivente. I Carabinieri della Stazione di Montelupo Fiorentino sono intervenuti tempestivamente in un’abitazione di Empoli, dopo una chiamata al 112, trovando l’uomo – un italiano di 53 anni – con gravi ferite da difesa agli avambracci, provocate da un coltello da cucina con lama di 30 centimetri.
Secondo i primi accertamenti, l’aggressione sarebbe maturata in un contesto di gelosia. Non risultano denunce precedenti per maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Empoli, dove le ferite sono state suturate; non è in pericolo di vita.
La donna è stata arrestata in flagranza di reato e, su disposizione della Procura di Firenze, trasferita presso il carcere di Sollicciano. Nei giorni successivi, giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere e confermando l’ipotesi investigativa dei carabinieri. L’arma utilizzata, un coltello da cucina, è stata sequestrata.
Leggi tutto: Empoli, accoltella il compagno per gelosia: arrestata una donna
(Adnkronos) - Sei punti di differenza: Francesco Acquaroli al 52%, Matteo Ricci al 46%. E' quanto emerge dal sondaggio Emg Different realizzato tra l'8 e il 10 settembre in vista delle elezioni regionali nelle Marche. E sempre il 52% degli intervistati giudica positivo l'operato del presidente uscente della regione: lo dicono il 79% degli elettori di centrodestra, il 65% di quelli di centro.
Per quanto riguarda il voto alle liste, Fdi è primo partito con il 31,5%. Seguono Pd al 29%, Lega all'8, Forza Italia al 7, M5S al 6, Avs al 4%. Sulla collocazione dell'elettorato il 7,4% si dichiara di destra, il 18,4 di centrodestra per un totale del 25,8%. Mentre l'11, 6% si dichiara di sinistra, il 15,3 di centrosinistra per un totale del 26,9%. Ben il 29% degli intervistati dice di non riconoscersi in nessuno dei due poli.
Quanto agli interventi prioritari per le Marche, l'indicazione è netta: per il 61% c'è la sanità, seguono il lavoro (20%), la formazione al lavoro (13%), la politiche sociali per i giovani (12%) e la scuola (10%). Il 75% degli intervistati di dice soddisfatto della qualità della vita nelle Marche. Specie le donne (80%) e la fascia dei più giovani, 18-34 anni (85%).
Infine il dato dell'affluenza: il 51% dice che sicuramente voterà, il 34% che probabilmente lo farà. L'affluenza stimata è del 55%. Alle regionali del 2020 era stata del 60%.
Leggi tutto: Elezioni Marche, sondaggio Emg: Acquaroli avanti di 6 punti al 52%, Ricci al 46%
(Adnkronos) - Raoul Bova sarà ospite, domenica 14 settembre, a Verissimo. L'attore romano apre le danze della nuova stagione del talk show del weekend condotto da Silvia Toffanin.
Si tratterà della prima intervista pubblica rilasciata dall'attore dopo lo scandalo mediatico che lo ha coinvolto negli ultimi mesi. Al centro della vicenda una storia di ricatti, audio rubati e intimità violata, che ha riportato Bova sotto i riflettori per motivi ben lontani dal lavoro.
Tutto è iniziato con un messaggio anonimo, arrivato sul cellulare di Raoul Bova. Un avvertimento: alcuni audio compromettenti, relativi a conversazioni intime con Martina Ceretti, modella e influencer di 23 anni, potrebbero essere diffusi. Nessuna richiesta esplicita, ma un'intenzione chiara. Bova sceglie il silenzio. Il 21 luglio, però, le conversazioni vengono rese pubbliche da Fabrizio Corona nel suo podcast Falsissimo. La Procura di Roma apre un'inchiesta per tentata estorsione. Quello che fino a poco prima sembrava solo un gossip su una crisi sentimentale si è trasformato in qualcosa di molto più complesso.
L'intervista a Verissimo potrebbe offrire per la prima volta il punto di vista di Raoul Bova sulla vicenda. Appuntamento domenica 14 settembre alle 16.00 su Canale 5.
Leggi tutto: Raoul Bova ospite a Verissimo, prima intervista dopo lo scandalo audio rubati
(Adnkronos) - "La cultura dell'assassinio si sta diffondendo nella sinistra", aveva scritto in un post Charlie Kirk, ucciso a colpi d'arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University, sulla base dei risultati di una ricerca del Network Contagion Research Institute (Ncri) dello scorso anno rilanciata da Fox News, secondo cui il 48% dei liberali (di sinistra nello studio, ndr) ritiene "che sia almeno in qualche modo giustificato l'omicidio di Elon Musk e il 52% (55 nello studio, ndr) dice lo stesso di Donald Trump".
In California, gli attivisti hanno dato informalmente il nome di Luigi Mangione, l'americano accusato dell'omicidio del ceo di UnitedHelathCare Brian Thompson lo scorso dicembre, a una iniziativa popolare, per un provvedimento che impedisce alle compagnie di assicurazione di ritardare l'approvazione di interventi prescritti da medici (il motivo che avrebbe portato Mangione al suo folle gesto, ndr) , denunciava Kirk, così come la ricerca.
"La sinistra è trascinata in una frenesia violenta. Ogni risultato negativo, che sia la sconfitta a una elezione o in tribunale, giustifica una risposta massimalista", aveva commentato l'esponente Maga 31enne. "E' questa la crescita naturale della cultura delle proteste della sinistra che da anni e anni tollera la violenza e il caos , La codardia dei procuratori locali e dei funzionari scolastici hanno trasformato la sinistra in una bomba a orologeria".
Lo studio, co-firmato dalla Rutgers University, a cui si riferiva Kirk denunciava che "la violenza che ha come obiettivi Trump e Musk sta diventando sempre più normalizzata...violenza che sembra essere aumentata soprattutto fra i segmenti della popolazione di sinistra". La ricerca basava questa conclusione sull'analisi "del modo in cui le narrative virali dei social media" che "stanno legittimando la violenza politica, in particolare dopo l'assassinio di Thompson". Il fenomeno, sostiene la ricerca, è particolarmente diffuso "fra i giovani, chi passa molto tempo online, e utenti ideologicamente di sinistra", e comporta uno "spillover" nella realtà oltre l'online "già in corso".
"L'Ncri - nata nel 2018, ndr - non è al di fuori da controversie. Alcuni ricercatori sui dati hanno criticato i suoi metodi e sollevato domande sulla ragione per cui la maggior parte delle ricerche dell'Istituto non sia 'peer reviewed' (validata da esperti dell'argomento, il sistema usato nel mondo accademico come soglia per le ricerche affidabili, ndr)", il commendo di una ricerca dell'Università di Princeton. L'Istituto si era imposto accorgendosi, tre settimane prima dell'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, dell'aumento di popolarità di QAnnon, uno dei gruppi che ha coordinato l'assalto. Nel 2023 aveva poi firmato una ricerca in cui si denunciava la "decisa possibilità" che TikTok stesse oscurando argomenti sensibili per il governo cinese.
(Adnkronos) - Quello tra pensione e insegnanti è un connubio sempre più forte nel nostro paese: secondo l’ultimo rapporto Ocse 'Education at a glance 2024', l’Italia presenta il corpo docente più anziano di tutta l’area Ocse, a tutti i livelli di istruzione, con una quota di insegnanti over 50 anni che raggiunge il 53% del totale, rispetto alla media globale del 37%. Ne parla all’Adnkronos LabItalia, Andrea Martelli, fondatore e amministratore di MiaPensione.
"Il sistema pensionistico del mondo scuola - spiega - presenta modalità e tempistiche uniche, che possono influenzare significativamente il momento del pensionamento e l’importo dell’assegno. E' quindi molto importante conoscerne le dinamiche e analizzare la propria posizione contributiva con largo anticipo per pianificare al meglio il proprio futuro previdenziale". Gli insegnanti che intendono andare in pensione con decorrenza dal 1° settembre 2026, dovranno presentare sia la domanda di cessazione dal servizio, sia quella di pensione un anno prima. Il Miur normalmente pubblica ogni fine settembre la circolare con le scadenze ufficiali cui attenersi. Stando agli anni precedenti, le domande andranno presentate presumibilmente entro la metà di ottobre 2025. Per i dirigenti scolastici, invece, il termine potrebbe essere fissato al 28 febbraio 2026, come da prassi consolidata. L’unico modo per presentare la richiesta è tramite il portale Polis-Istanze Online, accessibile mediante Spid, rispettando le scadenze ministeriali.
“I requisiti anagrafici e contributivi - spiega - non devono essere maturati al 31 agosto 2026, bensì entro il 31 dicembre 2026. Inoltre, la generalità degli insegnanti e di chi lavora nel comparto scuola ha come unica data di accesso a pensione quella del primo di settembre, evitando in alcuni casi l’applicazione delle cosiddette finestre mobili. Altro aspetto cruciale è barrare nella domanda di cessazione la casella nella quale si richiede di rimanere in servizio nel caso in cui il proprio stato contributivo non risultasse idoneo alla pensione. Si tratta di un paracadute utile in quelle situazioni nelle quali non si ha una conoscenza completa della propria posizione previdenziale e nell’eventualità che al 31 dicembre dell’anno successivo non si siano maturati i requisiti richiesti”.
“Il calcolo della pensione per un insegnante può essere complesso, soprattutto in presenza di periodi part-time o carriera frammentata, se si è lavorato in scuole paritarie o all’estero, se ci sono state Interruzioni per congedi, malattia, maternità o se si è fatta domanda per il riscatto della laurea o di ricongiungimento”, prosegue Martelli. Per prima cosa, quindi, è bene controllare, in anticipo, il proprio estratto conto contributivo e verificare che non presenti lacune o disallineamenti, in modo da poter agire tempestivamente per correggerli. “La Legge di Bilancio 2025 ha abolito il pensionamento d’ufficio a 65 anni. Decidere quando e come andare in pensione, quindi, non è solo una scelta personale, ma una vera e propria strategia economica. Anticipare di qualche anno può significare ricevere un assegno più basso, ma godersi prima il tempo libero. Rimandare può voler dire ricevere una pensione più alta. Le normative 2025 offrono diverse strade, ma anche molte insidie nei calcoli e nelle procedure”, spiega l’esperto.
Il calcolo della pensione per i docenti può seguire il sistema retributivo, per chi ha versato i contributi fino al 31 dicembre 1995, contributivo per i contributi dal 1° gennaio 1996 in poi, oppure misto, se si possiedono contributi sia prima che dopo il 1996. Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2025 sono richiesti 67 anni di età compiuti entro il 31 dicembre 2025 e almeno 20 anni di contributi effettivamente versati. Per i docenti della scuola, la pensione può essere attribuita 'd’ufficio' se il requisito anagrafico viene raggiunto entro il 31 agosto 2025, oppure, 'su domanda' se si compie entro il 31 dicembre 2025.
La pensione anticipata consente agli insegnanti di ritirarsi dal lavoro prima del compimento dei 67 anni, a condizione di aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e almeno 41 anni e 10 mesi per le donne. “Non è richiesto un requisito anagrafico minimo ma solamente quello contributivo e non deve essere rispettata la finestra mobile di 3 mesi. Rappresenta un’opzione strategica soprattutto per chi ha iniziato a lavorare in giovane età, ma richiede particolare attenzione alla continuità contributiva per raggiungere i requisiti previsti dalla normativa”, afferma Martelli.
Opzione Donna è un regime agevolato di pensione anticipata è riservato esclusivamente alle lavoratrici con 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2024 e un’età anagrafica di 61 anni senza figli, 60 anni con un figlio e 59 anni con due o più figli. E' necessario, inoltre, possedere uno dei seguenti requisiti: riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, assistere un familiare con disabilità, lavorare presso aziende in crisi. Il trattamento pensionistico sarà interamente contributivo, anche per i contributi maturati prima del 1996.
Consente di accedere alla pensione al raggiungimento simultaneo di 62 anni di età e 41 anni di contributi. “E' una delle alternative più discusse nell’ambito delle pensioni per insegnanti, ma è bene sottolineare che il calcolo dell’assegno avviene con il metodo contributivo puro, e fino ai 67 anni l’importo mensile non può superare quattro volte il trattamento minimo Inps (circa 2.200 euro lordi)", precisa l’esperto. L'Ape sociale è una misura di accompagnamento alla pensione vera e propria. Il trattamento consiste in un’indennità mensile (non una pensione vera e propria) fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Riguarda i lavoratori con almeno 63 anni e 5 mesi di età, con almeno 30 o 36 anni di contributi versati e solo se si svolge un lavoro gravoso come quello degli insegnanti della scuola dell’infanzia e della primaria.
“Per chi quest’anno non avesse ancora maturato i requisiti utili per presentare la domanda di cessazione e pensionamento, la nuova Legge di Bilancio prevista per il 31 dicembre 2025, potrebbe aprire nuove finestre e deroghe. Ecco che diventa fondamentale conoscere la propria posizione contributiva per cogliere tempestivamente queste eventuali opportunità. In questo caso, è prevista una deroga al 28 febbraio 2026 per Opzione Donna e al 31 Agosto per Ape Sociale, per presentare la domanda di pensione, con decorrenza al 1 settembre 2026”, conclude Andrea Martelli, esperto previdenziale, fondatore e amministratore di MiaPensione.
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