'Rivedere la forma di governo sulle deleghe assessoriali'... 
(Adnkronos) - La trasformazione della mobilità italiana ed europea passa da software, dati interoperabili e piattaforme aperte, capaci di integrare trasporto pubblico, veicoli, strade e nodi intermodali. È su questo terreno che Indra, attiva con progetti nel settore Mobility in oltre 50 paesi e 100 città di tutto il mondo porterà la propria esperienza a ComoLake – Digital Innovation Forum: il 15 ottobre, nella sessione Mobilità, interverrà Erminio Polito, Ceo di Indra Group in Italia. "Una mobilità davvero integrata è invisibile: pagamenti, transiti e informazioni in tempo reale funzionano senza attriti. In Europa e a livello globale stiamo unificando mezzi e territori con architetture digitali robuste e interoperabili. È così che efficienza, sicurezza e sostenibilità diventano esperienza concreta per milioni di persone in tutto il mondo", sottolinea Erminio Polito, Ceo di Indra Group in Italia.
Indra è inoltre una delle aziende leader a livello mondiale nel settore della tecnologia ferroviaria e sta accelerando la trasformazione digitale del settore con lo sviluppo di soluzioni proprietarie di segnalazione digitale aperta e sistemi avanzati di gestione del traffico (Tms), che rafforzano la sicurezza e aumentano la capacità delle linee.
La soluzione di segnalamento digitale aperto di Indra consente di implementare sistemi interoperabili, integrando componenti di diversi fornitori e superando i limiti dei modelli chiusi. L’azienda guida questa trasformazione con un’architettura aperta, modulare e flessibile, sviluppata secondo i requisiti dell’iniziativa europea Eulynx, che introduce interfacce comuni e standardizzate per favorire un’integrazione completa tra i diversi elementi dell’ecosistema ferroviario. In parallelo, Indra avanza nella digitalizzazione integrale dell’operazione ferroviaria, con sistemi in grado di convivere con infrastrutture più tradizionali e una dimensione cloud che automatizza processi di progettazione, sviluppo e test. Queste capacità si riflettono anche nel sistema di gestione del traffico In-Mova Rail, una soluzione di nuova generazione che integra funzionalità di risoluzione automatica dei conflitti e instradamento intelligente dei treni, concepita per essere sempre più digitale, connessa, affidabile ed efficiente, in linea con le esigenze attuali degli operatori ferroviari.
L’impegno di Indra a favore dell’interoperabilità e dell’innovazione si consolida all’interno di Europe’s Rail, la principale iniziativa europea di ricerca e innovazione ferroviaria, nel cui consiglio di amministrazione l’azienda è presente. Da questo ecosistema, Indra promuove lo sviluppo di tecnologie di frontiera come Ertms satellitare, big data, intelligenza artificiale e cybersicurezza, per collocare il treno al centro della mobilità più sostenibile. Grazie a queste soluzioni, Indra contribuisce a costruire un ferrovia più sicura, intelligente e verde, capace di ottimizzare la capacità delle infrastrutture, ridurre i tempi di viaggio e mettere il viaggiatore al centro della nuova mobilità.
Indra si posiziona come attore chiave nello sviluppo della mobilità del futuro, impegnata in progetti di riferimento in mercati strategici, tra i quali Europa, Stati Uniti, Regno Unito, e Arabia Saudita. Tra i principali programmi: in Irlanda, la gestione dell’intero sistema di biglietteria per tram, autobus e rete ferroviaria nazionale, nonché la futura metropolitana di Dublino, amministrata dalla National Transport Authority (Nta); Bus Rapid Transit (Brt) elettrico per Brisbane Metro (Australia); il progetto T-Mobilitat a Barcellona; soluzioni per le ferrovie lituane e per Irish Rail; sistemi per infrastrutture critiche come il Silvertown Tunnel a Londra e l’I-66 negli Usa; piattaforme per porti e aeroporti tra cui Valparaíso (Cile) e Helsinki (Finlandia).
Con oltre 2.500 progetti di mobilità in oltre 50 paesi e 100 città, una squadra di oltre 2.000 professionisti e più di 44 milioni di euro investiti in ricerca e innovazione sulla mobilità negli ultimi quattro anni, l’area Mobility di Indra ha raggiunto 363 milioni di euro di vendite nel 2024. Questa dimensione consente di portare in Italia soluzioni validate nei mercati più esigenti e adattarle rapidamente ai diversi contesti operativi. Le tecnologie innovative di Indra sono presenti nella mobilità quotidiana di oltre 78 milioni di persone, abilitando più di 35 milioni di spostamenti ogni giorno. Tra i principali benefici: Più di 2.800 vite salvate grazie a una migliore gestione del traffico e alla sicurezza stradale (oltre 6 milioni di infrazioni gestite automaticamente; più di 40.000 telecamere integrate); Oltre 6 miliardi di euro di risparmi annui per la collettività, con fino al +60% di efficienza operativa, oltre 30 milioni di ore/anno risparmiate nel Tpl urbano, −92% tempi di risposta in situazioni critiche, −43% costi operativi e −25% consumi energetici. Indra, inoltre, è riconosciuta tra le leader globali dal Dow Jones Sustainability Index (Djsi) e dallo S&P Sustainability Yearbook. Le soluzioni adottate contribuiscono ogni anno a evitare oltre 10 milioni di tonnellate di CO₂ e a ridurre del 70% l’uso di carta e plastica lungo la catena della mobilità.
Leggi tutto: Indra group a Comolake, ferrovia al centro di una mobilità digitale e sostenibile

(Adnkronos) - "L'intelligenza artificiale offre delle possibilità anche computazionali e consente di aggredire temi dal profilo ingegneristico che non erano direttamente affrontabili, come l'analisi dell'immagine, l’analisi aerea, il dettaglio delle strade, certi aspetti sulla connettività e persino sulla generazione delle coperture 5G". E' quanto sottolineato da Aldo Milan, responsabile di Broadband Map Agcom, intervenuto oggi a Milano in occasione di un incontro dedicato alle applicazioni emergenti dell’Ai.
Il convegno 'Reti di telecomunicazioni e reti locali: quali sviluppi dell’Ai' è stato organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Milano nell’ambito della Milano digital week.
"Ci troviamo, da un punto di vista tecnico, a dover comprendere come funziona, quali sono i suoi difetti, come integrarla in un processo, perché notoriamente soffre di abbagli. Bisogna quindi inserirla in un ciclo produttivo che sappia trarne valore evitando al contempo cattive applicazioni", ha aggiunto Milan.
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(Adnkronos) - "Il ruolo di Mentadent, insieme ad Andi, è quello di diffondere la cultura della prevenzione, trasformando la consapevolezza in partecipazione attiva. Perché prevenire è un diritto, e deve diventare una pratica quotidiana, accessibile e condivisa". Lo ha detto Cristiano Gallotta, Marketing Oral Care Italia & Brand Development Lead Europe di Unilever/Mentadent, intervenendo alla conferenza stampa alla Camera per il 45esimo Mese della prevenzione dentale, la più longeva campagna italiana dedicata alla salute orale, nata dalla collaborazione tra Mentadent e Andi. "I dati Ipsos - ha ricordato Gallotta - ci dicono che oltre il 60% degli italiani ha già prenotato una visita odontoiatrica, ma il 40% ancora no, e metà di questi non intende farlo. E' qui che dobbiamo intervenire: fare sistema, coinvolgere, comunicare in modo efficace e diffuso".
Attraverso una rete capillare di oltre 10mila studi dentistici Andi, la campagna agisce su più livelli: negli studi, nei punti vendita, in Tv e sui social media, con un linguaggio semplice, chiaro e scientificamente corretto. "Il gesto del morso alla mela - ha sottolineato Gallotta - è universale, comprensibile, coinvolgente. Ci permette di ricordare a tutti che la bocca è la finestra del nostro corpo e che non è mai troppo tardi per iniziare a prendersene cura".
Leggi tutto: Mese prevenzione dentale, Gallotta (Mentadent): "Consapevolezza diventi azione"

(Adnkronos) - Si chiama R-Hybrid Sky, per il suo colore azzurro, ed è la nuova generazione di bicchieri vending progettata da Flo per abbinare eco-design avanzato e riciclabilità post-consumo food grade. R-Hybrid Sky sarà disponibile sul mercato a partire da fine 2025 e sostituirà progressivamente l’attuale R-Hybrid, con vantaggi significativi in termini di sostenibilità e circolarità. Lo annuncia Flo in una nota.
Rispetto a R-Hybrid, primo bicchiere vending in Ps riciclato post-consumo, R-Hybrid Sky compie un ulteriore passo avanti sia per l’ottimizzazione dell’Eco-design - più leggero con minor impiego di materia prima vergine e abbattimento della Carbon Footprint - che per l’uso di Ps post-consumo idoneo al contatto diretto con il caffè. Il tutto con prestazioni equivalenti al tradizionale monouso in termini di qualità e igiene.
Il bicchiere anticipa i nuovi standard fissati dal regolamento europeo sul packaging Ppwr, in termini di: Design for recycling, perché è monomateriale e senza filler minerali a garanzia di una completa riciclabilità negli impianti esistenti; Ecodesign, nuova forma alleggerita per ridurre sprechi senza diminuire le performance; Contenuto riciclato post-consumo, fino al 25%, oltre il doppio del target europeo al 2030.
“R-Hybrid Sky rappresenta per noi una nuova tappa di crescita, che unisce evoluzione tecnologica e sostenibilità, sia ambientale che economica - sottolinea Erika Simonazzi, direttrice Marketing di Gruppo Flo - E oggi, con il nostro team di Lca specialist, siamo in grado di affiancare i clienti nella rendicontazione Esg, offrendo dati puntuali sulla Carbon Footprint (Cfp) richiesti dallo Scope 3".
R-Hybrid SKY si integra nel circuito RiVending, promosso da Confida e Corepla, permettendo il riciclo totale del bicchiere e la sua trasformazione in nuova materia prima. Nasce così il Cup2Cup, un ciclo virtuoso che supera il concetto di monouso e valorizza lo scarto.
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(Adnkronos) - In occasione della XIII edizione della European Biotech Week, iniziativa di divulgazione scientifica promossa e coordinata a livello nazionale da Assobiotec-Federchimica, Uniamo - Federazione italiana malattie rare ha organizzato il webinar 'Genetica e screening neonatali, quali opportunità?'. Continua così l'impegno di Uniamo per tenere alta l'attenzione di politica, istituzioni e stakeholder del mondo della salute sul tema dello screening neonatale esteso (Sne). Lo screening genetico e le tecniche di analisi innovative che lo caratterizzano - spiega Uniamo in una nota - offrono opportunità e allo stesso tempo sollevano alcune questioni etiche che sono state approfondite durante l'incontro.
"E' necessario trovare uno strumento legislativo che renda tempestivo e sistematico l'aggiornamento del panel Sne: solo così possiamo salvare la vita ai bambini", afferma Annalisa Scopinaro, presidente di Uniamo, introducendo l'evento online sui canali della Federazione. "Il caso della leucodistrofia metacromatica (Mld), sul quale stiamo conducendo un'azione di sensibilizzazione da mesi, è emblematico - sottolinea - Rischiamo di avere a disposizione terapie efficaci e di non poterle utilizzare per mancanza di diagnosi prima della comparsa dei sintomi. Il programma dello Sne è già a regime in tutti i punti nascita del nostro Paese: è necessario che, fatte le dovute verifiche con il gruppo nominato dal ministero, la procedura successiva sia snella e immediata. E dove questo sia comunque troppo lungo - suggerisce - si proceda con progetti pilota come per la prima messa in opera dello screening. La politica ha un ruolo fondamentale in questo, specialmente in vista della legge di Bilancio. Non servono fondi stratosferici per farlo".
Il Centro di coordinamento dello screening neonatale esteso, istituito presso l'Istituto superiore di sanità, svolge un ruolo fondamentale nella gestione, monitoraggio e promozione di quello che è un programma di diagnosi e presa in carico di eccellenza in ambito europeo, ricorda Uniamo. "A 8 anni dall'istituzione del centro il bilancio è positivo - dice il direttore generale dell'Iss, Andrea Piccioli - E' stato fatto molto, in termini di confronto con i referenti regionali, allineamento delle attività e confronto su un'organizzazione complessa e sugli strumenti a disposizione nei diversi territori. Sanità pubblica, equità, coerenza, competenza ed evidenza scientifica sono le cinque parole chiave che hanno guidato in questi anni l'attività del centro. Molti passi ancora vanno fatti - precisa - ma le priorità su cui lavorare sono chiare. E' indubbio che in questi anni l'attività del Centro di coordinamento degli screening neonatali, mirata all'attuazione della legge 167 del 2016, ha posto le basi per la definizione di processi uniformi per l'effettuazione dei programmi di screening neonatale e l'implementazione di strumenti efficaci del loro monitoraggio".
In attesa dell'aggiornamento nazionale che arriverà con l'approvazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) - analizza la Federazione - alcune Regioni si stanno muovendo in autonomia. La Toscana, con una recente delibera, ha inserito diverse nuove patologie nel proprio panel Sne regionale tra cui la leucodistrofia metacromatica, come spiega Giancarlo La Marca, professore ordinario di Biochimica clinica e biologia molecolare clinica presso l'azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze. Anche Lombardia è attivo un progetto per inserire la Mld nello Sne, pur con modalità differenti rispetto a quelle sperimentate in Toscana. A questo proposito Stefano Benvenuti, Public Affairs Manager di Fondazione Telethon, sull'iniziativa di sensibilizzazione avviata da Telethon, Uniamo e ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano nei punti nascita della Lombarda, evidenzia che "il progetto ha già consentito a quasi 28mila neonati di sottoporsi ai test. Tuttavia, diversi punti nascita della regione ancora non aderiscono al progetto pilota, con il rischio che un neonato sfugga allo screening e perda la possibilità di essere trattato, pur essendo in una delle poche regioni dove il test della Mld viene effettuato. Fondazione Telethon e gli altri partner del progetto stanno quindi promuovendo una campagna di sensibilizzazione dei punti nascita lombardi affinché nessun neonato sia privato di questa opportunità". In Puglia è partito da 1 anno l'innovativo programma di screening neonatale con metodo genetico 'Genoma Puglia', con l'obiettivo di analizzare un gruppo di 388 geni dal Dna prelevato da un piccolo campione di sangue alla ricerca delle alterazioni in grado di causare circa 500 patologie rare, come illustra Mattia Gentile, direttore Uoc Genetica medica dell'ospedale 'Di Venere' di Bari e responsabile del programma.
"Le tecnologie per uno screening neonatale genomico sono largamente disponibili sul territorio nazionale e i costi paragonabili all'insieme degli screening neonatali che oggi vengono fatti - rimarca Paolo Gasparini, presidente della Società italiana di genetica umana (Sigu) - Si aprono opportunità terapeutiche e riabilitative per moltissime malattie e non solo quelle metaboliche, perché non dovremmo impegnarci in questo ambito? Il progresso va gestito avendo chiaro l'ampio beneficio che ne deriverebbe ai cittadini".
Queste potenzialità devono però essere bilanciate da una grande attenzione alle implicazioni etiche che queste tecniche innovative inevitabilmente generano, precisa nella seconda parte del webinar Silvia Ceruti del Centro di ricerca in etica clinica dell'università degli Studi dell'Insubria. Sullo stesso tema, a conclusione del webinar, si esprime Simona Bellagambi, vicepresidente di Eurordis e delegata estero di Uniamo: "E' indubbio che siamo già in una nuova era - riflette - Le opportunità che la genetica ci offre in termini di diagnosi precoci sono preziose e rappresentano un grande valore per tutta la cittadinanza. Allo stesso tempo, però, come federazione di pazienti ci preme sottolineare quanto sia importante confrontarsi su come utilizzarle e valutare l'impatto che queste tecniche possono avere dal punto di vista etico sulla vita delle famiglie".
"Lo Sne - puntualizza Bellagambi - oggi può diagnosticare solo patologie per le quali esiste già un trattamento e sulle quali un intervento precoce può ridurre o anche eliminare gli effetti della malattia a insorgenza in età neonatale e infantile (i cosiddetti Criteri di Wilson e Jungner). Con l'avvento di strumenti e metodi innovativi dello screening genomico, già utilizzati in programmi e progetti pilota in Italia e all'estero, dobbiamo interrogarci se necessitano di una evoluzione. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che lo Sne non è solo un test diagnostico, ma è un sistema che necessita di una coerente e qualificata presa in carico. E' necessario dunque che a un ampliamento di malattie diagnosticate con lo screening genomico, anche la Rete dei centri di riferimento si faccia trovare pronta".
"Quello che è certo - conclude - è che, grazie anche a queste nuove tecniche, non alternative ma complementari all'attuale screening biochimico, potremo arrivare a una diagnosi tempestiva per un sempre maggior numero di malattie rare". Il webinar 'Genetica e screening neonatali, quali opportunità?' è disponibile sul canale Youtube di Uniamo.
Leggi tutto: Malattie rare, Uniamo: "Innovazione tecnologica fondamentale, aggiornare panel Sne"

(Adnkronos) - Un mercato dell’Alta velocità in Italia con potenzialità di sviluppo ancora inespresse; limiti infrastrutturali e regolatori che frenano l’accesso di nuovi competitor; un gap competitivo rispetto a Spagna e Francia nell’apertura del settore. In questo scenario, l’ingresso di nuovi operatori nel mercato italiano porterebbe un’ampia gamma di benefici socio-economici e ambientali. Sono queste le direttrici dello studio Green-Centro di ricerca sulla geografia, le risorse naturali, l’energia, l’ambiente e le reti dell'università Bocconi, commissionato da Sncf voyages Italia, presentato oggi in conferenza stampa presso Expo Ferroviaria da Oliviero Baccelli, responsabile area trasporti del centro di ricerca Green–Università Luigi Bocconi e Caroline Chabrol, direttrice generale di Sncf voyages Italia.
Secondo lo studio, nonostante le potenzialità, il mercato AV italiano è oggi frenato da vincoli infrastrutturali e criticità regolatorie; inoltre, il quadro normativo nazionale non garantisce condizioni eque di accesso alla rete e i criteri attuali di assegnazione delle tracce orarie risultano penalizzanti per i nuovi operatori.
Considerando i benefici socio-economici stimati dell’ingresso di un terzo operatore come Sncf voyages Italia (Svi), che intende offrire 9 collegamenti giornalieri andata e ritorno Av fra Torino e Napoli e 4 fra Torino e Venezia, Green- Università Bocconi valorizza tre tipologie di macro-impatti, per un totale di 482 milioni di euro all’anno a regime: riduzione dei costi esterni, derivanti dalla scelta del 75% dei nuovi passeggeri Svi di utilizzare l’Av al posto di altri mezzi più inquinanti e del 25% di passeggeri attratti dalla nuova offerta diversificata, con benefici stimati in 91 milioni di euro all’anno; riduzione dei tempi di viaggio e valorizzazione del costo opportunità del tempo per i passeggeri business e leisure che scelgono di utilizzare i servizi di Svi, con benefici stimati in 200 milioni di euro all’anno; riduzione dei costi del trasporto per i passeggeri che già utilizzano i servizi Av di altri operatori, con una riduzione media del prezzo del biglietto del 7% e con benefici stimati in 191 milioni di euro all’anno.
Partendo dall’ipotesi di ricavi annui da parte di Sncf voyages Italia pari a 400 milioni di euro nel quinto anno di attività, lo studio stima inoltre un contributo complessivo al Prodotto interno lordo (Pil) nazionale pari a oltre 388 milioni di euro, entrate fiscali per lo Stato italiano per circa 166,3 milioni di euro, un contributo al mercato del lavoro italiano di 4.161 persone occupate. Lo studio evidenzia anche importanti benefici ambientali, a iniziare da quelli che derivano dalla sostituzione di auto e aereo. L’utilizzo di auto e aereo genera, infatti, un costo ambientale per la collettività rispettivamente 18 e 26 volte superiore a quello del Tgv-M di Sncf. Questi dati indicano l’opportunità di introdurre criteri ambientali nell’assegnazione delle tracce orarie in caso di linee sature, privilegiando servizi ferroviari con maggiore capacità, capaci di favorire il modal shift dai mezzi di trasporto più inquinanti verso soluzioni ferroviarie più sostenibili, in modo da garantire benefici ambientali più significativi.
Il risultato complessivo delle analisi relative ai benefici socio-economici e ambientali per la collettività derivanti dall’ingresso di Svi nel mercato dell’Alta velocità in Italia, evidenzia che il 19% è costituito da benefici ambientali; il 41% dalla riduzione dei tempi di viaggio per i passeggeri che hanno scelto i servizi di Svi in alternativa a soluzioni di trasporto più lente; e il 40% dalla riduzione del 7% dei costi medi dei biglietti derivante dall’ingresso del nuovo operatore, a beneficio anche dei passeggeri che già oggi utilizzano l’Av su tutte le linee, con un beneficio annuale totale stimato in oltre 480 milioni di euro all’anno.
"Con una presenza consolidata a livello europeo, Sncf voyageurs gestisce oltre il 40% dell’Alta velocità in Europa e il 22% del traffico ferroviario internazionale, con l’obiettivo di raggiungere il 30% entro il 2030 -spiegaCaroline Chabrol, direttrice generale di Sncf voyages Italia-. La nostra strategia di espansione in Italia, che prevede un piano di investimenti per ampliare l’offerta su ulteriori tratte interne e creare nuove opportunità di lavoro e formazione, riflette pienamente le traiettorie di sviluppo evidenziate nello studio: più treni, maggiore capacità e un impegno costante per un’Europa sempre più connessa e sostenibile. La nostra ambizione è quella di contribuire con i nostri investimenti allo sviluppo dell’offerta di mobilità in Italia, garantire soluzioni migliori per l’ambiente e offrire ai viaggiatori più scelta, più qualità e prezzi più competitivi".

(Adnkronos) - Il Moige, Movimento Italiano Genitori Aps, ed un primo gruppo di genitori insieme allo studio legale Ambrosio & Commodo, ha comunicato la presentazione della prima 'class action’ inibitorie sui social contro Meta (Facebook e Instagram) e TikTok , un'azione legale innovativa che punta a proteggere bambini e adolescenti da pratiche ritenute dannose e illegali da parte delle principali piattaforme social. In un paese dove Meta e TikTok totalizzano circa 90 milioni di utenze a fronte di 60 milioni di abitanti, compresi anziani e bambini, l'urgenza di questo intervento legale appare evidente. Durante l'incontro, sono stati illustrati i dettagli del ricorso depositato a luglio, presso il Tribunale di Milano con registro generale 29994/2025, con udienza fissata per il 12 febbraio 2026. L'azione si basa sull'articolo 840-sexiesdecies del codice di procedura civile, lo strumento di tutela legale introdotto nel 2021 che consente a chiunque abbia interesse di agire per ottenere l'ordine di cessazione o il divieto di reiterazione di condotte omissive o commissive poste in essere a danno di una pluralità di soggetti.
All'evento hanno preso parte Antonio Affinita , direttore generale del Moige, associazione di promozione sociale che da oltre 25 anni in prima fila, nella tutela dei minori che ha dichiarato: "Associazioni di genitori per la tutela dei minori, esperti del settore, del mondo accademico ed istituzioni hanno sollecitato, ma senza adeguate risposte dei gestori, di dare tutela dei minori sulle loro piattaforme social. A nostro avviso, purtroppo la protezione dei minori non solo non viene perseguita adeguatamente, ma addirittura danneggiando i minori tramite algoritmi che creano disagio e dipendenza. Questa azione legale, pertanto costituisce un passo urgente necessario”. L'avvocato Stefano Commodo, titolare dello studio legale torinese, Ambrosio & Commodo, che ha illustrato insieme al suo team le basi giuridiche dell'iniziativa: frutto dell’impegno per due anni di intenso lavoro di un gruppo interdisciplinare composto, tra gli altri, da giuristi ingegneri informatici e neuropsichiatri, che ha portato al deposito di un ricorso fondato sui nuovi strumenti legislativi di tutela collettiva, consentendo ai genitori, parti lese, di coalizzarsi per affrontare il confronto con gruppi multinazionali’’.
Sono intervenuti a supporto dell’iniziativa Alfredo Caltabiano, presidente Anfn-associazione nazionale famiglie numerose, Claudia Di Pasquale, presidente Age-associazione italiana genitori, e Roberto Gontero, membro del direttivo nazionale e presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Piemonte, che hanno espresso apprezzamento ed interesse all'iniziativa. Mentre in collegamento video hanno partecipato Marta Cacciotti, psicoterapeuta e docente presso l'Università Guglielmo Marconi di Roma, nonché componente dell’Osservatorio sulle dipendenze e Stefano Faraoni, assistant professor in law presso l'Università di Birmingham, fornendo il supporto scientifico e accademico all'iniziativa.
Il cuore dell'azione legale si articola in tre macro-aree di intervento. Prima richiesta: fondamentale è il rispetto dell'obbligo di verifica dell'età e del divieto di accesso ai social per i minori di 14 anni. Moige con i genitori ricorrenti hanno documentato come le piattaforme Facebook e Instagram e TikTok consentono facilmente l'iscrizione illegale di minori, violando le normative nazionali e compromettendo la protezione che il legislatore ha voluto garantire ai più piccoli. La seconda richiesta riguarda l'eliminazione dei sistemi che creano dipendenza dalle piattaforme, in particolare la manipolazione algoritmica e lo scroll infinito dei contenuti. Questi meccanismi, definiti dalla letteratura scientifica come 'tecnologia persuasiva' o 'captologia', rappresentano un ramo della scienza che esplora l'intersezione tra informatica e persuasione, realizzando sistemi informatici progettati per modificare atteggiamenti e comportamenti senza apparente coercizione. L'utilizzo dell'intelligenza artificiale e dei Big Data per influenzare i processi decisionali in modo occulto configura una vera e propria manipolazione computazionale che agisce contro l'interesse degli utenti più piccoli. Terza richiesta è l'obbligo di corretta, chiara e diffusa informazione sui pericoli derivanti dall'abuso dei social. Anche le piattaforme digitali devono fornire informazioni chiare sui rischi collegati al loro uso..
L'azione legale poggia su solide fondamenta scientifiche. Tonino Cantelmi, professore di cyberpsicologia, presso l’Università Europea di Roma nel parere pro-veritate allegato al ricorso, ricorda che "la corteccia prefrontale raggiunge la completa maturazione in età adulta intorno ai 25 anni" e che esiste un forte rischio di danni permanenti alla salute mentale dell'adolescente. Le sollecitazioni dell'eccesso di esposizione digitale possono provocare danni sia per l'eccesso che per il difetto di dopamina, impedendo la normale evoluzione che il cervello compie durante lo sviluppo adolescenziale. La letteratura scientifica documenta una correlazione diretta tra il tempo trascorso davanti agli schermi e una vasta gamma di problemi: disturbi alimentari, perdita del sonno, calo del rendimento scolastico, depressione, interpretazione errata delle emozioni, insoddisfazione per la propria immagine corporea, difficoltà nelle relazioni familiari e sociali, comportamenti impulsivi, ricerca di stimolazioni veloci e gratificanti, accettazione di sfide pericolose e, nei casi più gravi, atti autolesivi e ideazioni suicidarie.
Particolare rilievo assume lo studio pubblicato il 18 giugno 2025 su Jama Pediatrics ("Association of Habitual Checking Behaviors on Social Media With Longitudinal Functional Brain Development" di Maza et al.), che conferma le preoccupazioni sui danni cerebrali permanenti. A supporto dell'azione intervengono anche documenti istituzionali europei: la Commissione Europea con lo studio del maggio 2024 "Benessere e salute mentale a scuola" evidenzia come gli studenti di oggi riportano risultati peggiori in termini di salute mentale, influenzati dall'uso inadeguato dei social media.
Un aspetto centrale dell'azione riguarda l'analisi dei meccanismi attraverso cui le piattaforme creano dipendenza. La dopamina, neurotrasmettitore noto come "ormone del piacere", rappresenta il "cavallo di Troia" attraverso cui, crediamo, Meta e TikTok condizionano le menti dei minorenni utenti. Il funzionamento dei social si basa su algoritmi informatici sofisticati che creano la "identità algoritmica", un processo che utilizza meccanismi telematici per raccogliere e analizzare i dati di un soggetto attraverso la sua attività online. Come evidenziato dalla perizia di parte depositata in tribunale del dottor Paolo Dal Checco, consulente informatico forense, viene tracciata non solo la navigazione ma anche la durata della navigazione dei singoli contenuti, consentendo alle aziende di proporre contenuti altamente personalizzati che costituiscono una delle principali cause di dipendenza per i giovani utenti. Gli algoritmi analizzano il comportamento passato degli utenti per mostrare contenuti che ritengono più interessanti, creando un flusso continuo che aumenta la difficoltà a disconnettersi.
L'azione inibitoria rappresenta solo il primo passo di un
percorso più ampio. Come annunciato durante la conferenza, lo
Studio Ambrosio & Commodo e Moige stanno preparando una successiva
azione risarcitoria di classe, aperta a genitori i cui figli hanno
subito danni dalla frequentazione dei social. È stato attivato il
portale www.classactionsocial.it e l'indirizzo email:

(Adnkronos) - "Il ruolo di Mentadent, insieme ad Andi, è quello di diffondere la cultura della prevenzione, trasformando la consapevolezza in partecipazione attiva. Perché prevenire è un diritto, e deve diventare una pratica quotidiana, accessibile e condivisa". Lo ha detto Cristiano Gullotta, Marketing Oral Care Italia & Brand Development Lead Europe di Unilever/Mentadent, intervenendo alla conferenza stampa alla Camera per il 45esimo Mese della prevenzione dentale, la più longeva campagna italiana dedicata alla salute orale, nata dalla collaborazione tra Mentadent e Andi. "I dati Ipsos - ha ricordato Gullotta - ci dicono che oltre il 60% degli italiani ha già prenotato una visita odontoiatrica, ma il 40% ancora no, e metà di questi non intende farlo. E' qui che dobbiamo intervenire: fare sistema, coinvolgere, comunicare in modo efficace e diffuso".
Attraverso una rete capillare di oltre 10mila studi dentistici Andi, la campagna agisce su più livelli: negli studi, nei punti vendita, in Tv e sui social media, con un linguaggio semplice, chiaro e scientificamente corretto. "Il gesto del morso alla mela - ha sottolineato Gullotta - è universale, comprensibile, coinvolgente. Ci permette di ricordare a tutti che la bocca è la finestra del nostro corpo e che non è mai troppo tardi per iniziare a prendersene cura".
Leggi tutto: Mese prevenzione dentale, Gullotta (Mentadent): "Consapevolezza diventi azione"

(Adnkronos) - "La forza masticatoria si riduce se non si curano i denti nel tempo. E' un messaggio semplice, diretto e finalmente comprensibile da tutti: i denti non servono solo a sorridere, ma soprattutto a masticare. E quando si mastica male, la qualità della vita peggiora". Lo ha detto Luca Levrini, direttore della Scuola di specializzazione in Ortodonzia dell'università degli Studi dell'Insubria, intervenuto alla Camera dei deputati in occasione della presentazione del 45esimo Mese della prevenzione dentale, l'iniziativa più longeva in Italia per la promozione della salute orale, promossa da Mentadent e Andi. "Troppo spesso la prevenzione si riduce a parlare di carie o gengivite - ha aggiunto Levrini - Ma oggi il focus si sposta sulla funzione: se non laviamo bene i denti, nel tempo mastichiamo peggio, e questo ha un impatto diretto sulla salute sistemica e psicologica".
L'esperienza clinica e i dati, ha spiegato lo specialista, "confermano che anche un gesto quotidiano come mordere una mela può diventare difficile per chi trascura la propria igiene orale. Eppure mangiare bene è fondamentale, non solo per il corpo, ma anche per la mente. Quando i denti non permettono più di vivere con serenità il momento del pasto, ne risente anche l'equilibrio psicologico della persona". Un messaggio chiaro anche per l'opinione pubblica: "Tutti sanno che bisogna lavarsi i denti, ma il vero obiettivo - ha evidenziato Levrini - è trasformare questo sapere in coscienza, così da creare abitudini durevoli e consapevoli. Prevenzione significa vivere meglio, e più a lungo".
Leggi tutto: Mese prevenzione dentale, Levrini (Uninsubria): "Funzione masticatoria è tutto"

(Adnkronos) - Essity, azienda attiva nel settore dell'igiene e della salute, entra tra le best practice italiane nell’ambito della campagna nazionale 'I cantieri della transizione ecologica' di Legambiente. Una iniziativa con la quale l'associazione racconta progetti ed esperienze virtuose che promuovono la transizione ecologica ed energetica nel nostro paese, generando importanti benefici ambientali, economici e occupazionali.
Oggi la visita di una delegazione di Legambiente presso lo stabilimento produttivo di Altopascio alla presenza delle istituzioni locali. “L’industria manifatturiera italiana, leader in Europa, è posta oggi di fronte ad una sfida cruciale - dice Serena Carpentieri, vicedirettrice di Legambiente - trasformare la sostenibilità in una leva strategica per l’innovazione e la competitività. Gli interventi realizzati da Essity sono parte di un modello virtuoso, da replicare sempre più su scala nazionale, che dimostrano come, nel settore industriale, sia possibile ben coniugare l’eccellenza produttiva con il rispetto per l’ambiente e l’innovazione con la sostenibilità. Affinché ciò si realizzi in modo capillare, all’Italia serve un piano industriale fatto di semplificazioni, autorizzazioni veloci, controlli più adeguati, innovazione tecnologica, fonti rinnovabili e circolarità delle produzioni”.
Per Sara D’Ambrosio, sindaca di Altopascio, “avere sul nostro territorio un’azienda come Essity, all’avanguardia nell’innovazione e nella sostenibilità, è motivo di orgoglio per tutta la comunità. Il loro impegno concreto nel ridurre l’impatto ambientale e nel promuovere soluzioni green rappresenta un esempio positivo che contribuisce non solo alla crescita economica, ma anche alla tutela del nostro ambiente”.
“Sono felice di questo importante riconoscimento da parte di Legambiente, che premia il nostro impegno concreto verso la sostenibilità - afferma Stefania Pardini, Site Manager dello stabilimento Essity di Altopascio - Un risultato che non sarebbe stato possibile senza la dedizione e la passione di tutte le persone che ogni giorno lavorano con responsabilità e attenzione per un futuro più green. Ringrazio l’azienda per il sostegno continuo e tutti i nostri collaboratori che rendono possibile questa trasformazione”.
Al cuore della trasformazione sostenibile dello stabilimento di Altopascio c’è il sistema di cogenerazione ad alto rendimento ReEnergy, entrato in funzione nel 2022. Frutto di un investimento di circa 6 milioni di euro, questo impianto innovativo, alimentato a gas naturale e progettato per un futuro utilizzo dell’idrogeno, consente di produrre simultaneamente energia elettrica e termica, ottimizzando l’efficienza energetica. Già oggi l’installazione della turbina ha portato ad una riduzione del 60% delle emissioni NOx rispetto alla precedente configurazione. Oltre a ReEnergy, nello stabilimento di Altopascio è presente anche un impianto fotovoltaico che produce annualmente 180mila MWh, equivalente a una riduzione di 50 tonnellate di CO2.
Essity è impegnata anche nella tutela e salvaguardia del patrimonio idrico. Lo stabilimento di Altopascio si distingue per la gestione dell’acqua tramite un sistema di raccolta e riutilizzo delle acque piovane che consente di coprire fino al 25% del fabbisogno del sito, con una capacità annua di 45mila m3 (pari a 18 piscine olimpioniche). Anche gli stabilimenti di Porcari e Collodi sono impegnati per la riduzione dei consumi di acqua fresca e ad oggi registrano rispettivamente il 14% e l’11% di riduzione (2024 vs 2022). L’obiettivo complessivo di Essity in Italia è la riduzione del 25% dell’utilizzo di acqua dolce entro il 2032, contribuendo alla salvaguardia delle risorse idriche.
Non solo. Con il progetto Crush, avviato nel 2019 nello stabilimento di Collodi, Essity valorizza sottoprodotti agroalimentari italiani (come residui di arance, mais e caffè) trasformandoli in materia prima per la produzione di carta tissue di alta qualità, biodegradabile e certificata Ecolabel. Questo approccio innovativo permette di sostituire fino al 15% della cellulosa tradizionale, riducendo l’impatto ambientale e creando un circolo virtuoso di economia circolare. Inoltre, lo stabilimento di Porcari ha implementato un sistema virtuoso di riutilizzo dei fanghi di cartiera tramite il Progetto Fanghi, in collaborazione con l’azienda italiana T2D S.p.A., che impiega i fanghi derivanti dalla produzione come materia prima per la produzione di laterizi. Questo ha portato a una drastica riduzione dei rifiuti in discarica, passati dal 9,9% del 2020 allo 0,1% del 2024, e a un risparmio economico significativo.
Essity, presente in Italia dal 1985, si distingue per un modello produttivo basato sull’innovazione tecnologica e sulla sostenibilità ambientale. La certificazione ISO 14001 dello stabilimento di Altopascio e l’utilizzo di materiali riciclati negli imballaggi (dal 30% al 60%) confermano la volontà dell’azienda di gestire il 100% dei rifiuti prodotti con recupero materiale o energetico.
“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento da parte di Legambiente, realtà con cui collaboriamo da anni e che ci supporta nell’individuare le strategie migliori per essere sempre più innovativi e sostenibili allo stesso tempo - afferma Massimo Minaudo, Country Manager di Essity in Italia - Sappiamo che il percorso è lungo ma sfidante, ma allo stesso tempo imprescindibile per andare incontro alle esigenze dei nostri clienti e preservare le risorse del nostro Pianeta”.
Leggi tutto: Sostenibilità, Essity tra i 'Cantieri della transizione ecologica' di Legambiente

(Adnkronos) - Risolto il rapporto di lavoro tra la Rai e il giornalista Enrico Varriale. Lo comunica la stessa Rai, riferendo che "l’ex giornalista di Rai Sport è stato licenziato per 'giusta causa' in seguito ai due procedimenti penali, uno arrivato a sentenza di primo grado, in cui Varriale è stato condannato per lesioni e stalking".
Leggi tutto: Enrico Varriale licenziato dalla Rai "per giusta causa"
(Adnkronos) - "Come si fa a non mettere dentro tutte le tecnologie che ci permettono di raggiungere i target climatici se contemporaneamente si dice che non c'è tempo?". Così Francesco Corvaro, Inviato Speciale per il Cambiamento climatico, intervenendo all’Assemblea di Assogasliquidi-Federchimica, introduce il concetto di "inclusività tecnologica" rispetto alla sfida del cambiamento climatico.
"Il tema che invece vedo pericoloso è l'approccio diplomatico che si sta imponendo, un approccio bilaterale piuttosto che multilaterale. Perché il cambiamento climatico per sua natura necessita di un approccio multilaterale. La sfida al cambiamento climatico non è una gara a chi arriva primo ma è una gara ad arrivare insieme. Quindi mantenere sì una leadership ma nell'ottica di trainare dietro il resto del mondo", aggiunge.
Leggi tutto: Clima, Corvaro: "Puntare su inclusività tecnologica e approccio multilaterale"

(Adnkronos) - "Questo è un momento significativo perché stiamo trasformando la nostra politica energetica. Un momento che richiede delle responsabilità perché le decisioni che prendiamo oggi avranno un effetto sul benessere dei nostri figli e dei nostri nipoti negli anni a venire. Quindi questo è il momento delle responsabilità comuni. Non ci si può tirare indietro, non ci si può dividere". Così Aurelio Regina, presidente Fondimpresa e delegato per l’energia di Confindustria, nel suo intervento all’Assemblea di Assogasliquidi-Federchimica ‘Energia e ambiente nei nuovi scenari internazionali ed europei: il ruolo dei gas liquefatti tra sostenibilità, innovazione e servizio al consumatore’, questa mattina a Roma.
"Le nuove direttive e regolamenti europei ci impongono limiti sempre più stringenti, generano costi aggiuntivi, complessità organizzative, ma dietro ogni sfida c'è anche un'opportunità. Innanzitutto dobbiamo pretendere che i proventi Ets vengano reinvestiti nei settori che li generano, restituendo anche valore alle imprese e ai cittadini", dice Regina.
Nel settore dei trasporti "non possiamo accettare che l'elettrificazione sia l'unica strada percorribile. Ormai è chiaro che non può esserlo. Un approccio così rigido ed esclusivo, che peraltro notiamo anche su altri fronti, non solo ignora le differenze territoriali, industriali ma rischia anche di diventare insostenibile. Noi da sempre sosteniamo una pluralità tecnologica. Accanto all'elettrico e all'idrogeno, che presenta problematiche di costi, di implementazione ancora importanti, a nostro avviso servono soluzioni concrete, disponibili, come i biocarburanti, il bio-Gpl, il bio-Gnl, che sono una risposta immediata accessibile e sostenibile, perché riducono le emissioni lungo l'intero ciclo di vita, mantengono attive filiere nazionali di eccellenza, garantiscono competitività".
Quindi "rivedere i regolamenti comunitari sulle emissioni di CO2 è, per nostro avviso, urgentissimo. Vietare, di fatto, i motori endotermici significherebbe bloccare innovazioni già pronte e aggravare l'invecchiamento del parco circolante, con effetti opposti a quelli desiderati. Noi proponiamo strumenti come il Carbon Correction Factor per misurare e premiare i benefici ambientali dei biocarburanti. Un'altra priorità per ridurre le emissioni del settore dei trasporti è il rinnovo del parco mezzi. Camion e navi obsolete non solo inquinano ma minacciano la competitività del nostro Paese".
Quanto alla direttiva Case Green, il recepimento "deve essere affrontato con un alto livello di pragmatismo. Non possiamo imporre alle famiglie, in una fase come questa in cui, peraltro, la disponibilità dei redditi è un fattore di grande preoccupazione, soluzioni che sono costose, uniche, ignorando la povertà energetica e le diverse condizioni territoriali. Biometano, bioGpl e bioGnl sono un'alternativa concreta. Permettono di ridurre le emissioni, mantenere bassi i costi per i cittadini e valorizzare le competenze industriali italiane. Chiediamo, nuovamente, che la normativa europea riconosca la neutralità tecnologica anche in questo settore".
Leggi tutto: Regina: "Stiamo trasformando politica energetica, serve responsabilità"

(Adnkronos) - "È adesso che si decide il futuro dell'industria europea e a guidarci deve essere pertanto quello che noi definiamo il principio di neutralità tecnologica. Per questo il governo ha assunto una posizione anche molto chiara: tutte le tecnologie vanno prese in considerazione". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin nel video messaggio inviato all'Assemblea di Assogasliquidi-Federchimica che si tiene oggi a Roma.
"Stiamo affrontando insieme nuovi scenari nazionali, europei e globali. La transizione energetica segna un periodo particolarmente rilevante per tutto il comparto energetico e quindi anche per i settori del Gpl e Gnl. Serve, non c'è dubbio, un dialogo, una collaborazione. È necessario anche riflettere sulla mobilità. L'industria europea dell'auto è in enorme difficoltà; non possiamo permetterci scelte ideologiche, servono atti concreti e la scelta del solo elettrico non è una soluzione realmente percorribile", afferma.
"Tra le tecnologie per la transizione può trovare tanto spazio anche il Gpl, carburante alternativo già pronto ed economicamente accessibile. Si tratta di un aspetto decisivo perché la transizione non ci può essere se dimentichiamo le esigenze reali e le reali capacità di spesa anche dei nostri cittadini. È adesso che si decide il futuro dell'industria europea e a guidarci deve essere pertanto quello che noi definiamo il principio di neutralità tecnologica", rimarca Pichetto.
"L'alternativa a tutto questo rischia di essere la deindustrializzazione. Per questo il governo ha assunto una posizione anche molto chiara: tutte le tecnologie vanno prese in considerazione. Su questo tema siamo determinati e, da parte mia e da parte del governo, andremo avanti. È una posizione che portiamo in ambito europeo, che portiamo nella discussione della nuova legge sul clima e che naturalmente sarà anche oggetto dell'incontro tra i leader dei nostri paesi nella seconda metà di ottobre ma che diventa fondamentale per darci un percorso che dia un futuro ai nostri paesi", conclude.
Leggi tutto: Energia, Pichetto: "Considerare tutte le tecnologie"

(Adnkronos) - Il dolore cronico interessa oltre 10 milioni di italiani. Ma dalla comparsa dei primi sintomi all'avvio di una terapia possono passare anche degli anni. Come migliorare l'accesso alla diagnosi e alle cure? Provano a rispondere gli esperti di 'Dolore cronico - Presa in carico e appropriatezza prescrittiva', titolo del secondo episodio del vodcast 'E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico', una serie realizzata da Adnkronos in partnership con Sandoz. Alcuni pazienti, nonostante la terapia impostata dal medico di medicina generale, non risolvono il problema del dolore. "E' qui che nasce la complessità - spiega Alberto Magni, responsabile scientifico macroarea fragilità Simg, Società italiana di medicina generale - perché da un lato bisogna indagare la causa del dolore, dall'altro occorre prenderlo in carico come problema a sé, indipendentemente dalla patologia".
Prima di varcare la soglia di un ambulatorio medico, chi soffre di questo disturbo si rivolge al farmacista, come si scopre nel vodcast disponibile sul canale YouTube di Adnkronos e su Spotify. "In Italia ci sono 20mila farmacie - sottolinea Paolo Betto, vicedirettore di Federfarma, Federazione nazionali dei titolari di farmacia - e ogni giorno vi entrano circa 4 milioni di persone, soprattutto donne, spesso caregiver della famiglia. E' chiaro quindi che il farmacista rappresenti un primo presidio fondamentale". Il suo ruolo, descrive Betto, si sviluppa in due fasi: "All'inizio il farmacista orienta il paziente, indirizzandolo verso lo specialista o la struttura adeguata. Poi diventa una figura chiave per l'aderenza terapeutica, aiutandolo a seguire correttamente la cura". Per Gian Domenico Manna, Head of Medical Affairs di Sandoz, la sfida principale per migliorare l'accesso alle cure si vince andando oltre la semplice disponibilità dei farmaci. "E' importante che ognuno faccia la propria parte - osserva - Come azienda farmaceutica possiamo agire su due canali: la formazione e l'informazione. La formazione riguarda la comunità scientifica, i farmacisti, tutti gli operatori sanitari: serve un aggiornamento continuo sia sulla patologia sia sulle terapie. L'informazione, invece, deve raggiungere anche il paziente, spingendolo ad agire e a non rimandare" la richiesta di aiuto.
Quando il paziente accede finalmente a un centro di terapia antalgica, si apre un nuovo fronte: il ritorno sul territorio. "L'integrazione ospedale-territorio è la vera sfida - conferma Magni - Servono tre cose: una formazione comune tra i medici, un linguaggio condiviso supportato da strumenti, come il fascicolo sanitario elettronico, e una maggiore comunicazione diretta tra professionisti, ad esempio tramite teleconsulenze. In questo modo si eviterebbe che il paziente diventi un mero portatore di referti da un medico all'altro". La Simg sta già lavorando a progetti pilota. In questo dialogo, anche la farmacia può giocare un ruolo più strutturato. "Se vogliamo un modello realmente efficace - suggerisce Betto - serve un fascicolo sanitario elettronico operativo e condiviso. Inoltre, la farmacia può diventare luogo di telemedicina: il paziente potrebbe collegarsi con il medico direttamente dalla farmacia, con il farmacista come supporto. Sarebbe un modo concreto per semplificare il percorso di cura". Sono solo alcuni contenuti del secondo episodio del Vodcast 'E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico', online sul canale YouTube e nella sezione podcast di adnkronos.com e su Spotify.
Leggi tutto: Salute, anni per la diagnosi di dolore cronico: un vodcast per facilitare il percorso

(Adnkronos) - Passaggio generazionale, operazioni societarie, digitalizzazione: sono tre momenti cruciali che segnano la trasformazione di un’impresa, quelli che ne ridefiniscono l'identità e aprono nuove sfide. Ed è proprio per sostenere i dirigenti delle pmi italiane impegnate in queste fasi evolutive che Fondirigenti, il fondo interprofessionale leader per la formazione continua del management promosso da Confindustria e Federmanager, ha lanciato l'Avviso 2/2025 con un finanziamento complessivo di 1,5 milioni di euro.
"Ciascuno di questi passaggi rappresenta un punto di svolta che prefigura una vera e propria metamorfosi dell’impresa - che richiede consapevolezza, coraggio e capacità di adattamento", spiega il direttore generale Massimo Sabatini. "Questi cambiamenti non sono solo operativi, ma anche culturali e valoriali, incidendo profondamente sul dna dell'impresa e aprendo nuove sfide che devono essere sostenute con competenze manageriali e strumenti formativi adeguati", continua.
Queste trasformazioni assumono un significato particolarmente rilevante per il tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da una forte presenza di imprese familiari. I numeri parlano chiaro: oltre il 90% delle aziende italiane è a controllo familiare, e circa 35.000 di queste aziende affrontano ogni anno un passaggio generazionale ma solo il 30% delle imprese familiari supera la prima transizione. Si tratta di fenomeni imponenti anche dal punto di vista finanziario. Il trasferimento di ricchezza previsto nei prossimi quindici anni – è stimato infatti in circa 2000 miliardi di euro – che interesserà soprattutto il passaggio dai baby boomer ai loro eredi.
Il passaggio generazionale non è però solo una questione di successione. Si tratta di tramandare visione, valori e competenze, spesso confrontandosi con resistenze legate all'identificazione dell'imprenditore con l'azienda. Per affrontare questa fase delicata, molte pmi scelgono di affiancare alla transizione familiare un’evoluzione organizzativa più ampia, evolvendo verso una gestione manageriale, aprendo il capitale a terzi o collaborando con altre realtà attraverso fusioni e acquisizioni. In questo scenario, la digitalizzazione può giocare un ruolo chiave, migliorando l'efficienza dei processi, abilitando nuovi modelli di business e facilitando la trasmissione del sapere aziendale tra generazioni.
L'Avviso 2/2025 prova a rispondere a queste esigenze offrendo alle pmi aderenti o neo-aderenti a Fondirigenti un finanziamento fino a 12.500 euro per azienda, destinato a piani formativi che accompagnino l'impresa e i suoi dirigenti in uno dei tre ambiti chiave. Per il passaggio generazionale, si punta a rafforzare competenze di governance, gestione finanziaria, strategie di continuità e compliance. Per le operazioni societarie, il focus è su finanza aziendale, diritto societario, fiscalità e gestione delle risorse umane. Per la trasformazione digitale, i piani dovranno puntare sull'intelligenza artificiale, l'integrazione di sistemi gestionali, la sicurezza informatica e la condivisione del know-how, e sull’uso mirato di tali competenze per favorire le citate trasformazioni.
"La capacità di affrontare e superare i momenti di discontinuità dipende in modo decisivo dalla presenza di manager preparati e capaci di porsi alla guida del cambiamento con le giuste competenze - sottolinea il presidente Marco Bodini, richiamando le evidenze delle ricerche condotte da Fondirigenti - siamo certi che le pmi sapranno cogliere la grande spinta che la formazione manageriale può garantire a tali processi di trasformazione”. I piani formativi potranno essere presentati attraverso l'area riservata sul sito del Fondo dalle ore 12:00 del 13 ottobre alle ore 12:00 del 13 novembre 2025. Sono escluse le grandi aziende e le pmi che hanno già ottenuto un finanziamento con il precedente avviso 1/2025. Il testo integrale dell'Avviso e le Linee guida sono disponibili sul sito fondirigenti.it, dove è possibile registrarsi anche al webinar nazionale in programma il 6 ottobre alle ore 15 per approfondire le caratteristiche dell'iniziativa
Leggi tutto: Fondirigenti: "1,5 mln per sostegno in grandi metamorfosi imprenditoriali"
Prime indiscrezioni autopsia, due colpi a viso e uno di striscio...
Denuncia pubblica di Grig e segnalazione alla Procura... Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
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