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Mondiali pallavolo, l'Italia cade contro il Belgio al tie-break

16 Settembre 2025
Mondiali pallavolo, l

(Adnkronos) - L'Italia perde contro il Belgio in un match della seconda giornata del gruppo F dei campionati del mondo di pallavolo nelle Filippine, oggi martedì 16 settembre. A Quezon City gli azzurri cedono per 3-2 con parziali di 25-23, 25-20, 22-25, 21-25, 15-13. Per il passaggio agli ottavi di finale sarà decisivo il match di giovedì 18 settembre alle 15.30 contro l'Ucraina. 

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Urso, 'col Dpcm Sardegna rilancio per Eurallumina'

16 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAIncontro al Mimit, 'il Governo conferma gli impegni assunti'...

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Le stelle della Lirica internazionale protagoniste a Cagliari

16 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATADa Pretti a Jessica Pratt, da Demuro a Eyvazov, tra i nomi...

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Milano, abusi su allieve minorenni: arrestato istruttore di equitazione

16 Settembre 2025
Lezioni di ippica in un maneggio - Ipa

(Adnkronos) - Istruttore di equitazione arrestato a Milano con l'accusa di violenza sessuale sulle allieve minorenni. La polizia di Stato, coordinata dalla procura di Milano - V Dipartimento, ha eseguito l'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere.  

L’attività di indagine, condotta dagli agenti della squadra mobile della questura di Milano, ha preso il via a seguito della denuncia presentata dai genitori di una delle allieve. Le successive indagini, svolte dai poliziotti della quarta sezione della squadra mobile, hanno evidenziato come l’uomo, approfittando del proprio ruolo di insegnante, e con abuso di autorità, nel contesto sportivo compisse molestie sessuali in danno di alcune allieve minorenni.  

In particolare, le audizioni protette di alcune ragazze iscritte al centro hanno permesso di individuare ulteriori vittime di abusi commessi sempre dall’uomo all’interno del maneggio.  

L’uomo è stato rintracciato all’interno del maneggio in provincia di Milano e trasferito al carcere di San Vittore. 

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Blitz proPal all'Università di Pisa, docente finisce al pronto soccorso

16 Settembre 2025
Occupazione proPal dell

(Adnkronos) - Un gruppo di studenti filopalestinesi ha fatto irruzione oggi, martedì 16 settembre, in un'aula dell'Università di Pisa, interrompendo una lezione del Dipartimento di Scienze Politiche, tenuta dal professor Rino Casella, docente associato di Diritto Pubblico Comparato. Il fatto è accaduto questa mattina verso le 12.30. 

Il gruppo, composto da circa quindici persone, ha occupato l’aula. Sul canale Instagram del collettivo pisano 'Studenti per la Palestina', il docente è stato definito “sionista”, e sono state pubblicate foto e video dell’azione. 

Secondo quanto riferito, Casella avrebbe tentato di opporsi all’ingresso degli attivisti, ma senza successo. A seguito dell’episodio, il Professore si è recato al pronto soccorso per alcune contusioni riportate nel tentativo di fermare l’irruzione, e successivamente ha sporto denuncia presso la questura. 

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Robert Redford, la foto con Gianni Minà e Fidel Castro: la storia

16 Settembre 2025
Robert Redford

(Adnkronos) - Robert Redford e Gianni Minà, in compagnia di Fidel Castro. Sulla pagina facebook del giornalista scomparso il 27 marzo 2023, nella giornata della morte dell'attore viene pubblicata una foto che documenta un momento speciale. "Robert Redford, nei primi anni del Duemila, acquistò i diritti cinematografici 'Notas de viale' che Minà aveva acquisito anni prima da Aleida, la moglie di Ernesto Che Guevara, per produrre il film 'I diari della motocicletta' con la regia di Walter Salles. Era un piccolissimo diario che la Feltrinelli, in Italia, editò con il nome di 'Latinoamericana' e narra del secondo viaggio di un giovane Ernesto Guevara, molto prima di diventare il mitico Che", si legge nel post. 

 

 

"In quel percorso fatto con il suo amico Alberto Granado su una vecchia motocicletta Norton, Ernesto toccò con le sue mani la miseria del continente latinoamericano e ne prese coscienza. La gestazione del film durò ben otto anni e Minà ne trasse un documentario "In viaggio con il Che" che raccontava sia la storia del giovane Che prima di diventare Che, ma soprattutto il dietro le quinte del film", prosegue il post. 

"Lungo tutti quegli anni nacque un'amicizia e una stima tra Redford, Minà, Salles e Ettore Scola, che collaborò alla sceneggiatura. In archivio digitale Fondazione Gianni Minà è presente il documentario 'In viaggio con il Che'". 

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Assolavoro: in 1° sem. 2025 boom assunti a tempo indeterminato da agenzie per il lavoro

16 Settembre 2025
Francesco Baroni, presidente Assolavoro

(Adnkronos) - Complessivamente nei primi 6 mesi del 2025 il mercato del lavoro in somministrazione ha fatto registrare un boom degli occupati a tempo indeterminato, che superano 149mila unità segnando un +5,4% rispetto agli oltre 141mila medi del primo semestre del 2024. A certificarlo, con Adnkronos/Labitalia, Assolavoro, l'associazione nazionale di categoria delle agenzie per il lavoro, che analizza l'andamento del comparto. 

Secondo l'analisi, il primo semestre 2025 ha registrato un leggero calo degli occupati totali e delle ore lavorate rispetto all’analogo periodo del 2024. Il numero medio mensile degli occupati in somministrazione pari a poco meno di 464mila unità è sceso infatti del 2,1%, rispetto all’analogo periodo del 2024 quando il volume medio di occupati era pari a 473mila. 

Nel settore della somministrazione di lavoro, il monte retributivo, ovvero il volume totale alimentato da tutti i contratti in somministrazione è risultato in crescita, sia pure molto lieve (+0,2%). L’andamento della somministrazione nel primo semestre 2025 è simile a quello registrato nel mercato del lavoro nel suo complesso rispetto al quale gli occupati mensili medi alle dipendenze con contratto tempo indeterminato sono passati da 15 milioni 945mila del primo semestre 2024 a 16miloni 391 mila nello stesso periodo del 2025 con una crescita del 2,8%. All’opposto i dipendenti con contratto a termine sono scesi da 2milioni 838mila a 2milioni 619mila con un calo pari al 7,7%. 

Per quanto riguarda il numero di occupati tramite agenzia anche nel primo semestre 2025, spiegano da Assolavoro, la somministrazione ha continuato a registrare due andamenti opposti nelle due componenti a tempo determinato e a tempo indeterminato: da un lato una decisa contrazione degli occupati in somministrazione con contratti a tempo determinato (-5,3%) che sono scesi come dato mensile medio a poco meno di 315mila rispetto ai 332mila dello stesso periodo dell’anno precedente e all’opposto, appunto, una crescita netta degli occupati con contratto a tempo indeterminato che superano 149mila unità segnando un + 5,4% rispetto agli oltre 141mila medi del primo semestre del 2024.  

Anche il monte ore lavorate e il volume di retribuzioni complessive dei contratti hanno seguito le stesse dinamiche con valori in crescita tra gli occupati a tempo indeterminato e andamenti in diminuzione tra gli occupati a tempo determinato. 

La crescita decisa degli occupati in somministrazione con contratto a tempo indeterminato nel periodo è riuscita a garantire il leggero incremento del monte salariale totale della somministrazione per effetto non solo del mero dato occupazionale ma anche per le retribuzioni mediamente più alte che si osservano in questo gruppo più qualificato di occupati in somministrazione. 

E secondo Francesco Baroni, presidente di Assolavoro "una lettura di questi dati, scevra da pregiudizi di sorta, evidenzia una volta di più il percorso di ulteriore e progressiva qualificazione del lavoro tramite le Agenzie. Alla riduzione dei dipendenti in somministrazione a tempo determinato corrisponde un continuo aumento di quelli da noi assunti con un contratto stabile. Si tratta di lavoratori che hanno la retribuzione e i diritti tipici del lavoro dipendente e livelli di soddisfazione non inferiori rispetto ai colleghi assunti stabilmente direttamente dalle aziende", sottolinea.  

"Lo staff leasing che taluni tendono a demonizzare rappresenta, invece, un istituto che risponde efficacemente alle esigenze di stabilità del lavoratore e di organizzazione interna dell’azienda. Chi confonde questo con le situazioni di sottotutela più diffuse, dalle finte partite iva alle cooperative spurie, dalle reti di impresa costituite solo per abbattere i costi del lavoro a tutte le forme di lavoro irregolare o addirittura in nero, è poco informato o in malafede", conclude.  

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Oltre 53mila interventi del 118 nei mesi estivi (+ 5%)

16 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAPrimo bilancio dell'Areus, 709 interventi dell'elisoccorso...

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41 bis in Sardegna, Todde 'da Nordio nessuna scelta definitiva'

16 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAIncontro governatrice-ministro, 'rischio infiltrazioni mafiose'...

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Social vietati ai minori di 16 anni, Onorato: "Facciamo tornare i ragazzi a giocare"

16 Settembre 2025
Ragazzi con smartphone -

(Adnkronos) - Divieto di utilizzo dei social network per i minori di 16 anni. È questa la proposta dell'assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato, per riportare i ragazzi a giocare e a favorire la pratica sportiva. "Ho in mente una proposta di legge d’iniziativa popolare per vietare l’utilizzo dei social finché non compi 16 anni, come in Australia. Tutte le generazioni precedenti alla Gen Z si sono formate giocando. Oggi è un dato di fatto: non si gioca più sotto casa e sempre meno famiglie possono permettersi la pratica sportiva", ha dichiarato l'assessore in una lunga intervista al Corriere dello Sport. "E pensare che abbiamo generazioni di ragazzi che non hanno mai visto l’Italia ai Mondiali di calcio". 

Oltre al problema educativo e infrastrutturale del Paese, secondo Onorato c'è anche un tema economico. "Se una scuola calcio nelle grandi città costa dai 500 ai 1.200 euro l’anno, fare sport è diventato un lusso. Noi a Roma diamo abbiamo dato i voucher sportivi da 500 euro a oltre 10 mila ragazzi con una famiglia con Isee fino a 40 mila euro. Quest'anno – conclude l’Assessore - abbiamo oltre 13 mila richieste. Se la pratica sportiva è un diritto per tutti come stabilisce la Costituzione, il governo nazionale la dovrebbe garantire in tutta Italia. Con 70 milioni di euro questo diritto diventerebbe realtà. Il resto sono aiuti inutili. Gli italiani non sanno che farsene dei diritti se non possono essere esercitati. Non possono rimanere sulla carta". 

"Questa iniziativa va nella giusta direzione perché serve una normativa per limitare i danni da utilizzo dei social. Ci sono aspetti di ordine normativo ed educativo che vanno integrati insieme", afferma all’Adnkronos Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, commentando la proposta dell’assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda di Roma Capitale. 

"C’è un grande problema legato al gioco, all’attività fisica e sociale connessa allo sport. L’impatto dei social sui giovani a volte è devastante – aggiunge Bordignon – quindi dobbiamo sostenere l’educazione dei ragazzi affinché sia più strutturata di fronte a questi contesti online".  

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Arca Fondi e Itinerari Previdenziali disegnano il futuro dei fondi pensione

16 Settembre 2025
Arca Fondi e Itinerari Previdenziali disegnano il futuro dei fondi pensione

(Adnkronos) - Quali interventi sono necessari per sviluppare la Previdenza complementare a beneficio dei lavoratori, delle imprese e dell’economia reale italiana? Su questo interrogativo si è incentrato il convegno di oggi, 'Proposte per lo sviluppo dei fondi pensione: più adesioni nelle micro e piccole imprese e più capitali in economia reale', promosso da Arca Fondi Sgr e da Itinerari Previdenziali. All’evento, ospitato presso la Camera dei Deputati, sono intervenuti Alberto Brambilla (presidente Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali), Ugo Loeser (amministratore delegato Arca Fondi Sgr), Mario Pepe (presidente Covip), insieme a esponenti di primo piano delle istituzioni: Claudio Durigon (sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Antonio Misiani (vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato) e Marco Osnato (presidente della commissione Finanze della Camera).  

L’incontro ha rappresentato un’occasione di confronto sulla necessità di rilanciare la previdenza complementare come pilastro del welfare italiano e come leva strategica per lo sviluppo economico del Paese. 105 miliardi sottratti all’economia reale e 11 milioni di esclusi 'di fatto'. 

Le analisi presentate hanno evidenziato come le modifiche introdotte dalla Legge 296/2006 al D.Lgs. 252/2005 abbiano compromesso la piena attuazione della riforma previdenziale. Da un lato l’obbligo di destinare il tfr delle imprese con più di 49 dipendenti al Fondo di Tesoreria Inps, risulta aver sottratto oltre 105 miliardi di euro all’economia reale, dirottandoli verso il finanziamento della spesa corrente dello Stato. Dall’altro, l’abolizione del Fondo di garanzia per le pmi appare un’esclusione di fatto dalla previdenza complementare dei lavoratori dipendenti delle piccole e medie imprese (circa 11 milioni di persone, il 60% dei lavoratori dipendenti); i dati mostrano infatti tassi di adesione inferiori al 10%, contro il 70-80% riscontrabile per i lavoratori delle grandi imprese. 

Durante il convegno sono state presentate una serie di misure concrete, finalizzate a rilanciare l’efficacia della previdenza complementare e a massimizzarne l’impatto positivo sull’economia nazionale. Reintroduzione del Fondo di garanzia per le pmi, per supportare finanziariamente le micro e piccole imprese nel trasferimento del tfr ai fondi pensione, attraverso l’accesso a credito agevolato; rilancio dei semestri di silenzio assenso utilizzando la formula dell’iscrizione automatica a un fondo pensione, con facoltà di recesso (opt-out); modifica delle scelte di default, passando da un sistema che privilegia i comparti Garantiti ad un modello basato sulle logiche del life-cycle; aumento della soglia investibile in economia reale fino al 25% del patrimonio dei fondi pensione, superando l’attuale limite del 10% previsto per gli investimenti qualificati; revisione della fiscalità, riportando l’imposizione sui rendimenti dei fondi pensione all’aliquota dell’11% e applicandola al momento della prestazione; riforma del sistema delle rendite: introducendo soluzioni flessibili e reversibili, che consentano ai lavoratori di mantenere la titolarità del proprio patrimonio e di trasferirlo agli eredi in caso di premorienza.  

Nel corso del dibattito, sono emerse posizioni convergenti sull’urgenza di intervenire per correggere le distorsioni normative e rilanciare il ruolo strategico della previdenza complementare, in particolare per i lavoratori delle micro e piccole imprese. 

"Serve un cambio di passo deciso - ha affermato Ugo Loeser, amministratore delegato di Arca Fondi Sgr - eccorre superare gli ostacoli normativi che oggi bloccano le adesioni e limitano il contributo dei fondi pensione all’economia reale. Il Paese necessita di un sistema previdenziale che contribuisca in maniera significativa alla crescita economica e assicuri agli aderenti rendimenti elevati, a garanzia del mantenimento di un adeguato tenore di vita futuro". Alberto Brambilla, presidente del Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, ha sottolineato che “ancora di più in un Paese come l’Italia, alle prese con un’importante transizione demografica e un debito pubblico da oltre 3.000 miliardi che non consentirà in futuro di incrementare ulteriormente la già generosa spesa per il welfare, la crescita della previdenza complementare è essenziale. Ma per incentivare sia un aumento del numero di iscritti sia lo sviluppo patrimoniale dei fondi pensione (con una percentuale dell’11,7%, l’Italia si posiziona oggi al 27esimo posto tra i Paesi di area Ocse per rapporto tra patrimonio dei fondi pensione e Pil), occorrono lungimiranza e coraggio. Come quello necessario a intervenire sulla normativa, oggi poco favorevole alle adesioni soprattutto tra le fila delle pmi e agli investimenti in economia reale, oltre che penalizzante sul versante della tassazione”.  

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Fvg Via dei Sapori lancia Corso di formazione per ristorazione all'Its Academy Udine

16 Settembre 2025
Fvg Via dei Sapori lancia Corso di formazione per ristorazione all

(Adnkronos) - Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori è un affiatatissimo gruppo composto da 25 ristoratori che - dal mare Adriatico alle Alpi - sono portabandiera delle molteplici anime della cucina regionale, pensata e rielaborata da ciascuno secondo il proprio personalissimo percorso di ricerca; 24 tra vignaioli e distillatori e 16 artigiani del gusto a cui si affiancano 8 partner tecnici. E da 25 anni raccontano insieme la storia della loro terra attraverso la cucina, i suoi vini, i suoi prodotti, formando un’unione che dura nel tempo e si proietta verso il futuro. Ieri, 15 settembre, hanno festeggiato questo importante traguardo con una celebrazione ospitata nelle sale della Fondazione Friuli di Udine, nel corso della quale hanno presentato un video e un magazine che raccontano in maniera agile e attraente la loro storia. “L’augurio che ci facciamo celebrando i nostri 25 anni - ha detto il presidente del Consorzio, Walter Filiputti - non è tanto di realizzare i nostri sogni, quanto di continuare a sognare”.  

La celebrazione dei 25 anni è stata l’occasione per tracciare il bilancio del percorso fatto finora (che è stato raccontato in un video ed è stato raccolto in un magazine che racconta in maniera agile e attraente la loro storia), ma soprattutto per gettare un ponte verso il futuro perché, come ha detto Walter Filiputti dando il benvenuto al folto pubblico, “il nostro impegno è stato, e sarà sempre, quello di dare alla tradizione un futuro, facendolo evolvere ma mantenendo ben salde le radici”. E nel futuro un posto importante spetta alla formazione. Fvg Via dei Sapori ha sempre creduto nell’importanza di preparare nuove generazioni di ristoratori, pronti a raccogliere il testimone e portare avanti il lavoro svolto fino ad oggi, e nell’impegno per scongiurare la perdita di fascino di questo mestiere che potrebbe minare alla base la sua crescita. La formazione, che ha rappresentato per il Consorzio un punto fermo, con esperienze e percorsi formativi in Italia e all’estero, è fra gli impegni prioritari dell’immediato futuro.  

“Agli inizi del 2025 chiedemmo un incontro con l’Istituto Tecnologico Superiore (ItsS) Academy Udine (presidente Paola Perabò e direttrice Ester Iannis) per offrire la nostra collaborazione, che venne accettata - ha annunciato Walter Filiputti - e ora siamo felici di annunciare che il Corso di formazione superiore per la ristorazione partirà con l'anno 2026/2027. Non potevamo immaginare compleanno migliore. È proprio vero che i sogni non svaniscono finché le persone non li abbandonano”. 

Antesignani dell’equazione Cucina+Vino+Prodotti+Cultura = Turismo (che allora non era assolutamente scontata) e del format delle Cene spettacolo in location di particolare suggestione di cui sono attori tutti gli associati, in questi 25 anni hanno inanellato numeri da record: circa un milione di assaggi serviti all'insegna dell'eccellenza e della valorizzazione del territorio, 185 eventi in 83 località di tutto il mondo (111 in Friuli, 22 in Italia, 47 all’estero) in cui sono state promosse la cultura e l'enogastronomia del Friuli Venezia Giulia, oltre 2.000 ricette create per deliziare il pubblico con piatti unici che hanno raccontato in modo inedito la storia culinaria regionale, più di 35.000 bottiglie stappate durante gli eventi, 1.383 le volte in cui vignaioli, artigiani del gusto e partner sono apparsi nei menù rendendo ogni esperienza irripetibile. 

Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori è stato anche oggetto di un Caso di studio della Sda Bocconi, che ha individuato fra le chiavi del suo successo il fatto che, fin dall’inizio, ha lavorato con lo sguardo rivolto al territorio di appartenenza, impegnandosi per promuoverlo ed innalzare sempre di più il livello della sua offerta enogastronomica, puntando su un effetto traino. Il risultato più importante che è stato raggiunto? Secondo lo studio, “è probabilmente il cambiamento più profondo e difficile, che riguarda la mentalità, lo spirito dei partecipanti al Consorzio e la capacità di mettersi insieme”.  

Tutto è nato il 12 settembre 2000, una data che avrebbe segnato una svolta per la ristorazione del Friuli Venezia Giulia. Aldo Morassutti della trattoria Da Toni a Gradiscutta, riunì al ristorante Là di Moret una decina di colleghi, mossi da una visione comune: promuovere e valorizzare la gastronomia locale. Invitò Walter Filiputti, esperto di enogastronomia e marketing, a presentare un programma. Quel giorno non solo nacque l’idea del Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, ma venne posta la prima pietra di un progetto che avrebbe contribuito a collocare la ristorazione di qualità nel sistema di promozione del turismo.  

Le esigenze che spinsero alla creazione del Consorzio erano semplici, ma fondamentali: la necessità di dare una voce forte e unitaria alla ristorazione regionale creando una piattaforma per lanciare le eccellenze locali e di fare squadra. L’intuizione guardava oltre, al bene del territorio, con la consapevolezza fosse il vero tesoro comune da difendere e valorizzare. La Carta di fondazione del Consorzio, sottoscritta da 20 ristoranti, sanciva l’impegno a superare le individualità e lavorare, allo stesso tempo, per il bene collettivo. La componente territoriale fu il motore del successo del progetto, trasformando il panorama enogastronomico in un pilastro strategico per il turismo regionale, e aprendo le porte alla collaborazione con le Istituzioni locali, come la Camera di Commercio di Udine e di Pordenone-Udine, Promoturismo e i Comuni. L’aspetto culturale faceva parte dei programmi.  

Nel 2003, il Consorzio edita il suo primo libro, 'Friuli Via dei Sapori' tradotto in 6 lingue. Nel 2011 ecco 'I Solisti del Gusto' attraverso una narrazione che intreccia sapori e cultura dell’intera regione (in 3 lingue). A queste pubblicazioni si sono aggiunte 9 'Monografie golose' (tiratura di 20.000 copie) che sono state omaggiate ai clienti dei ristoranti, contribuendo a una diffusione capillare della conoscenza del territorio.  

“In questi 25 anni - ha dichiarato il presidente della Fondazione Friuli, Bruno Malattia - il Consorzio Via dei Sapori ha accompagnato, e spesso guidato, un’evoluzione della ristorazione. Ha insegnato a imprenditori per natura individualisti che superare la rivalità e collaborare porta benefici a tutti: da soli si va più veloci, ma insieme più lontano. Il Consorzio ha inoltre fatto capire che un’offerta vincente unisce cucina, vini e prodotti del territorio in un mix capace di creare interesse turistico a vantaggio di molte attività della regione. Thomas Stearns Eliot, in un suo famoso saggio, osservava che un segno della decadenza culturale in Gran Bretagna era l’indifferenza nell’arte di preparare i cibi, ricordando come la cultura sia ciò che rende la vita degna di essere vissuta. In questa prospettiva, il Consorzio ha favorito anche un’evoluzione culturale attraverso la formazione a tutti i livelli, in cucina, in sala e in ogni mansione, valorizzando le esperienze più innovative e creando una continua contaminazione di idee. I risultati ottenuti non sono quindi solo imprenditoriali, già motivo di merito, ma anche culturali, rappresentando un esempio che dovrebbe ispirare riflessioni anche in altri settori di quella che tradizionalmente viene ritenuta cultura”. 

“In 25 anni di attività, Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori si è affermato come straordinario biglietto da visita della regione, esempio unico di lavoro di squadra nel settore della ristorazione e dell’ospitalità. Chef, vignaioli, artigiani e produttori hanno unito le forze per raccontare, attraverso piatti iconici e sapori autentici, un Fvg capace di coniugare tradizione e apertura internazionale, promuovendo un turismo lento e consapevole. Oggi più che mai, questa storia ci ricorda l’importanza dell’alta formazione professionale per i nostri giovani: nella ristorazione, nell’accoglienza, nell’ospitalità, servono mani e menti preparate, capaci di conoscere le radici della nostra cucina per innovare con rispetto e creatività", ha affermato il presidente della Camera di commercio di Pordenone-Udine, Giovanni Da Pozzo. 

"Su questa formazione - ha proseguito - la Camera di commercio porta avanti da tempo il suo impegno e ha nel Consorzio un esempio e un punto di riferimento di altissima qualificazione. Via dei Sapori non è solo esperienza enogastronomica, ma dimostrazione di come cultura, impresa e territorio possano intrecciarsi per costruire un futuro attrattivo. Lo abbiamo sempre saputo, costruendo innumerevoli percorsi di promozione del Fvg in Italia e all’estero, portando con noi Via dei Sapori in accompagnamento ai rappresentanti delle imprese di tutta l’economia. Auguro il miglior 25esimo compleanno a questo Consorzio unico, portabandiera di tutta l’economia, con cui è sempre e sarà sempre un piacere collaborare”. 

“Quella di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori - ha osservato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini - è una storia di visione imprenditoriale. Oggi l’enogastronomia è uno dei principali canali di promozione della nostra Regione a livello nazionale e il primo fattore di interesse per i turisti stranieri e tutto questo lo dobbiamo anche e soprattutto alla felice intuizione di Walter Filiputti e di quei ristoratori lungimiranti che 25 anni fa diedero inizio alla storia del Consorzio. Il segreto della Via dei Sapori risiede nella capacità di fare sistema: una squadra di campioni al servizio di un progetto collettivo. Questo saper fare squadra ha generato nel tempo preziosi frutti, collocando di fatto la ristorazione di qualità al vertice del sistema di promozione del turismo regionale. Ecco perché oggi, in occasione di questa importante ricorrenza, desidero rivolgere a nome dell’amministrazione regionale un sentito ringraziamento al Consorzio, al suo direttivo e a tutti i ristoratori e gli operatori del settore che sono impegnati nella valorizzazione del nostro territorio”. 

E che la ristorazione di qualità sia un importante driver per la promozione dei territori e del turismo lo ha ribadito nel suo intervento Magda Antonioli, docente dell'Università Bocconi e presidente dell'Osservatorio Nazionale del Turismo, che ha fatto un’analisi di marketing a livello aziendale e territoriale allo stesso tempo, per condividere valori e cultura di un patrimonio di eccellenza da proteggere e valorizzare. “Leggere le sfide di oggi per capire il domani”: su questo leitmotiv, il suo intervento si è concentrato sulle tematiche inerenti i nuovi trend della ristorazione e le tendenze del comparto dell’enogastronomia. Ne ha evidenziato i cambiamenti in atto, i valori di un turista, sempre più ibridi (quali lifestyle, identità, contaminazione, aspetti sociali e ambientali, salutistici, etc.). “La lettura con al centro il territorio, le sue tipicità e tradizioni, la qualità e la maestria degli attori a partire da chef e vignaioli - ha ribadito - conduce alla conclusione che l’approccio vincente è quello di filiera, dove essenziali risultano anche i valori sociali, le competenze e la risorsa umana, vero collante per fare rete”. 

E proprio guardando al futuro, la celebrazione si è conclusa con l’annuncio da parte di Walter Filiputti e della presidente dell’Its Paola Perabò dell’avvio del Corso di formazione superiore per la ristorazione nell'anno accademico 2026/2027. 

Prima del loro intervento, è stata annunciata anche una colta e raffinata iniziativa da parte di Angelo Floramo e della direttrice della Guarneriana Sabina Francescatto: i 25 chef di Fvg Via dei Sapori saranno chiamati a far rivivere in chiave moderna il gusto e il sapore delle ricette tramandate dal manoscritto guarneriano 'Liber Dietarum Universalium' di Isaac Iudaeus (sec. XII), mixando insieme innovazione e sapienza antica. 

 

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Coppa Davis, il servizio da ping-pong di Piros diventa l'ace dell'anno

16 Settembre 2025
Zsombor Piros

(Adnkronos) - Spettacolo e colpi particolari nel match di Coppa Davis tra Austria e Ungheria. Nel corso della sfida contro l'austriaco Lukas Neumayer, l'ungherese Zsombor Piros si è esibito con un servizio mai visto. Un colpo da ping-pong diventato subito virale e valso l'ace per il 25enne, oggi numero 154 del ranking Atp. Piros ha colpito la palla come fosse una smorzata, anticipando il movimento e cogliendo di sorpresa Neumayer. L'austriaco, stupito dopo il tocco, ha protestato anche con il giudice di linea, senza ottenere però risultati vista la regolarità del colpo. 

Per la cronaca, il match si è concluso con il successo dell'Austria. 

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Cultura, nuova mostra de La Galleria Bper 'Il tempo della scrittura'

16 Settembre 2025
Cultura, nuova mostra de La Galleria Bper

(Adnkronos) - La Galleria Bper presenta negli spazi della propria pinacoteca a Modena un nuovo progetto espositivo dal titolo 'Il tempo della scrittura. Immagini della conoscenza dal Rinascimento a oggi', a cura di Stefania De Vincentis, da un’idea di Francesca Cappelletti, con il Patrocinio del Comune di Modena. La mostra, visitabile da venerdì 19 settembre 2025 a domenica 8 febbraio 2026, apre al pubblico in occasione di festivalfilosofia (dal 19 al 21 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo), manifestazione di cui Bper è main sponsor, e propone un percorso esplorativo intorno al concetto di 'paideia', tema scelto per questa XXV edizione del festival.  

'Il tempo della scrittura. Immagini della conoscenza dal Rinascimento a oggi' sviluppa una riflessione che attraversa i secoli ritracciando come la trasmissione della conoscenza si sia avvalsa di immagini costruite anche attraverso il ricorso alla parola scritta. Libri, cartigli e iscrizioni collocati all’interno di composizioni icnografiche comunicavano significati precisi che si sono evoluti nel tempo diventando di difficile interpretazione in epoche successive alla loro realizzazione, pur conservando una forza comunicativa intrinseca, capace di dialogare con il presente e il futuro.  

La mostra traccia un racconto che incrocia arte, storia e rappresentazioni del sapere, e copre un arco temporale che si estende dall’antico al contemporaneo. Il percorso espositivo pone in dialogo la corporate collection di Bper con prestigiosi prestiti provenienti da istituzioni culturali nazionali, come la Galleria Borghese, le Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini di Roma e la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, con l’obiettivo di ampliare i livelli di lettura intorno al tema 'paideia' e dare vita a inedite connessioni visive e concettuali.  

La selezione delle opere presentate include due busti provenienti dalla Galleria Borghese di Roma, diretta da Francesca Cappelletti, capolavori di epoca moderna come i dipinti di Jean Boulanger, Alessandro Mazzola, Giacomo Cavedoni e Luigi Amidani, appartenenti al nucleo storico modenese della ricca collezione permanente di Bper, e giunge sino al contemporaneo con l’opera di Sabrina Mezzaqui, acquisita da La Galleria in occasione di Arte Fiera 2025 di cui Bper è main partner, e i lavori dell’artista Pietro Ruffo, protagonista del Padiglione Venezia alla Biennale Arte 2024, sostenuto da La Galleria Bper.  

La mostra si articola secondo alcuni nuclei tematici come la raffigurazione della scrittura e dei processi educativi, le allegorie della conoscenza e il ruolo del ritratto come esempio nel percorso di educazione all’agire. Il percorso, il cui allestimento è stato progettato dall’exhibit designer Andrea Isola, si apre con due opere di Sabrina Mezzaqui, Lettere (2010) e Segni (2009), che rendono concreta la dimensione della scrittura, filo rosso dell’esposizione insieme al tempo che permette di inglobarla nell’opera d’arte, ma che in questo caso è essa stessa oggetto dell’opera e non uno strumento per la sua interpretazione. Si prosegue con opere della collezione Bper come Il pianto di Giacobbe di Giacomo Cavedoni, in cui il Patriarca è raffigurato con un carteggio che ne esplicita la disperazione, e Clio. Musa della storia di Jean Boulanger, che raffigura una delle nove sorelle figlie di Zeus, che nello specifico simboleggia l’arte del tramandare le gesta degli eroi. Queste opere sono poste in dialogo con importanti prestiti quali il Busto di Minerva di ambito romano che rappresenta la dea della Sapienza e della tessitura, arte che consente di raccontare la storia, e proviene dalla Galleria Borghese di Roma, e il San Girolamo che sigilla una lettera di Giovanni Francesco Barbieri (il Guercino) giunto dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma - Palazzo Barberini, il Santo della traduzione della traduzione della Bibbia, che con il suo impegno aveva reso le Sacre Scritture comprensibili a tutti i fedeli. 

La scrittura è uno strumento di trasmissione di saperi e scambi sia intellettuali che pratici, legati al quotidiano. Insegnare a leggere e scrivere costituisce il primo atto di generosità verso un individuo poiché conferisce la possibilità di accedere alla conoscenza, dunque alla libertà. Si inserisce in questo contesto il dipinto di Alessandro Mazzola Madonna con il bambino, in cui si introduce l’elemento del libro: Maria porge il volume al bambino e questo gesto rappresenta la possibilità di interpretare il destino di Gesù attraverso le sacre scritture. Il tema del ritratto è introdotto da un’altra scultura proveniente dalla Galleria Borghese: una testa antica di Alessandro Magno montata su un busto secentesco. L’opera costituisce un esempio di come nella antica tradizione occidentale il ritratto avesse uno scopo educativo, con l’intento di trasmettere modelli di virtù, capaci di ispirare l’osservatore l’emulazione dei più alti valori civili e morali. Di contro, I Sei Traditori della Libertà di Pietro Ruffo, sono degli anti-ritratti. La serie si configura come un’indagine visiva e concettuale sulla libertà individuale e collettiva e si articola in sei ritratti realizzati tra 2009 e 2010 che raffigurano i filosofi Helvetius, Rousseau, Saint Simon, De Maistre, Fichte e Hegel, il cui pensiero è considerato dal filosofo e politologo britannico Isaiah Berlin all’origine della nascita delle ideologie illiberali del XX secolo. Realizzati con la tecnica dell’intaglio su carta, i volti dei sei protagonisti sono costituiti da piccole libellule fissate con chiodi. L’insetto è tradizionalmente considerato un simbolo di libertà ma allo stesso tempo di fragilità, e il suo volo è interrotto dall’essere letteralmente inchiodato al supporto. In questo modo l’artista non solo concretizza il pensiero di Berlin ma pone il pubblico davanti a una riflessione più ampia e a porre in discussione l’insegnamento di questi filosofi.  

Si prosegue con un’altra opera di Pietro Ruffo, uno dei globi presentati al Padiglione Venezia alla Biennale d’Arte 2024 che sintetizza diversi degli aspetti legati al tema della rappresentazione della scrittura osservati lungo tutto il percorso di mostra. Constellation Globe (2024) invita ad alzare lo sguardo, attraverso costruzioni convenzionali in cui scrittura e rappresentazioni simboliche di realtà naturali si sovrappongono, restituendo il desiderio umano di spingere le proprie conoscenze sino ai limiti del mondo conosciuto e oltre, e di trasmettere questi saperi alle generazioni successive.  

In occasione della mostra, la sede espositiva di Modena de La Galleria Bper si presenta in una veste rinnovata, grazie all’intervento dello studio Migliore+Servetto incaricato del ridisegno grafico di tutta la segnaletica e del sistema di elementi visivi e informativi finalizzati al miglioramento dell’esperienza di visita. Il progetto abbraccia le zone di accoglienza dello spazio espositivo, dall’esterno all’interno, con l’obiettivo di rafforzare l’identità visiva della realtà culturale di Bper. 

La mostra Il tempo della scrittura. Immagini della conoscenza dal Rinascimento a oggi è accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo edito da Sagep, contenente saggi a cura di Francesca Cappelletti, Stefania De Vincentis, Stefania Portinari e Paolo Berti. Il volume è disponibile in mostra con un contributo minimo a partire da 8 euro ed è ancora una volta un volano di solidarietà: i fondi raccolti saranno infatti devoluti alla Fondazione Vita Indipendente Onlus di Modena, che dal 2008 è attiva con progetti tesi a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e ad accrescere la loro autonomia abitativa, garantendo strumenti, esperienze, figure specializzate e professionali in grado di accompagnarle verso un’indipendenza effettiva, stabile e sicura.  

Per permettere a un pubblico sempre più ampio di fruire dei propri progetti espositivi, La Galleria Bper presenta, anche in questa mostra, tre incisioni prodotte in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna e realizzate con la tecnica P.I.A.F. (Minolta), che riproducono le opere: Lettere di Sabrina Mezzaqui, Madonna col Bambino di Luigi Amidani e Rousseau di Pietro Ruffo. Sempre con questo obiettivo, è stata rinnovata la collaborazione con la Fondazione Collegio San Carlo, e in particolare con il gruppo studentesco che anima Radio Fsc-Unimore, per la realizzazione di audio-guide fruibili tramite QR code dedicate al racconto della mostra. 

Non manca poi un programma di visite guidate e percorsi didattici, progettato in collaborazione con Civita Mostre, pensato per le scuole di ogni ordine e grado e strutturato per fasce d’età, così come occasioni per vivere gli spazi espositivi con iniziative pensate per far dialogare i linguaggi della contemporaneità. Anche la mostra Il tempo della scrittura La Galleria Bper accompagnata da un nuovo ciclo di ARTalk, il programma di conversazioni aperte al pubblico che porta a Modena figure afferenti a diversi ambiti scientifici e professionali, chiamate ad approfondire le tematiche trattate dall’esposizione e a portare nuova luce sulle opere custodite nell’ampia corporate collection di Bper. Il primo incontro, dal titolo 'COPRITI! conoscere le strategie della retorica per non andare nudi al Polo Nord', è in programma mercoledì 22 ottobre a partire dalle 18.30 e vede conversare Maddalena Santeroni con Flavia Trupia, esperta di comunicazione, divulgatrice e docente di retorica, scrittura, comunicazione, social media in università, master e centri di formazione, proprio sul potere della scrittura. 

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Meteo, caldo anomalo con picchi di 34° fino al prossimo fine settimana

16 Settembre 2025
Giovani al parco (Fotogramma)

(Adnkronos) - La morsa del caldo anomalo non abbandona l'Italia. "La massa d'aria, piuttosto rovente per queste settimane, che teoricamente dovrebbero condurci verso l'autunno, favorirà un deciso aumento dei valori termici con scarti rispetto alla media climatica di +6/7°C" dice all'Adnkronos Mattia Gussoni, meteorologo de 'iLMeteo.it'. "In Germania e Francia farà davvero molto caldo con valori fino a 30-31°C a Parigi e Berlino".  

"Tutto questo avrà degli importanti conseguenze sul nostro Paese e si tradurrà in una fase climatica molto stabile e soleggiata per i prossimi giorni: oltre al tanto sole, a partire da giovedì - continua Gussoni -, ma soprattutto nel weekend, sono previsti picchi massimi di temperatura fino a 28-32°C sulle pianure del Nord, fino a 33-34°C al Centro, in Puglia e sulle due isole maggiori".  

"Il caldo anomalo ci terrà compagnia anche per tutto il prossimo fine settimana. Poi ecco la data che potrebbe segnare una decisa svolta. Da lunedì 22 settembre, proprio, in concomitanza con l'equinozio d'Autunno, - prosegue Gussoni - una potente perturbazione in discesa dal Nord Europa raggiungerà l'Italia andando a interagire con le masse d'aria caldo umide presenti sul bacino del Mediterraneo. Visto il tipo di configurazione non possiamo escludere il rischio di eventi meteo estremi come naufragi e violenti temporali. Insomma dopo quest'ultima fiammata di caldo, fuori gli ombrelli, sta per arrivare la tempesta equinoziale che darà il via all'autunno". 

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Ambiente, 'se malato influisce sul software del Dna', appello medici per proteggere bimbi

16 Settembre 2025
Ambiente,

(Adnkronos) - "L'Italia sta affrontando una profonda e grave denatalità. Sapere che oggi nascono meno bambini, e quelli che vengono alla luce sono più a rischio di sviluppare malattie, apre un tema da affrontare, da fare conoscere e che politicamente deve essere preso in considerazione con delle leggi specifiche. L'ambiente che ci circonda, quello che respiriamo o che mangiamo, può influire sul nostro epigenoma che è una sorta di software del Dna che è in grado di regolare l'espressione dei geni. Proteggere i bambini nei primi 1.000 giorni di vita è fondamentale per far sì che ci siano generazione sane e senza debito di malattie". Così all'Adnkronos Salute Alessandro Miani, presidente della Sima (Società italiana di medicina ambientale) che ha promosso oggi al Senato la seconda conferenza internazionale di medicina ambientale - organizzata dalla Sima in collaborazione con l'università 'Gabriele d'Annunzio' di Chieti-Pescara - dedicata all'epigenetica, un insieme di meccanismi, come la metilazione del Dna o le modifiche degli istoni, che regolano l'espressione genica senza cambiare il codice ereditario. 

Quali sono i rischi maggiori? "Abbiamo fortissimi incrementi del diabete di tipo 2, obesità infantile, disturbi del neurosviluppo - risponde Miani - Negli ultimi 15 anni, poi, il cancro è diventata la principale causa di morte in età pediatrica". Secondo la Sima ci sono poi diverse esposizioni che aggravano la salute dei bambini e "l'inquinamento atmosferico rimane il più rilevante. Secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, nell'Unione europea ogni anno oltre 239.000 decessi sono stati attribuiti a livelli di Pm2.5 superiori ai limiti indicati dall'Oms. E' ormai provato che il particolato fine e i gas ossidanti modificano la metilazione del Dna in tessuti chiave come apparato respiratorio e cardiovascolare, oltre che nella placenta, influenzando lo sviluppo del feto. Un altro fronte riguarda gli interferenti endocrini e gli inquinanti persistenti, come bisfenolo A, ftalati e Pfas. L'esposizione a queste sostanze, documentata in diverse aree italiane, è stata collegata ad alterazioni epigenetiche con conseguenze sul neurosviluppo, sulla fertilità e sull'invecchiamento cellulare", ricorda la Sima.  

Secondo la Sima c'è anche il tema legato all'alimentazione. "In Italia il consumo eccessivo di alimenti ultra-processati è correlato a obesità, sindrome metabolica, infiammazione sistemica e alterazioni epigenetiche. Nel nostro Paese - evidenziano gli esperti - si contano circa 5 milioni di adulti con diabete, situazione che appare ancora più delicata in età pediatrica: il 20,4% dei bambini risulta sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% gravemente obeso, con picchi nelle regioni meridionali, dove l'obesità infantile supera il 15%, contro il 5,9% del Nord e l'8% del Centro. In Campania, per i bimbi fino agli 8 anni, si toccano valori record con oltre il 40% in sovrappeso e quasi il 19% obeso". 

Per i medici dell'ambiente, "dalla gravidanza ai 2 anni di vita del bambino si apre una 'finestra d'oro' in cui il patrimonio epigenetico è particolarmente plasmabile. Una dieta equilibrata in gravidanza, l'assenza di fumo e alcol, la riduzione delle esposizioni a sostanze tossiche, un sonno regolare e la promozione dell'allattamento sono interventi semplici e potenti, capaci di orientare lo sviluppo metabolico, immunitario e cognitivo in senso positivo. Ma la prevenzione comincia ancora prima, nel periodo pre-concepimento. La qualità della salute dei futuri genitori, dalle abitudini alimentari allo stress, fino alla riduzione di esposizioni tossiche, incide sulla qualità di ovociti e spermatozoi e, di conseguenza, sull'epigenoma del futuro bambino". 

"Occorre che la comunità medica miri alla prevenzione primaria, cioè a non fare ammalare le persone, cambiando totalmente la propria visione in tema di prevenzione iniziando proprio dai bambini, integrando l'epigenetica nelle pratiche quotidiane, e che i decisori politici mettano la salute dei bambini al centro delle agende ambientali ed economiche. Non si tratta solo di garantire il diritto fondamentale a crescere sani: si tratta di difendere la continuità stessa della società. Ogni giorno che passa senza intervenire significa perpetuare un'eredità di fragilità biologica e malattie precoci. Ogni azione intrapresa oggi, invece, può liberare intere generazioni da un destino di sofferenza prevenibile", è il monito di Prisco Piscitelli, segretario generale European Medical Association (Ema). 

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Addio a Robert Redford: vita e carriera tra film iconici e premi Oscar

16 Settembre 2025
Robert Redford

(Adnkronos) - Era l'ultima incarnazione di un ideale hollywoodiano in via d'estinzione: bellezza e talento, carisma e integrità, successo commerciale, impegno civile e anima indipendente. Robert Redford, attore, regista e produttore, che ha attraversato oltre mezzo secolo di cinema americano portando in scena il lato più riflessivo dell'eroe, l'ambiguità morale dell'idealista, la fragilità dietro al sorriso, è morto all'alba di oggi, martedì 16 settembre, all'età di 89 anni tra le montagne che amava e che aveva scelto come rifugio finale. Si è spento nel sonno nella sua casa vicino a Provo, nello Utah, come ha annunciato Cindi Berger, amministratrice delegata dell'agenzia Rogers & Cowan Pmk. 

Nel corso della sua lunga carriera, Redford ha vinto due premi Oscar: uno nel 1981 come miglior regista per 'Gente comune' e uno alla carriera nel 2002; inoltre fu candidato altre tre volte per "La stangata" (1973) come miglior attore e per 'Quiz Show' come miglior regista e miglior film (1995). Nel 2017 gli venne conferito il Leone d'oro alla carriera alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, che ricevette insieme a Jane Fonda. Nel 1980 aveva fondato il Sundance Institute, che organizza ogni anno il Sundance Film Festival, importante vetrina del cinema indipendente di tutto il mondo. 

 

Nato a Santa Monica, in California, il 18 agosto 1937 da una famiglia modesta - il padre Charles era un contabile, la madre Marta Hart, di origini ispaniche - Robert Redford si scoprì insofferente agli schemi fin da giovane. Dopo una parentesi sportiva come giocatore di baseball, un'esperienza da operaio nei campi petroliferi, un viaggio in Europa da pittore bohémien, trovò nel teatro prima e nel cinema poi una disciplina nella quale convogliare la sua inquietudine. 

Il suo esordio a Broadway e in televisione segnò l'inizio di un percorso che avrebbe sfidato gli stereotipi. Bello da togliere il fiato, venne spesso ingabbiato nel ruolo del 'biondo perfetto'. Ma il suo talento, mai gridato, sempre controllato, si fece presto notare per sottigliezza e profondità. Rifiutò parti facili, respinse il ruolo principale nella serie tv 'Il virginiano', e scelse copioni che mettevano in crisi l'immagine patinata che Hollywood voleva cucirgli addosso. 

 

Robert Redford debuttò sul grande schermo nel 1962 con 'Caccia di guerra' di Denis Sanders, recitando accanto a John Saxon. Tre anni dopo tornò al cinema con 'Situazione disperata ma non seria' (1965) di Gottfried Reinhardt, al fianco di Alec Guinness. In breve tempo, la sua carriera prese slancio grazie a una serie di film di successo: tra questi, 'Lo strano mondo di Daisy Clover' (1965) di Robert Mulligan, in cui recitò accanto a Natalie Wood e che gli valse un Golden Globe come miglior attore esordiente; 'La caccia' (1966) di Arthur Penn, con un cast d'eccezione composto da Marlon Brando, James Fox e Jane Fonda; e 'Questa ragazza è di tutti' (1966), ancora insieme alla Wood, che segnò l'inizio della lunga collaborazione con il regista Sydney Pollack. 

Nel 1967 fu protagonista della commedia 'A piedi nudi nel parco' di Gene Saks, al fianco di Jane Fonda, riprendendo un ruolo già interpretato con successo a Broadway. Il vero salto internazionale arrivò nel 1969 con 'Butch Cassidy' di George Roy Hill, dove formò con Paul Newman una delle coppie più iconiche del cinema. Il film, acclamato dalla critica e campione d'incassi, divenne un classico del genere western, simbolo della fine della sua epoca mitica. Fu anche l'inizio di una profonda amicizia tra Redford e Newman: insieme, il ribelle disinvolto e l'eroe tormentato divennero figure leggendarie nella storia del cinema. 

Negli anni successivi al successo iniziale, Robert Redford proseguì la sua ascesa con 'Corvo rosso non avrai il mio scalpo!' (1972) di Sydney Pollack e 'Il candidato' (1972) di Michael Ritchie, entrambi accolti positivamente dalla critica. Ma fu nel 1973 che Redford firmò due tra i suoi ruoli più memorabili: 'Come eravamo', nuovamente diretto da Pollack e condiviso con Barbra Streisand, e 'La stangata' - ironica e malinconica commedia di truffatori - in cui tornò a lavorare con Paul Newman sotto la regia di George Roy Hill. Quest'ultimo fu un trionfo globale, vincitore di sette premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, e valse a Redford la sua unica candidatura all'Oscar come miglior attore protagonista. 

Nel 1974 fu protagonista de 'Il grande Gatsby', tratto dal celebre romanzo di Francis Scott Fitzgerald, e nei due anni successivi consolidò ulteriormente il suo status di eroe moderno, non invincibile, ma lucido; non assertivo, ma complesso. Fu un agente braccato dalla Cia in 'I tre giorni del Condor' (1975) di Pollack e in 'Tutti gli uomini del presidente' (1976) di Alan J. Pakula, interpretò, accanto a Dustin Hoffman, uno dei due giornalisti del 'Washington Post', Bob Woodward, che portarono alla luce lo scandalo Watergate. Il film ottenne otto nomination agli Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. 

Sul finire del decennio, Redford partecipò al kolossal bellico 'Quell'ultimo ponte' (1977) di Richard Attenborough, e nel 1979 tornò a collaborare con Pollack per la quinta volta ne 'Il cavaliere elettrico', che però si rivelò un insuccesso sia di critica che di pubblico. Anche nei suoi ruoli più romantici - ad esempio in 'La mia Africa' (1985) di Pollack con Meryl Streep - traspariva sempre una tensione morale.  

 

Nel 1980 Redford fece il suo debutto alla regia con 'Gente comune', un'opera intensa e misurata sulla disgregazione di una famiglia borghese. Il film fu un trionfo: ottenne quattro Oscar, tra cui miglior regia per lui. Fu l'inizio di un percorso registico rigoroso, sempre lontano dai compromessi commerciali. Seguì 'Milagro' (1988), fiaba ecologista legata al suo amore per la natura, che però non ebbe grande impatto. 

Nel 1992 tornò dietro la macchina da presa con 'In mezzo scorre il fiume', delicata riflessione sul rapporto padre-figlio, mentre nel 1994 firmò 'Quiz Show', acclamato dalla critica e candidato a quattro Oscar, tra cui miglior regia. 

Nel frattempo, Redford continuava a recitare: fu un miliardario enigmatico in 'Proposta indecente' (1993), e nel 1998 tornò a dirigere e interpretare 'L'uomo che sussurrava ai cavalli', seguito da 'La leggenda di Bagger Vance' (2000), 'Leoni per agnelli' (2007), 'The Conspirator' (2010) e 'La regola del silenzio - The Company You Keep' (2012), il suo ultimo film da regista. Nel 2014 sorprese il pubblico entrando nel Marvel Cinematic Universe nel ruolo del villain Alexander Pierce in 'Captain America: The Winter Soldier', ripreso poi con un cameo 'Avengers: Endgame' (2019). 

Nel novembre 2016 annunciò il suo ritiro dalla recitazione, dopo aver completato 'Le nostre anime di notte' di Ritesh Batra con Jane Fonda - a 38 anni dalla loro ultima collaborazione - e 'The Old Man & the Gun' (2018) di David Lowery, considerato il suo addio ideale al cinema. Il primo dei due film fu presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017 con la presenza di Redford e Fonda per ritirare il Leone d'oro alla carriera. Gli ultimi titoli sono riflessioni sobrie sulla memoria, la vecchiaia, la malinconia. Redford non ha mai nascosto le sue fragilità: ha portato sullo schermo l'uomo, non il mito. 

 

Come regista, Redford ha raccontato un'America intima e lacerata. Il suo stile, sobrio e letterario, rifuggiva i virtuosismi per concentrarsi sui dettagli, sulle pause, sugli sguardi. Ha lanciato Brad Pitt, ha riscoperto temi civili spesso ignorati, e ha affrontato le contraddizioni americane con uno sguardo profondo, mai urlato. Come fondatore del Sundance Institute, nel 1984 trasformò un piccolo festival nello Utah nel Sundance Film Festival, che divenne rapidamente la più importante piattaforma del cinema indipendente mondiale. Grazie a lui sono emersi autori come Quentin Tarantino, Steven Soderbergh, Darren Aronofsky, Richard Linklater. Sundance divenne l'alternativa credibile a Hollywood, una casa per voci scomode e storie autentiche. 'Il nostro compito non è solo intrattenere - disse Redford - ma anche provocare, interrogare, ispirare'. Pochi artisti hanno preso sul serio questa missione quanto lui. 

 

Oggi, il suo nome è inciso nella storia del cinema non solo per i film che ha interpretato o diretto, ma per l'immaginario che ha costruito e difeso: quello di un'America consapevole, etica, capace di bellezza e redenzione. Un'America che lui stesso ha spesso giudicato con severità, ma alla quale ha continuato a credere, anche quando sembrava tradirlo. 

 

La vita privata di Redford è sempre stata ammantata da una certa riservatezza. Nel 1958 Robert Redford sposò Lola Van Wagenen, impegnata nella produzione cinematografica. L'anno seguente nacque il loro primogenito, Scott, la cui vita fu tragicamente spezzata dopo appena due mesi a causa di una rara sindrome infantile. Nonostante il dolore, la coppia ebbe altri due figli: Shauna e James, quest'ultimo scomparso nel 2020 dopo una lunga battaglia contro un tumore. La terza figlia, Amy, venne alla luce nel 1970. Dopo quasi trent'anni di matrimonio, Redford e Van Wagenen divorziarono nel 1985. Nel 2009 l'attore ritrovò l'amore e si unì in matrimonio con l’artista tedesca Sibylle Szaggars. 

Politicamente vicino al Partito Democratico, Redford fu a lungo un sostenitore delle battaglie progressiste a livello nazionale. Tuttavia, nel corso di un’intervista concessa alla Cnn nel 2007, dichiarò di aver perso interesse per la politica federale, preferendo concentrare il proprio impegno sulle questioni locali, più vicine alla vita concreta delle persone. (di Paolo Martini) 

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