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Fognini, il ritiro è vicino? Bertolucci e Barazzutti: "Saprà quando fermarsi"

20 Maggio 2025
Fabio Fognini - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Fabio Fognini e un ritiro sempre più vicino. Il tennista azzurro, che nelle scorse settimane ha giocato la sua ultima edizione degli Internazionali d'Italia, è stato eliminato nelle qualificazioni del Roland Garros, secondo Slam della stagione in programma dal 25 maggio all'8 giugno, dallo statunitense Nicolas Moreno de Alboran, numero 152 del mondo, in due set con il punteggio di 6-3, 6-2. L'ennesima delusione di Fognini sembra avvicinare ancora di più una decisione sofferta e difficile, figlia del passare degli anni e di qualche problema fisico di troppo. 

 

A parlare proprio di Fognini è stato l'ex tennista Paolo Bertolucci all'Adnkronos: "Avendo avuto una carriera come la sua, così lunga, è giusto che Fabio scelga da solo il momento e il modo migliore per ritirarsi. Purtroppo si sta avvicinando ed è un peccato perché da solo ha retto le sorti, in un momento difficile e complicato, del tennis italiano: è stato il primo italiano, dopo davvero tanto tempo, a tornare nella top 10 del tennis mondiale". 

"Sta avendo un calo fisiologico e del resto lui stesso ha detto che avrebbe giocato gli Internazionali d'Italia per l'ultima volta. Ovviamente ognuno ha il proprio percorso, io avevo deciso quale sarebbe stata l'ultima stagione un anno prima quindi il distacco è stato lento", ha spiegato Bertolucci, "il problema è quando ti pesa alzarti la mattina con i dolori, quando ti pesa fare la borsa. Quando perdi l'entusiasmo si fa difficile e spero per lui che non sia così". Una possibile nuova carriera nel doppio? "Non credo proprio, ha già fatto le sue esperienze e se avesse voluto avrebbe iniziato già quest'anno a giocarlo per davvero". 

 

Di Fognini ha parlato un altro ex tennista, Corrado Barazzutti, all'Adnkronos: "Adesso non mi risulta che abbia particolari problemi fisici quindi i risultati che sta registrando adesso sono dovuti alle sue prestazioni attuali. In questo momento quello che riesce a dare ed esprimere è questo e non è il suo solito livello, non sta giocando bene e questi sono i risultati".  

Il tennista ligure, che il 24 maggio festeggerà 38 anni, è stato allenato a lungo da Barazzutti: "Deciderà Fabio quando sarà il momento di smettere, posso immaginare che non sia interessato a giocare solo il doppio, ma che voglia dimostrare di essere competitivo da solo. Dato che è una persona intelligente quando sarà il momento di smettere lo farà". 

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Carcinoma endometrio, ok Aifa a immunoterapia più chemioterapia in prima linea

20 Maggio 2025
Carcinoma endometrio, ok Aifa a immunoterapia più chemioterapia in prima linea

(Adnkronos) - Recentemente l'Agenzia italiana del farmaco ha approvato l'estensione dell'indicazione in prima linea dell'immunoterapia a base di dostarlimab in combinazione con la chemioterapia per le pazienti "con carcinoma dell'endometrio primario avanzato o ricorrente con deficit del sistema di mismatch repair (dMmr) ed elevata instabilità dei microsatelliti (Mai-H), candidate alla terapia sistemica". Questa popolazione rappresenta il 20-30% dei tumori dell'endometrio primari avanzati o ricorrenti, che complessivamente è la quarta tipologia di tumore per incidenza nel genere femminile, con circa 9mila nuovi casi l'anno. Lo riferisce Gsk in una nota.  

Il via libera di Aifa - si spiega - arriva a poco più di un anno da quella europea e si basa sui risultati dello studio Ruby che ha valutato l'efficacia dell'aggiunta di dostarlimab alla chemioterapia standard (carboplatino e paclitaxel) rispetto alla sola chemioterapia, su 118 pazienti con carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente dMmr/Msi-H in un follow-up mediano di oltre 2 anni (3 nel caso dell'analisi di sopravvivenza globale). Lo studio "ha evidenziato una riduzione del 72% del rischio di progressione della malattia o di morte (Hr: 0,28 [Ic 95%: 0,16-0,50]) nelle pazienti dMmr/Msi-H trattate con la combinazione - afferma Domenica Lorusso, direttore del programma di ginecologia oncologica dell'Humanitas San Pio X di Milano - Inoltre, in un'analisi esploratoria pre-specificata della sola sopravvivenza globale (Os) nella popolazione dMmr/Msi-H, l'aggiunta di dostarlimab alla chemioterapia ha determinato una riduzione del 68% del solo rischio di morte rispetto alla chemioterapia (Hr: 0,32 [Ic al 95% : 0,17-0,63])". Nel caso specifico, a 2 anni, il 61,4% delle pazienti dMmr/Msi-H trattate con dostarlimab e chemioterapia era libero da progressione o morte, rispetto al 15,7% delle pazienti trattate con la sola chemioterapia standard. A 3 anni, il 78% delle pazienti trattate con dostarlimab e chemioterapia era vivo rispetto al 46% delle pazienti trattate con la chemioterapia.  

"Il Ruby - commenta Lorusso - ha cambiato la pratica clinica per tutte le pazienti con carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente dMmr/Msi-H. Il 72% di riduzione della progressione della malattia o di morte in donne con carcinoma dell'endometrio avanzato o recidivante è un traguardo enorme, inimmaginabile". Per l'oncologa "le curve del Ruby ci mostrano che stiamo guarendo queste donne: un verbo, guarire, che non avrei mai immaginato di poter usare per tumori recidivanti o che esordiscono al quarto stadio. A questo punto - prospetta la specialista - non è utopia pensare che alcuni gruppi di pazienti potrebbero addirittura beneficiare della sola immunoterapia senza chemio". 

Il tumore dell'endometrio interessa il corpo dell'utero ed è estremamente frequente, con un trend in aumento a causa dell'invecchiamento della popolazione. Si tratta infatti di una neoplasia del post menopausa, con una diagnosi intorno ai 60 anni. "Oggi nel campo dei tumori ginecologici stiamo assistendo a una rivoluzione epocale - dichiara Nicoletta Cerana, presidente di Acto Italia-Alleanza contro il tumore ovarico - Dopo i successi della medicina personalizzata nella cura del tumore ovarico, accogliamo con entusiasmo questa opportunità terapeutica che apre nuove speranze di vita non solo ad ogni donna che sta lottando contro un tumore avanzato dell'endometrio, ma anche ai suoi familiari. Perché non bisogna mai dimenticare la tremenda capacità che un tumore femminile ha di ripercuotersi sul futuro dell'intera famiglia. Non a caso si dice che, se sta bene la donna, sta bene la società". 

Per il tumore dell'endometrio purtroppo non esiste uno screening come il Pap test per quello del collo dell'utero. La diagnosi è abbastanza semplice, perché è prevalentemente legata a un sintomo precoce: il sanguinamento anomalo in pre e postmenopausa, che va sempre approfondito con esami specifici. Tra i fattori di rischio, oltre all'età, è ormai accertato un aumento in caso di obesità e diabete, ma anche l'eccessiva esposizione agli estrogeni come avviene a fronte di un inizio precoce del ciclo mestruale (menarca precoce), di menopausa tardiva o assenza di gravidanze. Altri fattori sono la familiarità e l'ereditarietà: in quest'ultimo caso la sindrome di Lynch è una condizione ereditaria che aumenta il rischio di sviluppare sia un tumore dell'endometrio sia del colon, in età giovanile. Per questo è importante che in caso di diagnosi di Lynch i familiari della paziente vengano sottoposti allo specifico test genetico.  

La ricerca è quindi fondamentale. "Da anni - dichiara Elisabetta Campagnoli, direttore medico oncoematologia di Gsk - siamo impegnati nella ricerca e nello sviluppo di terapie innovative che possano fare la differenza per le pazienti, offrendo non solo tempo, ma anche una migliore qualità di vita. L'approvazione della combinazione di dostarlimab e chemioterapia rappresenta un passo significativo in questa direzione. Un risultato ottenuto grazie ad uno studio internazionale che ha visto coinvolti in Italia 8 centri. Siamo determinati a continuare su questa strada, investendo in ricerca e collaborando con la comunità scientifica per garantire che le innovazioni, tutte le innovazioni, arrivino rapidamente alle pazienti che ne hanno bisogno. Un altro elemento chiave del nostro approccio" riguarda "la collaborazione con le associazioni pazienti. Crediamo fermamente che il dialogo continuo e il sostegno reciproco con queste organizzazioni siano fondamentali per comprendere meglio le esigenze delle donne affette da una patologia oncologica e per sviluppare soluzioni terapeutiche che rispondano ai loro bisogni reali". 

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Truffe online, nel 2024 oltre 2,9 milioni di vittime in Italia

20 Maggio 2025
Acquisto online - 123Rf

(Adnkronos) - Dal doppio passaggio della carta sul POS, all’email di phishing che cerca di sottrarre informazioni sensibili di bancomat e carte di credito, sono tante le truffe in agguato quando si utilizzano gli strumenti di pagamento elettronici. Il fenomeno delle frodi in questo ambito è così ampio che, nel corso dello scorso anno, sono stati oltre 2,9 milioni gli italiani vittime di truffa per un danno economico totale stimato in più di 880 milioni di euro, secondo i dati emersi da un'indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat. 

Ma quali sono gli strumenti più utilizzati dai malfattori? Quali le fasce di popolazione più colpite? E cosa fanno i truffati dopo essere caduti in trappola? 

Secondo l’indagine, tra i canali più usati al primo posto ci sono le false email (38,1% dei casi) e, al secondo, gli SMS (28,4%). In quasi 1 caso su 5 (19,4%) come cavallo di Troia è stato utilizzato un finto sito web, mentre nel 18,7% dei casi un finto call center. 

Non mancano però i metodi di comunicazione più moderni; si va dalle app di messaggistica istantanea (14,9%) fino ai social network (13,4%). 

Chi sono le vittime predilette dai malfattori? Dall’indagine è emerso, contrariamente a quanto si possa pensare, come a subire più frequentemente una truffa o un tentativo di frode nell’ambito delle carte elettroniche non siano gli anziani, bensì i consumatori più giovani. A fronte di una media nazionale del 6,8%, la percentuale raggiunge l’8,5% nella fascia 25 - 34 anni e arriva addirittura al 14,1% tra i 18-24enni. 

Altro dato interessante emerge analizzando il grado di istruzione delle vittime di truffa o tentativo di frode; i più colpiti sono risultati essere i rispondenti con un titolo di studio universitario, con un’incidenza pari a più del doppio rispetto alla media. 

Suddividendo il campione su base geografica, infine, si scopre che l’area più colpita da truffe o tentativi di frode ai danni dei consumatori è il Nord Est (7,9%). 

Come si comportano le vittime dopo essere state adescate dai truffatori? Più di 1 su 4 (26,1%), purtroppo, sceglie di non denunciare l’accaduto. Le ragioni dietro questo comportamento sono in alcuni casi economiche, in altri psicologiche. 

Il 34,3% delle vittime ha dichiarato di aver scelto di non sporgere denuncia alle autorità poiché il danno economico era basso, mentre il 22,9% perché era certo che non avrebbe recuperato quanto perso. 

Il 20%, invece, ha ammesso di non aver denunciato perché si sentiva ingenuo a essere caduto nella trappola, il 14,3% perché non voleva che i familiari venissero a conoscenza dell’accaduto. 

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Zangrillo: "Costruire una Pubblica amministrazione attrattiva e meritevole"

20 Maggio 2025
Paolo Zangrillo - (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - "Valorizzare le eccellenze significa investire nella formazione e promuovere il merito: due azioni che camminano insieme e che stiamo portando avanti grazie ai progetti del dipartimento della Funzione pubblica. L’obiettivo è quello di costruire una Pubblica amministrazione attrattiva e meritevole, sia per chi già ne fa parte, sia per chi desidera entrarci”. Lo ha dichiarato il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, intervenendo a Venezia alla quarta edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome. 

“Sul portale inPA, nel 2024 sono stati pubblicati oltre 22mila bandi di concorso, di cui quasi 18mila dalle amministrazioni locali, per più di 160mila posizioni. Nel 2025, solo per le amministrazioni locali, siamo già a 5mila bandi, superando le 34mila posizioni. Numeri che raccontano un dinamismo nuovo e diffuso, soprattutto nei territori. Il portale inPA - evidenzia Zangrillo - ha superato i 2 milioni di utenti registrati, con oltre il 50% under 40: un segnale di rinnovata attrattività della Pubblica amministrazione”. 

Sulla formazione continua il ministro ha affermato che "con il portale Syllabus, il progetto PerformaPA, rivolto agli enti territoriali, e i programmi di alta formazione ‘Leadership e Performance’ e ‘Essere PA’, stiamo rafforzando le competenze tecniche, comportamentali, manageriali e relazionali. Non basta sapere: serve saper fare ed essere consapevoli del proprio ruolo. Il disegno di legge sul merito, approvato in Consiglio dei ministri, va proprio in questa direzione, valorizzando il lavoro e le eccellenze presenti nella Pubblica amministrazione. 

"Viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti e abbiamo bisogno delle capacità dei giovani che cercano organizzazioni al passo con i tempi. Per questo abbiamo aperto le porte ai giovani degli Its Academy, anche negli enti locali, per dotarci di quelle competenze tecniche sempre più necessarie per far fronte alle sfide presenti e future, prima fra tutte quella dell’innovazione digitale”, ha concluso Zangrillo. 

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Sinner, ritorno di fiamma? L'ex fidanzata Braccini a Roma durante gli Internazionali

20 Maggio 2025
Jannik Sinner e Maria Braccini

(Adnkronos) - Ritorno di fiamma per Jannik Sinner? Il tennista azzurro, reduce dalla finale persa contro Carlos Alcaraz agli Internazionali d'Italia, è al centro di diverse voci che vorrebbero un riavvicinamento con l'ex fidanzata Maria Braccini. Il motivo? La presenza a Roma della ragazza proprio nei giorni in cui l'azzurro stava giocando il Masters 1000 di Roma. Una coincidenza che non è sfuggita a molti utenti. 

Sotto i commenti dell'ultimo post di Braccini, che la ritrae in posa sorridente di fronte a Fontana di Trevi. "Ciao Maria... come mai sei a Roma in questi giorni? Noi ci speriamo sempre", scrive un utente. "Eri a Parigi durante il Master, poi a Torino durante le Finals e adesso a Roma. Se 3 indizi fanno una prova...", gli fa eco un altro. Un pensiero largamente condiviso dai tifosi di Sinner: "Eri a Roma......anche stavolta stesso luogo, stesso periodo.....ma ci vuoi far capire qualcosa?". 

 

Nelle scorse settimane si erano rincorse le voci su una possibile relazione tra Sinner e Lara Leito. La modella russa aveva assistito agli allenamenti del numero uno del mondo a Montecarlo, dove si stava preparando al rientro in campo fissato per gli Internazionali d'Italia. Leito avrebbe dunque assistito all'allenamento, poi si sarebbe alzata dagli spalti per salutare il team di Sinner, dimostrando così una certa "familiarità con l'entourage del tennista", per poi ricevere un abbraccio proprio da Jannik.  

In occasione della conferenza stampa che ha aperto gli Internazionali però, era stato lo stesso Sinner a smentire ogni voce: "In questo momento non ho una relazione. Sono rimasto molto sorpreso da alcune foto. Ho notato molta attenzione anche fuori dal campo", ha detto il tennista azzurro. 

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Todde: "Importante parlare di energy mix e utilizzare tutto quello che è necessario"

20 Maggio 2025
Alessandra Todde - (Fotogramma)

(Adnkronos) - “Credo che sia importante parlare di energy mix, il ministro lo fa spesso e non bisogna essere ideologici, quindi quello che dal mio punto di vista è importante è riuscire a capire ogni Regione che cosa deve fare”.  

Questa la ricetta ideale secondo la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde sul palco de La Fenice di Venezia per il Festival delle Regioni. “Ho ereditato un piano energetico vecchio più di dieci anni perché veniva dal 2014 e poi è stato rinnovato nel 2016 – spiega -, ma in realtà ha proprio necessità di essere rivisto, visto che il mondo è completamente cambiato dal 2016 ad oggi”. L'esponente del Campo largo ha fatto il punto sulla questione energetica nella sua Isola.  

“Noi abbiamo due centrali a carbone, abbiamo ovviamente grossi investimenti in rinnovabili, abbiamo un idroelettrico che è potenziale per quanto riguarda la nostra regione e che viene sottoutilizzato: siamo una delle regioni più infrastrutturate dal punto di vista dei bacini, ma non produciamo molta energia elettrica appunto dalla gestione dell'acqua”. Todde insiste sulla necessità di sfruttare tutte le opzioni. “Bisogna veramente utilizzare tutte le leve possibili”, ha specificato ricordando il tema del gas, “che noi consideriamo energia di transizione: abbiamo una discussione aperta proprio con il ministero dell'Ambiente e col ministro Pichetto Fratin da questo punto di vista, speriamo di chiudere velocemente”. Questa la conclusione: “Bisogna riuscire a utilizzare tutto quello che è necessario per poter finalmente rendere competitiva anche dal punto di vista energetico la mia regione”. 

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Innovazione, Carellario (Gruppo Maggioli): "Interoperabilità e regole per futuro sanità digitale"

20 Maggio 2025
Alessandro Carellario, responsabile Pac e Progetti grandi clienti del Gruppo Maggioli e amministratore delegato di Sinapsys, società del Gruppo Maggioli

(Adnkronos) - "La sanità digitale necessita di interoperabilità, visione e coraggio". A fare il punto con Adnkronos/Labitalia Alessandro Carellario, responsabile Pac e Progetti grandi clienti del Gruppo Maggioli e amministratore delegato di Sinapsys, società del Gruppo Maggioli. "Se oggi - afferma - ancora non riusciamo ad avere un sistema sanitario digitale interconnesso il problema certamente non va ricercato nella disponibilità di tecnologia, perché di quella ce n'è in sovrabbondanza. Il nostro Sistema Sanitario, come noto, è complessivamente uno dei migliori nell’assicurare salute ai cittadini. In Italia, da questo punto di vista, siamo molto avanti. Bisognerà continuare a spingersi però verso un utilizzo della tecnologia in modo sempre più coordinato, chiaro e ben indirizzato anche dal punto di vista normativo". 

"Questo - afferma - perché, sebbene le numerose sperimentazioni condotte a livello globale dimostrino risultati significativi, senza un chiaro indirizzo da parte delle istituzioni, in particolare del Ministero della Salute e delle normative di riferimento, rischiano di non essere implementate in modo sistemico e omogeneo. In questa direzione sono già stati compiuti importanti passi avanti: il DM77, ad esempio, ha introdotto non solo nuove indicazioni organizzative in ambito sanitario, ma anche una spinta ulteriore verso l’adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0. Tuttavia, la percentuale di adesione da parte delle Regioni è ancora disomogenea, così come lo sono i risultati in termini di integrazione dei dati. Questa frammentazione rende difficile, a livello centrale, la raccolta e valorizzazione dei dati necessari per fornire risposte omogenee ed efficaci, ostacolando anche la possibilità di riutilizzare queste informazioni in altre applicazioni, che potrebbero invece essere capitalizzate e restituite in forma di valore". 

"Pertanto - avverte - queste differenze importanti nei territori devono spingerci a fare di più per raggiungere una reale disponibilità e condivisione dei dati, che consenta politiche di sistema efficaci per la salute dei cittadini e per la sostenibilità dell’intero comparto sanitario. Il vero nodo è l’interoperabilità dei sistemi e la capacità del sistema Paese di agire con coerenza, visione e regia". Per questo Alessandro Carellario giudica "un modello virtuoso il 'Green pass' che ha dimostrato come la reale necessità di dare risposte in modo rapido e perentorio, a fronte di una situazione fra l’altro imprevedibile, abbia fornito un forte impulso ad agire. E’ stato possibile il raggiungimento di un ambizioso risultato, coinvolgendo in un processo ben definito e in modo assolutamente coordinato tutti gli attori: istituzioni, operatori sanitari, fornitori di tecnologia, cittadini. Un aiuto in questa direzione potrà certamente essere fornito dal EHDS (European Health Data Space) un impianto normativo andato in vigore a Marzo 2025 che prevede una roadmap ben delineata e che coinvolge tutti i Paesi membri proprio sui temi dell’interoperabilità dei dati sanitari".  

"Non dimentichiamo - precisa Alessandro Carellario - che l’obiettivo primario del SSN è quello di assicurare salute-ma lo deve fare tenendo presente la fisica realizzabilità. Non si può quindi prescindere dalle valutazioni economiche del sistema. Questi due aspetti, che sembrano mutuamente esclusivi, spesso convergono: occuparsi in modo attivo della cronicità non solo migliora le condizioni di salute dei pazienti ma, prevenendo il manifestarsi di ulteriori fasi acute, rappresenta contestualmente una migliore gestione, anche in termini di economicità e organizzazione". Importante anche l'esperienza del Gruppo Maggioli, attraverso Sinapsys, nel campo degli screening oncologici: è in corso una sperimentazione con agenti AI per semplificare la gestione dei contact center, incrementando significativamente la capacità di interazione con i cittadini e garantendo un servizio attivo H24. 

"Noi - sottolinea - come Gruppo Maggioli forniamo il nostro contributo lavorando ogni giorno per mettere a disposizione dell’innovazione i nostri oltre 100 anni di storia fatta di contenuti, studio profondo dei processi e delle norme per semplificare ed accompagnare le attività delle Istituzioni nello svolgimento delle loro funzioni in chiave innovativa con i cittadini al centro. In tema di Screening oncologico abbiamo in sperimentazione una applicazione della IA che ha già registrato ottimi risultati e che tiene conto anche delle specificità linguistiche locali, come la comprensione dei dialetti: elemento tutt’altro che marginale nella comunicazione sanitaria sul territorio". 

"Sanità digitale - chiarisce - non è dunque sinonimo di tecnologia significa interoperabilità, visione organizzativa, coraggio normativo e, solo in ultima istanza come fattore abilitante la tecnologia. E' una sfida complessa, ma necessaria. Solo investendo ulteriormente sulla definizione di modelli condivisi, connessi a strumenti organizzativi uniformi potremo costruire una governance capace di integrare l'innovazione nei processi, così da migliorare l’accesso e la qualità delle cure per i cittadini". 

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Luna Rossa accoglie l'Amerigo Vespucci a Cagliari

20 Maggio 2025
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Da questa mattina la nave scuola aperta alle visite
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Transizione verde, 814 proposte per 2,2 miliardi di euro

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Belluno, muore a 34 anni: il malore e il sospetto di un'infezione ai denti non curata

20 Maggio 2025
Elisoccorso - Ipa

(Adnkronos) - Nel Bellunese, a Taibon Agordino, un uomo è morto dopo un malore improvviso e si ipotizza che a provocare il decesso possa essere stata un'infezione ai denti trascurata. Da quanto riporta 'Il Gazzettino', Alberto Moretti è stato trasportato in elisoccorso all'ospedale San Martino di Belluno ma per lui non c'è stato nulla da fare: è morto dopo pochi giorni di ricovero. Lascia i genitori, la figlia di cinque anni e la madre della bambina. 

Secondo quanto riportato "la causa potrebbe essere legata a uno shock settico successivo a un'infezione" e "non è escluso però che all'origine possano esserci stati problemi ai denti non trattati", nonostante le cause esatte siano ancora in corso di accertamento. 

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Giornata mondiale delle api, Wwf: "Oltre il 40% degli impollinatori rischia l’estinzione"

20 Maggio 2025
Un apiario - Ipa

(Adnkronos) - Oggi, 20 maggio, è la Giornata Mondiale delle Api. Istituita dalle Nazioni Unite grazie agli sforzi di promozione della Slovenia e celebrata per la prima volta nel 2018, la ricorrenza nasce per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza degli impollinatori.  

Il 20 maggio è stato scelto per la giornata annuale poiché coincide con la data di nascita di Anton Janša (1734-1773), pioniere delle tecniche di apicoltura moderne nel suo paese natale, la Slovenia. 

Quest'anno il Wwf, con la pubblicazione del dossier 'Il futuro in un volo d’ape: perché salvare gli impollinatori significa salvare noi stessi', realizzato nell’ambito della campagna Our Future, lancia l'allarme: oltre il 40% degli impollinatori invertebrati rischia l’estinzione a livello globale, mentre in Europa, quasi la metà degli insetti impollinatori è in declino e un terzo è minacciato di estinzione.  

Gli impollinatori garantiscono la riproduzione di circa il 75% delle colture alimentari e del 90% delle piante da fiore selvatiche - spiega il Wwf - Senza di loro, a rischio non c’è solo la biodiversità, ma anche la nostra alimentazione, la salute pubblica e la sicurezza economica. Alcuni alimenti di largo consumo (ad esempio, zucche e zucchine, mele, mandorle, pomodori, fragole o cacao) dipendono in larga parte dall’impollinazione animale. Questo è quello che si definisce 'servizio ecosistemico', cioè un beneficio che la natura mette a disposizione. Come riporta il dossier, il valore economico dell’impollinazione è molto più elevato di quello derivante dai prodotti diretti dell’apicoltura (per esempio, miele, polline, propoli, ecc...). Valutando una sola colonia di api, si stima una produzione di oltre 1.000 euro in frutti e bacche impollinate, contro i 240 euro ricavati dai prodotti dell’alveare.  

Non solo. Secondo uno studio pubblicato su Environmental Health Perspectives, la drastica riduzione dell'impollinazione sta già contribuendo a circa 500mila morti premature all’anno, a causa della diminuzione di frutta, verdura e frutta secca nella dieta. Uno squilibrio nella disponibilità di cibi sani, ricchi di vitamine e micronutrienti, come quelli garantiti dagli impollinatori, può aumentare l’incidenza di malattie croniche come diabete, tumori e patologie cardiovascolari.  

"La crisi degli impollinatori non è un problema che riguarda solo la natura, è una crisi che finisce per colpire direttamente noi: la nostra salute, il nostro benessere, la nostra sicurezza alimentare", sottolinea Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del Wwf Italia. "E in un Pianeta - continua - in cui la popolazione è in crescita esponenziale e le risorse naturali sottoposte a un sempre più forte stress, non possiamo permetterlo. È indispensabile un cambio di rotta decisivo che in primis deve essere definito dalle nostre istituzioni: vietare le sostanze chimiche più dannose, aumentare le superfici agricole dedicate alla conservazione della natura, sostenere l’agricoltura biologica e promuovere l’agroecologia".  

In questo scenario, l’approvazione della Nature Restoration Law da parte dell’Unione europea rappresenta un passo cruciale per invertire la rotta. Questa legge punta a ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’Ue entro il 2030, inclusi gli habitat agricoli essenziali per gli impollinatori. L’articolo 10 del Regolamento impegna tutti gli Stati membri dell’Unione europea a mettere in atto azioni per fermare il declino degli insetti impollinatori (Apoidei, Sirfidi e Lepidotteri) e rende obbligatoria la realizzazione di un monitoraggio costante per verificare lo stato di conservazione delle diverse popolazioni di insetti. 

Per il Wwf, "è fondamentale che questa norma venga attuata con ambizione e concretezza, garantendo il recupero ecologico del paesaggio rurale e sostenendo pratiche agricole 'nature positive' amiche della biodiversità. Senza interventi strutturali e vincolanti, il declino degli impollinatori continuerà a minacciare il nostro futuro alimentare e ambientale".  

 

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Salute: emicrania, 'Teste connesse' il podcast ironico non banale di alleanza cefalgici

20 Maggio 2025
Salute: emicrania,

(Adnkronos) - L'ironia come chiave di lettura per raccontare l'emicrania e l'impatto della patologia neurologica: è la sfida di ‘Teste connesse’, il nuovo podcast di Alleanza Cefalalgici e Fondazione Cirna prodotto da Pindarica Comunicazione, con il contributo non condizionante di Pfizer, e disponibile sulle principali piattaforme di streaming. A condurre gli ascoltatori in questo percorso sono 2 persone che convivono con l'emicrania fin dall'adolescenza: Veronika Logan, attrice di cinema e televisione, e Pier Luigi Spada, chirurgo d'urgenza presso il policlinico Gemelli.  

Episodio dopo episodio i 2 conduttori danno voce alle storie vere di pazienti come Erika, Giada ed Enrica, offrendo uno spaccato autentico di chi affronta questa patologia. Insieme a loro, esperti nel trattamento delle cefalee: il neurologo Alberto Doretti, Unità operativa di Neurologia Auxologico San Luca di Milano; la tossicologa Simona Guerzoni, Centro Cefalee e abuso di farmaci del Policlinico di Modena e la ginecologa ed endocrinologa Rossella Nappi, Irccs Fondazione S. Matteo di Pavia. "Il tempo del mal di testa è un tempo sospeso – racconta Logan – Ti fermi e perdi pezzi. L’attacco ti costringe all’immobilità, nel migliore dei casi, o a una fatica immane se non hai il lusso di poter stare chiusa in camera, al buio. Avere uno strumento come questo podcast per conoscere la malattia aiuta a superare quel tempo sospeso". Aggiunge Spada: "Quell’espressione che per molti è indecifrabile è il percorso di accettazione di un dolore che urla nel silenzio e per noi è raccontare l’Invisibile". 

Il podcast si sviluppa in tre episodi tematici. Il primo - informa una nota - esplora i trigger, i fattori scatenanti dell'emicrania, presentando la storia di Erika che ne ha uno apparentemente bizzarro ma che, come spiega il neurologo Doretti, ha una spiegazione scientifica precisa. Il secondo affronta il tema delle discriminazioni sul lavoro attraverso l'esperienza di Giada, vittima di mobbing, e racconta anche un esempio virtuoso: la policy adottata dall'ospedale di Modena per sostenere il personale emicranico, presentata dalla dottoressa Guerzoni che lavora proprio in quella struttura. Il terzo episodio, infine, analizza l'emicrania come malattia di genere, ma anche come ‘malattia di coppia’ o ‘di famiglia, concetto’ che la professoressa Rossella Nappi approfondisce spiegando come il suo impatto si estenda significativamente alle relazioni interpersonali, modificando dinamiche familiari e di vita quotidiana. 

Anche se la legge 81/2020 ha riconosciuto l'emicrania cronica come malattia sociale, lo stigma che la circonda è ancora fortemente radicato. "Teste connesse è nato con l’intento di combattere lo stigma che ancora troppo spesso definisce l’emicrania come un ‘banale mal di testa’ e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla reale natura di questa malattia – spiega Alessandra Sorrentino, presidente di Alleanza Cefalalgici – L’ironia per me è stata un’ancora di salvezza a cui mi sono aggrappata anche nei momenti più difficili della malattia, quando convivevo con il dolore per circa 25 giorni al mese".  

La registrazione del podcast è avvenuta presso la sede di Adnkronos a Roma, una location non casuale ma carica di significato per Alleanza Cefalalgici che ha scelto questo spazio anche per la particolare sensibilità che il gruppo editoriale dimostra sui temi di healthcare. Per la produzione del podcast, Alleanza Cefalalgici si è affidata a Pindarica come partner creativo, agenzia di comunicazione di Reggio Emilia da sempre attenta alla sensibilità sociale e culturale dei progetti che realizza. "Crediamo che la comunicazione sia molto più di un semplice strumento di business: è un potente veicolo di impatto culturale e sociale – commenta Matteo Cocconcelli, Ceo di Pindarica – Realizzare 'Teste connesse' è per noi una tappa importante in un percorso che unisce creatività e responsabilità, attraverso parole, immagini e racconti che garantiscano rispetto per le persone che ricevono il messaggio". 

L’essenza del progetto 'Teste connesse' è nello steso titolo: creare una rete sempre più ampia di esperienze condivise, dove ogni storia diventa un nodo che rafforza la comprensione collettiva della malattia. Più connessioni si creano tra le storie dei pazienti, più aumenta la consapevolezza, contribuendo a smantellare pregiudizi e false credenze. Per questo motivo, il podcast invita gli ascoltatori a condividere le proprie esperienze all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il podcast è scritto e diretto da Alessandra Sorrentino, Matteo Cocconcelli e Giacomo Iotti. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito cefalea.it. 

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Donna uccisa a Fregene, dalle ricerche web al sangue: ecco gli indizi sulla nuora

20 Maggio 2025
Fregene, la villetta teatro dell

(Adnkronos) - Sulla nuora della donna uccisa a coltellate a Fregene, "emerge in tutta evidenza un quadro indiziario solido a carico dell'indagata desumibile dalla sua presenza in casa la sera del delitto, dalla presenza di tracce ematiche su beni a lei strettamente riferibili e sulle ricerche effettuate in epoca prossima all'omicidio della Camboni". È quanto scrive il gip di Civitavecchia Viviana Petrocelli nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giada Crescenzi, fermata per l’omicidio della suocera Stefania Camboni, la 58enne assassinata nella sua abitazione sul litorale romano. La donna, accusata di omicidio aggravato dalla minorata difesa e con abuso di relazioni domestiche e di ospitalità, ieri nel corso dell’interrogatorio di convalida si è avvalsa della facoltà di non rispondere ma ha ribadito, tramite il suo difensore l’avvocato Anna Maria Anselmi, la propria innocenza.  

“Ricerche - sottolinea il gip - che, lette in un contesto unitario appaiono univocamente destinare a ricercare metodi e informazioni circa l'uccisione di una persona a nulla rilevando, come prospettato dalla difesa, che la vittima sia poi deceduta in seguito ad una aggressione e non un avvelenamento. Non è detto infatti che la Camboni non sia stata prima avvelenata o comunque narcotizzata per neutralizzarne, almeno in parte, le reazioni; circostanza che potrebbe peraltro spiegare come mai nessuno dei vicini sia accorto di nulla e giustificare un'azione violenta da parte della Crescenzi che dunque non si sarebbe confrontata con un corpo attivo e resistente ma con una persona priva di forze la cui aggressione non avrebbe richiesto una particolare prestanza fisica. Ad ogni modo, senza voler effettuare ipotesi allo stato non supportate da specifici riscontri oggettivi - scrive ancora il giudice - e nell'attesa di una più compiuta ricostruzione medico legale che potrà chiarire tali aspetti, si deve in questa sede limitare l'attenzione sul dato oggettivo della assenza di valide spiegazioni alternative in merito alle riferite ricerche e rispetto alle quali nessuna indicazione logica e credibile è stata offerta dall'indagata”.  

Il racconto di Giada Crescenzi, secondo il gip, appare illogico. “In primo luogo, la cronologia del suo racconto” e “in secondo luogo, è del tutto priva di validità la difesa fornita in merito al suo stato di totale isolamento proprio nelle fasi dell'aggressione, isolamento legato, a suo dire, ai farmaci adoperati per dormire e all'uso di tappi per le orecchie. Non appare in alcun modo possibile che la sera dei fatti la stessa fosse in uno stato di sonno talmente profondo posto che è stata la Crescenzi a riferire di essersi più volte svegliata e di averlo fatto a intervalli di tempo ravvicinati, di non più di un'ora, se si tiene conto del fatto che la stessa è andata a dormire dopo l'1 di notte e che alle 4,30, quando a suo dire” la suocera “era ancora viva, era sveglia e vigile tanto da aver sentito la Camboni russare e aver fatto le ricerche di cui si è detto sulla pulizia del sangue e i metodi di avvelenamento delle persone”.  

La versione resa dall'indagata, “appare inverosimile, illogica e del tutto inidonea a confrontarsi con i primi riscontri tra cui le ricerche dal contenuto tutt'altro che interpretabile fatte in prossimità degli eventi, la presenza di tracce ematiche lavate sulle sue scarpe, la presenza di tracce ematiche lavate non solo nella stanza della vittima e nel bagno del secondo piano ma anche nel bagno posto al primo piano e nella stanza stessa della Crescenzi”. 

“Siamo una famiglia comune e perbene. Tra di noi c'è sempre stato rispetto e stima e insieme ci siamo sempre sostenuti. Come genitori abbiamo trasmesso onestà, educazione, rispetto delle persone e delle leggi. Giada è sempre stata una persona forte, perbene e una gran lavoratrice. Crediamo fermamente nell’innocenza di Giada e confidiamo nella giustizia”. Così i genitori di Giada Crescenzi dopo l'arresto. 

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Finlandia, attacco con coltello a scuola: 3 feriti, fermato l'aggressore

20 Maggio 2025
Poliziotto finlandese - Afp

(Adnkronos) - Tre persone sono rimaste ferite a causa di un attacco con coltello in una scuola di Pirkkala in Finlandia.  

Lo rende noto la polizia locale, che ha fatto irruzione nel campus e preso in custodia l'aggressore. I tre feriti non sarebbero in pericolo di vita. La polizia ha aperto un'indagine e nel pomeriggio terrà una conferenza stampa per illustrare i dettagli. 

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La Fenice e il caso del no all’Inno per il 2 giugno, Brugnaro: "Cercherò soluzione"

20 Maggio 2025
La Fenice - FOTOGRAMMA/IPA

(Adnkronos) - “Mi spiace moltissimo, oggi cercherò di mettere pace e trovare una soluzione perché cerco di capire le ragioni di entrambi”. Così il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, a margine del Festival delle Regioni, commentando l’ipotesi, rilanciata ieri dall'Adnkronos, che il Coro della Fenice non esegua l’Inno di Mameli per il 2 giugno, a causa di rivendicazioni sindacali.  

“Avevo pensato di utilizzare un pezzettino del mio fondo per mettere quella parte che mancava. È anche vero - ha detto Brugnaro - che i lavoratori vogliono essere pagati e il ruolo del sindacato è questo. Devo vedere se le norme mi consentono di mettere i soldi del mio stipendio che oggi ho su un fondo di solidarietà”.  

 

Doveva essere un gesto simbolico, un tributo di alto valore culturale e istituzionale alla Festa della Repubblica. E invece rischia di trasformarsi in un caso spinoso, carico di interrogativi: cosa è andato storto nella proposta di registrare l'Inno d'Italia con l'Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice da Piazza San Marco, nel cuore iconico di Venezia? 

Alla richiesta di partecipazione, i sindacati locali della Fenice avrebbero presentato una richiesta economica intorno ai 44.000 euro, più 10.000 circa di spese per la Fondazione relative soprattutto alla logistica. Essendo le maestranze della Fenice già stipendiate dalla Fondazione, la richiesta sarebbe stata per indennità extracontrattuali dei lavoratori. La cifra totale sarebbe stata considerata da alcuni, anche all'interno della stessa Fondazione, fuori scala rispetto a quanto avrebbero chiesto altre prestigiose orchestre italiane o internazionali. 

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Commercio, Allianz Trade: il 60% delle aziende stima un impatto negativo per guerra dazi

20 Maggio 2025
Commercio, Allianz Trade: il 60% delle aziende stima un impatto negativo per guerra dazi

(Adnkronos) - Secondo i risultati del Global Survey 2025 di Allianz Trade, pubblicato oggi, l’imprevedibilità delle politiche tariffarie degli Stati Uniti ha causato l’aumento delle incertezze tra le imprese a livello globale. L’indagine ha coinvolto 4.500 aziende in Cina, Francia, Germania, Italia, Polonia, Singapore, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti ed è stata condotta in due fasi – prima e dopo gli annunci tariffari del Liberation Day, del 2 aprile. I risultati evidenziano un netto cambiamento nelle aspettative di crescita, nella percezione dei rischi – in particolare riguardo ai ritardi nei pagamenti – e una varietà di strategie messe in atto per mitigare gli effetti della guerra commerciale. Anche con la recente firma degli accordi commerciali bilaterali, la nebbia dell’incertezza non si dirada. Alcuni segnali di schiarite potrebbero, infatti, rivelarsi essere solo temporanei. 

Il Global Survey di Allianz Trade rivela che quasi il 60% delle aziende prevede un impatto negativo a seguito della guerra commerciale, e il 45% si aspetta un calo del fatturato nell’export. L’effetto va oltre i volumi di scambio: più di un’impresa su quattro sta valutando la possibilità di sospendere temporaneamente la produzione a causa della combinazione tra dazi e volatilità valutaria, in particolare nei settori che dipendono da beni importati. 

In netto contrasto con l’ottimismo crescente registrato prima dell’ondata di dazi del 2 aprile, il Global Survey di quest’anno conferma ciò che stiamo già riscontrando nei mercati: l’incertezza e la frammentazione stanno diventando strutturali. Il Liberation Day ha messo in evidenza le vulnerabilità delle aziende con catene di approvvigionamento e mercati di esportazione altamente concentrate. I numeri parlano chiaro: le aspettative positive sulle esportazioni a livello globale sono crollate dall’80% al 40%, e il 42% delle aziende prevede ora un calo del fatturato da esportazione compreso tra il -2% e il -10%, rispetto al +5% prima del Liberation Day. Nonostante i recenti accordi bilaterali con Regno Unito e Cina, stimiamo che le perdite globali da esportazione raggiungeranno i 305 miliardi di dollari nel 2025. 

Le aziende, però, non stanno a guardare. Dopo aver affrontato una serie di shock dal 2020 in poi, stanno ancora una volta reagendo: diversificano i partner, riconfigurano la logistica e integrano meccanismi di condivisione del rischio lungo l’intera catena. Nell’attuale contesto commerciale, il successo dipende sempre più dalla capacità di adattamento.,” ha dichiarato Aylin Somersan Coqui, Ceo of Allianz Trade. Le aziende sono ancora in una posizione di svantaggio e fanno affidamento su meccanismi di adattamento come il trasferimento dei costi più elevati sui clienti, la diversificazione e la ricerca di rotte di spedizione alternative. 

Per avere un parziale e temporaneo sollievo a questa difficile situazione, le aziende continuano ad anticipare le spedizioni fino alla scadenza delle sospensioni di 90 giorni (12 agosto per la Cina e l’8 luglio per il resto del mondo), come già accaduto all'inizio dell'anno: l’86% delle aziende statunitensi ha dichiarato di aver anticipato le spedizioni dalla Cina e dall’UE prima dell’entrata in vigore dei dazi. Poche aziende hanno intenzione di assorbire l’aumento dei costi o di ridurre i prezzi di esportazione per mantenere la quota di mercato, soprattutto negli Stati Uniti, dove oltre la metà delle imprese prevede di aumentare i prezzi (54%). A causa dell’elevata incertezza, l’approvvigionamento da nuovi mercati continuerà probabilmente a essere una strategia diffusa, rappresentando la seconda opzione preferita per mitigare l’impatto dei dazi, in particolare in Polonia e Spagna.  

Diversificare le catene di approvvigionamento resta una strategia di mitigazione del rischio a lungo termine, aspetto peraltro prevedibile, dato che il 54% degli intervistati considera i rischi geopolitici, politici e i disordini sociali tra le tre principali minacce per le proprie catene di fornitura. Oltre un terzo delle aziende intervistate ha già trovato nuovi mercati verso cui esportare, mentre, quasi due terzi stanno pianificando di farlo. Per contenere i costi legati alle spese doganali la maggior parte delle imprese sta cercando rotte di spedizione alternative, incluse il 62% delle aziende statunitensi (agevolate dalla diminuzione dei costi di trasporto – calati di quasi il 50% dall’inizio del 2025 – e dal calo dei prezzi del petrolio, previsto tra i 65 e i 70 dollari al barile, per il resto dell’anno). 

Il sondaggio rivela anche che, per quanto riguarda le condizioni commerciali, le aziende stanno trasferendo sempre più la responsabilità della logistica e dei costi (inclusi quelli doganali) sui fornitori, fino al luogo di consegna dei clienti. Un’interessante eccezione si riscontra negli Stati Uniti, dove la clausola “Cost, Insurance & Freight” (Cif) rimane predominante. Le aziende desiderano, inoltre, condividere i costi legati alla volatilità dei cambi, introducendo clausole di prezzo nei contratti per condividere il rischio di cambio con clienti e fornitori – opzione preferita dal 59% degli intervistati. 

Il decoupling tra Stati Uniti e Cina è destinato a continuare nel medio termine, nonostante la pausa di 90 giorni nelle guerra dei dazi. L'intenzione delle aziende statunitensi di esportare in Cina è diminuita della metà, scendendo al 10% dopo il Liberation Day, mentre, le aspettative delle aziende cinesi di esportare in Nord America sono crollate dal 15% al 3%. Le aziende statunitensi con produzione in Cina stanno sempre più cercando alternative fuori dall'Asia: un quarto di esse sta considerando l'Europa occidentale e un altro quarto, l'America Latina." 

“Anche se il nuovo accordo commerciale porta il tasso medio delle tariffe di importazione degli Stati Uniti sulla Cina al 39%, in calo dal vertiginoso 103%, questo rimane comunque molto più alto rispetto al tasso del 13% applicato prima della seconda amministrazione Trump. In questo contesto, il friendshoring è destinato a guadagnare ulteriore terreno: Europa e America Latina stanno emergendo come alternative attraenti per le aziende cinesi e le aziende europee sono anche sempre più interessate a esportare verso la Cina e l'Asia: in entrambe le opzioni, le intenzioni di esportazione sono aumentate fino al 36%, e l'interesse per il mercato del Sud e Sud-Est asiatico è raddoppiato, arrivando al 14%. Nel frattempo, l'America Latina sta emergendo come il Paese vincitore riguardo le strategie di deviazione e aggiramento dei dazi, con aziende sia cinesi che europee che guardano a questa area per accedere agli Stati Uniti a un costo inferiore,” ha commentato Françoise Huang, Senior Economist per l’Asia Pacific and Trade in Allianz Trade. 

La guerra commerciale ha influenzato le aspettative sui termini di pagamento: dopo il Liberation Day, il 25% degli esportatori prevede termini di pagamento più lunghi di oltre 7 giorni, con un aumento di +13 punti percentuali. Quasi la metà degli esportatori (48%) prevede un aumento del rischio di insolvenza — in particolare negli Stati Uniti, in Italia e nel Regno Unito — confermando il peggioramento generale delle condizioni commerciali globali. 

Solo l'11% delle aziende esportatrici continua a ricevere pagamenti entro 30 giorni ma questa cifra è notevolmente più bassa tra i principali esportatori come gli Stati Uniti, la Cina e la Germania. Circa il 70% delle aziende riceve pagamenti tra i 30 e i 70 giorni — questa cifra è leggermente più alta nel Regno Unito (75%), in Francia (73%), in Italia (73%) e negli Stati Uniti (73%), e varia a seconda del settore e delle dimensioni dell'azienda. 

"Le aziende più grandi tendono a sperimentare ritardi nei pagamenti più lunghi, con il 26% di quelle intervistate - che hanno un fatturato superiore a 5 miliardi di euro – che affrontano termini di pagamento superiori a 70 giorni, rispetto al 18% della media complessiva del campione. Ciò suggerisce che le grandi aziende stiano assumendo sempre più il ruolo di banca invisibile per le aziende più piccole. Mentre gli esportatori affrontano cicli di pagamento più lunghi e crescenti rischi di insolvenza e sono sotto pressione per trasferire i costi, cercare nuovi mercati o addirittura riconsiderare l'intera loro presenza a livello internazionale”, conclude Ana Boata, Head of Economic Research in Allianz Trade. 

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Angelina Mango spunta a sorpresa al concerto di Olly e si commuove tra il pubblico

20 Maggio 2025
Angelina Mango e Olly - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Un'amicizia, quella tra Olly e Angelina Mango, unita nell'amore per la musica. La cantante, che da tempo si è presa una pausa dai riflettori, ieri sera, lunedì 19 maggio, ha partecipato tra il pubblico al concerto del cantante genovese che si è esibito al Teatro Cartiere Carrara di Firenze. Una presenza inaspettata che ha scaldato i cuori dei fan di Olly.  

La presenza di Angelina Mango al concerto di Olly non è passata inosservata e il suo entusiasmo è stato catturato in alcuni video circolati sui social, dove la si vede cantare a squarciagola sulle note di 'Per due come noi', il brano che ha segnato il loro fortunato duetto. 'Quanto amore che ho sentito', ha commentato Angelina sottolineando l'atmosfera di affetto e condivisione. A testimoniare il rapporto di profonda stima reciproca, anche il profilo ufficiale di Olly. Il vincitore del Festival di Sanremo 2025, infatti, ha postato tra le storie il video di Angelina e ha scritto: "Stella unica".  

 

A salire sul palco con Olly c'è stato però Enrico Nigiotti. I due si sono esibiti sulle note del loro brano 'Sopra la stessa barca' e Olly replicherà il concerto questa sera, sempre al Teatro Cartiere Carrara. Il tour, tutto sold out, chiuderà il 22 e 23 maggio al Gran Teatro Geox di Padova. 

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Escursioni a Tavolara, dopo polemiche Nizzi revoca divieto

20 Maggio 2025
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20 Maggio 2025
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