(Adnkronos) - Lamine Yamal ha rinnovato il suo contratto con il Barcellona. Dopo le polemiche per la sua festa di compleanno, in cui ha ingaggiato delle persone affette da nanismo come intrattenimento, l'attaccante ha prolungato il suo contratto con il club blaugrana, firmando fino al 2031 e aumentando il suo ingaggio fino a 15 milioni annui che con i bonus potrebbero arrivare a 20.
Yamal, 18 anni appena compiuti, si è presentato alla firma del nuovo contratto con la famiglia al completo. Lamine, come mostrato dai video pubblicati sui canali ufficiali del club, è arrivato in completo grigio tenendo per mano la madre, che ha invitato a salutare con la mano. Al seguito aveva il resto della famiglia e alcuni amici. Un modo per allontanare le polemiche degli ultimi giorni e tornare a parlare di campo, dove Yamal abbandonerà il 19 per vestire il numero 10 che è stato, tra gli altri, di Lionel Messi.
Lamine Yamal era infatti stato al centro bufera mediatica per la festa del suo 18esimo compleanno. Il talento del Barcellona avrebbe ingaggiato persone affette da nanismo per uno spettacolo di intrattenimento nel corso della festa. La denuncia arriva dall'Associazione di persone con acondroplasia e altre displasie scheletriche con nanismo (Adee), ente che fa parte della Confederazione spagnola delle persone con disabilità fisiche e organiche (Cocemfe).
"L'Associazione annuncia che intraprenderà azioni legali e sociali per tutelare la dignità delle persone con disabilità, considerando che tali azioni violano non solo la legislazione vigente, ma anche i valori etici fondamentali di una società che aspira a essere equa e rispettosa", ha scritto l'Adee sul proprio sito.
"In occasione del compleanno del giovane calciatore, figura di spicco dello sport spagnolo, persone affette da nanismo sono state assunte esclusivamente per attività di intrattenimento e promozione. Per l'Adee, questo tipo di pratica è intollerabile perché perpetua stereotipi, alimenta la discriminazione e mina l'immagine e i diritti delle persone affette da acondroplasia o altre displasie scheletriche, nonché di tutte le persone con disabilità", prosegue l'associazione.
Leggi tutto: Yamal, dopo polemiche il rinnovo con il Barcellona. E si presenta con la madre
(Adnkronos) - Chilometri nel nulla per andare in banca. Giornate perse e qualche pericolo per effettuare un prelievo. Turisti scontenti per l'assenza di uno sportello. Gromo è un comune italiano di 1130 abitanti, in provincia di Bergamo. Nel Medioevo la chiamavano "la piccola Toledo", con le fucine per la costruzione delle armi bianche. Adesso è uno splendido Borgo, inserito tra i" più belli d'Italia", ma senza nemmeno uno sportello bancario: così dal 2021 quando ha chiuso la filiale di Intesa Sanpaolo. L'ennesimo Paese vittima della desertificazione bancaria. Lo denuncia all'Adnkronos la sindaca di Gromo, Sara Riva.
Non avete sportelli nel vostro Paese?
"Purtroppo non abbiamo più sportelli. L'ultimo ad aver chiuso è quello di Intesa Sanpaolo.
Quanti chilometri per effettuare un prelievo?
"Almeno 3 km (per chi vive nelle frazioni addirittura 10 km) in un tragitto che a tratti non è sicuro per i pedoni e in un territorio dove il servizio di trasporto pubblico locale è carente. In alcuni casi un utente, per recarsi in banca con i mezzi pubblici, dovrebbe considerare di impegnare mezza giornata".
In termini pratici non avere uno sportello quali danni crea, quale fasce della popolazione sono più danneggiate?
"Gromo è uno dei borghi più belli d'Italia e bandiera arancione del Tci, puntiamo molto sul turismo ma la carenza di servizi come quello in parola non aiuta. I turisti si dichiarano spesso scontenti per l'assenza di uno sportello. Per chi risiede tutto l'anno la situazione è ancora più critica, gli anziani sono sicuramente gli utenti maggiormente danneggiati in quanto spesso e volentieri non dispongono di un'auto e quindi devono dipendere da altre persone oppure affidarsi al trasporto pubblico che, come anticipavo, presenta diverse criticità e addirittura non copre alcune zone del paese (come le frazioni)".
Danni economici per le imprese?
"La mancanza di servizi come questo crea malcontento e contribuisce allo spopolamento dei piccoli Comuni di montagna".
Da quanto vivete in questa situazione?
"Dal 2021"
Quali iniziative ha intrapreso per cercare di risolvere la situazione?
"Ho inviato solleciti sia scritti che verbali, mi sono recata personalmente a Bergamo per parlare con i vertici della banca, mi sono rivolta alla stampa. Purtroppo non ho ottenuto alcunché. Addirittura a un certo punto mi era stato promesso che il bancomat sarebbe stato nuovamente attivato salvo poi comunicarmi un cambio di direzione".
Cosa ne pensano i cittadini?
"Sono molto delusi, a distanza di anni ancora si lamentano e io non posso che condividere questo malcontento. Alcuni non riescono a capire che l'Amministrazione comunale non ha colpe in merito e soprattutto non ha il potere di intervenire.
Avete in mente forme di protesta o ricorsi?
"Tutte le proteste promosse non hanno sortito l'effetto desiderato" (di Andrea Persili)
(Adnkronos) - Una coincidenza? Un malinteso? O qualcosa di più? Nelle ultime ore i fan più attenti della musica italiana stanno cercando di ricostruire una trama che coinvolge tre nomi pesanti del pop nazionale: Laura Pausini, Gianluca Grignani e Matteo Bocelli. Al centro, un brano cult degli anni '90, 'La mia storia tra le dita', che pare destinato a tornare sotto i riflettori in una doppia veste.
A mezzanotte Matteo Bocelli ha postato sui social un reel notturno con un dettaglio inequivocabile: il titolo della celebre canzone di Grignani, con il commento di lui "Fratello". Nessun annuncio ufficiale, solo suggestioni, accolte poco dopo da un cuore comparso nelle storie di Grignani stesso. Un siparietto social che ha alimentato i sospetti di una collaborazione imminente, poi in parte confermata da un’indiscrezione: il rocker milanese sarebbe ospite in duetto nel brano in uscita nel nuovo disco di Bocelli e registrato anche in spagnolo.
Fin qui, tutto romantico. Ma il clima si è improvvisamente fatto più teso quando, a poche ore dall’annuncio implicito di Matteo, Laura Pausini ha postato anche lei l'annuncio della sua cover del brano, prevista nel suo nuovo disco in uscita in autunno, e anch'essa registrata anche in versione spagnola per il mercato estero. Ma con una differenza: nessuna menzione a Grignani, autore e interprete originale.
A quel punto, è stato lo stesso cantautore a intervenire sui social, commentando il post della Pausini. Commento poi cancellato da lei più volte, ma che lui ha deciso di ripostare nelle proprie storie, rendendo pubblico un certo disappunto. Fan in rivolta per il comportamento della cantante che alla fine ha bloccato anche i commenti degli utenti. E il mistero si infittisce. Intanto i diretti interessati, per ora, tacciono.
Leggi tutto: Cosa c’è dietro il gelo social tra Pausini e Grignani (e cosa c’entra Matteo Bocelli)
(Adnkronos) - L’Università degli Studi di Roma Tor Vergata accoglie con entusiasmo il concerto evento 'Ultimo 2026 - La Favola per sempre' atteso per il 4 luglio 2026 e collabora con Vivo Concerti per ospitare i 250mila presenti che hanno già esaurito la capienza prevista, negli spazi dell’ateneo attualmente interessati dal Giubileo dei giovani. "L’iniziativa si inserisce in una visione più ampia, che mira a valorizzare l’area del nostro ateneo non solo come luogo fisico, ma anche come spazio simbolico di apertura, partecipazione e dialogo”, dichiara in una nota Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. "L’ateneo - prosegue - contribuisce attivamente alla costruzione di un evento capace di connettere la musica con la cultura e il territorio, in coerenza con la propria missione formativa, interdisciplinare e inclusiva”.
Per l’università di Tor Vergata - che attualmente è attore di un’interlocuzione positiva e strutturata con gli organizzatori e l’artista, finalizzata a integrare l’evento in un più ampio percorso culturale e multidisciplinare - partecipare a questa 'favola per sempre' significa essere uno dei protagonisti della narrazione collettiva capace di unire musica, cultura, educazione e senso di comunità.
Il sostegno al progetto nasce da una profonda vicinanza tra i valori dell’ateneo e la figura artistica di Ultimo, considerato una voce autentica di una generazione in cerca di ascolto e riscatto. La sua traiettoria personale rappresenta una narrazione di impegno, crescita e autodeterminazione, che ben si riflette nei valori che l’università degli Studi di Roma Tor Vergata promuove presso la propria comunità accademica, soprattutto nei confronti degli studenti e studentesse attuali e futuri.
Leggi tutto: Musica, rettore Tor Vergata: "Entusiasti per concerto di Ultimo, vicini a suoi valori"
(Adnkronos) - Si potrà votare già a partire dai 16 anni in Gran Bretagna, dove il governo del premier Keir Starmer ha proposto di abbassare di due anni l'età minima per recarsi alle urne. Saranno circa 1,5 milioni i sedicenni e i diciassettenni che potranno quindi esprimere il loro voto alle prossime elezioni generali. Si tratta di una promessa fondamentale del partito laburista fatta in campagna elettorale quella di abbassare l'età per votare da 18 a 16 anni in tutte le elezioni del Regno Unito. Per il governo si tratta del "più grande cambiamento nella democrazia del Regno Unito in una generazione". L'ultima volta che l'età per votare è stata abbassata, da 21 a 18 anni, è stato nel 1969.
Il primo ministro Keir Starmer ha dichiarato che abbassare l'età del voto a 16 anni in tutto il Regno Unito darà ai giovani la possibilità di esprimere la propria opinione su come utilizzare le proprie tasse. "Penso che sia davvero importante che i sedicenni e i diciassettenni abbiano diritto di voto, perché hanno l'età giusta per andare a lavorare, hanno l'età giusta per pagare le tasse e quindi versare i contributi", ha dichiarato a Itv News. "E penso che se paghi, dovresti avere la possibilità di dire come vuoi che vengano spesi i tuoi soldi e in che modo il governo dovrebbe procedere'', ha aggiunto.
"Stiamo adottando misure per abbattere le barriere alla partecipazione, in modo da garantire a più persone l'opportunità di impegnarsi nella democrazia del Regno Unito, sostenendo il nostro Piano per il cambiamento e rispettando l'impegno del nostro manifesto di dare ai sedicenni il diritto di voto", ha dichiarato la vice premier britannica Angela Rayner. Finora si poteva già votare dai 16 anni, ma solo per le elezioni dei consigli locali in Scozia e Galles e per le elezioni del Senedd e del Parlamento scozzese.
"I giovani contribuiscono già alla società lavorando, pagando le tasse e prestando servizio militare. È giusto che possano avere voce in capitolo sulle questioni che li riguardano", ha dichiarato la vicepremier Angela Rayner su X, aggiungendo che il governo sta mantenendo "la promessa di dare il diritto di voto ai sedicenni e diciassettenni".
La ministra per la Democrazia Rushanara Ali ha parlato alla Bbc di un cambiamento ''sismico'' che garantirà che le voci dei giovani vengano ascoltate. Ali ha confermato che la riduzione dell'età minima per votare sarà parte di una serie di misure introdotte tramite un nuovo disegno di legge elettorale.
Leggi tutto: Starmer abbassa l'età dei votanti, in Gran Bretagna alle urne a partire dai 16 anni
(Adnkronos) - In pazienti con ipertensione non controllata o resistente al trattamento, l'aggiunta alla terapia standard di baxdrostat (dosaggi 2 mg e 1 mg) ha dimostrato, rispetto al placebo, una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante della pressione arteriosa sistolica media a riposo rispetto al placebo a 12 settimane di trattamento. Sono i risultati positivi dello studio di fase 3 BaxHtn. Il farmaco ha inoltre raggiunto con successo tutti gli endpoint secondari ed è risultato generalmente ben tollerato con un profilo di sicurezza favorevole. I dati - informa AstraZeneca in una nota - saranno condivisi con le autorità regolatorie a livello globale e presentati in una late-breaking session al Congresso della European Society of Cardiology (Esc) il prossimo agosto.
Nel mondo 1,3 miliardi di persone convivono con l'ipertensione, una patologia che, quando non controllata, può aumentare il rischio di infarto, ictus, scompenso cardiaco e malattia renale. Negli Stati Uniti circa il 50% dei pazienti ipertesi nonostante multiple terapie non riesce a mantenere controllata la propria pressione arteriosa. Un crescente numero di evidenze indica come la disregolazione dell'aldosterone rappresenti uno dei principali meccanismi biologici alla base dell'ipertensione.
"Molte persone continuano a sperimentare difficoltà nel controllare la propria pressione arteriosa, anche quando assumono più farmaci - afferma Bryan Williams, Chair of Medicine presso l'University College London e principal investigator dello studio - I risultati molto promettenti dello studio di fase 3 BaxHtn dimostrano che baxdrostat, somministrato 1 volta al giorno in aggiunta alla terapia standard, può ridurre in modo significativo la pressione sistolica, offrendo un potenziale nuovo approccio terapeutico per il controllo dell'ipertensione, il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari". Dichiara Sharon Barr, Executive Vice President, BioPharmaceuticals R&D di AstraZeneca:"Siamo molto soddisfatti dei risultati dello studio di fase 3 BaxHtn, che hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante della pressione arteriosa sistolica. Questi dati rappresentano una solida evidenza del potenziale di baxdrostat nel rispondere a un bisogno clinico insoddisfatto agendo sulla disregolazione dell'aldosterone e introducendo un meccanismo innovativo in un ambito che non ha visto innovazioni terapeutiche significative negli ultimi vent'anni".
BaxHtn - dettaglia la nota - è uno studio di fase 3, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e a gruppi paralleli, disegnato per valutare la sicurezza, la tollerabilità e l'efficacia di baxdrostat in pazienti con ipertensione non controllata in trattamento con 2 differenti farmaci antipertensivi e in pazienti con ipertensione resistente trattati con 3 o più differenti farmaci antipertensivi, uno dei quali rappresentato da un diuretico. Il farmaco è un potenziale 'first-in-class', inibitore altamente selettivo dell'aldosterone sintasi (Asi), che agisce sull'ormone responsabile dell'elevata pressione arteriosa e dell'aumento del rischio cardiovascolare e renale. Attualmente baxdrostat è oggetto di studio in trial clinici in monoterapia per il trattamento dell'ipertensione arteriosa e dell'aldosteronismo primario, e in combinazione con dapagliflozin per la malattia renale cronica e la prevenzione dello scompenso cardiaco in pazienti ipertesi ad alto rischio.
L'ipertensione - ricorda AstraZeneca - è una condizione clinica caratterizzata da livelli di pressione arteriosa sistematicamente elevati. Nel tempo può danneggiare i vasi sanguigni e gli organi vitali, aumentando il rischio di gravi complicanze per la salute. L'ipertensione difficile da controllare rappresenta ancora una significativa sfida per la salute pubblica. Nonostante i cambiamenti dello stile di vita e l'impiego di terapie farmacologiche multiple, una parte significativa delle persone affette da ipertensione non raggiunge i target pressori desiderati. L'ipertensione non controllata persiste nonostante il trattamento con 2 o più farmaci, mentre l'ipertensione resistente, una forma più severa, rimane elevata anche dopo l'impiego di 3 o più farmaci antipertensivi.
Uno dei principali fattori che contribuisce all'ipertensione difficile da controllare è l'aldosterone, un ormone che contribuisce ad aumentare la pressione arteriosa favorendo la ritenzione di sodio e acqua. Livelli elevati di aldosterone, insieme a fattori come obesità, eccessivo consumo di sale e condizioni genetiche o secondarie, sono fortemente associati a un difficile controllo della pressione. Se non trattata adeguatamente, la condizione aumenta in modo significativo il rischio di infarto, ictus e deterioramento della funzione renale.
Leggi tutto: Farmaci, baxdrostat riduce pressione in pazienti ipertesi resistenti al trattamento
(Adnkronos) - “Noi siamo contrari al testo unico presentato dalla maggioranza di centrodestra, che rappresenta un vero e proprio tradimento verso gli elettori. Chiediamo al centrodestra di ritirare la legge e di potenziare le cure palliative, il sostegno ai disabili e l’aiuto a tutti i malati”. Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, a margine della conferenza stampa ‘Fermate la Legge, non fermate la Vita’, presso l’Hotel Nazionale a Roma.
“Il vero scandalo – continua il presidente – è che oggi in Italia il 77% degli adulti e l’85% dei bambini aventi diritto alle cure palliative e agli anti dolorifici non li ricevono. Ma che alternativa? Ma che scelta, questa è una spinta alla morte. Lo Stato deve sopprimere la sofferenza e non il sofferente. Una società civile non abbandona anziani o malati, non cerca di risparmiare sulla loro pelle, non li considera un peso, non mercifica la vita. Restiamo umani”.
(Adnkronos) - “Approvare una legge sul fine vita non è un atto di civiltà ma è la sconfitta della civiltà stessa”. Così Emmanuel Cosmin Stoica, influencer, scrittore e attivista per i diritti dei disabili, a margine della conferenza stampa ‘Fermate la Legge, non fermate la Vita’, presso l’Hotel Nazionale a Roma.
“Offrire una strada che porta verso la morte da parte dello Stato, anziché intervenire con misure per promuovere la vita e far si che la gente non si senta abbandonata, è quella la vera civiltà – continua l’influencer – .Ad oggi le persone fragili abbandonate, non hanno i supporti e i servizi necessari per poter vivere dignitosamente. E quindi investire tempo e risorse per la morte e non per la vita, non è civiltà”.
(Adnkronos) - “Il Parlamento non ha nessuno obbligo di approvare una legge, questo è pacifico nel quadro costituzionale. La sentenza n°242 della Corte costituzionale non ha creato nessun vuoto normativo perché è direttamente applicabile ed è stata effettivamente applicata in molti casi in varie parti d’Italia, senza necessità di una legge nazionale o regionale”. Così Giacomo Rocchi, magistrato della Corte di Cassazione, a margine della conferenza stampa ‘Fermate la Legge, non fermate la Vita’, presso l’Hotel Nazionale a Roma.
“L’approvazione di una legge cambierebbe totalmente il quadro – continua Rocchi – perché nella coscienza sociale introdurrebbe il diritto alla morte, che è un pericolo per le persone fragili e vulnerabili, che rischiano di vedere la morte anticipata come la soluzione. Invece la nostra società ha bisogno di altro: ha bisogno il riconoscimento del diritto alla vita di ciascuno, ha bisogno solidarietà, assistenza e vicinanza a tutti”.
(Adnkronos) - La segretaria del Pd Elly Schlein ha incontrato in queste ore il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. "Nell'incontro, svolto in un clima positivo e proficuo, si è fatto il punto in vista delle prossime elezioni regionali", rendono noto fonti del Nazareno.
"È stata condivisa la necessità di concentrarsi anzitutto sui punti programmatici dell'agenda di governo, da costruire partendo dall'importante lavoro svolto in questi anni in Campania, con l'obiettivo di continuare ad assicurare stabilità in una Regione così strategica per il Paese, nell'esclusivo interesse dei cittadini campani", proseguono le stesse fonti.
"Si è inoltre condivisa l'opportunità che proprio partendo dalla convergenza sul programma, in sintonia con i territori, si possano e si debbano creare le condizioni per la sintesi finale volta ad individuare, senza veti o posizioni pregiudiziali, il candidato Presidente in grado di rappresentare e fare sintesi in tutta l'area progressista", concludono le fonti del Nazareno.
Leggi tutto: Regionali Campania, Schlein vede De Luca: "Niente veti su candidato"
(Adnkronos) - "Sembra di vivere un incubo. Mentre migliaia di malati soffrono a casa o negli ospedali senza cure palliative e mentre migliaia di disabili sono abbandonati dallo Stato, senza servizi socio-assistenziali, qual è oggi la priorità del nostro Parlamento? Facilitare il suicidio di queste persone e addirittura rischiare di indurle a uccidersi. Questo sarebbe progresso e civiltà?". È questo il messaggio lanciato oggi da Pro Vita & Famiglia Onlus in occasione della conferenza stampa 'Fermate la Legge, non fermate la Vita', svoltasi presso l’Hotel Nazionale, a pochi passi dal Parlamento, proprio mentre in Senato è in corso l’iter del disegno di legge che punta a regolamentare il suicidio assistito.
Un testo, proposto dalla stessa maggioranza di centrodestra, che preoccupa profondamente l’associazione e tutti i partecipanti all’incontro: "Una legge che – ha dichiarato il presidente di Pro Vita & Famiglia Antonio Brandi – crea una procedura statale per le richieste di suicidio assistito, col pretesto illusorio di mettere dei paletti all’interventismo della magistratura. Ma ogni legge ha un impatto culturale: ciò che diventa legale sembra giusto, persino auspicabile. Nel programma elettorale del centrodestra non c’era nessuna proposta del genere, quindi si tratta di un vero e proprio tradimento che cede alla propaganda radicale e ai continui ricatti della magistratura al Parlamento".
Brandi ha denunciato con forza il rischio di abusi e pressioni sociali sulle persone più vulnerabili, già evidenziato dalla stessa Consulta; ha ricordato che il vero scandalo è la mancanza di accesso alle cure palliative, che colpisce circa il 77% dei malati adulti e circa l’85% dei bambini. Senza una vera alternativa di cure non è scelta è una spinta alla morte. Ha anche portato la sua testimonianza personale: "Anch’io, malato di cancro, ho pensato di farla finita. Ma l’amore dei miei cari e le cure mi hanno salvato. In quel buio, una legge così mi avrebbe potuto spingere a un gesto senza ritorno". Infine, Brandi ha messo in guardia contro la deriva culturale e legislativa già visibile in Paesi come Belgio, Canada e Olanda, dove centinaia di casi di soppressione di depressi e malati psichici sono avvenuti anche senza consenso: "se lo Stato inizia a sopprimere i sofferenti invece della sofferenza, salta ogni confine. Non serve una nuova legge: serve umanità".
Sotto accusa, in particolare, l’idea di istituire un Comitato Nazionale governativo incaricato di valutare le richieste di suicidio assistito e la fake news secondo cui il Parlamento sarebbe 'obbligato' a legiferare. "Il Parlamento - ha infatti spiegato il magistrato della Corte di Cassazione Giacomo Rocchi – non ha nessun obbligo di approvare una legge che attui una sentenza della Corte Costituzionale: ciò è del tutto pacifico. La sentenza n. 242 del 2019 non ha creato un vuoto normativo ed è stata direttamente applicata in varie parti d’Italia. Una legge - ha aggiunto - avrebbe l’effetto di aumentare i casi di suicidio assistito e di consolidare nella coscienza sociale il riconoscimento di un presunto 'diritto di morire'”.
Questo riconoscimento mette in pericolo le persone fragili e vulnerabili, gli anziani, i disabili e i malati: per loro la morte anticipata rischia di diventare “la” soluzione, più rapida, indolore, economica. La nostra società ha bisogno di altro: riconoscimento del valore di ogni vita, solidarietà, aiuto, vicinanza, impegno collettivo verso tutti i componenti. A dare voce a chi soffre e chiede di vivere è stato invece Emanuel Cosmin Stoica, influencer, scrittore e attivista per i diritti dei disabili: "Approvare una legge sul suicidio assistito non è un atto di civiltà, ma la sconfitta della civiltà stessa - ha affermato Stoica - È assurdo che sia proprio lo Stato a fornire scorciatoie per morire anziché offrire strumenti per vivere ed è disumano dire a un malato, a un disabile, a un anziano: 'La tua sofferenza non ci riguarda, fai da te'. Al contrario - ha proseguito - uno Stato degno di questo nome non legalizza l’abbandono: garantisce esistenze dignitose, investe in cure, assistenza, vicinanza. Io non chiedo compassione: chiedo giustizia, chiedo responsabilità, chiedo che la vita torni ad essere un diritto, non un’opzione da rifiutare».
Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita Famiglia, che ha moderato l’incontro, ha invece denunciato con forza che "guardiamo con sgomento il fatto che anche settori e realtà del mondo laico cattolico si stiano attivamente impegnando per promuovere questa legge, utilizzando il falso argomento secondo cui la situazione attuale sarebbe un male più grave. Ma ad oggi – ha sottolineato – i suicidi assistiti eseguiti in Italia sono solo 7. Se la legge venisse approvata, il numero aumenterebbe in modo esponenziale, innescando quel tragico effetto domino già verificato in altri Paesi". Per sensibilizzare l’opinione pubblica e ribadire il proprio NO alla legge sul suicidio assistito, Pro Vita Famiglia ha lanciato anche una campagna nazionale con affissioni pubbliche e camion vela in diverse città, tra cui Roma e Milano. L’immagine raffigura un Parlamento popolato da figure incappucciate con la falce in mano – simboli della Morte – accompagnata dallo slogan: 'Siete stati eletti per aiutarci a vivere, non per farci morire'. L’associazione continuerà la mobilitazione per chiedere il ritiro di qualsiasi proposta di legge sul suicidio assistito e il potenziamento della legge 38/2010 sulle cure palliative.
(Adnkronos) - La Food and Drug Administration statunitense ha annunciato la revoca, o la proposta di revoca, di 52 standard alimentari ritenuti obsoleti e inutili. Il provvedimento coinvolge 11 tipi di frutta e verdura in scatola, inclusi 7 standard per la frutta dolcificata artificialmente con saccarina o saccarina sodica; 18 tipi di prodotti lattiero-caseari; 23 fra prodotti da forno, paste, succhi di frutta in scatola, pesce e crostacei, condimenti e aromi alimentari.
Il 13 maggio scorso il Dipartimento della Salute e dei servizi umani diretto da Robert F. Kennedy Jr. e la Fda hanno emesso una richiesta di informazioni per identificare ed eliminare normative superate o non più necessarie, in linea con l'ordine esecutivo n. 14192 del presidente Donald Trump che punta a "liberare la prosperità attraverso la deregolamentazione". Le misure annunciate sono i primi risultati dell'analisi in corso su oltre 250 standard di identità (Soi) alimentari. I Soi alimentari sono stati introdotti dalla Fda nel 1939 per promuovere "onestà e correttezza" e garantire che le caratteristiche, gli ingredienti e i processi di produzione di specifici alimenti fossero coerenti con le aspettative dei consumatori. Tuttavia, spiega l'ente regolatorio in una nota, "i progressi nella scienza alimentare, nell'agricoltura e nelle pratiche di produzione, nonché le ulteriori tutele dei consumatori" introdotte successivamente, "hanno reso superflui molti di questi standard vecchi e rigidi".
"Sto eliminando normative alimentari obsolete che non servono più gli interessi delle famiglie americane", ha dichiarato il segretario Kennedy, definendo il provvedimento "un passo cruciale nel mio impegno per ridurre la burocrazia, aumentare la trasparenza ed eliminare normative che hanno esaurito il loro scopo". Sottolineando che "gli sforzi della Fda sui Soi hanno contribuito a garantire uniformità, ad aumentare la fiducia dei consumatori e a prevenire le frodi alimentari", il commissario dell'agenzia regolatoria Marty Makary ha precisato che "molti di questi standard hanno esaurito la loro utilità e potrebbero persino soffocare l'innovazione" volta a "rendere gli alimenti più facili da produrre" o a "offrire ai consumatori scelte più sane. Gli standard alimentari antiquati non servono più a proteggere i consumatori", pertanto è una misura "di buon senso revocarli e adottare un uso più giudizioso degli standard alimentari e delle risorse dell'agenzia".
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(Adnkronos) - Alessandro Benetton è stato ospite di “W l’Italia” su RTL 102.5, intervistato da Angelo Baiguini e Ambra Angiolini, per presentare in diretta il suo nuovo libro “Mai fermi”, edito da Mondadori. Un’opera che prosegue idealmente il percorso avviato con il suo primo libro autobiografico e che si apre al racconto di esperienze altrui – imprenditori, sportivi, artisti – per riflettere sulle sfide, i valori e le lezioni di vita che possono ispirare le nuove generazioni.
"Il primo libro nasceva come un’autobiografia che non volevo pubblicare – ha raccontato Benetton – poi alcuni giovani con cui lavoro sui social mi hanno fatto notare che c’erano spunti utili anche per altri. Questo mi ha spinto a condividere un ulteriore passaggio: capire come si possano sfruttare le esperienze degli altri per ispirare la propria traiettoria. In Mai fermi racconto otto storie di persone che ho incontrato o studiato, tracciando dei parallelismi con la mia vita".
Tra i protagonisti del libro compaiono figure come Andy Warhol, Amadeo Giannini e Michael Schumacher, scelti non solo per i loro successi ma anche per i momenti di difficoltà e imperfezione, da cui spesso nascono le vere rivoluzioni personali. «Racconto anche quando queste persone si sono guardate allo specchio e si sono trovate di fronte ai propri limiti – ha detto Benetton – perché anche lì si trovano insegnamenti fondamentali. Non è solo un libro che celebra il successo, ma un invito a usare empatia e modestia per rispecchiarsi nei percorsi altrui e trovare motivazione nei propri sogni».
Particolarmente sentito è il racconto legato al campione di Formula 1 Michael Schumacher. "L’ho conosciuto quando era ancora un ragazzo che si stava facendo uomo. Era già un talento straordinario, ma ciò che mi ha colpito di più è stato il suo metodo: meticoloso, maniacale nella preparazione. Questo rigore gli dava serenità. Ricordo che riusciva a dormire nel motorhome mezz’ora prima di un Gran Premio e poi in pochi minuti era in pista, a 300 all’ora. Ma la sua cura si estendeva anche ai rapporti personali, come con Corinna, la sua compagna di vita, che ancora oggi gli è accanto in un momento molto difficile".
Mai fermi si apre con la storia dei figli dell’autore e si chiude con quella del padre, Luciano Benetton, figura centrale nella formazione di Alessandro. "Mio padre è stato per me un esempio costante, non solo perché è partito da zero, ma perché non si è mai fermato dopo i primi successi. Io ho scelto presto un percorso imprenditoriale indipendente, ma la sua determinazione è sempre stata un riferimento. E con i miei figli ho costruito un rapporto profondo, che mi ha insegnato a dare valore alla traiettoria, più che al punto di arrivo. Quando stai vicino a qualcuno più giovane, comprendi che ciò che conta davvero è il cammino".
Durante l’intervista, Benetton ha parlato anche dell’Aeroporto di Fiumicino, definito un “fiore all’occhiello” tra gli investimenti gestiti. "Abbiamo destinato 50 milioni a progetti dedicati ai giovani e alle start-up. Anche la UNHATE Foundation, che abbiamo lanciato, è guidata da un comitato scientifico composto da under 30. Voglio che siano i giovani a parlare per primi, a immaginare nuovi sistemi partendo però da valori antichi. Il nostro aeroporto è il miglior hub europeo da anni, ed è destinato a diventare il primo completamente neutrale dal punto di vista della decarbonizzazione".
Un’attenzione alla sostenibilità che, secondo Benetton, deve riguardare tutte le dimensioni umane: "L’architetto Tadao Ando è per me fonte d’ispirazione: la sostenibilità non è solo ambientale, è un concetto che coinvolge l’uomo in tutti i suoi aspetti, a 360 gradi. Anche per questo abbiamo l’obiettivo di portare dal 30% al 50% la presenza femminile nei ruoli dirigenziali dell’aeroporto, dove oggi lavorano 1.700 manager".
In conclusione, Mai fermi è un libro che incarna un messaggio preciso: quello dell’azione consapevole, del continuo mettersi in discussione, dell’imparare dagli altri senza perdere sé stessi. "Serve un po’ di empatia – dice Benetton – e anche la capacità di sognare, di non aver paura di farlo. Perché muoversi non vuol dire solo andare avanti, ma scegliere una direzione".
Leggi tutto: Alessandro Benetton: "Ecco cosa mi colpì di Michael Schumacher"
(Adnkronos) - Le autorità cittadine di Berlino, le forze armate tedesche e dodici ospedali della capitale si stanno preparando dettagliatamente per scenari cupi, tra i quali scontri armati scoppiati nella metropoli. Agli ospedali berlinesi è stato presentato un piano, frutto di due anni di lavoro, per rispondere a questo e ad altri scenari di protezione civile. Il piano è stato elaborato sullo sfondo della guerra della Russia contro l'Ucraina e dei timori della Nato di un'ulteriore avanzata verso l'Europa occidentale. Quando la Russia ha annesso la penisola ucraina della Crimea nel 2014, il governo tedesco ha deciso di riorganizzare la Protezione civile del Paese, che è stata trascurata fin dalla riunificazione del 1990.
Il piano completo rimane segreto, per motivi di sicurezza. Tuttavia, il Senato di Berlino ha presentato le questioni importanti in gioco, in una conferenza stampa tenutasi oggi. Tra queste, il mantenimento dei servizi e delle catene di approvvigionamento necessari per l'operatività dell'ospedale, l'assegnazione di emergenza dei pazienti e la garanzia di un'alimentazione di riserva sufficiente, di forniture mediche e medicinali.
La senatrice berlinese per la Sanità, Ina Czyborra, ha spiegato che "a causa della mutata valutazione della minaccia, è diventato necessario ampliare la Protezione civile più di quanto si è fatto negli ultimi anni".
Gli scenari peggiori includono un aumento del numero di pazienti, unito a carenze infrastrutturali e di risorse, un conflitto militare a Berlino e la completa evacuazione della capitale.
Marc Schreiner, amministratore delegato dell'Associazione Ospedaliera di Berlino, ha affermato che le esercitazioni di emergenza regolari hanno mantenuto gli ospedali ben preparati a rispondere a situazioni di pericolo acuto. Il nuovo piano ha tuttavia dimostrato che c'è ancora molto da fare, ha concluso.
(Adnkronos) - Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il progressivo innalzamento dell’età pensionabile, le lavoratrici over 50 sono sempre più preoccupate dell’impatto che una carriera prolungata ha sul proprio benessere. A lanciare l’allarme è la ricerca 'La sfida della Longevity', realizzata da Intoo, società di Gi Group Holding leader in Italia nel settore dell’employability, sviluppo e transizione di carriera in collaborazione con Wyser, il brand appartenente allo stesso Gruppo che si occupa di ricerca e selezione di profili manageriali ed executive. Secondo l’indagine, il 66% delle donne senior teme l’allungamento della vita lavorativa, rispetto alla media generale dei lavoratori over 50 che si assesta al 58%. La preoccupazione principale è la stanchezza psicofisica, indicata dal 72% delle donne contro il 68% del totale.
Lato organizzazioni, 6 aziende su 10 non risultano ancora pronte ad affrontare questa sfida e più di 1 lavoratore over 50 su 3 ritiene che la propria azienda non dedichi sufficiente attenzione alle esigenze dei dipendenti più anziani. Questo dato diventa ancora più significativo sul fronte femminile: 4 donne senior su 10 percepiscono questa scarsa attenzione e il 25% dichiara di aver subito discriminazioni legate all’età (contro il 16% degli uomini), percentuale che sale al 30% quando si parla di donne manager. Inoltre, con 1 lavoratore senior su 4 che ritiene di avere meno opportunità in azienda rispetto ai più giovani, sono soprattutto le donne over 50 a essere pessimiste, specie le manager, nonostante un forte impegno nell’aggiornamento professionale.
“Le donne - commenta Alessandra Giordano, direttrice Employability e Career Development di Intoo - continuano a subire disuguaglianze che si accentuano con l’avanzare dell’età. Basti pensare che il 40% delle over 50 è senza lavoro e senza pensione, mentre tra coloro che lavorano, molte devono farsi carico, spesso in solitudine, delle responsabilità legate alla cura dei familiari. È fondamentale occuparsi precocemente della propria longevità attraverso azioni mirate sul fronte previdenziale, della salute e dell’aggiornamento professionale".
"Ma il tema - avverte - riguarda anche le imprese, che devono investire nel valore del capitale umano femminile, soprattutto in un contesto di people scarcity e tasso di occupazione femminile fermo al 52,5%, 18 punti sotto quello maschile. Le donne che partecipano al mondo del lavoro costituiscono un capitale umano prezioso che va sostenuto nelle transizioni che ne sono tipiche, dalla maternità alle attività di caregiving. Queste esperienze sono molto impegnative in termini di tempo ed energie, per cui è comprensibile una maggior preoccupazione verso la propria longevità professionale da parte della popolazione femminile”.
Sono, infatti, le donne manager over 50 a mostrare una visione più critica rispetto alla controparte maschile: sono più propense a ritenere che le aziende italiane siano impreparate a gestire l’invecchiamento della forza lavoro e percepiscano maggiormente l’età come un ostacolo alla crescita. Differenze marcate emergono anche rispetto alla partecipazione a iniziative aziendali per i senior: solo il 5% delle donne manager ha avuto accesso a progetti dedicati, contro il 21% dei colleghi uomini. Quando presenti, le misure messe in campo dalle aziende per la gestione della Longevity si concentrano soprattutto su incentivi al prepensionamento (segnalato dalla metà dei manager) seguiti da interventi in ambito formazione, flessibilità oraria, mappatura delle competenze e benessere organizzativo.
“Il quadro emerso dalle indicazioni delle donne over 50 - conclude Giordano - è un vero e proprio campanello d’allarme. La loro sensibilità deve tradursi in azioni concrete per rendere i luoghi di lavoro realmente più inclusivi ed equi. Se l’età è un valore, come dichiarano anche molti decision maker, allora deve essere sostenuta e valorizzata con politiche e pratiche all’altezza della sfida, che tengano conto anche delle differenze della popolazione aziendale, tra cui quella di genere”.
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(Adnkronos) - In Italia dall'inizio del 2025 sono stati notificati al sistema di sorveglianza 391 casi di morbillo, di cui 52 nel mese di giugno, in calo rispetto ai 71 di maggio. Sono i numeri contenuti nell'ultimo bollettino pubblicato oggi dall'Istituto superiore di sanità (Iss). "Focolai di morbillo sono in corso in tutto il mondo - ricordano gli esperti - ed è quindi raccomandata una verifica del proprio status vaccinale prima di fare viaggi internazionali".
Dei 391 casi censiti quest'anno, 32 risultano essere importati (8,2%) e 23 correlati a casi importati. Nel mese di giugno, 11 Regioni hanno segnalato i 52 casi registrati e il 63,5% (33) risultano provenire da sole tre regioni: Lombardia, Lazio e Calabria.
L'età mediana dei casi segnalati è pari a 31 anni (range 0-71 anni). Il 48,8% ha un'età compresa tra 15 e 39 anni e un ulteriore 26,8% ha 40 anni o più. Tuttavia, l'incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni (67,6 casi per milione). Sono stati segnalati anche 19 casi in bambini sotto l'anno di età (incidenza 51 casi per milione).
In 320 casi, cioè l'86,5%, le persone che hanno contratto il morbillo non erano vaccinate al momento del contagio; 36 casi (9,7%) hanno riguardato vaccinati con una sola dose, 12 casi vaccinati con due dosi. Per i rimanenti due casi vaccinati (0,5%) non è noto il numero di dosi ricevute.
Circa un terzo dei pazienti ha riportato almeno una complicanza. Le più frequentemente segnalate sono state epatite/aumento delle transaminasi e polmonite. Altre complicanze rilevate includono casi di cheratocongiuntivite, diarrea, insufficienza respiratoria, stomatite, trombocitopenia, laringotracheobronchite, otite e convulsioni. Sono stati segnalati anche tre casi di encefalite, rispettivamente in due adulti e in un preadolescente, tutti non vaccinati. Per il 53,5% dei casi viene riportato un ricovero ospedaliero per morbillo, e per un ulteriore 14,1% una visita in pronto soccorso.
"Il contesto principale di trasmissione nei primi 6 mesi del 2025 è stato quello familiare, seguito da ambienti sanitari e ospedalieri - sottolineano gli autori del report - Circa il 20% dei casi segnalati nello stesso periodo è stato associato a viaggi internazionali. Attualmente, focolai di morbillo sono in corso in tutte le regioni del mondo. Si ricorda che il virus del morbillo è estremamente contagioso: può rimanere nell'aria e sulle superfici fino a 2 ore e una persona infetta può trasmettere il virus già 4 giorni prima della comparsa dell'esantema".
La vaccinazione, concludono gli esperti, "rappresenta l'unico strumento efficace per proteggersi dal morbillo e dalle sue complicanze. Oltre a rafforzare la vaccinazione pediatrica di routine, è fondamentale recuperare la copertura tra adolescenti e adulti e assicurarsi che anche gli operatori sanitari suscettibili siano vaccinati, per tutelare se stessi e i pazienti più fragili. Infine, si raccomanda di verificare il proprio stato vaccinale prima di effettuare viaggi internazionali".
(Adnkronos) - Negli affitti brevi serve una regolamentazione equilibrata, non un attacco ideologico a un settore ormai maturo e altamente professionalizzato. A dirlo Cleanbnb, property manager italiano con oltre 3.100 appartamenti gestiti in esclusiva e presente su oltre 100 località nel Paese. "Le politiche restrittive nei confronti degli affitti brevi non fanno bene a nessuno - dichiara Francesco Zorgno, presidente di Cleanbnb - anzi, colpiscono proprio i professionisti seri, che garantiscono qualità, sicurezza e rispetto delle regole, e aprono la porta all’abusivismo. Il risultato? Meno trasparenza, meno lavoro, meno entrate per lo Stato e per i Comuni: rischiamo di vanificare gli sforzi che hanno portato il settore alla piena maturazione e sostenibilità in dieci anni di confronto col mercato. E' evidente rischio del ritorno a un’epoca dal sapore medioevale, lontana dagli standard di ricettività attuali e dal rispetto delle regole. I casi di New York e Barcellona lo dimostrano: l’approccio punitivo non funziona".
I dati confermano la vitalità del settore. Nel primo semestre del 2025 Cleanbnb ha gestito 62.994 soggiorni (+14% rispetto al primo semestre 2024) e ha registrato oltre 23 milioni di euro di incassi (+8%), trainata da una crescita costante della domanda e da una capacità sempre più attenta di gestione dell’offerta. La società si è focalizzata sull’incremento dell’efficienza operativa, massimizzando i tassi di occupazione delle strutture e migliorando l’esperienza dell’ospite, prestando attenzione a recensioni e suggerimenti dei viaggiatori. Lo spostamento verso le gestioni professionali sta nella composizione del portafoglio totale di appartamenti attivi: è in corso un grande rinnovamento, un’evoluzione verso una maggiore qualità dell’offerta. Sempre più proprietari si affidano a gestori professionali per valorizzare gli immobili e garantirne la redditività su base continuativa e sostenibile, senza derogare ai migliori standard di settore e nel pieno rispetto delle regole.
"La tendenza - spiega Zorgno - è evidente: il mercato seleziona. Escono le gestioni improvvisate ed entrano operatori in grado di garantire standard elevati. E' una trasformazione positiva, che va accompagnata e sostenuta, non ostacolata con norme punitive".
"Danneggiare il settore degli affitti brevi - avverte Zorgno - significa privare l’Italia di una risorsa che i turisti vogliono e cercano. Vuol dire togliere loro la libertà di prenotare dove vogliono, come sono abituati a fare da anni, ovunque. E' un boomerang soprattutto per l’economia delle città: va sottolineato il ruolo fondamentale degli affitti brevi professionali nel riqualificare gli immobili, ripopolare i centri storici e alimentare l’indotto. Nel pieno rispetto delle regole di convivenza sociale".
"Noi - chiarisce - siamo sempre stati favorevoli a una regolamentazione del settore, ma non possiamo accettare i tentativi di porre limitazioni indiscriminate a un mercato che funziona, che dà lavoro a migliaia di persone e che garantisce un importante contributo all’economia. Serve un approccio costruttivo, che tenga conto della realtà dei fatti. I gestori professionali e le associazioni sono, come sempre, a disposizione delle istituzioni per lavorare a una regolamentazione sana e sostenibile".