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Cittadinanza, Tajani: "Avanti su Ius Scholae. Lega contro? Non devo chiedere permesso"

10 Giugno 2025
Tajani - Fotogramma

(Adnkronos) - Il risultato del referendum sulla cittadinanza "ha dimostrato che avevamo ragione: 5 anni sono pochi. Noi diciamo che va concessa a dieci anni di scuola passati con profitto. Così conosci la lingua, la storia, in qualche modo la Costituzione". A dirlo ai cronisti alla Camera è stato oggi il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani.  

"Salvini non è d’accordo? Noi sì. Non è che devo chiedere l’autorizzazione a qualcuno se voglio presentare una legge in Parlamento. La cittadinanza è una cosa seria. Io non do ordini a nessuno ma nemmeno ne prendo da nessuno", continua il vicepremier.  

Tajani ricorda quindi la proposta approvata per restringere il riconoscimento della cittadinanza italiana a discendenti di migranti: "L'abbiamo presentata ed è stata approvata. Noi abbiamo ritirato la cittadinanza a cinque Hezbollah, sappiamo che cosa succede con la concessione della cittadinanza. Meglio la cittadinanza dopo dieci anni di scuola che dopo dieci anni passati a bighellonare nelle stazioni o ai giardinetti".  

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Plasma e nuove terapie: esperti a confronto sul futuro del biofarmaceutico

10 Giugno 2025
Plasma e nuove terapie: esperti a confronto sul futuro del biofarmaceutico

(Adnkronos) - L'accesso tempestivo alle terapie, il ruolo chiave dei plasmaderivati, l'impatto della digitalizzazione e dell'intelligenza artificiale nei modelli di cura, la costruzione di partnership efficaci e le nuove frontiere della ricerca nelle malattie rare e ultra-rare. Sono i contenitori dell'evento 'Science meets Humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie', che si è svolto oggi pomeriggio presso il Talent Garden di Milano. Promossa da Kedrion Biopharma, azienda specializzata nella produzione di farmaci plasmaderivati per malattie gravi, rare e ultra-rare, con il patrocinio gratuito della Sif, Società italiana di farmacologia, e come partner tecnico Rud Pedersen - Public Affairs, l'iniziativa ha riunito rappresentanti delle istituzioni, della comunità scientifica e accademica, e delle associazioni di pazienti per favorire un confronto aperto e concreto sulle principali opportunità e sfide rappresentate da una filiera complessa come quella biofarmaceutica, a fronte del crescente impiego di sostanze di origine umana, tra cui il plasma. 

Dopo i saluti istituzionali a cura di Emanuele Monti, presidente IX Commissione permanente del Consiglio regionale della Lombardia, e Lisa Noja, consigliere regionale, ha aperto i lavori Ugo Di Francesco, Ceo di Kedrion Biopharma. Due le tavole rotonde dedicate ai temi cruciali per il comparto. Nella prima si è trattato di 'Biofarmaci e plasmaderivati: la strada per un accesso equo all'innovazione', nella seconda di 'Malattie rare e ultra-rare: quale partnership tra imprese, istituzioni e pazienti'. Durante l'incontro - informa una nota - è stato evidenziato anche il potenziale trasformativo delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale, strumenti sempre più centrali per rendere i modelli di cura più personalizzati, efficienti e sostenibili. Inoltre, è stata sottolineata l'importanza di rafforzare la collaborazione tra mondo scientifico e istituzioni, per garantire un accesso tempestivo e duraturo alle terapie, contribuendo così a un sistema salute più inclusivo e orientato al futuro. 

"Viviamo un'epoca di straordinarie innovazioni scientifiche - ha osservato Di Francesco - ma anche di crescenti incertezze: instabilità geopolitica, conflitti, tensioni economiche globali. In questo scenario il settore biofarmaceutico ha un ruolo strategico, non solo per il valore economico che genera, ma soprattutto per la sua missione: rispondere a bisogni medici ancora insoddisfatti. Le sostanze di origine umana, come il plasma, sono sempre più centrali nello sviluppo di terapie salvavita". 

Come ha evidenziato Gianni Sava, direttore di 'Sif Magazine' e già professore ordinario di Farmacologia all'Università di Trieste, "l'impegno per lo sviluppo di nuovi farmaci derivati dal plasma nel campo delle malattie rare è di primaria importanza per affrontare le sfide legate a questo gruppo di patologie e garantire ai pazienti le migliori opportunità di cura. Nonostante i progressi nella ricerca, molti pazienti devono ancora affrontare difficoltà nell'ottenere diagnosi tempestive e trattamenti adeguati. Questa giornata è stata l'occasione per ribadire il pieno sostegno della Sif nel promuovere il dialogo tra istituzioni, aziende farmaceutiche e comunità scientifica per accelerare la disponibilità di nuove terapie".  

Le malattie rare note "sono circa 10mila e, a oggi, meno di un centinaio dispongono di terapie specifiche - ha spiegato Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttore Osservatorio malattie rare - C'è quindi ancora molto da fare nel campo della ricerca. Tra le terapie disponibili, non poche sono basate su derivati del plasma e sono molti anche i pazienti che hanno bisogno di regolari trasfusioni di sangue. E' quindi evidente come per la comunità delle persone con malattia rara il sangue e il plasma siano un cardine nelle terapie. Occorre dunque da subito che le istituzioni nazionali e regionali, così come la comunità medica e le associazioni pazienti intensifichino il proprio sforzo nell'incentivare la pratica della donazione". Il programma completo e i materiali dell'evento sono disponibili sul sito kedrion.it/science-meets-humanity .  

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Il ruolo legno italiano in transizione ecologica, tavola rotonda con Afi e Assolegno

10 Giugno 2025
Il ruolo legno italiano in transizione ecologica, tavola rotonda con Afi e Assolegno

(Adnkronos) - 'Biodiversità e sostenibilità: il ruolo del legno italiano nella transizione ecologica'. E' il tema del convegno organizzato dall’Associazione Forestale Italiana (Afi) venerdì 13 giugno alle ore 14.30 al Centro Congressi Rospigliosi Quirinale - con il patrocinio fra gli altri, di FederlegnoArredo - in occasione della 'Giornata del Bosco' ideata 13 anni fa da Afi. 

L’iniziativa rappresenta un'occasione per riflettere sull’importanza delle foreste e del patrimonio legnoso nazionale alla luce delle strategie europee del Green Deal e del Clean Deal per la decarbonizzazione e lo sviluppo di una bioeconomia circolare che sappia valorizzare e difendere anche i grandi valori sociali, economici, ambientali e culturali che derivano dal bosco e dal legno. 

"Integrare la tutela della biodiversità con l’innovazione nel settore edilizio, promuovendo l’uso del legno italiano come soluzione chiave per la decarbonizzazione e lo sviluppo di un modello di bioeconomia circolare, è un obiettivo su cui dobbiamo lavorare in maniera costante e condivisa. E l'iniziativa di venerdì -spiega Claudio Giust, presidente di Assolegno- ha proprio questo scopo. Il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, oltre a essere motivo di orgoglio, è un grande stimolo a proseguire il nostro lavoro a fianco delle istituzioni con le quali condividiamo l'idea che l'uso del legno italiano possa essere una soluzione strategica proprio per la transizione ecologica e la decarbonizzazione delle costruzioni".  

"Il nostro auspicio - conclude Giust - è che finalmente si possa invertire la rotta per il nostro Paese che, pur stando seduto su una miniera verde quale è la superficie boschiva che copre il 40% di quella nazionale, continua a importare legname dalla vicina Austria, perdendo in competitività”. 

Cuore della giornata la tavola rotonda, che vedrà confrontarsi voci autorevoli del mondo accademico, della finanza etica, della ricerca e delle istituzioni che affronteranno temi quali la Strategia Nazionale Biodiversità 2030, il contributo del carbonio biogenico alla neutralità climatica, il valore del legno italiano nella filiera corta e il ruolo delle foreste nella costruzione di un’economia più verde, etica e resiliente. 

Tra i partecipanti: Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, Emanuela Romagnoli (Università della Tuscia), Alessandra Stefani, presidente Cluster Italia Foresta-legno; Massimo Fragiacomo (professore ordinario di tecnica delle costruzioni all’università dell’Aquila), Nicolò Giordano (comando dei carabinieri forestali de L’Aquila), Claudio Scrocca (dottore commercialista esperto di finanza etica) e Claudio Garrone (dottore forestale). A moderare i lavori Ugo Terzi, direttore generale di Afi e responsabile Assolegno di FederlegnoArredo. 

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Università, Lum: al via nuova campagna di comunicazione

10 Giugno 2025
Università, Lum: al via nuova campagna di comunicazione

(Adnkronos) - L’università Lum Giuseppe Degennaro presenta 'Pensa al Futuro', la nuova campagna di comunicazione per le iscrizioni 2025-2026, che punta a porre in evidenza il ruolo dell’Ateneo come punto di riferimento per la formazione accademica e professionale, capace di accompagnare gli studenti con rispetto, empatia e visione. In un contesto spesso dominato da messaggi promozionali aggressivi e promesse di risultati immediati, la Lum Giuseppe Degennaro sceglie di valorizzare il momento della scelta, restituendo centralità al pensiero critico, alla riflessione e al progetto individuale. 'Pensa al Futuro' è più di una call to action: è una dichiarazione di intenti. È un invito rivolto ai giovani a fermarsi, ascoltarsi, sognare, valutare – e poi scegliere con consapevolezza. 

“Con questa campagna vogliamo ribadire il valore di una scelta universitaria fatta con consapevolezza, visione e responsabilità. L’università Lum Giuseppe Degennaro si propone come spazio di crescita e confronto, in cui ogni studente è accompagnato nel dare forma concreta al proprio futuro, con il supporto di una comunità accademica attenta, competente e orientata all’innovazione”, ha sottolineato Antonello Garzoni, rettore dell’Università Lum. 

Alla campagna istituzionale si affianca la declinazione dedicata alla School of Management: 'Shape your Future', rivolta a un pubblico già formato e pronto a raffinare le proprie competenze professionali. In questo caso, Lum si propone come guida progettuale: un partner che accompagna lo studente nel passaggio da formazione a trasformazione. Il progetto creativo e strategico è stato sviluppato da Barabino & Partners - parte di Excellera Advisory Group - principale società italiana di comunicazione d’impresa, con il coordinamento operativo di bDigital, la sua digital agency. La campagna prevede un piano media integrato che include canali digitali, social, advertising Atl e installazioni interattive a Bari e in alcune tra le più importanti città pugliesi, con l’obiettivo di attivare un dialogo diretto e immersivo con i potenziali studenti. Nei prossimi mesi, 'Pensa al Futuro' accompagnerà le attività di orientamento e promozione dell’Ateneo, rafforzando il posizionamento della Lum come ecosistema di crescita personale, accademica e professionale, capace di affrontare le sfide del presente e costruire, con metodo, il futuro. 

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Farmaci equivalenti, la Sardegna è fra le regioni che ne consuma di più, ma serve abbattere le barriere culturali ancora esistenti

10 Giugno 2025
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(Adnkronos) - Cagliari, 10 giugno 2025 – Cagliari è la terza tappa della road map ‘Il ruolo sociale del farmaco equivalente – Call to action”, organizzata da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Teva, che ha l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sul ruolo sociale del farmaco equivalente, quale opportunità di cura valida per il cittadino e opportunità di sostenibilità per il nostro Servizio sanitario nazionale. Necessario ampliare la penetrazione del farmaco equivalente nel mercato a brevetto scaduto. Nonostante tutti gli sforzi fatti, a livello nazionale che regionale, il consumo di farmaci equivalenti è ancora molto basso rispetto ai quelli brand. L'Italia in confronto ad altri paesi europei è fra le nazioni che ne fanno minor utilizzo, anche se in media nazionale la Sardegna è fra le regioni che ne consuma di più rispetto a quelle del sud che, anche se meno ricche rispetto a quelle del nord, investono più soldi in farmaci equivalenti.  

 

“I farmaci equivalenti rappresentano un’opportunità irrinunciabile per la sostenibilità del SSN, chiamato sempre più spesso a sostenere l’importante onere associato alle terapie farmacologiche innovative, garantendo al contempo l’efficacia e la sicurezza dei trattamenti farmacologici” ha spiegato Alessandra Mura, Coordinatrice Settore Politiche del Farmaco Regione Sardegna. “Nel contesto italiano, la Sardegna presenta importanti criticità di sostenibilità della spesa farmaceutica. Negli ultimi anni è aumentata la spesa convenzionata, tanto da sforare il tetto del 6,8%, così come è aumentata la spesa per la distribuzione per conto, oltre a quella ospedaliera. La Sardegna presenta consumi e spesa per farmaci equivalenti allineati alla media nazionale, il livello della compartecipazione dei cittadini è tuttavia troppo alto, se si esamina in relazione al reddito pro capite. All’interno del territorio sardo ci sono rilevanti differenze tra la spesa in compartecipazione nelle diverse ASL, di conseguenza in alcuni territori il tema dell’aderenza terapeutica, di per sé rilevante, si pone con maggior forza. I possibili interventi per ampliare l’utilizzo dei farmaci equivalenti sono prevalentemente concentrati su formazione, sensibilizzazione e promozione. Eventi come quello odierno mirano a costruire relazioni e alleanze tra gli stakeholders che mirano ad ottenere un obiettivo comune, rendere l’accesso alle cure democratico e sostenibile”.  

 

“Come Federfarma, esprimo grande soddisfazione per il lavoro costante e capillare che le farmacie stanno svolgendo nel promuovere una corretta informazione sui farmaci equivalenti, spiegando ai pazienti che l’impiego di questi medicinali offre la stessa efficacia e sicurezza dei farmaci di marca, a un prezzo inferiore” ha spiegato Maria Pia Orrù, Presidente Federfarma Cagliari. “Grazie al dialogo diretto con i cittadini, alla diffusione di materiale informativo e alla disponibilità all’ascolto in farmacia, si sta contribuendo a superare diffidenze infondate, favorendo una scelta consapevole. Questo approccio ha ricadute positive sia per i pazienti, che possono risparmiare senza compromettere la propria salute, sia per il sistema sanitario regionale, che vede ridotti i costi sostenuti per l’acquisto dei farmaci. Un impegno, quello delle farmacie, che merita sostegno e valorizzazione, perché orientato al benessere collettivo e alla sostenibilità del servizio sanitario”.  

 

“All'interno delle prescrizioni che quotidianamente svolgono i medici di Medicina Generale, sicuramente i farmaci equivalenti sono una importante alternativa prescrittiva” ha dichiarato Carlo Piredda, Segretario Regionale SIMG Sardegna. “Questi, infatti, rappresentano un’opzione di trattamento sostenibile, accessibile e di qualità sia per i per i pazienti che per gli operatori sanitari. L'utilizzo di questi farmaci consente infatti di favorire la sostenibilità delle cure per il sistema sanitario nazionale riducendo la compartecipazione alla spesa per i pazienti. Queste risorse risparmiate, soprattutto in questo periodo storico, possono essere utilizzate dai cittadini per investire in prevenzione e in altri bisogni di cura”  

Contatti: Ufficio stampa Motore Sanità Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Carbone – 347 2642114Stefano Sermonti – 338 1579457 www.motoresanita.it  

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Alcaraz, 'beffa' tasse dopo Roland Garros: Spagna si prende 46% del montepremi

10 Giugno 2025
Carlos Alcaraz - Afp

(Adnkronos) - Le tasse si mettono tra Carlos Alcaraz e il ricco montepremi del Roland Garros 2025. Il tennista spagnolo ha vinto la finale dello Slam parigino battendo Jannik Sinner in una partita epica da oltre cinque ore, conquistando la fetta maggiore dei premi messi in palio dal torneo. Grazie al successo di Parigi, il secondo consecutivo, Alcaraz ha infatti guadagnato oltre due milioni e 500mila euro, 2.550.000 per l'esattezza. Ma, come detto, tra lui e il maxi montepremi ci si è messo lo Stato spagnolo. 

Secondo quanto spiegato dalla piattaforma specializzata TaxDown infatti, il tennista numero due del mondo dovrà pagare l'imposta sul reddito delle persone fisiche, che ammonta, escludendo le tasse deducibili, a circa 1.181.936 euro. Quindi il Tesoro spagnolo tratterrà il 46% di quanto intascato da Alcaraz a Parigi.  

Questo, secondo quanto spiega Aitor Fernandez, consulenze proprio di TaxDown, è dovuto alla combinazione dell'imposta sul reddito statale e regionale, in quanto esiste una fascia per ciascuna di esse, e questo "può far sì che più del 45% del denaro finisca nelle mani del Tesoro". "In generale", spiega Fernandez, "quando parliamo di queste cifre per le vittorie sportive, di solito pensiamo solo alla cifra lorda, ma ciò che è veramente rilevante è quanto finisce nelle tasche dell'atleta". 

 

Jannik Sinner invece, grazie alla finale raggiunta al Roland Garros 2025 si è garantito un'ampia fetta del montepremi. L'azzurro ha infatti guadagnato oltre un milione e duecentomila euro (1.275.000). Ecco l'elenco dei premi messi in palio dallo Slam parigino: 

Primo turno: 78.000 

Secondo turno: 117.000 

Terzo turno: 168.000 

Ottavi: 265.000 

Quarti: 440.000 

Semifinale: 690.000 

Finalista: 1.275.000 

Vincitore: 2.550.000 

 

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Nucleare, da competenze a lancio roadmap per 2026: focus alla prima edizione del Nuclear Power Expo

10 Giugno 2025
Nucleare, da competenze a lancio roadmap per 2026: focus alla prima edizione del Nuclear Power Expo

(Adnkronos) - Conclusa con grande partecipazione e attenzione mediatica la prima edizione di Nuclear power-expo, la nuova fiera-convegno organizzata da mediapoint & exhibitions dedicata al rilancio del comparto nucleare italiano. Prossima edizione già fissata, sempre a Piacenza-Expo, dal 9 al 11 giugno 2026. Intanto, dal 21 al 23 maggio scorso, Nuclear power-expo è diventata il luogo di una prima vera mappatura delle competenze e dei progetti, pronta ora a trasformare i risultati in una roadmap operativa verso il 2026. Oltre 6.000 visitatori professionali e decine di aziende specializzate hanno animato i padiglioni di Piacenza Expo, confermando la centralità del nucleare nel dibattito energetico nazionale. La manifestazione ha posto l’accento su innovazione tecnologica, sicurezza, formazione e coordinamento della filiera, con un fitto calendario di convegni e workshop che hanno visto la partecipazione dei principali protagonisti del settore, provenienti dal mondo industriale, accademico e istituzionale. 

“In un contesto di ripresa del nucleare, il ruolo di Sogin deve essere quello della valorizzazione delle proprie competenze, che sono rimaste vive e aggiornate anche dopo quarant’anni di fermo”, ha dichiarato Gian Luca Artizzu, Amministratore Delegato di Sogin. “Sogin si candida a gestire uno o più impianti per la ripresa della produzione dal nucleare termoelettrico”. 

Tra i momenti più attesi, il convegno inaugurale “Supply chain nucleare: opportunità e sfide”, organizzato con Ain – Associazione Italiana Nucleare, ha riunito i massimi rappresentanti di aziende leader come Ansaldo Nucleare, Simic, Atb Riva Calzoni, Ibf, Walter Tosto, Protex Italia, Rina e Tectubi, offrendo una fotografia aggiornata delle opportunità industriali e delle competenze già operative in Italia. “Molte aziende italiane sono già protagoniste in progetti internazionali. Ora serve una strategia coordinata per costruire una vera filiera nazionale”, ha commentato Stefano Monti, Presidente di Ain. “L’energia nucleare è una fonte affidabile e programmabile, può agire da ‘stabilizzatore sistemico’, svolgere un ruolo complementare a quello delle fonti rinnovabili e garantire energia a basso costo alle nostre imprese”, ha aggiunto il Direttore Generale di Enea, Giorgio Graditi. 

Ampio consenso anche per il convegno “Priorità nucleari: formazione, informazione, stakeholder engagement e ricerca”, realizzato con Cirten – Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare, e presieduto dal Prof. Marco Ricotti del Politecnico di Milano. L’incontro ha messo in luce il ruolo cruciale delle università italiane e la necessità di investire nella formazione di nuove generazioni di professionisti qualificati. “La filiera manifatturiera italiana ha la capacità di produrre fino a otto recipienti in pressione per Smr all’anno, coprendo quasi il 40% del fabbisogno europeo previsto tra il 2035 e il 2050”, ha spiegato Marco Ricotti, presidente del Cirten. 

Grande attenzione anche al workshop tecnico promosso da Iaea – International Atomic Energy Agency, che ha portato a Piacenza il suo Senior Expert Pekka Pyy per un approfondimento sulle forniture commerciali destinate ai sistemi di sicurezza degli impianti nucleari. Al contempo, Paolo Fedeli, Presidente di Aipe – Associazione Italiana Pressure Equipment, ha sottolineato come “La nostra filiera, pur in una fase di discontinuità, ha continuato a innovare e contribuire a progetti globali. Ora è il momento di una visione industriale di lungo periodo anche in Italia”. A suggellare la qualità e il valore strategico della manifestazione, anche la presenza di Women in Nuclear Italy, con la presidente Céline Conreau, che ha ribadito come “il rilancio del nucleare sia anche un’opportunità concreta di crescita tecnologica, occupazionale e industriale per il Paese”. “Nuclear power-expo offre una piattaforma concreta al comparto nucleare italiano dove istituzioni, imprese e mondo accademico possano confrontarsi e collaborare nella costruzione di un piano strategico nazionale”, ha dichiarato Fabio Potestà, Direttore di Mediapoint & Exhibitions. “I riscontri ottenuti in questa prima edizione hanno superato le aspettative e confermato la centralità di questo appuntamento. Ciò ci fa ben sperare per la prossima edizione del 2026”. 

Nuclear power-expo si è svolta in concomitanza ad altre due manifestazioni di riferimento, nel settore dell’energia e della sicurezza informatica, hydrogen-expo e cybsec-expo: le tre iniziative hanno ottenuto un ampio sostegno istituzionale, con numerosi patrocini concessi sia dalle principali organizzazioni di categoria che da enti e istituzioni di primo piano, tra cui Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Enea, Regione Emilia-Romagna, Regione Liguria, Comune di Piacenza, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e Gruppo Sogin. Nuclear power-expo ha segnato un importante punto di partenza per il dibattito e lo sviluppo del nucleare in Italia, in linea con gli obiettivi di neutralità climatica e sicurezza energetica. La prossima edizione è già fissata: Nuclear power-expo tornerà dal 9 all’11 giugno 2026, sempre a Piacenza Expo, per continuare a dare voce alle eccellenze di un settore che punta al futuro. 

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Chi è Laila Hasanovic, la modella e nuova fiamma di Sinner

10 Giugno 2025
Laila Hasanovic e Jannik Sinner - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Laila Hasanovic è la nuova fiamma di Jannik Sinner? Il tennista azzurro che domenica 8 giugno ha perso la finale del Roland Garros 2025 contro Carlos Alcaraz è finito al centro dei riflettori, per il presunto gossip con la modella danese.  

Sinner, come aveva già ammesso in conferenza stampa durante gli Internazionali d'Italia, è single ma negli ultimi giorni alcune voci lo vorrebbero impegnato con Hasanovic, con cui, stando ad alcune foto circolate nelle scorse settimane, avrebbe passato una giornata a Copenhagen. 

Laila Hasanovic è nata l'8 novembre 2000 a Copenaghen ed è una modella danese di origini bosniache. Il suo profilo Instagram conta ben 346mila follower e condivide foto relative alla sua realtà quotidiana. Vive nella sua città natale, anche se il lavoro la porta a viaggiare spesso. La modella ha avuto, recentemente, una relazione con il figlio di Michael Schumacher, il pilota Mick. 

I rumors su una presunta frequentazione tra Sinner e Hasanovic si sono intensificati dopo che la modella è stata inquadrata mentre assisteva alla finale del Roland Garros, che ha visto impegnato l'azzurro contro Alcaraz. Una coincidenza risultata strana ai più, che hanno rilanciato così l'idea di una possibile relazione tra i due. 

 

Inoltre, tra gli Internazionali d'Italia e il Roland Garros, Sinner è volato nella capitale danese. Un viaggio misterioso, che Jannik ha spiegato così: "Solo business... Sono andato a Copenhagen per servizi fotografici. Nessuna ragazza, tutto qui". Eppure erano circolate alcune foto che lo ritraevano, proprio in Danimarca, con Laila Hasanovic. 

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Ucraina-Russia, Von der Leyen: "Nuove sanzioni a Mosca, stretta su energia e banche"

10 Giugno 2025
Von der Leyen (Afp)

(Adnkronos) - La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presenta oggi, martedì 10 giugno, il diciottesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca. "Il nostro messaggio è molto chiaro: questa guerra deve finire, abbiamo bisogno di un vero cessate il fuoco, la Russia deve sedersi al tavolo delle trattative con proposte concrete" sottolinea. "A oggi, essendo che non mostra alcuna volontà di raggiungere la pace, intensifichiamo la pressione. Stiamo colpendo principalmente due settori: energia e banche, ampliando i divieti di esportazione e i controlli e rafforzando le misure anti-elusione".  

La prima proposta dell'esecutivo Ue è un divieto di transazioni relative ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, tale per cui nessun operatore Ue potrà impegnarsi direttamente o indirettamente in alcuna transazione relativa a essi. "Nessun ritorno al passato", spiega Von der Leyen. "Proponiamo, inoltre, di ridurre il tetto al prezzo del petrolio da 60 a 45 dollari al barile" poiché dalla sua imposizione nel 2022 i prezzi globali sono scesi fino a essersi avvicinati molto al massimale. "Abbassandolo ci adattiamo alle condizioni di mercato e ne ripristiniamo l'efficacia", spiega, aggiungendo che trattandosi di una decisione, presa a livello di G7, se ne discuterà entro l'inizio di settimana prossima in Canada.  

L'esecutivo Ue propone anche di sanzionare altre 77 navi della flotta ombra russa, che Mosca utilizza per vendere il petrolio aggirando le sanzioni, e introdurre un divieto sui prodotti raffinati derivati dal petrolio russo "per impedire che entri nel mercato Ue dalla porta di servizio", continua von der Leyen.  

Per quanto riguarda il settore bancario, la proposta è quella di "trasformare il divieto esistente di utilizzo del sistema Swift "in un divieto totale di transazioni, estendendolo ad altre 22 banche russe e agli operatori finanziari di Paesi terzi che finanziano il commercio con la Russia eludendo le sanzioni", sanzionando anche il Fondi di investimento diretto russo, le sue filiali e i suoi progetti, al fine di limitare un canale importante per la modernizzazione dell'economia russa.  

Il terzo punto, continua Von der Leyen, è vietare l'esportazione di prodotti per un valore superiore a 2,5 miliardi di euro "che privano l'economia russa di tecnologie critiche e beni industriali, colpendo macchinari, metalli, plastiche e prodotti chimici usati come materie prime nell'industria". Previste restrizioni anche sull'esportazione di beni e tecnologie a doppio uso utilizzati per la produzione di droni, missili e altri sistemi d'arma: "Vogliamo assicurarci che la Russia non trovi modi per modernizzare le sue armi con tecnologia europea", puntualizza. 

"Quarto e ultimo punto, vogliamo che le nostre sanzioni siano meglio applicate e rispettate; per questo allarghiamo il campo di applicazione dei divieti di transazioni già esistenti, inserendo nella lista 22 aziende russe che forniscono supporto diretto e indiretto al complesso militare-industriale russo. La capacità di Vladimir Putin di sostenere la guerra dipende molto dal sostegno di Paesi terzi; chi supporta la guerra della Russia e i suoi sforzi per attaccare l'Ucraina si assume una grande responsabilità", conclude la presidente dell'esecutivo Ue. 

Durante la conferenza stampa, von der Leyen sottolinea l'impatto "profondo" delle sanzioni applicate finora sull'economia russa: 210 miliardi di euro di riserve immobilizzati, ricavi da petrolio e gas diminuiti dell'80% rispetto a prima della guerra, deficit alle stelle, tassi di interesse proibitivi, inflazione in aumento ben oltre il 10% e costo delle importazioni di tecnologia e beni critici sei volte superiore rispetto al periodo pre-bellico e alla media globale. "In breve, l'economia russa è limitata a un'economia di guerra e sacrifica le prospettive future", riassume. 

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Insulina settimanale, diabetologi: "Vantaggio anche per medici prescrittori"

10 Giugno 2025
Insulina settimanale, diabetologi:

(Adnkronos) - "Abbiamo 4 milioni di connazionali con diabete, di cui il 30% in terapia con insulina. Oggi l'Italia si conferma un Paese d'eccellenza nell'accesso alla ricerca e sviluppo, con un'intera comunità scientifica che ha accolto con entusiasmo questa grande novità nel trattamento del diabete. Ora bisogna garantire un accesso equo e veloce a vantaggio di tutte le persone con diabete, garantendo inoltre una piena fiducia nel suo utilizzo da parte della classe medica". Così Raffaella Buzzetti, presidente di Società italiana di diabetologia (Sid) e Fesdi (Federazione società diabetologiche italiane), intervendo alla conferenza stampa 'Diabete, l'Italia pioniera con la prima insulina settimanale al mondo', organizzata da Novo Nordisk Italia.  

"La riduzione della frequenza delle iniezioni da giornaliera a settimanale, semplificando il trattamento, permette di migliorare l'aderenza terapeutica, consentendo in definitiva un migliore controllo glicemico con un basso rischio di ipoglicemie - sottolinea Riccardo Candido, professore associato di Endocrinologia all'Università degli Studi di Trieste e presidente nazionale dell'Associazione medici diabetologi (Amd) - Inoltre il vantaggio sarà anche per i medici prescrittori, che più facilmente supereranno la barriera psicologica di iniziare il trattamento insulinico, riducendo in modo significativo l'inerzia terapeutica". Oggi infatti la terapia insulinica comporta almeno un'iniezione al giorno, con ricadute sulla sfera personale, sociale e lavorativa. Questa complessità quotidiana incide sulla qualità della vita e sull'aderenza al trattamento: si stima che il 50% dei pazienti ritardi di oltre 2 anni l'avvio della terapia insulinica. In Italia 1 paziente su 3 non è ancora trattato con insulina. In uno studio, oltre il 90% di medici e pazienti ha espresso il desiderio di poter evitare le iniezioni giornaliere. Il ritardo nell'avvio del trattamento insulinico espone inoltre a un rischio aumentato di complicanze gravi: infarto (+67%), insufficienza cardiaca (+64%), ictus (+51%), nefropatia (+18%), neuropatia (+8%) e retinopatia (+7%). E l'Italia è il primo Paese in Europa ad aver completato il processo a necessario per rendere disponibile l'insulina settimanale (gratuita), a meno di 1 anno dalla sua approvazione in Europa.  

"Questi dati confermano l'importanza della decisione presa dalle istituzioni, che desidero ringraziare per il loro costante impegno nella promozione e nel sostegno dell'innovazione nel trattamento del diabete - afferma Buzzetti - Questa attenzione è fondamentale per garantire che le nuove terapie raggiungano rapidamente le persone con diabete, contribuendo a migliorare la loro qualità di vita e a combattere una delle sfide sanitarie più rilevanti del nostro tempo". Conclude Candido: "La rimborsabilità da parte di Aifa" della nuova insulina a somministrazione settimanale "prefigura una rivoluzione per le persone con diabete in terapia insulinica. L'insulina a somministrazione settimanale rappresenta, per le persone con diabete, la prima grande innovazione farmacologica dopo più di un secolo, cioè dalla scoperta dell'insulina stessa, e quindi è una grande opportunità che può consentire un percorso di cura più semplice e più efficace, e quindi, in definitiva, più salute e miglior qualità di vita per le persone con diabete". 

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Galletti (Novo Nordisk): "Insulina settimanale ha un valore enorme"

10 Giugno 2025
Galletti (Novo Nordisk):

(Adnkronos) - "L'insulina è il nostro Dna, l'abbiamo inventata nel 1923 e oggi sono qui per rinnovare questo impegno. Come Novo Nordisk continueremo nel nostro viaggio dell'innovazione a trovare rimedi sempre più efficaci, sempre più sicuri, sempre più convenienti per i pazienti". Così Alfredo Galletti, Vice President & General Manager Novo Nordisk Italia, intervendo alla conferenza stampa 'Diabete, l'Italia pioniera con la prima insulina settimanale al mondo', organizzata da Novo Nordisk Italia, con il patrocinio dell'Ambasciata di Danimarca in Italia.  

"Se oggi siamo qui e se l'Italia è davvero prima in Europa ad avere concluso tutte le varie tappe regolatorie di accesso - sottolinea - è grazie al lavoro di tutti coloro che hanno reso possibile questo storico traguardo, istituzioni, società scientifiche e associazioni". E sull'Italia pioniera con la prima insulina settimanale al mondo, Galletti non ha dubbi: "Quando c'è qualcosa che ha senso e valore - evidenzia - l'Italia si muove molto più velocemente per rendere le cose difficili più facili. L'insulina settimanale ha un enorme valore per il paziente, quindi la politica si spende, l'Aifa accelera i loro processi per quanto possibile, e le società scientifiche si spendono in prima persona per aiutarci".  

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Gemmato: "Prima insulina settimanale gratuita successo di ecosistema efficiente

10 Giugno 2025
Gemmato:

(Adnkronos) - "Oggi raccontiamo di uno straordinario esercizio di sintesi fatto da un ecosistema efficiente, composto dal Governo, dall'ente regolatorio, dalla comunità scientifica, dall'industria, che ha reso più facile, più semplice, più aderente alla terapia, la vita dei pazienti diabetici. Passare da 365 somministrazioni di insulina l'anno a 52 significa maggiore compliance terapeutica, riduzione degli effetti collaterali e dell'impatto ambientale, ma anche risparmio in termini economici". Così il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato commentando, in conferenza stampa a Roma, la possibilità per i pazienti, dopo la recente approvazione dell'Aifa, di avere rimborsata l'insulina settimanale.  

Questa innovazione terapeutica "ci racconta finalmente di un'Italia performante che attira investimenti - voglio ricordare questo tema molto importante - ma che sa stare anche al passo con l'innovazione", sottolinea Gemmato. "Tanto è vero - ricorda - che l'Italia oggi è prima in Europa per la farmaceutica con 56 miliardi di euro di produzione, che per 54 miliardi viene esportata e quindi contribuisce anche al bilancio positivo dell'export italiano. Il termine ultimo dell'azione di Governo e del ministero della Salute è il paziente. Favorire l'innovazione e quindi andare incontro alle esigenze del paziente, curarlo meglio è ciò per cui siamo chiamati, è ciò che ci dice fermamente l'articolo 32 della nostra Costituzione. Se vi è aderenza alla terapia, se vi è miglior cura, come effetto collaterale indotto diretto vi è anche sostenibilità economica del sistema sanitario nazionale pubblico", precisa Gemmato.  

"Voglio ricordare - conclude - il tavolo aperto tra il ministero del Made in Italy e il ministero della Salute proprio per quel che riguarda la farmaceutica, che è un asset strategico della nostra nazione". 

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Anna Carlucci a La volta buona, il retroscena sull'infanzia con le sorelle Milly e Gabriella

10 Giugno 2025
Milly e Anna Carlucci - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Tre sorelle unite da un'unica passione: la televisione. Anna Carlucci ospite oggi, martedì 10 giugno, a La volta buona, ha parlato del legame con le sorelle Milly e Gabriella e ha svelato alcuni retroscena sulla loro infanzia, che ricorda ancora oggi con "gioia" e "malinconia".  

Anna, Milly e Gabriella sono nate da due genitori lontani dal mondo dello spettacolo. Il papà era un generale e la mamma un'insegnante, eppure sin da piccoline la passione per il mondo dello spettacolo scorreva nelle loro vene. "C'erano dei momenti topici nella nostra famiglia, il Natale era uno di questi", ha detto Anna Carlucci, autrice e regista italiana.  

 

Anna ha raccontato che insieme alle sue sorelle organizzava degli spettacoli teatrali per i genitori: "Ovviamente si pagava il biglietto. Mamma e papà pagavano per vederci esibire". All'epoca, ricorda ancora Anna, non c'era la paghetta e quindi le tre cercavano di mettere da parte qualche "soldino" attraverso gli spettacoli.  

Anna Carlucci che oggi è al timone del podcast 'Quello che i libri non dicono', nel salotto di Caterina Balivo ha raccontato: "Il mio lavoro è una scommessa riuscita di mio padre". La sorella minore di Milly Carlucci ricorda, infatti, che il genitore la spronava a leggere dei libri, ma lei non ne aveva voglia: "Il podcast ha proprio l'obiettivo di avvicinare alla lettura chi non legge, magari perché non ha tempo".  

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Bob Homan (Ing): "Quest'anno molto ristretto differenziale atteso tra rendimenti azionari e obbligazionari"

10 Giugno 2025
Bob Homan (Ing):

(Adnkronos) - “Il differenziale atteso tra i rendimenti azionari e obbligazionari è molto ristretto quest’anno, con un premio per il rischio azionario ai minimi da 15 anni. In questo contesto, e viste le marcate divergenze tra regioni e settori, ribadiamo più che mai l’importanza della gestione attiva” Così Bob Homan, Chief Investment Officer di Ing, nel corso dell’aggiornamento di metà anno dell’Ing Investment Outlook 2025, presentato oggi a Milano nella sede italiana della banca olandese. 

Nel corso del 2025 Ing ha attuato alcune scelte tattiche: ha portato a neutrale il sovrappeso sulle azioni Usa, alleggerito temporaneamente il settore It, successivamente riportato a sovrappeso, e, durante l’ondata di vendite di aprile, ha riportato a neutrale il portafoglio azionario, aumentando l’esposizione azionaria. “La strategia di allocazione tattica per il 2025 prevede un posizionamento neutrale su azioni e obbligazioni, con un sovrappeso per il settore immobiliare quotato. Materie prime e investimenti alternativi rimangono neutrali. In termini di settori, manteniamo un sovrappeso su IT e comunicazioni e un sottopeso su difensivi come beni di consumo di base ed energia” conclude Homan, che ipotizza due scenari alternativi.  

Scenario positivo: crescita e inflazione in aumento, rendimenti obbligazionari più alti ma premi di rischio in calo, azionario con ritorni fino al 20%. Scenario negativo: rallentamento degli utili e calo delle valutazioni, ritorni positivi per l’obbligazionario, ma correzione azionaria fino al -10%. 

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Sondaggio politico, FdI cresce al 30,7% e il Pd sale al 23,2%

10 Giugno 2025
Giorgia Meloni ed Elly Schlein (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia guadagna lo 0,6 % rispetto all'ultima rilevazione dello scorso 26 maggio e si attesta al 30,7, seguito dal Pd al 23,2 %, che guadagna l'1,1%. È quanto emerge dal sondaggio Only Numbers di Alessandra Ghisleri per 'Porta a Porta' sulle intenzioni di voto degli italiani. Il Movimento Cinque Stelle, invece, resta stabile al 12,1%. Stabile anche Forza Italia al 9,0%, mentre la Lega all'8,8% perde lo 0,1% . Alleanza verdi e sinistra al 6,0% cede lo 0,1%. Azione resta al 3,0%, Italia Viva al 2,7% scende dello 0,2%. Infine +Europa al 2,3% cala dello 0,1%, come Noi Moderati (-0,1%). 

In generale, il centrodestra guadagna lo 0,4% e va al 49,4 %, mentre il centrosinistra cresce dello 0,9% attestandosi al 31,5%. Il "campo largo" al 46,3% cresce dello 0,7% come l'eventuale "campo larghissimo" (comprensivo di Azione) al 49,3% (+0,7%).  

Gli astenuti-indecisi si attestano al 48,5% (+1,1%). 

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L'Ing Investment Outlook: "Il 2025 si conferma l’anno della normalizzazione"

10 Giugno 2025
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(Adnkronos) - Rallentamento della crescita globale, rendimenti obbligazionari in linea con le previsioni, valutazioni azionarie sotto pressione e immobiliare quotato in fase di ripresa. Sono questi i principali trend emersi dall’aggiornamento di metà anno dell’Ing Investment Outlook 2025, presentato oggi a Milano da Bob Homan, Chief Investment Officer di Ing, nella sede italiana della banca olandese. Presenti anche Matteo Pomoni, Head of Investments and Wealth di Ing Italia, e Pietro Sforza, Direttore Commerciale Financial Advisors & Wealth di Ing Italia. 

“Nel primo semestre del 2025 si sono confermate le nostre previsioni su una crescita globale moderata e sull’allentamento della pressione inflattiva – commenta Bob Homan, Chief Investment Officer di Ing – ma lo scenario resta complesso, con fattori di incertezza legati alla politica commerciale USA, alla frammentazione geopolitica e all’andamento dell’economia europea.” 

 

Prospettive economiche globali  

La crescita globale è ora stimata al 2,8%, in calo rispetto al 3,2% previsto lo scorso novembre, con una frenata rispetto al 2024 stesso. Negli Stati Uniti, la previsione è stata rivista al ribasso all’1,2% per il 2025 e all’1,1% per il 2026, penalizzata dall’aumento dei tassi di interesse. Le politiche della nuova amministrazione Trump, tra cui tagli fiscali, deregulation e dazi all’importazione, generano effetti contrastanti: da un lato stimoli fiscali, dall’altro inflazione e pressione sui tassi. In questo contesto, la Fed dovrebbe ridurre i tassi di 100 punti base nella seconda metà dell’anno, contro i 50 previsti dai mercati. 

“In Europa, la Bce ha già effettuato quattro tagli portando i tassi al 2% e potrebbe scendere fino all’1,75% entro fine anno, in risposta a una crescita debole e un’inflazione ritardata - Sottolinea Bob Homan, Chief Investment Officer di Ing. “Tuttavia, permane il rischio di stagflazione in caso di nuovi dazi americani sulle esportazioni europee. In Cina, la crescita si stabilizza attorno al 4,7%, sostenuta dalla domanda interna, con un’inflazione stabile e politiche monetarie accomodanti''. 

 

Prospettive di mercato  

Nel complesso, continuiamo ad attenderci una graduale normalizzazione dei tassi di crescita economica, inflazione, utili e valutazioni, in linea con quanto osservato nel primo semestre. 

 

Obbligazionario: rendimenti attesi in linea con le previsioni  

La previsione per il rendimento del Treasury Usa a 10 anni è stata rivista al 4,25% (dal 5,5%), mentre per il Bund tedesco si conferma il target al 2,7% entro inizio 2026. Le obbligazioni governative dell’Eurozona dovrebbero rendere lo 0,6% nel 2025, con un lieve incremento dei rendimenti medi. 

Nel segmento corporate, si prevedono rendimenti inferiori al 2% per l’investment grade, oltre il 6% per gli high yield e poco sotto al 6% per il debito emergente. Un portafoglio obbligazionario diversificato è atteso rendere circa il 2% annuo, coerente con le attese di gennaio. 

 

Azionario: performance disomogenee, ma outlook stabile  

Nel primo semestre del 2025, le valutazioni azionarie si sono ridotte, anche se i tassi d’interesse a lungo termine negli Stati Uniti non sono saliti quanto previsto. Nonostante il rallentamento della crescita Usa, gli utili societari dovrebbero mantenersi in linea con l’inflazione, seppure con una dinamica più moderata rispetto agli anni precedenti. Per l’indice Msci All Country World, la crescita nominale degli utili è stata rivista al ribasso dal +10% al +8% per il 2025, in linea con il consenso aggiornato, mentre per il 2026 è attesa un’accelerazione al +10% grazie agli stimoli fiscali negli Stati Uniti e in Europa. 

Entro fine anno, si stima un rapporto prezzo/utili di 17,5x sugli utili attesi per il 2026, leggermente inferiore ai valori attuali. Al 23 maggio, l’azionario globale ha segnato un rendimento del +4,4% Ytd, e si conferma la previsione annua di +6%, incluso un dividendo del 2%. 

Per gli investitori in euro, il deprezzamento del dollaro del 10% ha pesato sul rendimento complessivo, portando il dato in negativo (-5,2%), ma le azioni europee hanno comunque sovraperformato (+8,5%, Stoxx Europe 600) rispetto a quelle statunitensi (-1,3%, S&P 500), grazie alla tenuta della domanda interna e al contesto favorevole sui tassi. 

 

Immobiliare: attesa una ripresa  

L’immobiliare quotato è ancora in territorio negativo nel 2025 (-5% YTD), soprattutto a causa della debolezza del mercato statunitense e della valuta. Tuttavia, è attesa una ripresa nel secondo semestre, sostenuta da un “atterraggio morbido” dell’economia americana e da una possibile inversione del dollaro. In Europa e in Asia, al contrario, i titoli immobiliari hanno mostrato una maggiore tenuta: i timori di recessione e di calo dei ricavi da affitti non si sono materializzati, contribuendo a un contesto più favorevole per il settore. Per l’intero anno, si prevede un rendimento totale di circa il 5%, sostenuto da dividendi interessanti e da un moderato apprezzamento dei titoli. 

 

Strategie di investimento  

“Il differenziale atteso tra i rendimenti azionari e obbligazionari è molto ristretto quest’anno, con un premio per il rischio azionario ai minimi da 15 anni. In questo contesto, e viste le marcate divergenze tra regioni e settori, ribadiamo più che mai l’importanza della gestione attiva” continua Bob Homan. Nel corso del 2025 Ing ha attuato alcune scelte tattiche: ha portato a neutrale il sovrappeso sulle azioni Usa, alleggerito temporaneamente il settore It, successivamente riportato a sovrappeso, e, durante l’ondata di vendite di aprile, ha riportato a neutrale il portafoglio azionario, aumentando l’esposizione azionaria. 

“La strategia di allocazione tattica per il 2025 prevede un posizionamento neutrale su azioni e obbligazioni, con un sovrappeso per il settore immobiliare quotato. Materie prime e investimenti alternativi rimangono neutrali. In termini di settori, manteniamo un sovrappeso su IT e comunicazioni e un sottopeso su difensivi come beni di consumo di base ed energia” conclude Homan, che ipotizza due scenari alternativi: Scenario positivo: crescita e inflazione in aumento, rendimenti obbligazionari più alti ma premi di rischio in calo, azionario con ritorni fino al 20%. Scenario negativo: rallentamento degli utili e calo delle valutazioni, ritorni positivi per l’obbligazionario, ma correzione azionaria fino al -10%. 

Il 2025 si conferma per Ing l’anno della normalizzazione dei mercati, ma richiede una costante attenzione ai dati macroeconomici e all’evoluzione della politica monetaria. La diversificazione e la flessibilità restano le leve principali per cogliere le migliori opportunità in un contesto incerto e frammentato. Ing rimane impegnata a fornire strategie di investimento personalizzate per aiutare gli investitori a navigare in ogni contesto di mercato. 

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Cancro polmone, nuova strategia rende operabili casi avanzati

10 Giugno 2025
Foto di repertorio - FOTOGRAMMA

(Adnkronos) - Nuove speranze contro il tumore al polmone avanzato. Un importante passo avanti nella possibilità di cura arriva da uno studio internazionale pubblicato su 'Jama Oncology', che propone un approccio terapeutico innovativo per i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio III avanzato e non operabili, consentendo l'asportartazione in casi in cui non c'era questa opzione. La ricerca è frutto di una collaborazione tra centri di eccellenza in Italia e Stati Uniti che ha coinvolto, con il coordinamento dell'Ifo-Istituto nazionale tumori Regina Elena (Ire), il Dana-Farber Cancer Institute di Boston e il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York.  

I dati - spiega una nota dell'Ifo - suggeriscono che chemioterapia e immunoterapia prima dell'intervento possono migliorare significativamente la patologia e consentire l'asportazione chirurgica in questi pazienti complessi. La ricerca ha incluso 112 casi clinici. Il 75% dei pazienti è stato sottoposto a chirurgia, con un tasso di risposta completa del 29% e risposta significativa del 42,2%. I pazienti trattati hanno ottenuto una sopravvivenza libera da malattia superiore a 52 mesi. "Il Regina Elena ha contribuito allo studio - evidenzia Federico Cappuzzo, direttore dell'Unità di Oncologia medica 2 dell'Ire e coordinatore della ricerca - attraverso l'arruolamento e la caratterizzazione molecolare dei pazienti, confermando il valore della cooperazione internazionale e dell'integrazione tra ricerca clinica e traslazionale. Il 75% dei pazienti è stato operato con successo, con una risposta completa alla terapia in quasi un terzo dei casi".  

"Grazie a questo approccio innovativo, di combinazione specifica di chemio e immunoterapia - sottolinea Lorenza Landi, responsabile dell'Unità Sperimentazioni cliniche di fase 1 e Medicina di precisione dell'Ire - siamo riusciti a ridurre la massa tumorale e rendere operabili pazienti con carcinoma polmonare localmente avanzato, e dare così nuove speranze a chi fino a ieri non aveva alcuna opzione chirurgica". Il carcinoma polmonare in stadio III borderline resecabile o non resecabile rappresenta una delle sfide più difficili in oncologia, con opzioni di trattamento spesso poco efficaci. I risultati di questo studio offrono nuove speranze, indicando che un'attenta selezione dei pazienti e l'impiego strategico dell'immunoterapia prima della chirurgia possono cambiare la storia clinica della malattia. 

La chemioterapia insieme alla radioterapia - descrive la nota - sono lo standard terapeutico per il tumore polmonare non a piccole cellule non operabile, mentre la chemio-immunoterapia neoadiuvante offre un'alternativa emergente per i tumori in stadio III resecabili, ma borderline. Lo studio ha dimostrato che l'associazione tra chemioterapia e immunoterapia, somministrata prima dell'intervento chirurgico, può migliorare significativamente l'efficacia del trattamento anche nei casi più complessi e con prognosi sfavorevole. In particolare, il trattamento combinato con farmaci che bloccano le proteine PD-1 o PD-L1, coinvolte nel 'camuffamento' del tumore rispetto al sistema immunitario, ha permesso di rendere operabili 3 pazienti su 4, con una risposta completa alla terapia in quasi un terzo dei casi.  

"I risultati e il coordinamento dell'Ire - commenta Giovanni Blandino direttore scientifico Ire - confermano l'importanza della ricerca traslazionale e del fare rete tra istituzioni di eccellenza per portare in tempi rapidi i risultati della ricerca alla pratica clinica". Livio De Angelis, direttore generale Ifo-Ire, considera "estremamente importante impegnarsi per offrire sempre nuove opportunità terapeutiche ai pazienti che fino a ieri avevano scarse chances di essere curati a causa del tipo e del grado di malattia. L'istituto è impegnato su tutti i fronti nella lotta al tumore del polmone: dalla diagnosi precoce alla chirurgia avanzata, dalle terapie oncologiche innovative alla ricerca traslazionale, con l'obiettivo di migliorare concretamente la qualità e le prospettive di vita dei pazienti". 

Lo studio è stato reso possibile grazie alla collaborazione, oltre che con i professionisti degli Ifo, con specialisti di altri centri romani di rilievo, quali la Chirurgia toracica del Policlinico universitario Sapienza - Sant'Andrea, la Divisione Pneumologia interventistica della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli e la Radioterapia oncologica (Medicina e Chirurgia) dell'Università Campus Bio-Medico. 

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Amiloidosi cardiaca, con diagnosi precoce trattamenti più efficaci

10 Giugno 2025
Amiloidosi cardiaca, con diagnosi precoce trattamenti più efficaci

(Adnkronos) - Spesso non riconosciuta, talvolta confusa con altre patologie più comuni, l'amiloidosi cardiaca da transtiretina (Attr-Cm) è una malattia progressiva e degenerativa che, se non diagnosticata e trattata per tempo, può compromettere seriamente la funzione del cuore e di altri organi vitali, impattando la qualità di vita dei pazienti. Si tratta di una patologia rara - si stimano meno di 5 diagnosi ogni 10mila persone - ma tutt'altro che trascurabile, soprattutto nella popolazione anziana. Oggi, grazie a un crescente impegno clinico e scientifico, l'Attr-Cm può essere affrontata con maggiore efficacia: tuttavia, serve ancora aumentare la consapevolezza nella classe medica affinché questa malattia possa essere diagnosticata sempre più precocemente e trattata adeguatamente. 

"Molti pazienti arrivano alla diagnosi dopo mesi, se non anni, di sintomi sottovalutati o mal interpretati - spiega Samuela Carigi, medico cardiologo, responsabile dell'Ambulatorio Scompenso e cardiomiopatie dell'Ospedale Infermi di Rimini dell'Ausl Romagna - In soggetti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione conservata, in particolare negli uomini sopra i 65 anni, l'amiloidosi cardiaca da transtiretina dovrebbe essere considerata più di frequente. Oggi disponiamo di strumenti diagnostici non invasivi come la scintigrafia ossea, il dosaggio di biomarcatori e l'uso mirato della risonanza magnetica, che permettono di orientare rapidamente la diagnosi. Strumenti che spesso consentono di evitare la biopsia, riservandola solo ai casi in cui il sospetto diagnostico rimane incerto". 

L'amiloidosi cardiaca - ricorda una nota - è causata dall'accumulo di proteine che assumono una conformazione anomala e si organizzano in fasci filamentosi nel tessuto del cuore, rendendolo progressivamente meno efficiente nel pompare il sangue. Le forme più comuni sono l'Attr-Cm, che può essere senile o ereditaria, e l'amiloidosi da catene leggere (Al), legata a una disfunzione del midollo osseo. La consapevolezza della malattia nella classe medica è crescente, grazie alla ricerca clinica e al lavoro congiunto di specialisti come cardiologi, internisti, neurologi ed ematologi, ma può essere ulteriormente implementata e portare a diagnosi precoci e a trattamenti adeguati. "La sfida principale è di natura clinica: sospettare la malattia nei giusti contesti - sottolinea Giovanni Palladini, medico internista, direttore del Centro Amiloidosi sistemiche e malattie ad alta complessità della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia, professore ordinario di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica, Università di Pavia - Un paziente con sindrome del tunnel carpale bilaterale, ipotensione ortostatica, neuropatia periferica o proteinuria, se ha anche segni di cardiomiopatia, merita un approfondimento. L'amiloidosi cardiaca è una patologia rara, ma non così infrequente da poter essere ignorata, specie in alcuni sottogruppi di popolazione". 

Secondo Palladini, "è fondamentale che l'allerta clinica venga condivisa e coltivata in un contesto multidisciplinare, in cui cardiologi, neurologi, gastroenterologi, internisti e medici di medicina generale collaborino strettamente per riconoscere i segnali precoci della malattia e che i pazienti siano seguiti in un contesto dedicato e dotato di tecnologia adeguata. Solo così possiamo garantire una diagnosi tempestiva e un percorso di cura adeguato, evitando la frammentazione dell’assistenza". 

La buona notizia è che le opzioni terapeutiche stanno evolvendo. Si attende in Italia l'introduzione nella pratica clinica di acoramidis, un nuovo farmaco mirato per il trattamento dell'Attr-Cm. Lo sviluppo clinico della molecola, che mima la mutazione protettiva T119M, ha dimostrato un effetto precoce, già osservabile dopo 3 mesi di trattamento, sulla riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause o ricoveri ricorrenti (-42%) e sul rischio annualizzato di ospedalizzazioni (-50%). "Acoramidis può determinare la stabilizzazione quasi completa della transtiretina (Ttr) mediamente fino al 95% - evidenzia Carigi - impattando gli outcomes clinici e funzionali, ma per un efficace effetto terapeutico dei farmaci resta necessario anticipare la diagnosi. E' quindi essenziale riconoscere i campanelli d'allarme, chiamati anche 'red flags', in tempo utile". 

Grazie alla definizione di alcune caratteristiche clinico-laboratoristico-strumentali fortemente indicative della patologia e ai progressi in ambito diagnostico-terapeutico, in questi ultimi anni si sta osservando un aumento del numero di diagnosi, rilevano gli esperti. Sono dati che impongono un cambio di mentalità nella valutazione clinica e un potenziamento della rete diagnostica: conoscere la malattia è il primo passo per curarla in tempo. Soluzioni terapeutiche come acoramidis aprono nuove prospettive nella gestione dell'Attr-Cm, offrendo un’opzione mirata che punta a rallentare la progressione della malattia e a preservare la qualità di vita dei pazienti. "La disponibilità di terapie studiate per agire in modo selettivo sul meccanismo alla base della malattia - conclude Carigi - rappresenta un esempio concreto di come l’innovazione scientifica possa tradursi in un beneficio clinico rilevante". 

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