(Adnkronos) - Scatta l'esodo d'agosto, con il primo weekend da bollino nero sulle strade d'Italia. Ma l'atteso trasloco verso le vacanze può diventare un 'viaggio da incubo' per i bambini (e i loro genitori) alle prese con il mal d'auto. I bimbi e gli adolescenti che in questo fine settimana rischieranno nausea e vomito a bordo sono tanti, numerosi quasi quanto gli abitanti di un'intera provincia lombarda come Varese. Il pediatra Italo Farnetani ne calcola 800mila, un dato che è possibile dimezzare seguendo semplici consigli. Due in particolare: niente smartphone durante la trasferta, e prima di partire e durante il viaggio liquidi ridotti al minimo e solo cibi solidi, da scegliere fra quelli più graditi ai ragazzini.  

Secondo le stime del medico per l'Adnkronos Salute, "saranno circa 2,8 milioni i bambini e teenager italiani da 0 a 14 anni che si sposteranno per il grande esodo. In base alle statistiche riportate negli anni, e anche a mie rilevazioni precedenti - riferisce - facendo una media si può calcolare che il numero di bambini che in assenza di precauzioni presenta mal d'auto equivale al 28,5% del totale degli under 14 che viaggiano: fa 800mila, in questi giorni". Ma perché? "La cinetosi, nome tecnico del mal d'auto, ha una spiegazione semplice. Una struttura che si trova all'interno dell'orecchio e che si chiama labirinto - descrive Farnetani - integrando i dati che riceve dagli occhi, aggiusta la percezione che abbiamo del nostro corpo in base alla gravità terrestre e ai movimenti che facciamo. Quando si è in macchina, però, il labirinto si disorienta perché i movimenti della vettura sono indipendenti dalla posizione del corpo sul sedile. Il mal d'auto insorge proprio perché il labirinto" va 'in tilt', e "per cercare di mantenere l'equilibrio attiverà diverse componenti dell'organismo che determineranno una maggiore produzione di secrezioni soprattutto all'interno dello stomaco. Ne deriva un'abbondanza di liquidi gastrici normalmente non presenti, che causerà i principali disturbi della cinetosi: malessere, senso di nausea, vomito".  

Che fare? Il primo consiglio è ben noto anche agli ex bambini che con il mal d'auto hanno lottato per tutta l'infanzia: "Se si guarda fuori dal finestrino cercando dei punti fissi di riferimento, il labirinto si confonderà di meno", conferma il pediatra. L'intimazione "alza la testa e guarda la strada", immutato mantra di generazioni di genitori costretti a viaggiare con un sacchetto a portata di mano, è supportato dunque dalla scienza. 

Seconda dritta: "No allo smartphone mentre il bambino sta viaggiando. Se gli occhi del ragazzino, invece di guardare la strada che l'auto sta percorrendo, si concentrano sullo schermo del telefonino - chiarisce il medico - il labirinto non è più in grado di capire dove si trova e che cosa deve fare. Ed ecco che compare il mal d'auto. In molti casi già solo non usare lo smartphone riduce nettamente il rischio di cinetosi", assicura Farnetani.  

"Ma siccome il mal d'auto è sempre esistito - osserva - e i bambini ne soffrivano anche prima che inventassero il cellulare, pur senza telefono in mano il disturbo può insorgere ugualmente". Da qui il terzo suggerimento: "Prima della partenza e durante il viaggio, ai bambini vanno dati da mangiare cibi solidi". Non alimenti qualunque, bensì "quelli che loro preferiscono: pizze, sfogliatine, il classico pane e olio" o altro ancora, basta "non aggiungere liquidi alle secrezioni anomale prodotte dallo stomaco. Piano quindi con le bevande e dosare anche l'acqua, proprio per 'asciugare' il contenuto gastrico". Intervenire su smartphone e dieta, garantisce lo specialista, "è sufficiente a dimezzare la percentuale dei bambini con mal d'auto".  

Ancora "non basta, però", prosegue il pediatra che invita i genitori a uno stile di guida sapiente: "Deve essere il più uniforme possibile. E' importante procedere in modo continuo, senza accelerare o curvare bruscamente. Poi è fondamentale mantenere fresco l'abitacolo, per cui usare l'aria condizionata" quando disponibile. "E' bene inoltre coinvolgere il bambino o l'adolescente parlando di argomenti che lo possano interessare. Lo sport, per esempio, o altro in base ai gusti personali. Oppure raccontare qualche storia sui luoghi dove siamo diretti, le persone che incontreremo. E' importante fare soste ogni 2 ore", aggiunge Farnetani. Infine, "una raccomandazione valida sempre: ricordarsi di parcheggiare l'auto in zone ombreggiate". 

Come va sugli altri mezzi di trasporto? Rispetto all'auto, "il viaggio in treno può essere più confortevole - riflette il medico - perché i movimenti della carrozza sono contenuti, il bambino si distrae maggiormente e può camminare, che è un modo per permettere al labirinto di funzionare bene". E via mare? "Il viaggio è ormai confortevole anche su navi da crociera o traghetti, perché oggi sono particolarmente stabili". Ma Farnetani non ha dubbi: la strada migliore sta nei cieli. "Il mezzo ideale è l'aereo, che abbatte al minimo la durata del viaggio e che i bambini possono prendere a qualunque età, anche piccolissimi". Non a caso, "da una ricerca condotta dai membri del comitato scientifico che assegna le Bandiere Verdi alle spiagge a misura di bambino", iniziativa di cui l'esperto è promotore e ideatore, "emerge negli ultimi 2 anni una tendenza sempre maggiore dei genitori, specie se arrivano da lontano, a servirsi dell'aereo e a scegliere le località marine più vicine agli aeroporti".  

"Anche se si viaggia in treno, in aereo o in nave - puntualizza il medico - è sempre bene seguire le indicazioni dietetiche suggerite per i viaggi in auto: attenzione ai liquidi e preferire i cibi secchi, sempre scelti fra quelli che piacciono al bambino. Mentre però per bimbi e adolescenti che viaggiano in auto o in pullman sconsiglio assolutamente l'uso dello smartphone, in treno, aereo o nave è ammesso. Anzi, è un modo per vincere la noia e rendere più gradito il viaggio". Con dei paletti: "Primo, come per ogni schermo, anche quando si viaggia, il telefonino non deve essere utilizzato più di 2 ore al giorno. Secondo, non andrà usato nelle fasi di decollo, atterraggio o turbolenza per chi vola, o in caso di mare mosso per chi si imbarca".  

Farnetani chiude concedendo a chi opta per l'aereo un'eccezione sui liquidi: "Chi vola deve fare attenzione al fatto che l'aria della cabina è secca, perché più si sale nell'atmosfera e minore è la percentuale di vapore acqueo. Le mucose si disidratano e può comparire un po' di tosse. Pertanto, specie se il viaggio è lungo - conclude il pediatra - in aereo è importante bere, proprio perché l'organismo potrebbe avere bisogno di reintegrare i liquidi che non può introdurre respirando".  

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