Sarda News
  • Notizie in Sardegna
    • Sarda News

Yang Hansen, lo 'Jokic cinese': chi è la scelta a sorpresa del Draft Nba

28 Giugno 2025
Chauncey Billups, head coach dei Portland Trail Blazers

(Adnkronos) - La scelta di Portland ha stupito tutta l'Nba. Nel corso dell'ultimo Draft, i Trail Blazers hanno cambiato la loro chiamata (in origine la 11) con quella di Memphis (la 16), scegliendo un giocatore inaspettato. Si tratta del cinese Yang Hansen, centro di 2.15 di 19 anni. Nelle ultime stagioni, il gigante cinese ha dominato in patria con i Qingdao Eagles, mettendo in bacheca anche il premio di miglior difensore nel 2024.  

Ma chi è Yang Hansen? E perché la sua chiamata ha stupito il Draft 2025? Intanto, qualche numero. La media della sua ultima stagione racconta 16.6 punti, 10.5 rimbalzi e 2.6 stoppate a partita, con il 58.6% dal campo. Le previsioni della vigilia davano la chiamata al secondo giro, ma Portland - che in squadra ha già diversi giocatori per coprire il ruolo, tra cui Donovan Clingan - ha fatto una scommessa non banale. Qualcuno in America lo ha già definito, con un azzardo, uno "Jokic cinese", mentre altri negli States hanno paragonato alcune sue caratteristiche a quelle di Nikola Vucevic, oggi ai Chicago Bulls.  

 

La mossa a sorpresa dei Blazers potrebbe legarsi al marketing, visto che la Nba a ottobre tornerà in Cina per due partite di pre-season. Il mercato cinese è da sempre attento al basket e questo ragazzo (considerando anche che la chiamata di un cinese al primo giro del Draft mancava dal 2007, con Yi Jianlian selezionato da Milwaukee) è potenzialmente in grado di attirare un gran pubblico, visto che è stato All Star del campionato nazionale nelle ultime due stagioni. La curiosità è che Hansen ha già fatto innamorare i tifosi nella conferenza stampa di presentazione, rispondendo così a una domanda: "Cosa mi piace fare fuori dal campo? A volte dormo, anzi dormo sempre! Mi piace giocare alla PlayStation. E mangiare". L'attesa, adesso, è tutta per l'esordio. Di sicuro, coach Chauncey Billups avrà una carta in più da giocare. 

Leggi tutto: Yang Hansen, lo 'Jokic cinese': chi è la scelta a sorpresa del Draft Nba

"Trump, cambia la legge sulla cannabis": la lettera delle star al presidente

28 Giugno 2025
Tyson e Trump

(Adnkronos) - "Mr President, cambi la legge sulla marijuana". Un gruppo di celebrità dello sport e dello showbiz americano ha scritto una lettera aperta alla Casa Bianca per sollecitare il presidente Donald Trump a intervenire con decisione sulla riforma della legge sulla cannabis. 

Tra i firmatari della missiva figurano il campione Nba Kevin Durant, la leggenda del pugilato Mike Tyson, e altre leggende dello sport a stelle e strisce come Allen Iverson, Roy Jones Jr., Dez Bryant e Ricky Williams, oltre a nomi noti della musica come Lil Pump, Ralo e Wyclef Jean. Il gruppo si presenta come la "Coalizione di Atleti e Artisti a Sostegno degli Obiettivi Politici del Presidente Trump" e chiede clemenza per i reati non violenti legati alla marijuana, una nuova classificazione della sostanza e la fine delle discriminazioni nel settore bancario verso le imprese della cannabis. 

La lettera, resa pubblica da Fox News, accusa duramente l'ex presidente Joe Biden di aver ignorato le promesse fatte agli elettori sulla giustizia penale. "Ci sono persone che stanno ancora scontando lunghe pene federali per condotte oggi legali in molti stati: un'incarcerazione che è non solo crudele, ma anche assurda", si legge nel testo. 

I firmatari ricordano l'indulto concesso da Trump nel 2020 al produttore musicale Weldon Angelos, condannato a 55 anni per reati legati alla marijuana. E rilanciano: "La mancata azione dell'amministrazione Biden rafforza l'urgenza di una leadership coraggiosa".  

 

Oltre alla richiesta di clemenza, il gruppo propone la riclassificazione della marijuana da sostanza di "classe I" – la più severa, riservata a droghe come l'eroina – a "classe III", che ne riconoscerebbe l'uso medico e ridurrebbe le barriere economiche e scientifiche. 

Viene inoltre denunciato il persistere di pratiche bancarie discriminatorie contro le imprese che operano legalmente nel settore: "Nonostante generino oltre 35 miliardi di dollari l'anno e impieghino più di 450mila persone, queste aziende non hanno accesso ai normali servizi finanziari e subiscono aliquote fiscali superiori all'85%", si legge nel documento. La coalizione conclude esprimendo pieno sostegno agli sforzi di Trump per una riforma legislativa che garantisca "pari opportunità economiche e accesso al credito per tutte le imprese americane". 

Leggi tutto: "Trump, cambia la legge sulla cannabis": la lettera delle star al presidente

Nozze Bezos, "sei una meraviglia": il sussurro di Jeff alla moglie in abito da sposa

28 Giugno 2025
Jeff Bezos e Lauren Sanchez - (Ipa)

(Adnkronos) - "Sei una meraviglia". È stato questo il primo sussurro di Jeff Bezos rivolto alla sua sposa, Lauren Sanchez, nel momento in cui l'ha vista apparire nel suo abito da sogno firmato Dolce & Gabbana. Un vestito di pizzo bianco, raffinato, corsettato, con collo alto in stile anni '50, ispirato all'eleganza senza tempo di Sophia Loren. Ma in quella frase, semplice e potentissima, c'era ben più del solo stupore per l'abito. 

Un complimento nato in intimità - sussurrato tra i due prima della cerimonia - e poi ripetuto, con orgoglio, dolcezza e fierezza, come hanno riferito insider all'Adnkronos, mentre gli sposi facevano il loro giro tra i tavoli dei 200 ospiti vip nel suggestivo Teatro Verde dell'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Lì, tra celebrità, personalità del jet set internazionale e amici stretti, Bezos ha guardato sua moglie negli occhi e ha detto di nuovo, a voce alta: "Sei una meraviglia".  

Niente microfoni, niente discorsi preparati: solo un momento spontaneo, capace però di rubare la scena. Gli ospiti si sono commossi, alcuni hanno applaudito, altri hanno sorriso, consapevoli di assistere non solo a un matrimonio sontuoso, ma anche a una dichiarazione d’amore in tempo reale. Uno dei tanti vip ha raccontato: "È stato come in un film, ma senza copione. Jeff era visibilmente emozionato. Non guardava solo l'abito, guardava Lauren come se fosse la prima volta". 

 

Il matrimonio tra Lauren Sanchez e Jeff Bezos sull'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia è stato immortalato subito, in esclusiva, nella cover digitale di 'Vogue', che ha svelato in anteprima il sontuoso abito da sposa firmato Dolce & Gabbana . Anche lo smoking nero impeccabile indossato dal fondatore di Amazon è stato disegnato dalla coppia di stilisti. 

In un'intervista esclusiva, la giornalista e conduttrice 55enne ha raccontato il dietro le quinte della creazione del suo abito, rivelando l'inattesa musa ispiratrice: Sophia Loren nel film 'Un marito per Cinzia' (1958) di Melville Shavelson. "Cercavo foto di spose anni '50. Ho visto Sophia Loren con le mani giunte e quel pizzo alto fino al collo…Ho capito subito: quello era l'abito", ha raccontato Lauren. Il risultato? Un capolavoro sartoriale: bustino corsettato, collo alto in pizzo e una fila di 180 bottoni rivestiti in chiffon di seta, che correvano dalla scollatura fino allo strascico. "Era come vivere in un sogno", ha detto Sanchez. E in effetti, sembrava uscita da un film. 

Conosciuta per i suoi look audaci - come il bustier in pizzo sotto la giacca sfoggiato all'inaugurazione di Trump - Sanchez ha sorpreso tutti con una scelta elegante e 'coprente'. "È diverso da ciò che la gente si aspetta da me. Ma è profondamente mio", ha confidato a "Vogue". 

Anche i dettagli più simbolici del rito non sono stati trascurati. Lauren ha rispettato la tradizione del "qualcosa di vecchio, nuovo, prestato e blu": per quest'ultimo, ha portato con sé un oggetto del suo storico volo nello spazio con Blue Origin ad aprile, dove era parte dell'equipaggio femminile del razzo New Shepard. "Vedere la Terra dallo spazio è stato indescrivibile. Jeff mi aveva detto: 'Ti cambierà più di quanto pensi'. E così è stato". 

Un'esperienza trasformativa che ha ispirato anche il suo look: "All'inizio volevo un abito semplice e moderno, ma poi ho capito che volevo qualcosa che evocasse un momento. Io non sono più la stessa persona di cinque anni fa". Sanchez ha parlato apertamente del cambiamento interiore affrontato grazie all'amore: "Jeff non mi ha cambiata, mi ha rivelata. Mi sento al sicuro, vista, libera. Come Sophia Loren, posso essere me stessa senza chiedere scusa". Dopo le nozze sull'isola di San Giorgio, Lauren ha cambiato il suo nome su Instagram in @laurensanchezbezos, cancellando i vecchi post e condividendo solo due immagini della cerimonia. Una di queste mostra l'abito in tutta la sua poesia. "Non solo un vestito, ma una poesia cucita su misura. Grazie @dolcegabbana per la magia". 

Per entrambi è stato il secondo matrimonio. Sanchez ha tre figli: Nikko, 24 anni (con l'ex Tony Gonzalez), Evan, 19, ed Ella, 17 (dal matrimonio con Patrick Whitesell). Bezos è padre di quattro figli, nati dal matrimonio con Mackenzie Scott. 

 

Leggi tutto: Nozze Bezos, "sei una meraviglia": il sussurro di Jeff alla moglie in abito da sposa

Roma, incidente in moto in via Trionfale: morto 56enne

28 Giugno 2025
Polizia locale di Roma - (Ipa)

(Adnkronos) - Un motociclista è morto venerdì sera in un incidente stradale avvenuto in via Trionfale, a Roma. Sul posto sono intervenute le pattuglie della polizia locale di Roma Capitale del XIV Gruppo Montemario. Dai primi accertamenti risulterebbe coinvolto un unico mezzo, una moto Honda 1000, condotta da un uomo di 56 anni che, per cause in fase di accertamento, ha perso il controllo del mezzo. L'uomo è morto sul posto. Sono in corso le indagini della polizia locale per ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Il mezzo è stato posto sotto sequestro dagli agenti. 

Leggi tutto: Roma, incidente in moto in via Trionfale: morto 56enne

Perquisizioni nel carcere di Prato, indagati agenti e detenuti

28 Giugno 2025
Un carcere - (Ipa)

(Adnkronos) - Vasta operazione in corso nel carcere 'La Dogaia' di Prato contro l'ingresso di telefoni cellulari e droga ai detenuti dei reparti Alta sicurezza e Media sicurezza, ristretti anche per reati mafiosi. L'inchiesta, coordinata dalla Procura diretta da Luca Tescaroli, ha portato a indagare quattro agenti penitenziari per corruzione e anomali contatti tra altri quattro agenti e addetti alle pulizie del carcere.  

Oltre 260 agenti sono stati mobilitati per le perquisizioni ai detenuti e sono stati schierati 60 poliziotti in assetto antisommossa intorno al carcere. Le forze dell’ordine hanno sottoposto a perquisizione 127 detenuti. Di questi, 27 sono indagati formalmente per reati legati alla detenzione e all’utilizzo illecito di apparecchi di comunicazione e, in alcuni casi, per legami con il traffico di droga. I restanti 100 sono stati oggetto di sequestro e ispezione in quanto presunti beneficiari di favori o strumenti illeciti, seppur non ancora formalmente imputati. 

In particolare, 111 detenuti dell’area Alta aicurezza sono stati oggetto di attenzione: 14 risultano indagati, tutti cittadini italiani, molti con condanne o in attesa di giudizio per associazione di stampo mafioso o traffico internazionale di stupefacenti. Gli altri 97, pur non indagati, avrebbero comunque usufruito di libertà e mezzi vietati. Anche la sezione Media Sicurezza è stata coinvolta: 16 detenuti sono stati perquisiti, 13 dei quali indagati (8 italiani e 5 stranieri), mentre 3 risultano terzi non indagati (2 italiani e 1 straniero). 

L’inchiesta tocca direttamente anche la polizia penitenziaria. Tre agenti, di età compresa tra i 29 e i 32 anni, sono formalmente indiziati di corruzione: secondo le indagini, avrebbero facilitato l’ingresso di telefoni e droga in cambio di compensi economici. Spazi in uso a questi agenti sono stati perquisiti all’interno dell’istituto. Oltre a loro, altri quattro agenti risultano coinvolti in rapporti anomali con detenuti e con personale addetto alle pulizie, elemento che – secondo la Procura – rafforza l’ipotesi di un sistema collusivo diffuso. 

L’operazione ha superato i confini regionali. Sono state disposte 10 ulteriori perquisizioni domiciliari nei confronti di 9 indagati e di un soggetto terzo nelle province di Prato, Napoli, Arezzo, Roma, Firenze e Pistoia, con l’impiego di oltre 30 agenti. In particolare, le procure di Napoli e Roma risultano coinvolte per l’attivazione di schede telefoniche fittizie in negozi di telefonia, intestate a soggetti non collegati ai detenuti, ma utilizzate per aggirare i controlli. 

Dal luglio 2024, quando l'indagine è iniziata, a oggi, le forze dell’ordine hanno sequestrato: 34 apparecchi telefonici, inclusi smartphone di ultima generazione; 2 sim card, utilizzate illegalmente; ingenti quantità di hashish e cocaina, rinvenuti in pacchi postali, all’interno di indumenti, e nelle cavità intime di familiari in visita. Solo nella giornata dell’11 gennaio 2025 sono stati trovati 10 smartphone in possesso di detenuti. 

 

I canali d’ingresso per i materiali illeciti sono molteplici e ingegnosi: colloqui con familiari che consegnavano pacchi con telefoni o droga; utilizzo di fionde o palloni lanciati dall’esterno da soggetti provenienti da Napoli; coinvolgimento di agenti penitenziari corrotti, pagati con somme anche di migliaia di euro; impiego di lavoranti interni con maggiore libertà di movimento, incaricati di recuperare i pacchi lanciati dall’esterno. I telefoni erano abilmente nascosti: dentro pentole modificate, nei sanitari, sotto i wc, in cartelline portadocumenti con doppifondo, perfino nella cavità anale. 

Il comunicato della Procura ha puntato il dito anche contro la mancata protezione del detenuto romeno Vasile Frumuzache, aggredito brutalmente con olio bollente da un altro recluso poche ore dopo il suo ingresso in carcere, il 6 giugno 2025, accusato del duplice delitto di due escort connazionali. L’attacco – secondo la ricostruzione – è avvenuto nonostante le direttive specifiche impartite dalla Procura stessa per garantirne l’incolumità. Per questo episodio, tre agenti (originari di Caserta, Cosenza e Napoli, rispettivamente di 24, 40 e 45 anni) sono indagati per rifiuto d’atti d’ufficio e lesioni colpose. 

Con 596 detenuti attualmente presenti, 'La Dogaia' è una struttura sotto stress. Ospita 285 italiani, ma anche numerosi stranieri: 102 marocchini, 40 albanesi, 32 cinesi, 28 tunisini, 20 nigeriani, 17 rumeni e altri. La mancanza di stabilità nella dirigenza e una carenza organica tra ispettori e sovrintendenti (rispettivamente -47% e -56,5%) aggravano la gestione quotidiana. Alla cronica mancanza di controlli, accusa il procuratore Tescaroli, si aggiungono problemi strutturali: scanner non funzionanti, assenza di locali per le intercettazioni, libertà di movimento dei detenuti e numerosi casi di malattia psichiatrica, suicidi (due solo nel secondo semestre del 2024) e scarse opportunità lavorative. 

Leggi tutto: Perquisizioni nel carcere di Prato, indagati agenti e detenuti

Nozze Bezos, Tommy Hilfiger sfiora caduta in acqua - Video

28 Giugno 2025

(Adnkronos) - Tommy Hilfiger è stato a un passo dal rubare la scena agli sposi Jeff Bezos e Lauren Sanchez. Ieri lo stilista, uscito dal Gritti Palace per dirigersi sul taxi acquatico condiviso con Orlando Bloom, ha sfiorato la caduta in acqua. Hilfiger, nell’allungare la gamba sul gradino della barca, ha perso l’equilibrio. Un contrattempo che gli avrebbe fatto rischiare di perdere la cerimonia sull’Isola di San Giorgio. 

 

Leggi tutto: Nozze Bezos, Tommy Hilfiger sfiora caduta in acqua - Video

Nuovi palinsesti Rai, Alessandro Cattelan non c'è

28 Giugno 2025
Alessandro Cattelan - (Ipa)

(Adnkronos) - Alessandro Cattelan non è presente nei nuovi palinsesti Rai. Viale Mazzini ha presentato ieri le novità della stagione 2025-2026 tra conferme, rinnovi, colpi di scena, proteste e un bel po’ di tagli. 

 

"Per Alessandro Cattelan, che ho riportato in Rai anni fa, è finito lo show su Rai 2 e nelle decisioni del direttore Prime Time non c’è spazio per lui. Alessandro è talento complicato per tv generalista, ma penso che tutti noi dobbiamo pensare a scenari futuri in cui non possiamo non pensare di mettere nuovi volti, facce giovani. E' complicato il suo innesto in una Tv generalista. Spero la sua strada in Rai possa proseguire, il suo impatto commerciale è conosciuto". Ha risposto così Stefano Coletta, direttore del Coordinamento dei Generi Rai, a proposito dell'assenza di Alessandro Cattelan dai palinsesti 2025-26 

Leggi tutto: Nuovi palinsesti Rai, Alessandro Cattelan non c'è

Missile dallo Yemen verso Israele. In Iran folla per ultimo saluto a 'martiri' guerra 12 giorni

28 Giugno 2025
A Teheran i funerali delle vittime della guerra contro Israele - (AfP)

(Adnkronos) - Le sirene dell'allarme antiaereo sono tornate a suonare oggi sabato 28 giugno nel sud di Israele, anche a Be'er Sheva e Dimona, per un missile lanciato dallo Yemen. Lo riportano i media locali. Secondo le forze israeliane (Idf) il missile sarebbe "stato intercettato con successo". 

 

In Iran è il giorno dell'ultimo saluto ai "martiri" dei 12 giorni di conflitto iniziati con l'operazione israeliana contro obiettivi militari nella Repubblica Islamica avviata il 13 giugno e a cui Teheran non ha mancato di rispondere. Secondo l'agenzia iraniana Mehr, sono "migliaia" le persone radunate nel centro di Teheran, nella zona di piazza Enghelab e dell'Università di Teheran, per l'addio anche agli ufficiali di alto grado e agli scienziati morti. I media iraniani hanno diffuso immagini della folla armata di bandiere iraniane e delle bare avvolte nella bandiera. 

Secondo l'agenzia iraniana Tasnim, non mancano slogan contro Usa e Israele. Tra le persone radunate c'è anche chi espone immagini della Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei. L'agenzia Mehr ha diffuso immagini che mostrano il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, tra la folla. La cerimonia si tiene dopo che nelle scorse ore Iran International ha riferito - sulla base di testimonianze - di "esplosioni" che sarebbero state udite nella zona di Eslamshahr, a ovest di Teheran, e della "attivazione della contraerea". 

 

"Se il presidente Trump vuole davvero un accordo, dovrebbe mettere da parte il tono irrispettoso e inaccettabile nei confronti della Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, e smettere di ferire i suoi milioni di seguaci". Ha scritto così in un post su X nella notte il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, dopo che ieri Donald Trump su Truth ha sostenuto di aver "salvato" Khamenei "da una morte molto brutta e obbrobriosa". 

Nella notte tra il 21 e il 22 giugno raid Usa hanno colpito tre siti del controverso programma nucleare della Repubblica Islamica, nel mezzo dell'offensiva avviata il 13 giugno da Israele contro obiettivi militari in Iran. Teheran non ha mancato di rispondere fin quando non è arrivato il cessate il fuoco annunciato da Trump dopo 12 giorni di escalation militare. 

Nel post Araghchi insiste sulla "tenacia" degli "iraniani" e aggiunge: "Il grande e potente popolo iraniano, che ha dimostrato al mondo che il regime israeliano non aveva altra scelta che ricorrere a 'paparino' per evitare di essere annientato dai nostri missili, non gradisce minacce e insulti". "Se le illusioni portassero a errori peggiori, l'Iran non esiterebbe a svelare le sue capacità reali", afferma, aggiungendo che "buona volontà genera buona volontà e rispetto genera rispetto". 

 

Almeno 14 persone sono rimaste uccise dalle prime ore di oggi nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti mediche dell'enclave palestinese che nel 2007 finì in mano a Hamas e che è teatro di operazioni militari delle forze israeliane dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. 

Tra le vittime ci sono sei persone morte nel sud della Striscia. Qui, secondo le notizie della tv, le forze israeliane avrebbero colpito tende di sfollati nella zona di al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis. 

Stando ai reporter dell'emittente, almeno altre otto persone - tra le quali ci sarebbero una donna e due minori - sono morte a Saftawi, a nord di Gaza City, in un raid israeliano che ha colpito la Osama Bin Zaid School, dove hanno trovato rifugio molti sfollati. 

 

Leggi tutto: Missile dallo Yemen verso Israele. In Iran folla per ultimo saluto a 'martiri' guerra 12 giorni

Benfica-Chelsea: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv (in chiaro)

28 Giugno 2025
Il Chelsea - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Iniziano gli ottavi di finale del Mondiale per Club 2025. Oggi, sabato 28 giugno, il Chelsea sfida il Benfica nella fase a eliminazione diretta del nuovo, e ricchissimo, torneo voluto dal presidente della Fifa Gianni Infantino. I Blues, vincitori dell'ultima edizione della Conference League, hanno chiuso il girone al secondo posto raccogliendo due successi, contro Los Angeles Fc ed Esperance Tunisi, e una sconfitta con il Flamengo, che ha chiuso così al primo posto il gruppo D. 

Il Benfica invece ha vinto il proprio girone, chiudendo al primo posto nel gruppo C. I portoghesi hanno pareggiato all'esordio con il Boca Juniors e sono poi riusciti a bettere l'Auckland City e il Bayern Monaco, conquistando così gli ottavi di finale. 

 

La sfida tra Benfica e Chelsea è in programma oggi, venerdì 27 giugno, alle ore 22. Ecco le probabili formazioni: 

Benfica (4-2-3-1): Trubin; Aursnes, Antonio Silva, Otamendi, Dahl; Sanches, Barreiro; Di Maria, Kokcu, Akturkoglu; Pavlidis. All. Lage 

Chelsea (4-2-3-1): Sanchez; James, Adarabioyo, Colwill, Cucurella; Caicedo, Fernandez; Pedro Neto, Palmer, Madueke; Delap. All. Maresca 

 

Benfica-Chelsea sarà trasmessa in diretta, come tutto il Mondiale per Club 2025, da Dazn e visibile in chiaro su Canale 5. Il match si potrà seguire anche in streaming sulla piattaforma Dazn, sul sito Sportmediaset.it e su Mediaset Infinity. 

 

Leggi tutto: Benfica-Chelsea: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv (in chiaro)

Documenti falsi per fare le badanti, 7 arresti e 22 denunce

28 Giugno 2025
Auto della Polizia - (Ipa)

(Adnkronos) - Documenti falsi per fare le badanti in Italia. Settanta perquisizioni delegate dall'autorità giudiziaria in tutta Italia a carico di cittadine georgiane, sette persone arrestate e 22 denunciate in stato di libertà. E' il bilancio di un'indagine della squadra mobile della Questura di Udine contro il soggiorno illegale sul territorio nazionale di decine di badanti georgiane che arriva dopo un'analoga operazione avvenuta a gennaio scorso. 

L’attività investigativa, coordinata dalla procura della Repubblica di Udine, è stata avviata in questo caso dopo la presentazione in questura di una lista di decine di nominativi di donne, fornita agli investigatori dal responsabile di una società cooperativa di badanti con sede a Udine, che, appresi i risultati della precedente indagine, si era insospettito. L’indagine riguarda cittadine georgiane, di età compresa tra i 24 e i 66 anni, che avevano fatto richiesta di lavoro come badanti in provincia di Udine, ma dichiarandosi comunitarie, esibendo documenti d’identità, validi per l’espatrio, di Paesi come la Slovacchia, la Polonia e la Bulgaria. 

Come spiega la polizia in una nota, infatti, la presentazione di tali documenti ai fini del rilascio del relativo codice fiscale comunitario consentiva loro, nell’immediato, di poter accedere al mondo del lavoro nel circuito delle agenzie delle badanti e godere di benefici giuridici, fiscali e sanitari, aggirando le norme che regolano l’ingresso e la permanenza nel territorio nazionale dei cittadini extracomunitari, in virtù di un vero e proprio “lasciapassare”.  

Le straniere si erano successivamente spostate in diverse province d’Italia. Al termine delle operazioni sono stati sequestrati 21 documenti comunitari falsi, codici fiscali o attestazioni di rilascio degli stessi e copie di contratti di lavoro sottoscritti, con quei falsi documenti, dalle indagate. 

L’attività di indagine ha portato all’esecuzione delle perquisizioni delegate su tutto il territorio nazionale, la maggior parte in questa regione ma anche nelle province di Padova, Treviso, Trento, Bolzano, Milano, Aosta, Firenze, Prato, Macerata, Roma e Napoli. 

Sette donne (tre a Bolzano, una a Udine, una a Milano, una a Treviso ed una a Macerata) sono state arrestate in flagranza per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, mentre altre 22 sono state denunciate in stato di libertà all’autorità giudiziaria per lo stesso reato. Come fa sapere la polizia al termine degli accertamenti degli Uffici Immigrazione, dove permanesse l’insussistenza dei requisiti per il regolare soggiorno sul territorio nazionale, tutte le straniere denunciate saranno espulse. 

Sono in corso ulteriori indagini per individuare i soggetti che hanno procurato alle donne i documenti falsi, dietro il corrispettivo di una somma di denaro che va dai 300 ai 600 euro. 

 

Leggi tutto: Documenti falsi per fare le badanti, 7 arresti e 22 denunce

Budapest sfida il divieto di Orban, oggi il Pride: in piazza anche tanti politici italiani

28 Giugno 2025
Budapest - Ipa

(Adnkronos) - Saranno almeno 70 i parlamentari da tutta Europa che sfileranno oggi sabato 28 giugno al Pride di Budapest. Compresa una nutrita delegazione italiana. Ci saranno esponenti di tutte le forze di opposizione, un campo extra large. Il Pd con la segretaria Elly Schlein e poi Carlo Calenda di Azione, parlamentari di M5S, Avs e Più Europa.  

Anche Ivan Scalfarotto di Italia Viva, già arrivato ieri pomeriggio nella capitale ungherese per vedere il sindaco di Budapest, Gergely Karancsony, l'uomo che ha reso possibile la sfilata del Pride sfidando il divieto del governo di Victor Orban: ha organizzato la manifestazione in quanto Comune, aggirando così la necessità di ricevere l'autorizzazione da parte dell'esecutivo.  

Gli occhi dell'Europa sono ora puntati su quale sarà la reazione del premier ungherese. Ci saranno "conseguenze legali", ha detto ieri, per chi parteciperà al Budapest Pride. Una minaccia che Calenda respinge al mittente. "Le uniche conseguenze legali le dovrebbe avere Orban per violazione dello stato di diritto e per essere un servo sciocco di Putin", è la replica del leader di Azione all'Adnkronos.  

Il dem Brando Benifei, che è a Budapest con la delegazione Pd, aggiunge che proprio la presenza di tanti parlamentari sarà una forma di tutela per i partecipanti: "Esserci è un dovere: l’Europa non deve tornare indietro sui diritti e i silenzi di certi governi, a partire da quello italiano, ci dicono che è importante reagire subito a questa torsione autoritaria. Non abbiamo paura della prepotenza di Orban perché sappiamo che la Carta Europea dei Diritti Fondamentali tutela la libertà e la sicurezza dei partecipanti, a maggior ragione in presenza di decine di parlamentari che proveranno a essere per loro un 'cordone di sicurezza'".  

Ieri, l'atmosfera della vigilia a Budapest non era delle migliori, come denunciato da Più Europa. C'è "un clima intimidatorio che i nostri attivisti appena arrivati in Ungheria hanno potuto subito respirare: controlli a tappeto all’aeroporto da parte dell’autorità per scovare qualche pericolosa bandiera arcobaleno. Orban può schierare anche l’esercito ma non fermerà mai la marcia dei diritti”, hanno spiegato Riccardo Magi e Matteo Hallissey.  

Per il Movimento 5 Stelle sarà presente una delegazione con i parlamentari Alessandra Maiorino, Marco Croatti, Gabriella Di Girolamo, Elisa Pirro e l'europarlamentare Carolina Morace. "La deriva ungherese non è lontana da noi: le politiche del governo Meloni seguono pericolosamente la stessa scia, tra attacchi alle famiglie arcobaleno, censura, e tentativi di riportare l'Italia indietro di decenni sul fronte dei diritti. Per questo la nostra presenza è un atto politico di resistenza ma anche di speranza", sottolineano i parlamentari pentastellati.  

L'europarlamentare Benedetta Scuderi e assessore comune di Torino Jacopo Rosatelli saranno presenti per Alleanza Verdi e Sinistra. Non è tornata invece in Ungheria Ilaria Salis. Presente anche una delegazione della Cgil.  

Ma anche dalle parti della maggioranza, si segnala attenzione per l'evento. Da parte di Forza Italia. Già Antonio Tajani era intervenuto: "La manifestazione delle proprie idee è il sale della democrazia". Poi altri parlamentari azzurri come Isabella De Monte che cita le parole di Ursula Von der Leyen (a cui Orban ha replicato con durezza): "L''Europa è la patria dei diritti. Il clima intimidatorio che si respira a Budapest è inaccettabile".  

Leggi tutto: Budapest sfida il divieto di Orban, oggi il Pride: in piazza anche tanti politici italiani

'Nozze Rosse' e 'Operazione Narnia', così Israele ha colto di sorpresa l'Iran

28 Giugno 2025
Caccia pronti al decollo

(Adnkronos) - 'Nozze Rosse' e 'Operazione Narnia'. Questi i nomi in codice due sotto-operazioni portate a termine da Israele nell'attacco all'Iran che hanno portato all’eliminazione di comandanti militari e scienziati nucleari iraniani. Portare a termine questi attacchi richiese elaborati stratagemmi per garantire l'effetto sorpresa, come evidenzia il Wall Street Journal in un lungo articolo in cui ha ricostruito tutte le tappe che portarono all'inizio della guerra dei 12 giorni. 

Secondo il giornale a mezzanotte del 13 giugno, i generali israeliani si riunirono in un bunker sotto il quartier generale dell'Aeronautica militare e osservarono i caccia scendere su Teheran nell'operazione da loro ribattezzata 'Nozze Rosse'. Alcune ore dopo gran parte della gerarchia militare iraniana era stata eliminata: un massacro che ha ricordato la famosa scena del matrimonio della serie 'Il Trono di Spade'.  

La combinazione di informazioni di intelligence e precisione militare sorprese il mondo intero. Ma non fu l'unico successo colto da Israele all'inizio della guerra. Un altro passaggio chiave dell'attacco iniziale - considerato così fantasioso persino dai suoi ideatori da essere ribattezzato 'Operazione Narnia', dal nome della serie di fantascienza di C.S. Lewis - portò all'uccisione di nove scienziati nucleari iraniani quasi contemporaneamente nelle loro case a Teheran. 

 

Il piano risale alla metà degli anni Novanta, quando l'intelligence israeliana identificò per la prima volta quelli che considerava i primi tentativi iraniani di sviluppare un programma di armi nucleari. I successivi atti di sabotaggio del Mossad, dalle esplosioni in uno dei principali siti per l'arricchimento dell'uranio agli omicidi mirati di alcuni scienziati, non vennero ritenuti sufficienti per fermare il programma nucleare dell'Iran e finirono per rafforzare la convinzione che solo un attacco dall'alto avrebbe raggiunto l'obiettivo. 

Farlo, tuttavia, era estremamente difficile. I siti da colpire si trovavano ad oltre 1.600 chilometri da Israele: i piloti dei caccia avrebbero dovuto imparare a volare in formazioni da sei a dieci velivoli attorno a un singolo aereo cisterna, alternandosi per il rifornimento durante il viaggio. Avrebbero anche dovuto imparare a posizionare perfettamente i loro aerei in modo che i missili, una volta sganciati, atterrassero entro 15-20 secondi l'uno dall'altro per la massima efficacia. 

Un simile addestramento non era possibile in un paese piccolo come Israele, che si estende per appena 470 chilometri da nord a sud. Nel 2008, nell'ambito della cosiddetta Operazione 'Glorious Spartan', più di 100 F-15 e F-16 israeliani percorsero oltre 1.600 chilometri fino alla Grecia, testando la loro capacità di volare a una distanza sufficiente a colpire gli impianti nucleari iraniani. Tali esercitazioni sarebbero diventate sempre più frequenti. Negli anni seguenti, Israele fu più volte vicino al lancio di un attacco aereo, ma ogni volta venne bloccato per il timore di scatenare una guerra con l'Iran o di irritare Washington, che all'epoca preferiva un approccio diplomatico.  

Gli attacchi dei mesi scorsi contro gli Houthi in Yemen permisero a Israele di testare ulteriormente le sue capacità di attacco a lungo raggio. I sistemi di difesa aerea più avanzati di Teheran, gli S-300 russi, vennero invece distrutti nei raid condotti sulla Repubblica islamica nell'aprile e nell'ottobre del 2024. 

 

Nel novembre dello scorso anno, l'esercito radunò 120 funzionari dell'intelligence e dell'Aeronautica per decidere chi e cosa sarebbe stato nel mirino all'inizio dei combattimenti. Da quella sorta di 'Brainstorming' uscì una lista di oltre 250 obiettivi che includeva scienziati, generali, siti nucleari e lanciamissili. 

Fu coinvolto il Mossad. I suoi agenti per mesi contrabbandarono componenti per centinaia di droni quadricotteri equipaggiati con esplosivo in valigie, camion e container. Piccole squadre armate furono dispiegate vicino alle postazioni di difesa aerea e ai siti di lancio missilistici dell'Iran, pronte a neutralizzarli una volta lanciato l'attacco. 

Secondo un funzionario della sicurezza israeliano, Netanyahu e i suoi consiglieri militari presero la decisione definitiva di attaccare il 9 giugno. Il team del primo ministro sapeva che avrebbe dovuto mascherare i propri piani fino all'ultimo per evitare che Teheran avesse reagito, nascondendo ad esempio i propri scienziati e generali. 

Per questo l'ufficio di Netanyahu annunciò un weekend di ferie a cui avrebbe fatto seguito lunedì 16 giugno il matrimonio del figlio maggiore del premier, Avner. Nessuno, compresi lo stesso Avner e la moglie di Netanyahu, Sarah, però sapeva che il primo ministro intendeva rinviare le nozze. 

Nel frattempo, funzionari israeliani avevano fatto trapelare ai media notizie che suggerivano una divergenza tra Netanyahu e il presidente Trump sull'opportunità di lanciare un attacco. Le fughe di notizie includevano i dettagli di una telefonata tra i due quattro giorni prima dell'inizio dell'operazione in cui Trump aveva detto al leader israeliano di volere che la diplomazia facesse il suo corso prima di passare alle opzioni militari.  

Anche il giorno degli attacchi, Trump aveva dichiarato ai giornalisti che Stati Uniti e Iran erano "abbastanza vicini a un accordo" e che non voleva che gli israeliani "entrassero". Funzionari israeliani avevano confermato che prima di attaccare avrebbero aspettato di vedere l'esito del sesto round di colloqui sul nucleare tra Washington e Teheran, previsto per quella domenica in Oman. In realtà, i generali stavano già preparando l'attacco. 

 

Un funzionario della sicurezza a conoscenza della pianificazione dell'operazione ha spiegato che la chiave dell'attacco era instillare nella mente degli iraniani che Israele non avrebbe colpito senza l'autorizzazione e la partecipazione degli Stati Uniti. Finché gli Stati Uniti non avessero mobilitato le proprie forze, Israele avrebbe potuto minacciare di attaccare e persino mobilitare le proprie risorse senza perdere l'elemento sorpresa. Mentre gli aerei israeliani si alzavano in volo, Trump aveva scritto su Truth: "Rimaniamo impegnati per una risoluzione diplomatica della questione nucleare iraniana!". 

Un altro elemento chiave del piano finale era quello di eliminare immediatamente la leadership delle forze armate iraniane, un'operazione nota come 'Nozze Rosse'. Questa mossa avrebbe impedito qualsiasi rappresaglia immediata, dando il tempo ai caccia e ai droni israeliani di neutralizzare i lanciamissili iraniani, attenuando l'inevitabile risposta dell'Iran. Ma con grande stupore dell'alto comando israeliano, anziché disperdersi, i vertici dell'Aeronautica iraniana si riunirono in un unico luogo, segnando inevitabilmente il loro destino.  

Leggi tutto: 'Nozze Rosse' e 'Operazione Narnia', così Israele ha colto di sorpresa l'Iran

Formula 1, oggi qualifiche Gran Premio Austria: orario e dove vederle in tv

28 Giugno 2025
Lewis Hamilton - Afp

(Adnkronos) - Giornata cruciale per la Formula 1 in Austria. Oggi, sabato 28 giugno, tocca alla terza sessione di prove libere e alle qualifiche del Gp di Spielberg, undicesimo appuntamento del Mondiale. Sul circuito del Red Bull Ring si riparte dal dominio della Mercedes di George Russell in Canada. Ecco il programma del sabato, gli orari e dove vedere in tv e streaming le varie sessioni.  

Ecco il programma di oggi, sabato 28 giugno, del Gp d'Austria: 

12.30 Prove Libere 3  

16 Qualifiche  

Tutti gli appuntamenti del Gp d'Austria, tra cui la terza sessione di prove libere e le qualifiche, saranno trasmessi in diretta televisiva e in esclusiva sui canali Sky Sport. La gara, in programma domenica 29 giugno, sarà visibile anche in chiaro su TV8, ma in differita alle ore 18.30. Il weekend di Formula 1 si potrà seguire in streaming anche sull'app Sky Go e su Now.  

Leggi tutto: Formula 1, oggi qualifiche Gran Premio Austria: orario e dove vederle in tv

Giorgio Napolitano, una parabola politica lunga 70 anni: il ricordo nel centenario della nascita

28 Giugno 2025
Giorgio Napolitano - (Ipa)

(Adnkronos) - Dirigente politico, uomo delle istituzioni, presidente della Repubblica. Una parabola politica lunga 70 anni, quella di Giorgio Napolitano, del quale domani, domenica 29 giugno 2025, ricorreranno i 100 anni dalla nascita. Un anniversario che lunedì e martedì prossimi verrà celebrato al Senato con un convegno organizzato nella sala Capitolare dalla Fondazione Gramsci, dall'Istituto per gli studi storici e dall'Associazione Giorgio Napolitano, durante il quale, presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, storici e studiosi ripercorreranno le varie tappe che hanno contrassegnato l'attività dell'ex capo dello Stato nel partito, nel Parlamento italiano ed europeo, nel Governo, fino a ricoprire la più alta carica istituzionale. 

Un approdo avvenuto nel 2006, seguito dalla prima riconferma della storia dopo il settennato, avvenuta per una serie di contingenze che resero necessaria una rielezione che portò ad un prolungamento del mandato di altri due anni. Ma non è stata la sola prima volta che può vantare nel suo curriculum. Napolitano, scomparso il 22 settembre del 2023 all'età di 98 anni, è stato infatti il primo ex comunista a diventare Presidente della Repubblica; ma anche il primo ex comunista nominato ministro dell'Interno; il primo dirigente comunista inviato negli Stati Uniti.  

Nasce a Napoli il 29 giugno del 1925 e si laurea in Giurisprudenza nel dicembre del 1947 presso l'Università del capoluogo campano con una tesi in economia politica. Da studente universitario è impegnato con i giovani antifascisti e a vent'anni si iscrive al Partito comunista. Nel 1953 viene eletto per la prima volta alla Camera, dove verrà sempre riconfermato, tranne che nella quarta legislatura, nella circoscrizione di Napoli, rimanendovi fino al 1996. Nel 1992 ne diverrà presidente, dopo l'elezione a capo dello Stato di Oscar Luigi Scalfaro, e sarà chiamato a governare l'Assemblea di Montecitorio al culmine di Tangentopoli, sempre geloso custode delle prerogative parlamentari. 

 

Così, di fronte alla richiesta "irrituale agli uffici della Camera, da parte di un ufficiale della Guardia di Finanza, su invito della Procura della Repubblica di Milano, di atti peraltro già pubblicati per obbligo di legge sulla Gazzetta ufficiale", Napolitano ribadisce "i principi inderogabili cui si deve ispirare una corretta collaborazione tra il Parlamento ed il potere giudiziario", esprimendo "viva preoccupazione per il verificarsi di casi che toccano questi principi'', ottenendo dal Procuratore di Milano, Francesco Saverio Borrelli, "formali scuse" dopo avergli manifestato "stupore e disappunto".  

Mentre il suicidio del deputato socialista, Sergio Moroni, il 2 settembre del 1992, "fu il momento umanamente e moralmente più angoscioso che vissi da presidente della Camera", confesserà alcuni anni dopo Napolitano, destinatario di una lettera da parte dello stesso parlamentare prima di compiere il tragico gesto.  

Dopo quel biennio, scocca l'ora del maggioritario e della vittoria del centrodestra e di fronte alle attese e agli interrogativi che suscita l'avvento del Governo di Silvio Berlusconi, durante il dibattito sulla fiducia l'ormai ex presidente della Camera disegna il perimetro di quello che dovrebbe essere il terreno di un corretto rapporto tra maggioranza e opposizione. 

 

Un discorso rimasto celebre, che spinge il nuovo premier a lasciare i banchi del governo per congratularsi con Napolitano. "Non ho dimenticato quella stretta di mano -affermerà Gianni Letta durante il funerale laico dell'ex capo dello Stato- orgoglioso di esserne stato, con Giuliano Ferrara, testimone diretto, anche perché sembrò segnare la nascita di un bipolarismo mite, garbato nei toni e costruttivo negli intenti, nel quale il presidente Napolitano forse non ha mai rinunciato a sperare". 

"L'opposizione -disse tra l'altro Napolitano- non deve impedire che si deliberi in Parlamento, ma ha ragione di esigere misura e correttezza, riconoscimento e rispetto dei propri diritti. L'opposizione non deve impedire che questo Governo governi; anzi, ha interesse a che non ci siano alibi per ogni possibile inazione o contraddizione da parte del Governo. Quel che sollecitiamo è il linguaggio di un serio confronto istituzionale, di un confronto in quest'Aula sulla complessità ineludibile dei problemi e delle scelte di governo. È anche così che si rispetta sul serio il Parlamento ed il suo ruolo insostituibile nel sistema democratico, in una democrazia dell'alternanza: e non c'è nulla che prema di più a chi vi parla, nulla che dovrebbe premere di più a tutti noi".  

I primi incarichi nel Partito comunista, vedono Napolitano nominato segretario delle federazioni di Napoli e Caserta, mentre dal 1956 diviene membro del Comitato centrale, dove assume l'incarico di responsabile della commissione meridionale. Entrato a far parte della Direzione, nel triennio 1976-79, gli anni della solidarietà nazionale, è responsabile della politica economica del partito, mentre dal 1986 dirige la commissione per la Politica estera e le relazioni internazionali. E quando nel 1989 Achille Occhetto darà vita al 'governo ombra' ne sarà nominato ministro degli Esteri. 

 

Allievo di Giorgio Amendola, con Gerardo Chiaromonte ed Emanuele Macaluso è uno degli esponenti di spicco della corrente migliorista, quella più moderata del partito, che lo vede sempre impegnato a tenere aperti i canali di dialogo con il Psi, anche negli anni del duro scontro tra Enrico Berlinguer e Bettino Craxi. 

Sia per la sua linea politica che per gli incarichi ricoperti, Napolitano cura i rapporti con i Laburisti inglesi, i Socialisti francesi, i Socialdemocratici tedeschi, i Democratici statunitensi. E dopo un iniziale rifiuto del visto da parte del segretario di Stato Henry Kissinger nel 1975, tre anni dopo sarà il primo dirigente comunista a recarsi negli Usa, nel pieno della stagione del compromesso storico. Un viaggio reso possibile grazie anche ai buoni uffici del presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, come ricorderà anni dopo Napolitano in una lettera al leader democristiano: "Non dimentico come ti adoperasti per il buon esito di quella mia prima missione negli Stati Uniti".  

Kissinger invece si farà perdonare con gli interessi 40 anni dopo, quando nel 2015 gli consegnerà di persona l'omonimo premio all’American Academy a Berlino. "Ha salvato la democrazia Italia nel bel mezzo della crisi economica globale. Per me -dirà l'ex capo della diplomazia americana- ha un grande significato celebrare Napolitano: vero leader democratico, amico delle relazioni atlantiche e difensore della dignità degli esseri umani". 

 

"Prima che divenisse presidente della Repubblica, Kissinger ebbe occasione di dire a mio padre: ecco qui my favorite communist, il mio comunista preferito", racconterà Giulio, uno dei due figli di Napolitano, quando due mesi dopo la scomparsa del padre morirà anche l'ex capo della diplomazia Usa. "E una volta eletto al Quirinale Kissinger fu spesso ricevuto per scambi di opinione sulla politica internazionale e hanno sempre condiviso l'idea di un equilibrio internazionale multipolare basato sul riconoscimento e sul rispetto reciproco tra le maggiori potenze". 

"Mio padre -dirà sempre Giulio Napolitano con un ulteriore ricordo di carattere personale- ha letto e studiato con grande attenzione tutti i libri di Kissinger ed ero riuscito a leggergli alcuni brani del suo ultimo libro sulla leadership, con il ricordo di grandi personaggi e mio padre aveva apprezzato e gustato quelle pagine che avevo avuto modo di leggergli". 

Tornando alla sua attività all'interno del Pci, Napolitano alla morte di Berlinguer sfiora la segreteria, spinto da un altro esponente migliorista come il segretario della Cgil Luciano Lama, ma alla fine prevarrà Alessandro Natta. In quegli anni, esattamente tra il 1981 e il 1986, sarà comunque capogruppo alla Camera.  

 

Dopo aver lasciato l'assemblea di Montecitorio, nel 1996 viene nominato ministro dell'Interno nel primo Governo di Romano Prodi e con la ministra della Solidarietà sociale, Livia Turco, terrà a battesimo la legge sull'immigrazione che tra l'altro istituisce i Cpt, Centri di permanenza temporanea.  

Chiusa anche quell'esperienza quando a palazzo Chigi approda Massimo D'Alema, dal 1999 al 2004 Napolitano è parlamentare europeo, esperienza vissuta anche nel triennio 1989-1992. Come ex presidente della Camera, nel 2003 viene nominato a guida dell'omonima Fondazione, nata per favorire la conoscenza e la divulgazione del patrimonio storico e del ruolo istituzionale dell'Assemblea di Montecitorio. 

Il 23 settembre del 2005 il ritorno nel Parlamento italiano, quando Carlo Azeglio Ciampi lo nomina senatore a vita. Sarà una parentesi di pochi mesi, perchè il 10 maggio 2006 viene eletto Presidente della Repubblica con 543 voti, quelli della maggioranza di centrosinistra. 'The quiet power broker', il posato mediatore, lo definirà il 'New York Times', con espressione che sintetizza un settennato durante il quale la funzione di garante si concretizza in un'attività in grado di assicurare il costante equilibrio del sistema istituzionale, soprattutto nei momenti più critici e delicati. 

Come nell'autunno del 2011, l'anno in cui si celebrano i 150 anni dell'unità d'Italia, quando la crisi del Governo Berlusconi e la preoccupante situazione economica legata all'elevato livello raggiunto dallo spread, portano alla nascita dell'Esecutivo tecnico guidato da Mario Monti, nominato senatore a vita una settimana prima di assumere l'incarico di premier e sostenuto da un'ampia maggioranza parlamentare. 

"Dopo Berlusconi, Napolitano, a tre mesi l'uno dall'altro. Mi piace immaginare -afferma sempre Gianni Letta durante il funerale laico dell'ex Presidente della Repubblica- che incontrandosi lassù, possano dirsi quello che forse non si dissero quaggiù e, placata ogni polemica, possano anche chiarirsi e ritrovarsi nella luce". 

"Due persone così lontane, due storie così distanti, due mondi opposti, due figure così diverse chiamate a lavorare insieme e a condividere le massime responsabilità dello Stato. Poteva essere difficile quella convivenza e non fu sempre facile, non mancarono i momenti di tensione, e neppure le polemiche, anche se quelle più aspre sarebbero venute dopo. Ma da tutte due le parti -assicura colui che di Berlusconi fu sottosegretario alla presidenza del Consiglio- non vennero mai meno la volontà e la forza di mantenere il rapporto nei binari della correttezza istituzionale. Lo posso dire in coscienza perchè ne sono personalmente testimone". 

 

La stessa maggioranza parlamentare che fino a dicembre del 2012 ha sostenuto il Governo Monti, nella primavera del 2013, all'indomani delle elezioni politiche ricordate come quelle della 'non vittoria di Bersani', dopo la bocciatura di Franco Marini e di Romano Prodi ad opera dei franchi tiratori, chiederà a Napolitano di restare al Quirinale al termine del suo settennato. Accetta e il 20 aprile arriva la sua rielezione con 738 voti. La prima ma non l'ultima volta nella storia repubblicana di una conferma al Quirinale dopo il settennato, visto che la stessa cosa accadrà nel 2022 con Sergio Mattarella, anche in questo caso per superare uno stallo parlamentare che sembra senza via d'uscita.  

Giurando davanti al Parlamento riunito in seduta comune, Napolitano, denuncia l'"imperdonabile nulla di fatto in materia di sia pur limitate e mirate riforme della seconda parte della Costituzione". Per questo, è il suo appello "non si può più, in nessun campo, sottrarsi al dovere della proposta, alla ricerca della soluzione praticabile, alla decisione netta e tempestiva per le riforme di cui hanno bisogno improrogabile per sopravvivere e progredire la democrazia e la società italiana".  

Un obiettivo che porta alla formazione del Governo di larghe intese guidato da Enrico Letta e un impegno che non cessa anche quando l'ex Capo dello Stato decide che è arrivato il momento di lasciare il Quirinale, il 14 gennaio 2015. 

 

Nove anni durante i quali si ricordano anche l'impegno europeista, suggellato da momenti dalla forte valenza simbolica, come la storica visita il 23 marzo 2013 insieme al Presidente tedesco Joachim Gauck a Sant'Anna di Stazzema per commemorare le vittime dell'eccidio compiuto dai nazisti.  

Restano poi scolpite nella memoria le immagini che testimoniano lo speciale e intenso rapporto con Benedetto XVI, culminato nel concerto in Vaticano del 4 febbraio 2013 organizzato in occasione dell'anniversario dei Patti lateranensi. Napolitano, con commozione, ricorda "la memoria dei nostri incontri e colloqui, in molteplici occasioni, nel corso di questi sette difficili anni". Parole che vengono lette come un commiato in vista della fine del settennato, che invece verrà prolungato ancora di due anni, mentre una settimana dopo sarà Ratzinger a lasciare sorpresa il Soglio di Pietro.  

“Non esito a confessare –aveva scritto l'allora Capo dello Stato nel luglio 2012, in un articolo per l’Osservatore Romano dal titolo ‘Il mio amico Benedetto XVI’- che una delle componenti più belle che hanno caratterizzato la mia esperienza è stato proprio il rapporto con Benedetto XVI. Abbiamo scoperto insieme una grande affinità, abbiamo vissuto un sentimento di grande e reciproco rispetto”. 

E nonostante siano pochi i mesi durante i quali si troveranno contemporaneamente l'uno al vertice dello Stato italiano e l'altro sul Soglio di Pietro, anche il rapporto tra Napolitano e Papa Francesco sarà intenso e profondo. Tanto che Bergoglio quando le condizioni dell'ex Presidente si sono irrimediabilmente aggravate, non mancherà di rivolgere una preghiera per lui durante l'udienza generale del mercoledì, affinchè “abbia conforto, questo servitore della patria”. E a sorpresa si recherà alla camera ardente allestita in Senato per rendere omaggio alla salma del Presidente emerito, fermandosi a lungo in piedi, davanti al feretro. 

Leggi tutto: Giorgio Napolitano, una parabola politica lunga 70 anni: il ricordo nel centenario della nascita

MotoGp, oggi qualifiche e gara sprint ad Assen: orario e dove vederle

28 Giugno 2025
Marc Marquez - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - La MotoGp torna in pista con il Gran Premio d'Olanda. Oggi, sabato 28 giugno, tocca alla seconda sessione di prove libere, alle qualifiche e alla gara sprint del Gp di Assen. Il decimo appuntamento del Motomondiale riparte dal dominio di Marc Marquez, sempre più leader della classifica piloti con la sua Ducati, davanti al fratello Alex (Team Gresini) e all'altra Rossa del compagno di squadra Pecco Bagnaia. Ecco gli orari e dove vedere le varie sessioni di giornata in tv e streaming.  

Ecco il programmd i oggi, sabato 28 giugno, del Gp di Assen:  

Ore 10.05: MotoGP - prove libere 2 

Ore 10.45: MotoGP - qualifiche 

Ore 14.55: MotoGP - Sprint 

La seconda sessione di libere, le qualifiche e la gara sprint del Gran Premio d'Olanda di MotoGp saranno trasmesse in diretta televisiva sui canali Sky Sport e in streaming su Sky Go e Now. Su TV8 saranno visibili in diretta le sessioni di oggi, sabato 28 giugno (prove, qualifiche e gara Sprint delle 15).  

Leggi tutto: MotoGp, oggi qualifiche e gara sprint ad Assen: orario e dove vederle

Dazi, Trump contro Canada e Ue: "Sono cattivi ma io ho le carte migliori"

28 Giugno 2025
Donald Trump

(Adnkronos) - "L'Ue è molto cattiva. Ma presto imparerà a non essere cattiva, sanno cosa sta per succedere". Donald Trump riaccende la guerra commerciale. Il presidente degli Stati Uniti alza la voce con il Canada, colpevole di prendere di mira le aziende tecnologiche a stelle e strisce, e torna a mettere nel mirino anche l'Unione Europea. "Il Canada sta copiando l'Europa, ma non funzionerà per l'Europa e non funzionerà per il Canada", dice a una decina di giorni dalla scadenza del 9 luglio, che potrebbe segnare il ripristino delle tariffe anche per l'Ue dopo lo stop temporaneo. 

"L'Unione Europea è stata creata con l'obiettivo di acquisire vantaggi rispetto agli Stati Uniti nel commercio. Ci hanno trattato in maniera pessima, ma abbiamo noi le carte in mano, abbiamo più carte di quante ne abbiamo loro. Ora sto trattando con Ursula (von der Leyen", dice riferendosi ai contatti con la presidente della Commissione europea. 

"Non volevano un accordo, appena ho detto che avrei imposto tariffe del 50% hanno iniziato a chiamare per incontri immediati. Hanno imposto molte tasse ingiuste, tassano le nostre compagnie come Apple e Google. I giudici lavorano per l'Ue e impongono multe spaventose, è gente cattiva: non voglio che questo abbia un effetto sulle aziende americane", dice il presidente in una giornata in cui la miccia viene riaccesa - secondo lui - per 'colpa' dei vicini del nord. "Abbiamo noi le carte in mano, è difficile trattare con il Canada. Ma abbiamo un potere economico notevole, potremmo usarlo. Il Canada sta copiando l'Europa, ma non funzionerà". 

 

La posizione di Trump matura in risposta all'introduzione da parte di Ottawa di una tassa sui servizi digitali che colpisce le grandi aziende tecnologiche americane. "Ci è stato comunicato che il Canada, un Paese con cui è molto difficile commerciare, incluso il fatto che per anni ha applicato ai nostri agricoltori dazi fino al 400% sui prodotti caseari, ha annunciato che introdurrà una Digital Services Tax sulle nostre aziende tecnologiche americane, il che rappresenta un attacco diretto e sfacciato al nostro Paese", ha scritto Trump su Truth Social. 

Le Digital Services Taxes (DST) consentono al Canada, nello specifico, di ottenere pagamenti da grandi compagnie che operano online a prescindere dal volume di affari e dal successo delle aziende: da Meta a Apple, da Google a Microsoft fino a Amazon, tutti i colossi a stelle e strisce sono nel mirino delle DST. 

"Stanno ovviamente copiando l'Unione Europea, che ha fatto la stessa cosa e con cui siamo attualmente in discussione. In base a questa tassa oltraggiosa, annunciamo la cessazione di tutte le discussioni sul commercio con il Canada, con effetto immediato", ha proseguito il presidente. 

"Faremo sapere al Canada quale sarà il dazio che dovranno pagare per fare affari con gli Stati Uniti d’America entro i prossimi sette giorni", anticipa. Nelle stesse ore, il premier canadese Mark Carney prova a tenere aperto il canale di comunicazione: "Continueremo a portare avanti queste complesse trattative nel miglior interesse dei canadesi. E' un negoziato". 

 

Al di là delle tensioni con il Canada, gli Usa sono "in procinto" di fare accordi commerciali con alcuni Paesi prima della scadenza del 9 luglio, dice Trump, chiarendo che alcuni Paesi riceveranno una lettera in cui verrà indicato il tipo di dazi che saranno imposti: "Gli diremo solo quello che devono pagare". 

Il numero 1 della Casa Bianca spiega che quella del 9 luglio non è una deadline fissa per l'entrata in vigore dei dazi. "Possiamo fare quello che vogliamo, possiamo estenderla, possiamo accorciarla - dice - a me piacerebbe accorciarla, mi piacerebbe mandare lettere a tutti dicendo "congratulazioni, pagate il 25%". 

Nel rispondere alle domande dei giornalisti alla Casa Bianca, Trump ricorda che sono stati fatti accordi con "probabilmente quattro o cinque Paesi", indicando la Cina e il Regno Unito e affermando che "siamo in procinto di farne altri". "Nel corso della prossima settimana e mezzo, o forse prima, invieremo una lettera a molti dei Paesi con cui abbiamo parlato, e diremo semplicemente quello che devono pagare per fare affari con gli Usa", aggiunge. 

Leggi tutto: Dazi, Trump contro Canada e Ue: "Sono cattivi ma io ho le carte migliori"

Vasco a Roma celebra la vita e la pace: "Basta con la strage degli innocenti"

28 Giugno 2025

(Adnkronos) - “Oggi celebriamo la vita, la vita spericolata”. Con il suo celebre brano Vasco Rossi, il vero gladiatore della musica italiana, arriva allo stadio Olimpico per la prima data romana e replica domani con l’ultima tappa del suo tour. Due date sold out con 120.000 persone. Un intero mese da nord a sud del Paese, a cantare 'La Vita’.  

Tre ore di concerto con una scaletta che ha ripercorso l’intera carriera dell’icona del rock italiano. Da ‘Vita spericolata’ ad ‘Albachiara’, passando per ‘Vivere’, ‘Mi si escludeva’ e ‘Gli spari sopra’ che Vasco dedica a “Tutti i farabutti che governano questo mondo”. 

Prima del gran finale con ‘Albachiara’, Vasco porta sul palco la bandiera della pace e lancia l’appello: “Basta con la strage degli innocenti a Gaza. Basta con tutte le guerre, noi siamo la pace". 

Leggi tutto: Vasco a Roma celebra la vita e la pace: "Basta con la strage degli innocenti"

Ondata di caldo estremo in Italia, oggi 18 città bollino rosso: domenica saranno 21

28 Giugno 2025
Ondata di caldo estremo in Italia - (Afp)

(Adnkronos) - Il caldo senza fine non dà tregua, il quadro meteo non cambia da Milano a Roma, da Napoli a Palermo: confermato da nord a sud il weekend di fuoco sull'Italia. Oggi, sabato 28 giugno, sono 18 le città da bollino rosso (livello allerta 3 che indica condizioni di emergenza con effetti negativi sulla salute) sulle 27 monitorate dal bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute.  

Tra le città più colpite dall'ondata di calore c'è sicuramente Roma, che registra il record di notti tropicali, dopo Siracusa e Catania. Ma è allerta anche a Milano e Venezia, dove si sta celebrando il matrimonio del miliardario di Amazon Jeff Bezos  

 

Oggi le città interessate dal massimo livello di allerta sono: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona. Sempre nella giornata di sabato sono poi previsti 5 bollini arancioni per Catania, Civitavecchia, Genova, Rieti e Viterbo, mentre gli unici bollini gialli (4) sono tutti per città del Sud: Bari, Cagliari, Messina e Reggio Calabria. 

Domani, domenica 29, saliranno a 21: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo. Nessun bollino verde nel weekend: si respirerà un po' di più, ma con bollino giallo, a Bari, Cagliari, Campobasso, Messina e Reggio Calabria.  

Nessun bollino verde nel weekend: si respirerà un po' di più, ma con bollino giallo, a Bari, Cagliari, Campobasso, Messina e Reggio Calabria.  

 

Temperature fino a 40 gradi e afa persistente sono particolarmente insidiose per la salute, non solo nel caso di malati cronici, anziani e fragili. Salgono infatti le richieste di soccorso sanitario. La centrale operativa della Società italiana sistema (Sis) 118 riceve ogni giorno chiamate per malori, svenimenti, codici rossi traumatici ed emergenze cardiologiche. A fare il punto con l'Adnkronos Salute è Mario Balzanelli, presidente nazionale Sis 118. "Le alte temperature, in progressivo aumento un questi giorni, lasciano subito il segno sullo stato di salute - spiega - In rapido aumento, di conseguenza, le richieste prestazionali al Sistema di emergenza territoriale 118, in tutte le regioni del Paese. Malori improvvisi, svenimenti, esaurimenti da calore, arresti cardiaci improvvisi: i dati relativi all'ultima settimana, comparati a quelli della settimana immediatamente precedente, registrano le prime impennate anche di codici rossi per traumi da incidenti stradali". 

Il ministero della Salute ha consigliato alle persone di non uscire tra le 11 e le 18 se possibile e di cercare riparo in spazi pubblici condizionati. Buon senso e pochissimi principi di educazione sanitaria "fanno la differenza: è indispensabile bere ogni giorno almeno 2 litri e mezzo di acqua in cui devono essere disciolti sali minerali - raccomanda Balzanelli - Occorre evitare prolungate esposizioni al sole, in qualunque fascia di età, avendo cura di alternare l'esposizione al sole con la sosta, il più possibile, in ambienti freschi e ventilati". 

 

Di estrema utilità "portare sul capo un cappellino bagnato, possibilmente bianco - suggerisce - Inoltre, assolutamente evitare di nuotare subito dopo aver mangiato; non esporsi al sole dopo aver bevuto alcolici; evitare pasti abbondanti, privilegiando alimentazione con cereali integrali, frutta e verdura; evitare di mettersi alla guida subito dopo aver mangiato e bevuto alcolici; riposare almeno 6 ore per notte; utilizzare ventilatori o umidificatori o climatizzatori; ricalibrare le terapie farmacologiche su valutazione e prescrizione del medico". Infine, "chiamare immediatamente il 118 in caso di insorgenza di malori improvvisi che destino anche il minimo allarme: sarà cura del 118 provvedere ad ogni più appropriata valutazione e gestione del caso". 

Nella Capitale e nel Lazio l'Ares 118 registra un aumento di richieste da parte di anziani con patologie croniche che subiscono una riacutizzazione dovuta alle alte temperature, malori generici per il caldo e turisti che fanno i conti con colpi di calore. 

 

 

Leggi tutto: Ondata di caldo estremo in Italia, oggi 18 città bollino rosso: domenica saranno 21

Ondata di caldo estremo in Italia, oggi 18 città bollino rosso: domenica sanno 21

28 Giugno 2025
Ondata di caldo estremo in Italia - (Afp)

(Adnkronos) - Il caldo senza fine non dà tregua, il quadro meteo non cambia da Milano a Roma, da Napoli a Palermo: confermato da nord a sud il weekend di fuoco sull'Italia. Oggi, sabato 28 giugno, sono 18 le città da bollino rosso (livello allerta 3 che indica condizioni di emergenza con effetti negativi sulla salute) sulle 27 monitorate dal bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute.  

Tra le città più colpite dall'ondata di calore c'è sicuramente Roma, che registra il record di notti tropicali, dopo Siracusa e Catania. Ma è allerta anche a Milano e Venezia, dove si sta celebrando il matrimonio del miliardario di Amazon Jeff Bezos  

 

Oggi le città interessate dal massimo livello di allerta sono: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona. Sempre nella giornata di sabato sono poi previsti 5 bollini arancioni per Catania, Civitavecchia, Genova, Rieti e Viterbo, mentre gli unici bollini gialli (4) sono tutti per città del Sud: Bari, Cagliari, Messina e Reggio Calabria. 

Domani, domenica 29, saliranno a 21: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo. Nessun bollino verde nel weekend: si respirerà un po' di più, ma con bollino giallo, a Bari, Cagliari, Campobasso, Messina e Reggio Calabria.  

Nessun bollino verde nel weekend: si respirerà un po' di più, ma con bollino giallo, a Bari, Cagliari, Campobasso, Messina e Reggio Calabria.  

 

Temperature fino a 40 gradi e afa persistente sono particolarmente insidiose per la salute, non solo nel caso di malati cronici, anziani e fragili. Salgono infatti le richieste di soccorso sanitario. La centrale operativa della Società italiana sistema (Sis) 118 riceve ogni giorno chiamate per malori, svenimenti, codici rossi traumatici ed emergenze cardiologiche. A fare il punto con l'Adnkronos Salute è Mario Balzanelli, presidente nazionale Sis 118. "Le alte temperature, in progressivo aumento un questi giorni, lasciano subito il segno sullo stato di salute - spiega - In rapido aumento, di conseguenza, le richieste prestazionali al Sistema di emergenza territoriale 118, in tutte le regioni del Paese. Malori improvvisi, svenimenti, esaurimenti da calore, arresti cardiaci improvvisi: i dati relativi all'ultima settimana, comparati a quelli della settimana immediatamente precedente, registrano le prime impennate anche di codici rossi per traumi da incidenti stradali". 

Il ministero della Salute ha consigliato alle persone di non uscire tra le 11 e le 18 se possibile e di cercare riparo in spazi pubblici condizionati. Buon senso e pochissimi principi di educazione sanitaria "fanno la differenza: è indispensabile bere ogni giorno almeno 2 litri e mezzo di acqua in cui devono essere disciolti sali minerali - raccomanda Balzanelli - Occorre evitare prolungate esposizioni al sole, in qualunque fascia di età, avendo cura di alternare l'esposizione al sole con la sosta, il più possibile, in ambienti freschi e ventilati". 

 

Di estrema utilità "portare sul capo un cappellino bagnato, possibilmente bianco - suggerisce - Inoltre, assolutamente evitare di nuotare subito dopo aver mangiato; non esporsi al sole dopo aver bevuto alcolici; evitare pasti abbondanti, privilegiando alimentazione con cereali integrali, frutta e verdura; evitare di mettersi alla guida subito dopo aver mangiato e bevuto alcolici; riposare almeno 6 ore per notte; utilizzare ventilatori o umidificatori o climatizzatori; ricalibrare le terapie farmacologiche su valutazione e prescrizione del medico". Infine, "chiamare immediatamente il 118 in caso di insorgenza di malori improvvisi che destino anche il minimo allarme: sarà cura del 118 provvedere ad ogni più appropriata valutazione e gestione del caso". 

Nella Capitale e nel Lazio l'Ares 118 registra un aumento di richieste da parte di anziani con patologie croniche che subiscono una riacutizzazione dovuta alle alte temperature, malori generici per il caldo e turisti che fanno i conti con colpi di calore. 

 

 

Leggi tutto: Ondata di caldo estremo in Italia, oggi 18 città bollino rosso: domenica sanno 21

Nozze Bezos, "grazie Venezia": Jeff e Lauren celebrano l'amore tra star e miliardi

27 Giugno 2025
Bezos e Sanchez

(Adnkronos) - "Amiamo Venezia, questa città splendida, meravigliosa, unica al mondo. Ci ha accolti con il suo incanto. Grazie Venezia, grazie Italia". Con queste parole Jeff Bezos ha conquistato il cuore di 250 ospiti stellari accorsi per festeggiare il suo matrimonio con Lauren Sánchez. Un'ovazione calorosa, hanno raccontato insider all'Adnkronos, ha avvolto la serata esclusiva e superblindata sull'isola di San Giorgio Maggiore, nello specchio d'acqua del bacino di San Marco, di fronte a Palazzo Ducale.  

Anche se la coppia aveva già detto "sì" negli Stati Uniti dal punto di vista legale, questa celebrazione italiana è il vero coronamento del loro amore: sontuosa, romantica, cinematografica, in cui hanno ripetuto simbolicamente "sì, lo voglio" (in inglese, of course, "I do"). "Un omaggio a Venezia e all'Italia" che li ha accolti con la sua bellezza eterna, facendo da cornice a "una favola moderna", come ha confidato Lauren. 

È l'evento dell'anno, forse del decennio: il matrimonio di uno degli uomini più influenti e ricchi del pianeta e della brillante giornalista ha trasformato Venezia nella passerella più esclusiva del jet set internazionale al netto delle proteste degli ambientalisti e di chi si pone all'overtourism. Tra riflessi d'acqua e bagliori di diamanti, Kylie Jenner, Oprah Winfrey, Usher, Kim Kardashian, Ellie Goulding e Bill Gates - solo per citarne alcuni - hanno solcato i canali a bordo di eleganti motoscafi diretti all'isola di San Giorgio Maggiore, scenario di una cerimonia mozzafiato allestita nell'anfiteatro del Teatro Verde. Un raduno senza precedenti di celebrità, imprenditori e icone globali, vestiti di tutto punto, sfoggiando abiti glamour firmati dagli stilisti più famosi per un'occasione che ha unito l'alta società internazionale al fascino secolare della Serenissima. 

L'isola di San Giorgio ha ospitato per una sera un vero red carpet galleggiante : Kylie, Kim e Khloé Kardashian, Karlie Kloss, Jewel, Ivanka Trump e Kris Jenner hanno sfoggiato abiti da sogno, tra silhouette da haute couture, spacchi audaci e tonalità pastello. Sobrietà ed eleganza per la regina Rania di Giordania. Non da meno gli uomini: in smoking impeccabili si sono presentati Leonardo DiCaprio, Orlando Bloom, Tom Brady, Jared Kushner, Sam Altman, Corey Gamble, Ari Emanuel e Francois-Henri Pinalult, tra gli altri. 

Lauren Sánchez, in un sontuoso abito da sposa bianco con velo e strascico, ha incantato anche con due anelli magnifici: oltre all'ormai celebre fidanzamento con diamante rosa da 30 carati, ha sfoggiato un nuovo anello nuziale con diamante ovale stimato intorno ai 45 carati. Un gioiello da oltre 6 milioni di dollari, simbolo di un amore scintillante quanto la pietra che lo celebra. 

Jeff Bezos ha accolto i suoi ospiti in un'atmosfera magica, orchestrata nei minimi dettagli dall'agenzia di wedding planner Lanza & Baucina Limited, fondata nel 2000 a Londra da tre aristocratici italiani: i conti Riccardo e Aleramo Lanza e il principe Antonio Licata di Baucina. Il menù stellato, secondo quanto hanno riferito da insider all'Adnkronos, è stato firmato dallo chef Fabrizio Mellino, accompagnato dai dolci capolavori di Sal De Riso e dalla maestosa torta realizzata da Cédric Grolet, il "Michelangelo" della pasticceria contemporanea. 

A commuovere tutti, la voce di Matteo Bocelli, figlio del tenore Andrea che ha interpretato "Can't Help Falling in Love" di Elvis Presley con grazia e intensità. Dopo la cerimonia nuziale, secondo i bene informati per un gruppo di ospiti sarebbe previsto un after-party in una location tenuta segreta, tra sicurezza blindata e atmosfere da sogno. 

Tra gli effetti della cerimonia, Lauren Sánchez ha aggiunto "Bezos" al suo cognome, condividendo una foto di sé con il suo meraviglioso abito da sposa e il marito nel suo impeccabile in smoking, e aggiornando il suo nome sul profilo Instagram. La giornalista, ha mostrato per la prima volta l'abito nuziale sul suo profilo Instagram cambiando anche il nome visualizzato in "Lauren Sanchez Bezos" e aggiungendo la data "27/6/2025" e un cuoricino. Nella foto si vedono gli sposi sorridenti attraversare il parco alberato con gli ospiti in piedi impegnati ad applaudire la coppia. 

La luna di miele dei 'Sanchoz', come sono stati ribattezzati dalla Rete, proseguirà domani sera, sabato 28 giugno, all'Arsenale, nell'area delle Tese, ex capannoni medievali trasformati in spazi culturali. Questa scelta è stata dettata da motivi di sicurezza e controllo accessi: l'area, circondata su tre lati dall'acqua, è isolabile via acqua e via terra, rendendo difficoltoso l'accesso non autorizzato da parte di manifestanti o paparazzi. L'evento sarà ambientato tra scenografie monumentali, 80.000 rose, arredi di design e un'illuminazione suggestiva, in vero stile 'Met Gala veneziano'.  

Il tema della festa da ballo, secondo fonti ben informate, oscillerebbe tra due suggestioni spettacolari: da un lato l’opulenza del Settecento veneziano, tra maschere, dogi e omaggi a Giacomo Casanova, dall’altro un richiamo più moderno e cinematografico, ispirato all’estetica glam e jazz de "Il Grande Gatsby". Un mix tra fasto barocco e lusso anni Venti, perfetto per un ballo che promette di essere indimenticabile. 

Tra i nomi in programma per animare la serata circolano quelli di Lady Gaga ed Elton John, due icone assolute dello showbiz internazionale. Al momento, però, si tratta ancora di voci non confermate. Ma con un budget da capogiro e ospiti di questo calibro, tutto sembra possibile. (di Paolo Martini) 

Leggi tutto: Nozze Bezos, "grazie Venezia": Jeff e Lauren celebrano l'amore tra star e miliardi

Trump: "Tregua a Gaza entro una settimana. Iran vuole parlarmi"

27 Giugno 2025
Un cartellone che elogia Trump in Israele

(Adnkronos) - Donald Trump preannuncia il cessate il fuoco a Gaza e non esclude il dialogo con l'Iran, intanto però avverte Teheran e manda un messaggio durissimo all'ayatollah Ali Khamenei a cui ha "salvato la vita". Il presidente degli Stati Uniti risponde alla raffica di domande che gli viene posta nello Studio Ovale nell'evento per la firma del trattato di pace tra Ruanda e Congo. Qualcuno accosta il nome di Trump al premio Nobel per la pace.  

"Risolviamo problemi", dice il presidente, lasciando intendere di aver ripreso i contatti con Kim Jong-Un: "Vado molto d'accordo con lui", dice rispondendo ad una domanda sull'invio di una lettera al leader di Pyongyang. "Qualcuno dice che c'è il rischio di un potenziale conflitto, risolveremo. Risolviamo problemi in luoghi molto lontani da noi. Abbiamo evitato un disastro tra Serbia e Kosovo. Alcuni paesi erano pronti ad andare in guerra contro i vicini. Sono felice di come sia andata tra India e Pakistan, hanno entrambi le armi nucleari", dice. 

 

"La situazione a Gaza è terribile, pensiamo che avremo un cessate il fuoco entro la prossima settimana. Stiamo mandando denaro e cibo, bisogna farlo: la gente muore, non ha nulla lì. Una parte degli aiuti viene rubata, vedete le file di persone per avere un pasto. Nessuno sta aiutando, noi stiamo mandando denaro e cibo", dice Trump nel pomeriggio americano, la tarda serata in Italia, quando nello Studio Ovale risponde alle domande dei media. 

 

Per il resto della giornata, tra post e dichiarazioni sull'Iran, il presidente degli Stati Uniti oscilla tra apertura al dialogo e minacce velate dopo l'attacco ai siti nucleari iraniani e la fine del conflitto tra la repubblica islamica e Israele. 

"L'Iran vuole un incontro dopo l'annientamento dei siti nucleari. Vogliono incontrarmi e vogliono farlo in fretta, non sono stupidi. Non torneranno al programma nucleare in tempo brevi, nulla è stato spostato dagli impianti. Il cemento armato che copriva il sito" di Fordow "è stato distrutto ed è crollato sugli impianti: ci sono milioni di tonnellate di rocce. I bombardieri hanno colpito un bersaglio grande come la porta di un frigorifero, incredibile", dice Trump in una conferenza stampa mattutina alla Casa Bianca. 

 

Valuterebbe di bombardare ancora l'Iran se l'intelligence affermasse che Teheran può puntare all'arricchimento dell'uranio? "Sì, senz'altro", l'avvertimento. 

"L'Iran è sfinito, Israele anche è sfinito. Noi abbiamo fatto un gran lavoro e loro sono sfiniti. L'ultima cosa a cui l'Iran vuole pensare ora è il nucleare". C'è un dettaglio che a Trump va giù: "L'ayatollah Khamenei ha detto che ha vinto la guerra. Voglio rispondere alla sua dichiarazione (Video). Guardi, lei è un uomo di fede e una persona estremamente rispettata nel suo paese. Deve dire la verità, è stato battuto pesantemente. Anche Israele è stato colpito, entrambi i paesi volevano porre fine a tutto questo".  

 

Poi, il 'siluro' con il post su Truth: "Perché il cosiddetto 'Leader Supremo' dell'Iran devastato dalla guerra, l'Ayatollah Ali Khamenei, dovrebbe dire così sfacciatamente e stupidamente di aver vinto la guerra con Israele, quando sa che è una bugia?" (Video), scrive il presidente americano. 

"Come uomo di grande fede, non dovrebbe mentire. Il suo Paese è stato decimato, i suoi tre malvagi siti nucleari sono stati annientati, e sapevo esattamente dove si nascondeva e non ho permesso a Israele, né alle Forze Armate statunitensi – di gran lunga le più grandi e potenti al mondo – di togliergli la vita". 

Il presidente rivendica un'escalation fatale: "Gli ho salvato la vita da una morte molto brutta e vergognosa, e non deve nemmeno dire 'grazie, presidente Trump'". Il numero 1 della Casa Bianca afferma che nell'atto finale della guerra ha "ordinato a Israele di far tornare indietro un grande gruppo di aerei che si stavano dirigendo direttamente su Teheran, pronti per un grande giorno, forse il colpo di grazia finale. Sarebbe stato l'attacco più grande della guerra, di gran lunga. Sarebbero seguiti danni tremendi e molti iraniani sarebbero morti". 

Insomma, per colpa di Khamenei e delle sue parole, si torna a rapporti tesi. "Negli ultimi giorni stavo lavorando alla possibile rimozione delle sanzioni e ad altre misure, che avrebbero dato all'Iran una possibilità molto migliore di recupero pieno, rapido e completo, le sanzioni stanno facendo male! - dice Trump - Ma no, invece ricevo una dichiarazione di rabbia, odio e disgusto, e ho immediatamente interrotto ogni lavoro sulla revoca delle sanzioni, e altro ancora". 

Per 'altro ancora' cosa si intende? "L'Iran deve rientrare nel flusso dell'Ordine Mondiale, altrimenti le cose peggioreranno ancora. Sono sempre così arrabbiati, ostili e infelici, e guarda cosa ne hanno ricavato: un Paese bruciato e distrutto, senza futuro, un esercito decimato, un'economia orribile e la morte tutto intorno. Non hanno speranza, e andrà solo peggio!". Quindi, l'appello finale: "Vorrei che la leadership dell’Iran capisse che spesso si ottiene di più con il miele che con l’aceto".  

 

 

Leggi tutto: Trump: "Tregua a Gaza entro una settimana. Iran vuole parlarmi"

Trump stregato dalla giornalista: "E' bellissima, ora sono nei guai" - Video

27 Giugno 2025

(Adnkronos) - "Lei è bellissima. Non dovrei dirlo, potrebbe finire la mia carriera politica. Ma lei è bellissima". Donald Trump, nello Studio Ovale, non lesina complimenti ad una giornalista congolese che presenzia all'evento per la firma dell'accordo di pace tra Congo e Ruanda. "Karoline Leavitt (portavoce della Casa Bianca, ndr) mi aveva detto 'è bellissima'... Ed è vero, è bellissima dentro e fuori", le parole del presidente americano. 

Leggi tutto: Trump stregato dalla giornalista: "E' bellissima, ora sono nei guai" - Video

Altri articoli …

  1. Nozze Bezos, Lauren Sánchez svela nuovo cognome e abito da sposa su Instagram
  2. Rai, da Benigni a Whoopi Goldberg: tutti gli assi dei nuovi palinsesti
  3. Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 27 giugno
  4. Lazio, colloquio Lotito-Sarri: allenatore e club avanti insieme
  5. Scontro mortale in A1 tra auto e furgone: perdono la vita moglie e marito, gravi i figli
  6. Ius soli, Salvini: "Da Corte Suprema Usa ottima notizia"
  7. Maltrattamenti sui minori, + 58% di casi in cinque anni
  8. Strage di Paderno, uccise la famiglia a coltellate: ragazzo condannato a 20 anni
  9. Formula 1, Vasseur resta alla Ferrari? Lui allontana l'addio
  10. Venditti, 45 anni fa il concerto di Bob Marley a San Siro e quel viaggio in macchina con Piero che piangeva per Cinzia
  11. Venditti, il concerto di Bob Marley e il viaggio: 'Piero e Cinzia' è nata così 45 anni fa
  12. Banca Ifis 'conquista' illimity, l'offerta chiude con adesioni all'84,09%
  13. Il borgo di Poltu Quatu si rilancia col resort W Hotels
  14. Trump e la risposta a Khamenei: "Iran ha vinto? Deve dire la verità" - Video
  15. Dl sicurezza, la Cassazione: "Ci sono criticità". Nordio: "Incredulo"
  16. Dl sicurezza, la Cassazione: "Ci sono criticità"
  17. Non solo Bezos, da Ventura a Clooney: le celebrità di 'mezza età' all'altare
  18. Fognini non ha paura di Alcaraz: risate e abbracci a Wimbledon - Video
  19. Il museo Man accoglie l'estate con tre proposte originali
  20. Bezos e le nozze, in motoscafo verso la festa - Video
  21. Caldo, Sis 118: "In aumento codici rossi per malori e disturbi cardiovascolari"
  22. Penati (ingegneri Milano): "Ingegneria parte strategica per sviluppo Paese"
  23. Neonata rapita a Cosenza, chiesto giudizio il immediato per Rosa Vespa
  24. Leone d'Oro al Merito al papà del Taopatch: ha aiutato Djokovic, Iron Man e le ginnaste italiane
  25. Russia, Putin: "Nato ci ha ingannato e nessuno lo dice" - Video
  26. Polizia: Marazzita è il nuovo questore di Nuoro
  27. Bove torna in campo? Il cardiologo: "Potrà giocare soltanto all'estero"
  28. Da 'Sister Act' a 'Un posto al sole', Whoopi Goldberg sbarca in Rai - Video
  29. Allegri al Milan? La risposta dei tifosi della Juve ai concerti di Gazzelle - Video
  30. Concerto Radio Italia, stasera 27 giugno a Palermo: cantanti, scaletta, orari
  31. Ucraina, Putin elogia Trump: "È coraggioso, cerca davvero di risolvere il conflitto con Kiev"
  32. Nozze di Bezos tour, culturale esclusivo ma non per tutti gli invitati
  33. Ferie: quante ne spettano e come maturano, ecco la guida operativa dei consulenti del lavoro
  34. Festival Cortoindanza al via tra le incertezze per il futuro
  35. Il busto di Gigi Riva in Lego al Museo del calcio a Coverciano
  36. Fumo (ingegneri Milano): "Ingegneria mi ha aiutato nella carriera teatrale"
  37. De Carli (segretario ingegneri Milano): "Formazione elemento cardine"
  38. Ius soli, Corte Suprema dà ragione a Trump: tribunali non possono bloccare presidente
  39. 200 milioni, uno staff personale e un jet: dentro il rinnovo di Ronaldo con l'Al Nassr
  40. Ue, Geometri: "In Italia raggiunti più di metà obiettivi Dir. case Green, ecco come centrarli"
  • 28
  • 29
  • 30
  • 31
  • 32
  • 33
  • 34
  • 35
  • 36
  • 37

Pizzeria da Birillo

Radio Fusion

contusu

Sinnai Notizie

OFFERTE DI LAVORO IN SARDEGNA - SardaLavoro

Sarda News - Notizie in Sardegna

Blog di Notizie, informazioni ed eventi in Sardegna. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.

Info line: info@sardanews.it  - facebook.com/sardanotizie - twitter.com/sardanews

Privacy Policy Cookie Policy

Sardanews.it  -  Sarda Web Network - Sardaweb.it  - Sardalavoro.it - RadioFusion.it - SinnaiNews.it